CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 dicembre 2010
417.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Giovedì 16 dicembre 2010. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 9.35.

DL 196/10: Disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Emendamenti C. 3909-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

Isabella BERTOLINI (PdL), presidente, sostituendo il relatore Giorgio Clelio Stracquadanio, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, rileva che gli emendamenti 1.201 della Commissione e i relativi subemendamenti 0.1.201.1 Mariani e 0.1.201.2 Anna Teresa Formisano non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

La seduta termina alle 9.40.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Giovedì 16 dicembre 2010. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 10.15.

DL 196/10: Disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Emendamenti C. 3909-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

Isabella BERTOLINI (PdL), presidente, sostituendo il relatore Giorgio Clelio Stracquadanio, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, rileva che l'emendamento 1.400 della Commissione non presenta profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione. Avverte che risulta al momento presentato un solo subemendamento (Margiotta 0.1.400.1), che a sua volta non pone problemi sotto il profilo anzidetto. Propone pertanto di esprimere sull'emendamento 1.400 della Commissione e sul relativo subemendamento Margiotta 0.1.400.1 il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

La seduta termina alle 10.20.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

Giovedì 16 dicembre 2010. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.50.

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Deliberazione n. 22 del 2010 e relazione della Corte dei conti concernente la gestione delle opere segretate ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni.
(Esame, ai sensi dell'articolo 149, comma 1, del Regolamento e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Gaetano PECORELLA (PdL), relatore, ricorda che la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con la deliberazione n. 22 del 24 settembre 2010, ha approvato la relazione finale dell'indagine sulla gestione delle opere segretate, ai sensi dell'articolo 33, comma 3 della legge n. 109 del 1994. La delibera e la relazione sono state trasmesse alla Camera dei deputati con lettera del 22 novembre 2010 e ne è stato dato annuncio in Assemblea il 24 novembre 2010.
Ritiene quindi utile ricordare preliminarmente che l'articolo 17 del Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 163 del 2006) disciplina i casi in cui è possibile derogare alle disposizioni (previste dal medesimo decreto) sulla pubblicità delle procedure di affidamento dei contratti pubblici, qualora siano richieste misure speciali di sicurezza o di segretezza in conformità a disposizioni legislative, regolamentari e amministrative vigenti o quando lo esiga la protezione degli interessi essenziali della sicurezza dello Stato.
Dal punto di vista soggettivo l'ambito di applicazione della norma riguarda i contratti relativi ad opere, servizi e forniture destinati ad attività della Banca d'Italia, delle forze armate o dei corpi di polizia per la difesa della Nazione o per i compiti di istituto; ad attività dell'amministrazione della giustizia e dell'amministrazione finanziaria relativamente alla gestione del sistema informativo della fiscalità; o ad attività degli enti aggiudicatari nei cosiddetti settori speciali (gas, energia termica ed elettricità, acqua, servizi di trasporto, servizi postali, prospezione ed estrazione di petrolio, gas, carbone e altri combustibili solidi, porti e aeroporti).
L'articolo 17 citato recepisce gli articoli 14 e 57 della direttiva comunitaria 2004/18/CE e l'articolo 21 della direttiva 2004/17/CE del 31 marzo 2004, la prima relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, la seconda agli appalti pubblici nei settori speciali. Tali norme escludono dall'applicazione delle direttive stesse gli appalti pubblici dichiarati segreti quando la loro esecuzione deve essere accompagnata da speciali misure di sicurezza o quando ciò sia necessario ai fini della tutela di interessi essenziali dello Stato.
In ambito nazionale già l'articolo 33 della legge 109 del 1994 (la cosiddetta legge Merloni, poi sostituita dal Codice degli appalti) e l'articolo 82 del relativo regolamento di attuazione (recato dal decreto del Presidente della Repubblica 554 del 1999, oggi sostituito dal regolamento generale di attuazione del Codice dei contratti di cui al decreto del Presidente della Repubblica 207 del 2010) prevedevano un analogo regime derogatorio per le opere da considerarsi «segrete» ai sensi del regio decreto 11 luglio 1941, n. 1161, e della legge 801/1977, oppure «eseguibili con speciali misure di sicurezza»; il regime era esteso ai servizi e alle forniture.
L'articolo 17 del Codice dei contratti dispone altresì che le amministrazioni e gli enti usuari dichiarano con provvedimento motivato le opere, servizi e forniture da considerarsi «segreti» ai sensi del regio decreto 1161/1941, della legge 801/1977 o di altre norme vigenti, oppure «eseguibili con speciali misure di sicurezza».
Finora si era ritenuto che per ciascuna amministrazione «usuaria» del bene il vincolo andasse imposto dall'organo di vertice e, per le amministrazioni statali, dai Ministri (Cons. Stato, sez. III, 14 luglio 1987, n. 884). Tuttavia l'articolo 8 del decreto-legge 78 del 2010 stabilisce che i provvedimenti di segretazione di cui all'articolo

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17, comma 2, del Codice dei contratti pubblici rientrano nella competenza dei dirigenti generali.
I successivi commi dell'articolo 17 in questione disciplinano le procedure da seguire per i contratti segretati. In particolare si dispone che l'affidamento dei contratti dichiarati segreti o eseguibili con speciali misure di sicurezza avvenga previo esperimento di gara informale a cui sono invitati almeno cinque operatori economici, se sussistono in tale numero soggetti qualificati in relazione all'oggetto del contratto e sempre che la negoziazione con più di un operatore economico sia compatibile con le esigenze di segretezza. Ai sensi del comma 7, invece, i contratti segretati sono assoggettati esclusivamente al controllo successivo della Corte dei conti, la quale si pronuncia altresì sulla regolarità, sulla correttezza e sull'efficacia della gestione. Lo stesso comma prevede che la Corte dei conti presenti al Parlamento, entro il 30 giugno di ciascun anno, una relazione sui risultati del controllo eseguito.
Infine, va ricordato che con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 giugno 2009, n. 8, sono state definite le procedure per la stipula di contratti di appalti di lavori e forniture di beni e servizi da parte degli organismi di informazione e sicurezza (DIS, AISE e AISI) ed individuati i lavori, le forniture e i servizi che possono essere effettuati in economia o a trattativa privata.
Venendo ora al contenuto della relazione in esame, questa concerne le opere segretate i cui atti siano pervenuti negli anni 2005-2007 (con aggiornamenti fino a data corrente per i lavori e contratti presi in esame) nonché gli altri atti riferiti ad interventi già in parte esaminati nelle precedenti indagini e ad opere antecedenti al periodo stesso che, per la grande mole di documenti pervenuti, non avevano trovato spazio per un approfondito esame nella relazione di cui alla deliberazione n. 3/2007/G.
Nell'ambito del documento viene specificato che, in considerazione dei numerosi atti e documenti da esaminare e del generalizzato ricorso alla speciale procedura di cui si discute da parte delle amministrazioni interessate, l'indagine è stata circoscritta al Ministero degli interni ed al Ministero della difesa, con riferimento al Corpo dei vigili del fuoco ed all'Arma dei carabinieri.
Come detto, l'adozione della particolare procedura di segretazione consente che i lavori di realizzazione delle opere possano essere eseguiti in deroga alle disposizioni relative alla pubblicità delle procedure di affidamento dei contratti pubblici; per ogni intervento preso in considerazione si sono analizzati, ove esistenti, gli atti preliminari, d'intesa tra amministrazione usuaria dell'opera e amministrazione appaltante, di progettazione, di gara, i contratti e relativi decreti di approvazione, i provvedimenti di impegno e di spesa, la documentazione relativa alla gestione dei lavori (tempi di attuazione, sospensioni, varianti, eccetera), fino al collaudo quando intervenuto.
La Sezione di controllo competente ha messo in evidenza alcuni punti di criticità di seguito riportati. In particolare, la Corte dei conti segnala un ricorso generalizzato alla segretazione che, per legge, dovrebbe invece essere limitato ai casi in cui siano richieste misure «speciali» di sicurezza e segretezza ed in presenza dell'esigenza di proteggere gli «interessi essenziali» della sicurezza dello Stato; l'insussistenza, nella quasi totalità dei casi, dei requisiti di indifferibilità e urgenza ai fini della dichiarazione di segretazione; il difetto di competenza dell'organo che emette la dichiarazione di segretazione, quasi sempre disposta da dirigenti e non dal vertice dell'Amministrazione rappresentato dal Ministro; la mancanza o la genericità di motivazione dell'atto di segretazione; alcune genericità e incompletezze nella fase della programmazione che hanno influito sui tempi ed i costi di talune opere; ritardi abbastanza frequenti e spesso ingiustificati nella stipulazione dei contratti, nella consegna dei lavori e nella loro esecuzione; un frequente ricorso a perizie di variante e suppletive in prossimità della scadenza dei termini contrattuali; la rilevazione di casi di varianti con modificazioni del progetto

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iniziale che, tenuto conto dell'importo dei costi aggiuntivi, avrebbero dovuto comportare una nuova dichiarazione di segretazione ed una nuova gara; l'omissione in molti casi, dettagliatamente esposti nella relazione, di invio di documentazione fondamentale: pareri del C.T.A., verbali di gara, contratti, atti aggiuntivi, verbali di sospensione o interruzione e di ripresa dei lavori, verbali di regolare esecuzione o di collaudo dei lavori; l'omissione di notizie sul possesso «dell'abilitazione di sicurezza» da parte degli incaricati della progettazione, della direzione dell'esecuzione e del collaudo dei lavori, qualora esterni all'amministrazione, nonché, in vari casi, delle imprese invitate alle gare.
Sotto il profilo squisitamente amministrativo-contabile, infine, la Corte evidenzia l'anomalia dell'assunzione dell'impegno di spesa prima della stipulazione del contratto, vale a dire in assenza di un'obbligazione giuridicamente perfezionata.
Per quanto riguarda le opere oggetto dell'esame della Corte dei conti, si tratta delle seguenti:
lavori di realizzazione ed adeguamento opere civili e impiantistiche nell'aula magna ed al terzo piano dei fabbricati A e B dell'I.S.A. (Istituto Superiore Antincendi) in Roma (Via del Commercio n. 13);
lavori di realizzazione di opere civili ed impiantistiche adeguamento dei Fabbricati C e D dell'I.S.A. (Istituto Superiore Antincendi) in Roma (Via del Commercio n. 13);
progettazione e realizzazione dei lavori di ristrutturazione edilizia del fabbricato da adibire a nuova sede del Centro Aviazione VV.F. di Ciampino (Roma);
costruzione della nuova sede di servizio per il distaccamento del Comando provinciale dei VV.F. di Saronno (VA) - IIo Lotto;
lavori di realizzazione del nuovo distaccamento VV.F. di Ventimiglia (IM);
lavori di costruzione, nell'ambito del centro polifunzionale dei VV.F. di Montelibretti (RM), di un edificio per alloggiamenti e strutture didattiche con sistemazione dell'area esterna;
lavori di costruzione della nuova sede del Comando provinciale VV.F. di Imperia;
lavori di costruzione della nuova sede del centro didattico regionale dei Vigili del fuoco in Dalmine (BG) Io Lotto;
lavori di costruzione del distaccamento dei Vigili del fuoco nell'area denominata «Gavette» nel comune di Genova;
lavori di riqualificazione e ristrutturazione degli edifici dei Vigili del fuoco - gruppo sommozzatori - siti in via del Porto Fluviale - Roma;
realizzazione della nuova sede del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Piacenza;
lavori di ristrutturazione del distaccamento portuale VV.F. «Marittima» Comune di Venezia - Dorsoduro - Santa Marta - del Comando provinciale VV.F. di Venezia;
costruzione della nuova sede del distaccamento dei Vigili del fuoco di Alcamo (TP);
lavori di sistemazione delle aree pertinenziali e completamento funzionale della nuova caserma sede del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di La Spezia;
lavori di ristrutturazione ed adeguamento dell'edificio sede del Comando provinciale dei VV.F. sito in Via Genova n. 3/A - Roma;
lavori di manutenzione straordinaria presso il distaccamento aeroportuale dei Vigili del fuoco di Birgi (TP);
realizzazione della nuova sede del distaccamento VV.F. di Valdisotto (SO);
progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori di adeguamento dell'impianto elettrico della Caserma sede del Comando provinciale dei VV.F. - Via Albertazzi 2 - Genova;

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lavori di rifacimento impermeabilizzazione e giunti di dilatazione della copertura a terrazzo del Comando provinciale dei VV.F. Via Albertazzi - Genova;
lavori di ripristino delle facciate e dei locali fondi della Caserma sede del Comando provinciale dei VV.F. - Via Albertazzi 2 - Genova;
lavori di costruzione della nuova sede di servizio del distaccamento dei VV.F. di Cerveteri (RM);
lavori di realizzazione del nuovo distaccamento VV.F. di Subiaco (Roma);
lavori di realizzazione della nova sede centrale del Comando provinciale dei VV.F. di Viterbo;
lavori di costruzione della nova scuola Marescialli dei carabinieri in Firenze - località Piana di Castello - Lotti A e B;
lavori di adeguamento dei locali dello stabile demaniale adibito a sede della Caserma dei Carabinieri di Roma - Parioli;
lavori di difesa passiva, di adattamento dei locali alle esigenze dell'Arma e di manutenzione dell'edificio privato sede della Caserma dei Carabinieri di Roma - Alessandrina;
lavori di realizzazione della Stazione media dei Carabinieri di «Barriera Piacenza» sita in via la Brocca - Torino.

Pierluigi MANTINI (UdC) osserva che dalla relazione della Corte dei conti emerge un quadro decisamente sconfortante e preoccupante. La Corte riferisce che «nella quasi totalità dei casi la dichiarazione di segregazione è espressa in termini generici e spesso manca di ogni riferimento ai requisiti di indifferibilità e urgenza, senza contare, con riferimento a questi ultimi, che non sono rari i casi di opere considerate, anche se in modo generico, urgenti e indifferibili, affidate con notevole ritardo o la cui realizzazione si è protratta nel tempo; fatti, questi, che si pongono in palese contrasto con l'asserita presenza dei requisiti medesimi». Altre anomalie segnalate nella relazione riguardano il difetto di competenza dell'organo che emette la dichiarazione di segregazione: questa infatti è quasi sempre disposta dai dirigenti e non dal vertice politico dell'amministrazione, come vorrebbe la legge. In sostanza, le segretazioni, che determinano la sottrazione dei lavori al regime della concorrenza e l'affidamento a trattativa privata, sono quasi sempre disposte in mancanza dei presupposti e delle forme di legge. Vi è, in altre parole, un chiaro abuso di questo istituto. In conclusione, propone che sulla materia la Commissione audisca l'organo politico più direttamente interessato dai lavori pubblici, ossia il ministro per le infrastrutture e i trasporti.

Roberto ZACCARIA (PD) sottolinea che la relazione della Corte dei conti si basa su una indagine a campione e segnala quindi, probabilmente, solo una piccola parte del fenomeno. La legge Merloni, prima, e il Codice dei contratti pubblici, dopo, hanno dettato una chiara disciplina della segretazione, precisando i presupposti in presenza dei quali e le forme con le quali è possibile disporre una così significativa deroga al principio dell'affidamento dei lavori con procedura di evidenza pubblica. La relazione dà conto di un grave scostamento della prassi dalle disposizioni di legge: le segretazioni sono frequentemente disposte in assenza dei presupposti di legge e senza il rispetto delle procedure di legge. In definitiva, mentre l'ordinamento prospetta la segretazione come una procedura derogatoria eccezionale, cui è possibile ricorrere in presenza di presupposti specificamente indicati dalla legge, nella prassi il ricorso è generalizzato e avviene in violazione della legge. In conclusione, audire il ministro delle infrastrutture e dei trasporti può certamente essere utile, ma spetterà al Parlamento decidere quali iniziative intraprendere.

Gianclaudio BRESSA (PD) chiede un chiarimento sulla procedura di esame, in particolare sull'eventuale presenza di un termine per la sua conclusione.

Donato BRUNO, presidente, chiarisce che l'esame avviene ai sensi dell'articolo

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149 del regolamento, il quale non prevede termini per la conclusione. Ai sensi del predetto articolo, al termine dell'esame la Commissione può votare una risoluzione. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 16 dicembre 2010. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 15.10.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale.
Atto n. 292.

(Rilievi alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 dicembre 2010.

Donato BRUNO, presidente, avverte che la Commissione di merito esprimerà il proprio parere al Governo entro il 28 gennaio 2011. Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 16 dicembre 2010. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 15.15.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di istituzione della Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo - nelle province di Monza e della Brianza, di Fermo e di Barletta - Andria - Trani.
Atto n. 299.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 dicembre 2010.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione del Ministero della salute.
Atto n. 304.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 dicembre 2010.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la riorganizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della difesa e la disciplina dell'organismo indipendente di valutazione della performance di cui all'articolo 14 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.
Atto n. 305.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 dicembre 2010.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

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COMITATO DEI NOVE

Giovedì 16 dicembre 2010.

Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, in materia di soppressione delle province.
Emendamenti C. 1990-1989-2264-A cost.

Il Comitato si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.

SEDE REFERENTE

Giovedì 16 dicembre 2010. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 15.25.

Modifica all'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, concernente il divieto di indossare gli indumenti denominati burqa e niqab.
C. 627 Binetti, C. 2422 Sbai, C. 2769 Cota, C. 3018 Mantini, C. 3020 Amici, C. 3183 Lanzillotta, C. 3205 Vassallo, C. 3368 Vaccaro, C. 3715 Reguzzoni, C. 3719 Garagnani e C. 3760 Bertolini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 dicembre 2010.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 16 dicembre 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.35.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Giovedì 16 dicembre 2010. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI. - Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 15.35.

Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici.
Testo unificato C. 3222 Moffa e abb.

(Parere alle Commissioni riunite XI e XII).
(Esame e rinvio).

Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore, ricorda che l'articolo unico del provvedimento all'esame modifica in più parti il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (recante il testo unico delle disposizioni in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro) introducendovi norme volte a prevenire i rischi derivanti dalla possibile presenza di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili interessati da attività di scavo.
In sostanza, il testo prevede che il datore di lavoro debba tener conto, nell'ambito della valutazione dei rischi, anche dei rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili, interessati da attività di scavo.
La valutazione del rischio dovuto alla presenza di ordigni bellici inesplosi rinvenibili durante le attività di scavo è demandata al coordinatore della progettazione, ossia al soggetto incaricato ai sensi della normativa vigente della redazione del piano di sicurezza e dei compiti di coordinamento.
Nel caso in cui il coordinatore della progettazione giudichi necessaria, sulla base del parere espresso dall'autorità militare competente per territorio, la bonifica del

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sito il committente provvede a incaricare un'impresa specializzata, in possesso degli specifici requisiti stabiliti dallo stesso provvedimento in esame.
Si prevede inoltre che i rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri interessati da attività di scavo debbano essere specificamente nel piano di sicurezza e coordinamento, che - ai sensi della normativa vigente - è parte integrante del contratto di appalto.
Viene poi precisato che le imprese autorizzate ad eseguire le attività di bonifica degli ordigni devono essere in possesso di un'adeguata capacità tecnico-economica, impiegare idonee attrezzature e personale dotato di brevetti per l'espletamento delle attività relative alla bonifica sistematica ed essere iscritte a un apposito albo da istituirsi presso il Ministero della difesa con un decreto interministeriale che dovrà anche definire i criteri per la verifica dell'idoneità delle imprese ai fini dell'iscrizione al medesimo albo, nonché la valutazione biennale della medesima idoneità.
Si prevede, ancora, che i lavori che espongono i lavoratori al rischio di esplosione derivante dall'innesco accidentale di un ordigno bellico inesploso rinvenuto durante le attività di scavo vengano ricompresi nell'Elenco dei lavori comportanti rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori e si stabilisce che il rischio di esplosione derivante dall'innesco accidentale di un ordigno bellico inesploso rinvenuto durante le attività di scavo sia ricompreso nell'analisi dei rischi cui è obbligato il coordinatore per la progettazione in riferimento all'area e alla organizzazione del cantiere, alle lavorazioni e alle loro interferenze.
Ciò premesso, ritiene opportuna una riflessione sugli effetti che il provvedimento avrebbe sui tempi e sugli oneri relativi ai lavori, specie in edilizia, per i quali siano previsti scavi. La norma comporta infatti in capo ai committenti dei lavori l'onere di acquisire il parere dell'autorità militare e di far eseguire la bonifica del terreno in tutti i casi in cui l'autorità militare competente per territorio non possa assicurare che non c'è rischio di presenza di ordigni bellici inesplosi. Basti pensare che il committente dei lavori, stando alla lettera della norma, potrebbe essere anche un privato cittadino che voglia far costruire un'abitazione su un terreno edificabile di sua proprietà.
L'attribuzione di un onere in capo a un soggetto non è naturalmente incostituzionale, ma si tratta di verificare, nell'ottica di un equo bilanciamento di interessi e valori, la proporzionalità tra il bene tutelato e quello sacrificato. In questo senso appare necessario trovare il miglior contemperamento possibile tra l'esigenza della sicurezza dei lavoratori, che senza dubbio è un bene primario, e la libertà d'iniziativa economica. A tal fine si potrebbe forse suggerire alla Commissione di merito l'opportunità di individuare soluzioni che, intervenendo sul procedimento amministrativo prefigurato, rendano meno gravosa la ricaduta della norma sui privati.
Tutto ciò considerato, si riserva di formulare una proposta di parere alla luce del dibattito e di una ulteriore riflessione sulle questioni fin qui evidenziate, che attengono a profili di costituzionalità come la ragionevolezza e la tutela della libertà di iniziativa economica.

Isabella BERTOLINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.