CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 novembre 2010
408.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 1° DICEMBRE 2010

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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 30 novembre 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 13.50.

Proposta di nomina del professor Bruno Franchi a presidente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV).
Nomina n. 80.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

Giorgio SIMEONI (PdL), relatore, avverte che la IX Commissione è chiamata ad esprimersi, entro il 12 dicembre, sulla proposta di nomina del professor Bruno Franchi a presidente dell'Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo (ANSV).
Ricorda preliminarmente che l'Agenzia, istituita con il decreto legislativo n. 66 del 1999, in attuazione della direttiva comunitaria 94/56/CE, è un'istituzione pubblica, caratterizzata da ampia autonomia, posta in posizione di terzietà rispetto al sistema aviazione civile. Fa presente che all'Agenzia sono attribuite funzioni concernenti: lo svolgimento di inchieste tecniche relative agli incidenti ed agli inconvenienti occorsi ad aeromobili dell'aviazione civile, con emanazione, se necessario, di opportune raccomandazioni di sicurezza; la predisposizione di studi e indagini al fine di favorire il miglioramento della sicurezza del volo. Non rientrano pertanto fra le attribuzioni dell'Agenzia compiti di regolazione, controllo e gestione del sistema aviazione civile. Ricorda che con il recente decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 189, è stato adottato il regolamento di riordino dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, finalizzato ad una razionalizzazione degli organi ed a un

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contenimento della spesa dell'ente. Rileva che è stato quindi ridotto da quattro a tre il numero dei componenti del collegio e che gli organi dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo risultano pertanto essere, dopo la modifica, il presidente, il collegio, composto di tre membri, e il collegio dei revisori dei conti, anch'esso composto di tre membri. Segnala che l'articolo 4 del regolamento ha introdotto la figura del direttore generale, nominato dal presidente, previa delibera del collegio, al quale sono state attribuite funzioni che precedentemente svolte dal segretario generale.
Ricorda che il presidente è nominato, per un periodo di cinque anni, con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, che i membri del collegio sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta, rispettivamente, due del Ministro delle infrastrutture e trasporti, uno del Ministro dell'interno ed uno del Ministro della giustizia. Sottolinea che sia il presidente sia i membri del collegio sono nominati previo parere delle competenti commissioni parlamentari, rimangono in carica cinque anni e possono essere confermati per una volta. Peraltro, in proposito segnala che l'articolo 6 del citato regolamento di riordino ha previsto che, in sede di prima attuazione, non si applichi il limite massimo dei due mandati del presidente e dei membri del collegio. In proposito, ricorda che la Commissione trasporti, in data 7 luglio 2010, nell'esprimere i propri rilievi alla Commissione parlamentare per la semplificazione sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante riordino dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo - poi divenuto decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010 n. 189 - aveva richiesto la soppressione proprio della citata disposizione. Osserva che, come risulta infatti dalle premesse ai citati rilievi, non appariva opportuno «introdurre in via transitoria una disciplina speciale con la quale si esclude l'applicazione, in sede di prima attuazione del regolamento, del limite massimo di due mandati stabilito in via generale per il presidente e i membri del collegio dell'Agenzia dal comma 6 dell'articolo 2». Evidenzia peraltro che la stessa Commissione parlamentare per la semplificazione, accogliendo il predetto rilievo, aveva formulato un'apposita osservazione in sede di espressione del parere favorevole sul citato atto del Governo, invitando a valutare l'opportunità di sopprimere il comma 2 dell'articolo 6.
Per quanto riguarda il profilo professionale del candidato, ricorda che il professor Franchi è professore associato di diritto aeronautico presso la Facoltà di giurisprudenza dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Nel 1993 è stato nominato membro della Commissione ministeriale di studio per la sicurezza aerea, incaricata di verificare lo stato di attuazione delle misure di sicurezza negli aeroporti italiani nonché di elaborare e aggiornare proposte dirette al miglioramento del sistema di sicurezza nel settore dell'aviazione civile, con particolare riguardo alla sicurezza del volo. Dal 1990 al 1999 è stato membro, in qualità di esperto giuridico, della Commissione sicurezza volo dell'Aero Club d'Italia, ente di diritto pubblico. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 4 ottobre 2002 è stato nominato membro della Commissione di studio per l'elaborazione delle modifiche da apportare alla parte aeronautica del codice della navigazione. È autore di numerose pubblicazioni, nonché promotore di iniziative scientifiche, in materia di diritto aeronautico e sicurezza del volo.
Segnala che con decreto del Presidente della Repubblica 14 ottobre 1999 è stato nominato per la prima volta presidente dell'Agenzia. È stato quindi nominato commissario straordinario dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo con DPCM 6 dicembre 2004. Con decreto del Presidente della Repubblica 7 febbraio 2005 è stato confermato presidente dell'Agenzia per un secondo mandato. Con

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DPCM 1 marzo 2010, infine, è stato nuovamente nominato Commissario straordinario dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Rileva che la presente proposta di nomina ha quindi per oggetto il conferimento del terzo mandato alla carica di presidente dell'Agenzia.
Si riserva infine di formulare una proposta di parere anche alla luce degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere nel corso dell'esame.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO si riserva di esprimere le valutazioni del Governo nel prosieguo dell'esame.

Michele Pompeo META (PD) chiede al presidente se non sia il caso di valutare l'opportunità di prevedere una audizione del ministro sulle vicende che in questo momento stanno riguardando gli enti preposti alla sicurezza, senza ovviamente interferire con le parallele vicende giudiziarie. Esprime al riguardo preoccupazione per le notizie emerse dagli organi di stampa e giudica necessario che la Commissione venga informata dal Governo su quanto sta accadendo.

Mario VALDUCCI, presidente, nel riservarsi di esaminare la richiesta formulata dal deputato Meta nell'ambito della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si terrà nella giornata di domani, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 30 novembre 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 14.

Schema di aggiornamento 2009 del contratto di programma 2007-2011 per la gestione degli investimenti tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana Spa.
Atto n. 284.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di aggiornamento in oggetto, rinviato nella seduta del 24 novembre 2010.

Vincenzo GAROFALO (PdL), relatore, ritiene opportuno presentare la proposta di parere nella giornata di domani, in modo da poter tener conto delle risposte fornite da RFI ai quesiti emersi nel corso dell'audizione informale dei vertici della società tenutasi la scorsa settimana. Chiede quindi al Governo la disponibilità ad attendere il parere reso dalla Commissione Trasporti prima dell'adozione definitiva dell'aggiornamento del contratto di programma. Preannuncia che nella proposta di parere terrà conto dei principali elementi di criticità emersi nel corso dell'esame, quali i criteri di definanziamento adottati, che determinano sensibili riduzioni di risorse finanziarie destinate agli investimenti programmatici, nonché la natura del contratto di programma che andrebbe definita più puntualmente, posto che tale contratto, come evidenziato anche dalla Corte dei conti, non appare suscettibile di determinare veri e propri impegni per lo Stato alla iscrizione in bilancio delle necessarie risorse finanziarie.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO assicura la disponibilità del Governo ad attendere il parere della Commissione prima di procedere all'adozione definitiva del provvedimento in oggetto.

Michele Pompeo META (PD) invita il relatore a presentare al più presto una proposta di parere in modo da consentire alla Commissione di proseguire la discussione alla luce della posizione che il relatore stesso intenderà assumere sull'atto del Governo.

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Ciò premesso, nel giudicare assai rilevanti le osservazioni della Corte dei conti, che ha sottolineato come il contratto di programma non rechi impegni vincolanti per lo Stato dal punto di vista finanziario, sottolinea l'esigenza che si provveda, anche attraverso atti di natura legislativa, a dare un contenuto più cogente e vincolante al contratto medesimo.
Passando alle questioni di merito, nel condividere quanto già affermato dai colleghi Velo e Lovelli nella precedente seduta, osserva che l'aggiornamento 2009 del contratto di programma ha reso evidente il definanziamento sia degli investimenti ferroviari sia della manutenzione della rete, con particolare riguardo ad alcune macroaree del Paese. Tale de finanziamento, a suo avviso, si configura come un sostanziale abbandono della strategia volta ad incrementare l'investimento sul ferro per riequilibrare le varie modalità di trasporto, determinato non già da una scelta di politica industriale, ma da mere esigenze di cassa. Al riguardo sottolinea, invece, la necessità che vengano operate scelte più coraggiose e che pertanto, nonostante la crisi economica contingente, siano stanziate adeguate risorse per rilanciare la cosiddetta «cura del ferro» e tutelare nel miglior modo possibile il diritto alla mobilità dei cittadini.
Sottolinea altresì come siano stati deliberati aumenti di pedaggi su alcune arterie del Paese e come il trasporto collettivo registri continue criticità che costringono milioni di pendolari a sopportare ogni giorno disservizi nell'ambito del trasporto pubblico locale.
Ritiene quindi che l'espressione del parere sullo schema di aggiornamento 2009 del contratto di programma 2007-2011 rappresenti per la Commissione un'imperdibile opportunità per mettere l'accento su alcune questioni di fondamentale importanza, come l'assenza di risorse sui nodi urbani e metropolitani - quali, ad esempio, il nodo metropolitano veneto e il nodo di Milano - il definanziamento delle opere per il trasporto passeggeri nell'area romana e la scarsità di risorse sulle arterie fondamentali del sud, quali la Napoli-Bari e le opere ferroviarie sul territorio siciliano.
In conclusione, ritiene necessario che la Commissione, sottolineando le questioni più rilevanti riguardanti il trasporto ferroviario, formuli un parere critico e severo, che esprima con determinazione gli indirizzi che si intendono assumere in materia.

Carlo MONAI (IdV) ricorda che, nel corso dell'audizione dei vertici di RFI tenutasi la scorsa settimana, i colleghi Nizzi e Garofalo avevano sottolineato con preoccupazione le indicazioni programmatiche recate dal contratto con riferimento al sud e alla Sardegna e che lui stesso aveva avuto modo di evidenziare la mancanza di risorse per il Friuli Venezia-Giulia.
Alla luce della cedevolezza che caratterizza il contratto di programma, così come evidenziato anche dalla Corte dei conti, giudica opportuno indicare un percorso, anche di carattere legislativo per dare certezza all'attuazione dei contenuti del contratto stesso. Ritiene quindi necessario che la Commissione colga questa occasione per esprimere un parere che sottolinei l'esigenza che le risorse indicate nel contratto di programma, per quanto scarne, costituiscano una base affidabile e certa per gli investimenti che il gestore dell'infrastruttura deve realizzare.

Roberto Rolando NICCO (Misto-Min.ling.) anche a nome del proprio gruppo, esprime preoccupazione per le difficoltà che emergono in relazione alla realizzazione delle opere che concernono l'attraversamento dell'arco alpino e all'auspicato trasferimento modale dalla gomma al ferro nonché al mancato avvio del Protocollo trasporti allegato alla Convenzione sulle Alpi.
Nel manifestare inoltre una forte preoccupazione anche per il taglio di risorse operato dall'Unione europea alla tratta Torino-Lione a causa dei ritardi nella realizzazione dell'opera, fa presente

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che sul versante svizzero si registra un grande attivismo nell'esecuzione delle opere connesse al corridoio Rotterdam-Genova, che ha visto già la caduta del diaframma del San Gottardo e che vedrà la prossima realizzazione della galleria del Monte Ceneri. Nel sottolineare l'importanza delle opere che mettono in collegamento la Val d'Aosta alla rete ferroviaria nazionale e internazionale, ricorda che, in data 27 luglio 2009, nel parere che la Commissione rese sull'allegato infrastrutture al Documento di programmazione economico finanziaria, era stata formulata un'osservazione volta ad evidenziare il rilievo prioritario che avrebbe dovuto assumere, anche ai fini del superamento del ritardo infrastrutturale che caratterizza il Paese, la realizzazione di alcune opere, tra le quali i varchi ferroviari alpini, connessi ai grandi corridoi europei, l'asse ferroviario Fréjus-Torino-Trieste, con particolare riferimento al completamento del Corridoio 5 nella tratta Verona-Venezia-Trieste, le opere relative al Corridoio Genova-Rotterdam, le reti stradali della pedemontana lombarda e della pedemontana veneta, e le opere per l'Expo 2015. Nel rammentare altresì che era stata sottolineata la priorità di impegnare le risorse per il miglioramento del collegamento della linea ferroviaria tra Aosta e Chivasso, osserva che il Governo, pur essendo stato d'accordo su tale indicazione programmatica, non ha mai compiuto i necessari atti conseguenti. Sottolinea infatti che l'allegato infrastrutture alla decisione di finanza pubblica di quest'anno contiene un'indicazione relativa alla sola tratta Matigny-Aosta-Ivrea: un'opera futuribile che non sembra, tuttavia, avere alcuna relazione con le opere precedentemente citate. Nell'evidenziare infine l'assenza di risorse aggiuntive rispetto all'anno 2007 sulle linee ferroviarie Chivasso-Aosta e Torino-Milano, fa presente che le predette linee sono oggetto di continue e legittime proteste da parte degli utenti e che analoghe proteste si sono avute per il passaggio nella stazione di Porta Susa di motrici ferroviarie alimentate a diesel.
In conclusione, ribadisce la necessità di stanziare adeguate risorse finanziarie per poter effettuare i necessari interventi sulle linee ferroviarie esistenti e per realizzare le opere connesse ai varchi ferroviari alpini, collegati ai corridoi transeuropei di trasporto.

Mario LOVELLI (PD), nel ringraziare l'ingegner Elia, per le risposte trasmesse ad integrazione di quelle già fornite nel corso dell'audizione dei vertici di RFI, richiama l'attenzione sulla risposta che si riferisce alla programmazione degli interventi nel nord-ovest del Paese. Osserva che finalmente, per la prima volta, viene data una chiara spiegazione del motivo che ha portato alla lievitazione dei costi e dei tempi di realizzazione del terzo valico dei Giovi. Sottolinea infatti che dalla risposta resa dall'amministratore delegato di RFI si evince che l'aumento dei costi - passati da 5 a 6,2 miliardi di euro - è stato determinato dal meccanismo dei lotti costruttivi, che, tra l'altro, ha condotto a tempi complessivi di realizzazione assai elevati, stimati in circa nove anni. Segnala che attualmente è in corso un confronto con il general contractor per la definizione del testo dell'atto aggiuntivo alla convenzione TAV del 1992, finalizzato all'avvio dei lavori del primo lotto costruttivo, che darà inizio alla realizzazione dell'opera, autorizzato dal CIPE il 18 novembre 2010, rispetto al quale, tuttavia, non si è ancora in grado determinare una data certa di inizio. Nell'osservare che le opere connesse al Corridoio 24 Genova-Rotterdam sono già tutte in fase di progettazione preliminare, chiede al relatore di sottolineare, nella proposta di parere, la distanza esistente tra la operatività sancita dal contratto di programma e la concreta operatività che si è registrata nella realizzazione delle opere connesse al Corridoio 24 che ricadono nel territorio svizzero. Esprime quindi preoccupazione per i ritardi nella realizzazione di tali opere, che faranno arrivare l'Italia impreparata all'appuntamento fissato in sede europea.

Silvia VELO (PD) giudica l'atto in esame un provvedimento assai importante

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che investe pienamente le competenze della Commissione, spesso costretta invece ad occuparsi di questioni assai rilevanti soltanto in sede consultiva, come è accaduto in occasione dell'esame della norma che consentiva alle regioni di prorogare i contratti stipulati con Trenitalia, inserita nell'ambito di un provvedimento assegnato in sede primaria ad altra Commissione. Ribadisce la preoccupazione, già evidenziata dal collega Meta, sulla natura del contratto di programma, che rende assai incerte le risorse destinate a ciascuna opera e, conseguentemente, la programmazione dei relativi tempi di realizzazione.
Ritiene comunque che la questione più rilevante sia quella relativa alla mancanza, per gli anni successivi al 2009, di risorse per le opere dichiarate dall'amministratore delegato di RFI improcrastinabili, comprese quelle per la manutenzione straordinaria. Pertanto, pur non dubitando della sicurezza della rete ferroviaria del Paese, evidenzia, tuttavia, come non siano state ancora stanziate risorse per gli anni successivi al 2009, pari a circa 96 milioni di euro, per far fronte agli interventi relativi alla sicurezza. Nonostante le rassicurazioni fornite dall'ingegner Elia riguardo alla assoluta sicurezza della rete e alle garanzie ricevute dallo Stato di ottenere queste risorse in un prossimo futuro, ritiene che tale questione debba essere presa seriamente in considerazione dalla Commissione all'atto dell'espressione del proprio parere. Richiama inoltre l'attenzione sulla risposta resa dall'amministratore delegato di RFI in ordine al quesito relativo alla tratta ferroviaria Montecatini-Pistoia. In tale risposta, infatti, si evidenzia che nel novembre del 2008 è stato siglato un protocollo di intesa tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la regione Toscana e RFI per il potenziamento della linea Pistoia-Montecatini-Lucca, nel quale il Ministero ha assunto l'impegno di reperire le risorse per il completamento del raddoppio della tratta. Tuttavia, mentre la regione Toscana in conseguenza della sottoscrizione del citato protocollo ha previsto un apposito stanziamento sul proprio bilancio, il Governo non ha ancora stanziato le occorrenti risorse finanziarie.
Richiama infine l'attenzione sulla metropolitana di Firenze, che è stata completamente definanziata sebbene il relativo finanziamento sia stato già approvato dal CIPE nel 2008 sulla base di uno stanziamento di bilancio pari a dieci milioni di euro annui per dieci anni.
Giudica pertanto incongruo che tale opera, nonostante sia stata privata della necessaria copertura finanziaria, sia mantenuta nella lista di quelle in corso di realizzazione.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.