CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 19 novembre 2010
402.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Venerdì 19 novembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il Ministro dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti e il sottosegretario di Stato per il medesimo dicastero Luigi Casero.

La seduta comincia alle 12.40.

Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779-bis Governo.

(Esame e conclusione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il Governo ha presentato la Nota di variazioni.

Marco MARSILIO (PdL), relatore, rileva che la Nota di variazioni modifica le previsioni di entrata e le autorizzazioni di spesa del bilancio dello Stato in modo da tenere conto degli effetti delle variazioni al disegno di legge di stabilità, nonché delle variazioni al progetto di bilancio approvate nel corso dell'esame parlamentare dalla Camera dei deputati. Osserva che la Nota di variazioni reca quindi modifiche al quadro riassuntivo generale del bilancio dello Stato, allo stato di previsione dell'entrata e a tutti gli stati di previsione della spesa. Fa presente che la Nota, in conseguenza delle modifiche apportate alle previsioni di bilancio, modifica altresì l'articolo 2 e l'articolo 15 del disegno di legge di bilancio, aggiornando le dotazioni del

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fondo di riserva per le spese obbligatorie e del fondo di riserva per le spese impreviste, nonché modificando il totale generale della spesa. Evidenzia che è inoltre riportata la modifica già introdotta dalla Commissione con l'introduzione del comma 30 dell'articolo 2, relativo alla destinazione al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato delle residue risorse del Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio. Sottolinea che gli emendamenti approvati da questo ramo del Parlamento hanno determinato un aumento sia sul versante delle entrate sia sul versante della spesa. Evidenzia che, in termini di competenza, per quanto riguarda le entrate, gli emendamenti hanno determinato un incremento delle previsioni iniziali di circa 3,25 miliardi di euro per l'anno 2011, dei quali circa 3,18 sono riferibili ad un incremento delle entrate extratributarie, mentre circa 71 milioni sono riferibili alle entrate tributarie. Osserva che, per quanto riguarda gli anni successivi del triennio, l'incremento delle entrate è invece pari a 858 milioni di euro per l'anno 2012 e a 785 milioni di euro per l'anno 2013. In entrambi i casi l'incremento è riferibile essenzialmente alla crescita delle entrate extratributarie. Rileva che, sempre in termini di competenza, per quanto riguarda le spese finali, gli emendamenti approvati determinano nell'anno 2011 un incremento del volume della spesa di 3,23 miliardi di euro, dei quali 1,82 miliardi di euro sono riferibili alle spese di parte corrente e 1,41 miliardi di euro sono invece da attribuirsi alle spese in conto capitale. Evidenzia che, negli anni successivi, le spese finali si incrementano di 666 milioni di euro nell'anno 2012 e di 595 milioni di euro nell'anno 2013, essenzialmente per effetto dell'incremento delle spese di parte corrente. Osserva che, tenendo conto anche degli effetti del disegno di legge di stabilità presentato dal Governo, l'effetto complessivo della manovra è quello di un incremento delle spese finali di 4,24 miliardi di euro nel 2011, 2,99 miliardi di euro nel 2012 e di 10 miliardi di euro nel 2013, dei quali 2,42 miliardi di euro nel 2011, 3 miliardi di euro nel 2012 e 9,5 miliardi di euro nel 2013 sono riferibili a spese in parte capitale. Sottolinea che, per quanto attiene ai risultati differenziali, le modifiche introdotte al disegno di legge di stabilità determinano un miglioramento del risparmio pubblico pari a 1,13 miliardi di euro nell'anno 2011, 200 milioni di euro nell'anno 2012 e 191 milioni di euro nell'anno 2013. Evidenzia altresì, che, per effetto delle modifiche, il risparmio pubblico acquisisce, quindi, anche nel 2011 un risultato positivo. Avverte che, per quanto riguarda il saldo netto da finanziare, le modifiche introdotte nel corso dell'esame parlamentare non modificano sostanzialmente gli effetti della manovra iniziale che determinava il peggioramento di un miliardo di euro nell'anno 2011, 2,9 miliardi di euro nell'anno 2012 e 9,49 miliardi di euro nell'anno 2013, da riferire essenzialmente alle rimodulazioni e ai rifinanziamenti delle spese in conto capitale previste dalla Tabella E. Rileva che analoghe considerazioni valgono anche per il ricorso al mercato, che resta sostanzialmente stabilito nella misura derivante dalla manovra finanziaria presentata in Parlamento, evidenziando un aumento pari a 987 milioni nel 2011, 2,804 miliardi nel 2012 e 9,305 miliardi nel 2013. Fa presente che, nel complesso, le modifiche apportate dalla Camera determinano un miglioramento del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato pari, in termini di competenza, a 23 milioni di euro nel 2011, 191 milioni nel 2012 e 190 milioni nel 2013. Osserva, quindi, che, in termini di cassa, gli emendamenti approvati in sede referente e in Assemblea determinano invece un peggioramento di entrambi i saldi, pari a 347 milioni di euro nel 2011, 179 milioni nel 2012 e 180 milioni nel 2013. Comunica che la differenza rispetto ai valori indicati per la competenza è ascrivibile, secondo la Nota di variazioni, ad un diverso profilo delle entrate fra accertamenti e incassi. Per quanto riguarda il prospetto di copertura degli oneri correnti del disegno di legge di stabilità, rilevata la congruità dei saldi complessivi ivi indicati, osserva che il dato

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riferito ai risparmi di spesa corrente derivante dall'articolato comprende anche la riduzione lineare di 40 milioni di euro delle autorizzazioni di spesa di parte corrente della Tabella C. Rileva che, a seguito della modifica di carattere formale comunicata all'Assemblea nella seduta di ieri, che ha riportato le riduzioni di cui al comma 164 nell'ambito delle singole voci della Tabella C, tuttavia, tale riduzione di spesa deve invece essere più correttamente riferita alla medesima Tabella. Pertanto, invita il Governo a confermare tale rilievo, riformulando conseguentemente il prospetto di copertura, sostituendo, alla voce «riduzione spese correnti», sottovoce «articolato», la cifra «2.709» con la seguente: «2.669» e alla medesima voce, sottovoce «Tabella C», la cifra «20» con la cifra «60».

Il sottosegretario Luigi CASERO conferma l'opportunità di riformulare il prospetto di copertura nel senso indicato dal relatore.

Giulio CALVISI (PD) annuncia il voto contrario del Partito Democratico.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone quindi in votazione la proposta di conferire il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sulla Nota di variazioni.

La Commissione delibera di conferire al relatore il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sulla nota di variazioni. Delibera, altresì, di richiedere che il relatore sia autorizzato a riferire oralmente.

La seduta termina alle 12.50.

INDAGINE CONOSCITIVA

Venerdì 19 novembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI.

La seduta comincia alle 13.40.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale (Atto n. 292).
(Deliberazione dell'indagine).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella seduta del 18 novembre 2010, ha deliberato, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 3, di svolgere un'indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo municipale, secondo il programma concordato in quella sede. Il programma prevede che nell'ambito dell'indagine, che dovrà concludersi entro l'8 gennaio 2011, termine per l'espressione del parere sullo schema di decreto, si proceda alle audizioni dei seguenti soggetti:
rappresentanti del Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari (SUNIA), del Sindacato inquilini casa e territorio (SICET), dell'Unione nazionale inquilini ambiente e territorio (UNIAT-Uil) e dell'Unione inquilini;
rappresentanti del Coordinamento unitario della proprietà immobiliare (Arpe-Federproprietà, Confederazione della piccola proprietà immobiliare-CONFAPPI e Unione piccoli proprietari immobiliari-UPPI) e di Confabitare-Associazione proprietari immobiliari;
rappresentanti dell'Associazione nazionale costruttori edili (ANCE);
rappresentanti dell'Istituto per la finanza e l'economia locale (IFEL);
Comitato di rappresentanti delle autonomie territoriali (Comitato dei 12);
rappresentanti del Dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e delle finanze;
rappresentanti dell'Agenzia del Territorio;
rappresentanti dalla Corte dei conti;

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rappresentanti di altre amministrazioni pubbliche interessate dall'attuazione del provvedimento.

Rileva che, avendo sottoposto la bozza di programma al Presidente della Camera, e acquisita l'intesa prevista dall'articolo 144, comma 1, del Regolamento, la Commissione è nelle condizioni di procedere alla formale deliberazione dell'indagine. Pone quindi in votazione la proposta di svolgimento dell'indagine sulla base del programma concordato.

La Commissione delibera lo svolgimento di un'indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale (Atto n. 292), sulla base del programma indicato.

La seduta termina alle 13.45.

SEDE CONSULTIVA

Venerdì 19 novembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

La seduta comincia alle 13.45.

Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario.
Nuovo testo C. 3687 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni, ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione e condizioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 novembre 2010.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, illustra la seguente proposta di parere, elaborata dal relatore:

«La V Commissione,
esaminato il nuovo testo del disegno di legge C. 3687 Governo, approvato dal Senato, recante norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, secondo il quale:
appare opportuno modificare le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 2, lettera l) e all'articolo 5, comma 3, lettera a), prevedendo che alle stesse sia data attuazione nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente;
appare opportuno riformulare l'articolo 3, comma 3, prevedendo che i fondi risultanti dai risparmi prodotti dalla realizzazione della federazione o fusione degli atenei possano restare nelle disponibilità degli atenei;
l'articolo 3-bis recante disposizioni in materia di proprietà dei beni immobili alle università statali è suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
la previsione di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), che esclude dall'obbligo di restituzione delle risorse del Fondo per il merito alcune categorie di studenti, al fine di non determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, deve trovare applicazione nei limiti delle risorse disponibili sul Fondo;
appare opportuno modificare l'articolo 4, commi 6 e 7, prevedendo che i corrispettivi asserviti all'esercizio della garanzia dello Stato siano depositati su apposito conto aperto presso la Tesoreria statale e che il fondo sia gestito di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze;

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la quantificazione prevista dall'articolo 4, comma 7, lettera a), in tema di versamenti effettuati da privati al Fondo per il merito che ne prevede la detraibilità nella misura dell'80 per cento non è suffragata da una relazione tecnica e pertanto non può, allo stato, essere valutata favorevolmente;
appare opportuno modificare l'articolo 5, comma 4, lettera a), recante disposizioni in materia di contabilità economico-patrimoniale e analitica del bilancio consolidato di ateneo, al fine di assicurare che venga comunque redatta una contabilità finanziaria, garantendo il rispetto del principio di armonizzazione dei bilanci delle contabilità pubbliche;
la disposizione dell'articolo 5, comma 6, lettera a), che prevede di definire i livelli essenziali delle prestazioni assicurando una serie di servizi, è suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
il Fondo per interventi strutturali di politica economica del quale è previsto l'utilizzo con finalità di copertura ai sensi dell'articolo 5-bis non reca sufficienti disponibilità;
l'articolo 8, comma 3, lettera b), in materia di ricostruzione di carriera è suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
l'articolo 9, comma 01, che prevede l'attribuzione ai ricercatori a tempo pieno di un'eventuale retribuzione aggiuntiva in relazione agli impegni ulteriori di attività di ricerca, didattica e gestionale, è suscettibile di determinare nuovi maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
la copertura prevista dall'articolo 14-bis, che prevede una riduzione lineare della tabella C di carattere permanente,appare inidonea;
l'articolo 19, comma 3, che prevede per i titolari di assegni di ricerca, che il periodo di collocamento in aspettativa senza assegni sia riconosciuto utile ai fini di carriera e pensionistici, è suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
è necessario modificare il comma 5 dell'articolo 19, al fine di prevedere per le titolari di assegni di ricerca durante i periodi di astensione obbligatoria per maternità, spetta una integrazione della specifica indennità corrisposta dall'INPS e non l'intero importo dell'assegno, in aggiunta alla predetta indennità. In virtù di tale modifica occorre conseguentemente aggiornare la quantificazione e la decorrenza dei relativi oneri, indicata al comma 11 dell'articolo 25, potendosi allo scopo utilizzare le risorse di cui all'articolo 5, comma 1, della legge n. 370 del 1999;
all'articolo 19, comma 6, al fine di evitare l'insorgere di nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, è necessario ripristinare il testo approvato dal Senato, prevedendo che gli importi degli assegni siano determinato dall'ateneo sulla base di un importo minimo stabilito con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
deve essere reintrodotto il riferimento alle risorse disponibili previsto dall'articolo 21, comma 5;
in attesa di una specifica relazione tecnica non è possibile escludere l'insorgenza di nuovi o maggiori oneri derivanti dalla disposizione di cui all'articolo 23, comma 2-bis, che intende dirimere un contenzioso in atto stabilendo la retribuzione spettante agli ex lettori di madre in lingua straniera che hanno instaurato un nuovo rapporto di lavoro quali collaboratori esperti linguistici;
appare opportuno modificare la formulazione dell'articolo 25, comma 10-ter, in merito all'esclusione dal taglio della spesa per missioni prevista dal decreto-legge n. 78 del 2010 di quelle effettuate dalle università e dagli enti di ricerca;
la quantificazione degli oneri derivanti dalle disposizioni di cui all'articolo 25, comma 10-quater, in materia di riconoscimento del servizio prestato da alcune

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categorie di personale universitario, non è suffragata da una relazione tecnica e pertanto non può, allo stato, essere valutata favorevolmente;
appare opportuno chiarire che le disposizioni di cui all'articolo 25, comma 10-quinquies, non comportano un avanzamento dell'età pensionabile;
dall'esclusione delle università e degli enti di ricerca dall'obbligo di sottoporre al controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti gli atti relativi a studi e consulenze di cui all'articolo 25, comma 10-septies, è suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
considerata l'opportunità di precisare che l'istituzione del Fondo per la premialità di professori e ricercatori, di cui all'articolo 9, comma 1, - che appare riconducibile in larga parte alle disposizioni di cui al provvedimento in esame - tiene conto, in luogo di esserne l'attuazione, di quanto previsto dal comma 16 dell'articolo 1 della legge n. 230 del 2005;
rilevata l'opportunità di aggiornare la quantificazione dell'onere derivanti dall'articolo 19, comma 5, in conformità a quanto previsto dalla relazione tecnica;
rilevata, altresì, l'opportunità di inserire, all'articolo 20, una disposizione che, ai fini di garantire l'invarianza dei saldi di finanza pubblica, chiarisca in modo inequivocabile che l'istituto dell'insegnamento a contratto ivi previsto non costituisce in nessun modo titolo per rivendicare una futura assunzione nei ruoli dell'università, evitando, quindi, i presupposti per l'inquadramento ope legis dei soggetti in questione ovvero riserve di posti nelle procedure di reclutamento;
ritenuto necessario aggiornare la decorrenza degli oneri di cui all'articolo 25, comma 11, primo periodo, in considerazione della prossima conclusione dell'esercizio finanziario 2010;
considerato che l'articolo 1, comma 24, del disegno di legge di stabilità per il 2011 reca disposizioni per l'adozione di un Piano straordinario per la chiamata di professori di seconda fascia per ciascuno degli anni 2011-2016;
nel presupposto che:
alle disposizioni di cui all'articolo 6, comma 3, che prevedono l'attribuzione ai ricercatori di ruolo di un'eventuale retribuzione aggiuntiva, sia data attuazione nell'ambito delle disponibilità di bilancio di ciascuna università;
alle spese relative al Comitato nazionale dei garanti per la ricerca di cui all'articolo 18-bis si provveda nell'ambito dei fondi per il finanziamento dei progetti o dei programmi di ricerca ivi previsti;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
all'articolo 2, comma 2, lettera l), dopo le parole: l'attivazione aggiungere le seguenti:, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente;
all'articolo 2, comma 3, sostituire le parole: senza ulteriori, con le seguenti: senza nuovi o maggiori;
all'articolo 2, comma 5, primo periodo, sostituire le parole: senza oneri aggiuntivi, con le seguenti: senza nuovi o maggiori oneri;
all'articolo 2, comma 6, sostituire le parole: senza oneri aggiuntivi, con le seguenti: senza nuovi o maggiori oneri;
all'articolo 3, comma 3, terzo periodo, sostituire la parola: restano, con le seguenti: possono restare;
sopprimere l'articolo 3-bis;
all'articolo 4, comma 1, lettera b), secondo periodo, premettere le seguenti parole: Nei limiti delle risorse disponibili sul Fondo,;

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all'articolo 4, comma 6, aggiungere, in fine, il seguente periodo: I corrispettivi asserviti all'esercizio della garanzia dello Stato sono depositati su apposito conto aperto presso la Tesoreria statale;

Conseguentemente,
all'articolo 4, comma 7, alinea, dopo le parole: Il fondo, aggiungere le seguenti: gestito dal Ministero di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze,;
all'articolo 4, comma 7, lettera a), sopprimere le parole da: a partire dal 2012 fino alla fine della lettera;
all'articolo 4, comma 8, sostituire le parole: senza oneri, con le seguenti: senza nuovi o maggiori oneri;
all'articolo 5, comma 3, lettera a), aggiungere, in fine, le seguenti parole:, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente;
all'articolo 5, comma 4, sostituire la lettera a), con la seguente:
a)
Introduzione di un sistema di contabilità economico-patrimoniale e analitica, del bilancio unico e del bilancio consolidato di ateneo sulla base di principi contabili e schemi di bilancio stabiliti e aggiornati dal Ministero, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), garantendo, al fine del consolidamento e del monitoraggio dei conti delle amministrazioni pubbliche, la predisposizione di un bilancio preventivo e di un rendiconto in contabilità finanziaria, in conformità alla disciplina adottata ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.;
all'articolo 5, comma 6, lettera a), sopprimere le parole da: quali borse di studio fino a: alloggi;
sopprimere l'articolo 5-bis;
all'articolo 8, comma 3, alinea, sostituire le parole: senza oneri aggiuntivi, con le seguenti: senza nuovi o maggiori oneri;
all'articolo 8, comma 3, lettera b), sopprimere le parole: in misura almeno pari all'attuale classe quarta;
all'articolo 9, sopprimere il comma 01;
sopprimere l'articolo 14-
bis;
all'articolo 16, comma 3, lettera
e), sostituire le parole: senza oneri aggiuntivi, con le seguenti: senza nuovi o maggiori oneri;
all'articolo 16, comma 3, lettera f), sostituire le parole: senza oneri aggiuntivi, con le seguenti: senza nuovi o maggiori oneri;
all'articolo 19, comma 3, sopprimere le parole:, utile ai fini di carriera e pensionistici,;
all'articolo 19, comma 4, lettera a), sostituire le parole: senza oneri aggiuntivi, con le seguenti: senza nuovi o maggiori oneri;
all'articolo 19, comma 5, apportare le seguenti modificazioni:
premettere le seguenti parole: A decorrere dall'anno 2011;
aggiungere in fine il seguente periodo: Nel periodo di astensione obbligatoria per maternità l'indennità corrisposta dall'INPS ai sensi dell'articolo 5 del citato decreto 12 luglio 2007 è integrata dall'università fino a concorrenza dell'intero importo dell'assegno di ricerca.

Conseguentemente, all'articolo 25, comma 11, sostituire il secondo e il terzo periodo con il seguente: All'onere derivante dall'articolo 19, comma 5, valutato in 3,5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2011, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 5, comma 1, della medesima legge n. 370 del 1999.
all'articolo 19, comma 6, sostituire le parole: da: , in misura, fino a: del Ministro

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con le seguenti:, sulla base di un importo minimo stabilito con decreto del Ministro.
all'articolo 21, comma 5, premettere le seguenti parole: Nell'ambito delle risorse disponibili per la programmazione,;
all'articolo 25, comma 10-ter, sostituire le parole da: in relazione fino alla fine del comma, con le seguenti: con risorse derivanti da finanziamenti dell'Unione europea ovvero di soggetti privati;
all'articolo 25, sopprimere il comma 10-quater;
all'articolo 25, comma 10-
quinquies, sostituire le parole da: Il compimento del settantesimo anno fino alla fine del comma, con le seguenti: Fermo restando le disposizioni vigenti in materia di collocamento a riposo, la carica di Presidente o di componente dell'organo direttivo può essere ricoperta fino al compimento del settantesimo anno di età;
all'articolo 25, sopprimere il comma 10-septies;
all'articolo 25, comma 11, primo periodo, sostituire le parole:
di 10 milioni di euro per l'anno 2010 e di 1 milione di euro per l'anno 2011 con le seguenti: di 11 milioni di euro per l'anno 2011,

conseguentemente:
al medesimo periodo sostituire le parole: per i medesimi anni con le seguenti: per il medesimo anno;
all'articolo 25, dopo il comma 11, aggiungere il seguente: «11-bis. Ai sensi dell'articolo 17, comma 12, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca provvede al monitoraggio degli oneri di cui all'articolo 19, comma 5, e riferisce in merito al Ministro dell'economia e delle finanze. Nel caso si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni di spesa di cui al comma 11, fatta salva l'adozione dei provvedimenti di cui all'articolo 11, comma 3, lettera l), della legge n. 196 del 2009, il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, provvede, con proprio decreto, alla riduzione, nella misura necessaria alla copertura finanziaria del maggior onere risultante dall'attività di monitoraggio, delle dotazioni finanziarie di parte corrente iscritte, nell'ambito delle spese rimodulabili di cui all'articolo 21, comma 5, lettera b), della legge n. 196 del 2009, nel programma «Sistema universitario e formazione post-universitaria» della Missione «Istruzione universitaria» dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Il Ministro dell'economia e delle finanze riferisce senza ritardo alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti e all'adozione delle misure di cui al secondo periodo del presente comma. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.»;

e con le seguenti condizioni:
all'articolo 9, comma 1, sostituire le parole: in attuazione con le seguenti: tenuto conto;
all'articolo 20, dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
2-bis. L'assunzione di contratti per attività di insegnamento ai sensi del presente articolo non costituisce titolo e non dà luogo ad alcun diritto ai fini dell'assunzione nei ruoli universitari;
all'articolo 23, sopprimere il comma 2-bis».

Massimo VANNUCCI (PD) ritiene sbagliata un'accelerazione nell'espressione del parere, che sarebbe una forzatura. Ricorda che l'esame del provvedimento era stato sospeso in considerazione dell'inizio della sessione di bilancio e che oggi, ancorché la medesima sia terminata alla Camera, appare opportuno comunque soprassedere in attesa dell'entrata in vigore della legge di stabilità che incide sulle coperture delle disposizioni previste nel provvedimento. Rileva che in questa fase si

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può solo confermare un parere volto ad espungere dal testo tutte le parti che abbiano un contenuto finanziario e che in tal modo si tornerebbe, di fatto, al testo adottato dal Senato. Ritiene comunque preferibile avviare, come accaduto in passato, un'interlocuzione con la Commissione di merito, evitando l'espressione di un parere nei termini prospettati.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che il provvedimento è calendarizzato in Assemblea per la prossima settimana e che quindi la Commissione ha il dovere di esprimersi sul testo. Fa presente che la Commissione cultura è stata informata e ritiene comunque utile l'espressione del parere pur nei termini prospettati. Sottolinea come le valutazioni in ordine all'ulteriore corso del provvedimento spettano alla Commissione di merito o comunque all'Assemblea.

Renato CAMBURSANO (IdV) segnala come, a sua memoria, in passato la Commissione bilancio non abbia mai espresso un parere tanto ampio ed articolato, rilevando come l'approvazione del parere determinerebbe un sostanziale stravolgimento del testo del provvedimento risultante dall'esame svolto dalla Commissione cultura. Si chiede, quindi, quale sia il senso di proseguire l'esame di un provvedimento ormai spogliato dei suoi principali contenuti, osservando come sarebbe opportuno rinviare il seguito dell'esame ad una data successiva alla conclusione dell'approvazione definitiva della manovra finanziaria per il prossimo triennio. Ritiene, infatti, che non abbia alcun senso accelerare l'esame del disegno di legge in materia universitaria, mentre non è ancora definito il quadro finanziario per il prossimo triennio, anche alla luce dell'introduzione nel disegno di legge di stabilità di una specifica disposizione volta a rifinanziare il Fondo per il finanziamento ordinario delle università.

Amedeo CICCANTI (UdC) ritiene che, in ossequio a quanto disposto dall'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, i rilievi contenuti nella proposta di parere presentata dal presidente, in sostituzione del relatore, siano obbligatori, pur sottolineando come, se il Governo avesse dato idonea copertura alle disposizioni introdotte in Commissione cultura, tali rilievi non avrebbero avuto ragione di essere. Evidenzia come una qualche risposta giunga in proposito dalla legge di stabilità, appena approvata dalla Camera che dispone il piano straordinario per il reclutamento di professori di seconda fascia, già previsto dall'articolo 5-bis, del testo in esame. Ritiene in ogni caso insufficienti le risorse complessivamente stanziate per la riforma universitaria in discussione, ricordando le preoccupazioni espresse dal mondo accademico. Pur ritenendo ineccepibile, sotto il profilo tecnico, il parere predisposto, preannuncia il voto contrario del suo gruppo, osservando che la maggioranza esprime tale parere contro se stessa e la sua riforma.

Rolando NANNICINI (PD) evidenzia come l'approvazione della proposta di parere del relatore determinerebbe un evidente svuotamento del disegno di legge rispetto al testo approvato dalla Commissione di merito, ricordando come un analogo svuotamento del provvedimento si sia verificato per il provvedimento relativo a Roma capitale, che, a seguito dell'espressione del parere delle Commissioni parlamentari, è rimasto sostanzialmente un contenitore vuoto. Ritiene, quindi, che, al fine di evitare che il disegno di legge di riforma dell'università si traduca in un mero annuncio propagandistico, il seguito del suo esame dovrebbe essere rinviato ad una fase successiva all'approvazione definitiva da parte delle due Camere della manovra finanziaria. Chiede, pertanto, al presidente di voler soprassedere all'espressione del parere in questa fase.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ribadisce che la Conferenza dei presidenti dei Gruppi ha convenuto la calendarizzazione del provvedimento in Assemblea per la settimana prossima e che quindi la Commissione è tenuta a concluderne l'esame in tempo utile.

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Pier Paolo BARETTA (PD) rileva che il fatto che il provvedimento sia all'ordine del giorno dell'Assemblea non impedisce alla Commissione di fare il proprio dovere approfondendo le questioni sollevate dai colleghi che hanno chiesto un rinvio a dopo l'approvazione definitiva della legge di stabilità e del bilancio. Ritiene che la Commissione potrebbe anche comunicare di non potere dare in queste condizioni un parere e sarebbero l'Assemblea o la Conferenza dei presidenti dei Gruppi a dover prendere le decisioni conseguenti. Rileva come sarebbe comunque preferibile, attesa la rilevanza delle problematiche emerse, rinviare a martedì, prima dell'inizio in Aula del seguito dell'esame del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che la sessione di bilancio alla Camera è formalmente terminata e che quindi la Commissione è nelle condizioni regolamentari per esprimere il parere. Ritiene invece legata a ragioni di opportunità la scelta di rinviarlo a dopo l'adozione definitiva della legge di stabilità e del bilancio. Osserva, peraltro, come il tema è già stato approfondito adeguatamente e non ritiene possibile un ulteriore rinvio.

Pier Paolo BARETTA (PD) sottolinea come il provvedimento in esame è strettamente connesso ad alcune disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità e, in particolare, al comma 24 dell'articolo 1, che prevede un rifinanziamento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università. Ritiene, pertanto, che in questo momento non sia possibile esprimere un parere sul disegno di legge in esame, in quanto il giudizio su tale provvedimento non può prescindere da una valutazione dei finanziamenti previsti dal comma 24 dell'articolo 1 del disegno di legge di stabilità, che è ancora suscettibile di essere modificato nel corso dell'esame parlamentare. Osserva, infatti, che il rifinanziamento attualmente previsto dal comma 24 dell'articolo 1 del disegno di legge di stabilità non è ancora certo e, quindi, non è neppure valutabile.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente come la proposta di parere del relatore sia volta ad assicurare che il provvedimento in esame non interferisca in alcun modo con l'esame della legge di stabilità da parte del Senato.

Amedeo CICCANTI (UdC) osserva come si debba esprimere un parere a legislazione vigente, mentre le ulteriori risorse previste nella legge di stabilità potranno essere utilizzate solo dopo la sua definitiva approvazione. Ritiene che il problema non sia nella disponibilità della Commissione, ma dell'Assemblea o della VII Commissione, che potranno valutare le conseguenze del parere.

Michele VENTURA (PD) sottolinea come l'approvazione della proposta di parere elaborata dal relatore modificherebbe in modo significativo il testo elaborato dalla Commissione di merito, che sarebbe sostanzialmente stravolto. Ritiene, pertanto, che, piuttosto che procedere all'espressione di un parere che rischia di vanificare il lavoro svolto dalla Commissione Cultura, dovrebbe valutarsi se non sia opportuno attenersi alla prassi secondo la quale con lettera del presidente della Commissione si provveda ad informare la Commissione di merito dei problemi relativi alla copertura finanziaria del provvedimento, sollecitandola ad apportare le modifiche necessarie a superare tali criticità. Segnala, peraltro, che, qualora la Commissione Cultura decidesse di non modificare il testo nel senso richiesto, la Commissione bilancio già martedì prossimo potrebbe esprimere il proprio parere.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore, nel prendere atto dei rilievi espressi, rileva che il testo trasmesso presentava diverse disposizioni di spesa, peraltro connotate da una certa confusione. Ricorda che la Commissione ha preso atto che talune coperture non potevano essere considerate reali e adeguate. Sottolinea che il testo torna, sostanzialmente, nella sua versione originaria dal contenuto prevalentemente ordinamentale e che esso andrà letto insieme

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alla legge di stabilità, che reca le disposizioni finanziarie, formando un unico complesso normativo. Fa presente che comunque i due provvedimenti possono proceduralmente avere vita autonoma, ma che è comunque opportuno per evitare problemi nella gestione che i due provvedimenti vengano entrambi approvati entro la fine dell'anno. Quanto al metodo seguito, fa presente che vi è stato un approfondito confronto e una concertazione con la Commissione di merito nell'elaborazione del parere, cercando di individuare le disposizioni che potevano essere salvaguardate.

Manuela GHIZZONI (PD), nel segnalare che la Commissione Cultura valuterà con attenzione le condizioni contenute nel parere della Commissione bilancio, osserva che talune delle condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione determinano la soppressione di disposizioni che, a suo giudizio, non sono suscettibili di produrre effetti negativi per la finanza pubblica. Sottolinea, inoltre, che il rinvio del seguito dell'esame del provvedimento non determinerebbe alcuna conseguenza negativa nella gestione del Fondo per il finanziamento ordinario delle università, dal momento che il disegno di legge in discussione non modifica la normativa vigente in materia. Nell'evidenziare come il rifinanziamento previsto dall'articolo 1, comma 24, del disegno di legge di stabilità sia assolutamente inadeguata, in quanto esso è appena sufficiente a garantire il pagamento degli stipendi del personale in servizio, osserva come nell'ambito della Commissione di merito fosse stato raggiunto un sostanziale accordo per garantire che l'approvazione delle disposizioni di carattere ordinamentale andasse di pari passo con la previsione di un adeguato intervento di carattere finanziario. Nel sottolineare come sia pertanto necessario prevedere lo stanziamento di ulteriori risorse finanziarie, auspica che anche i colleghi della maggioranza valutino attentamente il contenuto del parere, che falcidia il lavoro compiuto nella Commissione di merito.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel comprendere le ragioni dell'onorevole Ghizzoni in quanto componente della Commissione di merito, rileva che alla Commissione compete una valutazione eminentemente tecnica dei profili finanziari che è stata correttamente effettuata.

Pier Paolo BARETTA (PD) rileva che le condizioni contenute nella proposta di parere ridimensionano drasticamente il testo adottato dalla Commissione cultura trasformandolo significativamente. Rileva che attraverso l'esercizio delle competenze della Commissione si interviene di fatto nel lavoro della Commissione di merito, ritenendo che sarebbe preferibile non approvare il parere ed inviare una lettera interlocutoria alla VII Commissione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che l'interlocuzione con la presidenza della Commissione e con il Ministro competente è stata ampiamente effettuata fin dal primo incardinamento del provvedimento. Ritiene quindi che potrà essere la VII Commissione a chiedere un rinvio dell'esame in relazione al parere della Commissione. Passa quindi alla votazione della proposta di parere predisposta dal relatore.

Massimo VANNUCCI (PD) deposita una proposta di parere alternativo (vedi allegato).

Renato CAMBURSANO (IdV), dichiara di aderire alla proposta formulata dall'onorevole Vannucci ed annuncia il voto contrario sulla proposta di parere predisposta dal relatore.

La Commissione approva la proposta di parere predisposta dal relatore.

La seduta termina alle 14.15.