CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 ottobre 2010
389.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 23

INTERROGAZIONI

Giovedì 28 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 9.10.

5-03544 Bobba: Accertamenti per il riconoscimento dell'invalidità.

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Luigi BOBBA (PD) si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, manifestando un certo sollievo per i chiarimenti forniti in materia di interpretazione delle linee guida operative per l'invalidità civile dell'INPS in relazione a taluni determinati soggetti non autosufficienti, come quelli affetti da «sindrome di Down» o costretti alla sedia a rotelle. Fa notare, tuttavia, che rimangono irrisolte talune questioni connesse ad una mancanza di comunicazione tra INPS e aziende sanitarie locali, suscettibile di condurre a malfunzionamenti in ordine all'espletamento dei controlli medici, che penalizzano i soggetti più deboli, quali quelli indicati nell'interrogazione.

Pag. 24

Chiede, pertanto, che il Governo possa affrontare al più presto tali questioni nell'ambito di un apposito tavolo tecnico, nel quale auspica si possa esaminare anche la possibilità di rendere obbligatoria - e non più a richiesta dell'interessato - la visita a domicilio dei soggetti gravemente inabili.

5-03564 Codurelli: Interventi per contrastare la discriminazione nei confronti delle donne lavoratrici.

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Lucia CODURELLI (PD) si dichiara totalmente insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, che, a suo avviso, ha soltanto dato lettura di una documentazione di carattere burocratico, probabilmente preparata dagli uffici del Ministero competente, fornendo una mera elencazione di progetti, peraltro destinati a non trovare attuazione in alcun provvedimento concreto dell'Esecutivo. Si chiede se il sottosegretario Ravetto sia davvero a conoscenza delle importanti problematiche affrontate in Commissione in materia di pari opportunità, ad esempio in occasione dell'esame di atti d'indirizzo presentati sull'argomento. Fa notare che dalla risposta fornita non emerge alcun elemento teso a valorizzare la figura delle consigliere di parità, a conferma di un orientamento del Governo lesivo dei diritto delle donne e ostile alle stesse normative comunitarie, incapace di invertire una tendenza che vede l'Italia agli ultimi posti per quanto riguarda l'accesso al lavoro delle donne.

5-03581 Di Biagio: Criteri per l'inserimento dei giovani laureati nel mercato del lavoro.

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Aldo DI BIAGIO (FLI), ringraziando il rappresentante del Governo per l'articolata risposta fornita e manifestando soddisfazione per l'attenzione prestata dal Ministero competente sulla questione in oggetto, ritiene tuttavia che vi siano ancora determinati punti da chiarire in ordine alle modalità di svolgimento di certe procedure di selezione. Al fine di avere un quadro più ampio del fenomeno, peraltro, si riserva di richiedere l'avvio di un'indagine conoscitiva in ambito parlamentare, per fare luce sulle difficoltà di accesso dei giovani laureati al mercato del lavoro. Ritiene, infatti, necessario fornire una precisa risposta ai giovani laureati italiani, per dimostrare che il Parlamento non rimane inerte di fronte alle loro evidenti difficoltà occupazionali.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.40.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 28 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 9.40.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2005/47/CE del Consiglio, del 18 luglio 2005, concernente l'accordo tra la Comunità delle ferrovie europee (CER) e la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) su taluni aspetti delle condizioni di lavoro dei lavoratori mobili che effettuano servizi di interoperabilità transfrontaliera nel settore ferroviario.
Atto n. 277.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo, rinviato nella seduta del 20 ottobre 2010.

Elisabetta RAMPI (PD), preso atto dell'esposizione introduttiva svolta dal relatore

Pag. 25

nella precedente seduta, esprime un giudizio positivo sul provvedimento in esame, dal momento che esso, in attuazione di una direttiva comunitaria, regolamenta aspetti fondamentali in materia di orario di lavoro e sicurezza, a tutela dei lavoratori transfrontalieri del settore ferroviario. Esprime, in particolare, soddisfazione per l'attuazione della cosiddetta «clausola di non regresso», che lascia spazio all'introduzione per via contrattuale di disposizioni più favorevoli in favore dei lavoratori. Rappresenta, infine, l'opportunità di comprendere i margini per l'applicabilità delle disposizioni in esame a taluni Paesi confinanti, qualora questi non siano Stati membri dell'Unione europea.

Silvano MOFFA, presidente, ritiene che il relatore, in occasione della prossima seduta, possa presentare una proposta di parere sul provvedimento, che contenga anche eventuali elementi integrativi in grado di segnalare quanto testé prospettato.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di regolamento recante modifiche al regolamento di istituzione del Fondo per agevolare l'esodo dei lavoratori provenienti da imprese esercenti l'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, poste in liquidazione coatta amministrativa, di cui al decreto ministeriale 20 settembre 2000, n. 351.
Atto n. 280.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento in titolo.

Paola PELINO (PdL), relatore, osserva che lo schema di regolamento in esame reca modifiche al decreto ministeriale 28 settembre 2000, n. 351, che - in attuazione dell'articolo 4, comma 2, della legge n. 140 del 1999 - ha istituito presso l'INPS il Fondo per agevolare l'esodo dei lavoratori provenienti da imprese esercenti l'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, poste in liquidazione coatta amministrativa. Più specificamente, rileva che il citato decreto, nel prevedere l'istituzione del Fondo, ha tradotto normativamente l'accordo sindacale del 26 luglio 1999, con il quale le parti sociali avevano convenuto un sistema di tutele per i lavoratori del settore.
Al riguardo, ricorda che ai sensi del decreto n. 351 il Fondo è gestito da un Comitato amministratore composto da 5 esperti designati dall'ANIA e da 5 esperti designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del settore assicurativo, nonché da due rappresentanti con qualifica non inferiore a dirigente, rispettivamente del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell'economia e delle finanze; il presidente del comitato è eletto dal comitato stesso tra i propri membri.
Segnala che il comitato amministratore, in particolare, predispone (sulla base dei criteri stabiliti dal consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS) i bilanci annuali di gestione e delibera sul versamento del contributo dello 0,50 per cento, sulla retribuzione ai fini del finanziamento del Fondo stesso. Rileva che, per quanto concerne le prestazioni del Fondo, nel caso di lavoratori riassunti dal commissario liquidatore e provenienti da imprese poste in liquidazione coatta amministrativa nel periodo di vigenza del Fondo stesso, si provvede, nel caso in cui gli stessi risolvano volontariamente il rapporto di lavoro, all'erogazione di una somma aggiuntiva alle spettanze di fine rapporto, pari a 3 annualità dell'ultima retribuzione lorda annua, percepita alle dipendenze del commissario liquidatore. Segnala poi che, nel caso in cui si tratti di lavoratori che si trovino nella condizione di maturare i requisiti per la fruizione del trattamento a carico dell'assicurazione generale obbligatoria entro 5 anni, in luogo dell'erogazione della somma aggiuntiva in precedenza richiamata si provvede all'erogazione di una somma aggiuntiva alle spettanze di fine

Pag. 26

rapporto, pari al 60 per cento dell'ultima retribuzione lorda annua, percepita alle dipendenze del commissario liquidatore, moltiplicata per il numero degli anni mancanti alla pensione.
Mette in evidenza che, nel caso di lavoratori riassunti dal commissario liquidatore già dipendenti da imprese di assicurazioni poste in liquidazione coatta amministrativa entro la data di entrata in vigore del decreto n. 351 del 2000 (cioè il 14 dicembre 2000), il Fondo, qualora i lavoratori risolvano volontariamente il rapporto di lavoro, provvede ad erogare una somma aggiuntiva alle spettanze di fine rapporto, pari a 3 annualità dell'ultima retribuzione lorda annua percepita alle dipendenze del commissario liquidatore. Nel caso in cui si tratti di lavoratori che si trovino nella condizione di maturare i requisiti per la fruizione del trattamento a carico dell'assicurazione generale obbligatoria entro 7 anni, in luogo dell'erogazione della somma aggiuntiva in precedenza richiamata si provvede all'erogazione di una somma aggiuntiva alle spettanze di fine rapporto, pari al 65 per cento dell'ultima retribuzione lorda annua, percepita alle dipendenze del commissario liquidatore, moltiplicata per il numero degli anni mancanti alla pensione.
Infine, sottolinea che il più volte citato decreto ministeriale, traducendo le disposizioni dell'articolo 4 dell'accordo sindacale del 26 luglio 1999, stabiliva la scadenza del Fondo trascorsi 7 anni dalla data della sua entrata in vigore, e cioè al 14 dicembre 2007; successivamente, con l'accordo del 12 luglio 2007, le parti sociali hanno integrato il precedente accordo del 1999, prorogando la valenza temporale della regolamentazione fino al 31 dicembre 2011; da ultimo, in deroga alla normale procedura prevista dall'articolo 2, comma 28, della legge n. 662 del 1996, l'articolo 1-bis del decreto-legge n. 78 del 2009 ha disposto, per il solo biennio 2009-2010, la possibilità di adottare, in via eccezionale, con decreto ministeriale, norme in deroga alle singole disposizioni dei regolamenti previsti dall'articolo 1, comma 1, del decreto ministeriale n. 477 del 1997, per i settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni (CIG). Fa notare, quindi, che proprio su tale base è stato emanato il decreto interministeriale del 18 dicembre 2009, n. 49263, che ha modificato in più parti il decreto ministeriale n. 351 del 2000: il provvedimento, in primo luogo, ha prorogato la scadenza del Fondo al 31 dicembre 2010, inoltre, ha prorogato al 31 dicembre 2010 la corresponsione del contributo di alloggio (rimodulandolo) previsto per i lavoratori assunti presso un'impresa di assicurazione in città diversa da quella in cui veniva in precedenza svolta la prestazione; infine, ha disposto che il contributo dello 0,50 per cento debba essere versato ininterrottamente dalla data di istituzione del Fondo fino alla data del 31 dicembre 2010.
Osserva, pertanto, che lo schema di regolamento in esame interviene unicamente a prorogare di un ulteriore anno, e cioè fino al 31 dicembre 2011, tutti i termini già prorogati al 31 dicembre 2010 dal predetto decreto interministeriale n. 49263, ricordando peraltro che sul provvedimento si è espresso, con parere favorevole del 20 settembre 2010, il Consiglio di Stato e che in senso favorevole si sono pronunciate anche le parti sociali.
Dichiara, quindi, sin d'ora il proprio orientamento positivo sul testo, proponendo alla Commissione l'espressione di un parere favorevole sullo schema di regolamento in esame.

Silvano MOFFA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che il dibattito di carattere generale sul provvedimento in titolo avrà luogo nella prossima settimana, in modo da concluderne l'esame - dopo avere acquisito i rilievi di competenza della V Commissione sui profili di carattere finanziario - in quella successiva, entro il termine previsto per l'espressione del parere.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.55.

Pag. 27

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Giovedì 28 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 9.55.

Libro verde: Verso sistemi pensionistici adeguati, sostenibili e sicuri in Europa.
COM(2010)365 def.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 settembre 2010.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, fa notare che ieri, con l'audizione del Ministro Sacconi, si è conclusa la fase istruttoria e conoscitiva della Commissione in ordine al documento in esame, che ha visto lo svolgimento di numerose audizioni. Nel riservarsi, dunque, di presentare nel prosieguo del dibattito una proposta di documento finale che tenga conto degli spunti emersi dal dibattito e degli elementi forniti dai soggetti auditi, ricorda che la Commissione, nello svolgimento del suo ruolo, è tenuta al rispetto di precisi vincoli procedurali e contenutistici, che inducono, peraltro, ad imprimere una certa accelerazione all'iter di esame. In tal senso, ricorda che la XI Commissione, dopo avere acquisito anche il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), dovrà trasmettere entro il termine - previsto dalla procedura di consultazione apertasi sul Libro verde - del 15 novembre 2010 alla Commissione europea un proprio documento, attenendosi sostanzialmente ai quesiti su cui la Commissione europea stessa ha ritenuto di interpellare gli Stati membri dell'UE. Fa notare, quindi, che l'attenzione della XI Commissione dovrebbe concentrarsi sulle questioni richiamate dal Libro verde, quali l'armonizzazione e la modernizzazione dei sistemi pensionistici, l'adeguatezza e la sostenibilità delle prestazioni, con particolare riferimento alle competenze dell'Unione europea, evitando riferimenti troppo specifici alla situazione italiana.
Auspicando, dunque, un confronto leale e franco sull'argomento, preannuncia la sua intenzione di portare quanto prima una proposta di documento finale all'attenzione dei gruppi, anche in via informale, affinché possa instaurarsi un utile confronto, suscettibile di condurre all'elaborazione di un testo condiviso.

Maria Grazia GATTI (PD), pur apprezzando la disponibilità del relatore e convenendo sul metodo di lavoro da questi proposto, ritiene opportuno acquisire dati più specifici riguardanti la situazione previdenziale italiana, considerata la natura troppo generica della consultazione avviata dalla Commissione europea. Infatti, ritiene impossibile fornire una risposta ai quesiti posti a livello europeo se non si ha piena consapevolezza delle tendenza in atto in Italia in materia pensionistica, giudicando - in particolare - essenziale sollecitare l'acquisizione di quella documentazione che il presidente dell'INPS si è impegnato a fornire alla Commissione in occasione della sua audizione informale.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, pur auspicando la sollecita acquisizione della preannunciata documentazione dell'INPS, anche in prospettiva dell'introduzione di ulteriori informazioni utili al dibattito, ritiene tuttavia che la Commissione non possa essere vincolata a tale elemento, dal momento che l'Unione europea non chiede al Parlamento una disamina delle questioni previdenziali italiane, bensì una valutazione più generale riferita al contesto comunitario. Pur non escludendo che nel documento finale si possano fare riferimenti più specifici, ritiene che la Commissione possa procedere lungo l'iter di esame del provvedimento, a prescindere dall'acquisizione di tale documentazione, anche tenuto conto che sull'argomento si è già avuto modo di ascoltare l'autorevole orientamento del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

Pag. 28

Marialuisa GNECCHI (PD) fa presente che qualsiasi progetto teso all'armonizzazione dei sistemi pensionistici a livello comunitario non può prescindere dall'attenta analisi dei contesti nazionali, sui quali occorre, pertanto, soffermarsi a riflettere. Fa poi notare che il Governo in carica - con talune discutibili misure in materia di totalizzazione, ricongiunzione contributiva e «finestre di uscita» - ha reso il quadro normativo particolarmente confuso e problematico, richiedendo un approfondimento serio, da compiere anche attraverso l'acquisizione di dati ulteriori da parte dell'INPS: solo dopo aver fatto chiarezza su tali punti, a suo avviso, sarà possibile rispondere con consapevolezza ai quesiti posti dall'Europa.

Silvano MOFFA, presidente, pur precisando di avere già provveduto, per il tramite degli uffici, a richiedere all'INPS - che dovrebbe trasmetterla in tempi brevissimi - la promessa documentazione relativa all'audizione informale svolta dai rappresentanti dell'Istituto, che potrebbe rivelarsi molto preziosa per l'elaborazione del documento finale, sottolinea comunque l'esigenza di evitare che l'esito di un'importante procedura parlamentare di esame di atti dell'Unione europea possa essere subordinato al verificarsi di tale ipotesi, essendo peraltro la XI Commissione chiamata a formulare le proprie valutazioni sul documento in titolo entro termini precisi e secondo modalità determinate in sede comunitaria; più in generale, ritiene che l'adozione di una specifica posizione del Parlamento italiano sugli argomenti in esame non possa essere condizionata da una valutazione esclusivamente ricondotta al contesto interno e non proiettata sugli scenari europei di lungo periodo.
Fa presente, in ogni caso, che non mancheranno - come non sono mancate nell'ultimo anno - ulteriori occasioni per approfondire i dati in questione e per affrontare, da una visuale maggiormente concentrata all'interno dell'ordinamento, le tematiche connesse allo sviluppo del sistema previdenziale italiano. Confidando, quindi, nell'attività di interlocuzione informale con i gruppi che il relatore saprà nel frattempo avviare sulla propria proposta di documento finale, auspica che si giunga alla definizione di un testo condiviso da tutte le forze politiche rappresentate in Commissione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.10.