CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 ottobre 2010
387.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 26 ottobre 2010. - Presidenza del vicepresidente Gero GRASSI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Francesca Martini.

La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviati nella seduta del 21 ottobre 2010.

Anna Margherita MIOTTO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede come si intenda procedere, atteso che per quanto concerne le politiche sociali e della famiglia non è presente alcun rappresentante del Governo.

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Gero GRASSI, presidente, fa presente che per la giornata odierna è presente il sottosegretario Martini - che peraltro rappresenta il Governo nella sua interezza -, mentre per la giornata di domani è prevista la presenza anche di altri sottosegretari.

Anna Margherita MIOTTO (PD), intervenendo sul merito dei provvedimenti in esame, ricorda innanzitutto come circa tre mesi fa quando esplose la crisi economica in Grecia il Presidente del Consiglio assicurò che il Governo avrebbe adottato provvedimenti per risanare i conti dello Stato senza tuttavia colpire i settori della sanità e dell'università. Deve purtroppo constatare che, nonostante quanto sostenuto dal relatore Castellani, il settore della sanità è stato ampiamente danneggiato dai documenti di bilancio in esame, sia per effetto di interventi diretti sulle risorse destinate alla sanità sia indirettamente attraverso i tagli alle politiche sociali, che per effetto della integrazione dei servizi socio-sanitari si riversano necessariamente sulla sanità. Il mancato finanziamento del sociale determina infatti come conseguenza che i relativi bisogni ricadano impropriamente sul settore sanitario, che pertanto avrebbe dovuto essere finanziato con maggiori risorse. Come si evince infatti dalle tabelle in esame importanti e significativi segmenti dell'assistenza sanitaria che negli anni avevano ricevuto specifici finanziamenti risultano sensibilmente ridotti. Il dato più preoccupante a cui fa riferimento è l'azzeramento del Fondo per la non autosufficienza (cap. 3538) a cui sono stai tolti 400 milioni di euro. Tale questione non può peraltro essere affrontata solo facendo riferimento ad argomentazioni tecniche legate alla nuova struttura del bilancio derivante dalla nuova legge di contabilità, ma deve invece essere oggetto di ampia e approfondita discussione. Infatti, con l'azzeramento delle risorse destinate alla non autosufficienza si rischia di interferire sui livelli essenziali di assistenza e di congelare le differenze esistenti sul territorio del nostro Paese, specie considerando la stretta connessione fra la legge di stabilità e la legge n. 42 del 2009, in particolare l'articolo 18 sul patto di convergenza.
Si sofferma quindi sulle norme relative alla edilizia sanitaria pubblica che giudica quanto meno sorprendenti. Non comprende infatti come sia possibile per le regioni procedere ad una adeguata programmazione degli interventi nel settore dell'edilizia sanitaria quando si prevede, da un lato, che le somme non impegnate entro 6 mesi non siano più utilizzabili, e, dall'altro, che per il 2011 le risorse siano sensibilmente ridotte e per il 2012 si destini addirittura una quota pari a 1 miliardo e mezzo di euro delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate. Osserva peraltro che i fatti di malasanità di recente occorsi in molte regioni italiane siano stati più o meno tutti generati da assenza di organizzazione e programmazione degli interventi.
Evidenzia infine come l'azzeramento delle risorse destinate alle misure di lotta alla povertà, quali la social card, dovrebbe far supporre che si sia conclusa la fase dell'emergenza che le aveva determinate, mentre in realtà dimostra solamente la scarsa attenzione del Governo alle gravi condizioni sociali in cui versa il Paese.

Livia TURCO (PD) intende esprimere considerazioni di forte contrarietà per la cancellazione totale delle misure a favore delle politiche sociali, che l'attuale maggioranza ha invece sempre richiesto quando era all'opposizione. Le misure oggi proposte dai documenti in discussione sono di totale azzeramento delle risorse destinate al welfare, con conseguenti ripercussioni sull'azione di tutti i comuni, e segnano una drammatica inversione di tendenza rispetto a quanto invece si era da tutti auspicato al momento dell'approvazione della legge n. 328 del 2000, istitutiva del Fondo per le politiche sociali. La tabella del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al capitolo 3671, riporta uno stanziamento minimo di 75 milioni di euro, con i quali non è chiaro a cosa si possa far fronte. Le cifre sono decisamente imbarazzanti: nessuna risorsa per i centri

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antiviolenza per le donne, nessuna risorsa per la non autosufficienza. E ciò in assoluto contrasto con le dichiarazioni rilasciate dal Ministro per le pari opportunità davanti alla Commissione affari sociali.
Osserva, inoltre, che l'unico intervento da adottare per fare fronte al significativo aumento delle diseguaglianze nel nostro paese sarebbe stato quello di aumentare le risorse a disposizione del sociale, anche al fine di non mettere i comuni nella condizione di dover prendere drastiche misure, quali la chiusura degli asili nido. È proprio in questi giorni, peraltro, che i sindaci sia di maggioranza che quelli appartenenti all'opposizione stanno affrontando questi delicati temi. Esprime forti perplessità anche sull'azzeramento delle risorse per la social card, sulla quale sia le Acli che il Forum del terzo settore avevano avanzato proposte interessanti al fine di modificarla e trasformarla in reale strumento di lotta alla povertà estrema.
In conclusione, esprime un giudizio nettamente negativo sui provvedimenti in esame.

Paola BINETTI (UdC) evidenzia alcune perplessità in merito alle rimodulazioni di cui alla tabella del Ministero della salute, e in particolare quelle delle dotazioni finanziarie relative alla missione 20 «Tutela della salute» - programma prevenzione e comunicazione in materia sanitaria umana e coordinamento in ambito internazionale, dove per l'anno 2013 si dispone addirittura un azzeramento totale delle dotazioni. Altro punto critico è rappresentato dalle rimodulazioni relative sempre alla Missione 20 «Tutela della salute», programma 20.1, cap. 4387/1 Interventi per fronteggiare situazioni di pericolo per la salute pubblica, da cui risulta un taglio di 2 milioni di euro, nonché dai tagli apportati alla missione 17 «Ricerca e innovazione», programma Ricerca per il settore della sanità pubblica.
In conclusione, ritiene che gli interventi di riduzione proposti dalla manovra in discussione siano altamente rischiosi, in quanto non solo possono determinare un aumento della povertà interna ma si ripercuotono anche sulla povertà globale.

Domenico DI VIRGILIO (PdL) intende innanzitutto ricordare come, a fronte di una situazione economica grave che ha investito molti paesi europei, le autorità finanziarie europee abbiano riconosciuto che l'Italia è tra i paesi che hanno sofferto meno, e ciò grazie alla manovra finanziaria varata nello scorso mese di luglio.
Ciò premesso, osserva che i tagli richiamati dai colleghi intervenuti rappresentano senz'altro delle criticità, sebbene non possa non riconoscersi che alcuni Fondi sono stati tutt'altro che ridotti, come ad esempio il Fondo per l'infanzia e l'adolescenza o le risorse per i diritti soggettivi che prima erano finanziate a valere sul Fondo per le politiche sociali e che ora sono iscritte in appositi capitoli di spesa obbligatori dello stato di previsione del Ministero delle politiche sociali.
Quanto all'azzeramento delle risorse per il Fondo per la non autosufficienza, concorda con il relatore sulla esigenza di un loro ripristino e preannuncia sul punto la presentazione di emendamenti e di ordini del giorno. Dopo aver ricordato, in proposito, che sono più di due milioni le persone non autosufficienti che hanno bisogno di un intervento da parte dello Stato, ritiene indispensabile evitare l'azzeramento degli stanziamenti ad essi destinati.
Altro taglio che a suo giudizio andrebbe corretto è quello relativo ai defibrillatori semiautomatici, di cui al cap. 3603 dello stato di previsione del Ministero della salute, la cui dotazione è di 2 milioni di euro a fronte dei 4 del bilancio a legislazione vigente. Anche su questo punto presenterà degli emendamenti.

Gero GRASSI, presidente, fa presente che il sottosegretario Francesca Martini dovrebbe partecipare per il Governo alla seduta dell'Assemblea. Propone pertanto di sospendere la seduta per 30 minuti.

La Commissione concorda.

La seduta, sospesa alle 15.30, è ripresa alle 16.10.

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Delia MURER (PD), nel condividere le considerazioni già svolte dalle colleghe Miotto e Turco, si interroga sul ruolo della Commissione in questo contesto, dove si assiste ad un reale stravolgimento delle politiche sociali proprio nell'anno in cui si celebra la lotta alla povertà. Il nostro paese, nonostante gli inviti dell'Unione europea, continua a non adottare provvedimenti di difesa delle politiche di welfare, anzi sopprime la social card senza nemmeno una adeguata riflessione.
Ricorda che, all'atto della rinnovata fiducia al Governo, il Presidente del Consiglio ha posto la famiglia come una delle principale priorità dell'azione di Governo e che proprio tra pochi giorni si svolgerà la Conferenza nazionale sulla famiglia. Data l'assenza di interventi a difesa delle politiche per la famiglia, si domanda quali siano le risposte che il Governo intende fornire proprio in quella occasione.
Anche sull'eliminazione delle risorse per la non autosufficienza il suo giudizio è critico; apprezza pertanto le osservazioni dei colleghi Di Virgilio e del relatore Castellani ed auspica una convergenza tra la maggioranza e l'opposizione sugli emendamenti che verranno presentati per ovviare a tale azzeramento.
Per quanto riguarda poi i 75 milioni di euro appostati sul cap. 3671 per il Fondo per le politiche sociali, che dal governo Prodi aveva ricevuto uno stanziamento di circa 800 milioni peraltro giudicato inadeguato, non comprende che tipo di politiche si possano portare avanti con tale somma irrisoria.
Dopo aver chiesto al Governo come intenda procedere riguardo alla adozione dei LEA e dei LEP, auspica che almeno in questa sede lo stesso possa fornire i chiarimenti richiesti anche dagli altri deputati intervenuti nel dibattito, circa il taglio delle risorse per la famiglia, per la non autosufficienza e per le politiche sociali.

Carmine Santo PATARINO (FLI) osserva che le risorse economiche a disposizione sono scarse e che a tutti sarebbe piaciuto averne a disposizione maggiori per far fronte alle diverse esigenze con cui bisogna fare i conti in tutti i settori del paese, soprattutto a quelle socio-sanitarie.
Ritiene, poi, che tutti, senza escludere neanche il Ministro Tremonti, sarebbero ben lieti di poter, ad esempio, dare il giusto sostegno alle famiglie, soprattutto a quelle più bisognose, a quelle che assistono persone anziane e persone non autosufficienti, di poter dare agli enti locali più risorse da utilizzare a fini sociali, di erogare più fondi per la ricerca, soprattutto in campo sanitario, oltre a contribuire come paese Italia a migliorare le condizioni di vita e di salute dei cittadini, anche investendo nel settore che più interessa all'umanità, assicurandosi un ritorno economico non indifferente. Se i tanti ricercatori italiani, che da sempre si distinguono nel mondo per l'eccellenza dei risultati dei loro studi, svolgessero la loro opera in Italia, a guadagnare sarebbero le case farmaceutiche italiane. Quindi, ricchezza da mettere sul mercato nazionale.
Osserva, poi, che a tutti piacerebbe dedicare più risorse per combattere la violenza contro le donne e contro gli anzi indifesi o per migliorare le condizioni sanitarie delle carceri; ma si è costretti a guardare in faccia la realtà e a fare i conti con la crisi, che non è solo italiana e che non è stata causata, o inventata da questo governo.
Ritiene, infine, che, al di là delle posizioni delle forze di maggioranza e di opposizione, si debba fare insieme uno sforzo, preannunciando la sottoscrizione degli emendamenti del collega Di Virgilio che condivide totalmente ed invitando la relatrice a concordare con le proposte emendative che tengano conto delle priorità cui si è fatto riferimento nel corso del dibattito, partendo proprio da quelle testé citati dal collega Di Virgilio.

Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD) tiene ad evidenziare come a fronte di una crescente difficoltà dei cittadini maggiore e più forte dovrebbe essere l'intervento dello Stato. Al contrario, tali difficoltà non risultano affatto affrontate dal Governo, che con la manovra in esame mette invece in grande imbarazzo gli enti

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territoriali e locali. I già scarsi interventi degli anni passati sono stati addirittura azzerati, come dimostra l'intervento sulla social card, sulla quale il suo gruppo aveva espresso perplessità ma poi in realtà non aveva mai posto ostacoli. Nel criticare l'allontanamento dello Stato dal disagio del paese, operato attraverso una gestione tecnocratica dei tagli, esprime il suo dissenso in particolare sulle riduzioni del Fondo per le politiche sociali, sull'azzeramento del Fondo per le non autosufficienze, sulla scomparsa di finanziamenti per gli asili nido, tema sul quale grande attenzione era stata sposta dall'allora Ministro Bindi.
Osserva quindi come anche il settore della sanità abbia subito un vulnus, come già ampiamente rilevato, ed auspica che la maggioranza possa condividere proposte emendative finalizzate a porvi rimedio e a colmare le lacune più evidenti.
Dopo aver espresso rilievi critici anche in riferimento alla insufficienza del personale medico e sanitario, si sofferma sull'uso dei Fondi per le aree sottoutilizzate, a cui si è fatto spesso ricorso, a scapito delle zone meridionali: basti pensare all'Alitalia, alle quote latte e ora all'edilizia sanitaria. Lamenta infine i tagli notevoli alle risorse destinate alla lotta al randagismo e ai defibrillatori semiautomatici, sui quali auspica che possa apportarsi una correzione attraverso gli emendamenti.

Lucio BARANI (PdL), a nome del suo gruppo, esprime un giudizio sufficientemente positivo sui documenti di bilancio in discussione, considerato il contesto economico in atto. Pur essendo senza dubbio migliorabile, osserva tuttavia che il bilancio di quest'anno è decisamente diverso da quello degli anni passati e che, tenuto conto del federalismo fiscale, del decreto-legge n. 78 del 2010 e della nuova legge di contabilità, le risorse sono allocate diversamente ma sono presenti e i fondi adeguatamente finanziati. Per quanto riguarda il Ministero della salute, ritiene che lo stato di previsione non si discosti molto da quello dello scorso anno sia per gli stanziamenti a favore della ricerca e innovazione che per quelli relativi alla prevenzione.
In conclusione, ritiene che da una lettura attenta delle tabelle e delle dotazioni delle missioni e dei programmi sia facilmente desumibile come la maggior parte delle risorse, per le quali sono stati evidenziati significativi tagli, rimangono invece invariate, anzi in alcuni casi come la dotazione del cap. 3536 «Trasferimenti all'INPS» siano addirittura aumentate.

Laura MOLTENI (LNP) ritiene che il disegno di legge di stabilità sia necessario ed indispensabile, alla luce dell'entità del debito pubblico del nostro paese. Considerando i tagli già affrontati da altri paesi europei, risulta di tutta evidenza che anche l'Italia reagisca all'attuale situazione di crisi economica nell'unico modo possibile e che proprio grazie al Ministro Tremonti il nostro paese sta avendo una sorte diversa da paesi come la Spagna, la Grecia, il Portogallo.
Sottolinea quindi la necessità di approvare quanto prima i decreti attuativi del federalismo fiscale e il nuovo sistema tributario, in modo che i tributi possano essere gestiti direttamente dal territorio. Ad oggi alcuni beni demaniali sono stati già trasferiti agli enti territoriali e se le risorse provenienti da tali trasferimenti saranno gestite in modo oculato allora i tagli operati dalla legge di bilancio risulteranno sensibilmente ridotti. Quando si arriverà ad una gestione delle risorse più efficace e produttiva da parte di tutte le regioni, si arriverà a poter disporre di risorse sufficienti per garantire adeguati servizi ai cittadini.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, ringrazia tutti i deputati intervenuti nel dibattito, alcuni dei quali hanno avanzato proposte equilibrate ed oggettive, che verranno approfondite in sede di esame degli emendamenti e ordini del giorno.

Il sottosegretario Francesca MARTINI fa presente, in merito alle richieste di chiarimenti formulate nel corso del dibattito,

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che sulla tabella 14 relativa al bilancio di previsione del Ministero della salute 2011-2013 il Capitolo 3602 risulta correttamente azzerato in applicazione della legge n. 191 del 2009 (Legge finanziaria 2010), che all'articolo 2, comma 67, prevede che il relativo stanziamento di 800 milioni di euro, destinato a interventi nel settore sanitario, venga ricompreso nel Fondo sanitario nazionale a decorrere dal 2011. Al riguardo specifica che negli 800 milioni di euro sono definiti, in misura non inferiore a 50 milioni di euro, importi da destinare alle cure palliative e alle patologie degenerative invalidanti (articolo 22, comma 2, della legge n. 102 del 2009).
Per quanto riguarda la riduzione di spesa per i defibrillatori essa è in linea con la previsione di cui all'articolo 2, comma 46, della legge n. 191 del 2009, che riduce a partire dal 2011 gli stanziamenti da 4 milioni di euro a 2 milioni di euro.
I capitoli 2700, 2701 e 2702 riguardano il fabbisogno della spesa sanitaria e pertanto sono di pertinenza del Ministero dell'economia e delle finanze e pertanto sui chiarimenti concernenti questi capitoli maggiori precisazioni potranno essere richieste al Ministero competente per materia.
Per quanto riguarda il Fondo per le non autosufficienze segnala che tale capitolo non è di competenza di questo Ministero ma del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Per quanto riguarda, infine, l'edilizia sanitaria, il comma 6, dell'articolo 1, del disegno di legge di stabilità (C. 3778), nello stabilire l'utilizzo delle risorse del fondo aree sottoutilizzate, vincola comunque una quota pari a 1500 milioni di euro per gli interventi di edilizia sanitaria nell'ambito delle risorse relative alla programmazione regionale.

Gero GRASSI, presidente, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 17 di oggi. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani, alle ore 14.

La seduta termina alle 17.