CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 ottobre 2010
384.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 20 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 9.45

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive.
Atto n. 250.

(Rilievi alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e conclusione - Rilievi espressi).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato nella seduta del 19 ottobre 2010.

Monica FAENZI (PdL), relatore, illustra una proposta di rilievi (vedi allegato 1) che ha predisposto tenendo conto delle osservazioni e delle richieste di modifica emerse nel corso dell'esame, sia da parte dei colleghi, sia da parte delle organizzazioni agricole. Sottolinea, in particolare, che la sua proposta affronta principalmente le seguenti questioni, di particolare rilievo per le imprese agricole: la necessità di adottare una normativa maggiormente aderente alla possibilità di utilizzazione delle biomasse di origine vegetale e animale a fini agronomici ed energetici; la

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necessità di chiarire il già previsto esonero dall'obbligo di adesione al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) dei piccoli produttori agricoli, a determinate condizioni, in grado di assicurare sia la semplificazione degli adempimenti che le garanzie di tracciabilità richieste dal sistema; la necessità di semplificare gli adempimenti relativi al trasporto dei rifiuti.

Fabio RAINIERI (LNP) richiede che al numero 5) della proposta di rilievi sia stabilita la esclusione dall'ambito di applicazione della parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006, disciplinata dal nuovo articolo 185, anche del siero di latte residuato dalle lavorazioni casearie.

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene che la proposta del deputato Rainieri sia meritevole di considerazione. Osserva poi, in merito al rilievo di cui al numero 4) della proposta del relatore, che di regola i comuni non provvedono direttamente alla raccolta dei rifiuti, ma agiscono per lo più attraverso società o altri soggetti. Fa inoltre presente, con riferimento al numero 7) della medesima proposta, l'opportunità di indicare espressamente il limite di 100 chilogrammi annui, ai fini dell'esonero dall'obbligo di aderire al SISTRI per i imprenditori agricoli che conferiscono i propri rifiuti.

Giovanna NEGRO (LNP) precisa, con riferimento all'osservazione del deputato Zucchi, che, in ogni caso, l'ente responsabile della raccolta dei rifiuti è il comune.

Monica FAENZI (PdL), relatore, concordando con il deputato Negro, fa presente che il rilievo di cui al numero 4) della sua proposta è stato formulato in termini generali per lasciare ai comuni la possibilità di valutare se avvalersi di tale facoltà e con quali modalità.
Quanto al rilievo di cui al numero 7), fa presente di non aver proposto l'indicazione di specifici limiti quantitativi riferiti ai rifiuti, ma di aver piuttosto invitato la Commissione Ambiente e il Governo a valutare le diverse e articolate proposte avanzate dalle organizzazioni agricole.

Fabio RAINIERI (LNP) insiste sull'opportunità di affrontare anche il regime degli scarti della lavorazione del latte, come il siero, che attualmente sono considerati rifiuti speciali, pur non essendo sostanzialmente diversi dal latte.

Sabrina DE CAMILLIS (PdL) ritiene inopportuno proporre modifiche riferite a singoli scarti delle lavorazioni alimentari, che costituiscono una categoria complessa, che comprende, per esempio, anche i reflui dei frantoi.
Per quanto riguarda l'esonero dall'obbligo di adesione al SISTRI e le conseguenti modalità semplificate di registrazione dei conferimenti, ritiene invece necessario che siano indicate le quantità massime di rifiuti conferiti, al fine di scongiurare il pericolo che le piccole aziende agricole diventino lo strumento per smaltire enormi quantità di sostanze potenzialmente inquinanti.

Angelo ZUCCHI (PD) osserva che una quantità ragionevole potrebbe essere indicata nell'ordine dei cento chilogrammi all'anno, fermo restando che i vigenti 30 chilogrammi sono un limite davvero troppo basso.

Monica FAENZI (PdL), relatore, ritiene preferibile fare riferimento al limite dei 150 chilogrammi annui.

Paolo RUSSO, presidente, con riferimento alla richiesta del deputato Rainieri, segnala che la declassificazione dei rifiuti speciali costituisce una questione delicata; ritiene perciò che si potrebbe eventualmente invitare la Commissione di merito a valutare la possibilità di un approfondimento.

Sabrina DE CAMILLIS (PdL) ribadisce che è opportuno non intervenire sul regime di singoli scarti di produzione, perché si rischia di generare complicazioni sul piano normativo.

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Fabio RAINIERI (LNP) precisa di avere fatto riferimento al solo siero di latte, che non inquina, e non ai reflui delle lavorazioni agroalimentari, che possono contenere anche altre sostanze

Luciano AGOSTINI (PD) chiede di precisare il regime vigente per il siero di latte.

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene che il compito della Commissione non sia quello di pronunciarsi sulla classificazione delle sostanze, quanto quello di approvare eventualmente un rilievo alla Commissione di merito che contenga la richiesta di uno specifico approfondimento.

Luciano AGOSTINI (PD) ritiene in ogni caso che non si possa procedere per singole sostanze, ma semmai per categorie.

Giovanni DIMA (PdL) osserva che sarebbe opportuno evitare valutazioni tecniche che non competono alla Commissione, preferendo la soluzione di invitare la Commissione di merito a compiere il necessario approfondimento tecnico sulla questione.

Angelo ZUCCHI (PD), ritenendo che la questione meriti un approfondimento, si riserva la presentazione di un'interrogazione.

Luca SANI (PD) ritiene che si possa sollecitare un approfondimento riferito alla complessiva categoria degli scarti delle lavorazioni agroalimentari.

Giuseppina SERVODIO (PD) ritiene che il compito della Commissione non sia quello di operare valutazioni tecniche, ma semmai quello di segnalare l'esigenza di una valutazione complessiva della possibilità di declassificare molte sostanze di scarto delle lavorazioni dei prodotti alimentari. Tale valutazione andrebbe in ogni caso effettuata in sede tecnica. Infatti, di fronte ad un indirizzo legislativo volto ad ampliare la possibilità di utilizzare i residui delle lavorazioni e di fronte ai continui progressi della ricerca, si pone l'esigenza di un costante aggiornamento della classificazione delle sostanze.
Ritiene in conclusione che la Commissione dovrebbe limitarsi ad indicare un indirizzo generale in tal senso.

Paolo RUSSO, presidente, propone di formulare un rilievo nel senso di invitare la Commissione Ambiente a valutare la possibilità di sollecitare l'istituzione di una commissione tecnico-scientifica che approfondisca il regime da applicare a tutti gli scarti della trasformazione agroalimentare.

Isidoro GOTTARDO (PdL) ritiene necessario prevedere tempi certi e contenuti per il lavoro di tale commissione tecnico-scientifica.

Monica FAENZI (PdL) propone una nuova formulazione della sua proposta di rilievi, elaborata tenendo conto delle osservazioni e delle richieste avanzate nel corso del dibattito (vedi allegato 2).

La Commissione approva la nuova formulazione della proposta di rilievi presentata dal relatore.

La seduta termina alle 10.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.25 alle 10.35.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 20 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 13.30.

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Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei disegni di legge.

Paolo RUSSO, presidente, avverte che la Commissione è chiamata oggi ad esaminare i disegni di legge in titolo, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali (Tabella n. 12).
L'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione Bilancio di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione.
La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza.
Per quanto riguarda gli emendamenti al disegno di legge di bilancio, ai sensi dell'articolo 121, comma 1, del Regolamento, gli emendamenti proponenti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Gli emendamenti approvati saranno inseriti nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati, ai sensi dell'articolo 121, comma 4, del Regolamento, nel corso dell'esame in Assemblea. Potranno inoltre essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione. Anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
Analoghe regole di esame si applicano anche agli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge di stabilità. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno dunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione; ove respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti direttamente in Commissione bilancio.
La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime Commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia.
Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge di stabilità. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea; gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea.

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Fa infine presente che, secondo quanto previsto dall'articolo 119, comma 6, del Regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere di competenza sui predetti disegni di legge. La Commissione potrà peraltro procedere all'esame in sede referente e in sede consultiva dei provvedimenti dovuti, vale a dire i disegni di legge di conversione dei decreti-legge, i disegni di legge di ratifica e di recepimento di atti normativi comunitari, i progetti di legge collegati alla manovra di finanza pubblica.
Da ultimo, per quanto attiene all'organizzazione dei lavori, ricorda che, secondo quanto stabilito in sede di assegnazione, la Commissione dovrà concludere il proprio esame dei documenti di bilancio entro la giornata di martedì 26 ottobre prossimo. L'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione ha inoltre convenuto di fissare il termine per la presentazione delle proposte di relazione e degli emendamenti per lunedì 25 ottobre, alle ore 17; nel corso dell'esame interverrà il rappresentante del Governo, in una seduta da definire.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, rileva che la legge di stabilità - che sostituisce la legge finanziaria - compone, insieme alla legge di bilancio, la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale e dispone annualmente il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale. Per il medesimo periodo, essa provvede alla regolazione annuale delle grandezze previste dalla legislazione vigente al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi.
La nuova legge di contabilità (legge n. 196 del 2009), che ha riformato gli strumenti e le procedure di finanza pubblica, ha delineato una nuova configurazione del ciclo della programmazione degli strumenti di bilancio e ha previsto una correlazione della legge di stabilità con il carattere triennale della manovra. Si prevede infatti che la legge di stabilità debba contenere norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza nel triennio considerato nel bilancio pluriennale.
Nel rinviare alla documentazione tecnica per l'illustrazione in dettaglio delle nuove regole che disciplinano i disegni di legge in esame, si sofferma sulle novità principali che riguardano il contenuto proprio della legge di stabilità.
In particolare, tra i contenuti che la legge di stabilità deve indicare vi sono: il livello massimo del ricorso al mercato finanziario e del saldo netto da finanziare in termini di competenza, per ciascun anno considerato nel bilancio pluriennale; le variazioni di aliquote, detrazioni e scaglioni, nonché le altre misure che incidono sulla determinazione del quantum della prestazione; gli importi dei fondi speciali e le corrispondenti tabelle, vale a dire le somme, ripartite per ministeri, destinate alla copertura dei provvedimenti legislativi che si prevede saranno approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale.
Vi sono poi contenute le nuove tabelle - tre distinte -, finalizzate ad indicare: gli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente; gli importi delle leggi di spesa in conto capitale a carattere pluriennale, aggregate per programma e per missione; gli importi delle riduzioni delle autorizzazioni legislative relative alla spesa di parte corrente, aggregate per programma e per missione.
La legge di stabilità contiene inoltre: l'indicazione dell'importo massimo da destinare ai contratti del pubblico impiego; le regolazioni meramente quantitative rinviate alla legge di stabilità dalle leggi vigenti; le norme che comportano aumenti di entrata o riduzioni di spesa, ad esclusione delle norme a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio; le norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi la cui attuazione possa recare pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica; le norme eventualmente necessarie a garantire l'attuazione del Patto di stabilità interno e del Patto di convergenza. Viene confermata

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l'esclusione delle norme di delega e di quelle a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, nonché degli interventi di natura localistica o microsettoriale.
La nuova struttura della legge di stabilità recepisce la classificazione delle voci di bilancio presentata per la prima volta con il disegno di legge finanziaria per il 2008 e pertanto le disposizioni normative in essa contenute devono essere, di regola, articolate per missione e devono indicare il programma cui si riferiscono.
Si sofferma quindi sui contenuti dei disegni di legge in esame, per la parte di competenza della Commissione Agricoltura.
Quanto al disegno di legge di stabilità, esso non prevede accantonamenti per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nelle Tabelle A e B.
Non sono previste inoltre in Tabella C variazioni alle disposizioni di legge che recano le quantificazioni per il settore agricolo. La legislazione che trova pertanto un'assegnazione di risorse resta la medesima dell'anno scorso. Gli importi indicati vengono attribuiti: alla legge n. 267 del 1991, (attuazione del piano nazionale della pesca), alla legge n. 549 del 1995 (contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi); al decreto legislativo n. 454 del 1999 (riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura).
Per la quantificazione, sempre in Tabella C, di stanziamenti di interesse agricolo, ma iscritti in stati di previsione di Ministeri diversi dal Ministero delle politiche agricole, va menzionato il solo stanziamento per il decreto legislativo n. 165 del 1999 (modificato dal decreto legislativo n. 188 del 2000) che ha istituito l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ed abolito l'AIMA.
Nella Tabella D del disegno di legge di stabilità sono indicati i definanziamenti delle autorizzazioni di spesa della sola parte corrente e vanno pertanto posti a confronto con i dati precedentemente riportati nella tabella E, che tuttavia dava indicazioni in merito alle variazioni negative sia di parte corrente che in conto capitale. Per il triennio in esame, come peraltro previsto con il passato esercizio, nessuna variazione è disposta sulle risorse assegnate al comparto agricolo.
Nella Tabella E vengono ora riportati gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali; in altri termini sono quantificate le spese in conto capitale, evidenziandone - in modo analitico - le variazioni positive, quelle negative, nonché le eventuali rimodulazioni. Tali informazioni erano in precedenza esposte nelle tabelle: D, che quantificava i rifinanziamenti, E che indicava indistintamente i definanziamenti sia di parte corrente che sia a titolo d'investimento, F che esponeva le rimodulazioni. La nuova tabella E dispone per il 2011 un'autorizzazione di spesa pari a 116,7 milioni di euro in favore del Fondo di solidarietà nazionale: la posta è destinata agli «Interventi in agricoltura» (settore 21) e sarà iscritta nello stato di previsione del dicastero agricolo, sul capitolo 7439, riservato agli incentivi per la stipula dei contratti di assicurazione contro le calamità naturali da parte del mondo agricolo. Uno stanziamento del medesimo importo è previsto anche per il 2012. I 116,7 milioni di euro sono costituiti dai 100 milioni di euro che l'articolo 2, comma 250, della legge n. 191 del 2009 (legge finanziaria 2010) ha destinato al rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale-incentivi assicurativi, attingendo alle risorse derivanti dal cosiddetto scudo fiscale, e dai 16,7 milioni di euro quantificati con la tabella F della medesima legge finanziaria 2010.
Per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, esso prevede per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Tabella n. 12) una spesa complessiva in termini di competenza pari a 1.320,8 milioni di euro (1.386,5 per il 2010).
Le risorse che la legge di bilancio per il 2010 prevedeva di attribuire allo stato di previsione del Ministero per l'esercizio 2011 erano pari a 1.438,4 milioni di euro; con la legge di assestamento gli stanziamenti di competenza sono stati fissati in

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1.538,1 milioni di euro. Rispetto all'assestamento 2010 il progetto di bilancio a legislazione vigente per il 2011 registra pertanto una diminuzione degli stanziamenti di 217,3 milioni di euro (-15,1 per cento), per effetto della quale l'incidenza percentuale degli stanziamenti di competenza del Ministero rispetto alla spesa complessiva totale del bilancio dello Stato, si conferma allo 0,17 per cento (era dello 0,3 per cento nel 2008 e dello 0,2 per cento nel 2009).
La tabella 12 prevede spese di parte corrente pari a 971,6 milioni di euro (1.021,6 per il 2010) e spese in conto capitale pari a 349,2 milioni di euro (364,9 euro nel passato esercizio), in tal modo ulteriormente procedendo verso una composizione della spesa che vede la prevalenza delle prime sugli stanziamenti per investimenti; tale composizione si è profilata a decorrere dall'esercizio 2009 dopo un biennio nel quale le risorse attribuite alla spese per investimento erano risultate preponderanti.
Nel complesso gli stanziamenti di competenza che vengono iscritti nel bilancio 2011 sono il risultato delle modifiche apportate alle previsioni iniziali con la legge di assestamento e delle ulteriori variazioni che si propongono.
In particolare, le previsioni delle spese per il 2011 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ammontano: per la missione 7 - Ordine pubblico e sicurezza, a 176,6 milioni di euro, con una riduzione pari a 1,6 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per l'anno 2010; per la missione 8 - Soccorso civile, a 151,6 milioni di euro, con un aumento pari a 1,2 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per l'anno 2010; per la missione 9 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, a 690,3 milioni di euro, con una riduzione pari a 181,4 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per l'anno 2010; per la missione 18 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente, a 231,6 milioni di euro, con un aumento pari a 5 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per l'anno 2010; per la missione 32 - Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, a 18,3 milioni di euro, con un aumento pari a 3,7 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per l'anno 2010; e, infine, per la missione 33 - Fondi da ripartire, a 52,3 milioni di euro, con una diminuzione pari a 24,5 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per l'anno 2010.
La consistenza dei residui passivi presunti del Ministero è stata valutata in 200,2 (455,5) milioni di euro, di cui 33,3 (101,4) milioni per la parte corrente e 166,9 (354,1) milioni per la parte in conto capitale.
La consistenza presunta dei residui sommata agli stanziamenti proposti per la competenza danno la massa spendibile il cui volume viene preso in considerazione per giungere ad una stima delle autorizzazioni di cassa; la determinazione di tali autorizzazioni è poi fatta alla luce di un tasso di realizzabilità, individuato per ciascuna in coerenza con l'andamento della spesa nei precedenti esercizi.
Le autorizzazioni di cassa sono state quindi determinate in 971,6 (1.107,5) milioni di euro per la parte corrente (96,7 per cento della massa spendibile, data dalla somma della competenza e dei residui) ed in 349,2 (533,4) milioni di euro per la parte in conto capitale (67,7 per cento della massa spendibile).
Nello stato di previsione del dicastero agricolo le risorse sono assorbite per la gran parte dalla missione 9 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, alla quale vengono assegnati 690,310 milioni di euro (720,190 milioni di euro nel disegno di legge di bilancio 2010), che rappresentano il 52,3 per cento (51,9 per cento nell'esercizio 2010) dell'intera dotazione della tabella 12. La missione è gestita quasi interamente dal Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità (542,7 milioni di euro). La missione pone a carico del Ministero quattro programmi. Lo stanziamento è quasi per intero destinato al programma 9.6 - Sviluppo e sostenibilità del settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e mezzi tecnici di produzione,

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che include, oltre alle misure per lo sviluppo rurale, un importante contributo all'UNIRE, il cospicuo stanziamento attribuito alla ricerca nel settore agroalimentare per promuoverne l'innovazione tecnologica e lo sviluppo, il sostegno alle imprese colpite da calamità e crisi di mercato. In particolare, il programma 9.6, che utilizza 542,7 milioni di euro e che comprende la quasi totalità delle autorizzazioni di spesa destinate agli investimenti presenti nella tabella 12, ripartisce le proprie risorse principalmente fra i seguenti obiettivi: obiettivo 31 - politiche in favore dello sviluppo rurale, per 122,5 milioni di euro (in precedenza 224,6); obiettivo 30 - promozione della ricerca nei settori produttivi, per 102,4 milioni di euro (in precedenza 170,9); obiettivo 27 - miglioramento regolamentazione in materia di politiche agricole, per 127,2 milioni di euro (in precedenza 86,6); obiettivo 26 - contributo all'UNIRE per i compiti istituzionali, per 150 milioni di euro.
Per l'esercizio in esame nel bilancio dello Stato alla intera missione 9 viene attribuito l'importo di 813 milioni di euro (895,3 nel 2010) ripartito fra cinque programmi, tutti interamente gestiti dal dicastero agricolo, con la sola eccezione del programma 9.3 - Sostegno al settore agricolo, che è iscritto nella tabella del dicastero dell'economia e delle finanze.
Nel disegno di legge di bilancio per il 2011 (A.C. 3779) è presente, in allegato a ciascuno stato di previsione, un apposito Allegato 1, recante il «Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi», che espone le autorizzazioni di spesa previste a legislazione vigente che sono state rimodulate dal disegno di legge di bilancio.
Nell'allegato 1 allo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, risultano le seguenti variazioni degli stanziamenti di spesa previsti a legislazione vigente.
Nell'ambito della missione Agricoltura, nel programma Politiche europee ed internazionali nel settore agricolo e della pesca, sono previste: la soppressione degli stanziamenti per le spese per il contributo al Comitato nazionale italiano della FAO, pari a 40.400 euro per gli anni 2011 2012 e 2013 (articolo 1 della legge n. 481 del 1973); la soppressione degli stanziamenti per l'integrazione del contributo ordinario a favore del Comitato nazionale per il collegamento fra il Governo italiano e la FAO, pari a 107.734 euro per gli anni 2011 2012 e 2013 (articolo 1 della legge n. 461 del 1984); la riduzione delle spese per l'attuazione del terzo piano nazionale della pesca marittima, credito peschereccio e riconversione delle unità adibite alla pesca con reti (articolo 1, comma 1, della legge n. 267 del 1991) pari a 380.000 euro per gli anni 2011 e 2012 e 180.000 euro per l'anno 2013; la riduzione delle spese per l'orientamento e modernizzazione del settore della pesca e dell'acquacoltura (articolo 10 del decreto legislativo n. 226 del 2001), pari a 553.024 euro per gli anni 2011 e 2012 e 351.158 per l'anno 2013.
Nel programma Sviluppo e sostenibilità del settore agricolo, agroindustriale e mezzi tecnici di produzione, della medesima missione, sono previste: la soppressione degli stanziamenti per l'orientamento e modernizzazione del settore forestale (decreto legislativo n. 227 del 2001), pari a 274.618 euro per gli anni 2011, 2012 e 2013; la soppressione degli stanziamenti per l'orientamento e modernizzazione del settore agricolo (decreto legislativo n. 228 del 2001) pari a 1739.556 euro per gli anni 2011, 2012 e 2013; la soppressione degli stanziamenti per il consorzio anagrafe animale (decreto-legge n. 2 del 2006) pari a 521.507 euro per gli anni 2011, 2012 e 2013; la previsione di uno stanziamento per i trasferimenti alle imprese (legge n. 244 del 2007) pari a 65.040 euro per gli anni 2011, 2012 e 2013; la riduzione degli stanziamenti per i contributi all'UNIRE (decreto-legge n. 185 del 2008) pari a 222.263 euro per gli anni 2011, 2012 e 2013.
Nel programma Sviluppo delle filiere agroalimentari, tutela e valorizzazione delle produzioni di qualità e tipiche è prevista una riduzione di uno stanziamento

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per i trasferimenti alle imprese (articolo 3, comma 34, della legge n. 244 del 2007) pari a 145.000 euro per gli anni 2011, 2012 e 2013.
Nell'ambito della missione Soccorso civile, programma Interventi per soccorsi, è previsto una riduzione degli stanziamenti per il contrasto agli incendi boschivi (decreto-legge n. 223 del 2006) di 506.270 euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.55.