CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 ottobre 2010
380.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE LEGISLATIVA

Martedì 12 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 16.

Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 9 marzo 1948, n. 812, recante nuove norme relative all'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana.
C. 3624 Governo.

(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione del provvedimento in titolo.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento. Ne dispone pertanto l'attivazione. Ricorda quindi che nella seduta del 4 agosto scorso la Commissione ha iniziato l'esame in sede referente del disegno di legge C. 3624 e che già in tale occasione era emerso l'orientamento favorevole dei gruppi al trasferimento del provvedimento alla sede legislativa. Successivamente, a seguito della positiva valutazione da parte dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è provveduto alla verifica dei requisiti per il trasferimento alla sede legislativa ai sensi dell'articolo 92, comma 6 del regolamento. Nella seduta in sede referente del 15 settembre scorso la Commissione ha quindi approvato un nuovo testo del disegno di legge, recependo l'emendamento della condizione apposta dalla V Commissione. Successivamente, essendo maturati i presupposti in tal senso,

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è stato chiesto il trasferimento dell'esame in sede legislativa, disposto dall'Assemblea nella seduta del 6 ottobre scorso.

Franco NARDUCCI (PD), relatore, richiama le considerazioni di merito svolte in sede referente, esprimendo soddisfazione per il trasferimento del provvedimento alla sede legislativa.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI sottolinea che il provvedimento riguarda la seconda più importante onorificenza civile dello Stato.

Stefano STEFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la discussione sulle linee generali. Propone quindi di adottare come testo base per il seguito dell'esame il disegno di legge C. 3624, come modificato nel corso dell'esame in sede referente e di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 16 di domani.

La Commissione conviene.

Stefano STEFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.05.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

Martedì 12 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 16.10.

Relazione al Ministro degli affari esteri sull'attività svolta dall'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), riferita all'anno 2009.
(Esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del regolamento e rinvio).

Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, rileva che l'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), ente pubblico non economico vigilato dal Ministero degli affari esteri, vanta una storia lunga ed autorevole poiché salvaguarda ed attualizza il patrimonio di competenze ed esperienze di due istituti di fama internazionale come l'Istituto italo-africano e l'Istituto per il Medio e l'Estremo Oriente, che si ricollegano all'azione culturale di personalità del calibro di Giovanni Gentile e di Giuseppe Tucci. Sottolinea che l'IsIAO conserva il maggiore archivio storico sul Tibet, che è stato possibile preservare non soltanto dagli attacchi del tempo ma anche da quelli della politica grazie all'impegno personale di Giuseppe Tucci.
L'Istituto ha subìto con il decreto-legge n. 78 di quest'anno un'ulteriore, pesantissima decurtazione dei fondi stanziati dal Ministero degli Affari esteri, passando da 1.700.000 euro per il 2009 ad 800.000 euro per il 2010. Se si pensa che nel 1998 lo stanziamento ammontava a circa 3 milioni di euro, ne consegue che le risorse dell'Istituto sono ad oggi state ridotte di quasi i tre quarti.
Conferma quindi, in termini sempre più ultimativi, una forte preoccupazione per il futuro dell'Istituto che svolge, come già ricordavo in occasione della discussione parlamentare sulla relazione per il 2008, una straordinaria funzione di dialogo tra le civiltà e per la nostra stessa memoria storica nazionale, contribuendo a valorizzare l'identità del nostro Paese nel mondo, come fa per la Francia l'Istituto del mondo arabo e nel Regno Unito il British Museum per l'Estremo Oriente. Ritiene che tutti si opporrebbero se istituzioni di questo calibro venissero all'improvviso private delle necessarie risorse finanziarie.

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Sottolinea che, a dispetto di queste gravi riduzioni, la relazione evidenzia un ampio ed articolato quadro d'iniziative nel settore della ricerca archeologica, della promozione della conoscenza delle lingue e della culture orientali ed africane, nell'organizzazione, presso la sede centrale e le sedi regionali, di numerosi progetti di formazione. Particolarmente dettagliata è la sezione dedicata alle attività per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali e di ricerca archeologica, che dà conto dei programmi che l'IsIAO sta svolgendo in Afghanistan, Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Iran, Kazakhstan, Mali, Oman, Pakistan, Sudan, Thailandia, Turchia, Turkmenistan e Yemen.
Ribadisce le osservazioni già svolte l'anno scorso, sottolineando l'esigenza di svolgere un sopralluogo per visitare l'Istituto ed acquisire, anche attraverso audizioni dei suoi dirigenti, ulteriori elementi informativi sui profili di gestione, poiché allo stato risulta infatti impossibile conoscere il percorso di risanamento finanziario in atto all'IsIAO dal momento che anche quest'anno la relazione presentata non è corredata, così come è invece previsto dalla vigente normativa, di alcun documento finanziario-contabile, né da parte dei suoi organi direttivi, né da parte dei soggetti preposti al controllo.
Una richiesta di interessamento in tal senso è peraltro pervenuta dal Presidente dell'Istituto, il professor Gherardo Gnoli, che ha scritto una lettera al Presidente Stefani e a tutti i componenti della Commissione, denunciando la «drammatica situazione finanziaria» e comunicando di avere impugnato presso il TAR del Lazio il decreto ministeriale n. 2448 del 30 giugno 2010 in cui sono ripartiti i fondi rimasti nel capitolo 1163.
Nel chiedere quindi conto al Governo sia del pendente ricorso sia del futuro che si intende assicurare all'IsIAO, formula a proposito del predetto decreto ministeriale alcune osservazioni.
Il decreto, emanato ancor prima della conversione in legge della norma di riferimento, non è infatti stato sottoposto come i precedenti al preventivo esame parlamentare, poiché non ve ne sarebbe la prescrizione nel disposto dell'articolo 7, comma 24, del decreto-legge n. 78.
Come noto, la ripartizione del capitolo 1163 è stata sempre presentata alle Camere ogni anno unitamente all'ulteriore ripartizione dello stanziamento dei contributi agli enti internazionalistici, mentre per quest'anno è stata presentata soltanto quest'ultima nello schema di decreto che è al successivo punto all'ordine del giorno. Ma è del tutto evidente che il passaggio parlamentare risulta imprescrittibile in quanto le autorizzazioni di spesa in questione derivano da legge ordinaria. Si è dunque prodotto un vulnus nell'ordinamento che va sanato al più presto, eventualmente nella prossima manovra finanziaria, se prima non vi avrà provveduto la magistratura amministrativa.
I tagli apportati mettono in forse l'esistenza stessa non solo dell'IsIAO ma anche della Società Dante Alighieri, le cui benemerenze culturali sono a tutti note (il contributo viene ridotto a seicentomila euro!). Stupisce che il Ministero degli affari esteri non abbia seguito l'esempio del Ministero dei beni e delle attività culturali che ha difeso le contribuzioni agli enti vigilati imputando i tagli ad altri capitoli di bilancio. Il Parlamento deve avere una risposta chiara e precisa a proposito di questa evidente disparità di trattamento.
La salvaguardia di istituzioni storiche come l'IsIAO e la Dante Alighieri merita, in conclusione, un approfondito dibattito in questa Commissione, l'acquisizione di tutte gli elementi di valutazione, e l'adozione di un chiaro atto di indirizzo al Governo. Infine, sottolinea che, non essendo opportuno comprimere oltre ogni limite le risorse destinate al settore della cultura e dell'approfondimento scientifico in ragione della crisi finanziaria, l'IsIAO merita a suo avviso maggiore considerazione per la qualità delle attività svolte.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI sottolinea che i tagli apportati risentono degli effetti del decreto-legge n. 78 del 2010, che hanno indotto

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il Ministero degli affari esteri ad applicare tagli lineari alle proprie contribuzioni ad enti quali l'IsIAO. La drastica decurtazione apportata non esclude la consapevolezza in ordine alla natura meritoria del lavoro svolto dall'Istituto: è infatti stata richiesta la reintegrazione del contributo, la sua stabilizzazione triennale e la istituzione di un capitolo di spesa ad hoc. Occorre tuttavia segnalare che l'Istituto non ha integrato i requisiti di risanamento di bilancio richiesti dal Ministero, evidenziando un passivo considerevole in tempi in cui la contribuzione era di ben tre volte superiore a quella attuale.

Franco NARDUCCI (PD) concorda con i rilievi del relatore in ordine alla necessità che il contributo all'Istituto sia commisurato alla qualità e mole del lavoro da esso svolto. Osserva che a fronte dell'elevato numero di esperti di alto livello che vi lavorano il livello delle pubblicazioni e delle iniziative congressuali realizzate non appare adeguato, sembrando tali attività per lo più rivolte ad una autoreferenziale cerchia di addetti ai lavori. Richiama quindi le considerazioni già svolte dal collega Corsini in qualità di relatore sul provvedimento nel 2009 e rileva la necessità che la Commissione possa consultare il bilancio dell'Istituto al fine di valutare la dinamica di spesa e comprendere quante risorse sono assorbite da spese di gestione e quante invece per le attività concrete.
Sottolinea che non appare congrua ogni analogia con la situazione della Società Dante Alighieri che presenta caratteri opposti a quelli dell'IsIAO quanto al rapporto tra risorse ricevute e prestazioni effettuate. Nel ritenere essenziale che si provveda al ripristino delle risorse da destinare a tale istituzione, decurtate nel mese di luglio del 54 per cento, mentre il Ministero degli affari esteri ricorre spesso della Società Dante Alighieri nell'individuazione di soluzioni alternative alla complessa situazione degli istituti italiani di cultura, come ad esempio è accaduto a Monaco.

Mario BARBI (PD) si associa alle valutazioni in ordine all'anomala mancata presentazione del bilancio dell'IsIAO e osserva, in merito al disatteso piano di risanamento, che non è possibile in alcun modo giustificare una gestione inefficiente dell'Istituto, di cui non è in discussione il valore. Ritiene quindi che la relazione rechi un'elencazione poco leggibile delle numerose attività svolte per cui non è possibile valutare la stessa congruità dei contributi di cui si richiede la reintegrazione. Esprime in generale la sua contrarietà alla tecnica dei tagli lineari che rischiano inopportunamente di penalizzare o gratificare soggetti che versano in condizioni disomogenee.

Enrico PIANETTA (PdL) rileva che l'IsIAO ha indiscussi meriti rispetto alle materie che costituiscono oggetto del suo mandato. Si tratta indubbiamente di un soggetto in difficoltà sul piano finanziario e per il quale il Ministero sta esperendo tentativi di soluzione. Ritiene opportuno che la Commissione provveda ad audire il presidente dell'Istituto per approfondire lo stato delle cose e individuare possibili soluzioni utili in tempi brevi.

Stefano STEFANI, presidente, ritiene necessario che l'Istituto ottimizzi l'uso delle risorse di cui dispone e che gli approfondimenti istruttori della Commissione si fondino sulla disponibilità di dati oggettivi in ordine al bilancio e alle retribuzioni dei componenti degli organi sociali.

Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, concorda con i colleghi intervenuti e propone che la Commissione svolga un sopralluogo presso la sede dell'IsIAO al fine di meglio valutare la situazione complessiva. Nel sottolineare che le pubblicazioni dell'Istituto condividono le difficoltà dell'intero settore dell'editoria di tipo scientifico, precisa che l'Istituto non può non avere presentato un bilancio che sarebbe spettato al Ministero degli affari esteri allegare alla relazione in titolo. Rileva quindi che si tratta di un'istituzione più stimata all'estero che in Italia e che nel

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suo settore di competenza vanta un prestigio indubitabile.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI rileva che i problemi di natura finanziaria dell'Istituto permangono malgrado i richiami da parte dell'ente vigilante, ovvero lo stesso Ministero degli affari esteri, che ha dovuto provvedere in via straordinaria.

Francesco TEMPESTINI (PD) sottolinea che non è in discussione il merito storico dell'Istituto considerato che la storia è di per sé un capitale che vale. Ritiene necessario che la Commissione possa meglio approfondire le questioni su cui è chiamata a pronunciarsi attraverso un ciclo di audizioni mirate e accurate. Segnala quindi, dal momento che il suo rappresentante nel consiglio d'amministrazione non è un diplomatico in servizio effettivo, la mancanza di una connessione istituzionalizzata con l'Amministrazione degli affari esteri. Anche in riferimento al provvedimento che la Commissione si accinge ad esaminare sulla ripartizione dei fondi tra enti a carattere internazionalistico, che è al successivo punto all'ordine del giorno, non è possibile formulare giudizi sulla base dell'esiguo materiale trasmesso al Parlamento e secondo motivazioni che appaiono del tutto inaccettabili.

Stefano STEFANI, presidente, propone che la Commissione proceda innanzitutto all'audizione del presidente dell'IsIAO per poi programmare successive audizioni qualificate, contestualmente alla trasmissione del bilancio dell'Istituto da parte del Governo.

Franco NARDUCCI (PD) osserva che non può essere casuale da parte del Ministero la mancata trasmissione al Parlamento del bilancio dell'IsIAO.

Stefano STEFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame della relazione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.45.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 12 ottobre 2010 - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 16.50.

Schema di decreto ministeriale sul riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per il 2010, relativo a contributi da erogare ad enti, istituti, associazioni fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 264.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale all'ordine del giorno.

Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, ricorda che l'esame dello schema di decreto ministeriale di revisione della tabella triennale per l'erogazione statale agli enti internazionalistici può rappresentare un'opportuna occasione per riflettere sulle forme con cui le istituzioni pubbliche - e segnatamente un'amministrazione di punta come quella degli affari esteri - finanziano la ricerca specialistica.
Segnala che il Ministero degli affari esteri ha inteso interpretare il dispositivo del decreto-legge n. 78 del 2010 come soppressivo della precedente disciplina, fissata dalla legge n. 448 del 2001 (legge finanziaria per il 2002), che prevedeva l'emanazione di un decreto interministeriale del Ministero degli affari esteri e del Ministero dell'economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari.
Le Commissioni esteri dei due rami del Parlamento perderebbero in questo modo un ruolo essenziale di controllo e di indirizzo

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nei confronti di istituzioni di studio e di ricerca la cui attività è disciplinata da legge ordinaria.
Segnala quindi che il parere parlamentare verte soltanto sulla tabella degli enti internazionalistici ammessi al finanziamento pubblico per il triennio 2010-2012. Per giunta, anche la distinzione tra contributi ordinari e straordinari, di cui alla legge n. 948 del 1982, risulterebbe già prefigurata dal provvedimento ministeriale del 30 giugno scorso, pur facendo parte integrante dello schema di ripartizione oggi in esame.
Alla luce di quanto emerge dal provvedimento, il numero di enti beneficiari del contributo statale sale, per il triennio 2010-2012, da 16 a 20: i primi 14 erano già presenti nella tabella relativa al triennio precedente, mentre gli altri sei - alcuni dei quali già inclusi in tabelle di trienni ancora precedenti - sono stati selezionati sulla base del fatto che, tra l'altro, avevano realizzato progetti, negli ultimi due trienni, anche grazie al contributo erogato sulla base dell'articolo 2 della legge n. 948 del 1982. Risultano invece esclusi, rispetto alla tabella precedente, l'Archivio Disarmo e il Forum per i problemi della pace e della guerra. I sei nuovi soggetti inseriti nella tabella per il triennio 2010-2012, definiti nella relazione «a forte vocazione internazionalistica», sono i seguenti: il Comitato atlantico; la Società geografica italiana; la Fondazione Magna Carta; la Fondazione Rosselli; la Fondazione per la Sussidiarietà; la Fondazione Medchild.
La quantificazione dei contributi, sempre secondo quanto riportato nella relazione, è stata effettuata sulla scorta della tabella riguardante il 2009, tenuto conto dell'accantonamento del 50 per cento disposto dal decreto-legge. Mentre gli importi per la SIOI, l'ISPI e lo IAI sono stati mantenuti in un unico scaglione (100 mila euro), «stante il rilievo delle rispettive attività con riguardo ad argomenti di interesse per la politica estera italiana e le loro consolidate capacità di rapporto con organismi di ricerca internazionali ed europei», i nuovi enti beneficiari si collocano in una fascia tra i 20 mila (al Comitato atlantico) ed i 10 mila euro. Agli altri è previsto un contributo - a mio parere assolutamente irrisorio - di 10 mila euro, che diventa risibile per il Movimento europeo e l'Istituto di San Remo di diritto umanitario (5.000 euro). Il contributo straordinario di 196.000 euro (a fronte dei 225.000 previsti per il 2009) è giudicato dalla relazione «il minimo idoneo a permettere di incentivare un organico ventaglio di progetti di interesse per l'azione internazionale» del nostro Paese.
Ribadisce l'auspicio che il dibattito rappresenti l'occasione per una riflessione più vasta sul modo in cui le nostre Amministrazioni finanziano e sostengono la nostra ricerca specialistica, in un settore cruciale come l'area internazionalistica.
In tale prospettiva ritiene necessario, prima dell'espressione del parere (anche richiedendone una proroga del termine), lo svolgimento di un ciclo di audizioni con i rappresentati delle istituzioni di ricerca per acquisire i necessari aggiornamenti a sette anni dall'indagine conoscitiva promossa dalla nostra Commissione, al fine di chiarire la portata e la finalizzazione del contributo pubblico, nonché di conoscere meglio le direttrici che sta assumendo la ricerca specialistica nel settore delle relazioni internazionali nel nostro Paese e comunque in vista di una revisione complessiva della disciplina normativa di riferimento.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI sottolinea che, a fronte di una riduzione degli stanziamenti per la legge n. 948 del 50 per cento, le riduzioni evidenziate dal provvedimento si limitano al 37 per cento rispetto all'anno precedente. Il Ministero ha svolto un accurato lavoro di contenimento delle risorse parallelamente ad una specifica attenzione al rispetto di criteri gestionali omogenei da parte degli enti e di logiche di trasparenza. Segnala che gli enti esclusi dal finanziamento potranno accedere per singoli progetti ad uno stanziamento pari a 196 mila euro a ciò destinato e che, in generale, l'Amministrazione degli affari esteri ha adottato un

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criterio il più possibile inclusivo per segnalare l'apprezzamento ad enti meritevoli.

Mario BARBI (PD) ritiene che alla luce della costante diminuzione del contributo agli enti internazionalistici - rientrante nel generale taglio delle risorse destinate alla politica estera, passate nell'ultimo ventennio dallo 0,7 per cento a meno dello 0,4 per cento della spesa statale - sia necessaria una riflessione complessiva e non si debba procedere a semplici riduzioni percentuali.
Pur giudicando negativamente la riduzione di contributi ritiene infatti che sia necessario valutare l'utilità dei singoli enti, immaginare ipotesi di aggregazione e individuare le priorità dei temi di indagine. In particolare dichiara di non comprendere l'allargamento della platea dei beneficiari a cui peraltro sono erogati contributi poco più che simbolici. Se la ragione di tali contributi è quella di effettuare una sorta di «riconoscimento» dell'organizzazione beneficiaria appare preferibile che tale riconoscimento possa avvenire con altra procedura, senza essere legato alla concessione di fondi così esigui. In tale ottica, suscita perplessità l'esclusione di due enti che precedentemente figuravano nella tabella, che rischierebbero di essere discriminati.

Franco NARDUCCI (PD) si associa alle considerazioni del collega Barbi circa l'inutilità di contributi pari o inferiori a diecimila euro, ritenendo preferibile concentrarsi, operando scelte conseguenti e coraggiose, sugli enti che, come l'ISPI, lo IAI, la SIOI e l'IPALMO producono analisi di ampio respiro che aiutano a progettare la politica estera italiana.

Enrico PIANETTA (PdL) rilevando che in occasione dell'esame delle diverse tabelle di riparto vengono sollevate ciclicamente le stesse questioni, intende soffermarsi sul positivo aumento dei contributi straordinari, come indicato anche in conclusione dell'indagine conoscitiva effettuata dalla Camera dei deputati nel 2003. Ritiene infatti che l'analisi dei singoli progetti specifici offra opportunità di valutazione più trasparenti, aumenti l'efficienza ed eviti di effettuare un puro riconoscimento degli enti in oggetto.

Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, giudica pertinenti le osservazioni dei colleghi, pur ritenendo che non siano da disprezzare anche contributi di importo relativamente piccolo, che, sommati ad altre fonti di entrata, assicurano l'operatività, seppure in maniera ridotta, dei singoli enti.
Ritiene che il problema, come evidenziato anche dai dati forniti dal collega Barbi, risieda nella costante riduzione delle risorse destinate al Ministero degli esteri e che in questa congiuntura l'amministrazione, pur comprendendo le difficoltà in vengono a trovarsi gli enti internazionalistici ed auspicando uno scenario diverso, abbia operato nella maniera più opportuna.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI precisa che la riduzione delle risorse a disposizione è dovuta non ad una decisione di natura politica ma al difficile periodo che sta attraversando l'economia mondiale e condivide le affermazioni degli intervenuti circa la necessità di un ripensamento organico del sistema dei contributi agli enti internazionalistici, osservando che, alla luce della forte diminuzione delle risorse prevista per l'anno in corso, il ministero ha optato per una riduzione in linea di massima percentuale, in attesa di una riorganizzazione degli enti.

Francesco TEMPESTINI (PD), intervenendo a nome del suo gruppo, ritiene necessario che si proceda ad un approfondimento sul provvedimento in esame, anche tramite lo svolgimento di apposite audizioni, giudicando insufficiente la documentazione fornita dal Ministero degli esteri per illustrare le scelte operate.

Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, osservando come purtroppo il dato della

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scarsità di risorse non sia modificabile, ritiene che sia pienamente legittima la richiesta di un approfondimento, anche con lo svolgimento di audizioni, per effettuare un'analisi che vada al di là di una semplice elencazione dei tagli effettuati.

Stefano STEFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame dello schema di decreto ministeriale ad altra seduta.

La seduta termina alle 17.20.