CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 settembre 2010
376.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 30 settembre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 14.25.

Disposizioni concernenti l'integrazione della composizione della Commissione medico-ospedaliera per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio.
C. 2360 Pelino.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, osserva che la proposta di legge n. 2360, composta di un solo articolo, è volta prevedere l'integrazione, con un membro dell'Unione Nazionale Mutilati per Servizio (U.N.M.S.), della composizione delle Commissioni medico-ospedaliere per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio, di cui all'articolo 165, primo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, e del Comitato di verifica per le cause di servizio, di cui all'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2001, n. 461; secondo la relazione illustrativa, la necessità di provvedere all'integrazione discende dal ruolo attivo svolto dall'U.N.M.S., che di fatto «raggruppa in associazione tutti coloro che, alle dipendenze dello Stato e degli enti locali, territoriali e istituzionali, hanno riportato mutilazioni e infermità in servizio e per causa di servizio», e che «pertanto rappresenta e tutela gli interessi, morali e materiali, dei gloriosi caduti e soggetti che abbiano riportato invalidità nella lotta contro la criminalità». A tale

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proposito, giudica opportuno ricordare, in via preliminare, che la Commissione medico-ospedaliera per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio (che di seguito denominerà, per comodità di esposizione, semplicemente «Commissione»), istituita dall'articolo 165 del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 1092 del 1973, recante il testo unico delle norme sul trattamento di quiescenza dei dipendenti civili e militari dello Stato, ha il compito di esprime il giudizio sanitario sulle cause e sull'entità delle menomazioni dell'integrità fisica del dipendente, ovvero sulle cause della sua morte; le Commissioni sono costituite presso gli ospedali militari principali o secondari dei comandi militari territoriali di regione, presso gli ospedali militari marittimi e le infermerie autonome militari marittime e presso gli istituti medico legali dell'Aeronautica militare.
Fa notare che originariamente ogni Commissione era costituita da almeno tre ufficiali medici, compreso il presidente, ed era presieduta dal direttore dell'ospedale, dell'infermeria o dell'istituto medico presso cui era costituita oppure da un ufficiale medico superiore delegato dal direttore; successivamente, il decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2001, n. 461, ha modificato la composizione della Commissione, disponendo che essa sia composta di tre ufficiali medici, di cui almeno uno, preferibilmente, specialista in medicina legale e delle assicurazioni. Ricorda che le funzioni di presidente sono assunte dal direttore dell'Ente sanitario militare o dall'ufficiale superiore medico da lui delegato e che, quando la Commissione deve pronunciarsi su infermità o lesioni di militari appartenenti a forze armate diverse o di appartenenti a corpi di polizia, anche ad ordinamento civile, essa è composta di due ufficiali medici, di cui uno con funzioni di presidente e di un ufficiale medico o funzionario medico della forza armata, corpo o amministrazione di appartenenza. Rammenta poi che il Comitato di verifica per le cause di servizio (ex Comitato per le pensioni privilegiate ordinarie) ha il compito di esprimere pareri sulla dipendenza delle infermità contratte o delle lesioni riportate dal dipendente ovvero sulle cause della morte, nei casi previsti dalla legge; il Comitato è formato da un numero di componenti non superiore a quaranta e non inferiore a trenta, scelti fra gli esperti della materia, provenienti dalle diverse magistrature, dall'Avvocatura dello Stato e dal ruolo dei dirigenti delle amministrazioni dello Stato, nonché tra gli ufficiali superiori medici delle Forze armate e qualifiche equiparate delle Forze di polizia di Stato a ordinamento civile e militare e tra funzionari medici delle amministrazioni dello Stato preferibilmente specialisti in medicina legale e delle assicurazioni. Per l'esame delle domande relative a militari o appartenenti a corpi di polizia, anche a ordinamento civile, il Comitato è di volta in volta integrato da un numero di ufficiali o funzionari dell'arma, corpo o amministrazione di appartenenza, non superiore a due.
Per quanto concerne, invece, l'U.N.M.S., segnala che si tratta di un ente morale, posto sotto la vigilanza del Ministero dell'interno (che ne approva i bilanci) al quale è riconosciuta la rappresentanza e la tutela degli interessi morali e materiali dei mutilati ed invalidi per causa di servizio, militare e civile, presso le pubbliche amministrazioni e presso tutti gli enti ed istituti che hanno per scopo l'assistenza, la rieducazione ed il lavoro dei minorati per causa di servizio; l'U.N.M.S., inoltre, collabora con le competenti amministrazioni dello stato nello studio dei problemi dei minorati per causa di servizio e delle provvidenze in loro favore e provvede alla designazione dei rappresentanti dei mutilati ed invalidi per causa di servizio (militare e civile) nelle amministrazioni degli istituti aventi come scopo l'assistenza, la rieducazione e l'istruzione dei minorati per causa di servizio, e in tutti gli altri casi in cui le norme statutarie di enti ed istituti prevedano una rappresentanza delle richiamate categorie nella propria amministrazione.
In conclusione, considerato che si tratta di un provvedimento le cui finalità, peraltro

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limitate, non possono che essere condivise, auspica che si svolga un esame approfondito ma rapido, che possa portare in breve tempo alla sua approvazione.

Cesare DAMIANO (PD) avverte che il suo gruppo si riserva di svolgere i necessari approfondimenti sul merito del provvedimento in esame, fermo restando che, in linea di principio, l'intervento proposto non sembrerebbe avere un carattere negativo.
Tiene, peraltro, a segnalare una questione di metodo, ricordando come il provvedimento in titolo non risulti iscritto nel programma dei lavori della Commissione per il mese di settembre e, malgrado ciò, esso sia stato inserito - a sorpresa - nel calendario della corrente settimana. Trattandosi, a suo avviso, di un problema di correttezza nei rapporti istituzionali, invita la presidenza a garantire certezza nel rispetto delle richieste formulate da tutti i gruppi, evitando di privilegiare i soli provvedimenti segnalati dai gruppi di maggioranza. Più in generale, auspica che sia assicurata una più funzionale organizzazione dei lavori della Commissione, anche in relazione alla presenza del Governo alle sedute, atteso che - pur a fronte delle avvenute dimissioni del sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali - è auspicabile chiedere al Ministro Sacconi di partecipare, in questa fase di transizione, ai lavori della Commissione, facendo notare come numerose interrogazioni siano da tempo in attesa di risposta da parte del suo dicastero.
Si riserva, in ogni caso, di porre puntualmente all'attenzione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, le questioni appena segnalate.

Silvano MOFFA, presidente, al fine di evitare equivoci circa il provvedimento in esame, ricorda che tale argomento era stato inserito nella proposta di calendario sottoposta all'attenzione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione della scorsa settimana. Più in generale, ritiene che la presidenza abbia sempre assicurato un'organizzazione dei lavori idonea a non prevaricare le richieste di nessun gruppo parlamentare.

Cesare DAMIANO (PD) sottolinea lo stupore con il quale, nell'ultima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il suo gruppo aveva accolto l'inserimento nel calendario dei lavori della corrente settimana di un provvedimento non incluso nel programma trimestrale. In ogni caso, paventa il rischio che i gruppi di opposizione possano incontrare maggiore fatica, rispetto alla maggioranza, per ottenere la calendarizzazione dei proprio provvedimenti.

Silvano MOFFA, presidente, intende ribadire che vi è la massima attenzione della presidenza nei confronti delle richieste formulate da tutti i gruppi.

Maria Grazia GATTI (PD), cogliendo l'occasione del confronto di metodo appena apertosi, ricorda che non risulta ancora costituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il preannunciato tavolo di lavoro sul problema della tutela dei posti di lavoro del personale operante nel settore dei servizi di pulizia e sorveglianza nelle scuole. Si domanda pertanto se, in assenza di novità sull'argomento, non sia giunto il caso di attivare altri strumenti di sindacato ispettivo per sensibilizzare il Governo.

Silvano MOFFA, presidente, ritiene superfluo far notare alla Commissione che le dimissioni del sottosegretario Viespoli dal suo incarico di Governo hanno reso problematico il rispetto di un impegno assunto dall'Esecutivo, che tuttavia sarà nuovamente sollecitato dalla presidenza nei confronti del dicastero competente.

Gaetano PORCINO (IdV), soffermandosi sul testo del progetto di legge all'esame della Commissione, pur valutando meritoria l'attività di chi rappresenta coloro che abbiano riportato una invalidità al servizio dello Stato, si interroga sull'effettiva

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utilità di prevedere l'integrazione, con un membro dell'Unione Nazionale Mutilati per Servizio, della composizione delle commissioni medico-ospedaliere per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio, attesa la natura prettamente tecnica del ruolo svolto da tali organi, chiamati, nella sostanza, a formulare giudizi di tipo sanitario. Riservandosi il suo gruppo di esprimere una posizione più compiuta sul provvedimento nel prosieguo dell'esame, dichiara, tuttavia, sin d'ora un orientamento sostanzialmente contrario, atteso l'elevato rischio di favorire, nell'ambito delle richiamate commissioni, il sorgere di potenziali conflitti di interessi.

Marialuisa GNECCHI (PD) dichiara come sia difficile non condividere le finalità del provvedimento in esame, dal momento che esso propone di coinvolgere l'U.N.M.S. - attraverso la designazione di un suo medico - nella composizione delle commissioni medico-ospedaliere per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio. Si tratta, pertanto, di una misura importante, che riconosce il ruolo fondamentale svolto da tale ente morale a tutela di coloro che hanno riportato mutilazioni ed infermità in servizio e per causa di servizio nell'ambito del pubblico impiego, settore nel quale vigono criteri e procedure di riconoscimento dell'invalidità diversi rispetto a quanto previsto in ambito privato. Soffermandosi proprio sui rapporti tra settore pubblico e privato in materia previdenziale ed assicurativa, coglie l'occasione anche per sollecitare la calendarizzazione di un progetto di legge del suo gruppo (A.C. 758, a prima firma del deputato Bellanova), recante disposizioni in materia di cumulo tra le prestazioni erogate dall'INAIL e dall'INPS, volto a reintrodurre il cumulo tra le pensioni di inabilità, di reversibilità o l'assegno ordinario di invalidità a carico dell'INPS - liquidati in conseguenza di infortunio sul lavoro o malattia professionale - e la rendita vitalizia liquidata dall'INAIL per lo stesso evento invalidante. Ritiene che l'avvio dell'esame di tale proposta normativa rappresenterebbe un segnale positivo lanciato dal Parlamento nella direzione di una maggiore tutela della sicurezza sul lavoro e del riconoscimento di un adeguato trattamento previdenziale per tali soggetti, anche considerato che si è in prossimità della giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro, organizzata dall'ANMIL.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito.
Nuovo testo C. 2424 Antonino Foti e abbinata C. 3089 Jannone.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 31 marzo 2010.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che il 31 marzo scorso la Commissione ha inviato alle competenti Commissioni parlamentari, per l'espressione del prescritto parere, un nuovo testo della proposta di legge n. 2424, come risultante dagli emendamenti approvati: da quella data, sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni II (Giustizia) e XII (Affari sociali), i pareri favorevoli con condizione della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali, il parere favorevole con condizione e osservazione della I Commissione (Affari costituzionali), nonché i pareri favorevoli con osservazioni delle Commissioni VI (Finanze), VIII (Ambiente) e X (Attività produttive).
Fa presente, inoltre, che la V Commissione (Bilancio) ha richiesto al Governo, lo scorso 13 aprile, la predisposizione della

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relazione tecnica per la quantificazione degli oneri; a fronte della predetta richiesta, è stata inviata una prima relazione tecnica, in data 17 giugno 2010, ed una nuova relazione tecnica (in data 3 agosto 2010), che integra e parzialmente modifica la precedente relazione. Osserva che - a seguito dell'attenta verifica della predetta relazione tecnica - la V Commissione ha predisposto, nella seduta del 29 settembre 2010, una proposta di parere sul provvedimento, che è stata appena approvata, in via definitiva, dalla Commissione stessa: segnala, quindi, che il parere testé trasmesso contiene talune condizioni dirette a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, nonché un'osservazione. Per tali ragioni e attesa la rilevanza dei profili di carattere finanziario, ritiene che le circostanze descritte - anche a seguito di una specifica richiesta di approfondimento dei pareri, formulata per le vie brevi dal rappresentante del gruppo PD - suggeriscano di rinviare ad altra seduta il seguito dell'esame del provvedimento.
Propone, quindi, che l'esame e la votazione degli emendamenti che il relatore dovrà predisporre per il recepimento dei pareri, unitamente alla deliberazione sul mandato a riferire all'Assemblea, siano differiti alla giornata di mercoledì 6 ottobre, nella quale la Commissione potrà finalmente concludere l'esame in sede referente del provvedimento in titolo.

La Commissione concorda.

Silvano MOFFA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 30 settembre 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA indi del vicepresidente Giuliano CAZZOLA.

La seduta comincia alle 14.50.

Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario.
C. 3687 Governo, approvato dal Senato, e abb.

(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 28 settembre 2010.

Giuseppe BERRETTA (PD) fa notare preliminarmente che sarebbe stato opportuno un maggiore coinvolgimento della XI Commissione nell'esame del provvedimento in questione, considerato che le materie da esso trattate rientrano in modo diretto nel suo ambito di competenza. Entrando poi nel merito del disegno di legge, formula un giudizio fortemente negativo sul suo contenuto, dal momento che esso propone di attuare una riforma che - a suo avviso - non può essere definita tale, essendo caratterizzata da elementi classisti, centralisti, antidemocratici e conservatori. Fa presente, infatti, che col provvedimento in esame si finisce con l'ampliare il potere dei cosiddetti «baroni» e di potenziare il controllo dell'apparato centrale dello Stato, in violazione dell'autonomia delle università, penalizzando altresì i territori più svantaggiati del Paese, a fronte di un collegamento tra il mondo dell'università e quello delle imprese, che, se non sostenuto da un adeguato stanziamento di risorse economiche, rischia di mettere in crisi le zone meno produttive del Mezzogiorno. Tale progetto di riorganizzazione del sistema universitario finirebbe, pertanto, per penalizzare i giovani ricercatori, soprattutto quelli precari, per i quali il provvedimento non sembra prospettare effettivi sbocchi di lavoro.
Paventa, quindi, il rischio che le soluzioni normative presentate sul fronte dei ricercatori a tempo determinato incidano negativamente sullo status di quelli a tempo indeterminato, per i quali sarebbe

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necessario, al contrario, prevedere l'accantonamento di risorse certe, in vista di un futuro inquadramento nel campo della didattica. Sul punto, peraltro, dichiara di sentirsi solo in parte rassicurato dai propositi di modifica annunciati in via informale dall'Esecutivo, che in ogni caso si riserva di valutare quando saranno posti effettivamente in essere. Auspica, quindi, che la maggioranza possa recepire le proposte di modifica del suo gruppo, che vanno nel senso di incrementare lo stanziamento di fondi in vista di un pieno riconoscimento del diritto allo studio, di favorire un ricambio generazionale tra i docenti universitari e di abolire le numerose fattispecie contrattuali precarie presenti in tale settore, mediante l'introduzione di un contratto unico di formazione della durata massima di quattro anni.
Fa notare, in particolare, che le richieste del suo gruppo sono tese a valorizzare il giusto lavoro prestato nel campo della ricerca e del sapere, ad esempio anche riconoscendo adeguati corrispettivi ai titolari di contratti d'insegnamento, con riferimento ai quali sarebbe auspicabile, a suo avviso, un intervento di mediazione e di rappresentanza dell'ARAN. Osserva, inoltre, che il suo gruppo si batte da tempo per una generale estensione dell'ambito di applicazione degli ammortizzatori sociali in favore dei precari che operano nel campo dell'università e dell'istruzione, affinché essi siano concretamente «liberati dall'insicurezza», in linea con quanto recentemente declamato - solo a parole - dal Ministro Sacconi. Ritiene, in conclusione, che l'Italia abbia il dovere di investire sul suo futuro, stanziando ingenti risorse in un settore strategico come quello dell'istruzione e invertendo quella politica dei tagli messa in campo da tempo dal Governo in carica e confermata dal presente provvedimento: solo seguendo tale strada, a suo avviso, sarà possibile rimanere al passo con gli altri Paesi europei.

Giuliano CAZZOLA, presidente, ricorda che a breve dovrà avere luogo la prevista riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite XI e XII, già convocata per le ore 15; fa presente, quindi, che il prossimo intervento sarà l'ultimo previsto nella corrente seduta e che i restanti deputati iscritti a parlare sul provvedimento in esame potranno svolgere i propri interventi nella seduta che sarà convocata la prossima settimana.

Ivano MIGLIOLI (PD), preso atto positivamente delle nuove determinazioni assunte dalla maggioranza circa l'organizzazione dei lavori riferita al provvedimento in titolo, a seguito delle quali si prospetta uno slittamento dell'avvio della discussione in Assemblea, auspica che tale allungamento dei tempi di esame favorisca una seria e ponderata riflessione sul merito delle questioni in gioco, al fine di un serio miglioramento del testo in questione.
Fa notare che il Governo in carica, nell'epoca della globalizzazione, dove conta sempre più rimanere «agganciati» al treno del sapere e della conoscenza, dimostra di non avere la capacità di investire sul futuro del Paese (a differenza degli altri Paesi europei), praticando tagli profondi in un settore rilevante come quello dell'università, peraltro già gravemente in declino, come dimostrano i dati ufficiali pubblicati dalle istituzioni di rilevazioni statistiche. Entrando più nello specifico del provvedimento, rileva che esso risulta criticabile sia dal punto di vista della qualità della legislazione - come osservato dallo stesso Comitato per la legislazione nel proprio parere - sia dal punto di vista dell'efficacia delle soluzioni normative proposte, dal momento che si introducono nel settore universitario procedure burocratiche centralizzanti, sulle quali il gruppo della Lega Nord Padania (forte sostenitore dell'autonomia locale) dovrebbe far sentire la propria voce.
Osserva, quindi, che il testo in discussione appare «classista» e discriminatorio nei confronti dei cittadini meno abbienti, non riconoscendo il carattere universale del diritto allo studio e determinando profonde disuguaglianze, soprattutto nel Sud d'Italia: l'impianto del provvedimento,

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a suo avviso, rivelerebbe così uno spirito conservatore ostile ai criteri meritocratici e volto a tutelare le posizioni di privilegio (ritiene esemplare, a tal proposito, l'indulgenza mostrata nei confronti dei rettori in materia di collocamento a riposo).
In conclusione, nel rivendicare l'importanza di elaborare una vera riforma nel campo del sapere nella prospettiva di un rilancio competitivo del Paese, ritiene che la mancanza di risorse non possa essere addotta come giustificazione per un intervento parziale su fronte dell'università - come appare quello proposto dal presente provvedimento - dal momento che tali risorse potrebbero essere reperite con una certa facilità attraverso altre forme di intervento, ad esempio nel campo della lotta all'evasione fiscale o della tassazione delle rendite finanziarie.

Giuliano CAZZOLA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 30 settembre 2010.

Predisposizione del programma dei lavori per il periodo ottobre-dicembre 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.45.