CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 settembre 2010
370.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 21 settembre 2010.

Audizione informale sulla crisi del comparto del pomodoro di rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Confagricoltura, CIA e Copagri) e delle cooperative agricole (Agci Agrital, Fedagri Confcooperative, Legacoop/Agroalimentare e Unci Coldiretti).

L'audizione si è svolta dalle 11.45 alle 12.55.

SEDE REFERENTE

Martedì 21 settembre 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan.

La seduta comincia alle 20.

Disposizioni per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare.
C. 2260-2646-2743/A.
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 2833).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato da ultimo nella seduta del 14 settembre 2010.

Paolo RUSSO, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 2833, recante « Disposizioni in materia di etichettatura dei prodotti agroalimentari e delega al Governo per l'introduzione di agevolazioni fiscali per la tutela e la promozione del consumo dei prodotti agroalimentari regionali», che verte su materia identica a quella oggetto degli altri progetti di legge all'ordine del giorno. Ne dispone pertanto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.

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Ricorda che nel corso del dibattito svoltosi nella seduta del 14 settembre scorso era emersa l'esigenza di verificare con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali il percorso da seguire per portare a conclusione l'esame del provvedimento, peraltro iscritto nel calendario dei lavori dell'Aula per questa settimana, ove concluso dalla Commissione.

Viviana BECCALOSSI (PdL), relatore, dopo aver illustrato il lungo e complesso iter del provvedimento, in Commissione e in Assemblea, sottolinea come finora sia stato difficile pervenire alla sua positiva definizione anche perché esso è stato individuato dalla Commissione come l'occasione per affrontare alcune emergenze oltre che numerose altre questioni di rilievo per il settore agroalimentare.
Ritiene, tuttavia, che a questo punto dovrebbe prevalere l'esigenza di raggiungere in tempi brevi uno degli obiettivi principali posti a base del provvedimento stesso e sostenuti sia dal Ministro Zaia che dal Ministro Galan, ovvero quello di definire una normativa in materia di etichettatura di origine e di tracciabilità dei prodotti alimentari. In particolare, la maggioranza appare orientata a dare la priorità a questo tema, che può trovare una più rapida definizione normativa, fermo restando che le altre misure potranno essere oggetto di altro provvedimento di contenuto generale ovvero di altri specifici provvedimenti. Tra queste misure, sottolinea che ve ne sono di particolarmente rilevanti, come la proroga delle agevolazioni previdenziali per le zone montane e svantaggiate.
Invita pertanto il Ministro e i gruppi a valutare se possa essere condiviso il percorso delineato, che consentirebbe alla Commissione di procedere celermente sin dalla seduta di domani, così da poter portare un testo all'esame dell'Assemblea anche per la prossima settimana.

Paolo RUSSO, presidente, fa presente che la Conferenza dei Presidenti dei gruppi potrebbe inserire il provvedimento nel calendario dei lavori dell'Assemblea della prossima settimana.

Il Ministro Giancarlo GALAN, premesso di aver oggi partecipato in sede europea ad una riunione del Consiglio agricolo sulla nuova politica agricola comune (PAC) dopo il 2013, sottolinea come, anche rispetto alle prospettive di tale riforma, il provvedimento in esame appare doveroso e urgente, in quanto affronta il tema della tutela dei consumatori e della difesa delle produzioni italiane attraverso la tracciabilità e l'etichettatura. Infatti, soprattutto alcuni paesi nordici non condividono la visione che l'Italia ha del consumatore inteso come detentore del diritto di conoscere la provenienza e il contenuto di quello che mangia, ma guardano a tale tema - a suo giudizio a torto - soprattutto dal punto di vista della libera circolazione dei prodotti. L'Italia incontrerà ostacoli in questo suo orientamento, ma deve ricercare la possibilità di affermarlo, soprattutto in vista della riforma della PAC.
Osserva infatti che la riforma della PAC, che può costituire per l'Italia un'opportunità, si accompagna a due potenziali rischi. Il primo riguarda la riduzione delle risorse complessivamente assegnate agli Stati e quindi all'Italia a causa dell'ingresso dei nuovi paesi membri; su tale aspetto, tuttavia, le prospettive appaiono ora più favorevoli. Il secondo rischio riguarda l'ipotesi che possa essere adottato, per l'attribuzione delle risorse, il criterio della superficie coltivata - che per l'Italia comporterebbe un notevole ridimensionamento - invece del criterio del valore della produzione, come auspica il nostro Paese. Da questo punto di vista, poiché evidentemente il valore della produzione si difende anche con gli strumenti dell'etichettatura e della tracciabilità, il provvedimento in esame appare particolarmente urgente.
Non può che condividere, pertanto, il percorso prospettato dal relatore, che ha anche ricordato il lungo e tormentato iter del provvedimento, che è ormai doveroso portare a conclusione nel più breve tempo. Si dichiara pertanto favorevole a definire in tale sede tutte le norme che riguardano il diritto del consumatore ad essere informato

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attraverso gli strumenti dell'etichettatura di origine e della tracciabilità dei prodotti alimentari. Precisa peraltro che la riduzione a tali temi dell'ambito di intervento del provvedimento in esame non comprometterà la soluzione delle altre questioni in discussione. È suo preciso impegno, infatti, presentare un provvedimento che conterrà le misure indispensabili per il settore agricolo, come in primo luogo quelle relative alle agevolazioni previdenziali per le aree montane e svantaggiate, al settore bieticolo-saccarifero (trattandosi di un debito da onorare) e alle agevolazioni sul gasolio per la serricoltura. Inoltre, anche per convinzione personale, ritiene che il settore delle bioenergie dovrà essere altresì oggetto di uno specifico intervento. Al riguardo, fa presente, per quanto riguarda i tempi, che il provvedimento che intende presentare deve essere definito in concerto con gli altri dicasteri competenti.
In conclusione, ribadisce che il percorso delineato potrebbe consentire di ottenere un vantaggio collettivo non limitato al settore agricolo e ai produttori, ma esteso a tutti i cittadini.

Gian Pietro DAL MORO (PD), nel manifestare apprezzamento per il fatto che il Ministro ha assunto impegni su temi di grande importanze tante volte segnalati dalle opposizioni, si riserva di valutare i testi che saranno concretamente sottoposti al Parlamento, auspicando che il Ministro non segua la politica degli annunci, spesso praticata dal Governo.
Per quanto riguarda il tema del made in Italy, sottolinea che sinora esso è stato sostanzialmente oggetto di sola propaganda. Peraltro, l'etichettatura di origine non determinerà automaticamente che i prodotti alimentari italiani siano venduti meglio o di più; vi potrà anzi essere il rischio che si trasformi in un onere burocratico e non in un vantaggio competitivo per le imprese, anche per la quantità di indicazioni ormai riportate nelle etichette. È piuttosto la qualità la condizione per la competitività dei prodotti, nonché politiche di marketing e di sostegno alla commercializzazione, politiche sulle quali il Ministero è sinora stato assente e che altri Paesi europei praticano, anche se si sostiene che si tratta di misure non consentite dalle norme sulla concorrenza. È inoltre necessario intervenire in favore delle filiere e creare le condizioni per l'adeguamento dimensionale delle imprese. Per passare dalla propaganda alla concretezza, è in conclusione necessario supportare gli investimenti che le imprese effettuano nel marketing e nella commercializzazione per vendere nel mondo. Si tratta di aspetti sui quali il suo gruppo è fortemente impegnato.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), osservando preliminarmente che da un'intervista rilasciata oggi alla stampa dal ministro Galan potrebbe desumersi che non vi siano prospettive certe di stabilità nella guida del Ministero, sottolinea che l'obiettivo della etichettatura di origine dei prodotti alimentari appare condiviso nelle linee generali da tutte le forze politiche, ma con idee di fondo profondamente diverse. Per la sua parte politica, l'etichettatura è un elemento essenziale di identificazione del prodotto, che deve riguardare tutte le filiere e tutti i prodotti, e non solo un aspetto attinente alla comunicazione; pertanto, la definizione del relativo obbligo non può essere lasciata alla discrezionalità del Ministero. Ricorda quindi che il testo approvato dal Senato è stato condiviso all'unanimità dai gruppi, mentre alla Camera si è registrata una diversità di posizioni, che ha comportato e comporterà difficoltà in Assemblea. Vi è inoltre l'esigenza di affrontare il tema dell'indicazione in etichetta della presenza di ingredienti provenienti da organismi geneticamente modificati (OGM). Quelli indicati sono aspetti irrinunciabili, in quanto volti ad assicurare informazioni chiare e complete per il consumatore.
Richiama quindi altre questioni oggetto del testo in esame, che non possono non essere affrontate in tale sede; alcune di esse costituiscono assolute priorità per il settore agricolo, sempre sostenute nei discorsi, ma ancora non affrontate con atti

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concreti. Si riferisce, in particolare, alla scadenza degli sgravi contributivi per le zone montane e svantaggiate e al rifinanziamento del fondo per il settore bieticolo-saccarifero, tema sul quale anche la Presidenza del Consiglio aveva assunto precisi impegni. È necessario al riguardo che il Governo si assuma la responsabilità di affermare chiaramente come intende intervenire sulle priorità del settore agricolo. In questa legislatura, il Governo ha adottato solo due provvedimenti specificamente dedicati all'agricoltura, peraltro di contenuto scarsamente significativo per tale settore: il decreto-legge n. 171 del 2008, riferito in modo altisonante al rilancio competitivo del settore agroalimentare, e il decreto-legge n. 4 del 2009, sulle quote latte. L'agricoltura avrebbe invece bisogno di politiche serie, di risorse e di Ministri che scelgano di utilizzare almeno le risorse disponibili. Invita pertanto il Ministro a chiarire se intenda adoperarsi concretamente, al di là della propaganda, per ottenere dal Governo quanto è necessario almeno per affrontare le emergenze in agricoltura, se non per rilanciare il settore. Si tratta di una battaglia per la quale il Ministro troverebbe il sostegno del gruppo del PD.

Anita DI GIUSEPPE (IdV), premesso che il provvedimento sembra finito in una strada senza uscita, si dichiara favorevole ad affrontare il tema dell'etichettatura, anche per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori di fronte a frequenti e allarmanti notizie di stampa che riguardano i prodotti alimentari. Tuttavia, è anche necessario dare una risposta alle esigenze più profonde dell'agricoltura, settore nel quale l'occupazione e i redditi sono in calo. Oltre alle questioni ricordate dai colleghi, segnala la necessità di rifinanziare il fondo per il settore bieticolo-saccarifero, come da anni il suo gruppo chiede, al fine di onorare gli impegni assunti verso le imprese e i lavoratori. In proposito, il problema non riguarda tanto la sede dove assumere tali provvedimenti, quanto piuttosto quello di individuare le risorse necessarie. Se tali risorse mancano, è necessario dirlo chiaramente agli operatori interessati. Nel condividere le preoccupazioni espresse dai deputati del PD, deve rilevare che oggi le risposte attese non appaiono neppure accennate.

Corrado CALLEGARI (LNP) esprime soddisfazione per l'intervento del Ministro, che ha indicato la possibilità di approvare un intervento legislativo sul tema dell'etichettatura dei prodotti alimentari, fortemente richiesto dal territorio, dai produttori e dai consumatori, accantonando per il momento le altre proposte che non si è in condizioni di definire agevolmente. In proposito, invita i colleghi dei gruppi di opposizione a valutare realisticamente le misure che è possibile portare avanti in tempi brevi, fermo restando l'auspicio di affrontare successivamente anche le altre emergenze e l'impegno a lavorare la loro soluzione.

Luca BELLOTTI (FLI), nel condividere gli orientamenti manifestati dal Ministro, osserva che il tema dell'etichettatura dei prodotti alimentari, già affrontato anni fa dal Ministro Alemanno, è da troppo tempo all'esame del Parlamento, ciò che non è compatibile con le esigenze del mercato e dei consumatori. Sottolinea in proposito che l'etichettatura si intreccia anche con il profilo della sicurezza dei prodotti alimentari, con le politiche in tema di OGM, con le politiche di marketing. Fa tuttavia presente i rischi connessi al concetto di made in Italy, come prodotto della nostra terra. Infatti, moltidei prodotti per i quali l'Italia è conosciuta nel mondo sono ottenuti con materie prime importate e non potrebbero perciò essere definiti come totalmente italiani, laddove è italiano essenzialmente il sapere e la capacità di coniugare storia e tradizione. Si tratta di un aspetto che richiede un'attenta riflessione, perché l'etichettatura non riguarda solo la presentazione del prodotto.
Intervenendo poi sugli altri temi in discussione, invita il Ministro a contrassegnare questa legislatura con alcuni provvedimenti di riforma attesi da tempo, come una legge sull'agricoltura biologica e

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una legge sulle agroenergie. A tale proposito, premesso che il settore richiederebbe almeno un riordino normativo, richiama l'attenzione sulla circostanza che le agroenergie, che costituiscono un'opportunità per le imprese agricole, stanno invece diventando un'opportunità per soggetti estranei al mondo agricolo, che utilizzano i terreni agricoli per produrre energia.

Sandro BRANDOLINI (PD) osserva che la Commissione, con il disegno di legge del Governo sulla competitività del settore agroalimentare, aveva deciso di affrontare, oltre che il tema dell'etichettatura dei prodotti alimentari, oggetto del testo approvato dal Senato, anche alcune urgenze del settore agricolo, oggi diventate vere e proprie emergenze. Si riferisce anche alle questioni indicate dal Ministro Galan, che appaiono particolarmente gravi nella difficile situazione in cui versa l'economia. Pur dando atto che il Ministro è nella prima fase del suo mandato, deve tuttavia rilevare che, oggi come in passato, gli impegni assunti dal Governo non sono stati mantenuti. In proposito, sarebbe quanto meno necessario che il Ministro fornisca indicazioni più precise sul provvedimento che intende adottare per affrontare le emergenze, che nel frattempo si aggravano. In assenza di atti concreti, come auspicabilmente un decreto-legge, il suo gruppo non può aderire alla proposta di limitare il provvedimento in esame alle norme sull'etichettatura e la tracciabilità dei prodotti alimentari.
Nel merito di tale tema, il PD non si sottrarrà ad una discussione seria, rilevando che il testo già approvato dalla Commissione in sede referente appare peggiorativo rispetto al testo approvato dal Senato. Infatti, non è chiaramente definito il suo ambito di applicazione e non vi sono elementi per garantire la tracciabilità dei prodotti, presupposto indispensabile per garantirne la provenienza. Con riferimento ai comprensibili rilievi del deputato Bellotti, ritiene che l'indicazione di origine debba riguardare anche il luogo di nascita del vegetale o dell'animale che viene coltivato o allevato in Italia, mentre l'articolo 6, per i prodotti trasformati, fa riferimento solo al luogo di coltivazione o di allevamento. Al riguardo, si dichiara convinto che il futuro competitivo dell'agroalimentare italiano sta nella possibilità di valorizzare le produzioni, aspetto per il quale l'etichettatura di origine costituisce un presupposto fondamentale, insieme a politiche di qualità e di marchio.

Giuseppina SERVODIO (PD), nel rivendicare l'atteggiamento di responsabilità tenuto dall'opposizione di fronte a proposte serie della maggioranza e del Governo, ricorda che in numerose occasioni l'opposizione ha sostenuto il Ministro, rafforzandolo. Questo potrebbe essere il caso anche di questo provvedimento, in particolare rispetto alle difficoltà che una normativa in materia di etichettatura di origine potrebbe trovare in sede europea. Osserva invece che la maggioranza, in questa circostanza, ha scelto la strada di modificare il testo già da essa stessa approvato presso il Senato, modificando il suo precedente orientamento. Ritiene pertanto che la maggioranza non possa imputare all'opposizione - che non ha fatto ostruzionismo, come spesso viene rappresentato - il ritardo nella approvazione del provvedimento in tema di etichettatura, che proprio la maggioranza ha voluto collegare alle numerose altre misure oggetto del disegno di legge C. 2260. Piuttosto, ritiene che il ritardo sia stato generato dall'incapacità del Governo e della maggioranza di reperire le risorse necessarie a far fronte ai conseguenti impegni economici. Si è infatti assistito ad una spaccatura della maggioranza, con l'approvazione in Assemblea di alcuni articoli privi di copertura finanziaria, e ad una sequenza di rinvii, che non ha tenuto conto della disponibilità di una opposizione responsabile.
In questa situazione, avrebbe auspicato che il ministro Galan avesse dato conto dei suoi sforzi nei confronti del collega ministro dell'economia e delle finanze e che avesse comunicato la disponibilità almeno delle risorse necessarie per alcune misure

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prioritarie, da affiancare alle norme sull'etichettatura. In tal caso, l'opposizione avrebbe responsabilmente offerto la sua disponibilità ad un percorso condiviso. Invece, si deve assistere ad un ulteriore rinvio, politica che il Governo si ostina a percorrere, dimostrando anche mancanza di stile nei rapporti con le forze politiche, oltre che nei confronti del mondo agricolo. Deve quindi concludere che l'agricoltura e lo stesso ministro di settore non occupano il posto che dovrebbero nella politica economica del Governo.
Nel ribadire che il Governo avrebbe dovuto assumere precisi impegni e non limitarsi a promettere un provvedimento non meglio individuato, rileva - con riferimento alla proroga delle agevolazioni previdenziali per le zone montane e svantaggiate - che il mondo agricolo si imbatte in serie difficoltà, mentre avrebbe avuto diritto alla proroga, trattandosi di una misura ormai strutturale del modello agricolo italiano. In proposito, si dichiara piuttosto preoccupata che si intenda porre mano ad una riforma degli oneri previdenziali, tema che potrebbe anche essere oggetto di valutazione, purché si affronti prioritariamente l'emergenza attuale.
Nel merito delle nuove norme sull'etichettatura e sulla tracciabilità dei prodotti, rileva che esse non possono che riguardare tutte le filiere, senza che la loro individuazione sia lasciata alla discrezionalità del Ministro. Ritiene poi di rimarcare la differente posizione assunta prima al Senato e poi alla Camera dalla maggioranza, al contrario di quanto ha fatto l'opposizione. Tale atteggiamento ha prodotto una proposta incompleta e superficiale che non garantisce al sistema agroalimentare italiano di avere qualche possibilità di successo. Manifesta pertanto amarezza, per il profilo modesto tenuto dalla maggioranza nell'affrontare l'insieme delle questioni recate dal provvedimento, e scoraggiamento per la risposta negativa data non all'opposizione, ma al mondo agricolo, che non potrà accogliere favorevolmente quanto è stato proposto.

Giovanni DIMA (PdL) ritiene siano fuori luogo taluni atteggiamenti di assoluta intransigenza tenuti dai colleghi dell'opposizione nel dibattito odierno e, in particolare, dal deputato Oliverio. Infatti, per quanto riguarda l'etichettatura, la formulazione adottata dalla Commissione con l'articolo 6 tiene conto di un aspetto non secondario nell'economia del Paese, rappresentato dalle esigenze del settore agroindustriale, che devono trovare ascolto nella Commissione agricoltura. Posto che l'Italia è all'avanguardia nel settore agroalimentare e nella sicurezza dei prodotti alimentari, invita a considerare la necessaria gradualità nella realizzazione degli obiettivi. Ritiene infatti che non si possa immaginare di rendere obbligatoria l'etichettatura di origine per tutte le filiere in un'unica soluzione.
In ogni caso, nel prendere atto favorevolmente dell'impegno assunto dal Ministro per la proroga degli sgravi previdenziali in agricoltura nelle zone svantaggiate, invita l'opposizione ad accettare la sfida di costruire un'agricoltura competitiva attraverso una visione nazionale che faccia dell'agricoltura una grande questione nazionale.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è già stato fissato per le ore 15 di domani.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene che il Ministro avrebbe dovuto intervenire per replicare alle osservazioni avanzate nel corso del dibattito.

Paolo RUSSO, presidente, rileva che il Ministro ha certamente preso nota delle sollecitazioni formulate dai commissari.
Osserva quindi conclusivamente che dal dibattito odierno è emerso l'orientamento da parte della maggioranza della Commissione di limitare il provvedimento da portare all'esame dell'Assemblea alle disposizioni concernenti l'etichettatura e la tracciabilità dei prodotti alimentari. Fermo restando che le relative decisioni saranno assunte nella seduta convocata per domani, ritiene tuttavia utile precisare sin

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d'ora che le disposizioni in questione sono contenute negli articoli 2, 5-bis, 6 e 7, mentre i restanti articoli potranno essere oggetto di stralcio. Invita pertanto i colleghi a valutare tale orientamento anche ai fini della predisposizione degli emendamenti, che dovranno essere presentati entro le ore 15 di domani.
Rinvia pertanto il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 21.10

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Sostegno agli agrumeti caratteristici.
Testo unificato C. 209 Cirielli, C. 1140 Servodio, C. 1153 Catanoso, C. 1736 Caparini, C. 1810 Catanoso, C. 2021 Dima e C. 2392 Cosenza.