CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 giugno 2010
346.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Mercoledì 30 giugno 2010. - Presidenza del vicepresidente Silvia VELO. - Interviene il viceministro allo sviluppo economico, Paolo Romani.

La seduta comincia alle 9.05.

5-00897 Contento: Disservizi telefonici in val d'Arzino.

Il viceministro Paolo ROMANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Manlio CONTENTO (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta resa dal viceministro. Auspica che la presentazione dell'atto di sindacato ispettivo a propria firma abbia contribuito alla tempestiva risoluzione della questione oggetto dell'interrogazione. In relazione alle numerose segnalazioni che pervengono ai parlamentari sui disservizi telefonici in diverse parti del territorio nazionale, invita il rappresentante del Governo ad intervenire sui vertici della società Telecom Italia SpA affinché possa essere istituito un contatto diretto tra i parlamentari e gli uffici della società medesima, per permettere ai primi di rappresentare gli eventuali disservizi di cui sono a conoscenza, senza che questi diventino necessariamente oggetto di atti di sindacato ispettivo.

5-02656 Garofalo: Inefficienza dei servizi postali nel territorio messinese, anche in conseguenza della riduzione dell'organico effettuata da Poste italiane SpA.
5-02657 Garofalo: Ridimensionamento del servizio postale in Sicilia e conseguenti disagi, soprattutto nei centri di piccole dimensioni.

Silvia VELO, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

Il viceministro Paolo ROMANI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Vincenzo GAROFALO (PdL), replicando, pur ringraziando il viceministro per l'articolata risposta resa agli atti di sindacato ispettivo e per la consueta disponibilità, si dichiara tuttavia insoddisfatto. Osserva infatti che i contenuti della risposta ricalcano elementi forniti dalla società Poste italiane SpA, che giustifica le proprie scelte sulla base di strategie aziendali che non sempre corrispondono alle esigenze dell'utenza. Fa presente che ci sono continue segnalazioni, in ogni parte del territorio nazionale, di disagi legati al servizio postale e ritiene utile che possa essere effettuato, da parte del Ministero dello sviluppo economico, un controllo più generale sul funzionamento dei servizi postali. Rileva che dagli elementi di risposta resi dal rappresentante del Governo si evince che il servizio reso dalla società risulta conforme agli standard stabiliti nel rispetto della normativa vigente, relativi alla distanza, ai criteri di apertura degli uffici e al divieto di soppressione di uffici postali nei comuni che ne hanno uno solo. Sottolinea, tuttavia, che un servizio della rilevanza di quello postale, al quale sono costrette ad accedere, per assenza di servizi alternativi, anche le fasce più deboli della popolazione, tra le quali in particolare gli anziani, dovrebbe essere fornito non basandosi su dati formali, quali ad esempio la distanza, ma verificando la struttura del territorio e la reale accessibilità ai servizi. Evidenzia che i disservizi postali sono assai numerosi e non tendono a diminuire, malgrado siano oggetto di molteplici atti di sindacato ispettivo, come dimostrano anche le notizie che quasi quotidianamente vengono pubblicate sugli organi di stampa. Ricorda a tale proposito gli articoli da ultimo usciti nella giornata di ieri, relativi alla chiusura di alcuni uffici postali dovuta all'impossibilità di rendere il servizio in sicurezza, a causa del sovraffollamento degli uffici medesimi. Giudica del tutto inaccettabile che la società Poste italiane SpA non abbia provveduto,

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dopo la riorganizzazione dei propri uffici, alla loro messa in sicurezza. Esprime quindi la propria preoccupazione per il permanere dei disagi legati alla fornitura dei servizi postali tradizionali e auspica che il Governo possa fare un'attenta valutazione di questi servizi, dato che l'impegno della società concessionaria è concentrato per lo più sui servizi di altra natura, come quelli bancari.

5-02912 Peluffo: Progetto di affidamento, da parte della società Telecom Italia, delle attività di manutenzione e iniziative per sostenere gli enti locali che intendono impiegare nel progetto personale in cassa integrazione o mobilità.

Il viceministro Paolo ROMANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Esprime inoltre soddisfazione per la conclusione positiva della vicenda relativa al sito Alcatel di Battipaglia, che ha visto l'ampia convergenza dei sindacati nazionali e locali e fa presente che anche per la società Italtel si sta pervenendo ad una rapida soluzione.

Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), replicando, ringrazia il viceministro per la risposta resa, della quale si dichiara parzialmente soddisfatto. Fa presente che l'atto di sindacato ispettivo a propria firma, come anche l'interpellanza urgente discussa in Assemblea nel mese di febbraio, sono volte a focalizzare l'attenzione sulla grave crisi del comparto delle aziende del settore. Esprime soddisfazione per la smentita dell'azienda relativa all'ipotesi di scorporare la manutenzione della rete, ed auspica che possano essere messe in campo efficaci iniziative volte a rilanciare le aziende del settore. Fa presente che nella risposta il rappresentante del Governo ha fatto riferimento al piano nazionale per la banda larga, richiamato anche nella risposta resa in Assemblea all'interpellanza urgente, per il quale tuttavia occorrono 800 milioni di euro, non ancora disponibili. Giudica la ricapitalizzazione della società Italtel un passo importante per la ristrutturazione del debito e il mantenimento dei posti di lavoro, ma rileva che occorrono strategie di più ampio respiro per la valorizzazione e la crescita delle società nazionali che operano nel settore delle telecomunicazioni.

5-02961 Tullo: Acquisto, da parte del comune di Genova, di un immobile sito nel medesimo comune, di proprietà di Poste italiane SpA e non più funzionale all'attività della società.

Il viceministro Paolo ROMANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Mario TULLO (PD), replicando, ringrazia il viceministro per la ricostruzione puntuale della vicenda relativa all'immobile sito a Genova. Fa presente che la situazione che caratterizza l'immobile oggetto dell'interrogazione è analoga a quella di molti altri immobili siti nel territorio nazionale, rispetto ai quali il presidente dell'ANCI ha scritto in data 17 giugno 2010 una lettera al presidente della società Poste italiane SpA, al fine di facilitarne l'acquisto da parte dei comuni interessati, che si impegnerebbero anche ad un'eventuale loro ristrutturazione e messa a norma. Chiede quindi al Governo un impegno volto a facilitare l'acquisto degli immobili da parte dei comuni, anche al fine di garantire le famiglie che in essi abitano.

Silvia VELO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 30 giugno 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 14.55.

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Piano d'azione sulla mobilità urbana.
(COM(2009) 490 def.).

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 29 giugno 2010.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che nella giornata di ieri è stato espresso dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) un parere favorevole, con osservazioni.

Il sottosegretario di Stato Bartolomeo GIACHINO, in ragione dell'ampiezza e della complessità della proposta di documento finale presentata dal relatore, chiede di potere effettuare un ulteriore approfondimento.

Mario LOVELLI (PD) fa presente che la proposta di documento finale in esame, che giudica articolata e che verte su un tema di grande rilievo, si inserisce nell'ambito dell'esame delle politiche che l'Unione europea intende definire al riguardo. Pur considerando tali politiche un necessario punto di riferimento al quale conformarsi nell'elaborazione di indirizzi nazionali, osserva che l'esame del piano d'azione sulla mobilità urbana avviene contestualmente alla definizione, da parte del Governo, di una manovra economica che penalizza fortemente il trasporto pubblico locale, non interviene in modo adeguato sulle infrastrutture e non incentiva le politiche relative alla mobilità sostenibile. Al di là, quindi, della funzione di indirizzo a medio termine che la Commissione intende dare sulla materia oggetto del documento in esame attraverso l'approvazione del documento finale, sottolinea che tale documento non potrà in alcun modo incidere concretamente sulle politiche del settore. In relazione al riferimento contenuto nella proposta di documento ai piani urbani del traffico e ai piani urbani della mobilità, evidenzia la necessità che venga elaborato dal Governo un piano nazionale della mobilità, annunciato sin dall'inizio della legislatura, che testimonierebbe di un'attenzione ai temi del trasporto sostenibile.

Carlo MONAI (IdV) condivide le osservazioni del collega Lovelli in ordine alle decisioni politiche del Governo, volte ad incidere negativamente sul trasporto pubblico locale e più in generale sulle infrastrutture. Osserva che il Governo ha dato più volte dimostrazione di non voler intervenire sul trasporto pubblico locale, sul quale la Commissione intende intervenire con decisione, come dimostra anche l'atto di indirizzo presentato dal deputato Meta e attualmente all'esame della Commissione. Entrando nel merito della proposta di parere, rileva che il contenuto della lettera i) relativa ai finanziamenti per la mobilità sostenibile appare assai debole, mentre sarebbe opportuno prevedere un impegno specifico del Governo al riguardo.

Michele Pompeo META (PD) concorda con le osservazioni espresse dal collega Lovelli. Ritiene che la Commissione possa, in relazione al documento in esame, scegliere se elaborare un documento programmatico che abbia una generica valenza di indirizzo politico nei confronti del Governo sui temi della mobilità sostenibile ovvero conferire a tale documento una maggiore attualità e incisività. In questa seconda ipotesi giudica ineludibile un riferimento, all'interno del documento, alle politiche contenute nella manovra finanziaria attualmente all'esame del Senato relative alla mobilità e al trasporto pubblico locale, anche al fine di raccogliere l'allarme lanciato dagli enti locali al riguardo. Ritiene inoltre che debba essere fatto un riferimento, all'interno del documento, al rapporto tra i flussi di traffico privato e pubblico, finalizzato alla promuovere del trasporto pubblico a scapito di quello privato. Osserva infine che le politiche che la Commissione intende delineare non possono non tener conto del

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protocollo di Kyoto e delle altre decisioni in materia ambientale assunte in sede internazionale. In ultimo ribadisce la necessità che vengano attuate politiche serie ed efficaci per rilanciare il trasporto ferroviario; al riguardo fa presente che il processo di liberalizzazione del trasporto ferroviario in Italia procede con molta lentezza e preannuncia la presentazione di un'interrogazione a risposta immediata in Commissione su tale questione.

Il sottosegretario di Stato Bartolomeo GIACHINO fa presente, in qualità di presidente della Consulta generale per l'autotrasporto e la logistica, che la Consulta medesima è chiamata ad elaborare, entro l'anno 2010, il piano generale della logistica, al cui interno sarà esaminata la questione della distribuzione delle merci. Osserva quindi che le indicazioni contenute nel documento all'esame della Commissione potranno costituire un valido indirizzo anche ai fini dell'elaborazione del suddetto piano.

Vincenzo GAROFALO (PdL), relatore, ringrazia i colleghi per le osservazioni svolte che giudica assai costruttive. Ricorda che la proposta di documento all'esame della Commissione è stata elaborata al termine di un esame approfondito delle tematiche della mobilità sostenibile, all'interno del quale sono stati auditi numerosi soggetti ed operatori che hanno contribuito a delineare un quadro di riferimento articolato che consentirà alla Commissione di formulare indirizzi ben precisi al riguardo. Si dichiara pienamente disponibile ad arricchire ed integrare la proposta di documento finale presentata, tenendo conto di tutti gli spunti che sono emersi e che potranno emergere dal dibattito.

Marco DESIDERATI (LNP) ritiene che il documento elaborato dalla Commissione abbia un proprio specifico valore, in quanto indica le linee di indirizzo del Parlamento sul tema della mobilità sostenibile. Auspica quindi che, al di là della situazione economica contingente che costringe il Governo a fare scelte severe dettate da esigenze di bilancio, il Governo stesso possa tener conto delle indicazioni contenute nel documento finale, sia in relazione alle modalità di trasporto da promuovere, sia anche relativamente agli strumenti che devono essere utilizzati dagli enti che, a tutti i livelli istituzionali, si occupano di politiche per il trasporto.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 30 giugno 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 15.20.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante riordino dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo - ANSV.
Atto n. 216.
(Rilievi alla Commissione parlamentare per la semplificazione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato nella seduta del 29 giugno 2010.

Marco DESIDERATI (LNP), relatore, fa presente di aver elaborato una proposta di rilievi sullo schema di riordino in esame. Ritiene condivisibile che il direttore generale non rientri tra gli organi dell'Agenzia e fa presente di aver inserito nella premessa della proposta, anche sulla base di suggerimenti provenienti dagli operatori del settore, un riferimento ad una proposta

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di regolamento europeo avente ad oggetto le inchieste e la prevenzione di incidenti e inconvenienti nel settore dell'aviazione civile, che potrebbe avere riflessi sulle competenze specifiche dell'Agenzia, diversamente dallo schema in esame che prevede un riordino dell'Agenzia ma che non interviene sulle sue competenze.
Formula quindi la seguente proposta di rilievi:
«La IX Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni,
esaminato, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento della Camera dei deputati, lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riordino dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (atto n. 216);
premesso che:
con riferimento alla disciplina del direttore generale dovrebbero essere estese le previsioni poste a tutela dell'indipendenza e dell'autonomia di giudizio del presidente e dei membri del collegio, di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 dell'articolo 5 dello schema di decreto;
con riferimento al comma 4 dell'articolo 4 dello schema di decreto, tenuto conto delle finalità di riduzione della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche, di cui al comma 634 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, appare altresì opportuno prevedere espressamente che il trattamento economico del direttore generale non possa superare il trattamento riconosciuto al segretario generale dell'Agenzia, rivalutato sulla base dell'indice dei prezzi al consumo;
con riferimento al comma 2 dell'articolo 5 dello schema di regolamento, in considerazione dell'elevato livello di integrazione e di interscambio tra pubblico e privato che caratterizza il comparto dell'aviazione civile e coerentemente con i rilievi espressi dalla Commissione, per quanto concerne gli organi dell'ENAC, sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riordino degli enti vigilati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (atto n. 203), appare opportuno ridurre il periodo, successivo alla scadenza del mandato, nel quale il presidente e i membri del collegio dell'Agenzia non possono assumere incarichi come amministratori, dipendenti o consulenti di imprese pubbliche o private che svolgono attività nel settore dell'aviazione civile o dell'industria aeronautica;
dovrebbe altresì essere valutata l'opportunità di estendere tali previsioni, oltre che, come già segnalato, al direttore generale, anche ai dirigenti dell'Agenzia;
contestualmente appare opportuno che le disposizioni del comma 3 dell'articolo 5, volte a tutelare l'indipendenza e l'autonomia di giudizio del presidente e dei membri del collegio dell'Agenzia, disponendo che non possano ricoprire, nel corso del mandato, incarichi di perito o di consulente in procedimenti giudiziari civili o penali che abbiano attinenza diretta o indiretta con l'attività dell'Agenzia, siano estese, per il periodo di permanenza in servizio, agli investigatori di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 25 febbraio 1999, n. 66;
con riferimento al comma 2 dell'articolo 6, non appare opportuno introdurre in via transitoria una disciplina speciale con la quale si esclude l'applicazione, in sede di prima attuazione del regolamento, del limite massimo di due mandati stabilito in via generale per il presidente e i membri del collegio dell'Agenzia dal comma 6 dell'articolo 2;
la rimodulazione della dotazione organica di cui al comma 3 dell'articolo 6 dello schema di decreto dovrebbe essere finalizzata a dare attuazione anche alle disposizioni del comma 8-bis dell'articolo 2 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25; in particolare, la riduzione di almeno un posto nelle

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qualifiche dirigenziali dovrebbe considerarsi attuativa anche di quanto previsto dal citato comma 8-bis;
appare infine opportuno segnalare l'esigenza di una semplificazione delle procedure di assunzione del personale da parte dell'Agenzia;
più in generale occorre segnalare che è in corso di esame in sede di Unione europea una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio avente ad oggetto le inchieste e la prevenzione di incidenti e inconvenienti nel settore dell'aviazione civile (COM (2009) 611 def.).Al di là delle specifiche finalità alle quali risponde il riordino dell'Agenzia effettuato con lo schema di decreto, si rileva pertanto che nel momento in cui il Regolamento dovesse essere approvato, potrebbe emergere l'esigenza di riconsiderare le competenze e le modalità di intervento dell'Agenzia,

DELIBERA DI ESPRIMERE I SEGUENTI RILIEVI:

a) con riferimento al comma 4 dell'articolo 4, si preveda espressamente che il trattamento economico del direttore generale non possa comunque superare il trattamento riconosciuto al segretario generale dell'Agenzia, rivalutato sulla base dell'indice dei prezzi al consumo;
b) con riferimento al comma 2 dell'articolo 5 si riduca da tre a due anni il periodo, successivo alla scadenza del mandato, nel quale il presidente e i membri del collegio dell'Agenzia non possono assumere incarichi come amministratori, dipendenti o consulenti di imprese pubbliche o private che svolgono attività nel settore dell'aviazione civile o dell'industria aeronautica;
c) con riferimento al medesimo articolo 5, si preveda che le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 del citato articolo si applicano anche al direttore generale dell'Agenzia; valuti inoltre la Commissione parlamentare per la semplificazione l'opportunità di estendere ai dirigenti dell'Agenzia le disposizioni del comma 2;
d) si preveda che le disposizioni del comma 3 dell'articolo 5 si applicano anche, per il periodo di permanenza in servizio, agli investigatori di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 25 febbraio 1999, n. 66;
e) con riferimento all'articolo 6, si sopprima il comma 2;
f) con riferimento al comma 3 dell'articolo 6, si precisi che la rimodulazione della dotazione organica dell'Agenzia con la riduzione di almeno un posto nelle qualifiche dirigenziali, è volta a dare attuazione, oltre che a quanto previsto dall'articolo 2, comma 634, lettera h), della legge 24 dicembre 2007, n. 244, anche a quanto previsto dal decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25;
g) valuti la Commissione parlamentare per la semplificazione l'opportunità di segnalare al Governo l'esigenza di semplificare, nell'ambito delle risorse disponibili, le procedure di assunzione del personale da parte dell'Agenzia.»

Mario VALDUCCI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri sono stati richiesti chiarimenti al Governo in merito alla portata delle disposizioni del comma 2 dell'articolo 6, che escludono, in sede di prima applicazione, il limite di una sola volta alla rinnovabilità del mandato del presidente e dei membri del collegio dell'Agenzia.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO si riserva di effettuare un esame approfondito della proposta di rilievi del relatore e della questione che ricordava il Presidente.

Mario LOVELLI (PD) chiede al Governo ulteriori chiarimenti in merito al trattamento economico del direttore generale nonché al periodo successivo alla scadenza del mandato per il quale è vietato assumere incarichi presso imprese del settore.

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Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 30 giugno 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 15.30.

Disposizioni in favore delle vittime del disastro ferroviario della Val Venosta/Vinschgau.
C. 3403 Zeller.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 giugno 2010.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che sono stati presentati due emendamenti del relatore (vedi allegato 5).

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.), relatore, fa presente di aver presentato due emendamenti volti ad allineare la formulazione della proposta di legge a propria firma alla proposta di legge, approvata definitivamente dal Senato e in attesa di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, che prevede elargizioni a favore dei familiari delle vittime e dei superstiti del disastro ferroviario di Viareggio.
In particolare sottolinea che l'emendamento 1.1 è volto a precisare l'esercizio finanziario al quale si riferisce la spesa e ad eliminare la previsione dell'istituzione di un apposito fondo, che non risulta necessaria, trattandosi di uno stanziamento destinato a una finalità ben determinata, anche sotto il profilo temporale. Si inserisce inoltre, all'articolo 3, una clausola, richiesta dalla Commissione Bilancio della Camera nell'esame del testo in favore dei familiari delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio, con la quale si esplicita ulteriormente che l'importo di 3 milioni di euro deve considerarsi limite di spesa.
L'emendamento 1.2, di carattere formale, è volto a sostituire il termine «famiglie» con quello di «familiari» e il termine di «contributi» con quello, tecnico, di «elargizioni», con cui si indica una somma corrisposta a titolo di donazione, senza finalizzarla ad un utilizzo specificamente individuato.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO esprime parere favorevole sugli emendamenti 1.1 e 1.2 del relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 1.1 e 1.2 del relatore (vedi allegato 5).

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che il testo, come risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle Commissioni competenti ai fini dell'espressione del parere.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.35.

RISOLUZIONI

Mercoledì 30 giugno 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 15.35

7-00282 Meta: Salvaguardia e valorizzazione delle industrie italiane che operano nel settore della costruzione di materiale rotabile, in vista degli investimenti previsti per lo sviluppo del trasporto ferroviario nazionale.
(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 23 giugno 2010.

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Il sottosegretario di Stato Bartolomeo GIACHINO sottolinea che nell'ambito della discussione della manovra finanziaria, attualmente all'esame del Senato, il Governo sta valutando la possibilità di intervenire sul trasporto pubblico locale.
Fa comunque presente che la questione inerente la salvaguardia e valorizzazione delle industrie italiane che operano nel settore della costruzione di materiale rotabile, in vista degli investimenti previsti per lo sviluppo del trasporto ferroviario nazionale, afferisce a misure di politica industriale che, in quanto tali, chiamano in gioco le competenze dei dicasteri dell'Economia e delle finanze in qualità di azionista del Gruppo Ferrovie dello Stato e dello Sviluppo economico, competente in materia di politiche industriali.
Osserva che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non potrebbe in alcun modo assumere i provvedimenti richiesti con l'atto in questione, in quanto essi esulano dalle proprie attribuzioni che si rivolgono esclusivamente al servizio ferroviario ovvero alla infrastruttura ferroviaria e non anche alle politiche industriali della società Trenitalia ricadenti tra le attribuzioni proprie dell'azionista Ministero dell'economia e delle finanze.
In relazione alle prossime assegnazioni di commesse per l'acquisto di nuovi treni, a cominciare da quelli per l'Alta Velocità, citate nell'atto, fa presente che Ferrovie dello Stato ha fornito i seguenti elementi informativi: secondo quanto previsto dalla normativa vigente, per l'assegnazione di commesse per l'acquisto di nuovo materiale rotabile, Trenitalia - a differenza degli operatori ferroviari privati - è vincolata alla procedura delle gare europee. La normativa di cui trattasi è costituita dalla direttiva 2004/17/CE del 31 marzo 2004 del Parlamento europeo e del Consiglio che coordina - tra l'altro - le procedure di appalto degli enti che forniscono servizi di trasporto ferroviario e dal decreto legislativo n. 163 del 2006, di recepimento della suddetta direttiva, nel quale è previsto sia che «l'affidamento e l'esecuzione di opere e lavori pubblici, servizi e forniture (...) deve altresì rispettare i principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, nonché quello di pubblicità (....)», sia anche che al di sopra delle soglie stabilite dall'articolo 215 - attualmente 387.000 euro per gli appalti di forniture e di servizi; 4.845.000 euro per gli appalti di lavori - l'appalto è di rilevanza comunitaria ed è quindi necessario garantire parità di trattamento agli operatori economici della UE.
Sottolinea che tale procedura è stata, pertanto, rigorosamente seguita per l'acquisto dei 50 nuovi treni dell'Alta Velocità, la cui gara è ormai in fase avanzata di svolgimento: sono state presentate le relative offerte da parte di Aziende che operano sui mercati internazionali. Le offerte sono attualmente in corso d'esame e, successivamente, si procederà all'aggiudicazione. Il prodotto richiesto da Trenitalia dovrà avere caratteristiche assolutamente innovative, dovrà essere tecnologicamente all'avanguardia e garantire la massima efficienza e affidabilità in corso di utilizzo, per assicurare un servizio corrispondente alle aspettative della clientela e rispondere adeguatamente alle prossime sfide dell'Alta Velocità ferroviaria, sia in campo nazionale che internazionale.
Evidenzia che con la medesima procedura si proseguirà nell'acquisto anche dei nuovi rotabili destinati ai servizi regionali, parte dei quali sono già stati assegnati all'Industria costruttrice italiana.
Fa presente quindi che appare evidente che Ferrovie dello Stato e le società partecipate, in quanto organismi di diritto pubblico, sono assoggettate alle procedure ad evidenza pubblica previste dai principi e dalla normativa comunitaria recepita con il decreto legislativo n. 163 del 2006.
Di conseguenza osserva che parrebbe non accoglibile quanto richiesto con la risoluzione in esame, in quanto il dispositivo verrebbe a contrastare il dettato della normativa comunitaria in materia di concorrenza.
Circa le forniture di rotabili destinati ai servizi ferroviari per il trasporto pubblico locale, rileva che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti potrà verificare, di

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intesa con i Ministeri dell'economia ed delle finanze e degli affari regionali, mediante l'attivazione dell'Osservatorio sul trasporto pubblico locale previsto dalla legge n. 244 del 2007, il rispetto della normativa comunitaria nell'adozione delle procedure di scelta dei fornitori. Tale verifica potrà essere diretta ad accertare l'attivazione di procedure che, sempre nel rispetto della normativa comunitaria, non favoriscano produttori stranieri.
Relativamente, infine, alle assegnazioni finanziarie a Ferrovie per il rinnovo del parco rotabile della società Ferrovie dello Stato, con riferimento in particolare all'Atto Camera C. 2128, come noto soppresso durante l'esame dell'Assemblea nella parte relativa proprio a detto contributo, evidenzia che l'impegno del Governo volto al miglioramento dei servizi ferroviari deve tuttavia contemperarsi con le esigenze di bilancio.
Sottolinea in conclusione che rimane ferma tuttavia la volontà di dare la massima importanza alla politica dei trasporti nel senso di valorizzare il trasporto su ferro.

Antonio MEREU (UdC) e Mario TULLO (PD) appongono la propria firma alla risoluzione in esame.

Tino IANNUZZI (PD) pur ringraziando il sottosegretario, dichiara di essere in totale dissenso con i contenuti del suo intervento, che delineano un approccio burocratico alla tematica del trasporto ferroviario, che non tiene conto della sostanza politica della questione. Osserva che le disposizioni del 2006 richiamate nell'intervento del rappresentante del Governo sono state emanate in recepimento della normativa comunitaria. Ritiene che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sia del tutto competente sulla questione e che quindi il rilievo formulato al riguardo dal rappresentante del Governo sia destituito di fondamento. Non giudica consono il riferimento, contenuto nell'intervento del sottosegretario, alle procedure di gara in corso, dal momento che tali procedure non sono in alcun modo richiamate nella risoluzione in discussione, che è incentrata soltanto sugli interventi futuri volti alla salvaguardia del ruolo delle industrie italiane e alle prospettive delle industrie nazionali che operano nel settore ferroviario. Osserva che la risoluzione affronta il tema più generale della necessità di un piano di investimenti nel settore ferroviario e di un ruolo attivo del Governo italiano di promozione, anche all'estero, e di salvaguardia delle industrie nazionali che operano nel settore ferroviario. Ribadisce, come già affermato dal collega Meta, l'opportunità di una politica più coraggiosa del Governo al riguardo, come avviene in altri Paesi europei, quali ad esempio la Francia e la Germania. Auspica quindi che la discussione sulla risoluzione possa proseguire in modo costruttivo con il Governo, anche tenendo conto delle considerazioni svolte dai colleghi durante il dibattito; richiama al riguardo anche quanto sottolineato dal collega Desiderati, in merito all'esigenza di non penalizzare il ruolo delle imprese straniere che operano in Italia e che hanno alle proprie dipendenze personale italiano.

Il sottosegretario di Stato Bartolomeo GIACHINO ribadisce l'opportunità di non concludere la discussione della risoluzione prima che siano stati definiti gli interventi contenuti nella manovra finanziaria all'esame del Senato.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 15.55.

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AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

INTERROGAZIONI

5-02667 Ginefra: Situazione di pregiudizio per le emittenti locali «Telebari» e «Radiobari» a causa delle interferenze sui canali loro assegnati e dei tagli operati dal decreto-legge n. 25 del 2010.

5-02687 Schirru: Ipotesi di chiusura, da parte di Poste italiane, del contact center di Cagliari.

RISOLUZIONI

7-00279 Antonino Foti: Trasferimento di strutture operative della società Poste italiane Spa da Reggio Calabria a Catanzaro.