CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 maggio 2010
326.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 42

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 19 maggio 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 12.45.

DL 63/2010: Disposizioni urgenti in tema di immunità di Stati esteri dalla giurisdizione italiana e di elezioni degli organismi rappresentativi degli italiani all'estero.
Nuovo testo C. 3443 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame.

Nicola MOLTENI (LNP), relatore, ricorda come la Commissione giustizia abbia già espresso, nella seduta ieri, un parere favorevole con condizione sul provvedimento in esame. In particolare, tenuto conto di tutte le perplessità espresse nella propria relazione, alla quale si richiama, si è ritenuto necessario che la disciplina prevista dall'articolo 1 avesse un'efficacia limitata nel tempo e, a tal fine, si è indicata la data del 30 giugno 2011. Dal nuovo testo trasmesso per il parere risulta che la Commissione di merito ha sostanzialmente accolto la predetta condizione, modificando il testo dell'articolo 1, nel senso di disporre che la disciplina dallo stesso prevista sia applicabile fino al 31 dicembre 2011. Formula quindi una proposta di parere favorevole.

Pag. 43

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo dello Stato del Qatar per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire l'evasione fiscale, con Protocollo Aggiuntivo, fatta a Roma il 15 ottobre 2002 e del Protocollo di rettifica del testo in lingua italiana della Convenzione e del suo Protocollo Aggiuntivo, fatto a Doha il 19 marzo 2007.
C. 3447 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Roberto RAO (PdL), relatore, ricordo come la principale ragione che induce gli Stati a stipulare accordi internazionali volti ad evitare le doppie imposizione sia quella di evitare una duplicazione di imposizione sugli stessi fenomeni economici e giuridici che, se non limitata e regolata, arrecherebbe un notevole aggravio a chi opera su un piano transnazionale.
Ciò premesso, a livello sovranazionale l'OCSE ha redatto, nel 1963, un modello di convenzione-tipo, che è stato più volte aggiornato. Tale convenzione-tipo contiene una disposizione che rientra negli ambiti di competenza della Commissione Giustizia. Si tratta, segnatamente della cosiddetta «procedura amichevole», ovvero di un meccanismo volto ad evitare un possibile contenzioso con le autorità fiscali dei vari Paesi. Viene infatti consentito al residente di uno Stato contraente, che ritenga di aver subito o di poter subire un'imposizione non conforme alle disposizioni pattizie, di attivare una speciale procedura consultiva fra le Amministrazioni degli Stati interessati al fine di trovare una soluzione conciliativa.
La Convenzione in esame pone le basi per una più proficua collaborazione economica tra Italia e Qatar, rendendo possibile un'equa distribuzione del prelievo fiscale tra lo Stato in cui viene prodotto un reddito e lo Stato di residenza dei beneficiari dello stesso. È costituita da 31 articoli e da un Protocollo aggiuntivo e mantiene la struttura fondamentale del modello dell'OCSE; essa si applica tanto all'imposizione sul reddito quanto a quella sul patrimonio e, all'articolo 25, prevede la «procedura amichevole», volta a prevenire possibili contenziosi tra le autorità fiscali dei Paesi contraenti.
Il disegno di legge reca un contenuto che non pone particolari questioni di competenza della Commissione giustizia.
Propone quindi di esprimere parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia.
Nuovo testo C. 2079 Letta.

(Parere alla VI Commissione).
(Esame e conclusione - Nulla osta).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Roberto RAO (PdL), relatore, rileva come il provvedimento in esame sia finalizzato ad incentivare, attraverso l'introduzione di agevolazioni fiscali, il rientro in Italia di cittadini comunitari che hanno maturato esperienze all'estero. In particolare, l'articolo 1 precisa come il provvedimento intenda contribuire allo sviluppo del Paese mediante la valorizzazione delle esperienze umane, culturali e professionali maturate dai cittadini comunitari che hanno risieduto continuativamente per almeno 24 mesi in Italia, che studiano, lavorano o che hanno conseguito una specializzazione post lauream all'estero e che decidono di fare rientro in Italia. A tal fine è prevista la concessione di benefici fiscali sotto forma di minore imponibilità del reddito, e altre facilitazioni, in favore di coloro che decidono di rientrare in

Pag. 44

Italia, di benefici in favore dei datori di lavoro italiani che intendono assumerli, a condizione che essi li impieghino, come lavoratori dipendenti, in una struttura produttiva nelle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo o Molise.
Non ravvisando disposizioni che rientrano direttamente negli ambiti di competenza della Commissione giustizia, propone di esprimere nulla osta all'ulteriore corso dell'esame del provvedimento.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 13.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 19 maggio 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Intervengono il sottosegretario di Stato alla giustizia Giacomo Caliendo ed il sottosegretario di Stato all'interno Alfredo Mantovano.

La seduta comincia alle 13.

Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia.
C. 3290 Governo, C. 529 Vitali e C. 3478 Di Pietro.

(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 3478 Di Pietro).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato il 13 maggio 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che ai progetto di legge C. 3290 Governo e C. 529 Vitali è stata abbinata la proposta di legge C. 3478 Di Pietro.
Ricorda che la Commissione ha svolto un proficuo ciclo di audizioni ed ha concluso l'esame preliminare adottando come testo base il disegno di legge n. 3290 del Governo. Sul provvedimento sono stati presentati emendamenti ed articoli aggiuntivi (vedi allegato).
Ricorda altresì che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 24 maggio prossimo e che, pertanto, la Commissione oggi dovrà concludere l'esame degli emendamenti, per potere così inviare il testo alle Commissioni competenti per l'espressione del parere e concludere l'esame entro domani.
Invita quindi il relatore ed i rappresentanti del Governo ad esprimere i pareri sulle proposte emendative.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO sottolinea preliminarmente la particolare importanza e delicatezza del provvedimento in esame. Rileva quindi che sono stati presentati molti emendamenti, alcuni dei quali, all'esito di ulteriori ed attenti approfondimenti, potrebbero essere valutati favorevolmente, ove naturalmente sia concorde anche il sottosegretario Mantovano. Poiché tuttavia il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 24 maggio, i tempi per condurre i dovuti approfondimenti e confronti appaiono estremamente limitati. Ritiene pertanto necessario trovare una soluzione che consenta di contemperare l'esigenza del rispetto del calendario dell'Assemblea con quella, altrettanto rilevante, della ricerca della massima condivisione e convergenza di tutti i gruppi su un testo il cui scopo, la lotta contro la mafia, è a tutti comune a prescindere dall'appartenenza politica. Rileva quindi come allo stato, non sussistendo i tempi per i necessari approfondimenti in vista della chiusura dell'esame in Commissione, il Governo non possa che invitare al ritiro di tutti gli emendamenti. Con l'impegno, tuttavia, e la massima disponibilità ad identificare tutti i possibili punti di convergenza e di mediazione che possano portare a modifiche migliorative del testo nel corso dell'esame in Assemblea.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO concorda con il collega Caliendo.

Pag. 45

Giulia BONGIORNO, presidente, dopo avere sottolineato l'importanza, anche in considerazione della materia in questione, di rispettare il calendario dell'calendarizzazione, ritiene che la soluzione prospettata dal sottosegretario Caliendo sia condivisibile ed animata da uno spirito costruttivo. L'invito al ritiro degli emendamenti è infatti propedeutico al raggiungimento di un accordo, in relazione al quale il Governo è disposto ad assumere un preciso impegno. Invita quindi il relatore ed i rappresentanti dei gruppi ad esprimere la propria posizione al riguardo.

Salvatore TORRISI (PdL), relatore, valuta con favore la soluzione indicata dal sottosegretario Caliendo giacché, nonostante la ristrettezza dei tempi a disposizione, consentirebbe comunque di raggiungere un accordo su un testo condiviso. Ritiene d'altra parte che, in alternativa, l'ipotesi di richiedere un rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea, purché brevissimo e sempre che ne sussistano le condizioni, non dovrebbe essere accantonata.

Ignazio MESSINA (IdV) prende atto di quanto oggi emerso dal dibattito e concorda sul fatto che il provvedimento debba essere condiviso. Tuttavia, ritiene che il gruppo dell'Italia dei valori non possa ritirare i propri emendamenti «al buio», senza prima conoscere i pareri espressi dal Governo e dal relatore. In mancanza dei pareri, infatti, non si comprenderebbero i margini di disponibilità del Governo e, quindi, di trattativa: mancherebbero, in altri termini, i criteri per definire l'accordo. Dichiara, in ogni caso, la massima disponibilità del proprio gruppo a collaborare in modo costruttivo.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO ribadisce che, in considerazione dei tempi ristretti a disposizione, l'invito al ritiro degli emendamenti è strumentale al raggiungimento di un accordo e avverrebbe sulla base di un preciso impegno assunto dal Governo. D'altra parte è implicito che, come per prassi, in difetto del ritiro degli emendamenti il parere sarebbe contrario.

Donatella FERRANTI (PD) dichiara di non condividere questa sorta di «corsa contro il tempo» che il Governo e la maggioranza stanno conducendo per portare, a tutti i costi, il provvedimento in Assemblea nei tempi stabiliti. Ricorda come le indicazioni emerse dalle audizioni convergano tutte nella direzione della necessità di apportare miglioramenti al testo. Nel ricordare l'atteggiamento sempre costruttivo e collaborativi del gruppo del Partito democratico, sottolinea come alcune questioni di dettaglio possano anche essere risolte nel corso dell'esame in Assemblea, ma come i punti nodali debbono essere affrontati in Commissione.
A suo giudizio, la realtà è che l'Assemblea ha problemi nell'organizzare i propri lavori poiché sono pochi i provvedimenti il cui esame in Commissione è prossimo alla chiusura, mentre la Commissione giustizia è una delle poche che lavorano in modo produttivo. Inoltre, nessuno vuole prendersi la responsabilità politica di chiedere il rinvio della calendarizzazione di un provvedimento in materia di mafia. Neanche il Governo, che è evidentemente in difficoltà per non avere avuto oggettivamente il tempo per approfondire gli emendamenti presentati.
Ritiene quindi necessario trovare una soluzione diversa da quella prospettata dal sottosegretario Caliendo e dichiara che, ove fosse quella la soluzione perseguita, il gruppo del Partito democratico voterebbe contro il conferimento al relatore del mandato a riferire in senso favorevole.

Enrico COSTA (PdL) ricorda come la Commissione giustizia abbia svolto un lavoro molto intenso e proficuo, basato sulla collaborazione di tutti i gruppi, sul provvedimento relativo alla detenzione domiciliare per le pene detentive brevi e come, anche per questo motivo, non abbia potuto ancora concentrarsi quanto avrebbe voluto sul provvedimento in esame. Giunti a questo punto occorre conciliare l'esigenza del rispetto dei tempi dell'Assemblea e della ricerca di una mediazione sul contenuto del provvedimento.

Pag. 46

Allo stato, come chiarito dal sottosegretario Caliendo, l'esame nel merito degli emendamenti comprometterebbe l'ipotesi di mediazione: il parere sugli emendamenti non ritirati sarebbe contrario. Se i gruppi di opposizione preferiscono che la Commissione proceda alla votazione degli emendamenti, ritiene che sia possibile farlo, ma sottolinea come il voto della maggioranza non potrebbe prescindere dal parere del Governo. In tal modo, la maggioranza otterrebbe il risultato dell'approvazione del provvedimento in Commissione e del rispetto dei tempi prestabiliti per l'esame in Assemblea.
Tali considerazioni dovrebbero quindi far emergere con chiarezza come l'ipotesi prospettata dal Governo sia effettivamente sorretta dalla volontà di raggiungere una mediazione, un testo ampiamente condiviso. D'altra parte non è nuova alla Commissione l'ipotesi di un ritiro di tutti gli emendamenti, seguita dall'espressione di un «voto tecnico» sul conferimento al relatore del mandato a riferire in senso favorevole: è quanto ha fatto il gruppo del PdL in relazione al provvedimento in materia di omofobia.

Ignazio MESSINA (IdV) ritiene che, in considerazione dell'importanza del provvedimento, l'odierno dibattito sia imbarazzante. Un provvedimento di tale rilevanza va esaminato in tempi congrui. Sottolinea inoltre come appaia contraddittorio che il Governo chieda il ritiro degli emendamenti quale mezzo per il gruppi di opposizione di dimostrare il loro spirito costruttivo. Il Governo, piuttosto, potrebbe dimostrare il proprio spirito costruttivo esprimendo parere favorevole su tutti gli emendamenti dell'opposizione.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO ribadisce che se la Commissione ritenesse di passare all'esame degli emendamenti, il Governo sarebbe pronto ad esprimere subito i pareri. Ciò premesso, ricorda come il Governo si sia posto l'esigenza del rispetto di chi ha presentato emendamenti, nei termini concordati con il collega Caliendo.

Matteo BRIGANDÌ (LNP) ritiene che l'odierno dibattito sia alquanto sterile e che, data l'importanza della materia, non si possa pensare a contrapposizioni politiche. Se vi è un'esigenza di collaborazione costruttiva con i gruppi dell'opposizione, è giusto che il Governo trovi le soluzioni, anche dal punto di vista procedurale.

Giulia BONGIORNO, presidente, chiarisce che, essendo l'inizio dell'esame in Assemblea fissato a lunedì 24 maggio e dovendo la Commissione, per Regolamento, organizzare i propri lavori in modo da rispettare la calendarizzazione dei lavori dell'Assemblea, il percorso procedurale del provvedimento è vincolato. Sottolinea, d'altra parte, come un eventuale richiesta di rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea potrebbe comportare il rischio di un rinvio sine die. In considerazione dell'importanza del provvedimento, l'esistenza di un simile rischio conferma la necessità che la Commissione concluda entro domani 20 maggio l'esame del provvedimento.

Donatella FERRANTI (PD) non ritiene assolutamente che la richiesta di un breve rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea possa comportare il rischio paventato dal presidente o, comunque, ritiene che si debba verificare se tale rischio concretamente sussista. Sottolinea quindi come un breve rinvio costituirebbe la soluzione più logica ed adeguata, perché consentirebbe di raggiungere l'auspicato accordo e di iniziare comunque in tempi brevi l'esame in Assemblea, evitando forzature che di fatto, nonostante il formale rispetto del calendario dell'Aula, finirebbero per comprimere eccessivamente l'esame in Commissione. Propone quindi che la Commissione richieda il rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea a mercoledì 26 marzo prossimo. In questo modo la Commissione potrà concludere l'esame del provvedimento martedì 25 marzo.

Giulia BONGIORNO, presidente, ribadisce di ritenere indispensabile che sia preliminarmente valutato se un breve rinvio,

Pag. 47

come proposto dall'onorevole Ferranti, non comporti il rischio di un rinvio sine die. in considerazione degli impegni dell'Assemblea e dei provvedimenti già iscritti nel suo calendario. Ricorda inoltre che per disporre un eventuale rinvio è necessario che sia convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo. Sospende quindi brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 13.30, riprende alle 13.40.

Giulia BONGIORNO, presidente, fa presente che, ove si registri la necessaria condivisione della proposta di rinvio, dovrà scrivere al Presidente della Camera, rappresentando le ragioni per le quali la Commissione Giustizia non potrà concludere l'esame dello stesso in tempo utile per consentire all'Assemblea di avviarne l'esame lunedì 24 maggio, per chiedergli di valutare l'opportunità di convocare la Conferenza dei Presidenti di gruppo al fine di inserire il provvedimento nel calendario dell'Assemblea a partire da mercoledì 26 maggio prossimo.
Poiché dunque la decisione definitiva dovrà essere presa nell'ambito della Conferenza dei presidenti di gruppo, chiedo ai rappresentanti dei gruppi in Commissione di manifestare la propria posizione sulla questione dell'eventuale richiesta del rinvio.

Donatella FERRANTI (PD) e Lorenzo RIA (UdC) chiedono che sia sospesa brevemente la seduta, al fine di potere contattare i rispettivi presidenti di gruppo.

Giulia BONGIORNO, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 13.45, riprende alle 13.55.

Donatella FERRANTI (PD) conferma, a nome del proprio gruppo, la proposta di rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea del provvedimento a mercoledì 26 maggio prossimo.

Lorenzo RIA (UdC), Matteo BRIGANDÌ (LNP) e Enrico COSTA (PdL) dichiarano di condividere la proposta dell'onorevole Ferranti.

Antonio DI PIETRO (IdV) prende atto di quanto emerso nel corso della discussione.

I sottosegretari Giacomo CALIENDO e Alfredo MANTOVANO dichiarano di condividere la proposta di rinvio dell'onorevole Ferranti.

Giulia BONGIORNO, presidente, prende atto che la proposta dell'onorevole Ferranti è ampiamente condivisa, dai gruppi e dal Governo, e avverte che scriverà al Presidente della Camera per chiedergli di valutare l'opportunità di convocare la Conferenza dei Presidenti di gruppo al fine di inserire il provvedimento nel calendario dell'Assemblea a partire da mercoledì 26 maggio prossimo.
Rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta che sarà convocata domani alle ore 10.

La seduta termina alle 14.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non è sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Norme per il contrasto dell'omofobia e transfobia.
C. 2802 Soro e C. 2807 Di Pietro.

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di atto pubblico informatico redatto dal notaio.
Atto n. 198.