CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 maggio 2010
325.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 18 maggio 2010. - Presidenza del vicepresidente Giovanni FAVA indi del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2009.
Atto n. 210.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale all'ordine del giorno.

Marcello DE ANGELIS (PdL), relatore, ricorda come l'articolo 9, comma 7, della legge n. 537 del 1993 ha disposto che entro il 31 marzo di ciascun anno il Ministro della difesa, sentite le competenti Commissioni permanenti della Camera e del Senato, stabilisce, con decreto annuale, l'entità, l'utilizzo e la futura destinazione degli alloggi di servizio, nonché degli alloggi non più ritenuti utili e quindi transitabili in regime di locazione ovvero alienabili, anche mediante riscatto. Il piano deve indicare anche i parametri di reddito sulla base dei quali gli attuali utenti degli

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alloggi di servizio, anche se si tratta di personale in quiescenza ovvero di vedove non legalmente separate né divorziate, possono mantenerne la conduzione, purché non siano proprietari di altro alloggio di certificata abitabilità.
Il presente schema di decreto ministeriale, composto da due articoli, due allegati e corredato di una relazione illustrativa, definisce il citato Piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2009.
Lo schema di decreto in oggetto riporta, nell'allegato 1, il numero complessivo degli alloggi ed il loro utilizzo suddiviso per tipologia e per Forza armata relativo al patrimonio abitativo in dotazione al 1o gennaio 2010; mentre nell'allegato 2 è indicato il numero dei predetti alloggi, distinti per Forza armata e per tipologia, non più ritenuti utili e non funzionali alle esigenze istituzionali, in conformità a quanto previsto dall'articolo 2, commi 627 e 628 della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008). In particolare, le citate disposizioni stabiliscono che, in relazione alle esigenze derivanti dalla riforma strutturale connessa al nuovo modello delle Forze armate, il Ministero della difesa predispone un programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per le Forze armate. Inoltre, ai fini della realizzazione del predetto programma, il Ministero procede all'individuazione di tre categorie di alloggi (alloggi da assegnare al personale per il periodo di tempo in cui svolge particolari incarichi; alloggi da assegnare per una durata determinata e rinnovabile; alloggi da assegnare con possibilità di opzione di acquisto mediante riscatto) e provvede all'alienazione della proprietà, dell'usufrutto o della nuda proprietà di alloggi non più funzionali alle esigenze istituzionali, in numero non inferiore a tremila.
La disciplina attuativa delle disposizioni sopra richiamate era rinviata dal successivo comma 629 ad un regolamento da adottare entro otto mesi dall'entrata in vigore della legge finanziaria per il 2008 (e quindi entro il 31 agosto 2008). Sullo schema di regolamento, che è stato inviato alle Camere il 22 ottobre 2009, si sono espresse le Commissioni Difesa e Bilancio della Camera dei deputati e la Commissione Difesa del Senato.
In proposito, ritiene opportuno sottolineare che il presente schema di decreto reca rispetto a quello relativo all'anno 2008 alcune sensibili differenze. Innanzitutto il patrimonio abitativo passa da 18.421 a 15.116 unità, con una riduzione di 3.105 unità che sembra ascrivibile alla dismissione degli immobili prevista dal precedente decreto per un ammontare pari a 3.131 unità. In secondo luogo, si rileva una netta diminuzione degli immobili da dismettere che passano da 3.131 a 308 unità.
Al riguardo appare opportuno che il Governo fornisca un chiarimento in merito ai seguenti aspetti: se la diminuzione del numero di unità immobiliari costituenti il patrimonio abitativo sia effettivamente da attribuire alle dismissioni programmate nel precedente decreto e, in caso affermativo, se gli immobili siano stati venduti e quali siano stati gli eventuali introiti; quali siano le ragioni che hanno condotto alla riduzione del numero programmato degli immobili da dismettere, e se sia ragionevolmente prevedibile un nuovo impulso al programma di dismissione a partire dall'entrata in vigore del regolamento in corso di registrazione presso la Corte dei conti.
Ricorda in proposito che gli introiti derivanti dalle dismissioni sono destinati, unitamente ai canoni di locazione ottenuti dagli alloggi e ad altre forme di finanziamento quali il project financing, alla realizzazione del programma pluriennale per la costruzione, acquisto e ristrutturazione degli alloggi di servizio che, come è noto, prevede la realizzazione di 5 mila nuovi alloggi per ciascun anno nei primi 5 anni.
Tornando al contenuto dello schema di decreto in oggetto, il comma 1 dell'articolo 2 dispone che gli attuali utenti di alloggi AST (alloggi di servizio di temporanea sistemazione per le famiglie dei militari)

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non aventi più titolo alla concessione, possono mantenere la conduzione dell'alloggio, anche ove si tratti di personale in quiescenza o di vedove non legalmente separate, né divorziate, purché gli utenti e i loro familiari conviventi non siano proprietari di altro alloggio abitabile sul territorio nazionale, e sempre che il reddito annuo lordo complessivo del nucleo familiare non superi la somma di 40.167,54 euro, incrementata di 1.259,59 euro per ogni familiare a carico oltre il terzo, somma che deve esser comprensiva della variazione percentuale dell'indice ISTAT per il 2009.
Si dispone, altresì, l'obbligo per l'utente dell'alloggio di dichiarare, a norma del decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000, la situazione reddituale del proprio nucleo familiare e contestualmente di asserire che il medesimo nucleo non sia proprietario di altro alloggio abitabile sul territorio nazionale. Tale ultimo obbligo non era contenuto nel precedente schema di decreto ministeriale del piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa riferito all'anno 2008 ed è stato inserito nel nuovo schema di decreto in conformità con quanto previsto dal parere espresso dalla Commissione Bilancio del Senato in sede di esame del precedente decreto annuale.
Il successivo comma 2 precisa che possono inoltre mantenere la conduzione di alloggi delle categorie ASI (alloggi di servizio connessi con l'incarico), AST e ASGC (alloggi di servizio gratuiti per consegnatari e custodi), gli utenti il cui nucleo familiare convivente comprenda un portatore di grave handicap.
Si dispone, altresì, che si considerano in titolo alla concessione dell'alloggio anche i vedovi od altro familiare convivente del personale deceduto, ai quali il Capo di Stato Maggiore di Forza armata abbia concesso la proroga alla conduzione dell'alloggio, ai sensi del Decreto ministeriale 28 dicembre 1995, n. 586, fatti salvi i termini di tale concessione e finché rimanga inalterato il loro stato civile (comma 3).
Per quanto concerne gli utenti degli alloggi delle categorie ASI (alloggi di servizio connessi con l'incarico), che siano vedovi non legalmente separati od altri familiari di primo grado conviventi del personale dipendente deceduto in servizio e per causa di servizio, si applicano le disposizioni del medesimo articolo 2 finché rimanga inalterato il loro stato civile (comma 4).
Infine, con l'occasione, nel segnalare come la Corte dei conti abbia formulato rilievi in sede di esame del citato schema di regolamento su aspetti concernenti le condizioni poste nei pareri resi dalla Commissione Difesa e dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, ritiene opportuno sottolineare che l'esame del provvedimento in discussione prescinda da tali rilievi e che su questi ultimi, comunque, la Commissione Difesa potrebbe aver modo di tornare ai sensi dell'articolo 150 del regolamento della Camera dei deputati, qualora il decreto recante il predetto regolamento fosse registrato con riserva dalla Corte dei conti.
In conclusione, si riserva di formulare una proposta di parere, anche sulla base dei chiarimenti che saranno forniti dal Governo e degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere nel corso del dibattito.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA si riserva di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore nel corso del prosieguo dell'esame dello schema di decreto in oggetto.

Augusto DI STANISLAO (IdV) ritiene che la Commissione, anche sulla base dei rilievi formulati dal relatore, dovrebbe approfondire, non solo i contenuti dello schema di decreto in esame, ma anche i rilievi di recente formulati dalla Corte dei conti con riferimento allo schema di regolamento in merito al quale la Commissione stessa ha già espresso il proprio parere lo scorso 27 gennaio. Si tratta, a suo avviso, di un approfondimento che consentirebbe di valorizzare il complesso lavoro svolto dalla Commissione nel recente

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passato che invece, stando ai rilievi formulati dalla Corte dei conti, sembrerebbe essere stato disatteso dal Governo.

Antonio RUGGHIA (PD), nel concordare con le osservazioni del deputato Di Stanislao, fa presente come il presente schema di decreto si ricolleghi strettamente con lo schema di regolamento dianzi citato tanto da costituirne il presupposto, come risulta dalle premesse indicate nello stesso schema di decreto, tra le quali viene citato proprio il predetto schema di regolamento, con la precisazione che esso è in corso di registrazione presso la Corte dei conti. A tale proposito giudica del tutto improprio l'iter procedurale seguito dal Governo nell'adozione del presente schema di decreto dal momento che, prima della trasmissione di quest'ultimo alle competenti Commissioni parlamentari ai fini dell'acquisizione del prescritto parere, si sarebbe dovuta attendere la registrazione presso la Corte dei conti, avendo la stessa Corte, il 25 aprile scorso, rimesso gli atti al Governo formulando numerosi rilievi.
In particolare, ricorda come la Corte dei conti abbia richiesto, in originale e in copia conforme, il programma relativo alla costruzione, all'acquisto e alla ristrutturazione degli alloggi di servizio per poter esercitare il controllo di legittimità preventivo sugli atti di programmazione comportanti spese. Segnala peraltro come rispetto a tali spese il Governo non si preoccupi di reperire in modo efficace la quota di finanziamento che deve derivare dalla vendita agli attuali conduttori degli alloggi non più utili, posto che vengono introdotti norme e criteri vessatori che determineranno un sicuro contenzioso, sui quali, peraltro, la Commissione Difesa aveva formulato numerosi rilievi. Sottolinea, altresì, come i beneficiari principali del programma di costruzione degli alloggi dovrebbero essere, ai sensi dell'articolo 2, comma 629, della legge finanziaria 2008, i volontari dei ruoli di truppa, tuttora costretti ad alloggiare in camerate pluriletto. Ritiene, quindi, che il citato piano pluriennale sia assolutamente sottofinanziato, non risultando fonti di finanziamento credibili al di là di un ipotetico intervento di capitali privati. Venendo agli altri rilievi formulati dalla Corte dei conti, segnala che le condizioni previste dal Governo per la fruizione di un alloggio ASI, diversamente da quanto stabilito dall'articolo 1, comma 628, lettera a) della legge finanziaria 2008 - che prescrive lo svolgimento di incarichi di servizio richiedenti la costante presenza del titolare nella sede di servizio - sono costituite dal mero obbligo di abitare presso la località in cui si trova la sede di servizio. Tale difformità - ad avviso della Corte - non appare di carattere meramente lessicale, in quanto essa ha effetti diretti sul regime a cui sarà sottoposta tale categoria di beni, posto che sui predetti alloggi viene corrisposto un modesto canone di concessione, pari a 86 euro al mese, con conseguenti minori introiti per l'erario, come rilevato dalla Commissione Bilancio della Camera in una delle condizioni formulate nel parere sullo schema di regolamento approvato all'unanimità. Ritiene, altresì, che il testo del regolamento trasmesso alla Corte dei conti non sia rispettoso dei rilievi formulati dalla Commissione Difesa volti a riconoscere ai conduttori le dovute garanzie laddove essi non siano in grado di acquistare l'alloggio. In conclusione, ritiene che la Corte abbia fatto proprie le argomentazioni a suo tempo svolte egregiamente dal relatore e che erano state recepite dalla Commissione Difesa - a conclusione di un lavoro lungo e impegnativo - ma non nel testo del provvedimento trasmesso dal Governo alla Corte dei conti. A suo avviso, si ripropone, pertanto, un tema generale che riguarda i rapporti tra questa Commissione e il Governo, ossia che il lavoro svolto dalla Commissione sugli atti presentati per il parere dal Governo non trovi poi riscontro nei testi definitivi adottati dall'Esecutivo.

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Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA sottolinea come nessuna delle osservazioni formulate dal deputato Rugghia, con riferimento al citato schema di regolamento, riguardi lo schema di decreto in oggetto. Ciò premesso, nel riservarsi di rispondere alle questioni poste dal relatore con riguardo allo schema di decreto in esame e alle osservazioni formulate sullo schema di regolamento dal deputato Rugghia, preannuncia che, nel corso della prossima seduta, depositerà agli atti della Commissione lo schema di regolamento trasmesso alla Corte dei conti ai fini della registrazione e il nuovo testo dello stesso schema ritrasmesso recentemente dal Governo alla Corte in conseguenza dei rilievi da questa formulati.

Giovanni FAVA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

INTERROGAZIONI

Martedì 18 maggio 2010. - Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.45.

5-00353 Paglia: Sui criteri adottati per il trasferimento del personale militare.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Gianfranco PAGLIA (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo.

5-02335 Zazzera: Sulla dismissione del deposito carburanti di grande capacità di Monopoli.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Pierfelice ZAZZERA (IdV), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la ricchezza dei dati forniti, ritiene però che non siano stati ancora sciolti i dubbi sollevati dall'interrogazione in oggetto. Innanzitutto, ritiene che vi sia una sorta di dichiarazione di resa da parte del Governo rispetto all'opportunità di dismettere o meno il deposito fondata esclusivamente sulla necessità di risparmiare risorse, anche se il deposito stesso presenta tutti gli standard di sicurezza necessari ai fini della tutela della popolazione di Monopoli. Inoltre, ritiene che la risposta del Governo non abbia smentito l'esistenza di interessi privati in ordine alla dismissione di cui trattasi e non abbia fornito le necessarie assicurazioni riguardo ai rischi che potrebbero derivare alla popolazione residente dall'utilizzo di un nuovo sito di stoccaggio nei pressi di una piattaforma situata al largo delle coste pugliesi, anche alla luce delle prospezioni sismiche in corso di svolgimento.

5-02372 Rugghia: Sull'uso di uniformi delle Forze armate italiane da parte di sedicenti membri dell'Associazione nazionale rangers d'Italia.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Antonio RUGGHIA (PD), nel prendere atto delle informazioni fornite dal rappresentante del Governo, sottolinea come sia compito dell'Esecutivo impedire l'uso illecito delle uniformi. Ritiene pertanto che, all'atto dell'emanazione dei decreti prefettizi di approvazione delle uniformi e dei relativi gradi, si debba prestare la

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massima attenzione, in quanto la mera differenziazione delle mostrine rispetto alle uniformi in dotazione delle Forze armate non rappresenta, a suo avviso, un segno distintivo sufficiente ad evitare che si ingeneri confusione nella popolazione.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INTERROGAZIONI

5-02199 Beltrandi: Sul potenziamento delle blindature alle torrette dei veicoli Lince impiegati nella missione in Afghanistan.
5-02466 Schirru: Sul rischio ambientale derivante dall'attività del poligono di Salto di Quirra in Sardegna.