CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 maggio 2010
322.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.10 alle 14.05.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 12 maggio 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le

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infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 14.05.

Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l'emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione.
Nuovo testo C. 3209-bis Governo.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Maurizio IAPICCA (PdL), relatore, avverte che la Commissione è chiamata ad esaminare, ai fini dell'espressione del parere alla I Commissione (Affari costituzionali), il disegno di legge 3209-bis in materia di semplificazione dei rapporti della pubblica amministrazione con cittadini e imprese. Fa presente che il disegno di legge costituisce uno dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica per l'anno in corso. Si tratta, più precisamente del provvedimento collegato che interviene sull'organizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione. Avverte chela Commissione è tenuta a esprimere il parere sul testo come risulta dalle modifiche derivanti dagli emendamenti approvati dalla I Commissione.
Osserva che, come indicato nel titolo stesso del disegno di legge, la principale finalità perseguita è la semplificazione, che, per un verso permette alla pubblica amministrazione una maggiore efficacia nello svolgimento dei propri compiti e nella prestazione dei servizi di cui sono destinatari i cittadini e le imprese, e, per l'altro comporta una duplice riduzione dei costi: i costi di funzionamento dell'amministrazione stessa e quelli che gravano sui cittadini e sulle imprese per effettuare gli adempimenti previsti.
Sottolinea che il disegno di legge è suddiviso in tre capi, di cui il primo e il più ampio reca un complesso di disposizioni volte a introdurre semplificazioni di adempimenti e di procedimenti in molteplici settori, come particolare riferimento all'attività delle imprese. Il capo secondo reca disposizioni in materia di pubblico impiego. Il capo terzo contiene una delega al Governo per la definizione e l'approvazione della «carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche», che dovrebbe rappresentare il testo fondamentale per una nuova impostazione dei rapporti tra amministrazioni pubbliche e cittadini, nell'ambito della quale l'attività delle amministrazioni si configura come attività di servizio nei confronti dei cittadini e, sulla base di questo carattere, ne sono definiti gli obblighi fondamentali.
Evidenzia che, nel perseguimento dell'obiettivo di una radicale semplificazione degli adempimenti dei cittadini nei confronti delle amministrazioni e delle modalità di funzionamento delle amministrazioni stesse, un ruolo di fondamentale importanza può essere rivestito da un'ampia diffusione dell'utilizzo degli strumenti informatici; non a caso molte delle disposizioni contenute nel capo primo del disegno in esame prevedono il ricorso a tali strumenti. Osserva che si tratta delle disposizioni rispetto alle quali si delinea una specifica competenza della Commissione.
Passando ad una breve disamina degli articoli fa presente che l'articolo 1 riguarda gli obblighi di tenuta dei libri sociali mediante strumenti informatici. L'articolo 1-bis prevede che la certificazione e la documentazione delle singole imprese siano raccolte in un fascicolo informatico e che le trasmissioni di dati e documenti tra lo Sportello unico e le imprese abbia luogo per via telematica. L'articolo 3 dispone una semplificazione delle comunicazioni obbligatorie da parte dei gestori di strutture ricettive, che dovranno essere effettuate mediante mezzi informatici o telematici. L'articolo 4 prevede che la conservazione delle cartelle cliniche sia effettuata esclusivamente in forma digitale. Anche l'articolo 6, relativo

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alle comunicazioni della cessione fabbricati, dispone che tali comunicazioni abbiano luogo attraverso un modello in formato elettronico. L'articolo 8-ter prevede la possibilità di sottoscrivere anche in firma digitale dei contratti relativi alla cessione di azienda. L'articolo 10 introduce una disposizione di notevole rilievo con cui si prevede la possibilità di comunicazione telematica tra i Comuni dei dati contenuti nei registri anagrafici, grazie alla quale l'iscrizione relativa al trasferimento di residenza da un altro Comune o dall'estero potrebbe produrre immediatamente i propri effetti giuridici nel momento stesso in cui l'iscrizione è effettuata. Anche l'articolo 12, che reca disposizioni in materia di sportello unico per l'edilizia, fa riferimento a modalità telematiche di ricevimento e trasmissione delle domande e delle dichiarazioni effettuate dai richiedenti. L'articolo 17 introduce attraverso un regolamento del Governo la ricetta medica elettronica e l'articolo 18 introduce la possibilità di redigere la pagella degli alunni in forma elettronica, al fine di favorire le comunicazioni tra scuola e famiglia. Infine l'articolo 20-bis estende la diffusione delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con la Pubblica amministrazione.
In considerazione delle finalità del provvedimento, propone pertanto di esprimere parere favorevole.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) preannuncia un voto di astensione del proprio gruppo sul provvedimento in esame. Auspica che la Commissione competente in sede referente o l'Assemblea possano intervenire a migliorare il provvedimento, che a suo giudizio non permette di raggiungere l'obiettivo di una maggiore efficienza della pubblica amministrazione. Giudica condivisibile la finalità del provvedimento ma ritiene che la semplificazione che si intende apportare attraverso l'utilizzo degli strumenti telematici e la dematerializzazione di alcune procedure debba essere accompagnata da adeguate risorse che permettano l'infrastrutturazione informatica della pubblica amministrazione. Anche in ordine allo sportello unico ritiene che esso debba essere reso più trasparente e che le autorizzazioni debbano essere rilasciate, oltre che in tempi rapidi, anche in modo da garantire la tutela dei legittimi interessi di terzi.

Silvia VELO (PD) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sul provvedimento in esame. Sottolinea di aver esaminato con molto interesse questo provvedimento, essendo profondamente convinta che il tema della semplificazione dei rapporti della pubblica amministrazione con i cittadini e le imprese sia fondamentale ai fini della modernizzazione del Paese. Rileva tuttavia che non sono stanziate risorse che permettano di effettuare degli investimenti per l'infrastrutturazione telematica e per l'informatizzazione della pubblica amministrazione e che l'assenza di appositi finanziamenti per tali finalità pregiudichi l'effettiva attuazione delle misure contenute nel disegno di legge.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sul provvedimento in esame. Manifesta la propria sorpresa in ordine all'atteggiamento del gruppo del Partito democratico, che generalmente si è manifestato sensibile al tema delle riforme e della semplificazione. Rileva inoltre che non solo il provvedimento in esame non comporta oneri di spesa, ma produrrà un rilevante risparmio economico. Sottolinea che il disegno di legge tocca uno dei temi centrali dello sviluppo del Paese, ossia l'infrastrutturazione informatica del territorio e la dotazione di una rete a banda larga, argomento che la Commissione ha approfondito a lungo attraverso un'importante indagine conoscitiva e l'approvazione di tre importanti risoluzioni. Giudica quindi assai rilevanti le misure contenute nel provvedimento all'esame della Commissione e chiede al Governo di attivarsi affinché siano messi in atto tutti gli interventi necessari a perseguire tale obiettivo.

Silvia VELO (PD) concorda con le considerazioni svolte dal collega Montagnoli,

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soprattutto in relazione all'importanza della dotazione per il Paese di una infrastruttura a banda larga. Rileva che la posizione del proprio gruppo potrà cambiare in relazione alle eventuali modifiche che il Governo e la maggioranza saranno disponibili ad adottare nel prosieguo dell'esame del provvedimento.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO esprime l'assenso del Governo sulla proposta di parere favorevole del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Ratifica ed esecuzione dei Protocolli di attuazione della Convenzione internazionale per la protezione delle Alpi, con annessi, fatta a Salisburgo il 7 novembre 1991.
Nuovo testo C. 2451 Governo e abb., approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 4 maggio 2010

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che il deputato Piffari sostituisce il deputato Monai. Ricorda quindi che nella seduta del 4 maggio scorso il rappresentante del Governo aveva fornito alla Commissione un'ampia documentazione in merito alle infrastrutture viarie in corso di progettazione e realizzazione nell'arco alpino, mentre si era riservato di completare la documentazione richiesta in relazione al traffico stradale.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO consegna alla Commissione una documentazione nella quale sono contenuti i dati che erano stati richiesti nel dibattito in relazione al traffico sull'arco alpino (vedi allegato 1). Proprio sulla base dei dati e delle considerazioni contenute nella documentazione consegnata evidenzia che l'approvazione del Protocollo trasporti, per le disposizioni in esso recate, comporterebbe una cristallizzazione dello status quo nell'area alpina rispetto alle infrastrutture. Ritiene che, tenuto conto del fatto che le Alpi costituiscono per l'Italia una barriera che deve essere in ogni caso attraversata, l'approvazione del Protocollo trasporti comporterebbe conseguenze fortemente negative sul traffico delle merci.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP), relatore, condividendo le considerazioni espresse dal rappresentante del Governo, ribadisce la proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che è stata presentata una proposta di parere alternativo sottoscritta dal deputato Lovelli e da altri deputati del gruppo del Partito democratico, nonché dal deputato Nicco (vedi allegato 2).

Mario LOVELLI (PD) chiede di poter effettuare un approfondimento dei contenuti della documentazione consegnata dal Governo. Non concorda con quanto affermato dal rappresentante del Governo in ordine all'impossibilità di realizzare nuove infrastrutture nell'area alpina in conseguenza dell'approvazione del Protocollo. Rileva infatti che tale Protocollo attua una distinzione tra le grandi reti transalpine, individuate dall'Unione europea e le reti intralpine, la cui realizzazione è subordinata all'accordo tra gli Stati interessati. Sottolinea di non essere a conoscenza di progetti che potrebbero essere pregiudicati dall'approvazione del Protocollo e ritiene che l'attuazione della Convenzione sulle Alpi non possa prescindere dalla ratifica, anche da parte dell'Italia, di un così importante Protocollo. Giudica quindi la scelta di sopprimere tale protocollo a dir poco discutibile e fa presente di avere per questi motivi presentato una proposta di parere alternativo nella quale si chiede il ripristino del Protocollo trasporti, nell'ambito

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dei Protocolli dei quali il disegno di legge in esame autorizza la ratifica.

Roberto Rolando NICCO (Misto-Min.ling.) chiede il rinvio ad altra seduta della votazione del parere, al fine di poter effettuare i necessari approfondimenti della documentazione consegnata dal Governo.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP), relatore, ritiene inopportuno rinviare ulteriormente l'espressione del parere, che è stata già rinviata diverse volte su richiesta dell'opposizione. Evidenzia che è stata consegnata alla Commissione un'ampia documentazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e una nota da parte del Ministero dell'ambiente.

Roberto Rolando NICCO (Misto-Min.ling.), intervenendo in sede di dichiarazioni di voto, ribadisce la posizione espressa dal proprio gruppo nel corso del dibattito. Osserva che il Governo ha presentato il disegno di legge di ratifica della convenzione sulle Alpi, comprensivo del Protocollo trasporti e che al Senato è stato approvato il provvedimento nel suo complesso. Giudica poco convincenti le motivazioni addotte dal Governo e ricorda che nella documentazione depositata durante le audizioni tenutesi presso la Commissione di merito si evidenzi come l'approvazione del Protocollo trasporti traduce dei principi riconosciuti dall'Unione europea come principi guida della politica europea dei trasporti. Ritiene che l'approvazione del protocollo potrebbe opportunamente ridurre il traffico transalpino, che attualmente registra il trasporto di 210 milioni di tonnellate di merci ogni anno e non condizionerebbe in alcun modo la costruzione delle reti infrastrutturali individuate in sede europea. In ultimo ricorda che le parti contraenti non hanno alcun diritto di veto su quanto deciso dagli altri Stati. Preannuncia quindi il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), intervenendo in sede di dichiarazioni di voto, osserva che sono circa vent'anni che il Parlamento tenta invano di ratificare la Convenzione sulle Alpi, che ritiene essere un atto rilevante a tutela della salute e dell'ambiente. Ritiene che tale atto non debba essere considerato soltanto in ordine al profilo della tutela ambientale dei territori coinvolti, ma che possa essere un importante punto di partenza per impostare il sistema nazionale dei trasporti invertendo l'attuale impostazione che vede il volume dei trasporti via terra di gran lunga superiore rispetto a quello ferroviario.

Michele Pompeo META (PD) intervenendo in sede di dichiarazioni di voto, manifesta il proprio rammarico per l'atteggiamento tenuto in questa occasione dai colleghi della Lega nord, che sa essere attenti e sensibili alle tematiche ambientali e alla tutela del territorio alpino. Osserva che la catena alpina, pur costituendo una barriera per il Paese, necessita di essere tutelata. Rileva infatti che la difesa dell'ambiente, e in particolare di realtà di così grande pregio come le Alpi, costituisce un valore ben più rilevante rispetto al sostegno, con posizioni di corto respiro, di interessi settoriali. Ricorda le sempre più numerose emergenze ambientali, e da ultimo quella che ha interessato l'Oceano Atlantico. Giudica l'atteggiamento del Governo e del relatore poco coraggioso e miope rispetto al futuro e osserva che alle richieste costruttive delle opposizioni il Governo risponde con una presa di posizione rigida e non suscettibile di alcun ripensamento. Preannuncia in conclusione il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Mario VALDUCCI, presidente, pone in votazione la proposta di parere del relatore, avvertendo che , in caso di approvazione, risulta preclusa la proposta di parere alternativo.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

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Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Bosnia-Erzegovina, dall'altra, con Allegati, Protocolli e Atto finale con dichiarazioni allegate, fatto a Lussemburgo il 16 giugno 2008.
C. 3446 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Maurizio IAPICCA (PdL), relatore, avverte che a IX Commissione è chiamata ad esprimere alla III Commissione Affari esteri il parere sul disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA) tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Bosnia-Erzegovina, dall'altra, con Allegati, Protocolli e Atto finale con dichiarazioni allegate, concluso a Lussemburgo il 16 giugno 2008 (C. 3446).
Fa presente che tale accordo è finalizzato ad integrare la Bosnia nel contesto politico ed economico europeo, anche nella prospettiva di una futura candidatura all'ingresso nell'Unione europea. Rileva che l'accordo è parte del processo di stabilizzazione e di associazione nei confronti dei Paesi dei Balcani occidentali, le cui finalità sono: la stabilizzazione della situazione politica, economica e istituzionale dei singoli Paesi e dell'intera regione attraverso lo sviluppo delle istituzioni e la riforma della pubblica amministrazione; l'intensificazione della cooperazione commerciale ed economica; il rafforzamento della sicurezza nazionale e regionale; lo sviluppo della cooperazione in numerosi settori compreso quello della giustizia e degli affari interni. Sottolinea che l'obiettivo di fondo del processo di stabilizzazione e di associazione è quello di porre le condizioni per l'adesione all'Unione europea dei Paesi in questione. Evidenzia quindi che l'accordo è stato firmato il 16 giugno 2008, contestualmente all'Accordo interinale, che ha reso operative, a partire dal 1o luglio 2008, le disposizioni riguardanti gli scambi, le questioni commerciali ed i trasporti.
Passando ad un breve esame del contenuto dell'accordo, evidenzia che esso comprende un Preambolo, 135 articoli raggruppati in dieci titoli, 7 Allegati, 7 Protocolli, Atto finale e Dichiarazioni.
Osserva che gli obiettivi dell'Accordo con la Bosnia-Erzegovina, delineati nell'articolo 1, sono quelli di: aiutare il Paese a consolidare la democrazia e lo Stato di diritto e contribuire alla sua stabilizzazione politica, economica ed istituzionale; favorire il dialogo per consentire lo sviluppo delle relazioni politiche tra le Parti; sostenere la Bosnia-Erzegovina nello sviluppo della cooperazione economica e internazionale e nel completamento della transizione verso un'economia di mercato; instaurare progressivamente una zona di libero scambio tra la Comunità europea e la Bosnia-Erzegovina; promuovere la cooperazione regionale.
Fa presente che i principi generali - definiti dagli articoli da 2 a 7 - cui le Parti si impegnano ad ispirare la politica interna ed estera sono: il rispetto dei princìpi democratici e dei diritti umani; il rispetto dei principi del diritto internazionale e dello Stato di diritto; il rispetto dei principi dell'economia di mercato; la lotta contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa; il rispetto dei principi relativi alla promozione della pace e della stabilità a livello internazionale e regionale; il rispetto e la tutela delle minoranze, individuati come elementi fondamentali del processo di stabilizzazione e associazione; lo sviluppo di relazioni di buon vicinato, da perseguire mediante progetti di comune interesse soprattutto nel campo della lotta al crimine organizzato, alla corruzione, al riciclaggio di denaro, all'immigrazione clandestina, ai traffici illegali di persone, di armi leggere e di stupefacenti; la lotta contro ogni forma di terrorismo e al rispetto degli obblighi internazionali in materia.
Quanto ai contenuti dei titoli successivi che compongono l'accordo, fa presente che il titolo II (articoli da 10 a 13) riguarda lo sviluppo del dialogo politico a livello bilaterale, multilaterale e regionale. Il titolo III (articoli da 14 a 17) riguarda la cooperazione regionale, che deve essere promossa attivamente dalla Bosnia-Erzegovina

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mentre l'Ue, per parte sua, dovrà sostenere progetti aventi dimensione regionale o transfrontaliera attraverso programmi di assistenza tecnica; la Bosnia-Erzegovina si impegna inoltre ad avviare la cooperazione regionale con gli altri Paesi coinvolti nel processo di stabilizzazione e di associazione nei settori contemplati dall'Accordo in esame, nonché con qualsiasi Paese candidato all'adesione all'UE, concludendo apposite convenzioni. Le disposizioni commerciali sono contenute nel titolo IV (articoli da 18 a 46) dell'Accordo. Nel titolo V, in materia di circolazione dei lavoratori, l'Accordo stabilisce che i lavoratori cittadini di una Parte legalmente occupati nel territorio dell'altra Parte, nonché i loro familiari, non siano soggetti ad alcuna discriminazione basata sulla nazionalità, per quanto riguarda le condizioni di lavoro, di retribuzione e di licenziamento. Rileva che l'Accordo promuove anche, a partire dal quarto anno successivo all'entrata in vigore, la graduale liberalizzazione della prestazione di servizi da parte di società o di persone legalmente residenti nell'altra Parte contraente, consentendo allo scopo la temporanea circolazione dei prestatori di servizi (articolo 57).
Ricorda la specifica trattazione, nell'Accordo, relativa alla prestazione tra le Parti di servizi di trasporto: il Protocollo n. 3, infatti, è dedicato ai trasporti terrestri, e mira a garantire un livello di traffico stradale illimitato tra i territori della Bosnia-Erzegovina e della CE, assieme alla progressiva armonizzazione della normativa bosniaca con quella comunitaria. Nel campo dei trasporti marittimi le Parti si impegnano ad applicare la più ampia liberalizzazione commerciale, contestualmente all'adeguamento della normativa della Bosnia-Erzegovina a quella comunitaria nei settori del trasporto aereo, marittimo, fluviale e terrestre (articolo 59).
Sottolinea che le disposizioni generali del capitolo V dell'Accordo in materia di circolazione dei lavoratori, stabilimento, prestazione di servizi, capitali sono soggette ad alcune limitazioni; esse infatti non si applicano alle attività svolte sul territorio di una o l'altra delle Parti se connesse all'esercizio dei poteri pubblici, né trovano attuazione in caso di allarme per motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza e di pubblica sanità (articolo 63). Con riferimento alle norme di cui al titolo VI, osserva che l'Accordo prevede che il graduale ravvicinamento della legislazione bosniaca a quella comunitaria abbia inizio con la firma dell'Accordo e si estenda progressivamente a tutti gli elementi dell'acquis comunitario ivi contemplati entro sei anni. Il titolo VII disciplina la cooperazione nel settore della giustizia, libertà e sicurezza. Con riguardo alle politiche di cooperazione (titolo VIII) le Parti si impegnano a rafforzare i legami economici esistenti per contribuire allo sviluppo e alla crescita della Bosnia-Erzegovina attraverso politiche ed altre misure che favoriscano lo sviluppo economico e sociale del Paese nel rispetto dell'ambiente. L'Accordo prevede inoltre che vengano promosse le misure atte a favorire la cooperazione fra la Bosnia-Erzegovina ed i Paesi limitrofi, compresi gli Stati membri dell'UE. Evidenzia che in particolare l'Accordo promuove la cooperazione culturale e nei settori dell'informazione e della comunicazione, dell'audiovisivo, cinematografico e televisivo, della comunicazione nonché delle infrastrutture di comunicazione elettronica, quest'ultimo con l'obiettivo dichiarato di un'ampia digitalizzazione per consentire alla Bosnia-Erzegovina di recepire l'acquis comunitario nell'anno successivo alla data di entrata in vigore dell'Accordo (articoli 101-105). Quanto alla cooperazione nel settore dei trasporti (articolo 106) fa presente che nella relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica presentato al Senato (A.S. 1933) viene precisato che in tale ambito si inserisce l'avvio, il 24 giugno 2008, dei negoziati per la conclusione di un Trattato che istituisce una Comunità di trasporti UE-Paesi dei Balcani occidentali.
Osserva che l'accordo interviene inoltre in materia di cooperazione finanziaria (titolo IX) stabilendo norme per consentire

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alla Bosnia-Erzegovina di beneficiare di assistenza finanziaria da parte della Comunità sotto forma di sovvenzioni e di prestiti, compresi quelli concessi dalla Banca europea per gli investimenti. Fa presente che a norma dell'articolo 129, la durata dell'Accordo è illimitata, salva la facoltà delle Parti di denunciarlo, con effetto sei mesi dopo la notifica, ovvero di sospenderne l'applicazione con effetto immediato, in caso di non applicazione di uno degli elementi essenziali di esso.
Propone pertanto di esprimere parere favorevole sul disegno di legge di ratifica in esame.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 12 maggio 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 14.35.

Concessione di un contributo per la realizzazione di un programma per il rinnovo del materiale rotabile della società Ferrovie dello Stato Spa.
C. 2128 Meta.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 maggio 2010.

Il sottosegretario di Stato Bartolomeo GIACHINO, osserva che il progetto di legge in esame prevede l'attribuzione di un contributo quindicennale a favore di F.S. SpA dell'importo di euro 300 milioni annui finalizzato all'acquisto di materiale rotabile, individuando la copertura dei relativi oneri finanziari nelle maggiori risorse conseguenti ad un aumento di 10 euro ogni mille litri delle aliquote dell'accisa sui carburanti (benzina, olio da gas o gasolio, gas di petrolio o liquefatti).
Al riguardo, pur condividendo le finalità del provvedimento - riequilibrio modale dei trasporti giornalieri a favore del trasporto ferroviario - formula le seguente considerazioni.
In primo luogo osserva che il provvedimento indica in modo sommario la destinazione delle risorse all'acquisto di nuovi «veicoli ferroviari» senza precisare il tipo di veicoli e quindi la tipologia di trasporto cui sono destinati, cioè se si tratta di trasporto merci ovvero di trasporto passeggeri nonché se si tratta di trasporto nazionale ovvero di trasporto in ambito regionale e locale. Pertanto appare a suo giudizio opportuno l'inserimento di una previsione in tal senso.
In secondo luogo ritiene necessaria l'indicazione dell'annualità da cui decorre il contributo, l'Amministrazione competente all'erogazione delle risorse ed il rinvio ad un decreto interministeriale (Ministero infrastrutture e trasporti, Ministero economia e finanze) per l'individuazione dei criteri, tempi ed in generale delle modalità attuative della previsione normativa, in disparte poi ogni valutazione circa la copertura finanziaria e la relativa congruità economica.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte in primo luogo che il deputato Piffari sostituisce il deputato Monai. Avverte quindi che sono state presentate alcune proposte emendative riferite al provvedimento in esame (vedi allegato 3). Avverte altresì che il relatore ha presentato il proprio emendamento 1.8. Se non vi sono obiezioni, propone che si rinunci alla fissazione di un termine per la presentazione di subemendamenti.

La Commissione concorda.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) dichiara di sottoscrivere tutti gli emendamenti presentati dal collega Monai.

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Mario VALDUCCI, presidente, invita il relatore e, successivamente, il rappresentante del Governo a esprimere il parere sulle proposte emendative presentate riferite all'articolo unico del provvedimento.

Michele Pompeo META (PD), invita il presentatore al ritiro degli emendamenti Monai 1.1 e 1.3, Montagnoli 1.4 e 1.5. Esprime parere favorevole sull'emendamento Monai 1.2 a condizione che sia riformulato. Raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.8. Esprime parere favorevole sull'emendamento Monai 1.6. Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Monai 1.7 a condizione che sia riformulato, osservando che la riformulazione è volta altresì a recuperare le finalità degli emendamenti Montagnoli 1.4 e 1.5. Esprime infine parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 1.01 Garofalo.

Il sottosegretario di Stato Bartolomeo GIACHINO esprime parere conforme a quello espresso dal relatore sulle proposte emendative presentate, ad eccezione dell'emendamento Monai 1.6 rispetto al quale si rimette alla Commissione.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) insiste per la votazione dell'emendamento Monai 1.1.

La commissione respinge l'emendamento Monai 1.1.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) accetta la riformulazione dell'emendamento Monai 1.2, proposta dal relatore (vedi allegato 3).

La Commissione approva l'emendamento Monai 1.2, come riformulato (vedi allegato 3).

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che a seguito dell'approvazione dell'emendamento Monai 1.2 come riformulato deve considerarsi precluso il successivo emendamento Monai 1.3.

La Commissione approva l'emendamento 1.8 del relatore.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) ritira gli emendamenti 1.4 e 1.5 a propria firma.

La Commissione approva l'emendamento Monai 1.6.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) accetta la riformulazione dell'emendamento Monai 1.7, proposta dal relatore (vedi allegato 3).

La Commissione approva l'emendamento Monai 1.7, come riformulato (vedi allegato 3). Approva quindi l'articolo aggiuntivo Garofalo 1.01.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che il testo, come modificato dalle proposte emendative approvate sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva. Alla luce dell'approvazione dell'articolo aggiuntivo Garofalo 1.01 propone che la Commissione, a norma dell'articolo 73, comma 1, del Regolamento, chieda, previa assenso del Presidente della Camera l'espressione del parere anche da parte della XI Commissione (Lavoro pubblico e privato).

La Commissione concorda.

MARIO VALDUCCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

AUDIZIONI

Mercoledì 12 maggio 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI.

La seduta comincia alle 14.50.

Audizione del Direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF), sulle condizioni di sicurezza della rete ferroviaria, con specifico riferimento all'assetto idrogeologico del territorio.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

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Mario VALDUCCI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.
Introduce quindi l'audizione.

Il Direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovieAlberto CHIOVELLI svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Vincenzo GAROFALO (PdL) e Settimo NIZZI (PdL).

Il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovieAlberto CHIOVELLI fornisce ulteriori precisazioni.

Mario VALDUCCI, presidente, ringrazia il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovieper l'esauriente relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riordino degli enti vigilati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Atto n. 203.