CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 maggio 2010
320.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 6 maggio 2010 - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 12.30.

Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno e sospensione del procedimento con messa alla prova.
C. 3291 Governo e C. 3009 Vitali.
(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato il 4 maggio 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che nel corso della seduta odierna si concluderà l'esame preliminare dei progetti di legge C. 3291 e C. 3009. Come già preannunciato, il termine per la presentazione degli emendamenti sarà fissato alle ore 16 di lunedì 10 maggio prossimo, considerato che la Commissione, al fine di rispettare la programmazione dell'Assemblea, dovrà concludere l'esame entro giovedì 13 maggio.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che, anche alla luce delle dichiarazioni critiche di ieri del Ministro dell'interno sul provvedimento in esame, sarebbe opportuno prorogare il termine di scadenza degli emendamenti per consentire di approfondire meglio le diverse questioni emerse nel corso delle audizioni. Inoltre un maggior termine per la presentazione degli emendamenti potrebbe essere utile anche per poter cercare di trovare tra i gruppi delle soluzioni condivise finalizzate a migliorare il testo presentato dal Governo. Per quanto attiene all'istituto della messa alla prova disciplinato dagli articoli 3 e seguenti del testo del Governo, ritiene che sarebbe opportuno procedere allo stralcio

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di tali articoli per poter approfondire in maniera adeguata i delicati profili di questo nuovo istituto.

Manlio CONTENTO (PdL) ritiene che la richiesta del rappresentante del partito democratico possa essere accolta proprio al fine di creare le condizioni per l'approvazione di un testo condiviso.

Rita BERNARDINI (PD) preliminarmente esprime tutta la sua preoccupazione per un atteggiamento sostanzialmente critico rispetto al disegno di legge in esame che, con il passare del tempo, sembrano assumere i gruppi parlamentari e che il Ministro dell'Interno ha esplicitato in maniera chiara e decisa con le dichiarazioni rilasciate ieri alle agenzie di stampa. Dopo aver dichiarato di essere anche lei ben consapevole che si tratta di un testo da migliorare, sottolinea l'esigenza che questo non sia modificato in merito a due aspetti di fondamentale importanza, quali l'applicazione automatica della detenzione domiciliare e l'applicabilità della stessa anche ai recidivi reiterati. Auspica che l'accordo su un testo condiviso non si basi proprio sulla soppressione di quelle che sono le caratteristiche fondamentali della nuova misura di detenzione domiciliare. Invita i membri della Commissione, in vista della presentazione degli emendamenti, a tenere conto della drammaticità del fenomeno del sovraffollamento delle carceri, che finisce per tradursi in una vera e propria forma di tortura per i detenuti.

Fulvio FOLLEGOT (LNP) ritiene che la richiesta di un ulteriore termine per la presentazione degli emendamenti possa essere accolta anche in considerazione dei tanti aspetti critici che presenta il provvedimento in esame, come il gruppo della Lega ha più volte evidenziato. Ad esempio, sottolinea come non sia condivisibile la scelta dell'applicazione automatica della detenzione domiciliare nonché quella di non prevedere una serie di limiti oggettivi e soggettivi a tale misura.

Marilena SAMPERI (PD) dichiara di condividere l'intervento dell'onorevole Ferranti che ha opportunamente sottolineato l'esigenza di pervenire alla formulazione di un testo condiviso. Ritiene, a tale proposito, che si possa modificare in senso migliorativo il provvedimento del Governo solo a condizione che vi sia una fattiva collaborazione tra i gruppi. Si sofferma quindi sulla drammaticità della situazione nella quale versano le carceri italiani, rilevando come anche i governi di centro-sinistra, a causa di divisioni interne, nel passato abbiano commesso degli errori nell'affrontare la questione delle carceri. Invita a non commettere l'errore di cercare di migliorare le condizioni delle carceri creando altre situazioni intollerabili come ad esempio quelle dei Centri di identificazione ed espulsione per gli immigrati.

Ignazio MESSINA (IdV) ritiene che il vero dato politico emerso dall'esame del provvedimento sia l'imbarazzante contrasto all'interno della maggioranza risultato evidente a seguito delle dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro dell'interno. Sottolinea come non sia assolutamente chiara la reale ratio del disegno di legge del Governo, che, con la scusa del sovraffollamento delle carceri, introduce nell'ordinamento un vero e proprio indulto mascherato. La contraddittorietà del provvedimento è evidente se si tiene conto come di fatto siano inapplicabili le disposizioni sul lavoro di pubblica utilità, tenendo conto che gli enti locali non hanno le risorse necessarie per darvi esecuzione, nonché quelle sulla detenzione domiciliare nei confronti di tutti quei detenuti che non hanno una fissa dimora. Per tali ragioni ritiene che il provvedimento presenti anche dei profili di incostituzionalità.

Angela NAPOLI (PdL) chiede al rappresentante del Governo se sia possibile riferire alla Commissione in merito alla realizzazione del Piano carceri, con particolare riferimento all'edilizia penitenziaria, che costituisce l'intervento principale per far fronte alla drammatica situazione

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delle carceri. Un simile chiarimento potrebbe essere utile anche ai fini della prosecuzione dell'esame del presente disegno di legge.

Mario CAVALLARO (PD) ritiene che, dopo lo svolgimento delle audizioni, sia giunto il momento di chiarire la posizione politica della maggioranza e del Governo sui provvedimenti in esame. Sottolinea quindi come dalle dichiarazioni rilasciate ieri dal Ministro Maroni che, pur non avendo sottoscritto il disegno di legge n. 3291, è competente per molti degli aspetti che riguardano l'esecuzione delle disposizioni in esame, emerga una grave spaccatura nella maggioranza. Quest'ultima, pertanto, non appare né compatta né convinta circa l'idoneità delle misure in questione a dare una risposta efficace al grave problema del sovraffollamento delle carceri italiane. Evidenzia quindi come, oltre ai problemi di natura tecnica, esista un nodo politico che deve essere affrontato subito e dalla soluzione del quale dipende la sorte dei provvedimento in esame. Nel merito, esprime forti perplessità circa la conformità alla Costituzione, l'utilità e la concreta efficacia sia dell'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno sia della sospensione del procedimento con messa alla prova.

Roberto RAO (UdC) sottolinea come, in un Paese civile, la pena debba essere scontata in maniera civile e ricorda come tale convinzione lo abbia spinto a sostenere molte delle iniziative dell'onorevole Bernardini. A fronte della politica penitenziaria del Governo, che appare confusa e contraddittoria, ritiene quanto mai condivisibile la proposta dell'onorevole Ferranti, poiché solo un'intensa e leale collaborazione fra tutti i gruppi potrà condurre, prima dell'estate, all'approvazione di una legge efficace e condivisa. Il disegno di legge in esame, infatti, contiene misure inidonee, da sole, a risolvere il problema del sovraffollamento carcerario. Evidenzia altresì come vi siano molte questione ancora aperte. Talune disposizioni del disegno di legge e segnatamente, l'automatismo nell'applicazione dell'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive brevi, dovranno essere corrette in quanto presentano vizi di costituzionalità. Altre dovranno essere dotate di adeguata copertura finanziaria, poiché appare impensabile eseguirle senza un aumento dell'organico delle forze dell'ordine e del personale che lavora presso gli istituti penitenziari. Occorrerà inoltre affrontare le questioni relative ai contributi previdenziali dei soggetti che svolgeranno lavori di pubblica utilità nonché al domicilio di chi si trova senza fissa dimora. Inoltre, ritiene necessario che il Governo, in considerazione della drammaticità ed urgenza della situazione delle carceri italiano, chiarisca se intenda o meno emanare un decreto-legge che consenta a tutte o a talune delle disposizioni in esame di entrare immediatamente in vigore.

Giulia BONGIORNO, presidente, rispetto alla questione della dichiarazioni rilasciate ieri dal Ministro dell'interno ribadisce quanto ieri da lei sottolineato nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, in particolare ricorda che un ministro partecipa direttamente ai lavori in sede referente di una Commissione senza la necessità di essere audito. Nel caso in questione il ministro Maroni è stato avvertito che taluni gruppi hanno sollevato la questione della sua presenza nel corso dell'esame in sede referente del provvedimento in esame.
Per quanto attiene alla fissazione del termine per la presentazione degli emendamenti, prende atto della richiesta dell'onorevole Ferranti, condivisa dai deputati che sono intervenuti successivamente. Ricorda che ha più volte sottolineato come la data di fissazione del termine per gli emendamenti sia strettamente condizionata a quella della calendarizzazione del provvedimento in Assemblea. Ciò significa che qualora da parte dei gruppi vi sia una assicurazione di un atteggiamento non dilatorio in merito alla fase dell'esame degli emendamenti e, in particolare, un

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impegno a completarne l'esame entro la seduta di mercoledì per poter così poi acquisire giovedì il parere delle Commissioni competenti e successivamente conferire il mandato al relatore, si potrebbe fissare a martedì il termine per la presentazione degli emendamenti. Avverte che, qualora dovesse presentarsi la necessità per rispettare i tempi indicati, si riserva di chiedere ai gruppi di indicare gli emendamenti da porre in votazione tra tutti quelli presentati.

Donatella FERRANTI (PD) assicura l'atteggiamento costruttivo da parte del suo gruppo e l'assenza di qualsiasi atteggiamento dilatorio circa l'approvazione del testo da parte della Commissione.

Giulia BONGIORNO, presidente, in sostituzione del relatore impossibilitato a partecipare alla seduta odierna propone che il disegno di legge n. 3291 sia adottato come testo base.

La Commissione adotta come testo base il disegno di legge n. 3291.

Giulia BONGIORNO, presidente, fissa il termine per la presentazione di emendamenti alle ore 13 di martedì 11 maggio. Avverte altresì che martedì si discuterà, in sede referente, la questione sollevata dall'onorevole Ferranti di un eventuale stralcio degli articoli relativi alla messa alla prova.

La seduta termina alle 13.05.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 6 maggio 2010.

Audizione del prefetto Bruno Frattasi, responsabile del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, della professoressa Anna Maria Maugeri, ordinario di diritto penale, e del dottore Guglielmo Nicastro, giudice presso il Tribunale di Palermo, in relazione all'esame del disegno di legge C. 3290 Governo, recante piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia.

L'audizione informale è stata svolta dalle 13.25 alle 14.35.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia.
C. 3290 Governo e C. 529 Vitali.