CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 aprile 2010
309.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Mercoledì 14 aprile 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.30.

Sulla missione svolta a Palermo, Monreale e Cefalù, dal 14 al 16 marzo 2010.
(Svolgimento e conclusione).

Valentina APREA, presidente, rende le comunicazioni sulla missione svolta a Palermo, Monreale e Cefalù, dal 14 al 16 marzo 2010, rivolgendo in particolare un ringraziamento agli uffici per l'organizzazione della missione (vedi allegato).

La Commissione prende quindi atto delle comunicazioni rese.

Valentina APREA, presidente, rende noto inoltre alla Commissione che ha inviato, a nome di tutti i componenti, il seguente telegramma augurale al Ministro Gelmini, per la nascita della piccola Emma: «Cara Maria Stella Gelmini, Ministro dell'istruzione, ti esprimo a nome mio personale e della Commissione che ho l'onore di presiedere, le più vive felicitazioni per la nascita della piccola Emma. Auguro di cuore ogni bene a questa nuova vita che è venuta alla luce! Con sincera cordialità. on. Valentina Aprea, Presidente della VII Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati e tutti i deputati della Commissione».
Con l'occasione si congratula, a nome della Commissione, con i colleghi Caldoro

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e Carlucci che sono stati eletti rispettivamente Presidente della Regione Campania e sindaco del comune di Margherita di Savoia (provincia di Barletta-Andria-Trani). Le stesse congratulazioni esprime al neoassessore Elena Maccanti, già componente della Commissione, che si appresta ad affrontare il nuovo incarico che la impegnerà nella Regione Piemonte. Si tratta di sfide «alte» che i colleghi sapranno sicuramente «affrontare» e «vincere». La collega Carlucci continuerà a far parte della Commissione, nonostante il nuovo incarico e quindi si avrà modo di apprezzare ancora il suo prezioso contributo.
Saluta invece il Presidente Caldoro e la collega Maccanti, che dovranno lasciare l'Assemblea parlamentare nazionale per incompatibilità con il nuovo impegno istituzionale assunto. Rinnova ad entrambi, anche a nome della Commissione, gli auguri più sinceri di buon lavoro, confermando la stima e l'amicizia che hanno accompagnato questi due anni di lavoro, con l'assicurazione che potranno sempre contare sulla collaborazione della Commissione.

La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 14 aprile 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 15.

Concessione di contributi per il finanziamento di attività di ricerca sulla cultura latina del medioevo europeo.
C. 2774 Barbieri.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 marzo 2010.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO rileva che il provvedimento in questione, considerate le finalità di sostegno di istituti che operano in un così significativo settore della cultura, con positivi risvolti peraltro anche al di fuori dei confini nazionali, è sostanzialmente condivisibile, considerato per di più che la copertura dell'impegno economico non intacca i capitoli destinati ai contributi agli Istituti culturali, già notevolmente penalizzati nel corso degli anni. Può semmai suscitare qualche perplessità il termine del 31 marzo previsto dalla legge per l'erogazione del contributo, considerate le procedure previste per le emissioni degli ordinativi di pagamento.
Con riferimento peraltro ai profili di copertura economica, l'articolo 3 prevede che agli oneri derivanti dall'attuazione della norma in esame, pari a 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2009 - termine che pertanto andrebbe aggiornato in relazione alla nuova decorrenza temporale - si provveda mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto ai fini del bilancio triennale 2009-2011, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle Finanze. Rappresenta quindi l'esigenza di acquisire dagli uffici di tale Dicastero, per il tramite della competente Ragioneria generale dello Stato, informazioni circa la reale disponibilità delle dotazioni, nonché di attendere il parere che la Commissione bilancio della Camera sarà chiamata a rendere su tali profili di copertura finanziaria.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, prende atto delle considerazioni del rappresentante del Governo, che condivide, ritenendo necessario procedere ad una verifica con la Commissione Bilancio in merito alla copertura finanziaria del provvedimento, anche in via preliminare e informale. Segnala infine che la collega De Pasquale, assente ai lavori odierni, aveva rappresentato l'intendimento di intervenire prima della conclusione dell'esame

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preliminare del provvedimento. Chiede quindi alla Presidente Aprea come intenda procedere.

Caterina PES (PD) segnala che la collega De Pasquale è stata impossibilitata a partecipare ai lavori della Commissione a causa di un problema personale. Chiede pertanto il rinvio alla settimana prossima dell'esame del provvedimento, al fine di consentire anche alla collega di intervenire.

Valentina APREA, presidente, prende atto dell'assenza giustificata della collega De Pasquale, la quale senz'altro potrà intervenire in un'altra seduta. Rileva in ogni caso che occorre effettivamente intervenire per adeguare la copertura finanziaria del provvedimento, secondo quanto rappresentato dal sottosegretario Giro.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista.
C. 2393 Pisicchio.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 dicembre 2009.

Emerenzio BARBIERI (PdL) esprime in generale la propria condivisione sul provvedimento in esame, segnalando peraltro alcuni punti critici. Sottolinea in primo luogo con riferimento all'articolo 1 che a fini di chiarezza normativa, occorrerebbe valutare l'opportunità di inserire il nuovo comma nell'ambito dell'articolo 32 (Prova di idoneità professionale) della legge, anziché dell'articolo 29 (Iscrizione nell'elenco dei professionisti), e di sostituire la rubrica dell'articolo 1 della proposta di legge con la seguente: «(Requisiti per l'accesso alla prova di idoneità professionale)». Sempre all'articolo 1, segnala inoltre l'opportunità di eliminare dal capoverso il termine «disciplina», risultando sufficientemente indicativo della volontà legislativa l'utilizzo dei termini «classe di laurea»; alla lettera c) segnala, inoltre, un refuso, «istituiti» invece di «istituti».
Per quel che riguarda l'articolo 2, segnala che a fini di semplificazione normativa, occorrerebbe valutare l'opportunità di sostituire i termini «effettuazione di un colloquio» con i termini «superamento di un colloquio», sopprimendo conseguentemente la locuzione «La domanda resta sospesa fino all'esito positivo del colloquio». Inoltre, occorrerebbe valutare l'opportunità di sostituire la rubrica: (Status di pubblicista) con la seguente: «(Iscrizione nell'elenco dei pubblicisti)». Sull'articolo 3, al comma 1, a fini di chiarezza normativa, alle lettere a) e b) occorrerebbe valutare l'opportunità di sostituire le parole «previsto dall'ordinamento vigente prima della medesima data» con le parole «previsto dall'articolo 34», a meno che l'articolo 34 non debba essere abrogato; alla lettera b), inoltre, sembrerebbe opportuno inserire una virgola dopo le parole «registro dei praticanti. Per quel che concerne invece il comma 2 dell'articolo 3, segnala, relativamente al requisito indicato al punto a), che né la legge n. 69 del 1963, né il decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 1965, recano una definizione di «attività redazionale giornalistica». Occorrerebbe pertanto valutare l'opportunità di precisare il significato delle parole «attività redazionale», così da distinguerla chiaramente dalla attività giornalistica di cui alla lettera b). Alle lettere a) e b), sembrerebbe, poi, opportuno sostituire le parole: «in possesso del titolo di studio previsto dall'ordinamento vigente prima della data di entrata in vigore del presente articolo» con quelle: «non in possesso della laurea», dal momento che, come già evidenziato, la normativa vigente non prevede tra i requisiti alcun titolo di studio; alla medesima lettera b) sembrerebbe, inoltre, opportuno chiarire a quali pagamenti si faccia riferimento.

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Rileva, infine, che occorrerebbe valutare l'opportunità di sostituire, le parole «esercitano la professione giornalistica a tempo pieno» con le parole «esercitano l'attività giornalistica a tempo pieno», poiché alla medesima lettera b) verosimilmente non si intende fare riferimento alla possibilità, per i giornalisti professionisti non in possesso del diploma di laurea, di sostenere nuovamente la prova di idoneità professionale. Per quanto riguarda l'articolo 5, segnala la necessità di coordinare il nuovo articolo 59-bis con la disciplina del giudizio disciplinare di secondo grado contenuta negli articoli 60 ss. della legge n. 69. Con riferimento all'articolo 6, sembra necessario definire in generale, invece, le funzioni dei giurì per la correttezza dell'informazione, nonché esplicitare il riferimento al tentativo di conciliazione, non desumibile dalla lettera della proposta di legge, anche per chiarire quali siano le potenziali «parti in causa». In ordine poi alla disposizione contenuta nell'articolo 7, ritiene che occorre valutare la necessità di un intervento con fonte di rango primario. Sembrerebbe, infatti, più opportuno rimettere al regolamento di cui all'articolo 4 anche le modalità di convocazione del Consiglio nazionale dell'Ordine. Inoltre, occorre valutare la correttezza dell'uso del termine «notificazione», posto che lo strumento indicato - posta prioritaria - non prevede forme di ricezione della comunicazione.

Giuseppe GIULIETTI (Misto) interviene come sempre a titolo personale, ma in questo caso facendosi portatore anche delle esigenze di una pluralità di associazioni che da tempo, anche sulla rete web, animano il dibattito in materia. Ritiene, a suo giudizio, che sia più opportuno intervenire il meno possibile su tutto ciò che concerne le tematiche della comunicazione, poiché la regolamentazione in materia è «pericolosissima»; pericolosità che aumenta se vi è una connessione tra il mondo dei media e esponenti del Governo. Esprime però apprezzamento per l'ottima relazione del collega Mazzuca, ricordando peraltro che tale testo si fonda su un documento di riforma, votato all'unanimità dall'Ordine dei giornalisti, che pur nella sua variegata e complessa composizione, ha trovato un accordo su un'ipotesi di riforma.
In merito al provvedimento in esame, ritiene opportuno tentare di salvaguardare al massimo l'integrità delle proposte del relatore, in modo che si possa giungere ad un esame in sede legislativa che licenzi un provvedimento condiviso. In caso contrario, a suo giudizio, non si arriverà mai alle modifiche, in parte condivisibili, ma si ritornerà ad una assoluta conservazione dello status quo dell'Ordine dei giornalisti. Ricorda come nel testo illustrato dal relatore Mazzuca si introducano elementi di modernità, ritenendo necessario seguire questo percorso di ammodernamento complessivo dell'Ordine che attualmente vede una moltiplicazione dei consiglieri in base ad ogni nuovo iscritto, con una struttura molto complessa. Ciò che deve stare a cuore è invece la veridicità della notizia e la reale possibilità della rettifica e non il mantenimento della corporazione giornalistica: c'è stato bisogno addirittura di una legge perché nell'esame per l'accesso alla professione giornalistica si potesse passare dall'uso della macchina da scrivere al computer, visto che non si riusciva ad intervenire diversamente. Anche il tema della deontologia professionale è ora affidata all'Ordine, per cui condivide la previsione dell'istituzione di un Giurì che verifichi la correttezza dell'informazione; occorre peraltro rendere più chiara e trasparente tale previsione normativa.
Concorda quindi nel complesso con il collega Barbieri, che ha avuto il merito di porre all'attenzione la questione drammatica del lavoro «nero» nella professione. Ricorda come moltissimi ragazzi e ragazze si trovino a lavorare in situazioni di precarietà, senza poter mai dimostrare il livello professionale acquisito sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. È un tema di grande interesse che implica quello della previsione di poteri ispettivi e sanzionatori dell'Ordine in materia. Per questi motivi ritiene che non si sia di

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fronte ad un provvedimento di poco conto, ma innanzi una proposta seria che però va migliorata per aprire una stagione di riforme vere, coinvolgendo l'Ordine dei giornalisti. Riterrebbe, in questo senso, opportuno, data l'importanza e la complessità del tema oggetto del provvedimento, audire una serie di soggetti interessati alla sua applicazione, quali i rappresentanti dell'Ordine dei giornalisti, della Federazione nazionale della Stampa italiana e del coordinamento universitario delle Facoltà di Scienza delle comunicazioni.
Intende ribadire ancora una volta il valore del lavoro serio della Commissione cultura su tutti i temi riguardanti la comunicazione, i media e l'editoria, sottolineando però come più volte e sempre più spesso, risoluzioni e pareri approvati dalla Commissione vengano puntualmente disattesi. A tal proposito ripete l'annosa questione del reintegro dei fondi per l'editoria, che non è stata ancora risolta, al quale si è aggiunta l'abolizione delle tariffe postali agevolate. Proprio quest'ultima decisione ha rappresentato un colpo senza precedenti alla piccola e media editoria, all'editoria in generale e a quella libraria, già profondamente penalizzate. Non si tratta solo di un problema di carattere economico, ma di un questione che ha risvolti legati alla sopravvivenza della pluralità delle informazioni. Su tali aspetti non può non esserci il pronunciamento della Commissione VII, tenendo conto delle proposte di riforma portate avanti dal Governo. In questo quadro ritiene che occorra istituire una cabina di regia del Governo, sotto la direzione magari del sottosegretario Bonaiuti che coordini i lavori dell'Esecutivo su questi temi, per poi sottoporli alla valutazione della Commissione.

Giancarlo MAZZUCA (PdL), relatore, condivide le osservazioni esposte dal collega Giulietti e dal collega Barbieri, ricordando che si tratta di una proposta di legge che è condivisa dall'Ordine dei giornalisti. Si tratta di modificare una legge del 1963 che attende da molto tempo di essere riformata; occorre procedere quindi in tempi brevi, possibilmente in sede legislativa, coinvolgendo adeguatamente anche altre Commissioni interessate al provvedimento, come la Commissione Giustizia. Concorda infine con lo svolgimento di audizioni.

Emerenzio BARBIERI (PdL) sottolinea che è importante audire non solo i rappresentanti dei giornalisti professionisti ma anche quelli dei pubblicisti.

Valentina APREA, presidente, ritiene fondamentale che vengano sciolti i principali nodi del provvedimento anche attraverso l'intervento in seduta del rappresentante del Governo. La definizione del metodo da seguire per il seguito dell'esame sarà rimessa all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 14 aprile 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 15.30.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali.
Atto n. 194.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 17 marzo 2010.

Giovanni Battista BACHELET (PD) rileva che i posti tagliati per l'istruzione

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degli adulti sono, in base all'allegato all'atto in esame, 671, mentre nell'allegato al regolamento definitivo per il riordino delle superiori sono 260 quelli tagliati per l'istruzione degli adulti. In base al piano programmatico allegato allo schema del regolamento per il riordino delle superiori, non risultano invece tagli per l'istruzione degli adulti. Analoghe discrepanze per quel che riguarda i tagli per i docenti nel complesso, si rinvengono nei tre documenti citati: infatti in base all'atto n. 194 i posti tagliati sono 31.390, mentre in base al regolamento definitivo sono 27.307 e in base al piano programmatico allegato allo schema di regolamento per il riordino delle superiori i posti tagliati ammontano a 25.600. Ritiene pertanto opportuno che il Governo chiarisca quali sono i dati reali ai quali fare riferimento.

Sabina ROSSA (PD) ritiene fondamentale svolgere approfondite audizioni sulla materia oggetto del provvedimento. Rileva in particolare che occorre verificare alcuni punti del testo presentato dal Governo, come per esempio la notevole riduzione di offerta formativa a disposizione. Si esclude poi inspiegabilmente la partecipazione di studenti già diplomati, senza chiarire chi deve definire le reti territoriali. Occorre confrontarsi d'altra parte con quanto previsto a livello regionale, dove - pensando per esempio all'esperienza della propria regione, la Liguria - c'è il forte rischio di peggiorare in modo deciso un ambito educativo che già è stato notevolmente penalizzato.

Valentina APREA, presidente e relatore, condivide le osservazioni svolte dai colleghi e rileva in particolare che occorre riflettere adeguatamente sul passaggio dal vecchio al nuovo sistema, al fine di monitorare tutti gli eventuali profili critici. Nell'ambito della prossima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, potranno quindi essere affrontate tutte le questioni di metodo emerse nel corso dell'esame.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 16.