CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 gennaio 2010
268.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 112

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 13 gennaio 2010.

Audizione informale dei rappresentanti dell'Associazione Canapa Italia, in materia di interventi per consentire e incentivare la coltivazione della canapa «sativa».

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.45 alle 15.05.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 13 gennaio 2010. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 15.05.

Schema di decreto legislativo recante riordino della normativa sull'attività agricola. Atto n. 164.
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante attuazione del decreto legislativo di riordino della normativa sull'attività agricola. Atto n. 168. Alla Commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione.
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in titolo.

Paolo RUSSO, presidente, propone che, in ragione della loro stretta connessione, si proceda all'esame congiunto dello schema di decreto legislativo e dello schema di decreto del Presidente della Repubblica.

La Commissione concorda.

Luca BELLOTTI (PdL), relatore, osserva che al riordino della normativa in materia di attività agricola si procede ai sensi

Pag. 113

dell'articolo 14 della legge n. 246 del 2005 (legge di semplificazione per il 2005), il quale ha previsto una complessa procedura di semplificazione e riordino della normativa vigente.
In particolare, il comma 14 di tale articolo ha previsto l'adozione, entro il 16 dicembre 2009, di decreti legislativi volti ad individuare le disposizioni legislative statali, pubblicate anteriormente al 1o gennaio 1970, anche se modificate con provvedimenti successivi, di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore, con la conseguente abrogazione generalizzata della restante legislazione a decorrere dal 16 dicembre 2010. Il comma 15 del medesimo articolo 14 della legge n. 246 del 2005, dispone che i decreti legislativi possano provvedere non solo alla individuazione delle disposizioni legislative statali vigenti, ma anche alla semplificazione o al riassetto della materia che ne è oggetto, nel rispetto dei principi e criteri direttivi di cui all'articolo 20 della legge 15 marzo 1997, n. 59.
Ai fini del riordino della normativa dell'attività agricola, il Governo ha predisposto uno schema di decreto legislativo e uno schema di decreto del Presidente della Repubblica attuativo dello stesso decreto legislativo. Entrambi i provvedimenti riguardano l'attività agricola per la parte di competenza statale.
Il decreto legislativo è strutturato in sette titoli, per 123 articoli totali.
Il Titolo I contiene le disposizioni che integrano direttamente il codice civile con riguardo alla definizione di coltivatore diretto; all'aggiunta, tra le ipotesi di attività connessa dell'imprenditore agricolo, dell'attività di produzione e cessione di energia da fonti agricole rinnovabili; all'iscrizione delle imprese agricole nel registro delle imprese.
Il Titolo II è volto in primo luogo al riordino della disciplina delle qualifiche soggettive dell'imprenditore agricolo, e dunque tratta delle figure degli equiparati all'imprenditore e al coltivatore diretto (Capo I), dell'imprenditore agricolo professionale (Capo II), nonché delle diverse tipologie di società agricole (Capo III). Uno spazio specifico è dedicato alle agevolazioni fiscali e previdenziali (Capo IV), così come alla figura dell'imprenditore agricolo giovane (Capo V). Nel medesimo Titolo II sono contenute le norme relative alle attività dell'imprenditore agricolo con specifico riguardo alle attività connesse (Capo VI), in particolare l'attività agrituristica nonché quella di ricezione ed ospitalità svolta lungo i percorsi delle strade del vino, dell'olio e degli altri prodotti tipici. Distinti capi sono dedicati all'impresa ittica (Capo VII) e alle attività selvicolturali (Capo VIII). La disciplina della vendita dei prodotti agricoli al dettaglio è contenuta in parte nel Titolo II (Capo IX) per quanto attiene ai profili generali e in parte del decreto del Presidente della Repubblica di attuazione. Analogamente sono contenute nel Titolo II (Capo X) alcune disposizioni relative al Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) e all'anagrafe delle imprese agricole, laddove altre riguardanti la medesima materia sono collocate nel decreto del Presidente della Repubblica attuativo.
Il Titolo III compie una ricognizione delle norme riguardanti la disciplina del territorio. Nello specifico, il Capo I contiene disposizioni sulla gestione e sullo sviluppo delle varie aree rurali e delle loro produzioni e sulle attività nelle zone agricole a vocazione turistica e integrative dell'attività imprenditoriale agricola. Sempre nel Capo I è richiamata la disciplina della contrattazione programmata in agricoltura e quella relativa ai distretti rurali e ai distretti agroalimentari. Nel medesimo Titolo III è contenuta la riproduzione della normativa sull'architettura rurale (Capo II). Un apposito Capo è dedicato alla biodiversità, all'agricoltura transgenica e alla relativa responsabilità in caso di danno delle coltivazioni vicine (Capo III). Nel medesimo Capo sono richiamate le disposizioni della legge sulla caccia e sui parchi, limitatamente all'imputazione dei danni alle colture agricole provocati dalla attività venatoria e dalla fauna selvatica.
Il Titolo IV è volto in primo luogo al riordino della disciplina della proprietà rurale (Capo I), con particolare riguardo al

Pag. 114

compendio unico. In tale contesto viene effettuata una modifica diretta del codice civile. Nel medesimo Capo sono contenute le disposizioni sulla prelazione e sul riscatto del conduttore e del vicino coltivatore diretto. In secondo luogo nel Titolo IV è contenuto un Capo composto da un singolo articolo dedicato alle opere di bonifica. Tale disposizione si limita a citare la normativa vigente specificando che essa resterà in vigore fino a quando le Regioni non avranno provveduto a dettare con proprie leggi la nuova disciplina della materia (Capo II). Infine il Titolo IV compie una ricognizione delle strutture agrarie (Capo III), con riguardo sia alla formazione e la conservazione delle unità produttive in relazione alla divisione ereditaria (Sezione I) sia alla proprietà coltivatrice (Sezione II). Sono infine richiamate le disposizioni concernenti le agevolazioni fiscali in favore della proprietà agricola (Sezione III).
Il Titolo V riguarda i contratti agrari. Tale Titolo disciplina, in particolare, l'affitto di fondi rustici (Capo I, suddiviso in cinque Sezioni); la conduzione dell'impresa agricola su terra altrui esercitata in forma associata (Capo II) che nelle sue tre Sezioni riproduce e talora riformula articoli del codice civile riguardanti la mezzadria e la soccida e le rispettive definizioni; ed infine i contratti di tipo enfiteutico (Capo III).
Il Titolo VI prevede che le disposizioni contenute nel decreto legislativo in esame non comportano in ogni caso mutamenti nell'ambito di applicazione di norme tributarie agevolative.
Infine, il Titolo VII contiene l'elenco delle 61 fonti normative abrogate (leggi intere o singole disposizioni), comprese alcune leggi non espressamente richiamate nel testo in quanto l'oggetto della loro disciplina non è esplicitamente trattato dal decreto legislativo stesso.
Lo schema di decreto del Presidente della Repubblica attuativo del decreto legislativo suddiviso in quattro Titoli, contiene 31 articoli, che riproducono disposizioni di natura regolamentare nonché di natura legislativa.
Il Titolo I disciplina l'impresa agricola e si compone di otto Capi: Capo I: attività di produzione e cessione di agroenergia come attività connessa; Capo II: imprenditori agricoli giovani; Capo III: attività agrituristiche connesse; Capo IV: strade del vino, dell'olio e degli altri prodotti agricoli tipici; Capo V: acquacoltura, piscicoltura e impresa ittica; Capo VI: vendita di prodotti agricoli; Capo VII: Servizio informativo agricolo nazionale (SIAN); Capo VIII: anagrafe delle imprese agricole e del fascicolo aziendale.
Il Titolo II (spazio rurale) è suddiviso in tre Capi: Capo I: gestione e tutela dello spazio rurale; Capo II: architettura rurale; Capo III: biodiversità e agricoltura transgenica.
Il Titolo III riguarda la proprietà terriera e le strutture agrarie, ed in particolare i piani di ricomposizione fondiaria e di riordino, la commissione provinciale per la determinazione dei valori dei terreni ai fini della concessione del mutuo per la formazione della proprietà coltivatrice ed infine l'attestazione notarile relativa alla proprietà e la libertà dei beni offerti in garanzia.
Infine il Titolo IV, relativo alla contrattazione agraria, che contiene le disposizioni relative all'annata agraria, alle Commissioni tecniche provinciali e all'assicurazione contro le avversità atmosferiche.
Desidera quindi richiamare l'attenzione sul rilievo dell'opera di riordino contenuta nei provvedimenti in esame, che probabilmente costituiscono l'atto di più ampio respiro che la Commissione è chiamata ad esaminare nella legislatura. Ritiene pertanto opportuno che la stessa Commissione svolga con efficacia il ruolo che ad essa istituzionalmente compete.
Per questi motivi, deve sottolineare che i tempi previsti per la pronuncia della Commissione non appaiono adeguati ad un esame che non sia solo formale e alle esigenze di riflessione e di approfondimento conseguenti all'importanza dei provvedimenti e di molti istituti dagli stessi disciplinati.

Pag. 115

Paolo RUSSO, presidente, ritiene di far proprie le sollecitazioni del relatore sulla necessità di una più ampia riflessione. Ricorda in proposito che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione per la semplificazione è stato prorogato al 3 febbraio e che la Commissione Agricoltura dovrà esprimere i propri rilievi, contemperando l'esigenza di pervenire ad una pronuncia ampiamente meditata con l'esigenza di arrivare in tempo utile ad incidere effettivamente sul merito dei provvedimenti. Invita pertanto i gruppi, ove si ritenga di procedere ad audizioni, a formulare sollecitamente le proposte circa gli eventuali soggetti da audire ai fini di una compiuta istruttoria.

Luca BELLOTTI (PdL), nel ribadire la grande importanza dei provvedimenti di riordino in esame, desidera richiamare l'attenzione, a titolo esemplificativo, su alcune questioni che richiedono una valutazione particolarmente approfondita, in quanto assumono un carattere innovativo della legislazione vigente.
Si riferisce, in primo luogo, alle norme in materia di bonifica, come l'articolo 49, in relazione al quale va chiarito il rapporto tra la legislazione di competenza nazionale e quella di competenza regionale.
In secondo luogo, osserva che le norme sulla coesistenza tra coltivazioni tradizionali e coltivazioni di organismi geneticamente modificati, inserite nel nuovo contesto dei provvedimenti di riordino, finiscono per assumere un significato del tutto nuovo, come se fossero già state assunte decisioni legislative in merito agli OGM.
Ritiene pertanto che la Commissione dovrebbe esaminare anche le questioni relative alla portata e ai limiti della delega contenuta nella legge 28 novembre 2005, n. 246.

Susanna CENNI (PD) esprime perplessità sul significato del riordino della legislazione agricola recata dai provvedimenti in esame e dell'opera di semplificazione che il Governo ha dichiarato di voler perseguire. In realtà, tali provvedimenti non appaiono rivolti ad una vera semplificazione, come auspicato dal mondo agricolo, ma sembrano limitarsi ad inserire in un quadro unitario più complesso l'insieme delle disposizioni vigenti.

Paolo RUSSO, presidente, osserva che la Commissione dovrà valutare con attenzione gli obiettivi e la portata della legge delega e dei relativi principi e criteri direttivi, con particolare riferimento alla possibilità di introdurre innovazioni nella legislazione vigente.

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene necessario un lavoro di approfondimento sui provvedimenti in esame, quale che sia la portata innovativa che agli stessi si possa attribuire rispetto alla normativa vigente. Ritiene a tal fine necessario procedere ad audizioni delle rappresentanze del mondo agricolo e delle regioni e pertanto chiede di poter disporre di tempi congrui per un efficace lavoro di analisi e per consentire alla Commissione di rendere una pronuncia pertinente e proficua. Osserva infine che sarebbe particolarmente utile individuare una sinergia con la Commissione Agricoltura del Senato, che sta percorrendo lo stesso iter.

Anita DI GIUSEPPE (IdV), concordando con il deputato Zucchi, ritiene necessario procedere agli approfondimenti richiesti dalla rilevanza degli atti in esame, anche attraverso un ciclo di audizioni. Ciò comporterà conseguentemente la necessità di disporre di tempi più adeguati di esame.

Giuseppina SERVODIO (PD) osserva che un'operazione di riordino della normativa sull'attività agricola non può e non deve risolversi in un'operazione di mera tecnica legislativa, di natura burocratica. Al contrario, la Commissione Agricoltura deve operare perché si affermi un approccio nella direzione di una vera semplificazione, che renda funzionale alle esigenze del mondo agricolo una legislazione troppo spesso frammentaria e contraddittoria. In questo senso, ritiene che i provvedimenti in esame debbano prevedere,

Pag. 116

dove necessario, modifiche, integrazioni e abrogazioni delle norme vigenti, utilizzando le possibilità offerte dalla legge delega, per quanto la stessa non sia del tutto chiara nella definizione dei principi e dei criteri direttivi. In sostanza, occorre cogliere questa occasione seria per arrivare a risultati seri. Cita, a tale proposito, il tema delle agroenergie.
Invita conclusivamente il Presidente della Commissione a farsi carico delle esigenze rappresentate.

Sandro BRANDOLINI (PD) osserva preliminarmente che un'opera di codificazione o di redazione di un testo unico non è mai un'attività di mera collazione di norme, perché deve quanto meno eliminare le contraddizioni esistenti tra le norme vigenti.
Ritiene pertanto che la pronuncia della Commissione Agricoltura sui provvedimenti in esame dovrà essere fortemente ancorata al merito delle questioni, così da fornire validi elementi di valutazione alla Commissione parlamentare per la semplificazione.
Si dichiara quindi favorevole ad un ciclo di audizioni ampio ed equilibrato, ma invita a considerare che non sempre la semplificazione auspicata dagli agricoltori coincide con gli auspici delle relative organizzazioni di rappresentanza, che talvolta possono diventare esse stesse fattori di burocratizzazione.
Invita in conclusione la Commissione ad operare avendo come obiettivo la tutela dei produttori.

Mario PEPE (PD) dichiara di condividere l'impostazione che è emersa dagli interventi del relatore e del colleghi del Gruppo del PD, osservando che potrebbe valutarsi anche un'attività conoscitiva comune con la omologa Commissione del Senato.
Rileva quindi che, premesso che la legge delega implica un'attività di modifica della normativa vigente, vi è il rischio che siano apportate modifiche normative sostanziali senza che si possa effettivamente incidere sulle relative decisioni, con il conseguente rischio di lesione del ruolo della Commissione Agricoltura.

Paolo RUSSO, presidente, osserva conclusivamente che le proposte relative all'organizzazione dei lavori saranno valutate in sede di Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. A tal fine, ribadisce l'invito ai gruppi a formulare sollecitamente le proprie proposte di audizioni.
Per quanto riguarda le questioni di merito, ribadisce che la Commissione dovrà approfondire gli aspetti relativi alla portata della legge delega e alle possibilità che essa consente di innovare la legislazione vigente in materia di attività agricola.
Rinvia quindi il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.50.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Sostegno agli agrumeti caratteristici.
C. 209 Cirielli, C. 1140 Servodio, C. 1153 Catanoso, C. 1736 Caparini, C. 1810 Catanoso, C. 2021 Dima e C. 2392 Cosenza.