CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 novembre 2009
251.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 25 novembre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la struttura e il funzionamento dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR).
(Atto n. 131).

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'11 novembre 2009.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni e un'osservazione (vedi allegato 1). Ricorda che lo schema di regolamento in esame ripropone un organo, che era già stato previsto in precedenza, ma che non era stato poi in concreto operativo a causa dell'inapplicabilità del regolamento relativo. Lo schema procede quindi ad una semplificazione del nuovo organo di valutazione, sopprimendo contestualmente gli altri. Sottolinea altresì che la proposta di parere recepisce vari suggerimenti provenienti dall'opposizione e va nel senso di apportare modifiche al testo sia dal punto di vista giuridico sia per quanto riguarda rilevanti correzioni di forma. Evidenzia infine che la valutazione è fondamentale per la qualità del sistema universitario.

Luigi NICOLAIS (PD) ritiene molto importante lo schema di regolamento oggetto di esame in quanto crede che lo strumento della valutazione sia essenziale ai fini della crescita del Paese. Auspica quindi l'approvazione più rapida possibile del regolamento. Ricorda che l'ANVUR è uno strumento ripreso anche da proposte avanzate in precedenza, di cui conferma l'iniziale validità. Aggiunge, sullo specifico tema del compenso del Presidente dell'organo di valutazione, che è essenziale sia previsto un compenso adeguato in quanto nella normativa è prevista la incompatibilità con altre cariche per chi ricopre il ruolo indicato. Ricorda quindi la necessità di un ente effettivamente terzo, addetto alla valutazione universitaria, evidenziando però come alcuni suggerimenti che erano stati sollevati anche dalla sua parte politica in via informale con il relatore non siano stati recepiti. In specie, sull'autonomia dell'Agenzia di valutazione ritiene necessario sottolineare che l'Agenzia risponde al Ministro ma non dipende dal Ministro. Sottolinea quindi come si tratti di un'Agenzia imparziale che deve avere tutte le condizioni per decidere in maniera autonoma, basandosi su dati certi e non su sensazioni. Ribadisce ancora che pilastri fondamentali dell'ANVUR debbano essere, oltre alla terzietà dell'ente, l'oggettività delle valutazioni. Considera quindi favorevolmente la proposta di parere presentata dal relatore.

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Eugenio MAZZARELLA (PD) concorda con quanto appena espresso dal collega Nicolais. Segnala peraltro all'articolo 3, comma 1, la possibilità di porre attenzione anche alle condizioni di contesto entro le quali sono poi effettuate le valutazioni. In questo quadro, la proposta è di poter effettuare anche analisi socio-economiche, una finalità data all'ANVUR e ulteriore strumento di indirizzo fornito al Ministro. Auspica quindi che la proposta che considera ragionevole possa essere favorevolmente accolta.

Giovanni Battista BACHELET (PD) esprime apprezzamento per il prezioso lavoro di sintesi svolto dai vicepresidenti Frassinetti, relatore sul provvedimento, e Nicolais. Comprende che delle proposte presentate, alcune siano state prese in considerazione e altre no; a tale proposito ritiene importante proporre che all'articolo 3, comma 2, lettera b), sul metodo della valutazione fra pari, sia espunto l'avverbio «principalmente». Ritiene infatti essenziale non lasciare margini di ambiguità, in quanto la valutazione della qualità della ricerca può essere fatta solo da pari e non può essere operata con altri criteri. Ritiene che il metodo, di cui si parla nel caso di specie, aiuti a raggiungere la qualità necessaria della valutazione, attraverso la correzione proposta.

Manuela GHIZZONI (PD) si associa ai ringraziamenti nei confronti della relatrice sia per l'ottimo lavoro svolto sia perché ha posto attenzione alle proposte avanzate dal gruppo da lei rappresentato. Desidera introdurre il suo intervento sull'ANVUR, illustrando una questione che considera dirimente: l'Università trova il suo fondamento nell'intreccio tra attività di didattica e attività di ricerca. Non ritiene immaginabile infatti un'Università priva di attività di ricerca; questa mancanza ne farebbe infatti un liceo superiore. Concorda con quanto già espresso in merito all'oggettività della valutazione e ritiene che dall'integrazione e dal mutuo sostegno tra attività didattica e attività di ricerca possa emergere la qualità richiesta. Sul comma 3 citato, ritiene importante estendere i bandi anche all'estero; oltre all'autonomia e all'attività di ricerca un terzo pilastro, in questo ambito, è l'internalizzazione, un punto fondamentale sul quale si è dibattuto a lungo che ritiene possa essere favorevolmente accolto. Sull'incompatibilità e quindi sulla preclusione per qualsiasi attività lavorativa per chi ricopre le cariche dirigenziale presso l'ANVUR, ritiene infine che la norma vada ampliata anche all'incompatibilità nel ricoprire qualsiasi ufficio di carattere pubblico. Aggiunge solo che il primo provvedimento sull'ANVUR che ottenne la registrazione della Corte dei Conti l'8 aprile 2008 è un testo non lontano da quello su cui la Commissione è chiamata ad esprimersi; se ne compiace, ma deve ricordare che per arrivare al varo del provvedimento in esame si sono persi due anni di valutazione sull'Università.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) esprime parere non pregiudizialmente contrario ad un'Agenzia come l'ANVUR, ma deve sottolineare che tale strumento proviene da una storia lunga, iniziata già con il ministro Moratti, proseguita poi dal ministro Mussi, che non portò a compimento la sua proposta. Deve quindi rilevare il tanto tempo perso finora, quando il ministro Gelmini sta solo portando a compimento un lavoro iniziato molto tempo prima. Ricorda come il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale un anno e mezzo fa potesse essere, risparmiando sicuramente risorse pubbliche preziose. Aggiunge che nell'attesa del varo dell'Agenzia si è venuto a creare un disagio dovuto al blocco dei preesistenti Comitati di valutazione che hanno sospeso le attività per circa quattro anni. Ritiene che se si fosse usato un metodo adeguato, si sarebbe consentito di procedere attraverso percorsi più veloci ed efficienti. Sottolinea quindi che con l'approvazione dell'ANVUR non si sono superati tutti i problemi in campo, in quanto un rigoroso metodo di valutazione non si può improvvisare.

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Desidera inoltre sottolineare alcune carenze riscontrate nel provvedimento oggetto dell'esame. Il regolamento interferisce innanzitutto con l'autonomia dell'Università e degli enti di ricerca. Ritiene esserci anche una mancanza di equilibrio per quello che riguarda il problema della consultazione con la Conferenza dei rettori; avanza anche perplessità sui Comitati di selezione e la presenza di figure internazionali; il rigido sistema di incompatibilità, previsto con l'attuale formulazione, da una parte si configura particolarmente rigido e dall'altra lascia scoperti diversi margini. Ritiene inoltre che sarebbe stato opportuno un maggiore contatto con i nuclei di valutazione interna e l'ANVUR e tra questa e l'organismo centrale previsto dalla legge Brunetta. Sottolinea quindi come il problema rilevante sia quello della mancanza di risorse, ad oggi non sufficienti per il finanziamento ordinario. Ricorda in questo senso i tagli introdotti dal decreto-legge n. 112 del 2008; non è possibile istituire un'Agenzia di valutazione, di questo livello, a costo zero. Rammenta inoltre l'annoso problema dei fondi stanziati nel 2008 per gli enti di ricerca che, a tutt'oggi, non sono ancora pervenuti.
Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto di astensione sulla proposta di parere del relatore.

Emerenzio BARBIERI (PdL) concorda con quanto espresso dai colleghi che lo hanno preceduto circa l'importante lavoro profuso dal relatore Frassinetti e derivante dal confronto costruttivo con il vicepresidente Nicolais per addivenire ad un parere condiviso. Sottolinea infatti che si tratta di un parere molto bene articolato con condizioni che vanno verso un'ulteriore chiarificazione del testo. A questo proposito non condivide la scelta di astensione, testè espressa dalla rappresentante dell'UDC, sottolineando come il discorso finale sui finanziamenti agli enti di ricerca non sia coerente con il parere che si sta per votare. Sottolinea in ogni caso che il maggior partito di opposizione esprime il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dalla relatrice Frassinetti, con una scelta una volta tanto condivisibile.

Paola GOISIS (LNP), nell'annunciare il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, anche al nome del proprio gruppo, esprime apprezzamento per il lavoro condiviso svolto dalla Commissione. Concorda peraltro con la proposta avanzata dal collega Bachelet di sopprimere l'avverbio «principalmente», e con le considerazioni espresse dall'onorevole Ghizzoni in merito all'intreccio tra attività didattica e attività di ricerca, inteso come pilastro per la qualità del lavoro universitario.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) esprime alcune perplessità, al di là del lavoro svolto e del risultato ottenuto nel parere oggetto dell'esame odierno. Ricorda che l'Università e la ricerca in Italia si trovi sotto lo standard europeo; in questo quadro non si può che considerare positivamente l'istituzione di un'Agenzia terza sulla valutazione, un «raggio di sole» in un buio continuo. Rileva peraltro malgrado questo il Governo continua ad attuare una politica complessiva di tagli lineari che andranno sempre più a ricadere sugli enti di ricerca e sulla qualità dell'insegnamento universitario. Ritiene importante che l'Ente di valutazione debba aprirsi ad esperienze esterne e ad un confronto con l'Europa, il che non può che significare un ritorno di qualità.
Preannuncia quindi il voto di astensione sulla proposta di parere in esame, in attesa del mantenimento da parte del Governo dell'impegno preso con l'istituzione dell'ANVUR.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, ringrazia i colleghi per il dibattito proficuo e costruttivo che si è svolto su un provvedimento, che a prima vista potrebbe sembrare privo di spunti e che invece ha suggerito ai commissari un dibattito impegnato e appassionato. Ringrazia l'onorevole Santolini per il contributo dimostrato nonostante un approccio pessimistico

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e si sente di rassicurare l'onorevole Nicolais sulla terzietà dell'Agenzia, terzietà che è un fattore connotativo e peculiare dell'ANVUR. Accoglie quindi la proposta dell'onorevole Bachelet di sopprimere l'avverbio «principalmente» e quella dell'onorevole Ghizzoni in merito alla internalizzazione, proponendo l'aggiunta delle parole «in Italia e all'estero». Apprezza quindi le altre proposte presentate, come ad esempio l'intreccio tra attività didattica e attività di ricerca, ma ritiene sia già presente nelle pieghe del provvedimento. Sottolinea quindi come il dibattito svolto, con l'approvazione di un parere favorevole condiviso, sia un primo passo per un nuovo criterio di valutazione dell'Università italiana. Riformula quindi conseguentemente la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazione, di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 2).

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazione, come riformulata dal relatore.

Sull'ordine dei lavori.

Valentina APREA, presidente, in attesa dell'arrivo del Ministro Bondi, propone di passare all'esame degli altri atti del Governo n. 132, 133 e 134.

La Commissione concorda.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei.
(Atto n. 132).
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 4 novembre 2009.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) chiede alcuni chiarimenti sui termini per l'espressione del parere da parte della Commissione.

Valentina APREA, presidente e relatore, ricorda che affinché la Commissione possa esprimersi occorre che il parere del Consiglio di Stato sia trasmesso alla Camera. La Commissione ha iniziato infatti l'esame sullo schema di regolamento in oggetto, in quanto il Governo ne ha sottolineato l'urgenza, ma è comunque tenuta ad attendere che si perfezionino tutti i requisiti formali. Dopo lo svolgimento della relazione e delle audizioni informali previste si può avviare il dibattito, in attesa che pervenga il citato parere del Consiglio di Stato. Si riserva di presentare quindi una proposta di parere nel seguito dell'esame che tenga conto del dibattito complessivo svolto dalla Commissione e degli altri pareri previsti dalla normativa; in modo che il Governo possa riesaminare il regolamento in seconda lettura, per poi procedere alla sua definitiva adozione dopo la prevista registrazione della Corte dei Conti, pervenendo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, per consentirne l'applicazione in tempo utile per l'avvio del prossimo anno scolastico.

Caterina PES (PD) ricorda che interviene senza avere predisposto un discorso meditato. Ritiene importante esporre alcune sue considerazione per iniziare a riflettere su quanto si è ascoltato nei giorni scorsi con le tante audizioni che si sono svolte in Commissione. Ritiene essenziale partire da un dato numerico e sottolinea come dal Piano programmatico su cui stiamo ragionando, ci si trovi di fronte a una decurtazione di 21 mila cattedre. A suo giudizio occorre addivenire ad una razionalizzazione; ma razionalizzare significa anche prevedere una nuova organizzazione. Considera importante partire dal taglio delle 21 mila cattedre, in quanto, di fronte a questo dato ritiene che si abbia l'impressione di trovarsi di fronte, non ad una riforma, ma solo ai rigidi tagli voluti dal Ministro dell'economia. Sottolinea

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come in una scuola del domani, a cui non è ovviamente pregiudizialmente contraria, si possa pensare a meno posti di lavoro ma che a questa mancanza debba, sempre in una scuola futuribile, corrispondere maggiore qualità ed efficienza.
Ritiene per quello che riguarda nello specifico la riforma dei licei assolutamente non positivo il pensare che si possa applicarla alle seconde classi, sottolinea come sicuramente si tratti di un risparmio, ma un risparmio che non risponde certo ad un criterio di efficienza. In questo caso pensa che le famiglie abbiano stipulato un patto con lo Stato, che lo Stato poi non onora in quanto cambierà in corsa le modalità curriculari dell'indirizzo di studi prescelto dai ragazzi e dalle famiglie stesse. Per quello che concerne il quadro degli istituiti tecnici sottolinea che, in questo caso, la trama unificante è evidente, mentre ribadisce, sembrarle poco chiaro l'obiettivo finale della riforma dei licei. Infatti rileva come nei quadri orari e nei profili disciplinari non vi sia un tratto unificante.
Per quello che riguarda la «competenza di soglia» raggiunta con l'innalzamento dell'istruzione all'età di 16 anni, con legge dello Stato, ne ribadisce la validità e crede che occorra garantire a tutti l'istruzione fino ai 18 anni. Ricorda ancora come sia carente a suo giudizio la definizione degli obiettivi e delle competenze da raggiungere e che questi contenuti debbano essere ricompresi nei quadri orari, se si vuole parlare di riforma e non di operazione dovuta ai tagli economici. Per quello che riguarda la riorganizzazione degli istituti tecnici ritiene vi sia una visione condivisa e la stessa Commissione De Toni che vi ha lavorato ha prodotto un superamento della licealizzazione dei tecnici legando questi istituti ai territori e alle imprese sul territorio. Ritiene invece che per i licei il «modello gentiliano» non appare ancora superato. Sottolinea che a suo giudizio per superare il «modello gentiliano» non vadano toccate le discipline che rimangono un punto nodale dell'istruzione superiore ma che si debba toccare il metodo: superare le lezioni frontali, inventare e accedere ad una nuova sintassi ed a un nuovo modello del processo di apprendimento. Aggiunge che, a suo giudizio, non vede questo slancio, questa innovazione nella riforma dei licei. Ritiene fondamentale riconsiderare l'intero metodo e sottolinea come queste riflessioni non accompagnino la riforma stessa. Ribadisce, a suo giudizio, che non si debba partire dai contenuti ma dalla governance. Ritiene che una riforma prima che ai contenuti debba pensare ad una cornice, manca infatti la visione e la cornice metodologica. Ritiene utile portare l'esempio dei licei scientifici tecnologici, ritiene che si tratti di un liceo scientifico a cui mancano le competenze tecnico-pratiche, ritenute fondamentali anche nelle sperimentazioni Brocca, sintetizzando si può affermare che si è di fronte, da una parte, a laboratori senza insegnati e dall'altra a insegnanti senza laboratori. A questo punto riterrebbe più utile dare non un'opzione ma un'altra scelta da una parte il liceo scientifico e dall'altra il liceo tecnologico. Così come viene presentato il liceo tecnologico sembra uno scientifico più appetibile per ragazzi meno desiderosi di studio e che non vogliano affrontare lo studio del latino. Auspica che queste poche riflessioni che ha voluto mettere in campo possano portare all'avvio di un discorso approfondito fino all'espressione del parere da parte della Commissione, che è composta da tante persone che lavorano con impegno e credono con passione nella possibilità di dotare il Paese di una scuola nuova ed efficiente.

Paola GOISIS (LNP) auspica che ci siano i tempi per poter pervenire alle modifiche necessarie al provvedimento.

Valentina APREA, presidente e relatore, assicura che sarà garantito il tempo necessario per approfondire adeguatamente tutte le proposte di modifica che saranno presentate.
Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia l'esame ad altra seduta.

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Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente norme sul riordino degli istituti tecnici.
(Atto n. 133).

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e rinvio).

Valentina APREA, presidente e relatore, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia l'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente norme sul riordino degli istituti professionali.
(Atto n. 134).

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e rinvio).

Valentina APREA, presidente e relatore, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia l'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 25 novembre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi.

La seduta comincia alle 15.20.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2010).
C. 2936 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla V Commissione).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012.
C. 2937 Governo, approvato dal Senato, e relativa nota di variazione C. 2937-bis.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2010 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole sulla Tabella 2).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 novembre 2009.

Valentina APREA, presidente, ricorda che sono stati presentati emendamenti e un ordine del giorno ai provvedimenti in titolo, pubblicati in allegato al resoconto della seduta di ieri, martedì 24 novembre 2009.

Fabio GARAGNANI (PdL), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole sulla Tabella n. 2. Invita al ritiro, altrimenti il parere è contrario, degli emendamenti Levi 2936/Tab.C.5, Giulietti 2936/Tab.C.8 e De Biasi 2936/Tab.C.6 e dell'ordine del giorno Giulietti 0/2936/VII/3.

Il ministro Sandro BONDI concorda con il relatore.

Ricardo Franco LEVI (PD) illustra una proposta di relazione alternativa sulla tabella n. 2 (vedi allegato 3). Rileva in particolare che il settore dell'editoria, che deve rivestire un ruolo fondamentale al fine di contribuire alla diffusione della libertà di manifestazione del pensiero e del pluralismo delle idee - così come previsto dall'articolo 21 della Costituzione -, è in grave difficoltà, in quanto è carente il sostegno da parte dello Stato a tale settore. Rileva in particolare che lo stato di crisi in cui versa il settore deriva anche dalla riduzione nella vendita degli spazi pubblicitari sulle varie testate e che i tagli alle risorse pubbliche messe a disposizione di tale settore rischiano di comportare la chiusura da parte di varie testate. Aggiunge che la riduzione delle risorse pubbliche a sostegno dell'editoria si pone in contrasto con le politiche di sostegno pubblico degli altri paesi europei, che pur con

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modalità e strumenti diversi, sono sicuramente connotate da un'attenzione decisamente maggiore allo sviluppo del settore rispetto a quello dimostrato dallo Stato italiano. Riconosce peraltro che la delegificazione delle norme relative all'editoria aggrava sicuramente la situazione, ribadendo peraltro la necessità che vengano stanziate risorse a sufficienza per il prossimo trienno, al fine di evitare il collasso di un settore vitale per la vita del nostro Paese.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge quindi gli emendamenti Levi 2936/Tab.C.5, Giulietti 2936/Tab.C.8 e De Biasi 2936/Tab.C.6
Si passa all'esame dell'ordine del giorno.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) sottoscrive l'ordine del giorno Giulietti 0/2936/VII/3.

La Commissione respinge l'ordine del giorno Giulietti 0/2936/VII/3.

Valentina APREA, presidente, avverte che la proposta di relazione alternativa sulla Tabella 2 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria, a firma dell'onorevole Ghizzoni e altri, si intenderà respinta, in caso di approvazione della proposta di relazione favorevole del relatore sulla medesima tabella e connesse parti del disegno di legge finanziaria.

La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole sulla Tabella 2, formulata dal relatore, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2010).
C. 2936 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla V Commissione).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012.
C. 2937 Governo, approvato dal Senato, e relativa nota di variazione C. 2937-bis.

Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2010.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole sulla Tabella 7).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 novembre 2009.

Valentina APREA, presidente, ricorda che sono stati presentati emendamenti ai provvedimenti in titolo, pubblicati in allegato al resoconto della seduta di ieri, martedì 24 novembre 2009.

Fabio GARAGNANI (PdL) illustra una proposta di relazione favorevole sulla Tabella n. 7 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.
Invita al ritiro, altrimenti il parere è contrario, degli emendamenti Ghizzoni 2936/VII/Tab.C.3, 2936/VII/Tab.C.1 e 2936/VII/Tab.C.2.

Il ministro Sandro BONDI esprime parere conforme al relatore.

Manuela GHIZZONI (PD) illustra una proposta di relazione alternativa sulla tabella 7 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria (vedi allegato 4). Rileva innanzitutto che l'impianto della finanziaria in generale non è in grado di far fronte alla grave crisi economica del Paese che ha inciso in modo preoccupante sul tasto di occupazione in generale. Anche nell'ambito delle politiche scolastiche è possibile definire come prociclici gli interventi del Governo, come dimostrano il mancato rinnovo degli incarichi per 18 mila docenti e per 8 mila ATA, per il solo anno scolastico in corso. Stigmatizza inoltre l'azzeramento del capitolo per garantire libri di testo gratuiti alle scuole dell'obbligo, rilevando che da ciò discende la conseguenza che chi vorrà esigere il diritto relativo dovrà fare

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richiesta ai comuni, che però non dispongono delle risorse sufficienti a riguardo, dato che mancano 800 milioni nel trasferimento che compensa il mancato introito dell'ICI. Da ciò deriva quindi la considerazione che il federalismo che si vuole attuare è uno strano federalismo, in quanto gli «obblighi federali» vengono scaricati di fatto sui comuni. Rileva che sarebbe stato opportuno che il relatore nella sua proposta di relazione avesse fatto esplicito riferimento alla questione dei libri di testo gratuiti per le scuole dell'obbligo; auspica almeno che di essa si possa tenere conto nella relazione che verrà approvata. Constata inoltre che la Tabella B è priva di risorse e che non si può riporre tutte le speranze sulle quelle provenienti dallo scudo fiscale.
Ricorda altresì che i tagli alle risorse per l'istruzione ammontano a 400 milioni di euro e si assommano a quelli pari a 2,2 miliardi di euro relativi all'anno scorso. Aggiunge che in tal senso, con esplicita interrogazione, si erano segnalate le difficoltà derivanti dalla scarsità di risorse ma che nonostante questo si continua ad operare sui tagli ai capitoli per il personale e per il funzionamento. In merito all'istruzione universitaria, rileva che la carenza di risorse è ormai assodata. Il Fondo di funzionamento ordinario registra 700 milioni di tagli e ciò è molto grave se si pensa che i rettori non riescono a chiudere i bilanci e a pagare le spese ordinarie, tanto meno a cofinanziare i posti da ricercatori previsti dal piano di immissione straordinario del Governo Prodi. È stata smentita altresì la linea annunciata a marzo dal Ministro Gelmini che parlava allora di riforme in cambio di risorse. Segnala quindi che l'università è un valore di crescita fondamentale e che andrebbe quindi tutelata maggiormente la sua funzione. Stigmatizza inoltre il sostanziale annullamento della funzione del FIRST, che costituisce un mezzo importante per la ricerca, rilevando che invece in Francia e negli Stati Uniti si è dato molto impulso alla ricerca proprio con strumenti analoghi a quelli già previsti dal FIRST. Rileva altresì che la mancanza di risorse in Tabella A e B comporta di fatto l'impossibilità di finanziarie provvedimenti legislativi quali quelli relativi alla biblioteca per i ciechi di Milano e l'ISMEL, frustrando di conseguenza le prerogative del Parlamento.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) illustra una proposta di relazione alternativa sulla Tabella 7 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria (vedi allegato 5). Comprende innanzitutto il disagio che può provare il ministro Bondi per la gestione della difficile situazione economica, rilevando peraltro che è abbastanza anomala la situazione in cui il ministro Tremonti viene «strattonato» dai vari colleghi per avere più risorse. Rileva peraltro, al di là della crisi economica, che non vi è una strategia in materia di beni culturali, al di là degli annunci fatti ad esempio dal ministro Bondi in audizione in Commissione relativamente all'importanza di tutelare il «bello». Aggiunge che la finanziaria poggia su un'aspettativa difficilmente verificabile: quella relativa agli introiti rilevanti che potrebbero derivare dallo scudo fiscale. Segnala quindi come aspetto negativo anche il mancato sblocco dei fondi relativamente alla banda larga; un Paese che non investe nella cultura, e nell'istruzione ha rinunciato al proprio futuro, visto che il settore della cultura è fondamentale anche per lo sviluppo dell'economia. Segnala inoltre come dato molto preoccupante l'indice di spesa del 43 per cento rispetto al PIL e la circostanza che non si riescono ad abbassare le tasse nonostante le previsioni in tal senso. Sottolinea quindi che è preoccupante il livello di disoccupazione che tende ad aumentare e che di fatto con i tagli previsti si è decisa la fine definitiva del diritto allo studio. Occorre invece modernizzare l'università, promuovere la formazione di insegnanti e la professionalità di docenti.

La Commissione respinge quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Ghizzoni 2936/VII/Tab.C.3, 2936/VII/Tab.C.1 e 2936/VII/Tab.C.2.

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Valentina APREA, presidente, avverte che, essendo state presentate proposte di relazioni alternative sulla Tabella 7 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria, a firma dell'onorevole Ghizzoni e dell'onorevole Zazzera, esse si intenderanno respinte in caso di approvazione della proposta di relazione favorevole sulla medesima tabella e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria, presentata dal relatore.

La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole sulla Tabella n. 7 presentata dal relatore, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2010).
C. 2936 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla V Commissione).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012.
C. 2937 Governo, approvato dal Senato, e relativa nota di variazione C. 2937-bis.

Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2010.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole sulla Tabella 13).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 novembre 2009.

Valentina APREA, presidente, ricorda che sono stati presentati emendamenti e ordini del giorno ai provvedimenti in titolo, pubblicati in allegato al resoconto della seduta di ieri, martedì 24 novembre 2009.

Fabio GARAGNANI (PdL), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole sulla Tabella 13 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.
Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, degli emendamenti Giulietti 2936/VII/Tab.C. 9, Ghizzoni 2936/VII/Tab.C.4 e De Biasi 2936/VII/Tab.C. 7 e sugli ordini del giorno Giulietti 0/2936/VII/1 e 0/2936/VII/2.

Il ministro Sandro BONDI esprime parere conforme al relatore.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) illustra una proposta di relazione alternativa sulla tabella n. 13 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria (vedi allegato 6). Giudica innanzitutto negativamente la «strategia di sopravvivenza» portata avanti dal Governo sulle politiche dei beni culturali, strategia che non è contrassegnata dall'esistenza di una linea di indirizzo precisa volta a perseguire le priorità fondamentali per quel che riguarda il settore. Pur apprezzando lo sforzo fatto per aumentare - seppur in misura minima - le risorse in favore del FUS, ritiene innanzitutto assolutamente non condivisibile il fatto che si spenda ancora solo lo 0,3 per cento del prodotto interno lordo nelle politiche di sviluppo culturale, a fronte peraltro dell'esplicito riconoscimento del fatto che ogni investimento in tale ambito comporta un ritorno pari a 16 volte. Occorre quindi incrementare la percentuale rispetto al prodotto interno lordo, evitando inoltre di dare rilievo solo all'aspetto del turismo per quel che riguarda le politiche di valorizzazione dei beni culturali.
Ritiene infatti, che proprio la situazione di crisi economica dovrebbe portare all'idea che è importante investire nella cultura, in quanto un investimento di questo tipo ha risvolti positivi sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale. Critica inoltre il fatto che molti interventi nel settore vengono fatti attraverso i «residui», considerando tale modalità di procedere molto aleatoria e rilevando inoltre che non si può riporre sempre la speranza nei finanziamenti derivanti dai provvedimenti governativi, appositamente approvati di volta in volta dal Governo. Evidenzia inoltre che esiste una

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contraddizione netta tra i propositi annunciati dal Governo e le azioni concretamente messe in campo, rilevando che gli unici incrementi di spesa hanno riguardato le situazioni emergenziali e che pur essendo degni di merito gli interventi messi in atto, ad esempio, per la tutela del paesaggio in Abruzzo, occorre allo stesso tempo prevedere degli interventi di respiro generale. Passando a questioni più specifiche, evidenzia che andrebbero meglio chiariti alcuni aspetti gestionali relativi al MAXXI, con riferimento in particolare all'apporto dei privati e alle modalità di finanziamento, più in generale, del museo in questione. Sul FUS, pur segnalando che si tratta di uno strumento da rivedere, segnala che andrebbe previsto un aumento consistente delle risorse ad esso destinate, riportandolo ad esempio a quanto era previsto nella finanziaria 2007. La situazione è drammatica, e si sta rischiando di fare morire una parte importante della cultura in Italia se si attende ancora la riforma delle fondazioni, che non è stata ancora varata dal Governo. Richiama anche la situazione del settore della musica, che sta vivendo una stagione molto difficile, tanto che l'intero comparto è in crisi; sarebbe quindi necessario un finanziamento straordinario. Residuale è l'insieme degli intenti sulla prosa, ritiene inoltre che anche la situazione del cinema sia molto grave; non basta il generico sostegno attualmente previsto, ma occorre istituire una specifica Agenzia del cinema che si faccia carico di un riordino complessivo del settore.

Il ministro Sandro BONDI segnala innanzitutto che sicuramente alcune proposte provenienti dal dibattito potranno essere soddisfatte nel corso dell'esame dei provvedimenti in discussione o con altri in corso di approvazione da parte del Governo. Rileva che sicuramente la crisi economica non è stata ancora superata ma che in ogni caso occorre dare maggiore rilievo non solo al tema delle risorse, ma anche a quello delle riforme di alcuni comparti consistenti del settore che si stanno mettendo in campo; su tale tema l'opposizione dovrebbe dimostrarsi maggiormente disponibile al confronto. In particolare, sul taglio delle risorse destinate ai beni culturali ricorda che malgrado le riduzioni apportate i livelli essenziali sono rimasti inalterati. Segnala inoltre come dato molto positivo il fatto che vi è stato uno stanziamento di 60 milioni di euro per il Fus.
Intende quindi sottolineare che la VII Commissione cultura sta svolgendo un lavoro proficuo sulla cosiddetta legge Carlucci, che racchiude le proposte di legge in materia di spettacolo dal vivo attualmente all'esame del costituito Comitato ristretto, proprio allo scopo di giungere all'elaborazione di un disegno di legge quadro bipartisan che investa il riordino complessivo della materia. Il Governo condivide questo lavoro in tutte le disposizioni previste nel nuovo testo che sta per essere licenziato dal Comitato ristretto per l'esame della Commissione, considerando questa e non altre la sede specifica per la sua approvazione. Per quanto attiene le fondazioni lirico-sinfoniche, segnala infine che è sicuramente necessario mettere mano ad una riforma in cui peraltro si preveda un maggiore contributo da parte dei privati. Notevole rilievo merita altresì, a suo avviso, l'approvazione del regolamento attuativo di ARCUS. In conclusione, rileva l'importanza di prevedere strumenti fiscali a favore della cultura che ne consentano un rilancio.

Valentina APREA, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Giulietti 2936/VII/Tab.C. 9, si intende vi abbia rinunciato.

La Commissione respinge quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti De Biasi 2936/VII/Tab.C. 7 e Ghizzoni 2936/VII/Tab.C. 4.
Si passa all'esame degli ordini del giorno.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) sottoscrive gli ordini del giorno Giulietti 0/2936/VII/1 e 0/2936/VII/2.

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La Commissione respinge quindi, con distinte votazioni, gli ordini del giorno Giulietti 0/2936/VII/1 e 0/2936/VII/2.

Manuela GHIZZONI (PD) chiede al relatore se vi è comunque la sua disponibilità a presentare un ordine del giorno nel corso dell'esame in assemblea in materia di libri di testo gratuiti per le scuole dell'obbligo.

Fabio GARAGNANI (PdL), relatore, preannuncia la propria disponibilità all'ipotesi prospettata dalla collega Ghizzoni.

Il ministro Sandro BONDI, intervenendo per una precisazione, rileva, con riferimento a quanto segnalato dall'onorevole Ghizzoni nella seduta del 24 novembre della Commissione cultura circa il mancato finanziamento del corrente esercizio degli istituti culturali della Tabella C del disegno di legge finanziaria, che è stato di recente controfirmato dal ministro Tremonti l'apposito decreto di finanziamento per il 2009 e per il triennio 2010-2012 e che è in corso da parte dei competenti uffici del Ministero, l'emissione dei relativi ordini di pagamento.

Valentina APREA, presidente, avverte che, essendo stata presentata una proposta di relazione alternativa sulla Tabella 13 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria, a firma dell'onorevole Ghizzoni e altri, essa si intenderà respinta in caso di approvazione della proposta di relazione favorevole sulla medesima tabella e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria, presentata dal relatore.

La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole del relatore sulla Tabella n. 13 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Valentina APREA (PdL), avverte che la Commissione cultura, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, nomina il deputato Fabio Garagnani quale relatore per riferire sui disegni di legge Finanziaria e Bilancio presso la Commissione Bilancio. Ringrazia il ministro per l'intervento svolto e per il supporto per quel che riguarda il lavoro svolto dal Comitato ristretto in materia di spettacolo dal vivo.

La seduta termina alle 16.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.20 alle 16.35.