CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 novembre 2009
250.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 24 novembre 2009. - Presidenza del vicepresidente Carlo CICCIOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Francesca Martini.

La seduta comincia alle 12.55.

Variazione nella composizione della Commissione.

Carlo CICCIOLI, presidente, comunica che il deputato Andrea Sarubbi entra a far parte della Commissione.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2010).
C. 2936 Governo, approvato dal Senato.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012.
C. 2937 Governo, approvato dal Senato e relativa nota di variazione (C. 2937-bis).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2010 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione)
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 24 novembre 2009.

Paola BINETTI (PD) osserva che l'esame delle Tabelle n. 2 e n. 4 evidenzia, per quanto di competenza della Commissione,

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la sistematica riduzione delle risorse destinate alle politiche socio-sanitarie. Questi tagli confermano e, al tempo stesso, rischiano di aggravare la crisi economica che il Governo si ostina a negare. Sottolinea, in particolare, il mancato finanziamento del Fondo per la non autosufficienza, che fa venire meno un fondamentale strumento di intervento a favore dei soggetti disabili e degli anziani, ricordando come le persone di età superiore ai sessantacinque anni siano attualmente il 20 per cento circa della popolazione italiana. Si sofferma quindi su altre riduzioni di stanziamenti di carattere sociale, osservando come l'entità di questi tagli, che emerge con chiarezza anche dal mero confronto con gli stanziamenti dell'anno precedente, dimostri la grave miopia del Governo rispetto alla situazione sociale del Paese. Al riguardo, auspica che la sensibilità per i temi di natura sociale non appartenga alla cultura del solo centrosinistra e che gli emendamenti, che il suo gruppo presenterà al fine di ripristinare gli stanziamenti citati, possano essere sostenuti e approvati unitariamente dalla Commissione. Rileva, inoltre, che anche il meccanismo proposto per il finanziamento della cosiddetta «social card» non dà alcuna certezza ai potenziali beneficiari di tale intervento. Stigmatizza, infine, la soppressione della possibilità di destinare alle associazioni il 5 per mille delle imposte sui redditi, osservando come, dal complesso dei richiamati interventi, emerga con chiarezza la scelta del Governo di privare il Paese, le famiglie, gli anziani e, in genere, i soggetti più deboli di ogni forma di sostegno.

Vittoria D'INCECCO (PD) rileva che, quest'anno, la discussione sul disegno di legge finanziaria giunge alla Camera mentre si addensa una crisi economica che da mesi aleggia su tutto il Paese. Una crisi che si fa dura, che comincia ad insinuarsi nella vita quotidiana delle persone, con posti di lavoro che sfumano, ammortizzatori sociali che scadono, precari che perdono anche una forma minima di lavoro e salario, famiglie che danno fondo ai risparmi, il costo della vita che erode i bilanci personali e familiari.
Per queste ragioni, oggi più che mai, gli italiani legano alla discussione sul disegno di legge finanziaria la speranza del riconoscimento dei loro bisogni, affidano cioè alla politica il suo vero compito: leggere la realtà e i suoi nodi, elaborare un progetto, trovare risposte, offrire proposte.
L'idea della crisi e del Paese che contiene questo disegno di legge finanziaria, a suo avviso, è a dir poco sconcertante. Viene proposta una programmazione economica che taglia sistematicamente la spesa sociale e trascura completamente i settori che più avrebbero bisogno di un intervento deciso. Il Governo non definisce nessun obiettivo programmatico sul piano della ripresa economica; non indica una strategia complessiva per favorire il recupero di capacità competitive, non interviene neppure su misure di sostegno in campo sociale e sanitario, non presenta una seria politica di contrasto alla povertà, non dispiega un progetto per sostenere il potere d'acquisto delle famiglie, che si sono impoverite. Al contrario, vengono sistematicamente decurtati i principali fondi sociali.
Rispetto al settore della sanità, lo scenario è analogo: riduzione degli stanziamenti previsti nel passato per i principali programmi e missioni.
Si tratta, a suo dire, di uno scenario sconfortante, in un momento in cui il Paese avrebbe bisogno di misure incisive di sostegno al lavoro, ai redditi, alle imprese, di misure per il Mezzogiorno, di interventi seri sull'assistenza e sulla salute.
Lo sforzo del suo gruppo, nella battaglia parlamentare, sarò quello di presentare un'idea alternativa; una diversa strategia di attacco verso i problemi del Paese. Contemporaneamente, gli emendamenti del suo gruppo conterranno anche proposte di «riduzione di danni».
Desidera esprimere, infine, la propria solidarietà e il proprio sostegno alla battaglia che stanno conducendo la collega Farina Coscioni, le associazioni e i malati di sclerosi laterale amiotrofica. La loro vertenza è totalmente condivisibile: chiedono

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che i finanziamenti già stanziati siano sbloccati, che diventino operative le decisioni già assunte e bloccate dal Governo, che si adottino linee guida per assicurare ai malati di sclerosi laterale amiotrofica un'adeguata assistenza domiciliare. Questa protesta, questo grido d'allarme, è quanto mai necessario nel momento in cui il Parlamento si appresta a varare una legge finanziaria che è clamorosamente distratta rispetto ai bisogni reali del Paese, clamorosamente lontana dalle esigenze vere della gente, clamorosamente sorda alla voce dell'Italia che soffre.

Daniela SBROLLINI (PD) osserva che, come evidenziato dalle colleghe che l'hanno preceduta, il disegno di legge finanziaria in esame appare poco incisivo e complessivamente inadeguato. Inoltre, esso riduce in modo significativo gli stanziamenti per la spesa sociale, in un contesto caratterizzato da una crisi economica che, contrariamente a quanto ripetutamente affermato dal Governo, è ben lungi dall'essere superata e che produrrà, secondo le stime più recenti, la perdita complessiva di circa 1 milione e 200 mila posti di lavoro, penalizzando soprattutto le donne e i giovani. La mancanza di efficaci interventi correttivi aggraverà le ricadute negative della crisi sulle famiglie proprio nel momento in cui queste sono chiamate a svolgere il ruolo di principale ammortizzatore sociale del Paese. I tagli richiamati dalle colleghe che l'hanno preceduta e la sproporzione tra le misure adottate da altri Paesi europei e dagli Stati Uniti, da un lato, e quelle, assai più modeste, adottate in Italia, dall'altro, confermano l'assenza di una strategia efficace del Governo per uscire dalla crisi e per far ripartire i consumi. Tale mancanza di strategia politica è, a suo avviso, aggravata dalla continua rincorsa di istanze localistiche e particolaristiche, che finiscono spesso per premiare i soggetti meno virtuosi. Si sofferma quindi, in particolare, sulla situazione dei soggetti di età compresa tra i venticinque e i quaranta anni, che, proprio nel momento in cui devono affrontare il problema di formare nuove famiglie, si vedono privati del cosiddetto «bonus famiglia». Auspica, infine, che vi siano margini per un miglioramento del testo nel corso dell'esame in Commissione, specie sotto il profilo della spesa per il welfare.

Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD) rileva, preliminarmente, che il Governo non sta affrontando in modo adeguato la crisi economica in atto e, in particolare, le sue ricadute in termini occupazionali, come dimostrato anche dalle proteste di quanti, proprio in questi mesi, hanno perso il posto di lavoro. Ciò rende, a suo avviso, tanto più grave la riduzione degli stanziamenti di natura sociale. Si sofferma, quindi, sul meccanismo di finanziamento della social card, che rende estremamente incerta una misura che, già nell'anno in corso, si è rivelata del tutto insufficiente. Stigmatizza, altresì, la soppressione della possibilità di destinare alle associazioni il 5 per mille delle imposte sui redditi. Ritiene, inoltre, che le risorse destinate alla spesa sanitaria non siano sufficienti a garantire il rientro dei disavanzi regionali nei termini concordati. Esprime, infine, la propria solidarietà all'iniziativa di protesta, a favore dei soggetti affetti da sclerosi laterale amiotrofica, intrapresa dalla collega Farina Coscioni.

Antonio PALAGIANO (IdV), prima di entrare nel merito del provvedimento in esame, esprime rammarico per le conclusioni dell'indagine conoscitiva sull'impiego della pillola abortiva RU486, che, secondo quanto dichiarato dal senatore Gasparri, affermerebbero l'incompatibilità del ricorso a tale farmaco con le disposizioni di cui alla legge n. 194 del 1978. Ciò premesso, rileva come tutti i Ministeri di spesa e diversi senatori di maggioranza abbiano a più riprese invitato il Ministro dell'economia e delle finanze ad interpretare i vincoli di bilancio in modo più ampio, al fine di consentire una risposta più efficace alla crisi economica in atto. Ricorda, quindi, le principali riduzioni di risorse nel settore sociale, soffermandosi, in particolare, sul mancato finanziamento

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del Fondo per la non autosufficienza, decisione che giudica di inaudita gravità.

Anna Margherita MIOTTO (PD), dopo aver espresso il proprio netto dissenso rispetto all'impostazione della manovra di finanza pubblica proposta dal Governo e, in particolare, alla forte riduzione della spesa sociale, si sofferma sul mancato recepimento, nei disegni di legge finanziaria e di bilancio, di gran parte dei contenuti del Patto per la salute, recentemente approvato in sede di Conferenza tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. La decisione di disattendere tale Patto mina profondamente, a suo avviso, la credibilità del Governo e delle istituzioni in generale. Al riguardo, si sofferma, in particolare, sul mancato finanziamento del Fondo per le politiche sociali, del Fondo per la non autosufficienza, nonché del programma di interventi di ristrutturazione edilizia, di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti, di cui all'articolo 20 della legge n. 67 del 1988. Stigmatizza, altresì, la drastica riduzione delle risorse destinate alle regioni per le politiche assistenziali dei comuni: a fronte di un evidente aumento della domanda di servizi, si registra infatti una riduzione delle risorse che, tenuto conto delle spese non comprimibili, si aggira intorno al 66 per cento. Auspica, inoltre, che, in Commissione e in Aula, si creino le condizioni per un'ampia convergenza su una modifica del disegno di legge finanziaria, al fine di ripristinare un livello adeguato di spesa sociale. Infine, osserva che l'articolo 2, comma 52, del disegno di legge finanziaria istituisce l'Osservatorio nazionale sulle comunità giovanili, in luogo dell'Osservatorio per il disagio giovanile legato alle dipendenze, nonché il Fondo nazionale per le comunità giovanili. In proposito, osserva che, venendo meno il riferimento alle dipendenze, sarebbe preferibile modificare la denominazione dell'Osservatorio e del Fondo, facendo riferimento semplicemente alla realtà giovanile, e prevedere una gestione del Fondo d'intesa con le regioni.

Luciana PEDOTO (PD) osserva che, come ricordato dai colleghi che l'hanno preceduta, il provvedimento in esame presenta numerose lacune e carenze. Preannuncia, pertanto, la presentazione di emendamenti volti a correggere tali carenze. In particolare, gli emendamenti saranno volti a mantenere inalterate le risorse per il funzionamento dell'Istituto superiore di sanità - essendo inaccettabile che, nel pieno di una pandemia influenzale, tali risorse siano ridotte in modo tanto significativo - e a recepire nel disegno di legge finanziaria i principali contenuti del Patto per la salute. Ricorda, quindi, come la tanto sbandierata social card si sia rivelata inefficace, onerosa e umiliante per i beneficiari e come, più in generale, tutti i provvedimenti adottati dal Governo in materia economica abbiano finito per produrre effetti perversi sui conti pubblici e sulla stessa situazione economica del Paese. Osserva, altresì, come la proclamata prudenza del ministro Tremonti rischi di non essere affatto neutrale, ma di favorire, al contrario, le categorie economicamente più forti. Invita, infine, il Governo a non limitarsi a enfatizzare le aspettative positive degli operatori economici, ma ad adottare misure concrete per il rilancio dell'economia.

Luisa BOSSA (PD) sottolinea che il provvedimento in esame non contiene risposte efficaci alle conseguenze delle crisi economica, in particolare sotto il profilo occupazionale. Più che la prudenza richiamata dal ministro Tremonti, l'atteggiamento del Governo denota, a suo avviso, una chiara determinazione nel ridurre le risorse per le politiche sociali, in un momento di particolare difficoltà per le famiglie e le imprese, come conferma, specie in alcune regioni, il crescente fenomeno dell'usura. Invita, inoltre, il Governo a spiegare perché non siano state utilizzate le risorse destinate all'acquisto di comunicatori di nuova generazione, come evidenziato

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dall'iniziativa di protesta della collega Farina Coscioni. Auspica, infine, che la maggioranza e il Governo vogliano spiegare e difendere le proprie ragioni nel corso dell'esame dei disegni di legge finanziaria e di bilancio.

Delia MURER (PD) stigmatizza la drastica riduzione della spesa sociale, tanto più grave in una fase di crisi economica, ricordando, in aggiunta a quanto già evidenziato dai colleghi, la soppressione del Fondo per l'inclusione degli immigrati. Evidenzia, quindi, che i comuni non dispongono delle risorse necessarie per assolvere ai propri compiti in materia di assistenza e invita il Governo e la maggioranza a valutare l'opportunità di escludere dal Patto di stabilità interno la spesa sociale dei comuni. Auspica, infine, che la Commissione possa, in modo unitario, approvare emendamenti volti a ripristinare il Fondo per la non autosufficienza - tanto più necessario a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione - e il Fondo per l'inclusione degli immigrati.

Lucio BARANI (PdL), relatore, intervenendo in sede di replica, premette di voler considerare con attenzione tutte le osservazioni svolte dai colleghi. Precisa, quindi, che i contenuti del Patto per la salute saranno certamente rispettati dal Governo, che li recepirà in un disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica, ferme restando le differenziazioni tra regioni che inevitabilmente discendono dalle rilevanti competenze regionali in materia. Ritiene, inoltre, che non si possa parlare di mancato finanziamento della social card, dal momento che questa è stata finanziata, seppure con modalità diverse dall'anno precedente. Invita, quindi, i colleghi a considerare il significativo aumento della spesa per gli ammortizzatori sociali dovuto alle ricadute occupazionali della crisi economica, sebbene, indubbiamente, su questo particolare aspetto della crisi siano certamente possibili ulteriori interventi da parte del Governo. Ricorda, altresì, come anche l'attuazione del Piano casa stia procedendo speditamente, seppure nei modi individuati da ciascuna regione, e come, sul piano dei servizi sociali, i comuni delle regioni virtuose riescano a offrire servizi adeguati, mantenendo, per giunta, un livello basso di tassazione. In proposito, osserva che, nella spesa dei comuni, esistono ampi margini di razionalizzazione, come evidenziato anche dalla Corte dei conti. Ritiene, altresì, che il decreto-legge n. 112 del 2008 abbia opportunamente snellito i contenuti del disegno di legge finanziaria e che il Governo stia correttamente cercando di razionalizzare la spesa sociale, eliminando le situazioni di abuso. Rileva, infine, come i primi dati disponibili confermino la bontà delle decisioni adottate dalla maggioranza e dal Governo anche in materia di «scudo fiscale».

Antonio PALAGIANO (IdV), intervenendo sull'ordine dei lavori, invita il relatore a chiarire se ritiene che sussistano le condizioni per un miglioramento del testo del provvedimento in esame da parte della Commissione.

Il sottosegretario Francesca MARTINI, replicando, osserva che molti degli interventi svolti nella seduta odierna non tengono conto dei limiti posti all'intervento della Commissione dagli accordi raggiunti in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Al riguardo, osserva infatti che il Patto per la salute, recentemente approvato dalla suddetta Conferenza, ha previsto un aumento delle risorse destinate al Fondo sanitario nazionale significativamente superiore all'incremento del prodotto interno lordo. Il medesimo accordo in sede di Conferenza Stato-regioni ha previsto, altresì, lo stanziamento di risorse per i rinnovi contrattuali, nonché lo stanziamento di 400 milioni di euro per il Fondo per la non autosufficienza. Si tratta di impegni che, naturalmente, il Governo intende onorare puntualmente. Invita, pertanto, la Commissione a tenere conto maggiormente

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del ruolo che il confronto tra lo Stato e le regioni è venuto assumendo nella governance del sistema socio-sanitario.

Carlo CICCIOLI, presidente, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 10 di domani. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.