CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 ottobre 2009
230.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SUGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO

Giovedì 8 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Enrico PIANETTA.

La seduta comincia alle 11.20.

Comunicazioni del Presidente.

Enrico PIANETTA, presidente, segnala che la seduta odierna, la prima del Comitato dopo la pausa estiva, è volta a fare il punto sull'andamento dei lavori dell'indagine conoscitiva sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, la cui scadenza è fissata al 31 dicembre prossimo. Rinviando alla sede della Commissione una più diffusa esposizione sugli esiti della missione a New York, alla quale ha preso parte insieme al collega Vernetti in occasione della 64ma Sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ritiene opportuno anticipare ad oggi alcune considerazioni relative ai temi oggetto di attenzione da parte di questo Comitato.
Sottolinea che gli Obiettivi del Millennio sono stati largamente trattati nel corso dei lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu nella prospettiva delle conseguenze della crisi economica globale sui Paesi in via di sviluppo. Il Segretario Generale Ban Ki Moon, che ha sottolineato la fragilità dei Paesi più poveri in questa difficile congiuntura economica internazionale, ha annunciato per il prossimo anno un Summit speciale a New York sugli MDG, in vista dell'avvicinarsi della scadenza del 2015. Ha evidenziato come maggior successo quello relativo all'abbattimento della mortalità infantile, auspicando un simile risultato nella lotta contro la mortalità materna.
Osserva che purtroppo si allontana il traguardo relativo all'Obiettivo n.1, relativo allo sradicare la fame e la povertà, considerato che a causa della crisi economica

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globale cento milioni di persone sono tornate a vivere al di sotto della soglia di povertà e che è conseguentemente drammaticamente alto di coloro che vivono in prossimità di tale soglia. Occorre dunque insistere per una più incisiva azione da parte di tutta la comunità internazionale.
Segnala che anche il presidente Obama, nel dare conto all'Assemblea degli importanti passi compiuti dagli Stati Uniti nella direzione di una piena adesione al multilateralismo, ha evidenziato l'interdipendenza tra le aree del pianeta e l'interesse morale e pragmatico ad un approccio più ampio sulle questioni dello sviluppo. Ha annunciato lo stanziamento di 63 miliardi di dollari da destinare alla lotta contro l'HIV/AIDS, tubercolosi e malaria, per sradicare la poliomielite e per rafforzare i sistemi di sanità pubblica. Obama si è impegnato per integrare più paesi nel sistema del commercio globale e per dare sostegno agli MDG con un piano globale da elaborare in vista del Summit del 2010.
Sottolinea che la svolta politica a favore del multilateralismo è stata evidenziata anche dal Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, che nel suo intervento alla cerimonia inaugurale dei lavori dell'Assemblea generale ha pienamente avallato l'impostazione data dal presidente Obama.
Sulla base dell'esperienza maturata in occasione del convegno organizzato il 2 luglio scorso, rileva di avere portato all'attenzione dell'Unione Interparlamentare, i cui rappresentanti si sono riuniti a New York a margine dei lavori dell'Assemblea, la questione degli Obiettivi del Millennio e la necessità di promuovere l'istituzione presso i Parlamenti nazionali di organi ad hoc, sul modello di questo Comitato, al fine di costituire una rete di collaborazione interparlamentare che monitori e solleciti l'azione dei governi. La proposta ha incontrato il favore di diversi parlamentari e di alti funzionari delle Nazioni Unite presenti alla riunione.
La delegazione parlamentare ha quindi incontrato il Direttore per la campagna per gli Obiettivi del Millennio, Salil Shetty. Il colloquio è stato proficuo ed orientato ad un approccio pragmatico, tenendo conto della complessità dei temi, degli ostacoli da superare e del negativo impatto della crisi sulle risorse finanziarie disponibili. Shetty ha segnalato i dati postivi registrati negli ultimi anni rispetto agli otto Obiettivi, dovuti non solo alla prestazione di Cina e India ma al miglioramento diffuso nella leadership dei Paesi in via di sviluppo e allo specifico sostegno della comunità internazionale. Shetty ha sottolineato che gli Obiettivi sono raggiungibili, anche se non tutti e non da tutti, e che i problemi maggiori si concentrano nelle aree di conflitto. Quanto all'appuntamento del 2010, annunciato da Ban Ki Moon, Shetty ritiene necessario che tutti i Paesi preparino un Action Plan obiettivo fino al 2015, considerata la centralità del livello nazionale nello sforzo per il raggiungimento degli Obiettivi. Richiesto di indicare quali sono gli obiettivi più urgenti e complessi, su cui concentrare i maggiori sforzi, Shetty ha sottolineato la interconnessione dei diversi obiettivi ma ha indubbiamente indicato nella lotta contro la mortalità materna, contro la violenza e per la salute delle donne l'impegno al quale dedicare maggiore impegno.
Nel corso dell'incontro si è riflettuto sull'effettiva incidenza della quantità di aiuti rispetto al conseguimento degli Obiettivi (anche considerato che i 120 miliardi di dollari ad oggi destinati all'aiuto pubblico allo sviluppo rappresentano una cifra mai raggiunta, pari allo 0,3 per cento del Pil mondiale, comunque lontana dallo 0,7). Shetty ha al riguardo osservato che l'aiuto non è sufficiente di per sé e che il primo fattore di successo è rappresentato dalla determinazione dei governi, malgrado l'ovvia rilevanza del finanziamento. Importante è, a suo avviso, anche lavorare per l'efficacia degli aiuti scongiurando il più possibile casi di missing coordination. Osserva che Shetty ha infine auspicato un'azione da parte dei Parlamenti volta a far sì che dalla Conferenza di Copenhagen sui cambiamenti climatici emerga chiaro il nesso tra politiche ambientali e Obiettivi del Millennio. Al riguardo fa presente che in occasione

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della missione a New York la delegazione parlamentare ha preso parte ad un evento speciale sui cambiamenti climatici al quale sono intervenuti i capi di Stato e di Governo dei maggiori Paesi; in quella sede è emersa l'ampia condivisione, segnata dall'apertura della Cina al tema della tutela dell'ambiente, circa la necessità che il Vertice di Copenhagen sia un vertice «dei vincoli e degli accordi» finalizzato alla realizzazione degli Obiettivi del Millennio.
Alla luce di tali esiti e mancando circa tre mesi alla conclusione dell'indagine conoscitiva, ritiene di proporre ai componenti del Comitato lo svolgimento di un ciclo finale di audizioni, idealmente una per ognuno degli Otto Obiettivi, oltre al possibile intervento del Ministro degli affari esteri, secondo l'orientamento emerso in occasione dell'audizione della Dottoressa Belloni, Direttore Generale del Ministero degli affari esteri per la Cooperazione, svolta a fine luglio. In riferimento all'Obiettivo n. 1 (sradicare la povertà estrema e la fame), anche in vista della ricorrenza, il prossimo 16 ottobre, del World Food Day, propone pertanto l'audizione del Vice Direttore Esecutivo con delega alle Relazioni Esterne del Programma Alimentare Mondiale, Ambasciatore Staffan De Mistura, che ha assunto l'incarico nel mese di luglio scorso. Chiede quindi ai colleghi di formulare osservazioni e proposte, al fine di assicurare al lavoro del Comitato completezza e approfondimento adeguati all'importanza di queste tematiche.

Paolo CORSINI (PD) osserva che l'esposizione del presidente Pianetta evidenzia un'attenzione nuova agli Obiettivi del Millennio da parte dei più prestigiosi attori internazionali. Esprime quindi compiacimento per l'interesse manifestato dai rappresentanti dell'Unione Interparlamentare per l'attività del Comitato, che potrebbe aspirare a costituire un modello di riferimento per i Parlamenti nazionali decisi a lavorare sul tema degli MDG. Condivide il metodo di lavoro, proposto dal presidente Pianetta, relativo al ciclo di audizioni da tenere, anche al fine di inquadrare la situazione del nostro Paese. Auspica infine, nel breve termine, lo svolgimento di una riflessione il più possibile partecipata dai gruppi presenti nel Comitato su come valorizzare al di fuori del «palazzo» gli esiti del nostro lavoro, per dare pienezza di ruolo al Parlamento e per rispondere agli appelli al pragmatismo che giungono dalle sedi internazionali.

Enrico PIANETTA, presidente, condivide le osservazioni del collega Pianetta e osserva che lo sbocco naturale e più proficuo del lavoro d'indagine svolto consiste nell'elaborazione di un'iniziativa legislativa tesa a riformare la normativa in tema di cooperazione allo sviluppo. Indubbiamente, rappresenta un obiettivo imprescindibile anche quello di dare il massimo risalto alle risultanze dell'indagine conoscitiva presso l'opinione pubblica nell'intento di vincere il muro di indifferenza che persiste nella società verso i temi del Millennio, con l'eccezione di quell'universo di organizzazioni non governative che con impegno si dedicano a questi temi.

Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara quindi concluse le comunicazioni odierne.

La seduta termina alle 11.40.

SEDE REFERENTE

Giovedì 8 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 11.40.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sui trasporti aerei tra la Comunità europea e gli Stati membri e gli Stati Uniti d'America con allegati, fatto a Bruxelles il 25 aprile 2007 e a Washington il 30 aprile 2007.
C. 2721 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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Stefano STEFANI, presidente e relatore, illustra il provvedimento osservando che l'Accordo sul trasporto aereo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti d'America costituisce un significativo superamento della precedente - e tuttora vigente - dimensione bilaterale nel campo degli accordi sui servizi aerei. Infatti, non solo apre gradualmente i rispettivi mercati del trasporto aereo, realizzando in prospettiva un mercato unico transatlantico del trasporto aereo (pari al 60 per cento del traffico mondiale), ma prevede anche l'allineamento delle relazioni tra gli Stati Uniti e i vari Stati membri dell'Unione europea ad alcuni elementi di base della legislazione comunitaria, come la sicurezza dei voli, la tutela della concorrenza, la gestione del traffico aereo, la tutela dei consumatori e dell'ambiente.
Segnala che l'articolo 25 ne ha previsto l'applicazione in via provvisoria dalla data del 30 marzo 2008, mentre una seconda fase negoziale di liberalizzazione e convergenza normativa ha avuto avvio nel maggio 2008. In estrema sintesi l'Accordo consentirà a ciascuna compagnia aerea dei Paesi dell'UE e degli USA: di volare da ogni città dell'Unione europea verso ogni città negli USA e viceversa; di operare senza restrizioni sul numero dei voli, aeromobili usati, o rotte scelte, includendo diritti illimitati di volare oltre il territorio degli USA e della UE verso punti in Paesi terzi; di definire liberamente le tariffe applicabili; di entrare in accordi di collaborazione intercompagnie, inclusi gli accordi di condivisione del volo (code-sharing) e di noleggio con equipaggio (wet-leasing).
Passando propriamente al contenuto dell'articolato, esso si compone di un preambolo, 26 articoli e 5 allegati. In questa sede mi limiterò a sintetizzare le norme più salienti. In primo luogo l'accordo fissa una clausola di portata generale, all'articolo 2, in base alla quale le Parti assicureranno alle compagnie aeree europee e statunitensi «eque e pari opportunità di competere» nell'ambito dei trasporti aerei disciplinati nell'Accordo in esame. Per garantire tali opportunità, le autorità competenti di una Parte contraente rilasciano celermente al vettore aereo dell'altra Parte contraente che ne abbia fatto richiesta le autorizzazioni previste, subordinatamente a una serie di condizioni. Gli articoli 3 e 4 rispettivamente definiscono i diritti di sorvolo, scalo tecnico, nonché altri diritti commerciali previsti nell'Accordo necessari alla concreta operatività ed all'esercizio delle rotte. Gli articoli 8 e 9 attengono all'ambito del rispetto degli standard della sicurezza - safety - degli aeromobili, equipaggi e strutture. Il capitolo delle opportunità commerciali è affrontato nell'articolo 10, in base al quale i vettori di ciascuna delle Parti hanno il diritto di istituire uffici sul territorio dell'altra Parte per promuovere e vendere servizi di trasporto aereo e attività collegate. Assai rilevante è quanto previsto dall'articolo 14 in materia di sovvenzioni e aiuti pubblici, che in linea generale vanno escluse in quanto distorsive della concorrenza e dannose per l'obiettivo della liberalizzazione dello spazio aereo comune.
Sottolinea che il disegno di legge in esame, approvato il 30 settembre scorso dal Senato, si compone di tre articoli, con le consuete clausole di autorizzazione alla ratifica e di esecuzione dell'Accordo sul trasporto aereo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti. Segnala infine che l'applicazione dell'Accordo UE - Stati Uniti sui trasporti aerei non prevede oneri finanziari, fatta eccezione per le spese di missione relative alla partecipazione di rappresentanti italiani alle riunioni del comitato misto: i predetti ed eventuali oneri di missione per i delegati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti graveranno sugli ordinari stanziamenti di bilancio del medesimo Ministero.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI sottolinea l'importanza politico-economica dell'Accordo in titolo, finalizzato alla realizzazione di un mercato unico del trasporto aereo. Nel segnalare che, oltre all'Italia, altri sei Paesi non hanno ancora ratificato l'Accordo, auspica un celere iter di ratifica.

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Stefano STEFANI, presidente, avverte che, nessun altro chiedendo di intervenire, è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Come di consueto, se non vi sono specifiche segnalazioni da parte dei Gruppi, si intende che si sia rinunziato al termine per la presentazione degli emendamenti. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.45.

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI
INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 8 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Furio COLOMBO.

La seduta comincia alle 12.15.

Indagine conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani nel mondo.
Audizione del presidente della Commissione difesa dei diritti umani e cittadinanza dell'Assemblea legislativa dello Stato di Rio de Janeiro, on. Marcelo Freixo.
(Svolgimento e conclusione).

Furio COLOMBO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Dopo un breve intervento di Paola RAMELLO, rappresentante di Amnesty International, Marcelo FREIXO, presidente della Commissione dei diritti umani e cittadinanza dell'Assemblea legislativa dello Stato di Rio de Janeiro, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Furio COLOMBO, presidente, e Fabio PORTA (PD).

Marcelo FREIXO, presidente della Commissione dei diritti umani e cittadinanza dell'Assemblea legislativa dello Stato di Rio de Janeiro, replica ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

Furio COLOMBO, presidente, dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 12.45.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.