CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 settembre 2009
220.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 22 settembre 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 13.

Proposta di nomina del dottor Giulio Boscagli a presidente dell'Istituto per gli affari sociali (IAS).
Nomina n. 44.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina in titolo.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere, ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14, sulla proposta di nomina del dottor Giulio Boscagli a presidente dell'Istituto per gli affari sociali (IAS), un ente di diritto pubblico che svolge attività di ricerca, di consulenza strategica, di assistenza tecnica e di formazione in materia di politiche sociali, ivi compreso l'ambito delle professioni e del lavoro nel campo sociale. Ricorda, in proposito, che l'Istituto dal 1994 è tra gli organismi incaricati di svolgere attività di informazione, consulenza e assistenza in materia di prevenzione, sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle imprese artigiane, delle piccole e medie imprese e delle rispettive associazioni dei datori di lavoro. Fa presente, peraltro, che - anche in conseguenza del riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri avvenuto negli ultimi anni - tale Istituto è stato oggetto di un processo di riorganizzazione, attuato con DPCM del 23 novembre 2007, che ha portato, oltre ad un cambio di denominazione - da Istituto di Medicina Sociale (IIMS) a Istituto per gli affari sociali (IAS) - ad un riassetto dei rapporti relativi alla vigilanza da parte dell'autorità amministrativa competente, individuata nel Ministero della Solidarietà Sociale (oggi accorpato nel Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali).
Rileva pertanto che, per portare a definitivo compimento tale percorso di riforma

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organizzativa, si è reso opportuno procedere ad un rinnovo complessivo della composizione degli organi dell'Istituto stesso. In tal senso, fa presente che il Governo propone al Parlamento la nomina a presidente del citato Istituto di una figura, il dottor Boscagli, che presenta un curriculum adeguato, sia sotto il profilo tecnico-professionale sia dal punto di vista dell'esperienza politica.
Ritenuto, quindi, che sussistano i presupposti per un orientamento positivo della Commissione, preannuncia l'intenzione di proporre l'espressione di un parere favorevole sulla proposta di nomina in esame.

Maria Grazia GATTI (PD) intende richiamare preliminarmente la risoluzione approvata all'unanimità dalla XI Commissione, nel novembre dello scorso anno, in materia di parità di genere, con cui la stessa Commissione impegnava il Governo a far sì che le proposte di nomina per gli enti ricadenti sotto la propria competenza tenessero conto di un'equilibrata rappresentanza di genere, anche in ottemperanza al principio di parità tra uomini e donne previsto dalle norme costituzionali, dal Trattato sull'Unione europea e dalla normativa comunitaria. Al riguardo, infatti, fa notare che l'Esecutivo presenta oggi l'ennesima proposta di nomina di un uomo ad incarichi di responsabilità e che, dalla data di approvazione della risoluzione in precedenza evocata, il Governo ha sottoposto alla XI Commissione soltanto candidature maschili, dimostrando di ignorare totalmente gli impegni assunti di fronte al Parlamento, il quale mirava a porre rimedio alle continue discriminazioni di genere nell'ambito delle stesse proposte di nomina governativa.
Per le ragioni esposte - ed a prescindere dalle caratteristiche della proposta di nomina in esame, che, a suo avviso, presenta equivoci elementi di natura «familista» - auspica che la Commissione convochi al più presto il Ministro per le pari opportunità e la Consigliera nazionale di parità, al fine di valutare con attenzione i profili attinenti al rispetto dei principi di parità di genere nelle nomine. In ogni caso, rilevato che nel mondo femminile esistono significative professionalità ed esperienze, pienamente in grado di adempiere ai compiti richiesti al Presidente di un ente come l'IAS, invita il Governo ad operare una più approfondita riflessione sulla candidatura proposta, valutando anche l'eventuale ritiro della stessa, alla luce dell'impegno assunto l'anno scorso di fronte alla Commissione, finalizzato al rafforzamento del principio di pari opportunità tra uomini e donne.

Alessia Maria MOSCA (PD), nell'associarsi all'intervento testé svolto, rileva che la proposta di nomina in esame rappresenta l'ennesimo segnale dell'incapacità del Parlamento di incidere seriamente nei rapporti con il Governo, sottolineando come tale dato appaia ancor più grave alla luce del palese inadempimento di un impegno, assunto meno di un anno fa di fronte alla XI Commissione, mirato a garantire il rispetto del principio di parità tra uomini e donne nelle nomine governative.
Quanto al merito della proposta di nomina presentata dal Governo, pur non mettendo in discussione la possibilità che essa sia ispirata da ragioni di capacità e competenza del candidato individuato, ritiene che essa contenga un elemento di criticità, che non si può fingere di ignorare: segnala, infatti, che il soggetto di cui si propone la nomina a Presidente dell'Istituto in questione è stato il capo della segreteria politica del Presidente della giunta regionale della Lombardia, al quale, peraltro, risulterebbe legato anche da un rapporto di parentela. Poiché tale elemento configura, a suo giudizio, un chiaro esempio di «familismo spinto», invita la Commissione ad invocare un minimo di rispetto istituzionale da parte del Governo, uscendo dalla logica perversa della «forza dei numeri» della maggioranza, che rischia soltanto di far prevalere i principi della prevaricazione e della insensatezza.
In conclusione, ritenendo che non sia impossibile individuare una nuova candidatura

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che risponda a criteri di parità di genere e di professionalità e che possa essere considerata equivalente a quella oggi proposta per la presidenza dell'IAS, auspica che il Governo possa riflettere con più attenzione su tale proposta, dando finalmente un vero segnale di cambiamento alla Commissione.

Michele SCANDROGLIO (PdL), intervenendo per alcune precisazioni, intende anzitutto ricordare che la risoluzione evocata negli interventi sinora svolti, pur essendo sostenuta da deputati appartenenti a vari gruppi parlamentari, non fu tuttavia approvata all'unanimità dalla XI Commissione. Quanto, poi, alle perplessità emerse in ordine a presunti elementi di «familismo» nella scelta della candidatura in esame, ritiene che esempi simili - anche di carattere molto più eclatante - possono essere rinvenuti agevolmente anche nell'ambito di altri schieramenti politici.
Per queste ragioni, invita i gruppi di opposizione ad abbandonare il campo della polemica, che giudica sterile ed improduttiva, e ad entrare, semmai, in una logica di analisi di merito della proposta di nomina in esame, ritenendo che soltanto di fronte ad una richiesta di approfondimento nel merito della candidatura presentata sia possibile prospettare al Governo l'esigenza di svolgere un supplemento di istruttoria, fornendo i chiarimenti più opportuni; in caso contrario, auspica che la Commissione possa procedere rapidamente con l'espressione del parere di competenza.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.20.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 22 settembre 2009.

Disposizioni in materia di previdenza per i lavoratori autonomi non esercenti professioni regolamentate.
C. 2312 Saglia e C. 2345 Narducci.

Il comitato ristretto si è riunito dalle 13.20 alle 13.35.