CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 settembre 2009
220.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 22 settembre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 11.

Schema di tabella triennale 2009-2011, relativa ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica.
Atto n. 108.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dell'atto del Governo, all'ordine del giorno.

Fabio GARAGNANI (PdL), relatore, ricorda preliminarmente che la legge 10 gennaio 2000, n. 6 - che modifica la legge 28 marzo 1991, n. 113 - affida al Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, ora Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, l'adozione di iniziative finalizzate a favorire la diffusione della cultura tecnico-scientifica e a contribuire alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio tecnico-scientifico di interesse storico conservato in Italia. A tal fine, anzitutto, la cultura tecnico-scientifica è intesa come «cultura delle scienze matematiche, fisiche e naturali e come cultura delle tecniche derivate». Le iniziative affidate al Ministro riguardano, in particolare, la riorganizzazione e il potenziamento delle istituzioni già impegnate nella diffusione della cultura tecnico-scientifica, nonché l'attivazione di nuove istituzioni e città-centri delle scienze e delle tecniche; la promozione della ricognizione delle testimonianze storiche delle scienze e delle

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tecniche conservate nel Paese, nonché delle relative risorse bibliografiche e documentali; l'incentivo delle attività di formazione necessaria per la gestione dei musei e delle città centri delle scienze e delle tecniche, anche in collaborazione con le università e altre istituzioni italiane e straniere; lo sviluppo della ricerca e della sperimentazione delle metodologie per un'efficace didattica della scienza e della storia della scienza; la promozione dell'informazione e della divulgazione scientifica e storico-scientifica, anche mediante la realizzazione di iniziative editoriali ed espositive; la promozione della cultura tecnico-scientifica nelle scuole di ogni ordine e grado, coinvolgendole in iniziative capaci di favorire la comunicazione con il mondo della ricerca e della produzione.
In particolare, sono considerati obiettivi strategici la costituzione di un sistema nazionale organico di musei e centri scientifici e storico-scientifici, e lo sviluppo di una rete locale di musei civici di storia naturale, orti botanici e musei scientifici di interesse locale, nonché di orti botanici e musei scientifici delle università. Per la realizzazione delle iniziative, e al fine di assicurare la coordinata utilizzazione delle competenze e delle risorse finanziarie, il Ministro può promuovere accordi e stipulare intese con le altre amministrazioni dello Stato, le università e altri enti pubblici e privati. È previsto il concerto del Ministro per i beni e le attività culturali per iniziative afferenti anche le competenze di quest'ultimo. Ricorda che, ai fini indicati, i soggetti che svolgono attività di diffusione della cultura scientifica, in possesso dei requisiti prescritti, sono inseriti, a domanda, in una tabella triennale emanata dal Ministro dell'università e della ricerca scientifica, sentito il Comitato tecnico scientifico (CTS) appositamente costituito e acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari. Aggiunge che l'inserimento nella tabella dà titolo a fruire del finanziamento triennale per il loro funzionamento. Per accedere al finanziamento triennale, i requisiti prescritti attengono a: possesso della personalità giuridica; entità delle collezioni conservate o del patrimonio materiale o immateriale disponibile; attività prodotte; utenza raggiunta; qualità dell'offerta didattica e comunicativa; capacità di programmazione pluriennale; partecipazione a programmi e progetti cogestiti a livello nazionale o internazionale. Si prevede, inoltre, che saranno privilegiati gli interventi volti al potenziamento delle attività già svolte che abbiano dimostrato efficacia, alla individuazione di strutture scientifiche idonee distribuite sul territorio nazionale, alla loro ottimale integrazione in reti telematiche, anche mediante centri di servizio.
Segnala che l'assegnazione annuale del contributo avviene con decreto ministeriale da emanare, sentito il Comitato tecnico-scientifico, entro il mese di gennaio di ogni anno, previa presentazione di una relazione che indichi le attività svolte nell'anno precedente e il programma per l'anno in corso. La legge prevede, quindi, un impegno finanziario annuo di 20 miliardi di lire, pari a 10.329.137,98 euro, a decorrere dal 1999, stabilendo che almeno il 60 per cento di tale somma è riservato annualmente al finanziamento ordinario di enti, fondazioni, strutture e consorzi, nonché delle intese e degli accordi. La quota residua è assegnata a singoli progetti per attività coerenti con le finalità della legge, rispondenti alle indicazioni di un bando ministeriale emanato con cadenza annuale. La legge prevede, infine, che sulle iniziative realizzate il Ministro riferisce al Parlamento ogni tre anni, allegando le specifiche relazioni presentate da ogni ente inserito nella tabella. Ricorda quindi che lo schema di decreto in esame, corredato da 8 allegati, individua i soggetti da ammettere al contributo ordinario annuale per il triennio 2009-2011 e opera la ripartizione fra gli stessi dell'importo disponibile per il 2009, pari a 5.500.000 euro. Prevede, altresì, che gli enti inviano ogni anno al Ministero le relazioni analitiche sull'attività svolta nell'anno precedente, corredate dalla documentazione

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contabile delle spese sostenute, nonché la programmazione per l'anno in corso. Evidenzia che con decreto ministeriale 27 marzo 2009 si è proceduto alla ripartizione per il 2009 dell'importo di 9.026.408 euro disponibile sul cap. 7230/5: 5.500.000 euro sono stati destinati alla tabella triennale; euro 1.900.000 sono stati destinati a progetti annuali; euro 1.600.000 sono stati destinati alla stipula degli accordi di programma; euro 26.408 sono stati destinati alle spese annuali di funzionamento e monitoraggio del Comitato tecnico scientifico e all'erogazione dei compensi ai membri. Ricorda, altresì, che la tabella relativa al triennio 2006-2008, di cui al decreto ministeriale 3 maggio 2006, ha definito la ripartizione, per il 2006, di 5.681.223 - su un totale di 10.329.138 euro - tra 22 enti, precisando che il contributo per gli anni successivi sarebbe stato correlato all'entità dello stanziamento annuale del capitolo di riferimento; che la tabella relativa al triennio 2003-2005, inoltre, di cui al decreto ministeriale del 29 gennaio 2004, procedeva alla ripartizione, per il 2003, di 5.681.223,09 euro tra 26 enti; che la tabella relativa al triennio 2000-2002, di cui al decreto ministeriale 29 maggio 2000, procedeva alla ripartizione, per il 2000, di 20 miliardi di lire tra 22 enti. La relazione introduttiva evidenzia che il Ministero ha attivato la procedura per la selezione degli enti con il decreto direttoriale 8 febbraio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 51 del 29 febbraio 2008.
Con riferimento all'ambito operativo, ricorda che il citato decreto direttoriale precisa che, ai fini dell'inserimento in tabella, l'impegno nella diffusione della cultura scientifica e nella valorizzazione del patrimonio storico scientifico deve costituire una prioritaria finalità statutaria; che occorre disporre di esperienze acquisite e di cospicuo patrimonio materiale e immateriale; che occorre aver svolto con carattere di continuità attività coerenti con le finalità della legge n. 6 del 2000. Con riferimento ai requisiti, il decreto direttoriale specifica, anzitutto, che il loro possesso è accertato attraverso l'esame degli statuti e degli atti istitutivi, nonché dei materiali allegati alla domanda. Alla domanda devono essere allegati, a pena di esclusione, la relazione analitica sull'attività del triennio 2006-2008, il programma di attività per il triennio 2009-2011, i bilanci preventivi e consuntivi degli anni 2006, 2007, 2008, lo Statuto, la fotocopia di un documento di riconoscimento del legale rappresentante. Tutta la documentazione deve essere firmata da quest'ultimo. Si prevede, inoltre, che tutte le attività devono essere continuative, documentate, pubblicamente fruibili e di rilevante valore scientifico tecnologico; viene considerata la disponibilità di una sede idonea, di attrezzature adeguate e di personale qualificato destinato stabilmente alle attività in questione; la rilevanza del patrimonio e delle collezioni, oltre che alla mera consistenza quantitativa e all'intrinseco valore scientifico, consegue al grado di integrazione con l'attività svolta. Ricorda inoltre che sono valutati prioritariamente: gli enti, le strutture scientifiche, i consorzi e le fondazioni che abbiano dimostrato efficacia anche in relazione alla loro ottimale integrazione in reti telematiche e nella creazione di centri di servizio; la costituzione di un sistema organico di musei. L'istruttoria è volta ad accertare, attraverso una valutazione comparativa delle domande, la rilevanza e la qualità delle attività già svolte e la loro efficacia rispetto alle finalità della legge. Il decreto direttoriale evidenzia, infine, che il contributo non può eccedere la somma equivalente al pareggio fra entrate e uscite dei bilanci preventivi e consuntivi e che gli enti inseriti in tabella non possono beneficiare, per il periodo del loro inserimento, di altri contributi erogati allo stesso titolo dal Ministero. Dalla relazione si evidenzia che sono pervenute complessivamente 49 domande, di cui 48 nel termine previsto del 31 marzo 2008, e una fuori termine, inoltrata dall'ISSS, Istituto superiore di studi e ricerca per

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l'assistenza sociale e sanitaria Roma. Delle domande pervenute nei termini, 5 sono state dichiarate inammissibili.
Sottolinea quindi che le motivazioni di inammissibilità riguardano, in un caso, la mancanza del riconoscimento della personalità giuridica; in uno la circostanza che si tratta di soggetto già percepiente un contributo dal MIUR, negli altri tre casi la circostanza che si tratta di soggetti che già percepiscono contributi di funzionamento a carico del bilancio dello Stato e la cui attività non soddisfa i requisiti previsti dal bando. I restanti 43 enti sono quindi stati ammessi alla valutazione del CTS applicando i criteri previsti, come puntualizzati dal medesimo Comitato tecnico scientifico nella seduta del 7 ottobre 2008. In particolare, la relazione illustrativa precisa che gli enti sono stati esaminati secondo i seguenti criteri: sussistenza di finalità prioritarie di diffusione della cultura scientifica e tecnologica; consistenza della struttura; qualità e consistenza dell'attività pregressa e della programmazione triennale nell'ambito specifico. Al termine dell'istruttoria effettuata, è stato quindi proposto l'inserimento in tabella di 19 enti, dei quali 14 già presenti nella tabella 2006-2008 e 5 nuovi. Le motivazioni a supporto dell'inserimento o meno nella tabella sono presenti nel verbale del Comitato scientifico del 29 gennaio 2009, come integrato dall'addendum del 6 luglio 2009. In particolare, le ragioni del non inserimento sono riepilogate in forma tabellare nell'allegato 4 allo schema di decreto, al quale si rinvia. In sintesi, le esclusioni dei 24 enti non ammessi al finanziamento appaiono tendenzialmente riconducibili: per 10 enti, alla mancata sussistenza del primo criterio; per 4 enti, alla mancata sussistenza del secondo criterio; per 10 enti, alla mancata sussistenza del terzo criterio. Ricorda che l'ammontare del contributo oscilla da un minimo di euro 25.000, per la Società astronomica italiana, ad un massimo di euro 1.500.000, per l'Istituto e Museo di storia della scienza. Le somme più consistenti sono, poi, attribuite alla Fondazione Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, alla quale è destinato un importo pari a 1.450.000 euro, e alla Fondazione Idis-Città della Scienza, con l'attribuzione di 1.180.000 euro.
Si riserva in conclusione di presentare una proposta di parere nel seguito dell'esame.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di nomina del dottor Giorgio Tino a componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia.
Nomina n. 43.

(Esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

Giancarlo MAZZUCA (PdL), relatore, ricorda che la richiesta di parere sulla proposta di nomina in oggetto è pervenuta con lettera del 7 agosto 2009, che il ministro per i beni e le attività culturali ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, del decreto legislativo 18 novembre 1997, n. 426. La richiesta è stata assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VII Commissione Cultura. Il relativo annuncio è stato dato all'Assemblea il 14 settembre 2009. Sottolinea che la Fondazione Centro sperimentale di cinematografia vanta una lunga tradizione nella storia della cultura cinematografica nazionale; fondata nel 1935, è, insieme a quella di San Pietroburgo, la più antica scuola di cinema del mondo. Ricorda che le attività istituzionali si dividono nella Scuola Nazionale di Cinema, con sede principale a Roma e sedi distaccate in Piemonte, Lombardia e Sicilia che si pone come missione lo sviluppo dell'arte e della tecnica cinematografica ai massimi livelli, per mezzo di ricerca, sperimentazione, produzione e attività didattica; e nella Cineteca Nazionale dove si conserva il patrimonio filmico

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italiano - circa 80.000 film di cui 2000 disponibili per la diffusione culturale - con la funzione anche di incremento e restauro delle opere. La Divisione Biblioteca e Editoria della Fondazione, comprende poi la maggiore collezione bibliografica esistente in Italia specializzata nel settore cinematografico, la Biblioteca Luigi Chiarini. Aggiunge che la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia è presieduta da Francesco Alberoni, la cui presidenza è stata rinnovata, nello scorso luglio 2008, in conseguenza del parere espresso dalla Commissione. In quella occasione è stato rinnovato altresì l'incarico del signor Giancarlo Giannini, già membro del consiglio di amministrazione per un mandato; attualmente il consiglio di amministrazione è composto da Pupi Avati, Daniela Formento, Sergio Gelardi, Giancarlo Giannini, Dario Edoardo Viganò.
Per quello che riguarda la proposta di nomina del dottor Sergio Tino, all'esame della Commissione, come ulteriore componente del consiglio di amministrazione, evidenzia che essa trova il suo fondamento normativo nell'articolo 6 del decreto legislativo n. 426 del 1997, come modificato dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 32 , in cui si prevede che un membro del consiglio debba essere designato dal ministro dell'economia e delle finanze. Ricorda che il dottor Giorgio Tino vanta una brillante carriera percorsa tutta in seno all'Amministrazione finanziaria, dove è entrato nel 1973, dopo la laurea in Giurisprudenza. Ha già ricoperto l'incarico di consigliere di amministrazione del Centro sperimentale di cinematografia dal 2006 al 2008. Inoltre negli anni ha ricoperto altri diversi incarichi delicati e di prestigio tra i quali: nel 2002 è stato nominato Direttore Generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dove è rimasto in carica fino al 6 luglio 2008. Dal 2005 fa parte del consiglio di amministrazione della società Generale di Informatica (SO.GE.I.).
Si riserva in conclusione di presentare una proposta di parere nel prosieguo dell'esame.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di nomina del signor Massimo Romagnoli a presidente dell'Ente italiano montagna (EIM).
Nomina n. 46.

(Esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

Manuela DI CENTA (PdL), relatore, ricorda che la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina in oggetto è pervenuta con lettera del 4 settembre 2009, che il ministro per i rapporti con il Parlamento ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14. La richiesta è stata assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VII Commissione Cultura. Il relativo annuncio è stato dato all'Assemblea il 14 settembre 2009.
Ricorda preliminarmente che l'Ente italiano della Montagna (EIM), con sede in Roma, è un ente pubblico di ricerca finalizzato al supporto delle politiche e allo sviluppo socio-economico e culturale dei territori montani, sottoposto alla vigilanza della presidenza del Consiglio dei Ministri ed è punto di riferimento delle amministrazioni pubbliche per il territorio montano. L'Ente è stato istituito con la legge 27 dicembre 2006, n. 296, legge finanziaria per il 2007, e ha raccolto l'eredità dell'Istituto nazionale della montagna (IMONT), contestualmente soppresso dalla medesima legge finanziaria. Con l'articolo 1, comma 1280, al nuovo Ente sono stati trasferiti gli impegni, le funzioni, il patrimonio, i beni mobili, le attrezzature e la dotazione organica dell'IMONT. Per operare tale trasferimento, la Presidenza del Consiglio, con decreto del 7 marzo 2007,

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ha stabilito la decadenza da ogni incarico degli Organi di amministrazione e di consulenza scientifica dell'IMONT e ha nominato un Commissario Straordinario con il compito di garantire l'ordinaria amministrazione, lo svolgimento delle attività istituzionali e di formulare proposte sull'avvio dell'EIM, in merito alla sua configurazione statuaria, regolamentare e organizzativa, nonché alle esigenze di risorse umane, strumentali e finanziarie del nuovo Ente. Aggiunge che il 20 marzo 2008, con due decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, è stato approvato lo Statuto dell'EIM, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 127 del 31 maggio 2008, e nominato il Commissario straordinario fino alla nomina dei nuovi organi e al loro insediamento. Sottolinea che le attività svolte dall'Ente sono molteplici e rispecchiano la sua duplice natura: istituzionale e di ricerca. L'EIM concorre in particolare all'attività di formazione dei giovani ricercatori, intrapresa sia attraverso l'erogazione di assegni di ricerca che con la possibilità offerta a giovani neolaureati, dottorandi di ricerca e altri borsisti di partecipare e collaborare, a completamento del loro processo formativo, alle attività di ricerca sui territori montani.
Per quello che riguarda la proposta di nomina del signor Massimo Romagnoli a presidente dell'EIM, rileva che essa trova il suo fondamento normativo nello Statuto dell'Ente stesso, dove si esplicita che gli Organi dell'EIM sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, tranne il Consiglio Scientifico, secondo quanto stabilito dall'articolo 4, comma 2. In particolare, sottolinea che il Presidente dell'Ente è nominato su proposta del Ministro con delega per la montagna «tra esperti delle discipline giuridiche e della realtà socio-economica dei territori montani, in possesso di alta, riconosciuta e documentata professionalità», in base al disposto dell'articolo 5, comma 1, mentre gli altri due membri del Consiglio Direttivo sono nominati dal Presidente del Consiglio «tra soggetti dotati di elevata qualificazione professionale, culturale e manageriale nei settori d'interesse, in possesso di requisiti scientifici e culturali di livello accademico», ai sensi dell'articolo 6, comma 1. Segnala che dal curriculum trasmesso dal Governo si evince che Massimo Romagnoli ha svolto l'attività di imprenditore con una vasta esperienza nello specifico settore della montagna. In particolare, ha promosso i prodotti alimentari della filiera montana e ha prodotto e partecipato come imprenditore a manifestazioni sulla montagna quali la Fiera della Montagna e Energia Montana. Ha svolto quindi attività politica e istituzionale, in qualità di parlamentare nella XV Legislatura e membro della Commissione XIV per le Politiche europee. Nel 1999, è stato nominato Presidente dell'Associazione Azzurri nel Mondo in Grecia e ha promosso una serie di iniziative a favore degli italiani all'estero, venendo eletto nel 2004 Consigliere del C.G.I.E. (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) ad Atene, per Grecia, Spagna, Turchia e Israele. Nel 2008 ha dato vita alla Confederazione degli imprenditori italiani in Europa e al Movimento della Libertà in Europa. I settori a cui si è dedicato fin ora, oltre a quelli degli scambi economici commerciali sono stati quelli culturali, soprattutto tra l'Italia e la Grecia.
Si riserva in conclusione di presentare una proposta di parere nel seguito dell'esame.

Maria Letizia DE TORRE (PD), a nome dei deputati del proprio gruppo, riterrebbe opportuno procedere, prima che la Commissione si esprima sulla proposta di nomina in oggetto, all'audizione del commissario reggente dell'Ente, Luigi Olivieri.

Valentina APREA, presidente, sottolinea che l'audizione del commissario dell'ente è stata già svolta e che in ogni caso l'audizione e la proposta di nomina costituiscono due procedimenti separati.

Emerenzio BARBIERI (PdL) concorda con la presidente Aprea, ribadendo che il commissario dell'ente Luigi Olivieri è stato già audito dalla Commissione.

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Valentina APREA, presidente, sottolinea che in ogni caso l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi potrà valutare la proposta della collega De Torre.

Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.20.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 22 settembre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 11.20.

Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.
Testo base C. 2008 Governo e abb.

(Parere alle Commissioni riunite I e XII).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in oggetto.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, ricorda che il nuovo testo del disegno di legge C. 2008, risultante dall'esame degli emendamenti approvati, prevede l'istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza. In particolare, l'articolo 1 del provvedimento dispone che l'istituzione del Garante avviene al fine di assicurare la piena attuazione e la tutela dei diritti e degli interessi delle persone di minore età, in conformità a quanto previsto dalle convenzioni internazionali, con particolare riguardo alla Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989 e resa esecutiva dalla legge 27 maggio 1991, n. 176, alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), firmata a Roma il 4 novembre 1950 e resa esecutiva dalla legge 4 agosto 1955, n. 848, e alla Convenzione europea sull'esercizio dei diritti dei fanciulli, fatta a Strasburgo il 25 gennaio 1996 e resa esecutiva dalla legge 20 marzo 2003, n. 77, nonché dal diritto comunitario e dalle norme costituzionali e legislative nazionali vigenti.
Sottolinea che l'articolo 2 disciplina le modalità di nomina del garante, i requisiti e le incompatibilità, prevedendo in particolare che il Garante esercita le funzioni e i compiti di cui alla presente legge in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione e non è soggetto ad alcuna forma di controllo gerarchico o funzionale e che il Garante è organo monocratico. L'articolo 3 disciplina i compiti del Garante. In particolare per le materie di competenza della Commissione, la lettera e) del comma 1 dell'articolo 3 prevede che il Garante propone l'adozione di iniziative per assicurare la piena promozione e tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, con particolare riferimento al diritto alla famiglia, all'educazione, all'istruzione e alla salute. La successiva lettera e-bis del medesimo comma stabilisce invece che il Garante è tenuto a verificare che ai minori siano garantite pari opportunità nell'accesso alle cure e nell'esercizio del loro diritto alla salute, e che agli stessi siano garantite pari opportunità nell'accesso all'istruzione anche nei periodi in cui sono ricoverati nei reparti pediatrici di strutture sanitarie. Un altro profilo di competenza della VII Commissione è contenuto nella lettera l) del comma 1 dell'articolo in esame, il quale prevede che il Garante promuove, a livello nazionale, iniziative di sensibilizzazione e di diffusione della conoscenza e della cultura dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza; la successiva lettera l-bis) prevede quindi che il Garante segnala all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e agli organi competenti le eventuali violazioni della disciplina in materia di tutela dei minori nella programmazione radiotelevisiva, promuovendo altresì iniziative volte a sviluppare nei minori capacità

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critiche e a suscitare nei media una maggiore sensibilità e rispetto verso i minori medesimi.
Aggiunge quindi che l'articolo 4 detta le norme in materia dei poteri di richiesta di informazioni, di accertamento e di controllo spettanti al Garante, mentre l'articolo 5 prevede che il Garante, per lo svolgimento dei propri compiti, si avvale delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili, alla data di entrata in vigore della legge, presso il Dipartimento per le politiche della famiglia e presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Al riguardo, precisa che la materia sarà disciplinata da un successivo decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso il reperimento di risorse nell'ambito del Dipartimento per le pari opportunità. L'articolo 6 disciplina quindi le forme di tutela attivabili dai cittadini presso il Garante, mentre il successivo articolo 7 contiene le norme di copertura degli oneri finanziari recati dal provvedimento.
Si riserva in conclusione di presentare una proposta di parere nel seguito dell'esame.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ritiene importante che il reperimento delle risorse di cui all'articolo 5 sia definito prima della approvazione del disegno di legge in esame. Chiede in merito chiarimenti alla relatrice.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, conferma che il Governo si è impegnato in Commissione di merito a reperire le idonee risorse per assicurare il funzionamento del Garante.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.25.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2008, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, con riferimento agli enti privati di ricerca.
Atto n. 109.