CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 marzo 2009
158.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 26 marzo 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

La seduta comincia alle 12.

DL 11/2009: Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori.
Nuovo testo C. 2232 Governo.

(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 25 marzo 2009.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri è stata svolta la relazione.

Luciana PEDOTO (PD) lamenta lo scarso rilievo che il decreto-legge in esame dedica al tema della prevenzione della violenza sessuale. Chiede inoltre chiarimenti in ordine all'estensione della norma sul gratuito patrocinio di cui all'articolo 4. In particolare, chiede se non esista il rischio che tale disposizione non trovi applicazione in favore delle persone vittima di violenza sessuale all'interno delle mura domestiche.

Carmine Santo PATARINO (PdL) si associa alla richiesta di chiarimenti della collega Pedoto.

Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che l'articolo 4 si riferisce a tutti i casi di violenza sessuale, a prescindere dal contesto e dalle circostanze in cui questa abbia luogo.

Luciana PEDOTO (PD), nel ringraziare il presidente per la precisazione, chiarisce che i suoi dubbi derivavano dal dibattito svoltosi presso la II Commissione.

Paola BINETTI (PD) ritiene che il decreto- legge in esame non dedichi sufficiente attenzione al tema della prevenzione della violenza sessuale e al problema

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della violenza sui minori. Osserva altresì che sarebbe stato opportuno inserire disposizioni volte a rendere più tempestivo l'intervento delle forze dell'ordine a fronte di molestie che, spesso, precedono la violenza sessuale vera e propria.

Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, osserva che la preoccupazione espressa dalla collega Binetti trova risposta nelle norme relative al reato di stalking.

Anna Margherita MIOTTO (PD) giudica carente l'articolo 12 del decreto-legge in esame, in quanto non prevede che le segnalazioni pervenute al numero verde nazionale a favore delle vittime degli atti persecutori siano trasmesse, oltre che alle forze dell'ordine, ai centri antiviolenza competenti per territorio.

Giuseppe PALUMBO, presidente, osserva che l'articolo 11 prevede l'obbligo per le forze dell'ordine, i presidi sanitari e le istituzioni pubbliche che ricevano notizie di reato di atti persecutori, di fornire alla vittima tutte le informazioni relative ai centri antiviolenza e, eventualmente, di metterla in contatto in tali strutture, come proposto nel parere approvato dalla Commissione nella seduta del 10 dicembre 2008 sul nuovo testo del disegno di legge n. 1440.

Vittoria D'INCECCO (PD) chiede se sia possibile rinviare ad altra seduta la votazione sulla proposta di parere del relatore, al fine di consentire un più attento esame del provvedimento in titolo.

Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che la II Commissione conferirà oggi stesso il mandato al relatore sul provvedimento in esame. Non è pertanto possibile accogliere la richiesta dell'onorevole D'Incecco.

Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, conferma la proposta di parere favorevole, preannunciata nella seduta di ieri.

Anna Margherita MIOTTO (PD) ritiene che il provvedimento in esame si concentri in modo assai discutibile solo su alcuni aspetti del problema sicurezza. In particolare, esprime forti riserve sulle disposizioni relative alle cosiddette «ronde», di cui all'articolo 6, commi da 6 a 3, e su quelle relative al prolungamento del periodo massimo di trattenimento dello straniero nei centri di identificazione ed espulsione, di cui all'articolo 5. Per queste ragioni, nell'auspicare che il testo possa essere modificato nel corso dell'esame in Assemblea, annuncia, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Laura MOLTENI (LNP) ritiene che il provvedimento in esame rappresenti per il Paese uno storico passo avanti, specie sotto il profilo culturale, sul piano della sicurezza e del contrasto alla violenza sessuale. Per la prima volta nel nostro Paese viene introdotto il reato di stalking (atto persecutorio) e la possibilità di adire al gratuito patrocinio per le vittime di violenza sessuale. Rispondendo quindi ai rilievi critici mossi dalla collega Miotto con riferimento ai commi da 3 a 6 dell'articolo 6, osserva che oggi le cosiddette «ronde» nulla hanno a che vedere con iniziative riferibili ad altri periodi passati della storia nazionale, essendo oggi queste solo e semplicemente iniziative di sicurezza partecipata, analoghe a quelle adottate in molti altri Paesi europei, previa intesa con il prefetto. Annuncia pertanto, anche a nome del suo gruppo, voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Carmine Santo PATARINO (PdL) annuncia che voterà, in modo particolarmente convinto, a favore della proposta di parere del relatore, valutando in modo assai positivo sia il provvedimento nel suo complesso sia le parti di specifica competenza della Commissione. In particolare, sottolinea che, con il decreto-legge in esame, lo Stato, attraverso l'estensione del gratuito patrocinio, si assume fino in fondo le proprie responsabilità nei confronti delle vittime di violenza sessuale.

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Osserva, inoltre, che le cosiddette «ronde» sono disciplinate in modo da non sostituirsi affatto alle forze dell'ordine e, proprio per questo, sono particolarmente apprezzate dai cittadini, specie nelle aree più degradate e a rischio.

Nunzio Francesco TESTA (UdC) annuncia di astenersi sulla proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 12.30.

SEDE REFERENTE

Giovedì 26 marzo 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

La seduta comincia alle 12.30.

Modifica all'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica n. 128/1969, in materia di competenze professionali nei servizi ospedalieri di anestesia e rianimazione.
C. 797 Angela Napoli.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, fa presente che la proposta di legge in esame novella l'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1969, n. 128 (Ordinamento interno dei servizi ospedalieri), disponendo che, in tutte le strutture sanitarie ospedaliere pubbliche e private accreditate, ai servizi di anestesia e rianimazione e ai medici specialisti in tale disciplina sia riconosciuta la competenza professionale in terapia intensiva, in terapia antalgica e in terapia iperbarica. In passato, infatti, le scuole di specializzazione in anestesia avevano durata solo biennale, mentre oggi le scuole di specializzazione in anestesia e rianimazione durano quattro anni, suddivisi in un triennio comune e un anno a scelta tra tre diversi indirizzi: terapia intensiva, terapia antalgica e terapia iperbarica. Tuttavia, per quanto attiene ai servizi ospedalieri di anestesia e rianimazione, l'assetto legislativo è purtroppo ancora fermo alla disciplina del 1969. La novella proposta è pertanto volta a rendere l'ordinamento di tale servizi ospedalieri conforme ai rinnovati ordinamenti delle scuole di specializzazione in anestesia e rianimazione. Osserva quindi, più in generale, come negli ultimi decenni i progressi dell'anestesiologia abbiano avuto un ruolo decisivo nel rendere possibili significativi avanzamenti della scienza medica e della chirurgia e come anche la proposta di legge in materia di cure palliative e terapie del dolore, all'esame della Commissione, riconosca giustamente un ruolo preminente ai medici specialisti in anestesia e rianimazione. Per tutte queste ragioni, auspica che si possa giungere rapidamente all'approvazione delle disposizioni contenute nella proposta di legge in titolo, anche valutando l'opportunità di trasformarla in un emendamento ad altro progetto di legge.

Giuseppe PALUMBO, presidente, sottolinea la fondatezza delle esigenze che sono alla base della proposta di legge in esame e ritiene che la Commissione potrà valutare le procedure più adatte a renderne spedito l'iter di approvazione. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.40.