CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 marzo 2009
158.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI ALL'ESTERO

Giovedì 26 marzo 2009. - Presidenza del presidente Marco ZACCHERA.

La seduta comincia alle 8.35.

Marco ZACCHERA, presidente, comunica che, in relazione alle audizioni già richieste, il sottosegretario all'economia e alle finanze, Alberto Giorgetti, ha predisposto una relazione che verrà quanto prima resa nota ai membri del Comitato, in attesa di poter essere ascoltato in audizione in una data da stabilirsi quanto prima. Segnala che i sottosegretari Bonanni e Romani sono stati sollecitati a rendersi disponibili ad essere ascoltati in Commissione. Avverte che l'onorevole Narducci preparerà una relazione sulla Prima Riunione della Commissione Continentale Europa-Africa del Nord del 2009, ai cui lavori ha preso parte. Sottopone al Comitato l'esigenza di riprogrammare i propri lavori, proponendo di inserire nel calendario l'argomento della riforma dei Comites e del CGIE, sui quali sono state di recente presentate alcune proposte di riforma.

Marco FEDI (PD) formula talune osservazioni sul funzionamento del Comitato, che risente della ristrettezza dei tempi a disposizione per i suoi lavori. Esprime la sua personale perplessità sulla visibilità dei lavori del Comitato, che, a differenza del Comitato per le questioni degli italiani all'estero costituito presso il Senato, non riesce ad interloquire direttamente

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con gli organi di governo e con le comunità degli italiani all'estero. Sollecita quindi l'approvazione di una mozione che possa in qualche modo ampliare i poteri e gli strumenti a disposizione del Comitato. Propone inoltre di programmare un'audizione dei sindacati dei pensionati, che da più parti sollecitano la definizione di una piattaforma rivendicativa su questioni attinenti alla sicurezza sociale ed alle problematiche assistenziali degli italiani nel mondo. Per quanto attiene alla questione della riforma dei Comites e dei CGIE, sollecita l'istituzione di un gruppo di lavoro interno al Comitato, che possa procedere alla elaborazione di un testo unico sulle proposte di legge già presentate sulla materia e che possa garantire una sufficiente visibilità ai lavori del Comitato stesso, visibilità che non viene garantita dalle audizioni informali che sono già state effettuate dal Comitato.

Franco NARDUCCI (PD) rileva come finora non ci sia stata un'azione incisiva sulle politiche degli italiani all'estero da parte del Comitato che, diversamente da quanto avvenuto in passato, non è riuscito a far sentire all'esterno la sua voce e continua ad esistere e a lavorare come un figlio minore della Commissione. Circa gli orari di lavoro, osserva che altri Comitati riescono ad usufruire di tempi di lavoro meno svantaggiati; propone quindi una turnazione su fasce orarie diversificate. Esprime viva preoccupazione in merito alla destinazione dei contributi previdenziali dei transfrontalieri svizzeri, con riferimento a posizioni di recente assunte in sede parlamentare dalla Lega nord, e rileva come anche in questa occasione il Comitato non riesca a far sentire la sua voce, così come su tutte le altre questioni più rilevanti sulla materia.

Marco ZACCHERA, presidente, si ripropone di chiedere, acquisito il preventivo consenso del Presidente della Commissione, un incontro con il Presidente della Camera, al fine di sottoporgli le questioni finora emerse e soprattutto nel tentativo di aumentare la rappresentatività ed i poteri del Comitato. Per quanto riguarda gli orari di lavoro, risulta problematica una loro ridefinizione, dal momento che ultimamente anche i lavori dell'Aula soffrono della stessa mancanza di standardizzazione. Si dichiara favorevole alla proposta di audire i sindacati e le organizzazioni sindacali dei pensionati e alla proposta di istituire un gruppo di lavoro interno al Comitato che possa procedere all'esame delle proposte di legge sulla riforma dei Comites e del CGIE. A tale riguardo, si riserva di sottoporre all'attenzione del sottosegretario agli esteri, Alfredo Mantica, la possibilità di procedere alla formulazione di un testo unico sulla riforma in questione, da sottoporre preventivamente al Comitato. Manifesta perplessità circa le osservazioni critiche formulate dal collega Narducci sulla questione dei fondi previdenziali dei transfrontalieri svizzeri, senza tuttavia ritenere di doversi pronunciare definitivamente sulla materia in quanto presidente del Comitato.

Franco NARDUCCI (PD) rinnova la sua richiesta di procedere ad un'audizione dei transfrontalieri svizzeri.

Marco ZACCHERA, presidente, nel ribadire la volontà sua e del Comitato di sottoporre al Presidente della Camera le problematiche circa il funzionamento, l'organizzazione e i poteri del Comitato, si riserva di verificare le modalità di raccordo con il Ministero degli affari esteri nella stesura di un disegno di legge sulla riforma dei Comites e del CGIE, e nel proporre di procedere, anche in sede di commissione plenaria, all'audizione dei lavoratori transfrontalieri e dei sindacati dei pensionati, dichiara conclusa la seduta.

La seduta termina alle 9.05.

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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 26 marzo 2009. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 12.10.

Disposizioni per consentire la candidatura dell'Italia come Paese ospitante delle edizioni della Coppa del mondo di rugby degli anni 2015 e 2019.
C. 1994 Fava.

(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Guglielmo PICCHI (PdL), relatore, illustra il provvedimento in titolo osservando che la proposta di legge in esame, composta di due articoli, riguarda la candidatura dell'Italia come Paese ospitante delle edizioni della Coppa del mondo di rugby degli anni 2015 e 2019. In particolare, l'articolo 1, al comma 1, autorizza il Ministero dell'economia e delle finanze a concedere la garanzia dello Stato per gli impegni che la Federazione italiana rugby dovrà assumere per promuovere la candidatura dell'Italia all'organizzazione della Coppa del mondo di rugby negli anni 2015 e 2019 dinanzi ai competenti organi della Federazione internazionale rugby. Ricorda che la Federazione Italiana Rugby (FIR), come tutte le federazioni sportive, è un'associazione con personalità di diritto privato riconosciuta ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, e successive modifiche. Nel luglio 2008 la FIR ha comunicato di aver inviato all'International Rugby Board (IRB), l'organismo internazionale che definisce le regole del rugby, regola i rapporti tra le federazioni nazionali e organizza i principali tornei del mondo, una richiesta di candidatura quale Paese ospitante per le edizioni 2015 e 2019 della Rugby World Cup. Fa notare che, secondo quanto si apprende da un comunicato della Federazione internazionale, le edizioni 2015 e 2019 della Rugby World Cup verranno contestualmente assegnate in una speciale seduta del Council dell'IRB, fissata per il 28 luglio 2009. Evidenzia che la proposta di legge prevede che la garanzia dello Stato è concessa nel limite di 80 milioni di sterline per la candidatura ai campionati mondiali del 2015 e di 100 milioni di sterline per quella relativa ai campionati mondiali del 2019. Rileva che nella relazione illustrativa al provvedimento si evidenzia opportunamente che la prevista garanzia probabilmente non necessiterà di essere attivata, in quanto la Federazione italiana rugby dovrebbe essere in condizione di far fronte agli impegni finanziari con gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti; in particolare, si sottolinea che l'edizione 2015 potrebbe essere collegata all'Expo Milano 2015. Ricorda che l'articolo 11, comma 5-bis, del decreto-legge n. 185 del 2008 stabilisce che, per gli impegni assunti dalle federazioni sportive nazionali per l'organizzazione di grandi eventi sportivi in coincidenza degli eventi correlati all'Expo Milano 2015, è autorizzato il rilascio di garanzie nel limite di 13 milioni di euro per l'anno 2009; il comma 2 prevede che la garanzia dello Stato sia inserita nell'allegato allo stato di previsione del MEF. Rileva che la norma prevede, altresì, che alla copertura finanziaria dei relativi eventuali oneri derivanti dalla concessione della suddetta garanzia statale si provveda attraverso l'utilizzo delle risorse del Fondo di riserva per le spese obbligatorie e di ordine, ai sensi dell'articolo 7, secondo comma, numero 2), della legge n. 468 del 1978.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI auspica un celere iter di ratifica del provvedimento.

Paolo CORSINI (PD) chiede chiarimenti in ordine al regime di garanzie finanziarie previste nel provvedimento al fine di comprendere il meccanismo di responsabilizzazione della FIR rispetto all'utilizzo delle

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rilevanti risorse finanziarie. Occorre infatti che vi siano comunque norme che tutelino lo Stato per il corretto uso dei fondi.

Guglielmo PICCHI (PdL), relatore, precisa che la particolare disciplina è da leggere nel quadro delle attività finalizzate all'organizzazione di grandi eventi sportivi in coincidenza dell'Expo Milano 2015. Rileva inoltre che la Federazione, come altri soggetti di analoga natura, gestisce in autonomia una pluralità di attività connesse, quali la distribuzione dei biglietti e le sponsorizzazioni. Sottolinea che in occasione di candidature a livello internazionale è consuetudine che siano stabilite norme in cui è previsto l'intervento degli Stati. Precisa tuttavia che la Federazione si è impegnata a fare il possibile per non ricorrere al regime di garanzie previsto nel provvedimento.

Mario BARBI (PD) osserva che l'esame della Commissione deve riguardare le sole disposizioni attinenti ai profili internazionali, essendo le questioni di natura finanziaria rimesse alla valutazione della Commissione bilancio. Chiede chiarimenti al relatore in ordine alla previsione di due date per la candidatura dell'Italia.

Fabio EVANGELISTI (IdV) condivide la richiesta di chiarimenti formulata dal collega Barbi.

Guglielmo PICCHI (PdL), relatore, risponde ai colleghi osservando che, poiché l'assegnazione della candidatura per le due date avviene contestualmente, si è ritenuto di presentare la candidatura del nostro Paese per i due eventi, nella consapevolezza di potere essere scelti per uno solo di essi.

Fabio EVANGELISTI (IdV), alla luce dell'importanza delle risorse finanziarie previste, prospetta l'opportunità di affrontare un'analoga riflessione in vista della presentazione della candidatura dell'Italia per i prossimi campionati europei di calcio.

Gianpaolo DOZZO (LNP) sottolinea la rilevanza del provvedimento in titolo per la tradizione ormai radicata nel nostro Paese rispetto al gioco del rugby e la necessità di poter competere a livello internazionale per lo svolgimento di importanti eventi sportivi, che rappresentano occasioni importanti anche al di là dell'aspetto meramente agonistico.

Franco NARDUCCI, presidente, condivide quanto osservato dal collega Dozzo sui risvolti economici di eventi sportivi di livello internazionale.

Guglielmo PICCHI (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole.

Fabio EVANGELISTI (IdV) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore, nell'auspicio che nel prosieguo siano approfonditi gli aspetti connessi al regime di garanzie finanziarie.

Mario BARBI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 12.35.

COMITATO PERMANENTE SULLA POLITICA ESTERA DELL'UNIONE EUROPEA

Giovedì 26 marzo 2009. - Presidenza del presidente Giorgio LA MALFA.

La seduta comincia alle 12.40.

Relazione sull'attuazione della strategia europea in materia di sicurezza - Garantire sicurezza in un mondo in piena evoluzione.
Relazione semestrale sull'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa.
(Seguito esame istruttorio congiunto e rinvio).

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI, ricorda, in merito alla

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relazione sull'attuazione della strategia europea in materia di sicurezza, che il Consiglio Europeo del dicembre 2007 aveva incaricato l'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune Solana di predispone un documento di revisione della Strategia Europea di Sicurezza (SES) varata nel 2003. Nella preparazione del documento il Segretariato si è avvalso anche delle conclusioni di alcuni Seminari organizzati durante il semestre di presidenza francese (uno di questi si è svolto a Roma nel giugno 2008), e dei contributi di idee offerti da vari Stati membri, tra cui l'Italia. Evidenzia che la nuova SES, pur prendendo le mosse dalla precedente versione, delinea una serie di nuove sfide che l'Europa deve affrontare: le conseguenze della debolezza degli Stati («failing States»), la criminalità, la pirateria, le sofferenze diffuse, l'immigrazione illegale, l'avanzamento del programma nucleare iraniano, la vulnerabilità energetica, il riscaldamento globale e la degradazione ambientale, i disordini finanziari. Particolare attenzione,rileva, sarà dedicata ai rischi legati alle sfide della proliferazione delle armi di distruzione di massa, del terrorismo e del crimine organizzato, della sicurezza energetica e dei cambiamenti climatici. Osserva che la relazione prende atto di come la minaccia legata alla proliferazione delle armi di distruzione di massa sia cresciuta negli ultimi cinque anni e non sia soltanto legata al rischio di utilizzo di tali strumenti da parte degli Stati (in particolare vengono esplicitamente citati l'Iran e la Corea del Nord) ma anche da parte delle organizzazioni terroristiche. Fa notare che rispetto a queste ultime la nuova SES si basa su quattro pilastri: prevenzione del fondamentalismo e del reclutamento di potenziali terroristi, protezione dei potenziali obiettivi, ricerca dei potenziali terroristi e reazione in seguito ad un attacco. Nel quadro di una società moderna sempre più dipendente dalle infrastrutture informatiche, sottolinea che la relazione dedica una particolare attenzione al rischio di attacchi informatici; in tema di sicurezza energetica, prendendo le mosse dalla progressiva crescita nei prossimi 20 anni dell'importazione di risorse energetiche combustibili, si pone l'accento da una lato sull'opportunità di differenziare le fonti e di sviluppare un mercato unico europeo dell'energia e dall'altro si evidenzia l'importanza di politiche adeguate verso i principali fornitori di petrolio e gas (Russia su tutti), nonché verso i paesi attraversati da infrastrutture finalizzate all'approvvigionamento del continente. Viene infine messo in evidenza, aggiunge, il problema dei mutamenti climatici, che era già presente nella versione del 2003 e al quale l'evoluzione degli ultimi anni ha attribuito una particolare urgenza. Osserva infine che l'Italia ha fornito un contributo determinante all'intero esercizio, attraverso l'organizzazione di una conferenza tenutasi a Roma sul tema del multilateralismo efficace, nonché con la predisposizione di una documentazione sottoposta al Segretariato Generale del Consiglio nella quale sono state indicate alcune delle priorità successivamente recepite nel documento finale.
In merito alla relazione semestrale sull'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, rileva che il rafforzamento del regime di non proliferazione rientra fra le priorità della Presidenza Italiana del G8, che si sta impegnando in particolar modo per porre le premesse per un esito positivo della Conferenza di Riesame del Trattato di Non Proliferazione delle armi nucleari, in programma nel 2010. Ricorda che per aumentare l'efficacia della Strategia dell'Unione europea contro la Proliferazione delle Armi di Distruzione di Massa, adottata nel 2003 durante la Presidenza Italiana dell'UE, il Consiglio dell'Unione europea, nel dicembre scorso, ha adottato un documento sulle «Nuove linee d'azione dell'Unione europea contro la diffusione delle armi di distruzione di massa e dei loro vettori»: si tratta di un documento ambizioso e dal carattere strettamente operativo, cui dovrà essere data piena attuazione entro il 2010, che individua una

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serie di misure concrete volte ad ostacolare la diffusione delle armi di distruzione di massa. Fa notare che le «Nuove linee d'azione dell'Unione Europea» prevedono l'adozione di misure in molteplici settori, tra cui il contrasto ai trasferimenti di conoscenze che possano favorire la proliferazione, l'intensificazione della vigilanza verso le operazioni finanziarie ed i trasferimenti di tecnologie a duplice uso a rischio di proliferazione. Ricorda che la Presidenza Italiana del G8 è impegnata affinché gli sforzi realizzati a livello europeo per il rafforzamento dei sistemi internazionali dei trattati e delle organizzazioni internazionali siano accompagnati da analoghe misure in quella sede, in particolare per quanto riguarda il sostegno all'attuazione della Risoluzione 1540 del Consiglio di Sicurezza ed all'universalizzazione del Protocollo Aggiuntivo dell'AIEA. Sottolinea che particolare attenzione è data dal rapporto anche ai casi di proliferazione regionale, ed in particolare alla questione nucleare iraniana, nell'ambito della strategia del «doppio binario» adottata dalla Comunità Internazionale e fortemente sostenuta dall'Unione Europea e dall'Italia. Osserva che tale strategia si basa sulla presentazione a Teheran di incentivi, in caso di collaborazione, e sanzioni, nel caso in cui da parte iraniana si continuino a disattendere le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Sostiene che anche il G8 può svolgere un ruolo importante nella gestione della questione nucleare iraniana e delle crisi di proliferazione regionale, cui è attribuita grande rilevanza nell'agenda della Presidenza Italiana. L'azione dell'UE a sostegno degli approcci alla multilateralizzazione del ciclo del combustibile nucleare, in particolare per quanto riguarda la creazione di una banca del combustibile sotto il controllo dell'AIEA, verrà rafforzata, nel corso della Presidenza Italiana, dal sostegno del G8. Osserva che l'Unione europea si è fortemente impegnata a sostegno dell'entrata in vigore del Trattato sul bando dei test nucleari (CTBT), per cui ancora mancano le ratifiche di nove Paesi a capacità nucleare avanzata. Fra questi, gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo orientamento; l'Unione europea ha adottato azioni comuni a favore del CTBT, volte a favorire le ratifiche dei Paesi che ancora non hanno aderito ed a rafforzare il sistema di monitoraggio internazionale che assiste il CTBT, con particolare riferimento all'Africa. La Presidenza del G8 ha attribuito rilievo prioritario ad una verifica delle possibilità di entrata in vigore del CTBT. Il ruolo dell'Unione europea nell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) si è rafforzato negli ultimi anni, grazie all'intensa cooperazione svolta sulla base delle Azioni comuni adottate dal Consiglio (l'ultima del valore di 1.700.000 euro) per promuovere l'universalità della Convenzione per la proibizione delle armi chimiche e la sua applicazione a livello nazionale, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Sul piano nazionale ritiene importante fare avanzare il processo di distruzione delle vecchie armi chimiche, che dovrebbe essere completato entro il 2012. L'Italia sostiene la partecipazione dell'Unione Europea alla Proliferation Security Initiative e si rallegra del fatto che sia stata invitata a prendere parte alla riunione organizzata in primavera dalla Polonia. Considera apprezzabile il forte sostegno dato dall'Unione europea alla Iniziativa globale contro la diffusione delle armi di distruzione di massa, che si traduce sia in un attivo ruolo nel pertinente gruppo di lavoro del G8 sia nell'attuazione di importanti programmi in Russia e Ucraina. Speciale menzione viene fatta dei programmi di riconversione di scienziati già operanti nel settore delle armi di distruzione di massa, che assume particolare rilevanza per la nostra Presidenza del G8 che pone particolare enfasi sull'aspetto umano nella lotta alla proliferazione.

Giorgio LA MALFA, presidente e relatore, ringrazia il rappresentante del Governo e rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio dell'8 dicembre 2008 Partenariato orientale (COM(2008) 823).
(Seguito esame istruttorio e rinvio).

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI ricorda che l'Italia ha sostenuto pienamente l'iniziativa sul Partenariato orientale, che conferma e rafforza l'interesse dell'UE alla stabilizzazione politica ed economica dell'area. Segnala che è stata tuttavia espressa qualche osservazione su alcuni aspetti del Partenariato: in primo luogo, pur inquadrata nel contesto della Politica europea di vicinato, l'iniziativa, come tratteggiata nella Comunicazione, pareva delineare per i Paesi interessati una strategia con evidenti assonanze con il processo di pre-adesione (risorse addizionali e sostegno allo sviluppo socioeconomico modellato sui principi della politica di coesione UE). A tale riguardo, rileva positivamente che si sia chiarito che il Partenariato Orientale non prefigurerà - per i Paesi interessati - un percorso di adesione de facto. Rileva che è stata posta la massima attenzione alla tematica delle risorse, in quanto la Commissione ha insistito per mettere a disposizione dei paesi destinatari del Partenariato orientale, fino al 2013, circa 600 milioni di euro (di cui 350 aggiuntivi). Rileva che su questa materia non si è avuto consenso in Consiglio, ove numerosi Stati membri (tra cui l'Italia, la Francia e Spagna) hanno riaffermato la validità della ripartizione delle risorse per due terzi al Sud e un terzo ad Est stabilita nel 2006, facendo inoltre presente che ogni eventuale incremento di risorse ad Est dovrebbe comunque riflettersi in un incremento a Sud secondo le citate proporzioni. Riferisce inoltre che è stata ribadita la necessità di un approccio cauto e differenziato con riferimento a politiche di liberalizzazione dei visti. Osserva che, per quanto riguarda la partecipazione dei Paesi terzi, il nostro Paese ritiene necessario che l'esercizio rimanga inclusivo della Russia (ed eventualmente della Turchia), prevedendone una possibile partecipazione come osservatore al Vertice del 7 maggio, e che tale posizione è stata espressa anche in occasione dell'ultimo CAGRE. Ricorda infine che in relazione alla Bielorussia l'intendimento generale è stato quello di includerla, a condizione di chiari impegni in materia di democrazia e di diritti umani, ma con serie difficoltà in caso di riconoscimento da parte quel Paese dell'indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud.

Mario BARBI (PD), relatore, osserva che l'intervento del Governo sottolinea i medesimi punti critici individuati nella relazione da lui svolta nella seduta precedente. Chiede in proposito chiarimenti circa le decisione adottate in relazione al Partenariato orientale nel Consiglio Europeo della scorsa settimana.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI si riserva di fornire i chiarimenti in una seduta successiva.

Giorgio LA MALFA, presidente, ringrazia il rappresentante del Governo ed il collega per gli interventi svolti e rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta. Si congratula infine, anche a nome del Comitato, con l'onorevole Margherita Boniver, alla quale ieri il Ministro degli esteri ha conferito l'incarico di Inviato speciale per le emergenze umanitarie e le situazioni di vulnerabilità.

La seduta termina alle 12.55.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Ratifica ed esecuzione del Protocollo che modifica la Convenzione relativa all'Organizzazione idrografica internazionale, fatto a Monaco Principato il 4 luglio 2005.
C. 2098 Governo.

Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo ai confini «mobili» sulla linea di cresta o displuviale, effettuato a Roma il 23 e il 26 maggio 2008.
C. 2208 Governo.