CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 marzo 2009
157.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 25 marzo 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI.

La seduta comincia alle 8.35.

Indagine conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani nel mondo.
Audizione del Direttore dell'Ufficio per le istituzioni democratiche ed i diritti umani dell'OSCE (ODIHR), Ambasciatore Janez Lenarcic.

(Svolgimento e conclusione).

Stefano STEFANI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Introduce, quindi, l'audizione.

Janez LENARCIC, Direttore dell'Ufficio per le istituzioni democratiche ed i diritti umani dell'OSCE, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono quindi i deputati Fiamma NIRENSTEIN (PdL), Matteo MECACCI

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(PD), Furio COLOMBO (PD) e Riccardo MIGLIORI (PdL).

Janez LENARCIC, Direttore dell'Ufficio per le istituzioni democratiche ed i diritti umani dell'OSCE, risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

Stefano STEFANI, presidente, ringrazia l'Ambasciatore Janez Lenarcic per il suo intervento. Dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 9.25.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 25 marzo 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 15.

Variazioni nella composizione dei Comitati permanenti.

Stefano STEFANI, presidente, comunica che il deputato Alessio Bonciani è entrato a far parte del Comitato permanente sugli italiani all'estero e del Comitato permanente sui diritti umani; mentre il deputato Renato Farina è entrato a far parte del Comitato permanente sui diritti umani e del Comitato permanente sugli obiettivi di sviluppo del Millennio.
Comunica altresì che, sulla base delle intese intervenute tra i gruppi, l'onorevole Gianluca Pini, entrato a far parte del Comitato permanente sugli italiani all'estero, ne assume le funzioni di segretario in sostituzione del collega Dozzo, mentre l'onorevole Renato Farina assume le funzioni di segretario del Comitato permanente sugli obiettivi di sviluppo del Millennio, in sostituzione della collega De Girolamo.

5-01196 Mecacci: Sulla situazione dei diritti umani in Tibet.

Stefano STEFANI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

Matteo MECACCI (PD) illustra l'interrogazione in titolo, facendo riferimento alla mozione approvata dall'Assemblea della Camera dei deputati sullo stesso argomento lo scorso 10 marzo. Auspicando la ripresa dei colloqui del Governo cinese con il Dalai Lama, segnala che la Commissione esteri del Parlamento europeo terrà una seduta il prossimo 31 marzo a Bruxelles cui ha invitato entrambe le parti a partecipare.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI (PdL). risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), aggiungendo di essere in procinto di ricevere la prossima settimana un rappresentante del Dalai Lama.

Matteo MECACCI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto, rilevando il maggiore impegno profuso dal Governo nelle ultime settimane. Considera prioritario che dal prossimo G20 di Londra, cui la Cina parteciperà, possa venire un segnale, dopo tanti arresti e morti in Tibet. Sollecita quindi il Governo a favorire la formazione di una posizione comune

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europea che chieda alla Cina di riprendere il dialogo politico con il Dalai Lama e di abbandonare la tattica della delegittimazione della sua leadership, destinata soltanto ad accrescere la tensione in atto. Conferma la massima attenzione del Gruppo interparlamentare per il Tibet, che riunisce esponenti di tutti i partiti, in vista di ulteriori iniziative di solidarietà.

5-01197 Evangelisti: Sulla strategia USA nei confronti dell'Afghanistan.

Fabio EVANGELISTI (IdV) illustra l'interrogazione in titolo, ricollegandosi a recenti prese di posizione del presidente Obama, tra cui la lettera indirizzata al presidente della Repubblica islamica dell'Iran, che sembrano puntare ad una exit strategy rispetto alla crisi afghana, nonché ad una diversa e meno centralizzata gestione dei fondi internazionali. Dal fatto che gli USA abbiano convocato all'Aja una conferenza sull'Afghanistan, invitando l'Iran, due mesi prima dell'iniziativa italiana prevista a Trieste in ambito G8, trae la conclusione che il nostro Paese non sia più consultato dall'alleato statunitense, rilevando peraltro criticamente come il presidente Obama non abbia incluso l'Italia nel suo primo viaggio europeo.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI (PdL), risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Fabio EVANGELISTI (IdV), nel ringraziare per la risposta ricevuta il rappresentante del Governo, assume come auspicio le considerazioni svolte, osservando come invece appaia chiaro che l'Italia si sta ancora una volta accodando agli USA, senza rendersi conto che la linea sin qui seguita dal presidente Bush è ormai stata smentita da Washington. Lamenta poi il fatto che il 90 per cento delle risorse italiane destinate all'Afghanistan abbiano finalità militari, mentre i fondi per la cooperazione civile sono stati ridotti e solo parzialmente rifusi in sede di esame parlamentare del decreto-legge sulle missioni internazionali. Invita infine il Governo ad una più incisiva iniziativa politica, superando gli atteggiamenti contraddittori che hanno caratterizzato la programmazione e poi l'annullamento della visita a Teheran del Ministro degli esteri e non limitandosi ad attendere passivamente le scelte che saranno prese all'Aja.

Stefano STEFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.15.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 25 marzo 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 15.15.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo Italia-Federazione russa sulla cooperazione nella lotta alla criminalità, fatto a Roma il 5 novembre 2003.
C. 2226 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 marzo 2009.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI, rispondendo alle richieste di chiarimento formulate nella precedente seduta, fornisce informazioni circa l'attuazione dell'accordo italo-russo dell'11 novembre 1993, sostituito da quello oggetto della presente procedura di ratifica. Ne sottolinea in particolare la validità per l'avvio della collaborazione tra i due Paesi tramite lo scambio delle informazioni di polizia e l'approfondimento conoscitivo dei rispettivi fenomeni criminosi. Tale accordo è stato quindi alla base di proficui contatti tra gli enti preposti alla pubblica sicurezza,

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che hanno consentito loro di affrontare l'evoluzione della criminalità organizzata.
Precisa che l'aggiornamento del quadro pattizio tiene conto dell'introduzione del nuovo servizio federale russo per la lotta al traffico di droga, nonché della Convenzione ONU di Palermo. Sono altresì recepite le nuove concezioni della cooperazione internazionale in tale materia prevedendo più ampie forme di collaborazione, come ad esempio la costituzione di un gruppo di lavoro italo russo sul coordinamento delle forze di polizia, ai sensi dell'articolo 8 del nuovo accordo.

Stefano STEFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.25.

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

Mercoledì 25 marzo 2009. - Presidenza del presidente Furio COLOMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 15.35.

Relazione sull'attività svolta dal Comitato interministeriale dei diritti dell'uomo nonché sulla tutela e rispetto dei diritti umani in Italia (anno 2007).
Doc. CXXI, N. 1.

(Seguito esame istruttorio e conclusione).

Enrico PIANETTA (PdL), relatore, ricorda che nelle sedute dell'11 febbraio e del 25 marzo scorsi il Comitato ha esaminato la Relazione in titolo ed ha provveduto altresì ad audire, l'11 dicembre ed il 25 febbraio scorsi, il ministro plenipotenziario Valentino Simonetti, presidente del Comitato interministeriale per i diritti umani, che ha richiamato i principali impegni internazionali che vincolano il nostro Paese in tema di salvaguardia dei diritti umani e che sono stati rinnovati in sede di presentazione della candidatura italiana, nel marzo 2006, al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, di cui l'Italia è entrata ufficialmente a far parte il 9 maggio 2007.
Ricorda altresì che il Consiglio dei diritti umani - che ha sostituito la pregressa Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite - si sta caratterizzando per un metodo funzionale basato sulla cosiddetta «Revisione periodica universale» (Universal Periodic Review), per cui l'Italia sarà chiamata a fornire, nel febbraio 2010, un'ampia panoramica dei meccanismi e degli istituti preposti alla salvaguardia dei diritti umani e degli eventuali profili problematici connessi con la mancata attuazione dei richiamati impegni internazionali.
Raccogliendo l'indicazione formulata a suo tempo dal presidente del Comitato e dai colleghi intervenuti, propone al Comitato di sottoporre alla Commissione plenaria un atto di indirizzo che impegni il Governo a promuovere la presentazione di specifiche iniziative legislative riguardanti: l'istituzione di una commissione nazionale indipendente per la tutela e la promozione dei diritti dell'uomo, così come richiesto dagli organismi internazionali preposti alla tutela dei diritti dell'uomo, sia nell'ambito delle Nazioni Unite che nell'ambito del Consiglio d'Europa; la ratifica del protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla tortura, con la connessa istituzione di un organismo indipendente di controllo operante all'interno del nostro ordinamento; l'introduzione di una disciplina che perfezioni l'adeguamento del nostro ordinamento allo Statuto della Corte penale internazionale. Tra le ulteriori questioni da sollevare in tale sede segnala anche la massima collaborazione alla realizzazione della «revisione periodica» che il Consiglio dei diritti umani effettuerà nei riguardi del nostro Paese nei prossimi mesi, nonché la prosecuzione dell'impegno profuso in seno alle Nazioni Unite per la moratoria universale della pena di morte.

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Conclude osservando che si tratta di elementi non nuovi, ma che sono da tempo in attesa di soluzione.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI, nel ringraziare il relatore, dichiara che il Governo sta già attuando gli impegni da lui ricordati, come ha avuto modo di affermare lo stesso Ministro Frattini nel celebrare il sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo. Quanto all'attuazione dello Statuto della Corte penale internazionale, rende noto che sta per terminare la relativa procedura di concerto interministeriale.

Il Comitato approva le indicazioni formulate dal relatore circa i contenuti dell'atto di indirizzo da sottoporre alla Commissione plenaria, della cui redazione lo incarica.

Furio COLOMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame istruttorio del provvedimento in titolo.

Relazione annuale dell'UE sui diritti umani per il 2008.
(Seguito esame istruttorio e conclusione).

Matteo MECACCI (PD), relatore, riepilogando il dibattito sin qui svolto, ritiene confermata la considerazione della tutela dei diritti umani come aspetto essenziale della politica estera dell'Unione europea sia in sede internazionale sia nelle relazioni bilaterali. Sottolinea in particolare il rilievo della clausola dei diritti umani nella stipula degli accordi con i Paesi terzi, ricordando come nella recente audizione del direttore generale della Commissione europea per la cooperazione allo sviluppo, Stefano Manservisi, sia emerso che la predetta clausola abbia provocato la sospensione dell'accordo con il Madagascar a seguito del colpo di stato che vi si è verificato. Auspica che una simile procedura sia adottata anche a livello bilaterale dall'Italia, coerentemente con la prassi UE, lamentando il fatto che ciò non sia stato fatto nei trattati siglati con la Libia e l'Iraq che pure prevedono cospicui finanziamenti.
Propone, quindi, che il Comitato sottoponga alla Commissione plenaria l'opportunità di adottare un atto di indirizzo, a conclusione dell'esame istruttorio della relazione in titolo, in cui si condivida la soddisfazione espressa per la lieve riduzione dell'applicazione della pena di morte, pur con il permanere di alcune situazioni di estrema criticità, quali la Cina e l'Iran, nonché la preoccupazione per l'uso della tortura non solo da parte dei regimi autoritari, ma anche nel quadro della lotta al terrorismo. Ritiene poi che si dovrebbe accennare alla situazione dei diritti umani in Russia, dove l'Unione europea ha incontrato un netto rifiuto rispetto ad dialogo cui partecipassero anche le ONG che si occupano della loro tutela, unitamente a quella di altri paesi dell'ex Unione Sovietica, quali Bielorussia, Turkmenistan e Uzbekistan. Gli appare quindi doveroso rilevare che lo svolgimento delle Olimpiadi in Cina non ha portato alle aperture auspicate, in particolar modo in relazione alla condizione del Tibet, che in queste settimane si è ulteriormente aggravata, assieme al rifiuto delle autorità cinesi di avviare un serio, concreto e veritiero dialogo politico con il Dalai Lama, al controllo su Internet e gli altri mezzi di informazione e alla limitazioni delle libertà personali. Allo stesso modo, non si può non segnalare che la relazione giudica in regressione la tutela dei diritti umani in Iran, oggetto anche di una recente dichiarazione dell'Unione europea, come dimostra l'aumento delle condanne a morte e delle limitazioni alla libertà di espressione, mentre si deve osservare che anche nell'area del sud-est asiatico gli sforzi compiuti dalla comunità internazionale non hanno prodotto alcuna significativa riduzione delle gravi violazioni dei diritti umani in Birmania e che, pur con alcuni progressi, in Vietnam si verificano numerosi casi di limitazione della libertà di espressione e di culto.

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Nell'esprimere comunque una valutazione positiva sulla relazione che offre un'ampia panoramica della situazione dei diritti umani nel mondo ed individua alcuni strumenti innovativi, quali ad esempio l'inclusione fra i soggetti destinatari delle risorse della cooperazione allo sviluppo dei gruppi che operano a sostegno della tutela dei diritti umani, invita a prendere atto con soddisfazione della recente ratifica da parte dell'Italia del protocollo n. 13 della CEDU sull'abolizione della pena di morte in ogni circostanza, e della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, ma anche a lamentare che, ad ormai dieci anni dalla ratifica dello Statuto della Corte penale internazionale, l'Italia non abbia ancora approvato la legislazione necessaria a garantirne l'effettiva operatività e collaborazione con le istituzioni del nostro Paese.
Ritiene infine opportuno impegnare il Governo a mantenere un'attenta vigilanza sul rispetto della clausola relativa ai diritti umani e alla democrazia negli accordi sottoscritti dall'Unione europea con i paesi terzi, auspicando che la legislazione italiana includa la previsione di meccanismi a tutela dei diritti umani quali condizioni per l'applicazione efficace degli accordi di cooperazione allo sviluppo, nonché a svolgere un'efficace azione di coordinamento con i Governi degli altri Stati membri dell'Unione europea e di promozione nei confronti dei Governi dei Paesi terzi, al fine di incrementare le probabilità di successo delle iniziative europee, quali la dichiarazione contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, svolte in sede di Nazioni Unite ed in particolare nel Consiglio per i diritti umani, in un quadro di alleanze transregionali, come avvenuto nel caso della campagna per la moratoria ONU delle esecuzioni capitali.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI, nel precisare che l'Italia si allinea regolarmente alla prassi consolidata in seno all'UE nell'applicazione delle clausole relative ai diritti umani, invita a riflettere sul rapporto che dovrebbe intercorrere tra rispetto dei diritti umani e sostegno allo sviluppo, rifiutando una risposta ideologica. A suo avviso, occorrerebbe modulare i due approcci, dl momento che dall'isolamento internazionale di un paese non si ottiene alcun vantaggio.

Matteo MECACCI (PD) relatore, apprezza lo spirito delle considerazioni del rappresentante del Governo, ma precisa che l'UE non fa ricorso indiscriminatamente alle clausole sui diritti umani, che invece hanno rilievo soprattutto per i meccanismi di monitoraggio che vi sono connessi. Nel dichiararsi contrario in generale alle sanzioni economiche, ritiene invece che si debba negare la legittimazione politica agli stati che violano i diritti umani.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI replica ricordando che da 18 anni l'UE blocca il trattato di libero scambio con i Paesi del Golfo - sottoscritto invece dagli USA - perché essi si rifiutano di accettare la clausola di condizionalità. Lamenta a questo proposito il pericolo che un atteggiamento talmente rigido possa rivelarsi improduttivo.

Furio COLOMBO, presidente, fa presente come sia tipico di ogni governo temere l'ingerenza umanitaria, osservando come in taluni casi una simile reazione abbia avuto luogo anche in Italia. Ritiene la questione difficile e contraddittoria, ma comunque da affrontare per dare adeguati indirizzi al potere esecutivo.

Enrico PIANETTA (PdL) rammenta come la clausola di condizionalità abbia fatto oggetto di discussione appassionata anche nei precedenti dibattiti sulla riforma della cooperazione italiana. Nel testimoniare la complessità del tema, si pronuncia per un approccio flessibile in cui il pragmatismo prevalga sull'ideologia senza però far venire meno i principii.

Mario BARBI (PD) dichiara la sua propensione ad affrontare la questione in termini di duttilità, adeguando gli strumenti pattizi alle circostanze odierne. Richiama

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l'esperienza del processo di Helsinki, rievocato anche nell'odierna audizione in Commissione del direttore dell'ODIHR, in cui per la prima volta il tema dei diritti umani fu accettato anche dai Paesi del blocco sovietico. Da quell'esperienza trae l'insegnamento di tenere insieme un orizzonte ideale ed una capacità negoziale. A suo avviso, quindi, occorre lasciare ai governi in materia un margine di discrezionalità.

Enrico PIANETTA (PdL), alla luce del dibattito, si domanda se sia o meno il caso di mantenere nella proposta di documento finale l'accenno al principio di condizionalità.

Furio COLOMBO, presidente, ritiene l'attuale prospettazione di tale principio da parte del relatore tale da potersi conciliare con gli orientamenti emersi in seno al Comitato.

Il Comitato approva le indicazioni formulate dal relatore circa i contenuti dell'atto di indirizzo da sottoporre alla Commissione plenaria, della cui redazione lo incarica.

Furio COLOMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame istruttorio del provvedimento in titolo.

La seduta termina alle 16.05.