CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 marzo 2009
153.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 18 marzo 2009. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Intervengono il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, e il sottosegretario di Stato per il medesimo Dicastero, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 14.30.

DL 4/2009 recante misure urgenti in materia di produzione lattiera e rateizzazione del debito nel settore lattiero-caseario.
(Seguito dell'esame e rinvio)

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 17 marzo 2009.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda che nella seduta di ieri si è era riservato di valutare l'ammissibilità degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6-ter, che presentano profili critici, a differenza dei restanti emendamenti, tutti ammissibili.
Ricorda altresì che nella stessa seduta di ieri, a fronte di tali profili di inammissibilità, è emerso l'orientamento unanime dei gruppi volto a richiedere al Presidente della Camera di ammettere comunque all'esame e alla votazione le proposte emendative aventi ad oggetto: il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale - incentivi assicurativi (Zucchi 6-ter.010, Servodio 6-ter.08, Beccalossi 6-ter.017, Ruvolo 6-ter.011, Di Giuseppe 6-ter.013, Fogliato 6-ter.02 e Fogliato 6-ter.03); la reviviscenza di due norme inserite nel decreto-legge n.171 del 2008 e successivamente abrogate, in materia di determinazione del canone per le concessioni di aree demaniali marittime ad uso di acquacoltura nonché per l'interpretazione autentica della normativa sulla definizione in via stragiudiziale di alcuni contenziosi con l'INPS in materia di contributi

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previdenziali agricoli (Cenni 6-ter.09); l'attuazione della nuova normativa comunitaria sull'etichettatura degli oli di oliva (D'Ippolito Vitale 6-ter.018).
In proposito, comunica la unanime richiesta dei gruppi, sottoposta al Presidente della Camera, è stata accolta.
Per quanto riguarda i restanti articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6-ter, ricorda che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento della Camera, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alla materia oggetto del decreto-legge cui le stesse si riferiscono. Tale criterio risulta più limitativo rispetto a quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del Regolamento, ai sensi del quale il Presidente dichiara inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento. In tal senso è intervenuta la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa, nella quale si precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative relative a disegni di legge di conversione di decreti-legge, la materia deve essere valutata con riferimento ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo. Si riserva in ogni caso di comunicare successivamente le conseguenti valutazioni di ammissibilità degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6-ter.

Marco CARRA (PD) non condivide l'impostazione seguita a proposito delle valutazioni di inammissibilità, di cui prende comunque atto. Infatti, comprende le ragioni politiche che hanno determinato il consenso dei gruppi sul recupero degli articoli del decreto-legge n. 171 e sul rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale. Desta però legittime perplessità il fatto che sia ammessa all'esame e alla votazione una proposta in materia di olio di oliva e non il suo articolo 6-ter.04, che reca misure a favore delle imprese produttrici di formaggi a lunga stagionatura, materia senza dubbio connessa a quella del provvedimento in esame.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, pur comprendendo le ragioni dei rilievi del deputato Carra, ricorda quanto già precisato nella seduta di ieri, circa il fatto che l'eventuale richiesta di deroga ai criteri di ammissibilità deve avere alla sua base una valutazione politica condivisa all'unanimità dai gruppi parlamentari.
Peraltro, l'osservazione del collega Carra lo indurrebbe a non opporsi ad una ulteriore riflessione sulla proposta emendativa in materia di olio di oliva ed eventualmente al suo rinvio ad altro provvedimento.

Si passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge, pubblicati in allegato ai resoconti della seduta di martedì 17 marzo 2009.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che gli emendamenti Beccalossi 1.44, 1.47, 4.39, 4.36 e l'articolo aggiuntivo Beccalossi 6-ter.017 sono stati sottoscritti anche dai deputati Fogliato, Callegari, Negro e Rainieri.
Esprime parere favorevole sugli emendamenti Beccalossi 1.44, Beccalossi 1.46, a condizione che quest'ultimo sia riformulato nel senso di aggiungere, dopo le parole: «che risulta effettivamente prodotto» le seguenti: «calcolato sulla media degli ultimi cinque periodi» e, dopo le parole: «commi 15 e 16» le seguenti: «stipulati nel corso del periodo 2007/2008» nonché Beccalossi 1.47.
Raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.49.
Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Di Giuseppe 1.01, nonché sugli identici emendamenti Servodio 2.1 e Di Giuseppe 2.2, a condizione che siano riformulati nel senso di sostituire le parole: «previo accordo con le regioni» con le seguenti: «sentite le regioni».
Esprime parere favorevole sugli emendamenti D'Ippolito Vitale 3.9 e Governo 3.1. È favorevole anche all'emendamento Beccalossi 3.8, a condizione che il nuovo comma 4-bis da inserire all'articolo 3 sia riformulato nel modo seguente: «4-bis. Ai fini dell'attuazione del presente articolo, fatte salve le disposizioni di cui all'articolo 4,

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l'AGEA, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, stabilisce le modalità e i termini di adesione alla rateizzazione. L'accettazione della rateizzazione comporta la sospensione delle procedure di recupero forzoso».
Esprime quindi parere favorevole agli emendamenti Beccalossi 4.34, Beccalossi 4.36 e Beccalossi 4.33, a condizione che quest'ultimo sia riformulato nel senso che all'articolo 4, comma 4, del decreto-legge le parole: «l'AGEA procede ai sensi del comma 1» siano sostituite con le seguenti: «l'AGEA comunica a ciascun debitore l'importo delle medesime somme».
Esprime parere favorevole anche agli emendamenti Beccalossi 4.37 nonché agli identici Ruvolo 4.8, Fiorio 4.14, Di Giuseppe 4.28 e D'Ippolito Vitale 4.41.
Esprime parere favorevole agli emendamenti Fogliato 4.40 e Fogliato 4.39, per quest'ultimo a condizione che sia riformulato nel senso di sopprimere le seguenti parole: «e nei casi da individuarsi con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali».
Si dichiara altresì favorevole agli emendamenti Fogliato 4.38 e Rainieri 4.23.
Presenta quindi gli emendamenti 3.100 e 4.100 (vedi allegato 1), mentre raccomanda l'approvazione del suo emendamento 5.1.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) protesta per l'atteggiamento del relatore, che dimostra di non voler accogliere alcuna proposta dell'opposizione.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, esprime parere favorevole agli emendamenti Beccalossi 6.25 e Fogliato 6.1, a condizione che siano riformulati nel senso di fissare a euro 45 milioni l'importo di euro 35 milioni previsto dal comma 1-bis dell'articolo 6, modificando conseguentemente anche la clausola di copertura.
Si dichiara quindi favorevole all'emendamento Fogliato 6.2.
Per quanto riguarda gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6-ter, si sofferma su quelli per i quali i gruppi hanno unanimemente chiesto che fossero considerati ammissibili, esprimendo parere favorevole agli identici articoli aggiuntivi Servodio 6-ter.08, Beccalossi 6-ter.017 e Ruvolo 6-ter.011, nonché agi articoli aggiuntivi Cenni 6-ter.09 e D'Ippolito Vitale 6-ter.018, questo a condizione che sia riformulato secondo il testo che pone in distribuzione (vedi allegato 2).
Esprime infine parere contrario su tutte le altre proposte emendative.
Per quanto riguarda i restanti articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6-ter, avverte che sulla base dei criteri sopra richiamati, risultano inammissibili i seguenti articoli aggiuntivi: Brandolini 6-ter.05, che esclude, per le società operanti nel settore lattiero-caseario, l'applicabilità dei vigenti limiti di valore per le compensazioni tra debiti e crediti verso l'erario; Beccalossi 6-ter.016, Di Giuseppe 6-ter.014 e Zucchi 6-ter.07, che prevedono il rifinanziamento del Fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera; e allo stato l'articolo aggiuntivo Negro 6-ter.020, che apporta modifiche di carattere tecnico-formale al decreto legislativo n. 81 del 2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, nella parte relativa allo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) chiede al Presidente di precisare il significato dell'ultima dichiarazione di inammissibilità.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda di aver chiesto ai gruppi, e tra questi al gruppo PD, di valutare la possibilità di consentire una deroga ai criteri di ammissibilità anche per l'articolo aggiuntivo Negro 6-ter.020, oltre che per quelli indicati nella seduta di ieri. In attesa di acquisire una risposta sul punto, l'articolo aggiuntivo risulta inammissibile.
Risultano altresì inammissibili i seguenti articoli aggiuntivi (vedi allegato 3):
Servodio 6-ter.06 e Beccalossi 6-ter.015, che modificano la disciplina degli

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incentivi alla produzione di energia elettrica da biomasse in ambito agricolo;
Fogliato 6-ter.01, che amplia le categorie di rifiuti agricoli che non rientrano nel campo di applicazione delle norme in materia di gestione dei rifiuti, di cui alla parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006 (Norme in materia ambientale), inserendovi anche il materiale vegetale legnoso derivante da interventi selvicolturali e da potature;
Marco Carra 6-ter.04, che reca agevolazioni fiscali a favore delle imprese che effettuano la stagionatura di lungo periodo dei prodotti agroalimentari a denominazione di origine protetta nonché in favore delle imprese che abbiano un credito IVA strutturale determinato dall'acquisto di prodotti agricoli soggetti al relativo regime speciale;
Delfino 6-ter.012, che riformula le norme sul piano di liquidazione dei beni della Fondazione ordine mauriziano, prevedendo un diritto di prelazione in favore dei conduttori dei terreni agricoli;
Beccalossi 6-ter.019, che agevola il trattamento fiscale dei benefici conseguenti all'adesione all'accordo per la ristrutturazione dei debiti contributivi maturati dalle aziende agricole verso l'INPS.

Viviana BECCALOSSI (PdL) rileva che nella seduta di ieri riteneva fossero maturate le necessarie condizioni di unanime consenso anche per gli articoli aggiuntivi concernenti la produzione di energia elettrica da biomasse in ambito agricolo.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, rileva che effettivamente si trattava di proposte segnalate da diversi gruppi, ma precisa tuttavia di non averle indicate nella ricognizione conclusiva delle proposte emendative da sottoporre al Presidente della Camera, effettuata al termine della seduta di ieri.
Invita tuttavia a considerare la possibilità di recuperare alcune proposte nel corso del successivo esame.

Viviana BECCALOSSI (PdL) si riserva di valutare la situazione che si è determinata.

Il Ministro LUCA ZAIA esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) preannuncia che i deputati del suo gruppo interverranno su tutti gli emendamenti.

Angelo ZUCCHI (PD) osserva che l'emendamento Sani 1.22, che sopprime il capoverso 4-bis dell'articolo 1, cerca di ricondurre il provvedimento ai principi di equità e di legalità a cui il Partito democratico si è sempre espressamente richiamato, impedendo di favorire i produttori non titolari di quota e quelli che hanno superato il cento per cento della propria quota ai fini della restituzione del prelievo pagato in eccesso. Rileva peraltro che non è alcun nesso logico tra la modifica di queste regole e la necessità di attribuire le quote aggiuntive, posta alla base del decreto-legge. Conclusivamente, dichiara la contrarietà del suo gruppo alla predetta disposizione, che costituisce un vulnus alla legge n. 119 del 2003, favorendo chi la ha violata.

Sandro BRANDOLINI (PD) ritiene di condividere il lapidario giudizio formulato dall'onorevole Beccalossi circa la mancanza del requisito della necessità del decreto-legge in esame e la compiutezza della previsione normativa previgente, dettata dalla legge n. 119 del 2003. Osserva anzi che il provvedimento in conversione introduce elementi che tendono ad attribuire un vantaggio a chi non l'ha finora rispettata.
Manifesta inoltre il suo stupore per l'improvviso cambiamento di atteggiamento da parte della maggioranza. Infatti, mentre all'inizio della discussione era stata cercata la disponibilità da parte di tutti i gruppi per compiere un lavoro costruttivo finalizzato al miglioramento del testo, ora, come è testimoniato dai pareri del relatore e del Governo sugli emendamenti e dalla sottoscrizione dei

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rappresentanti della Lega di alcuni emendamenti del gruppo del Pdl, la maggioranza si è ricompattata, e ciò evidentemente impedirà alla opposizione di dare il proprio contributo. Ritiene quindi che il decreto-legge, che non doveva consistere in un condono per chi non si era mantenuto nel proprio plafond di quote-latte, finirà per rivelarsi diretto proprio a tale scopo.

Teresio DELFINO (UdC) manifesta delusione per il venir meno delle speranze suscitate dall'atteggiamento tenuto dalla maggioranza all'inizio della discussione. Ora deve invece constatare che non vi sarà la possibilità di vedere riaffermati, nella loro sostanza, i principi di legalità ed equità recati dalla legge n. 119 del 2003, che il suo gruppo considera una priorità.
Pur manifestando apprezzamento per lo sforzo compiuto dal relatore per superare eventuali pronunce di inammissibilità di taluni emendamenti ampiamente condivisi, non può non rilevare come sia il relatore che il Governo abbiano sinora prestato scarsa attenzione al fatto che occorreva evitare penalizzazioni nei confronti di chi si è sempre mantenuto in un percorso di legalità. Costituisce un grave errore non aver colto la disponibilità dell'opposizione in questa direzione.
Preannuncia perciò che il suo gruppo si esprimerà a favore dell'emendamento Sani 1.22.
Auspica infine che, nonostante l'andamento poco promettente, il provvedimento possa essere migliorato nel corso dell'iter.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) manifesta delusione per il fatto che il Governo e il relatore non abbiano prestato all'opposizione la stessa attenzione prestata in occasione dell'approvazione del decreto-legge n. 171 del 2008, come si evidenzia dal parere espresso, largamente negativo nei confronti delle proposte dell'opposizione e positivo solo per gli emendamenti della maggioranza. Osserva inoltre come sia evidente, a questo punto, l'intenzione della maggioranza di approvare un provvedimento «blindato», di condono per coloro che non hanno rispettato le norme, mantenendo un atteggiamento di forte chiusura nei confronti di chi si è sempre mosso nella legalità.
Preannuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Sani 1.22 e sul suo identico emendamento 1.42.

Viviana BECCALOSSI (PdL) osserva che molte delle ragioni rappresentate dai colleghi delle opposizioni appaiono condivisibili nel merito, a prescindere dalle appartenenze politiche e sindacali: Invita pertanto il Governo e il relatore ad operare una ulteriore riflessione circa la opportunità di norme retroattive che premiano alla fine chi non ha rispettato le regole.

Mario PEPE (PD) osserva che la disponibilità reale al confronto da parte delle opposizioni non è stata colta dalla maggioranza, quando sarebbe stato invece necessario e possibile un accordo politico nel metodo e nel merito. Ritiene poi che il capoverso 4-bis del comma 1 dell'articolo 1 non faccia altro che aggiungere illegalità ad illegalità, contraddicendo norme del diritto e prassi amministrative. È pertanto necessario che l'emendamento Sani 1.22 sia approvato.
Ritiene infine che l'intervento dell'onorevole Beccalossi possa rappresentare un segnale di concretezza che, laddove avesse seguito, potrebbe contribuire ad una sintesi positiva, evitando inutili e dannose contrapposizioni.

Antonio CUOMO (PD) osserva che il provvedimento in esame rappresenta il primo provvedimento davvero importante che giunge all'esame della Commissione Agricoltura. Tale opportunità potrebbe tuttavia essere sprecata dal Governo, qualora non cogliesse il senso delle proposte emendative dell'opposizione. Ciò produrrà un duplice effetto: da un lato, uno svilimento del pur positivo risultato che lo stesso Governo ha ottenuto in sede europea e, dall'altro, il rischio di incentivare, stavolta nel settentrione, i comportamenti illegali e furbi. Ricollegandosi dunque all'invito formulato dall'onorevole Beccalossi,

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ritiene che il Governo dovrebbe soffermarsi maggiormente a considerare il contributo offerto dall'opposizione per migliorare il provvedimento.

Isidoro GOTTARDO (PdL) ritiene che potrebbe essere utile una breve sospensione dei lavori, al fine di consentire ai gruppi di approfondire alcune delle questioni emerse dal dibattito.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, sospende brevemente la seduta.

La seduta sospesa alle 15.35 riprende alle 15.55.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, rinvia il seguito dell'esame alla seduta che sarà stabilita dall'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocato al termine della seduta.

La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 18 marzo 2009. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO, indi del Vicepresidente Roberto ROSSO. - Intervengono il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, e il sottosegretario di Stato per il medesimo Dicastero, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 21.40.

DL 4/2009 recante misure urgenti in materia di produzione lattiera e rateizzazione del debito nel settore lattiero-caseario.
C. 2263 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio)

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella odierna seduta.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda che la Commissione aveva iniziato l'esame degli identici emendamenti Sani 1.22 e Di Giuseppe 1.42.

Giuseppina SERVODIO (PD) manifesta apprezzamento per l'intervento dell'onorevole Beccalossi relativamente agli emendamenti discriminanti riguardanti il capoverso 4-bis del comma 1 dell'articolo 1, sui quali non conosce peraltro quale esito abbia avuto l'appello al ripensamento rivolto al Governo e al relatore nelle ultime ore. Ricorda invece di aver condiviso gli obiettivi indicati dal presidente Russo: l'equità, la legalità e la possibilità di chiudere un contenzioso che aveva portato l'Italia a pagare somme ingenti a titolo di multa. Osserva però che la norma che gli identici emendamenti Sani 1.22 e Di Giuseppe 1.42 tendono a modificare si muove proprio in una direzione contraria, di estrema iniquità, contraddicendo anche la legge n. 119 del 2003. L'approvazione del testo recato al comma 1 dell'articolo 1 nella sua attuale formulazione, inoltre, creerà una situazione certamente imbarazzante per tutti.

Il Ministro Luca ZAIA osserva che la materia in discussione presenta profili tecnici di rilevante difficoltà, trattandosi di un intreccio di regolamenti comunitari e di norme particolarmente complesso. Rileva peraltro la contraddittorietà tra diversi emendamenti dei medesimi presentatori, e in particolare tra quelli in esame e quelli per la modifica dell'ordine di priorità nell'assegnazione delle nuove quote. Infatti, l'approvazione contemporanea di tutte le citate proposte renderebbe di fatto impossibile alle aziende «splafonatrici» di accedere alla compensazione. Peraltro, sarebbe possibile valutare la modifica dell'ordine di priorità proposta, nel senso di collocare al terzo posto gli «splafonatori», purché accompagnata da una modifica sul sistema dei pagamenti mensili,

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che eviti per gli stessi una doppia penalizzazione.
Ricorda poi che il livello produttivo di riferimento è quello della campagna 2007/2008 più la soglia del 6 per cento.
Invita quindi ad una valutazione complessiva delle proposte di modifica, che consentirebbe di coglierne meglio la portata. Si dichiara pertanto disponibile ad una riflessione ulteriore, per individuare le eventuali ulteriori modifiche che sarebbe ancora possibile apportare.

Viviana BECCALOSSI (PdL), preso atto positivamente della disponibilità del Ministro, chiede una breve sospensione dei lavori per operare un approfondimento nel merito delle proposte emendative relative all'ordine di priorità nell'assegnazione delle quote.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ricorda che tutte le richieste formulate dal suo gruppo al Governo, prima dell'adozione del decreto-legge e successivamente, sono state costantemente disattese. La chiusura manifestata rispetto ai notevoli apporti forniti dall'opposizione per il miglioramento del testo in esame, che si è concretizzata nell'espressione di un parere generalmente negativo su tutte le proposte emendative, ha quindi contraddetto le aperture meramente verbali della maggioranza. Inoltre, nel corso dei contatti intervenuti in queste ore, il Ministro sembra aver compiuto un passo indietro rispetto a quanto in precedenza dichiarato. Ricorda quindi che le priorità indicate dal suo gruppo riguardavano la rinuncia ai contenziosi, l'ordine di priorità nell'assegnazione delle quote latte, l'incremento delle risorse di cui all'articolo 6, la compensazione delle rate con i pagamenti PAC, oltre che le questioni oggetto degli articoli aggiuntivi discussi nella seduta di ieri. Su queste questioni, le aperture concrete sono state del tutto insufficienti.
Invita pertanto il Governo e il relatore a formulare subito una proposta concreta, che il suo gruppo valuterà attentamente.

Teresio DELFINO (UdC) manifesta apprezzamento per la disponibilità del ministro a rivedere il proprio complessivo giudizio sugli emendamenti, qualora ne ricorressero le condizioni. Osserva inoltre che occorre operare una distinzione tra la normativa a regime, già fissata dalla legge n. 119 del 2003, e la situazione contingente, qual è il caso del capoverso 4-bis dell'articolo 1, che si riferisce al periodo 2008-2009. È necessario, infatti, risolvere la situazione contingente senza pregiudicare la disciplina a regime.

Il Ministro Luca ZAIA rammenta che la campagna di riferimento di ogni produttore è quella del 2007-2008, mentre la campagna che sta per chiudersi non avrà alcun effetto sull'attribuzione delle quote. Quest'anno non si registrerà, al contrario di tutte le annate passate, alcuna sovrapproduzione, e l'Italia non sarà costretta a pagare multe. Ma se si accedesse alle richieste dell'opposizione si potrebbe verificare la circostanza paradossale che si dovrebbero costringere alcune aziende a pagare multe anche se la quota nazionale non verrà sforata. Ritiene pertanto che l'impianto previsto nel provvedimento del Governo consenta di effettuare le compensazioni in questo ultimo anno e di chiudere la partita delle quote-latte. Prende peraltro atto con rammarico dell'esistenza di un sostanziale sostegno ad alcune proposte emendative che avrebbero come unico scopo quello di far pagare comunque le multe a produttori in difficoltà.

Angelo ZUCCHI (PD) precisa che non vi è alcuna intenzione di mettere in atto vessazioni nei confronti di una categoria, in quanto si sta procedendo ad un'analisi compiuta dei vari aspetti applicativi della normativa che si intende introdurre. Inoltre, rileva che la quota del 2 per cento del 2008, che doveva essere assegnata in base alle norme recate dalla legge n. 119 del 2003, andrà invece a sommarsi alla quota del 5 per cento contrattata in sede europea e sarà quindi assegnata con altre regole di priorità. Ciò recherà un danno a chi aveva meritoriamente deciso di rispettare le norme introdotte nel 2003, contraddicendo elementari principi di equità. Ritiene perciò

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che rimettere tutti i produttori in compensazione, attraverso il capoverso 4-bis dell'articolo 1 sia un errore, che andrebbe evitato confermando i principi fondamentali della legge n. 119 del 2003.

Il Ministro Luca ZAIA ritiene che non vi siano allevatori di serie A e serie B, ma che sia di prioritaria importanza concludere la vicenda delle quote-latte, dando la possibilità agli allevatori di rateizzare il proprio debito. Contesta poi l'affermazione secondo la quale il provvedimento in esame si sia risolto in un danno per chi avrebbe aspirato al riparto della quota del 2 per cento sulla base della legge n. 119, in quanto le stesse categorie avranno benefici pari dal decreto-legge, indipendentemente dal soggetto che opererà il riparto. Fa inoltre presente che mentre altri Paesi europei hanno depositato nella riserva nazionale la loro quota aggiuntiva dell'1 per cento e non la distribuiranno per non aumentare la produzione, l'Italia utilizzerà la quota aggiuntiva del 5 per cento delle quote-latte contrattate in sede europea per risolvere problemi che si trascinano da molti anni. Se l'obiettivo - che pare condiviso - è quello di non aumentare la produzione, le quote devono essere assegnate alle 3 categorie che possono produrre non in eccesso e quindi ai titolari di quota B, agli affittuari di quota e agli «splafonatori». Rammenta peraltro che gli allevatori italiani hanno concluso contratti per quest'anno a 30 centesimi per litro di latte mentre viene importato latte da altri Paesi europei a 18 centesimi.
Ritiene dunque che il provvedimento in esame possa essere complessivamente giudicato come il più idoneo a conseguire la definitiva conclusione della vicenda delle quote-latte, senza aspetti di iniquità, che invece erano presenti nella legge n. 119, molto più vantaggiosa nelle modalità di regolarizzazione.

Anita DI GIUSEPPE (IdV), nel concordare sulla natura eminentemente tecnica della materia, ritiene però che se vi sono alcune proposte emendative in contraddizione tra loro, in ogni caso hanno tutte ricevuto il parere contrario del relatore e del Governo. Invita pertanto il Ministro a pronunciarsi in merito ad una proposta concreta di revisione del parere già formulato.

Giuseppe RUVOLO (UdC), nell'associarsi a quanto espresso dall'onorevole Delfino, manifesta scetticismo circa la possibilità che il provvedimento in esame si risolva con qualche vantaggio per gli operatori del settore. Ritiene inoltre che occorre una maggiore attenzione per salvaguardare quel principio di equità che è stato ricordato in numerosi interventi. La chiusura manifestata dal relatore e dal Governo rispetto alle proposte emendative dell'opposizione ha infatti creato una situazione di disagio che è sfociata nella sollecitazione dell'onorevole Beccalossi. Il richiamo ai principi di equità e di legalità indurrebbe pertanto a posporre i produttori che hanno oltrepassato il proprio plafond rispetto a coloro che hanno adempiuto ai propri doveri. Vi è poi un'altra questione che riguarda le aziende che sono fallite per onorare gli impegni assunti per rispettare la legge e per le quali non è stata prevista alcuna forma di sostegno nel provvedimento.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Sani 1.22 e Di Giuseppe 1.42.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) rileva criticamente che il Ministro si era impegnato a indicare una possibile riformulazione sulle questioni di cui si sta discutendo.

Il Ministro Luca ZAIA conferma di aver formulato le proposte citate dal deputato Oliverio e ribadisce che gli emendamenti soppressivi del capoverso 4-bis dell'articolo 1 sono contraddittori con il diverso ordine di priorità proposto dagli stessi gruppi.

Teresio DELFINO (UdC), prendendo atto del voto contrario della maggioranza sugli emendamenti testé votati, chiede al

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Governo di pronunciarsi in merito alla possibile modificazione del proprio parere su taluni emendamenti, che pure è stata prefigurata. In particolare, ora vi sarebbe la possibilità di intervenire sul capoverso 4-ter, destinato ad operare dal 2009-2010.

Luca BELLOTTI (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, esprime il proprio disappunto per l'andamento dei lavori e per l'atteggiamento dilatorio dell'opposizione. Ricorda poi che il Ministro ha cercato di venire incontro alle richieste, pur nell'ambito di una vicenda complessa che si trascina da anni e che, in ogni caso, non vedrà alcun vincitore.

Giuseppe RUVOLO (UdC) ritiene ingiustificato il rilievo mosso dal collega Bellotti, nel momento in cui l'opposizione è alla ricerca di un punto di incontro e di equilibrio con la maggioranza, e altrettanto ritiene doveroso richiamare la stessa al rispetto del ruolo dell'opposizione, evitando di conculcare il dibattito. In ogni caso, in assenza di concreti segnali di apertura, egli intende utilizzare pienamente tutti gli strumenti offerti dalle norme regolamentari.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, rammenta che la Commissione ha l'obbligo prioritario di riferire all'Assemblea: pertanto, se il dibattito non riuscirà a svolgersi nei tempi a disposizione, il Presidente, apprezzate le circostanze, si troverà nella condizione di accelerare i tempi di decisione, non per limitare il diritto di espressione, ma al contrario per assicurare alla Commissione il diritto e il dovere di esprimersi per riferire all'Assemblea. In particolare, se non si riesce a pervenire a una sintesi nel merito, come accaduto in molti altri casi, si dovrà passare alla limitazione degli interventi e alle votazioni, sulla base delle norme regolamentari volte ad assicurare l'adempimento dell'obbligo della Commissione di riferire all'Assemblea nei tempi stabiliti dal calendario dei lavori.
Giudica poi ragionevole la proposta del Ministro, che tuttavia non è stata raccolta, mentre avrebbe potuto favorire l'iter complessivo del provvedimento.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) rammenta che il proprio gruppo ha manifestato ancora una volta il proprio senso di responsabilità e di disponibilità assicurando la propria presenza anche stasera in Commissione per consentire al provvedimento in esame di giungere in Assemblea. Manifesta altresì rammarico per il fatto di vedere limitata la possibilità di discutere nel merito del provvedimento, contravvenendo alle migliori tradizioni della Commissione Agricoltura.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, osserva che il suo richiamo al rispetto dei termini temporali di esame del provvedimento sono doverosi e non implicano necessariamente una restrizione del dibattito. Auspica pertanto che la Commissione possa raggiungere un'intesa sul metodo evitando alla maggioranza di dover adempiere al proprio obbligo di condurre a conclusione il provvedimento per poter riferire all'Assemblea.

Sandro BRANDOLINI (PD) ritiene che il rilievo mosso dall'onorevole Bellotti sia inaccettabile, anche alla luce della condotta dallo stesso tenuto nella precedente legislatura, quando era all'opposizione.

Teresio DELFINO (UdC) ritiene obiettivamente ingiustificato il rilievo mosso dall'onorevole Bellotti, mentre ritiene che vi siano diverse modalità per verificare la possibilità di raggiungere un'intesa. Il ministro Zaia ha infatti affermato che vi sono emendamenti sui quali potrebbe convergere un maggiore consenso. Propone pertanto di demandare le conseguenti valutazioni ad una sede più ristretta.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, prende atto della insussistenza delle condizioni per procedere nel senso auspicato dall'onorevole Delfino.

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Marco CARRA (PD) ritiene che la insofferenza manifestata dall'onorevole Bellotti sia eccessiva e che si tenti di scaricare sul gruppo PD la responsabilità di una mancata intesa. Maggioranza ed opposizione dovrebbero invece assumersi per intero le rispettive responsabilità, mentre forse si sono create esagerate aspettative di dialogo.

Giuseppe RUVOLO (UdC) si associa alla proposta dell'onorevole Delfino, invitando il Ministro a fare proposte concrete.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Ruvolo 1.7 e Fiorio 1.32, gli identici emendamenti Brandolini 1.17 e D'Ippolito Vitale 1.50, e l'emendamento Rota 1.41. Approva quindi l'emendamento Beccalossi 1.44.

Angelo ZUCCHI (PD), raccomandando l'approvazione del suo emendamento 1.25, osserva che la ratio dello stesso affonda le sue radici nella ovvia constatazione che il limite imposto del 6 per cento potrebbe corrispondere, negli allevamenti di piccole dimensioni, alla produzione di una sola mucca, obiettivamente risibile.

Il Ministro Luca ZAIA fa presente che si tratta di un limite imposto dall'Unione europea.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Zucchi 1.25 e Di Giuseppe 1.35, gli identici emendamenti Ruvolo 1.11 e Brandolini 1.18, nonché gli emendamenti Sani 1.19 e Piffari 1.40.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) ritiene sterile il metodo di lavoro che è stato intrapreso, quando invece sarebbe più opportuno verificare la reale portata della proposta del ministro Zaia.

Ida D'IPPOLITO VITALE (PdL) ritiene che sia piuttosto l'opposizione a dover fornire risposte alla richiesta del Governo di indicare le priorità.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, osserva che, se i gruppi lo ritengono, sarebbe possibile una breve sospensione dei lavori.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) non si dichiara disponibile al percorso indicato.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, prende atto della insussistenza delle condizioni per procedere in tal senso.

La Commissione respinge l'emendamento Ruvolo 1.13.

Giuseppe RUVOLO (UdC), raccomandando l'approvazione del suo emendamento 1.2, invita il Governo e il relatore a rivedere il proprio parere.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Ruvolo 1.2, Zucchi 1.24 e Di Giuseppe 1.39.

Teresio DELFINO (UdC) illustra l'emendamento Ruvolo 1.6, teso a dare certezza al quadro normativo, e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Fiorio 1.31 e Ruvolo 1.6 nonché gli emendamenti Piffari 1.38 e Rota 1.37.

Giuseppe RUVOLO (UdC), raccomandando l'approvazione del suo emendamento 1.8, osserva che esso offre garanzie circa l'effettivo versamento delle rate relative alla rateizzazione del debito.

Angelo ZUCCHI (PD) preannuncia che il suo gruppo voterà a favore dell'emendamento Ruvolo 1.8, che affronta un tema oggetto anche di successivi emendamenti della propria parte politica.

La Commissione respinge l'emendamento Ruvolo 1.8.

Giuseppe RUVOLO (UdC) illustra il suo emendamento 1.1, volto ad assicurare il

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principio di legalità e a premiare chi ha rispettato la legge.

La Commissione respinge l'emendamento Ruvolo 1.1.

Teresio DELFINO (UdC) ritiene incomprensibile la disattenzione manifestata dal relatore e dal Governo sull'emendamento Ruvolo 1.12, volto a rinforzare il principio della rinuncia espressa da parte dei produttori beneficiari ad ogni contenzioso eventualmente pendente.

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene che l'emendamento Ruvolo 1.12 sia molto importante, prevedendo la espressa rinuncia ad ogni contenzioso. La sua mancata approvazione provocherà innumerevoli equivoci e possibilità interpretative delle quali si dovrà inevitabilmente discutere nuovamente.

Il Ministro Luca ZAIA osserva che l'emendamento contiene la inesatta indicazione del titolo provvisorio di assegnazione delle quote che non rientra invero tra le fattispecie previste in ambito comunitario. Nel richiamare quanto previsto all'articolo 4, rileva inoltre che nel caso di mancato pagamento la quota sarebbe revocata con efficacia retroattiva.

Angelo ZUCCHI (PD) rileva che altri emendamenti del gruppo della Lega Nord Padania rendono meno pregnanti i meccanismi di garanzia previsti dall'articolo 4.

Il Ministro Luca ZAIA ricorda che la legge n. 119 non prevedeva più rigorosi meccanismi di garanzia dei pagamenti.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Ruvolo 1.12 e l'emendamento Agostini 1.23.

Teresio DELFINO (UdC) prende atto del rilievo mosso dal ministro Zaia circa la non corretta formulazione dell'emendamento Ruvolo 1.12. e preannuncia che voterà a favore degli identici emendamenti Mario Pepe (PD) 1.20 e D'Ippolito Vitale 1.51.

Viviana BECCALOSSI (PdL) chiede al Governo e al relatore di riconsiderare il parere espresso sugli identici emendamenti Mario Pepe (PD) 1.20 e D'Ippolito Vitale 1.51, che potrebbero evitare operazioni inaccettabili di compravendita di aziende.

Il Ministro Luca ZAIA conferma il parere contrario precedentemente espresso.

Angelo ZUCCHI (PD) esprime apprezzamento per la posizione assunta dall'onorevole Beccalossi in merito agli identici emendamenti Mario Pepe (PD) 1.20 e D'Ippolito Vitale 1.51, che ritiene espressione di buon senso e di giustizia.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene opportuno comprendere l'esatta portata degli emendamenti in esame che impediscono di cedere un ramo dell'azienda sul quale scaricare il peso di una situazione debitoria, compiendo un'operazione palesemente elusiva.

Isidoro GOTTARDO (PdL) invita a tener presenti le esigenze di salvaguardia della continuità aziendale, a fronte di situazioni particolari. È perciò contrario agli emendamenti in discussione, che potrebbero compromettere quelle esigenze.

Giuseppe RUVOLO (UdC) sottoscrive l'emendamento Mario Pepe (PD) 1.20 e ritira il suo emendamento 1.5.

Gian Pietro DAL MORO (PD) ritiene che l'emendamento Mario Pepe (PD) 1.20 rappresenti una garanzia rispetto alla cessione di rami d'azienda gravati da situazioni debitorie. Ritiene inoltre deludente la riconferma del parere contrario espresso sull'emendamento da parte del ministro, senza aver offerto alcuna argomentazione a supporto della propria posizione.

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Isidoro GOTTARDO (PdL) invita a prevedere almeno una diversa formulazione degli emendamenti, che non blocchi la vendita delle aziende.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Mario Pepe (PD) 1.20 e D'Ippolito Vitale 1.51 e respinge l'emendamento Fiorio 1.30.

Viviana BECCALOSSI (PdL), con riferimento agli identici emendamenti Oliverio 1.21 e D'Ippolito Vitale 1.52, invita a valutare la possibilità di una migliore formulazione degli stessi. Infatti, ritiene fondate le osservazioni riguardo alla necessità di agire con cautela al fine di evitare che le norme approvate prestino il fianco ad eventuali speculazioni.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, ritiene che la preoccupazione espressa dall'onorevole Beccalossi potrebbe semmai trovare una compiuta formulazione nel successivo iter del provvedimento in Assemblea.

Viviana BECCALOSSI (PdL) manifesta disagio nel continuare a votare, per vincolo di maggioranza, contro proposte che giudica sostanzialmente positive.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) manifesta apprezzamento per la posizione assunta dall'onorevole Beccalossi.

Gian Pietro DAL MORO (PD), pur manifestando apprezzamento per la posizione assunta dall'onorevole Beccalossi, rileva che l'eventuale approvazione degli identici emendamenti Oliverio 1.21 e D'Ippolito Vitale 1.52, riferibili al caso di affitto di azienda, rappresenterebbe un elemento fortemente contraddittorio rispetto alla reiezione dei precedenti emendamenti riguardanti addirittura il caso di vendita.

Sandro BRANDOLINI (PD). concordando con l'osservazione formulata dall'onorevole Dal Moro, ritiene che si dovrebbe piuttosto prevedere una responsabilità solidale delle parti.

Viviana BECCALOSSI (PdL) chiede l'accantonamento dell'esame degli identici emendamenti Oliverio 1.21 e D'Ippolito Vitale 1.52.

Fabio RAINIERI (LNP) giudica insussistenti i problemi sollevati.

La Commissione conviene di accantonare l'esame degli identici emendamenti Oliverio 1.21 e D'Ippolito Vitale 1.52.

Angelo ZUCCHI (PD) richiama l'attenzione sull'emendamento Brandolini 1.16, fondamentale per il suo gruppo, in quanto affronta la questione dirimente dell'ordine di priorità nell'assegnazione delle quote latte. Si tratta di una proposta equilibrata, sulla quale auspica un'apertura del Governo e della maggioranza.

Teresio DELFINO (UdC) valuta positivamente l'emendamento Brandolini 1.16.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ricorda che vi sono anche altri emendamenti del suo gruppo sull'ordine di priorità nell'assegnazione delle quote, volti a riconoscere le legittime aspettative di coloro che hanno rispettato la legge, investendo nell'affitto di quote. Si tratta di una fondamentale questione di principio per il gruppo PD.

Il ministro Luca ZAIA ricorda che nel testo del Senato i cosiddetti «splafonatori» sono equiparati agli affittuari e tutti potranno raggiungere il livello produttivo del 2007/2008, incrementabile fino al 6 per cento. Ricorda altresì che oltre 17 mila aziende riceveranno quote sulla base del provvedimento in esame.
Dopo aver fornito informazioni sulla consistenza numerica delle varie categorie interessate, ricorda che il pagamento delle multe è ben più oneroso dell'affitto di quote.

Sandro BRANDOLINI (PD) ritiene che se il Ministro avesse voluto dimostrare attenzione verso le sollecitazioni dell'opposizione avrebbe dovuto farlo proprio in

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relazione alla questione in discussione, prioritaria per il gruppo PD. Infatti, il suo gruppo non ha acceduto alla richiesta di un ulteriore confronto, prevedendo un esito negativo. Ricorda infine che i grandi splafonatori, secondo le informazioni in suo possesso, sarebbero circa 700.

Il ministro Luca ZAIA precisa che si tratta invece di 1.500 posizioni.

Teresio DELFINO (UdC) invita il Ministro a fornire nei tempi più brevi informazioni più dettagliate sulle aziende interessate al riparto delle quote latte.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, ribadisce l'utilità di una riflessione sulla possibilità di avvicinare le posizioni delle diverse parti politiche, nel rispetto dei rispettivi ruoli e senza alcun intento consociativo. Ritiene inoltre che rientri nella sua responsabilità rendere possibile tale riflessione.
Sospende quindi brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 23.55, riprende alle 00,10 del 19 marzo 2009.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, pone in votazione l'emendamento Brandolini 1.16.

La Commissione respinge.

Viviana BECCALOSSI (PdL) accetta la riformulazione dell'emendamento 1.46 proposta dal relatore e ritira l'analogo emendamento 1.45.

Carlo NOLA (PdL) ritiene che la formulazione dell'emendamento 1.45 sia preferibile rispetto a quella dell'emendamento 1.46, in quanto, nell'ultimo periodo, fissa un periodo di decorrenza alla norma che definisce completamente restituita la quota B ridotta. In tal modo, si lascerebbe un margine per un eventuale recupero futuro.

Il Ministro Luca ZAIA osserva che il decreto-legge prevede un possibile residuo per il futuro.

La Commissione approva l'emendamento Beccalossi 1.46 (Nuova formulazione), risultando preclusi gli emendamenti Ruvolo 1.10, Pizzetti 1.26 e Di Giuseppe 1.36.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Di Giuseppe 1.33, Oliverio 1.27 e Ruvolo 1.9, dopo che l'emendamento D'Ippolito Vitale 1.53 è stato ritirato.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Fiorio 1.29.

Giuseppe RUVOLO (UdC) illustra l'emendamento 1.4.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Ruvolo 1.4 e 1.3, Trappolino 1.15.

Il Ministro Luca ZAIA esprime parere favorevole sull'emendamento Fogliato 1.48, modificando il parere contrario precedentemente espresso.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, conferma il parere contrario espresso sul medesimo emendamento.

Giuseppina SERVODIO (PD) invita il Governo a motivare il cambiamento di opinione.

Il Ministro Luca ZAIA, fermo restando che la diversità di opinioni tra relatore e Governo dimostra che sull'emendamento vi è libertà di valutazione, osserva che portare le quote non assegnate alla riserva nazionale consente di evitare nuova mungitura, come da tutti richiesto, mentre tale risultato che non sarebbe parimenti garantito dal testo del decreto-legge.

Angelo ZUCCHI (PD) osserva che il Ministro ha affermato che le quote non saranno sufficienti rispetto alle esigenze. Si

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domanda pertanto quali potrebbero essere le eccedenze da portare alla riserva nazionale.

Il Ministro Luca ZAIA dichiara che delle 788 mila tonnellate circa da distribuire - potranno essere assegnate circa 158 mila tonnellate per la quota B, 363 mila per gli affittuari e 468 per gli «splafonatori». Il legislatore deve tuttavia ipotizzare anche il caso di una ridotta adesione alla rateizzazione, che potrebbe essere ritenuta non vantaggiosa. In tale caso, se si applicasse la legge n. 119, come previsto dal decreto-legge, i quantitativi non assegnati andrebbero alle regioni, che potrebbero distribuirli.

Gian Pietro DAL MORO (PD) ritiene che si debba consentire alle regioni almeno una residua possibilità di decidere sulla distribuzione delle quote.

Giuseppe ROMELE (PdL) invita a rinviare una più approfondita valutazione della questione al successivo esame in Assemblea, considerato che in tale scelta sembrano pesare più le appartenenze regionali che il merito o l'appartenenza politica.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, sottolinea che sulla questione vi è non una contrapposizione ideologica, ma semplicemente una diversità di valutazioni priva di valenza e di conseguenze politiche. A suo giudizio, appaiono legittime le rivendicazioni delle regioni, pur se vi sono evidenti criticità.

Viviana BECCALOSSI (PdL) osserva che la posizione di alcune regioni la induce a esprimersi in senso contrario all'emendamento Fogliato 1.48. Peraltro, le regioni non sarebbero obbligate a redistribuire le quote pervenute nella loro disponibilità.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) segnala la rilevanza strategica dell'emendamento 1.48, che potrebbe evitare i problemi sul mercato del latte conseguenti ad aumenti della produzione. Invita pertanto a una decisione responsabile.

Teresio DELFINO (UdC) ritiene preferibile, anche in un ottica federalista, lasciare alle regioni la valutazione sull'uso delle quote in base alla legge n. 119 del 2003, anche per soddisfare eventuali esigenze dei titolari di sola quota A.

La Commissione respinge l'emendamento Fogliato 1.48.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) invita la maggioranza ad un necessario chiarimento, visto che il parere favorevole del Governo sul suo emendamento non è stato condiviso.

Giuseppe RUVOLO (UdC) sottolinea la divaricazione di fondo che si registra tra le forze di maggioranza, resa esplicita dalla richiesta di un chiarimento politico da parte del deputato Fogliato.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, ritiene che la maggioranza potrà affrontare la questione anche dopo la seduta.

Sandro BRANDOLINI (PD) rileva che l'emendamento 1.47, che ha ricevuto il parere favorevole del relatore e del Governo, appare formulato in modo errato, poiché non si estende anche alle ipotesi di cui alla lettera c-bis) del comma 4 del nuovo articolo 10-bis del decreto-legge n.49 del 2003.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che l'esame dell'emendamento Beccalossi 1.47 sarà brevemente accantonato per consentire le opportune verifiche sulla sua formulazione.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Ruvolo 1.14, dopo che Giuseppe RUVOLO (UdC) lo ha illustrato.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che l'emendamento Beccalossi 1.43 è stato ritirato.

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La Commissione approva l'emendamento del relatore 1. 49.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) invita ad approvare l'emendamento Marco Carra 1.28, che peraltro riprende analoga proposta del Governo al Senato.

Il Ministro Luca ZAIA sottolinea la diversità della proposta presentata dal Governo al Senato.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Di Giuseppe 1.34 e Marco Carra 1.28 e approva l'articolo aggiuntivo Di Giuseppe 1.01.

Si passa quindi all'esame degli emendamenti in precedenza accantonati.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che l'emendamento D'Ippolito Vitale 1.52 è stato ritirato.

La Commissione respinge l'emendamento Oliverio 1.21.

Il Ministro Luca ZAIA ritiene che la riformulazione dell'emendamento Beccalossi 1.47 proposta dal deputato Brandolini possa essere accolta, salvo verifiche successive.

La Commissione approva quindi l'emendamento Beccalossi 1.47, come riformulato dal presentatore sulla base del dibattito svoltosi.

La Commissione respinge poi, con distinte votazioni, gli emendamenti Di Giuseppe 2.4 e Rota 2.3.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda di aver espresso parere favorevole sugli emendamenti Servodio 2.1 e Di Giuseppe 2.2, purché riformulati nel senso di sostituire le parole: «previo accordo con le regioni» con le parole: «sentite le regioni».

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) non accoglie l'invito a riformulare l'emendamento 2.1.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) riformula l'emendamento 2.2, nel senso richiesto.

La Commissione respinge l'emendamento Servodio 2.1 e approva l'emendamento Di Giuseppe 2.2 (Nuova formulazione).

La Commissione approva quindi l'emendamento D'Ippolito Vitale 3.9, risultando preclusi gli emendamento Beccalossi 3.7, Ruvolo 3.4 e Fiorio 3.6. Approva poi l'emendamento del relatore 3.100.

Teresio DELFINO (UdC) chiede le ragioni della previsione di tassi di interesse eccessivamente onerosi per la rateizzazione di cui all'articolo 3 e, in particolare, se vi siano richieste in tal senso da parte dell'Unione europea.

Il Ministro Luca ZAIA fa riferimento ad accordi informali in sede europea, al fine di evitare che la rateizzazione possa essere configurata quale aiuto di Stato.

Teresio DELFINO (UdC) raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti che prevedono più contenuti tassi di interesse.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fiorio 3.5, Ruvolo 3.10, 3.2 e 3.3. Approva quindi l'emendamento del Governo 3.1.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che, come da lui richiesto preannunciando l'espressione di un parere favorevole, è stata presentata una nuova formulazione dell'emendamento Beccalossi 3.8.
Avverte altresì che è stato ritirato l'emendamento Beccalossi 4.35.

Giuseppe RUVOLO (UdC) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Beccalossi 3.8 (Nuova formulazione).

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La Commissione approva quindi l'emendamento Beccalossi 3.8 (Nuova formulazione). Respinge poi gli identici emendamenti Pizzetti 4.12 e Ruvolo 4.4.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte altresì che è stato ritirato l'emendamento Rainieri 4.24.

La Commissione respinge l'emendamento Marco Carra 4.10.

Teresio DELFINO (UdC) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Ruvolo 4.6.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Fiorio 4.17 e Ruvolo 4.6.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, fa presente che sarebbe favorevole agli identici emendamenti Dal Moro 4.15 e Di Giuseppe 4.27, a condizione che siano riformulati nel senso di sostituire la parola «confermativo» con la parola «ricognitivo».

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) non accoglie la proposta di formulazione dell'emendamento 4.15.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) non accoglie la richiesta di riformulazione dell'emendamento 4.27.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, presenta apposito emendamento che contiene la riformulazione non accolta dai colleghi (vedi allegato 2).

La Commissione respinge gli identici emendamenti Dal Moro 4.15 e Di Giuseppe 4.27 e approva, favorevole il Governo, l'emendamento del relatore 4.101.
Approva altresì l'emendamento Beccalossi 4.34 e respinge l'emendamento Rota 4.32.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che gli emendamenti Rainieri 4.25, 4.26, 4.18, 4.19, 4.20 e 4.21 sono stati ritirati.

La Commissione respinge poi gli identici emendamenti Fiorio 4.16 e Ruvolo 4.5. Approva l'emendamento Beccalossi 4.36 nonché l'emendamento Beccalossi 4.33, come riformulato dal presentatore su invito del relatore. Respinge l'emendamento Ruvolo 4.7. Approva l'emendamento Beccalossi 4.37 nonché gli identici emendamenti Ruvolo 4.8, Fiorio 4.14, Di Giuseppe 4.28 e D'Ippolito Vitale 4.41.

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene che l'emendamento Fogliato 4.40 sia fortemente negativo, anche per la riproposizione del concetto di «esigibilità» del prelievo latte. Esso produrrà poi l'effetto di aprire porte che si pensava di aver chiuso.

Viviana BECCALOSSI (PdL) esprime perplessità sull'emendamento Fogliato 4.40, anche perché introduce una revoca retroattiva delle quote. Per evitare problemi, sarebbe stato meglio assegnare le quote dopo aver conseguito il pagamento del prelievo ovvero procedere ad assegnazioni a titolo provvisorio.

Teresio DELFINO (UdC) ritiene l'emendamento in discussione peggiorativo rispetto al comma 6 dell'articolo 4 del decreto, anche perché il concetto di mancato pagamento del prelievo latte esigibile è privo di significato giuridico. Occorreva invece rafforzare la disciplina della revoca delle quote latte assegnate.

Gian Pietro DAL MORO (PD) ritiene che il concetto di «esigibilità» genererà contenziosi pericolosi per il settore agroalimentare. È pertanto contrario all'emendamento Fogliato 4.40, anche se contiene alcune indicazioni più precise rispetto al testo che vuole sostituire.

Il Ministro Luca ZAIA conferma il parere favorevole sull'emendamento in discussione, rilevando che il concetto di esigibilità non è nuovo per il settore agroalimentare e ha un preciso significato giuridico.

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La Commissione approva l'emendamento Fogliato 4.40, risultando precluso l'emendamento Di Giuseppe 4.31. Respinge gli identici emendamenti Rota 4.30, Marco Carra 4.11 e Ruvolo 4.3.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Rainieri 4.22 e D'Ippolito Vitale 4.42 e illustra il proprio emendamento 4.100.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene necessario prevedere la compensazione tra rate di debito e provvidenze e altri aiuti anche per le rate successive alla prima, a garanzia del loro effettivo conseguimento.

Fabio RAINIERI (LNP) osserva che la legge n.119 non prevedeva meccanismi del genere di quello proposto dal deputato Oliverio.

Il Ministro Luca ZAIA osserva che in questa fase non appare consigliabile sottrarre alle aziende fonti di liquidità rilevanti come i pagamenti PAC. Inoltre, ritiene che, se si afferma il principio della compensazione, esso deve valere per tutti i casi analoghi, comprese la rateizzazione per i contributi previdenziali, quella ai sensi della legge n.119 e in genere tutti i debiti verso lo Stato. Inoltre, ricorda che il regime PAC è destinato a terminare nel 2013.

Teresio DELFINO (UdC) ritiene necessario prevedere meccanismi che rafforzino il rispetto degli impegni.

La Commissione approva quindi l'emendamento del relatore 4.100 e respinge gli identici emendamenti Servodio 4.13, Di Giuseppe 4.29 e Ruvolo 4.9.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) riformula l'emendamento 4.39, nel senso richiesto dal Presidente relatore.

Angelo ZUCCHI (PD) giudica estremamente negativo il contenuto dell'emendamento Fogliato 4.39, anche nella nuova formulazione, in quanto elimina la decadenza dal beneficio della rateizzazione e dalle quote per il mancato versamento «anche per una sola rata» e introduce invece l'ipotesi del «mancato reiterato versamento dell'intera rata». Invece di mantenere le poche garanzie previste dal testo, si propone così un ulteriore allargamento delle maglie della nuova disciplina.

Carlo NOLA (PdL) manifesta perplessità sull'emendamento Fogliato 4.39, che cambia la prospettiva del testo già approvato dal Senato.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, rileva che «reiterato» significa «ripetuto».

Teresio DELFINO (UdC) giudica l'emendamento Fogliato 4.39 peggiorativo rispetto al testo del decreto-legge, anche perché produrrà evidentemente un vasto contenzioso.

Giuseppina SERVODIO (PD) osserva che anche nel caso in discussione si dovrebbe applicare un chiaro principio di legalità. Invita perciò a confermare il testo del comma 7 dell'articolo 4 del decreto-legge, come modificato dal Senato.

La Commissione approva l'emendamento Fogliato 4.39 (Nuova formulazione), risultando precluso l'emendamento Ruvolo 4.1.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) ritira il proprio emendamento 4.38, riservandosi di riproporlo nel corso del successivo esame in Assemblea.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Delfino 4.2 e approva l'emendamento Rainieri 4.23. Approva altresì l'emendamento del relatore 5.1.

Giuseppe RUVOLO (UdC) illustra il suo emendamento 6.3.

La Commissione respinge l'emendamento Ruvolo 6.3 e l'emendamento Di Giuseppe 6.24.

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Teresio DELFINO (UdC) sottolinea che l'emendamento Ruvolo 6.8 tende ad introdurre elementi di equità e di giustizia nell'uso del fondo di cui all'articolo 6, favorendo chi ha investito nell'acquisto di quote, indebitandosi.

Gian Pietro DAL MORO (PD), premesso che il tema della ristrutturazione del debito riguarda molte aziende, ritiene gli emendamenti in discussione di particolare significato per il mondo agricolo. Inoltre la previsione di un decreto ministeriale di attuazione lascerebbe al Governo anche eventuali margini di mediazione circa l'uso delle risorse.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Ruvolo 6.8 e Dal Moro 6.19.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, invita i presentatori degli emendamenti che incidono sull'ammontare delle risorse di cui all'articolo 6, comma 1-bis, a ritirarli e ad accogliere un suo emendamento che aumenta le predette risorse a 45 milioni di euro, prevedendo la copertura della spesa aggiuntiva a carico del fondo per la meccanizzazione in agricoltura.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) dichiara potrebbe esservi disponibilità del suo gruppo nel senso indicato dal Presidente se quelle risorse fossero ulteriormente incrementate e portate ad almeno 60 milioni di euro.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, fa presente che allo stato sono state reperite risorse per arrivare a 45 milioni di euro, ma sarà possibile una ulteriore verifica ai fini del successivo esame in Assemblea.

Giuseppe RUVOLO (UdC) non giudica sufficiente la previsione di risorse per 45 milioni di euro per le finalità di cui all'articolo 6. Ricorda inoltre che tale fondo è stato previsto solo su richiesta dei senatori.

Il Ministro Luca ZAIA ricorda che le risorse di cui all'articolo 6, comma 1-bis, saranno utilizzate attraverso i meccanismi di garanzia gestiti dall'ISMEA, che moltiplicano per 13 le risorse disponibili, che così sarebbero in grado di generare credito per circa 585 milioni di euro.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Fiorio 6.20, Oliverio 6.17, Di Giuseppe 6.22, Beccalossi 6.25 e Fogliato 6.1.

La Commissione respinge gli emendamenti Delfino 6.4, Delfino 6.5, Delfino 6.6, Oliverio 6.16, Ruvolo 6.9, Cuomo 6.14, Rota 6.21, Oliverio 6.18.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) preannuncia l'astensione del suo gruppo sull'emendamento 6.100 del relatore.

Viviana BECCALOSSI (PdL) invita il relatore e il Ministro a riconsiderare il parere contrario agli emendamenti Ruvolo 6.11 e Agostini 6.13, che precisano che le risorse di cui all'articolo 6, comma 1-bis, sono destinate alle aziende che hanno investito nell'acquisto di quote latte.

Teresio DELFINO (UdC) si riconosce nelle considerazioni del deputato Beccalossi.

Angelo ZUCCHI (PD) si associa a quanto rilevato dalla collega Beccalossi.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, riterrebbe ragionevole mantenere la parola «prioritariamente» nel contesto del comma, mentre sopprimerla implicherebbe che le relative risorse sono destinate unicamente alla categoria di coloro che hanno acquistato quote dopo la legge n. 119 del 2003. Occorre invece consentire che, qualora le risorse disponibili non fossero tutte assorbite da quella finalità, esse possano essere utilizzate anche per altre esigenze.

Teresio DELFINO (UdC) ritiene che l'obiettivo indicato dal Presidente possa essere raggiunto con una formulazione più

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adeguata, che faccia esplicito riferimento all'ipotesi di utilizzo dei residui.

Il Ministro Luca ZAIA sottolinea che, eliminando la parola «prioritariamente» come previsto dagli emendamenti in discussione, le risorse non assorbite per le finalità di cui al comma 1-bis dell'articolo 6 resterebbero inutilizzate. In ogni caso, è preferibile fare chiarezza.

Isidoro GOTTARDO (PdL) è contrario agli emendamenti in discussione, che impedirebbero l'uso delle risorse in questione anche in favore delle aziende che sono sempre state nella legalità, anche prima del 2003.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, prende atto della disponibilità del Ministro, ma ribadisce le ragioni della sua contrarietà agli emendamenti, che i commissari valuteranno secondo la loro sensibilità.

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene che il fondo debba essere utilizzato per sostenere coloro che hanno acquistato quote latte.

Viviana BECCALOSSI (PdL), ringraziando per la disponibilità del Ministro, ribadisce l'esigenza di destinare le stesse per sostenere chi si è indebitato per acquistare quote dopo la legge n.119 del 2003. Ritiene peraltro che chi ha acquistato quote prima non dovrebbe più essere indebitato.

Isidoro GOTTARDO (PdL) sottolinea che esistono aziende in regola ben prima della legge n. 119 che devono sostenere pesanti oneri finanziari.

Sandro BRANDOLINI (PD) ritiene che vada rispettata l'impostazione di fondo dello stanziamento in discussione, destinato a compensare chi ha pagato per acquisire quote latte. Ritiene poi che difficilmente si realizzeranno residui, posto che le risorse disponibili sono con ogni probabilità insufficienti. In ogni caso, il Ministero saprà come utilizzare eventuali residue disponibilità.

Teresio DELFINO (UdC) giudica interessanti i rilievi del deputato Gottardo, tanto che il suo gruppo propone di sopprimere anche la limitazione relativa all'acquisto di quote dopo la legge n. 119. Deve tuttavia essere confermata la destinazione delle risorse allo scopo per il quale la norma è stata fortemente voluta.

La Commissione, contrario il relatore e favorevole il Governo, approva gli identici emendamenti Ruvolo 6.11 e Agostini 6.13. respinge poi gli identici emendamenti Marrocu 6.12 e Ruvolo 6.10, nonché gli identici emendamenti Servodio 6.15, Ruvolo 6.7 e Rota 6.23.

Giuseppe RUVOLO (UdC) giudica positivamente l'emendamento Fogliato 6.2, lamentando tuttavia l'insufficienza delle risorse che o stesso destina alle attività di controllo nel settore agroalimentare.

Giuseppina SERVODIO (PD) chiede chiarimenti sull'ammissibilità dell'emendamento Fogliato 6.2, che pur apprezza nel merito. Osserva in particolare che per esso non si è stato verificato l'unanime consenso dei gruppi.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, precisa di aver ritenuto l'emendamento Fogliato 6.2 ammissibile, per la stretta connessione esistente tra l'attività di controllo dei competenti organi e la piena e corretta applicazione del provvedimento in esame.

La Commissione approva quindi l'emendamento Fogliato 6.2. respinge poi l'emendamento Di Giuseppe 6-ter.1.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, per quanto riguarda il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale-incentivi assicurativi, invita i gruppi a convergere sugli articoli aggiuntivi Servodio 6-ter.08, Beccalossi 6-ter.017 e Ruvolo 6-ter.011, sui quali lui e il Governo hanno espresso

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parere favorevole, e a ritirare gli altri articoli aggiuntivi.

Essendo stati ritirati gli articoli aggiuntivi Zucchi 6-ter.010, Di Giuseppe 6-ter.013, Fogliato 6-ter.02 e Fogliato 6-ter.03, la Commissione approva gli identici articoli aggiuntivi Servodio 6-ter.08, Beccalossi 6-ter.017 e Ruvolo 6-ter.011.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, con riferimento all'articolo aggiuntivo Cenni 6-ter.09, fa presente l'opportunità di riformularlo, richiamando per esteso il contenuto degli articoli 4-quater e 4-septiesdecies del decreto-legge n. 171 del 2008, successivamente abrogati, così da chiarire la volontà della Commissione. Da un punto di vista tecnico-normativo, non appare infatti sufficiente abrogare la disposizione che ha abrogato gli articoli suddetti per assicurarne la reviviscenza.

Susanna CENNI (PD) accoglie l'invito del Presidente.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, comunica che tutti i gruppi hanno dichiarato di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Cenni 6-ter.09 (Nuova formulazione).

La Commissione approva infine l'articolo aggiuntivo Cenni 6-ter.09 (Nuova formulazione).

Giuseppina SERVODIO (PD) manifesta perplessità sull'articolo aggiuntivo D'Ippolito Vitale 6-ter.018, anche nella nuova formulazione proposta. Invita inoltre a considerare che lo stesso potrebbe essere più opportunamente esaminato nell'ambito del disegno di legge C.2260, che contiene altre disposizioni sull'etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari.

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che, come convenuto nella seduta di ieri, l'articolo aggiuntivo D'Ippolito Vitale 6-ter.018 (nuova formulazione) è stato ritirato.
Avverte infine che il disegno di legge, come modificato nel corso dell'esame, sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva.
Ricorda che la Commissione è convocata domani, al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea, per deliberare, dopo aver acquisito il parere delle altre Commissioni, sul conferimento del mandato al relatore.

La seduta termina alle 2.35.