CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 febbraio 2009
145.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Giovedì 26 febbraio 2009. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza, ed il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, Rocco Crimi.

La seduta comincia alle 10.

5-00749 Ghizzoni: Finanziamenti per il restauro di Palazzo Boncompagni di Vignola.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Manuela GHIZZONI (PD) sottolinea innanzitutto che, seppure sembra ormai una consuetudine acquisita in Commissione, non è appropriato che il sottosegretario Pizza risponda a interrogazioni che non riguardano la sua competenza. Preannuncia quindi che rappresenterà al presidente del proprio gruppo di segnalare al Presidente della Camera l'ormai atavica assenza in Commissione di rappresentanti del Ministero dei beni e delle attività culturali. Si dichiara quindi insoddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario Pizza, in quanto laconica, una vera e propria presa in giro.

Paola FRASSINETTI, presidente, concorda con la collega Ghizzoni, segnalando peraltro che la compagine di Governo rispetta i limiti fissati dalla legge finanziaria per il 2008, approvata dal governo Prodi.

5-00744 Ceccuzzi: Chiarimenti sul piano di risanamento dell'Università di Siena.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Franco CECCUZZI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita del rappresentante del Governo dettagliata e esauriente, prendendo atto delle difficoltà in cui versano attualmente le finanze pubbliche. Rileva che vi è una crescente attenzione del Governo al problema sollevato con l'atto di sindacato ispettivo, preannunciando in ogni caso la presentazione di una nuova interrogazione all'esito dei futuri sviluppi della vicenda. Auspica in ogni caso che anche l'Università si adoperi al fine di contribuire al risanamento della propria situazione finanziaria.

5-00871 Lolli: Sull'esclusione dell'educazione fisica dalla media complessiva dei voti e della determinazione del credito scolastico.
5-00872 Centemero: Inserimento dell'educazione fisica tra le discipline che attribuiscono credito scolastico.
5-00883 Rivolta: Inserimento dell'educazione fisica tra le discipline che concorrono alla valutazione degli studenti.

Paola FRASSINETTI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla medesima materia, verranno svolte congiuntamente.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde congiuntamente alle interrogazioni in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Giovanni LOLLI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta alla sua interrogazione, rilevando che lo scopo per il quale era stata presentata è stato raggiunto attraverso le decisioni assunte dal Ministro successivamente alla sua presentazione. Sottolinea peraltro che

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l'Italia è il paese in cui vi è il numero più basso di ore insegnate di educazione fisica; si tratta di una anomalia che va sanata, seguendo anche la importante sperimentazione attuata dal passato Governo per risolvere tale anomalia. Preannuncia, infine, che presenterà una proposta di legge al riguardo, che dia il giusto rilievo all'educazione fisica, aumentando le ore dedicate all'insegnamento di questa importante materia.

Erica RIVOLTA (LNP), replicando anche per la sua interrogazione e per l'interrogazione n. 5-00872 di cui è cofirmataria, si dichiara soddisfatta della risposta ricevuta, ricordando che l'educazione fisica è importante per lo sviluppo psico-fisico degli studenti. Sottolinea che l'educazione fisica deve fare parte delle materie oggetto di valutazione ed essere il più possibile incentivata.

5-00879 Contento: Chiarimenti sulla gestione degli istituti scolastici della provincia di Pordenone.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Manlio CONTENTO (PdL), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta ricevuta, in quanto non risponde assolutamente ai quesiti da lui posti al Governo. È ormai una pessima prassi consolidata quella per cui le interrogazioni sono lette dagli uffici dei Ministeri senza che sia fornita alcuna risposta ai quesiti posti. Ritiene quindi che, non essendo stata data alcuna risposta alla sua interrogazione, è necessario che il rappresentante del Governo fornisca una nuova risposta alla sua interrogazione di cui richiede che sia previsto nuovamente lo svolgimento in un'altra seduta.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA manifesta la propria disponibilità a rinviare l'interrogazione ad altra seduta, al fine di fornire una risposta più esauriente, concordando con le osservazioni fornite dal deputato Contento.

Paola FRASSINETTI, presidente, si associa alle considerazioni espresse dal deputato Contento.Sospende quindi brevemente la seduta in attesa dell'arrivo del sottosegretario Crimi.

La seduta, sospesa alle 10.25, è ripresa alle 10.40.

5-00851 Rondini: Sull'assicurazione obbligatoria per gli sportivi, di cui al DPCM 16 aprile 2008.

Il sottosegretario Rocco CRIMI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Marco RONDINI (LNP), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta.

Paola FRASSINETTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno, ad eccezione dell'interrogazione Contento 5-00879, il seguito del cui svolgimento è rinviato ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.55.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 26 febbraio 2009 - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Aldo Brancher.

La seduta comincia alle 10.55.

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Decreto-legge 3/2009: Disposizioni urgenti per lo svolgimento nell'anno 2009 delle consultazioni elettorali e referendarie.
C. 2227 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizione).

Giancarlo MAZZUCA (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizione (vedi allegato 6).

Pierfelice ZAZZERA (IdV) rileva che su questo provvedimento non vi è in teoria una posizione contraria da parte del gruppo cui appartiene, ma ritiene necessario attendere l'arrivo del rappresentante del Governo prima di procedere all'esame del provvedimento in oggetto.

Paola FRASSINETTI, presidente, constata la presenza del sottosegretario Pizza.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia, anche a norme dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Manuela GHIZZONI (PD) si associa alle considerazioni del deputato Zazzera. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata. Riterrebbe peraltro opportuno chiarire se si devono intendere compresi anche incarichi generici di ricerca nella possibilità di voto per corrispondenza dall'estero.

Paola FRASSINETTI, presidente, sottolinea che gli incarichi di ricerca compresi nella proposta di parere del relatore sono solo quelli relativi alla competenza della Commissione.

Emerenzio BARBIERI (PdL) sottolinea il buon lavoro svolto dal relatore, evidenziando l'importanza che sulla proposta di parere presentata ci sia il voto favorevole unanime della Commissione. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere, in quanto è importante tutelare il diritto di voto di studenti e insegnanti italiani che si trovino temporaneamente all'estero per motivi di studio o professionali.

Giovanni Battista BACHELET (PD), pur confermando il proprio voto favorevole, esprime rammarico per il fatto che non sia stata inserita nel provvedimento in esame anche la previsione del referendum elettorale.

Eugenio MAZZARELLA (PD) conferma il proprio voto favorevole, rappresentando l'impossibilità del collega Nicolais a partecipare alla seduta della Commissione per impegni istituzionali precedentemente assunti.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizione del relatore.

Delega al Governo in materia di federalismo fiscale.
C. 2105 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio.)

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato il 25 febbraio 2009.

Fabio GARAGNANI (PdL) ricorda che nella seduta di ieri era stato sottolineato che il diritto allo studio è un tema importante; l'impostazione del provvedimento in merito è corretta, in quanto sono garantiti i livelli essenziali che comprenderanno tutto ciò che riguarda la formazione dello studente. Sottolinea quindi che non si può prevedere per il diritto allo studio discriminazioni tra regioni e regioni ed è quindi importante stabilire livelli

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essenziali delle prestazioni. Aggiunge che la legge n. 62 del 2000 richiede che le famiglie possano scegliere la scuola migliore per i loro ragazzi; il federalismo dà quindi la possibilità di perseguire i livelli essenziali delle prestazioni, demandando alle regioni compiti rilevanti. Segnala quindi che la Corte Costituzionale ha riconosciuto recentemente un'estensione del diritto allo studio, richiamando il legislatore a farsi carico di questa esigenza. Per quel che riguarda le aree metropolitane, ritiene invece che Roma, Milano, Napoli siano quelle essenziali perché vi è una elevata densità di popolazione, mentre in altre zone come Bolzano, Ferrara, Venezia e la stessa Bologna, città da cui proviene, non è necessario istituire aree metropolitane.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) rileva che il federalismo fiscale è un tema importante sul quale non occorre avere troppa preoccupazione; si tratta di un'opportunità importante anche per il Sud del Paese che va senz'altro colta. Ritiene quindi fondamentale garantire la responsabilità di gestione, prevedendo sanzioni per chi gestisce male le risorse pubbliche. Rileva, peraltro, che anche se le risorse sono poche, occorre utilizzarle bene; non va inoltre trascurato che il federalismo garantisce solidarietà istituzionale. Aggiunge quindi che i momenti difficili di crisi economica possono essere superati solo con solidarietà istituzionale, seppure nel provvedimento in esame sussistono dei problemi che andrebbero risolti. La delega deve essere per esempio per la realizzazione di attività legislative mentre gli atti attuativi devono essere discussi da tutte le forze politiche. Sottolinea quindi che la distribuzione e la perequazione delle risorse è un problema rilevante che va risolto, anche perché non vanno assegnate risorse eccessive a certe regioni rispetto ad altre. In questo senso, rileva che se ci sono imprese del nord che impegnano lavoratori al Sud è giusto che trasferiscano in queste aree del Paese anche i centri amministrativi e gestionali, come nel caso dell'Ilva. Aggiunge quindi che su alcune questioni, come il diritto allo studio, è necessaria una visione più ampia; anche la sicurezza scolastica è un tema che occorre monitorare bene. Ritiene quindi che il federalismo fiscale possa migliorare il quadro del paese; l'istituzione delle aree metropolitane appare invece un inutile adempimento burocratico, in quanto è necessario ridurre gli enti e non aumentarli. Sottolinea per esempio che anche le province sono inutili, auspicando quindi siano presto abrogate; le istituzioni devono essere infatti vicine al cittadino poiché minor tempo, minori spese, sono i principi da attuare. Non ritiene quindi necessario istituire Roma Capitale, in quanto già è così e non c'è bisogno di precisarlo ulteriormente. Si associa quindi alle considerazioni del collega Giulietti in materia di beni culturali: un trasferimento gratuito dei beni dello Stato a Roma non può essere giustificato in quanto si tratta di materie importanti la cui attuazione deve essere però affidata al potere centrale.

Manuela GHIZZONI (PD) comprende le sensazioni esplicitate dalla relatrice nella scorsa seduta circa l'emozione di affrontare un tema così importante per il suo movimento. Si tratta di un tema fondamentale anche per il partito Democratico in quanto vi è un legame forte dello stesso con il territorio, al fine di potenziarlo da tutti i punti di vista. Per questo motivo l'impegno al Senato è stato costruttivo e ha portato buoni risultati. Il lavoro fatto nell'altro ramo del Parlamento ha migliorato infatti il testo, introducendo ad esempio un cambiamento del principio solidaristico tra regioni, con quello di responsabilità e distribuzione orizzontale. È stata data inoltre maggiore attenzione alle autonomie locali, ma si possono fare altri passi avanti, come la previsione del patto di convergenza introdotto dal Senato e l'istituzione della Commissione bicamerale che sono due importanti novità che hanno migliorato il testo iniziale. Non vi è peraltro certezza

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sull'entità delle risorse che saranno disponibili attraverso il provvedimento; occorre definire meglio poi le funzioni definite dal titolo V della Costituzione, ad esempio l'articolo 8, in riferimento al quale è stato fatto un lavoro appropriato e condiviso sull'istruzione e sui livelli essenziali delle prestazioni, ma bisognava stabilire meglio le funzioni in esso previste. Ritiene infatti necessario articolare e precisare meglio le funzioni già esercitate dalle regioni e dagli enti locali in sintonia con il Titolo V della Costituzione in materia di istruzione; la definizione del diritto allo studio è infatti troppo indeterminata, come ha rilevato anche il Ragioniere Generale dello Stato. Ritiene quindi che il successo scolastico dovrebbe essere incluso nel diritto allo studio, evitando che ci si fermi a fotografare la situazione attuale per i compiti delle regioni. Rileva, quindi, che dal federalismo discenderanno nuove norme sul sistema scolastico; va inoltre affrontato debitamente il tema della valorizzazione dei beni culturali che è molto importante. Sussistono dubbi in questo senso sul trasferimento di risorse a singoli enti locali per la valorizzazione dei beni culturali, rilevando che potrebbe essere opportuno includere la valorizzazione dei beni culturali nell'ambito dell'articolo 8 del disegno di legge.

Paola FRASSINETTI; presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.35.

SEDE REFERENTE

Giovedì 26 febbraio 2009. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI.

La seduta comincia alle 11.35.

Abrogazione dell'equipollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia.
C. 2131 Senatore Caforio, approvata dalla 7a Commissione permanente del Senato.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento all'ordine del giorno.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, ricorda che la proposta di legge in esame di iniziativa parlamentare, approvata dal Senato, è volta ad abrogare l'articolo 1-septies del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, che ha disposto l'equipollenza della laurea in scienze motorie alla laurea in fisioterapia, subordinatamente alla frequenza certificata di un «corso su paziente» da istituire presso le università con un decreto ministeriale. Il provvedimento era stato già esaminato nella scorsa legislatura sia dalla Camera che dal Senato, giungendo all'approvazione - anche in quel caso in sede legislativa - di un testo che giustamente teneva conto dell'esigenza di salvaguardare gli iscritti ai corsi di laurea in scienze motorie che, nelle more dell'adozione della disciplina di coordinamento, si fossero iscritti o fossero già iscritti al corso di laurea in scienze motorie con l'aspettativa di una equipollenza con quello di fisioterapia. Per questo motivo, il testo del progetto di legge approvato all'unanimità in sede legislativa dalla Commissione cultura della Camera, nel corso della XV legislatura, inseriva un nuovo comma 2 all'articolo in esame, ai sensi del quale si prevedeva che con decreto del Ministro dell'università e della ricerca, da emanare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, sentito il Ministro della salute e con il previo parere del Consiglio universitario nazionale, si definisse per i laureati e gli studenti iscritti ai corsi di laurea in scienze motorie la disciplina del riconoscimento dei crediti formativi, nonché

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delle modalità di espletamento del periodo di formazione e tirocinio sul paziente, ai fini del conseguimento della laurea in fisioterapia. Purtroppo quel testo non fu licenziato dal Senato che intese inserire mere correzioni formali, impedendo di fatto l'approvazione definitiva del testo così faticosamente concordato. Per completezza, aggiunge infatti che le modifiche approvate dal Senato prevedevano che il decreto fosse adottato di concerto con il Ministro della salute; vi fosse la precisazione della necessità del rispetto della normativa vigente nella definizione del menzionato decreto; si trattasse poi di crediti formativi utili ai fini del conseguimento della laurea in fisioterapia. Si aggiungeva inoltre un inciso - proposto peraltro anche nel corso dell'esame in Commissione cultura ma sul quale non c'era accordo - in base al quale si stabiliva la necessità per i laureati e gli studenti iscritti ai corsi di laurea in scienze motorie di superare una prova di selezione per l'accesso ai posti complessivamente programmati in fisioterapia nei limiti del fabbisogno previsto. A parte, quindi, quest'ultima, modifica sulla quale non c'era accordo, le altre introdotte al Senato sono state assolutamente formali e non certo tali da giustificare un rinvio del provvedimento all'esame di questo ramo del Parlamento.
Ricorda quindi che i due corsi di laurea indicati, entrambi di durata triennale, appartenenti alla classe delle lauree in scienze delle attività motorie e sportive e delle lauree in professioni sanitarie della riabilitazione, sono disciplinati - per quanto attiene gli obiettivi formativi qualificanti e le attività formative indispensabili - dal decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 4 agosto 2000, recante determinazione delle 42 classi delle lauree universitarie (di primo livello) e dal decreto 2 aprile 2001, adottato di concerto dal ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica con il ministro della sanità, recante le classi dei corsi di laurea per le professioni sanitarie. Il citato articolo 1-septies del decreto-legge n. 250 del 2005 intervenne quindi con una norma di dettaglio sull'esercizio delle professioni sanitarie; in una materia recentemente disciplinata, oltre che dalla legge n. 43 del 2006, che ne ha previsto la regolazione mediante accordi sanciti in sede di Conferenza Stato-Regioni, anche dalla direttiva europea 2005/36/CE. Fatta questa doverosa premessa, precisa che la vicenda si è da ultimo sviluppata ulteriormente. Sottolinea infatti che una recente sentenza della sezione VI del Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, n. 7448 dell'11 novembre 2008, riformando la decisione del Tar in primo grado, ha accolto il ricorso in appello di alcuni privati contro il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, condannando quest'ultima ad emanare il decreto istitutivo dei corsi su paziente, di cui all'articolo 1-septies del decreto-legge n. 250 del 2005, come convertito con modificazioni dalla legge di conversione 3 febbraio 2006, n. 27, entro novanta giorni dalla sua notifica all'indicato ministero. Il Consiglio di Stato ha quindi sancito l'obbligo del Ministero dell'istruzione, università e ricerca di istituire i corsi prodromici all'equipollenza del corso di laurea in scienze motorie a quello di fisioterapia, ponendo altresì a carico dell'Amministrazione le spese giudiziali, liquidate in cinquemila euro per i due gradi di giudizio.
Aggiunge che sulla base di tale pronuncia è stato quindi adottato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il decreto interministeriale 24 febbraio 2009 previsto dall'articolo 1-septies della legge n. 27 del 2006. Il decreto prevede, all'articolo 1, che il percorso integrativo della formazione dei laureati in scienze motorie (classe 33) - al fine di permettere loro il conseguimento dell'abilitazione all'esercizio della professione di fisioterapista - è individuato come segue: i laureati in scienze motorie possono essere ammessi, ai soli fini dell'equipollenza, alla frequenza, previo riconoscimento da parte delle università di

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massimo 60 crediti formativi universitari, di tutte le attività professionalizzanti previste nel triennio del corso di laurea in fisioterapia, nonché all'integrazione di tutte le discipline teoriche comprese nel regolamento didattico del singolo corso e non riconosciute. Il successivo articolo 2 del medesimo decreto stabilisce, inoltre, che, al fine di consentire l'accesso ai suddetti percorsi integrativi attivati dagli atenei, il Ministero della salute indicherà con il fabbisogno per il servizio sanitario nazionale una programmazione triennale di posti in soprannumero riservati ai laureati in scienze motorie che vogliano concorrere per l'accesso ai percorsi stessi. L'articolo 3, infine, prevede che, al termine del percorso integrativo, gli studenti parteciperanno all'esame finale presso le facoltà di medicina e chirurgia, per la valutazione delle competenze pratiche acquisite e conseguiranno l'equipollenza della propria laurea in scienze motorie alla laurea per fisioterapista, venendo abilitati ai fini della professione sanitaria di fisioterapista. Segnala, quindi, che il testo approvato dal Senato non solo non ha tenuto conto del faticoso lavoro condotto nella scorsa legislatura dalla Commissione cultura della Camera, ma neanche della successiva evoluzione sopra ricostruita che ha costretto il Ministero dell'istruzione, università e ricerca ad adottare un decreto dovuto per legge, su decisione del Consiglio di Stato. In particolare, il testo in esame licenziato dal Senato non introduce alcun criterio per la gestione della fase transitoria, quale ad esempio il superamento dell'esame d'ingresso nell'ambito di una programmazione, la valutazione dei crediti formativi, la frequenza e il superamento del tirocinio triennale, che si ritiene invece siano importanti ai fini di una corretta programmazione dei corsi universitari e del relativo accesso alle professioni, in una materia particolarmente delicata quale la salute dei cittadini. A tal proposito, intende invece precisare che, pur essendo vero che i piani di studio dei corsi di laurea indicati presentano percorsi formativi diversi, essi hanno, però, rilevanti analogie, come evidenziato dal decreto del Ministro Gelmini del 24 febbraio. Anche i docenti di varie discipline, di entrambi i corsi di laurea, risultano d'altra parte gli stessi; il corso di laurea a scienze motorie prevede materie che vanno dall'anatomia alla fisiologia, dalla neurologia a malattie dell'apparato locomotore, alla medicina fisica e riabilitativa, medicina interna, medicina legale, reumatologia, patologia clinica e altre ancora che indubbiamente contribuiscono a formare una figura professionale esperta anche nel campo sanitario. Nel campo delle scienze motorie, poi, la preparazione, anche quella degli istituti superiori di educazione fisica, è sempre stata di grado universitario, mentre per l'ottenimento del diploma di terapista della riabilitazione era prima sufficiente il possesso della licenza di scuola media inferiore, poi del biennio di scuola superiore; soltanto da ultimo la figura del fisioterapista ha raggiunto il grado universitario.
Ricorda inoltre che gli istituti superiori di educazione fisica in Italia sono stati sostituiti con corsi di laurea in scienze motorie tenuti dalle facoltà di medicina e chirurgia, a norma dell'articolo 17, comma 115, della legge 15 maggio 1997, n. 127. Si aggiunge, altresì, che tra le attività formative della classe delle lauree in scienze motorie, non è previsto specificatamente l'esercizio pratico ma si richiede l'esistenza di competenze relative alla gestione di attività motorie a carattere «adattativo», finalizzandole allo sviluppo, al mantenimento e al recupero delle capacità motorie e del benessere psico-fisico. La riabilitazione ha d'altra parte oggi un ruolo rilevante perché la richiesta di prestazioni cresce con il mutare dei dati epidemiologici della popolazione ed è cambiata anche l'attenzione per le fasce fragili, gli anziani, i bambini, i diversamente abili. L'articolo 5 della legge n. 43 del 2006 ha previsto d'altra parte la possibilità di individuare nuove professioni sanitarie, in considerazione dei fabbisogni connessi agli obiettivi di salute previsti nel Piano Sanitario Nazionale

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o nei Piani Sanitari Regionali, che non trovino rispondenza in professioni già riconosciute. Ritiene che non sfugge quindi che l'esercizio fisico, regolare e controllato, ha una notevole efficacia nelle patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, in quelle osteoarticolari, in particolare l'osteoporosi, in quelle metaboliche, come il diabete, come prevenzione sia primaria che secondaria. Come evidenziato dal decreto interministeriale del 24 febbraio 2009, emerge quindi che fisioterapisti e laureati in scienze motorie devono poter condividere alcuni aspetti della loro formazione e mettere da parte le tendenze corporative per garantire al cittadino le migliori prestazioni professionali. Le competenze professionali del fisioterapista sono d'altra parte quelle di attuare protocolli che prevedono un importante utilizzo di terapie manuali, come massaggi e mobilità passiva; sviluppare protocolli che necessitano dell'utilizzo di apparecchiature di energia fisica di tipo semplice e complesso in presenza della figura medica specialistica ovvero del fisiatra, quali laser, ultrasuoni, ionoforesi. Al contrario, le competenze professionali del laureato in scienze motorie sono quelle di attuare protocolli di adattamento fisiologico attraverso la prescrizione e la pratica di esercizi di mobilità attiva, anche per categorie quali i cardiopatici, diabetici, obesi gravi; esercizi fatti svolgere anche con macchinari volti agli adattamenti muscolari, come macchine isotoniche, isocinetiche, e con macchinari volti all'allenamento cardiovascolare. Si tratta quindi di protocolli di attività che possono essere svolti secondo modalità attiva o passiva, a seconda dei casi e delle situazioni e che comunque non richiedono un diretto contatto manuale tra terapista e paziente; protocolli di valutazione e rieducazione degli schemi motori e delle capacità motorie come propriocezione, ginnastica posturale e adattiva. Vi sono quindi forti analogie tra i due corsi di laurea di cui la Commissione cultura della Camera aveva tenuto debitamente conto nella definizione del testo unificato approvato la scorsa legislatura.
Alla luce delle considerazioni esposte, preannuncia quindi l'intendimento di tenere conto dell'importante lavoro svolto con il presidente Folena e tutta la Commissione nel corso della XV legislatura, sul tema in esame, completando altresì la conoscenza delle problematiche che sono sottese al provvedimento in esame, attraverso lo svolgimento di un completo ciclo di audizioni informali. Sarà necessario tenere in ogni caso in debita considerazione le decisioni di recente assunte dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca e dal Ministro della salute con l'adozione del decreto 24 febbraio 2009 sopra citato.

Manuela GHIZZONI (PD), sottolineando che prima di procedere allo svolgimento delle audizioni, è fondamentale completare la discussione sul provvedimento, rileva che il lavoro svolto dalla Commissione sul tema nella scorsa legislatura è stato di livello eccellente ed ha portato all'individuazione di scelte condivise. Rileva, in particolare, che sono state svolte una serie di audizioni molto interessanti, coinvolgendo anche le persone direttamente coinvolte, soprattutto i pazienti. Concorda quindi con l'opportunità di svolgere nuovamente un ciclo di audizioni informali, seppure più ridotto, anche al fine di dare la possibilità ai nuovi componenti della Commissione di avere un quadro esaustivo della situazione. Sottolinea inoltre che il proprio punto di vista sulla materia in questione non è mutato rispetto al momento in cui la Commissione VII ha approvato il testo della proposta di legge. Esprime in conclusione un forte rammarico per l'atteggiamento tenuto dal Senato nella scorsa legislatura, e in quella in corso, visto che non si è tenuto conto allora come adesso del lavoro completo svolto dalla Commissione cultura.

Paola FRASSINETTI, presidente, concorda con le considerazioni svolte dagli

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onorevoli Barbieri e Ghizzoni relative all'importanza di tener conto del lavoro svolto dalla Commissione nella scorsa legislatura. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per consentire la candidatura dell'Italia come Paese ospitante delle edizioni della Coppa del mondo di rugby degli anni 2015 e 2019.
C. 1994 Fava.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Paolo GRIMOLDI (LNP), relatore, ricorda che la proposta di legge in esame, composta di due articoli, riguarda la candidatura dell'Italia come Paese ospitante delle edizioni della Coppa del mondo di rugby degli anni 2015 e 2019. In particolare, l'articolo 1, comma 1, autorizza il Ministero dell'economia e delle finanze a concedere la garanzia dello Stato per gli impegni che la Federazione italiana rugby dovrà assumere per promuovere la candidatura dell'Italia all'organizzazione della Coppa del mondo di rugby negli anni 2015 e 2019 dinanzi ai competenti organi della Federazione internazionale rugby. Aggiunge al riguardo che la Federazione Italiana Rugby (FIR), come tutte le federazioni sportive, è una associazione con personalità di diritto privato riconosciuta ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, e successive modifiche; ad essa è riconosciuta autonomia tecnica, organizzativa e di gestione, sotto la vigilanza del CONI. Secondo quanto previsto dall'articolo 2 dello Statuto, la FIR ha lo scopo di promuovere, regolamentare e sviluppare in Italia il gioco del rugby e di attuare programmi di formazione di giocatori e tecnici, nonché quello di promuovere e mantenere relazioni con le associazioni rugbistiche internazionali; ha, inoltre, lo scopo di sviluppare l'attività agonistica finalizzata all'attività internazionale. Aggiunge, inoltre, che nel luglio 2008 la FIR ha comunicato di aver inviato all'International Rugby Board (IRB) - ossia l'organismo internazionale che definisce le regole del rugby, regola i rapporti tra le federazioni nazionali e organizza i principali tornei del mondo - richiesta di candidatura quale Paese ospitante per le edizioni 2015 e 2019 della Rugby World Cup. Secondo quanto si apprende da un comunicato della federazione internazionale, le edizioni 2015 e 2019 della Rugby World Cup verranno contestualmente assegnate in una speciale seduta del Council dell'IRB, fissata per il 28 luglio 2009. Precisa quindi che la proposta di legge in esame prevede che la garanzia dello Stato è concessa nel limite di 80 milioni di lire sterline per la candidatura ai campionati mondiali del 2015 e di 100 milioni di lire sterline per quella relativa ai campionati mondiali del 2019. Nella relazione illustrativa si evidenzia che la prevista garanzia probabilmente non necessiterà di essere attivata, in quanto la Federazione italiana rugby dovrebbe essere in condizione di far fronte agli impegni finanziari con gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti. In particolare, si sottolinea che l'edizione 2015 potrebbe essere collegata all'Expo Milano 2015. In proposito, ricorda che l'articolo 11, comma 5-bis, del già citato decreto-legge n. 185 del 2008 stabilisce che, per gli impegni assunti dalle federazioni sportive nazionali per l'organizzazione di grandi eventi sportivi in coincidenza degli eventi correlati all'Expo Milano 2015, è autorizzato il rilascio di garanzie nel limite di 13 milioni di euro per l'anno 2009. Il comma 2 dell'articolo 1 prevede che la garanzia dello Stato sia inserita nell'allegato allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Aggiunge, infatti, che l'articolo 13 della legge di contabilità generale dello Stato prevede che in allegato allo stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro, ora Ministero dell'economia e delle finanze, siano elencate le garanzie principali e sussidiarie prestate dallo Stato a favore di enti o

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altri soggetti. Sottolinea che la norma prevede, altresì, che alla copertura finanziaria dei relativi eventuali oneri derivanti dalla concessione della suddetta garanzia statale si provveda attraverso l'utilizzo delle risorse del Fondo di riserva per le spese obbligatorie e di ordine, ai sensi dell'articolo 7, secondo comma, numero 2), della già citata legge n. 468 del 1978. La disposizione indicata prevede l'emanazione di appositi decreti mediante i quali il Ministro dell'economia e delle finanze provvede ad aumentare gli stanziamenti di capitoli di spesa aventi carattere obbligatorio - o connessi con l'accertamento e la riscossione delle entrate - con risorse prelevate a valere sul Fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine. Rileva che per l'esercizio 2009, l'articolo 2, comma 7, della legge di bilancio, legge n. 244 del 2008, stabilisce la dotazione finanziaria del Fondo in 779 milioni di euro nell'U.P.B. 25.2.3, cap. 3000, del programma «Fondi di riserva e speciali» nell'ambito della missione «Fondi da ripartire».
Ricorda ancora che da ultimo, il comma 2 dell'articolo 1 specifica che le risorse prelevate dal predetto Fondo di riserva sono imputate nell'ambito dell'unità previsionale di base 8.1.7. dello stato di previsione del medesimo Ministero dell'economia e delle finanze. Allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è allegato l'elenco dei capitoli relativi a spese obbligatorie, per i quali è possibile l'utilizzo del Fondo di riserva delle spese obbligatorie e d'ordine. Tra questi vi è il capitolo 7407 «Oneri derivanti dalle garanzie assunte dallo Stato in dipendenza di varie disposizioni legislative» - iscritto nella U.P.B. 8.1.7 del programma «Incentivi alle imprese», nell'ambito della missione «Competitività e sviluppo delle imprese» del Ministero dell'economia e delle finanze - che nella legge di bilancio per il 2009 presenta una dotazione finanziaria di 79 milioni di euro. Aggiunge infine che l'articolo 2 del provvedimento dispone l'entrata in vigore della legge dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Auspica in conclusione di pervenire ad una rapida approvazione del provvedimento anche in sede legislativa, visti i tempi ristretti per la presentazione della candidatura da parte dell'Italia.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ritiene importante che il relatore verifichi la possibilità di un trasferimento dell'esame del provvedimento in sede legislativa, sul quale si dichiara favorevole, con tutti i rappresentanti dei gruppi in Commissione e con il rappresentante del Governo competente.

Antonio PALMIERI (PdL) concorda con il trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame, ricordando l'importanza di uno sport che è sempre più praticato dai bambini viste le sue importanti implicazioni educative.

Giovanni LOLLI (PD) si associa all'esigenza rappresentata dal relatore di giungere in tempi brevi all'approvazione del provvedimento in titolo, manifestando la disponibilità, a nome del proprio gruppo, al trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame. È necessario infatti avere una norma primaria perché la federazione internazionale richiede ora non più una semplice lettera da parte del Presidente del Consiglio ma un atto certo di fonte legislativa a sostegno della garanzia fideiussoria.

Ricardo Franco LEVI (PD) chiede quali siano le effettive possibilità di svolgimento dei mondiali di rugby in Italia.

Giovanni LOLLI (PD), intervenendo per una precisazione, sottolinea che le possibilità sono elevate anche perché vi è l'interesse all'organizzazione di una manifestazione che a livello internazionale è la terza per importanza e assicura introiti per almeno due punti percentuali del Pil, secondo quanto è avvenuto in Francia in occasione dell'ultimo campionato del mondo.

Paolo GRIMOLDI (LNP), relatore, precisa che la Francia ha realizzato entrate per 3,8 miliardi di euro dall'organizza- zione

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dell'ultimo mondiale di rugby. Si tratta quindi di una opportunità che non può essere persa.

Claudio BARBARO (PdL) concorda sull'importanza del provvedimento in esame che può assicurare un impatto economico simile a quello dell'Olimpiade. È necessario peraltro avere certezze sull'iter legislativo, acquisendo la reale disponibilità del Governo al trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame. È necessario peraltro che si consideri debitamente l'idoneità dello strumento tecnico del Fondo di garanzia della fideiussione.

Paola FRASSINETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.15.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 26 febbraio 2009. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI.

La seduta comincia alle 12.15.

Elenco delle proposte di istituzione e di finanziamento di comitati nazionali per l'anno 2009.
Atto n. 60.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dell'atto del Governo all'ordine del giorno, rinviato il 25 febbraio 2009.

Paola FRASSINETTI presidente, avverte che, malgrado i numerosi solleciti svolti dagli uffici e da lei personalmente per assicurare la presenza del competente rappresentante del Governo ai lavori della seduta odierna, non vi è stata nessuna risposta da parte dell'Esecutivo. Si tratta di un comportamento che considera lesivo delle prerogative della Commissione e che si riserva di rappresentare alla presidente Aprea per le necessarie, conseguenti valutazioni. Personalmente, ritiene si tratti di un fatto grave, già evidenziato nel corso dello svolgimento delle interrogazioni nella seduta odierna.

Manuela GHIZZONI (PD) stigmatizza ancora una volta il comportamento dei rappresentanti del Ministero dei beni e delle attività culturali che sembrano ignorare l'importanza dei lavori della Commissione su un provvedimento tra l'altro di sua competenza. Ritiene che in queste condizioni non si possa procedere, chiedendo di rinviare il seguito dell'esame ad altra seduta.

Emerenzio BARBIERI (PdL) concorda con l'esigenza di rinviare il seguito dell'esame ad altra seduta, dovendosi necessariamente richiedere una proroga del termine per l'espressione del parere. Considera in ogni caso non rispettoso delle prerogative parlamentari il comportamento dei rappresentanti del Governo competenti.

Fabio GARAGNANI, relatore, prende atto dell'assenza del rappresentante del Governo, chiamato a fornire i necessari chiarimenti richiesti nel corso della seduta di ieri. Concorda quindi con l'esigenza di chiedere una proroga del termine per l'espressione del parere.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) ritiene che andrebbe comunicato al Governo il malessere di tutte le forze politiche per la mancata presenza del rappresentante del Ministero dei beni e le attività culturali, visto che è all'ordine del giorno un provvedimento molto rilevante che reca assegnazione di risorse pubbliche. Concorda con la richiesta di una proroga del termine per l'espressione del parere nell'impossibilità di acquisire dal Governo i necessari chiarimenti richiesti.

Paola FRASSINETTI presidente, prende atto dell'orientamento unanime sulla richiesta di una proroga del termine per l'espressione del parere, che si riserva di rappresentare al Presidente della Camera. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.25.