CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 febbraio 2009
140.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 18 febbraio 2009.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale magistrati, di rappresentanti dell'Associazione Telefono azzurro e di rappresentanti del Coordinamento delle associazioni per la comunicazione (Copercom) in relazione all'esame dei progetti di legge in materia di pedofilia C. 665 Lussana ed abbinati.

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.30 alle 15.30.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 18 febbraio 2009. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 15.30.

Ratifica Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione fra la Repubblica italiana e la Repubblica dell'Iraq.
Esame C. 2037 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Mariarosaria ROSSI (PdL), relatore, osserva che il disegno di legge in esame si compone di tre articoli che recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione del Trattato di amicizia,

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partenariato e cooperazione con l'Iraq, e l'entrata in vigore della legge di ratifica.
Il Trattato in esame è stato firmato a Roma il 23 gennaio 2007 sulla base degli impegni assunti nel corso di una visita compiuta in Iraq nel giugno 2006 dall'allora Ministro degli Affari esteri, Massimo D'Alema. L'intesa è stata siglata subito dopo la conclusione della partecipazione italiana alla missione militare in Iraq (dicembre 2006), dove le truppe italiane avevano il compito di garantire la cornice di sicurezza essenziale per consentire l'arrivo degli aiuti e di contribuire alle attività più urgenti di ripristino delle infrastrutture e dei servizi essenziali. Il Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione ha quindi l'obiettivo di dare un quadro giuridico a nuove forme di collaborazione sul piano bilaterale, in alcuni importanti settori, e di strutturare la partecipazione italiana alla ricostruzione.
L'Accordo si compone di 17 articoli, oltre che di un esteso Preambolo che delinea i principi generali cui esso si ispira: innanzitutto, il rispetto della legalità internazionale, nel quadro della comune visione della centralità dell'ONU e dell'adesione alla Carta delle Nazioni Unite e alle altre Convenzioni in ambito di relazioni internazionali.
Per quanto concerne gli ambiti di competenza della Commissione Giustizia segnala, innanzitutto, l'articolo 5, relativo alla cooperazione nel campo della sicurezza. Tale articolo prevede scambi fra personale delle Forze armate e di polizia, corsi di formazione, addestramento ed esercitazioni congiunte. Tali attività saranno condotte a livello multilaterale oltre che bilaterale. La cooperazione investirà anche il settore industriale della sicurezza (articolo 5).
Il Trattato prevede anche la cooperazione nel settore legale, giudiziario e amministrativo (articolo 13). Le parti, in particolare, si impegnano a promuovere e rafforzare la cooperazione in materia civile, commerciale e penale, tra le rispettive amministrazioni giudiziarie e tra le amministrazioni pubbliche in campo amministrativo; a collaborare, anche attraverso lo scambio di esperti, al contrasto internazionale della criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti e alla tratta di esseri umani in ogni sua forma.
Propone quindi di esprimere parere favorevole.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 15.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 18 febbraio 2009. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 15.45.

Revisione a seguito di sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo.
C. 1538 Pecorella e C. 1780 Di Pietro.

(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 febbraio 2009.

Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore ha illustrato il contenuto dei provvedimenti abbinati e che il rappresentante del Governo ha fatto presente che era in corso di predisposizione un disegno di legge del Governo sul processo penale che avrebbe disciplinato la medesima materia di revisione dei processi a seguito di sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo una iniziativa legislativa del Governo.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO avverte che il disegno di legge è stato nel frattempo deliberato dal Consiglio dei ministri e che sarà presentato al Senato. Invita pertanto la Commissione a tenere conto che vi è in materia una iniziativa del Governo.

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Antonio DI PIETRO (IdV) ritiene che sia sostanzialmente unanime la volontà di approvare la disciplina in esame, anche in considerazione del grave ritardo dell'Italia nel prevedere nel suo ordinamento uno strumento volto a conferire effettività alle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo. Dichiara la sua disponibilità a partecipare alla redazione di una proposta di testo unificato affinché possa essere celermente sottoposta alla Commissione per l'adozione del testo base. Tuttavia, onde evitare che la Commissione svolga un lavoro sostanzialmente inutile, ritiene che potrebbe essere opportuno sospendere l'esame del provvedimento in attesa della presentazione del preannunciato disegno di legge governativo.

Giulia BONGIORNO, presidente, ritiene che non vi siano motivi per sospendere l'esame del provvedimento in quanto il Governo non ha preannunciato la presentazione non di un disegno di legge che specificamente tratti la materia oggi in esame, bensì di un disegno di legge in una materia ben più ampia, quale il processo penale, che solo in parte coincide con la materia dei provvedimenti in esame. Quando il Governo presenterà l'annunciato disegno di legge si potrebbe anche valutare - proprio per accelerare l'introduzione nell'ordinamento italiano dello strumento della revisione a seguito di sentenze della Corte europea e in considerazione dei lunghi tempi di esame del disegno di legge del Governo - l'opportunità di espungervi la parte relativa alla revisione, per proseguire e, quindi, l'esame dei provvedimenti ora in all'ordine del giorno.

Gaetano PECORELLA (PdL), relatore, sottolinea come il ritardo nell'adeguamento del nostro ordinamento sia particolarmente grave e che i primi richiami del Consiglio d'Europa risalgono a circa quindici anni fa. Ricorda peraltro che nel 2002 una proposta di legge in materia era stata approvata dalla Camera. Ritiene che attualmente sussistano le condizioni per un'approvazione rapida alla Camera. Considerato che il disegno di legge sarà presentato al Senato, spetterà a quel ramo del Parlamento di valutare se abbinarvi il testo che approverà la Camera o se proseguire l'esame di quel testo separatamente. Ritiene, quindi, opportuno che in ogni caso la Commissione prosegua l'esame dei provvedimenti.
Quanto al contenuto del provvedimento, ricorda che vi sono taluni limiti posti dalla convenzione quale, in particolare, l'applicabilità della revisione alle sole persone detenute che stiano scontando la pena. Entro questi limiti potrà essere certamente valutata la possibilità di addivenire ad un testo condiviso.

Antonio DI PIETRO (IdV) condivide le osservazioni del relatore in merito all'urgenza dell'intervento normativo e ribadisce che vi sono ampi margini per la redazione di un testo condiviso. Auspica quindi che si possa giungere in tempi molto rapidi all'adozione di un testo unificato.

Giulia BONGIORNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Norme in materia di ammissione al voto domiciliare di elettori affetti da infermità che ne rendano impossibile l'allontanamento dall'abitazione.
C. 907 Bernardini e C. 1643 Galletti.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI