CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 gennaio 2009
122.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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ATTI COMUNITARI

Giovedì 15 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 13.55.

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per l'anno 2009 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze francese, ceca e svedese.
COM(2008)712 def. - 11249/08.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Paolo RUSSO, presidente, intervenendo in sostituzione del relatore, ricorda che le istituzioni comunitarie hanno di recente adottato i programmi di intervento per i prossimi mesi, individuando le priorità politiche, gli obiettivi e le principali iniziative da realizzare.
In particolare, il Consiglio dell'Unione europea ha approvato il 30 giugno 2008 il Programma di 18 mesi delle Presidenze francese, ceca e svedese (1o luglio 2008-31 dicembre 2009), mentre il 18 novembre 2008 la Commissione europea ha approvato il programma legislativo e di lavoro per il 2009, Agire adesso per un'Europa migliore, elaborato sulla base della strategia politica annuale presentata dalla stessa Commissione europea al Consiglio e al Parlamento europeo il 15 febbraio 2008.
La Commissione europea, nel suo Programma per il 2009, rileva che le istituzioni dell'Unione europea hanno affrontato la crisi economica che ha investito l'Europa, dimostrando flessibilità, prontezza di reazione e capacità di adeguamento alla nuova situazione finanziaria e ai rapidi mutamenti di programma. Tale strategia è destinata a caratterizzare l'operato delle istituzioni anche nel 2009.
Nell'anno conclusivo del suo mandato, la Commissione europea, in piena sinergia con il Consiglio ed il Parlamento europeo,

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si propone di completare i programmi già intrapresi nei settori dell'energia, del mutamento climatico, dell'immigrazione e delle politiche sociali. In particolare, la Commissione ritiene che le iniziative volte ad attuare la strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione, il programma sociale, la lotta al mutamento climatico e la promozione della sicurezza energetica, debbano considerarsi come vantaggi per l'Unione, in quanto formano complessivamente un programma pragmatico per i prossimi decenni.
Gli obiettivi strategici del programma legislativo definiti dalla Commissione per l'anno 2009 si basano su quattro grandi priorità.
La prima riguarda la crescita e l'occupazione: la recente crisi finanziaria e il rallentamento dell'economia hanno dimostrato che l'Unione svolge un ruolo centrale per il benessere economico e sociale dei cittadini. La Commissione intende rafforzare la sua funzione di coordinamento e mediazione imparziale e favorire un approccio europeo comune in sede di elaborazione di una risposta internazionale alla crisi economica. La Commissione ritiene pertanto di completare le azioni già intraprese nel settore della regolamentazione dei servizi finanziari, in particolare per quanto concerne l'adeguatezza della normativa e la trasparenza degli operatori e degli investitori sui mercati dei capitali.
La Commissione, nel sottolineare che le conseguenze della crisi del mercato del credito investono l'economia reale, considera che per sostenere la crescita economica è necessario realizzare al più presto i principali obiettivi della strategia di Lisbona: in particolare favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese, incentivare la formazione e la riconversione dei lavoratori, investire nella ricerca e nello sviluppo, anche collaborando con gli Stati membri per promuovere i programmi di sostegno agli investimenti pubblici previsti dalla politica di coesione 2007-2013.
Il programma legislativo prevede inoltre l'adozione di azioni a difesa dei consumatori, iniziative per favorire l'imprenditorialità nel mercato unico nonché progetti specifici di monitoraggio del mercato, con particolare riguardo per il commercio al dettaglio, gli apparecchi elettrici ed i prodotti farmaceutici. In campo sociale viene sottolineata l'esigenza di creare migliori opportunità e di accrescere la solidarietà, anche con l'adozione di misure in favore dei giovani, con particolare riguardo al loro inserimento nel mercato del lavoro. Ulteriori iniziative saranno adottate nel corso del 2009 per promuovere i contatti tra università ed imprese. Per quanto concerne la promozione delle nuove tecnologie, anche a seguito dell'avvio operativo dell'Istituto europeo di tecnologia, si prevede lo sviluppo della prima comunità della conoscenza e dell'innovazione. Nel 2009 - anno europeo della creatività e dell'innovazione - la Commissione si propone di studiare l'adattamento della strategia di Lisbona per gli anni successivi al 2010 e, al fine di ridare fiducia sia ai consumatori sia agli investitori, di impegnarsi nell'attuazione di riforme strutturali.
La seconda priorità riguarda il mutamento climatico e un'Europa «sostenibile»: il 2009 viene considerato come un anno critico per la lotta al mutamento climatico. A tale proposito l'Unione ha indicato tre obiettivi fondamentali da raggiungere entro il 2020: la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 20 per cento; la copertura del 20 per cento del fabbisogno energetico mediante le energie rinnovabili; il miglioramento del 20 per cento dell'efficienza energetica. La Commissione europea considera prioritaria l'approvazione, prima delle elezioni del Parlamento europeo, di un pacchetto di misure volte a raggiungere tali obiettivi; inoltre intende presentare alcune proposte per garantire la conclusione di un accordo mondiale, anche in vista della Convenzione delle Nazioni unite sul mutamento climatico che si terrà a Copenaghen nel dicembre 2009. Per quanto concerne la politica energetica, sarà presentata una strategia completa per migliorare la sicurezza energetica, considerata una delle priorità per il 2009, mentre per la politica dei trasporti la Commissione pubblicherà

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una Comunicazione sullo scenario dei prossimi 20-40 anni, oltre a un libro verde sulle reti transeuropee.
Infine, nel corso del 2009, sarà avviata una consultazione sulla riforma della politica comune della pesca, che si accompagnerà ad una verifica dello stato di salute della politica agricola comune (PAC).
La terza priorità individua un'Europa vicina ai cittadini: la Commissione colloca il cittadino al centro del progetto europeo. A tal fine, essa intende adottare misure concrete per favorire il rispetto delle norme a tutela dei consumatori, monitorare la sicurezza alimentare e la salute, incentivare gli interventi per favorire il benessere degli animali e proseguire nell'attuazione della strategia in materia di sanità, anche al fine di ridurre le disparità a livello sanitario. La Commissione prevede poi di affrontare la questione demografica, in stretta collaborazione con le Presidenze ceca e svedese, mediante la presentazione di un'analisi sul grado di preparazione dell'Unione europea sul fronte dell'evoluzione demografica.
Il programma legislativo evidenzia anche l'intendimento della Commissione di presentare proposte di intervento finalizzate a garantire la realizzazione di un autentico spazio di libertà, sicurezza e giustizia, per promuovere l'attuazione di una politica comune in materia di immigrazione e un regime di asilo europeo entro il 2010. Si prevede, tra l'altro, un potenziamento della gestione integrata delle frontiere, anche mediante l'introduzione del nuovo meccanismo di valutazione di Schengen, e un maggiore impulso alla cooperazione tra gli Stati membri in materia di politica di rimpatrio. Ulteriori iniziative verranno assunte in modo da garantire ai cittadini europei un accesso equo alla giustizia e alla protezione giuridica, ed in particolare per migliorare il reciproco riconoscimento in materia penale e civile in ambiti concreti (sentenza, diritti procedurali, successioni e testamenti).
Al fine di garantire la sicurezza dei cittadini, il programma legislativo sottolinea l'esigenza di varare una serie di proposte atte a prevenire nuove e specifiche forme di criminalità, in particolare contro i maltrattamenti ai minori e la tratta dei bambini, i delitti informatici, il rischio di attentati terroristici con armi chimiche, biologiche, nucleari e radiologiche.
Infine, la quarta priorità configura l'Europa come partner mondiale: nel corso del 2009 la Commissione si propone di continuare a stringere relazioni a lungo termine con i partner più importanti e di intensificare i rapporti sia con i paesi asiatici considerati strategici, quali la Cina, l'India e il Giappone, sia con altri paesi emergenti come il Brasile. Anche in considerazione del ruolo chiave svolto dall'Unione europea durante la recente crisi finanziaria, la Commissione intende svolgere un ruolo fondamentale in tutti i vertici internazionali, anche al fine di ripristinare la fiducia nel sistema finanziario e di stimolare una riflessione sulla riforma della governance economica a livello mondiale.
In particolare la Commissione enuclea i seguenti obiettivi: continuare il processo di allargamento; attivarsi per sviluppare il processo di Barcellona; elaborare un fattivo partenariato con il nuovo governo degli Stati Uniti; completare il programma di Doha per lo sviluppo; consolidare le relazioni con i paesi in via di sviluppo.
Oltre ad individuare le citate quattro priorità di intervento, il programma legislativo affronta due tematiche di particolare rilievo.
La prima tematica è relativa alla esigenza di legiferare meglio, mantenere le promesse e cambiare la cultura normativa.
La Commissione prevede di porre al centro della propria attività legislativa la semplificazione e il miglioramento del quadro normativo, anche al fine di eliminare inutili oneri amministrativi.
Nel quadro del terzo esame strategico del Programma «Legiferare meglio» verrà fatto il punto sulle valutazioni di impatto, sulla semplificazione e sulla riduzione degli oneri amministrativi. In tale contesto, sarà inoltre riesaminata e aggiornata sia la strategia di semplificazione del quadro

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normativo sia il programma di codificazione e saranno valutati i progressi verso il raggiungimento dell'obiettivo della riduzione degli oneri amministrativi del 25 per cento entro il 2012.
In questo quadro l'allegato 2 al programma contiene un elenco delle principali iniziative di semplificazione, numerose delle quali riguardano direttamente la materia dell'agricoltura.
Si tratta, in particolare, delle seguenti iniziative:
revisione in un unico regolamento, a seguito della introduzione con il 1o gennaio 2009 della OCM unica, delle norme sui controlli fisici dei prodotti agricoli esportati oggetto di restituzioni;
comunicazione della Commissione che dichiara formalmente obsoleti alcuni atti di diritto comunitario nel settore dell'agricoltura;
revisione del regolamento recante interventi sul mercato del latte scremato in polvere, anche allo scopo di modificare le modalità di applicazione per tenere conto dell'abolizione dell'aiuto all'ammasso privato per il latte scremato in polvere ed attuare le nuove norme sulla standardizzazione del tenore proteico di tale prodotto;
revisione e rifusione in un unico regolamento delle disposizioni del reg. n. 1782/2003 sui pagamenti diretti in attuazione delle modifiche apportate con la verifica sullo stato di salute della PAC, per quanto riguarda in particolare la condizionalità, la modulazione, il Sistema integrato di gestione e controllo (SIGC), i regimi di aiuto aboliti o disaccoppiati, il sistema di pagamento unico;
revisione e rifusione in un unico regolamento delle disposizioni relative agli acuisti pubblici all'intervento, in particolare nel settore dei cereali, dei prodotti lattiero caseari e delle carni, in attuazione delle modifiche apportate con la verifica sullo stato di salute della PAC;
regolamento del Consiglio che abroga una serie di atti obsoleti nel settore agricolo;
rifusione in un unico regolamento delle norme sull'omologazione dei veicoli agricoli e forestali;
revisione del regolamento sulla OCM nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura;
comunicazione della Commissione sul riconoscimento formale d'obsolescenza e quattro proposte che abrogano strumenti normativi obsoleti nel settore della politica comune della pesca;
revisione delle misure di esecuzione della procedura di allarme rapido per gli alimenti ed i mangimi;
rifusione in unico regolamento delle norme sui materiali ed oggetti di materia plastica destinati a venire in contatto con i prodotti alimentari.

La seconda tematica affronta l'esigenza di comunicare con riferimento all'Europa: la Commissione considera urgente concentrare la comunicazione sui risultati ottenuti nell'ultimo periodo dall'Unione europea e sui temi di particolare rilievo per la vita dei cittadini. Nel 2009 le priorità istituzionali saranno concordate per la prima volta dal Consiglio, dal Parlamento europeo e dalla Commissione, nel quadro della dichiarazione congiunta «Un partenariato per comunicare sull'Europa», anche in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo che costituiranno la principale priorità a livello di comunicazione interistituzionale.
Per quanto riguarda poi il Programma di 18 mesi delle Presidenze francese, ceca e svedese (luglio 2008-dicembre 2009), a seguito della decisione del 15 settembre 2006, esso sostituisce sia il programma strategico triennale sia il programma operativo annuale originariamente predisposto dalle Presidenze di turno.
Il Programma si articola in due parti.
La prima parte reca il quadro strategico, considerato in un contesto temporale più ampio e con la prospettiva di obiettivi a più lungo termine che saranno perseguiti nelle successive tre presidenze.

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Nel quadro strategico viene evidenziato che l'Unione europea, a seguito della prevista entrata in vigore del Trattato di Lisbona, potrà concentrare la propria attività sulle sfide concrete che interessano i cittadini: la globalizzazione, il miglioramento della crescita e della competitività, la creazione di posti di lavoro di migliore qualità, il rafforzamento della coesione sociale e del mercato interno, la lotta ai cambiamenti climatici, le questioni energetiche ed i problemi ambientali, l'esame dell'agricoltura sostenibile, l'opportunità della migrazione, il rafforzamento della sicurezza per i cittadini, nonché il rafforzamento della PESD, della cooperazione regionale e delle relazioni con i Paesi vicini, oltre alla prosecuzione del processo di allargamento. L'Unione intende quindi adoperarsi per la conclusione di accordi di libero scambio, quale mezzo per incoraggiare la crescita economica, l'occupazione e lo sviluppo. Particolare rilievo è inoltre dato alla revisione generale delle spese e delle risorse dell'Unione europea, come già concordato nel dicembre 2005. Nel prossimo arco temporale, l'Unione si propone poi di contribuire agli obiettivi di sviluppo del Millennio entro il 2015, in quanto componente essenziale dell'obiettivo generale di eliminare la povertà.
La seconda parte del documento di programmazione del Consiglio costituisce il programma operativo, nel quale le tre Presidenze indicano le principali questioni che saranno trattate nell'arco temporale considerato.
Il Programma operativo si articola in 17 settori, tra i quali sono di particolare interesse per la Commissione agricoltura i seguenti:
politica climatica ed energetica integrata.
Le misure di adeguamento ai cambiamenti climatici sono destinate ad essere oggetto di sforzi particolari. L'intento è quello di realizzare gli obiettivi fissati dal Consiglio europeo del marzo 2007, ovvero la riduzione entro il 2020 di almeno il 20 per cento delle emissioni di gas a effetto serra, la produzione di una quota del 20 per cento del consumo energetico finale da energie rinnovabili e la prosecuzione dei negoziati multilaterali in modo di arrivare, nel dicembre 2009 a Copenaghen, ad un accordo climatico internazionale per il periodo successivo al 2012. Verrà inoltre predisposto un nuovo piano d'azione in materia di energia per il periodo successivo al 2010.

competitività e mercato interno.
Un mercato interno ben funzionante è un requisito essenziale per una maggiore competitività dell'Unione europea: è necessario pertanto sviluppare il sistema di monitoraggio del mercato, migliorare la cooperazione tra autorità nazionali ed istituzioni dell'Unione e snellire i meccanismi per la soluzione dei problemi. I temi sui quali verteranno le politiche di settore concernono in particolare: la dimensione esterna della competitività, lo sviluppo delle PMI, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, la politica industriale e quella della concorrenza, il miglioramento della regolamentazione nel processo legislativo dell'Unione, l'efficienza delle dogane e dei servizi finanziari, lo sviluppo dei servizi di interesse economico generale, il riesame della normativa in materia di appalti pubblici e di fisco, la crescita del turismo.

salute e consumatori.
La strategia europea in materia di salute sarà perseguita nei prossimi mesi in modo da garantire a tutti i cittadini il raggiungimento di un livello sanitario elevato. Si procederà inoltre nella revisione della legislazione in materia di sicurezza alimentare e di tutela dei consumatori.

ambiente.
La tutela della biodiversità, sia a livello europeo sia a livello mondiale, sarà di fondamentale importanza per ridurne la perdita entro il 2010: pertanto, da un lato sarà incoraggiato lo sviluppo di un mercato dinamico delle tecnologie ambientali, dall'altro si procederà alla revisione della normativa riguardante le sostanze chimiche.

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agricoltura e pesca.
Il riesame della riforma della PAC, ovvero la «valutazione dello stato di salute», è indicato dal programma di 18 mesi come un momento decisivo per valutare l'efficacia della politica agricola e analizzarne gli effetti sui mercati. In tale contesto una delle priorità sarà costituita dalla semplificazione della legislazione in materia. Particolare attenzione sarà riservata allo sviluppo rurale e alle cosiddette zone svantaggiate «intermedie», oltre che al «pacchetto forestale». Proseguiranno i lavori volti a garantire un elevato livello di tutela nel settore dei vegetali, a salvaguardare la salute e il benessere degli animali e a promuovere una gestione sostenibile nel settore delle risorse ittiche.

Ricorda, a conclusione della sintesi dei documenti in esame, alcune valutazioni e spunti per una discussione.
Ritiene infatti che il giudizio positivo sul complesso dei documenti programmatici elaborati dalle istituzioni europee, giudizio anticipato sin d'ora e che trova fondamento, oltre che nell'impianto generale dei documenti, nelle specifiche linee di azione indicate per i settori dell'agricoltura e della pesca, caratterizzate da un vasto programma di semplificazione e riordino normativo, debba essere accompagnato e sostenuto con alcune sottolineature relative alla necessità di prestare adeguata attenzione alla specifica incidenza nel comparto agricolo delle dinamiche generali nelle quali si colloca l'azione dell'Unione europea.
Un primo elemento da considerare in questa prospettiva è quello relativo all'andamento demografico: la valutazione del futuro demografico dell'Europa che la Commissione europea presenterà al Consiglio europeo di primavera dovrà prestare particolare attenzione all'impatto che le dinamiche demografiche hanno sulle zone rurali, in particolare per quanto riguarda l'invecchiamento della popolazione e l'incidenza dei flussi migratori, nella consapevolezza che le tendenze in corso hanno pesanti effetti negativi sul mantenimento di un adeguato equilibrio ambientale nei territori dell'Unione e quindi sulla stessa possibilità di condurre in modo efficace le azioni di contrasto al mutamento climatico, che rappresentano un punto centrale nel programma di azione della Commissione.
L'altro aspetto fondamentale è quello relativo ad una analisi delle specifiche conseguenze che la crisi economica mondiale comporta per i mercati agricoli e per il settore rurale, analisi da raccordare con il processo di riforma del bilancio dell'Unione: è infatti assolutamente necessario definire tempestivamente un piano di misure adeguate per salvaguardare il settore dal declino e mantenere così l'indipendenza alimentare dell'Unione, potenziando le sinergie fra la politica di sviluppo rurale e le altre politiche dell'UE, in particolare la politica di coesione, rispetto alla quale è auspicabile che l'ampia consultazione effettuata con il libro verde abbia un adeguato seguito.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) rappresenta, a nome del gruppo del PD, ed anche a nome del gruppo dell'Italia dei Valori, il suo rammarico per aver dovuto constatare, dopo la conclusione di un'ampia intesa, raggiunta da tutte le parti politiche in Commissione, per consentire la celere approvazione di un numero limitato di emendamenti condivisi e quindi del decreto-legge n. 171 del 2008, che il Governo, con il successivo decreto n. 207 del 30 dicembre 2008, ha proceduto all'abrogazione di tre importanti disposizioni dello stesso decreto-legge n. 171.
Ritiene a questo punto necessario che la Commissione Agricoltura prenda posizione per difendere il suo ruolo istituzionale. Tale repentina abrogazione di norme appena varate dal Parlamento rappresenta infatti una deminutio del ruolo dello stesso e del ruolo della Commissione Agricoltura,

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alla quale spesso non è nemmeno reso possibile esprimersi su materie che riguardano direttamente la propria sfera di competenza. Né l'abrogazione ha avuto origine da problemi di insufficiente copertura finanziaria, trattandosi di ambiti finanziari limitati, e in ogni caso ben si sarebbe potuto recuperare una eventuale ulteriore copertura, ove necessaria.
Ritiene quindi necessario che il presidente Russo si faccia carico di una iniziativa che operi «un risarcimento» del danno subito dalla Commissione e soprattutto eviti alla stessa un destino di marginalizzazione. Chiede dunque che il ministro Zaia sia chiamato a riferire in Commissione il più presto possibile.

Carlo NOLA (PdL), intervenendo a titolo personale, esprime rammarico per il fatto che l'intesa precedentemente raggiunta in seno alla Commissione sul decreto-legge n. 171 del 2008, sfociata nella sua conversione in legge, votata dall'Assemblea a larghissima maggioranza, sia stata parzialmente depotenziata nella sua valenza di promozione e rilancio del settore agroalimentare dalla decisione del Governo di abrogare alcune parti dello stesso decreto-legge, operata con successivo decreto-legge. Si associa alle manifestazioni di rammarico e alle considerazioni circa la possibilità di reperire diversamente l'eventuale copertura finanziaria espresse dal collega Oliverio, pur riconfermando la sua profonda convinzione rispetto alla bontà del metodo del dialogo costruttivo, perseguito e conseguito nella Commissione Agricoltura grazie all'impegno e all'instancabile attività del presidente Russo e dei componenti la Commissione.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) rammenta che il suo gruppo ha già pubblicamente riconosciuto il ruolo fattivo svolto da tutti i gruppi dell'opposizione per la positiva conclusione del decreto-legge n. 171 del 2008 e auspica, anzi, che la Commissione possa proseguire a svolgere il suo ruolo utilizzando lo stesso metodo di lavoro, che prevede il contributo di tutti i gruppi, necessario per la positiva risoluzione degli annosi problemi dell'agricoltura. Esprime rammarico per il fatto che siano state cassate alcune importanti parti del provvedimento, ma la responsabilità di tale operazione deve essere assunta dagli effettivi responsabili di tale scelta. Ribadisce la sua convinzione circa la bontà dell'accordo concluso in Commissione, tra i gruppi e il ministro Zaia, al quale sono poi successivamente seguite altre considerazioni a livello di Consiglio dei Ministri, sulle quali invita ad operare una riflessione di ampio respiro.
Auspica quindi che la Commissione non abbandoni il metodo di lavoro fin qui seguito e invita la stessa ad analizzare l'accaduto al fine di rinvenire idonee soluzioni, ritenendo che alla base dell'accaduto non ci sia stata malafede, come il tempo - utile per rimediare a questi inconvenienti - potrà dimostrare.

Giuseppe RUVOLO (UdC) rammenta di avere già sollecitato notizie circa il nuovo disegno di legge governativo in materia di agricoltura, fermo alla Conferenza Stato-regioni, proprio al fine di comprendere la posizione del Governo su alcune questioni estremamente rilevanti, dal momento che il positivo lavoro prodotto dalla Commissione Agricoltura in modo condiviso è stato effettivamente sconfessato.
È necessario dunque che il Governo, nella persona del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, venga a riferire al più presto in Commissione sul motivo che ha indotto il Governo stesso a cancellare alcune parti del decreto-legge n. 171 del 2008. Infatti, giunge già notizia, ad esempio relativamente alla questione dell'ICI sui fabbricati rurali, che si stiano verificando presso l'Agenzia delle entrate applicazioni discordanti che mettono in fibrillazione il sistema produttivo agricolo e cooperativo. È inoltre necessario evitare, metodologicamente, che importanti provvedimenti passino «sopra la testa» della Commissione Agricoltura. Chiede dunque che il ministro Zaia fornisca lumi alla Commissione sulla complessiva vicenda verificatasi.

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Carlo NOLA (PdL) ritiene importante sottolineare la rilevanza del tema dell'ICI sui fabbricati rurali, anche in considerazione del fatto che proprio nella giornata odierna è stato approvato un ordine del giorno in Assemblea in tema di ICI sui fabbricati rurali. Annuncia quindi la presentazione di una risoluzione che impegna il Governo a risolvere definitivamente il problema ed invita i componenti la Commissione a sottoscriverla.

Paolo RUSSO, presidente, nel prendere atto che le critiche mosse non investono il lavoro della Commissione, ma un erroneo intervento del Governo, ritiene che la Commissione, nella sua responsabilità, detenga gli strumenti parlamentari per rimediare all'errore.
Ritiene inoltre che la sollecitazione che proviene dalla maggioranza e dalla opposizione non si riferisca a questioni istituzionali, tecniche o altro, ma ad una questione squisitamente politica, nel senso che il lavoro della Commissione Agricoltura, sostenuto da tutti i gruppi politici, ha prodotto il risultato di far giungere in porto un provvedimento che altrimenti non si sarebbe concluso. Il venir meno di alcuni tasselli del mosaico che ha costituito l'accordo ha creato quindi una situazione di squilibrio rispetto all' equilibrio precedentemente raggiunto.
Il Governo deve quindi, prioritariamente, alla luce di tale accadimento, indicare le proprie linee di indirizzo al fine di consentire alla Commissione Agricoltura di delineare il possibile scenario futuro. Il tema è infatti quello di come il ministro potrà porre rimedio ad una vicenda che ha messo in crisi la sensibilità della Commissione. Comunica quindi di aver già verificato la disponibilità del ministro per le vie brevi al fine di vagliare la sua disponibilità per una prossima occasione di confronto in Commissione, anche per effettuare un approfondimento circa gli eventuali problemi che potrebbero avere interessato le tre parti del decreto n. 171 del 2008 che sono state successivamente abrogate con l'articolo 22 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207. Manifesta quindi uguale rammarico per aver dovuto registrare la parziale abrogazione dell'importante accordo raggiunto in seno alla Commissione, e ritiene opportuno anche utilizzare appositi atti di sindacato ispettivo.

Angelo ZUCCHI (PD) nell'esprimere apprezzamento per l'onestà, per le espressioni e per il disappunto espresso dal Presidente Russo per l'abrogazione di alcune disposizioni del decreto-legge n. 171 del 2008, lo invita a procedere ad ogni azione utile al fine di recuperare il giusto equilibrio tra le forze politiche, tra le istituzioni, e tra il Parlamento e il Governo. Confidando dunque nella proficua attività della Commissione e nelle delucidazioni che il ministro offrirà, annuncia che il gruppo del PD, che oggi partecipava ai lavori nella sola componente dell'Ufficio di presidenza della Commissione, continuerà a partecipare ai lavori della Commissione in attesa che la vicenda venga chiarita dalle parole del ministro Zaia.

Giuseppe RUVOLO (UdC) si dichiara molto soddisfatto delle dichiarazioni del Presidente Russo, pur ribadendo il proprio rammarico per lo scarso peso dato all'attività della Commissione dall'attuale Governo. Auspica che un rapido intervento del ministro Zaia possa fare chiarezza e rilanciare l'attività di sostegno all'agricoltura perseguita dalla Commissione.

Paolo RUSSO, presidente, rammenta che vi sono altre questioni lasciate in sospeso che vanno risolte, come la vicenda delle cooperative, la vicenda della crisi delle aziende agricole sarde e l'ICI per i fabbricati rurali.

La seduta termina alle 14.25

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 15 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene

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il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 14.25

Ratifica del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione Italia-Libia, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008.
C. 2041 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

Fabio RAINIERI (LNP), relatore, ricorda che il 30 agosto 2008, a Bengasi, il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, ha sottoscritto con il leader della Rivoluzione libica, Muammar El Gheddafi, un Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione, volto principalmente a porre fine alle annose asperità che hanno visto contrapporsi la Libia ai Governi italiani riguardo alla richiesta libica di risarcimenti per danni subiti nel periodo coloniale. In tal senso, chiuso il pregresso, il Trattato mira anche a porre le condizioni operative per un rapporto di sinergia tra Italia e Libia più armonioso e proficuo per gli anni futuri.
In effetti, pur essendo stato l'Italia il maggior interlocutore mondiale della Libia in tutti gli anni del suo isolamento internazionale, sono sempre continuati a pesare sul rapporto bilaterale italo-libico tutte le problematiche e i contenziosi retaggio del passato coloniale.
La firma del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione con Tripoli segna, in tali circostanze, un cambiamento «storico» nelle relazioni bilaterali e la sua applicazione consentirà di superare definitivamente i contenziosi suddetti e di avviare una nuova fase nel rapporto tra l'Italia e la Libia, caratterizzata dal rafforzamento della collaborazione in tutti i campi di reciproco interesse e dalla creazione di un forte partenariato politico ed economico.
Il Trattato si compone di tre Titoli e 23 articoli.
Nel Titolo I, articoli da 1 a 7, sono previsti i Principi generali che sono alla base dell'intesa;
Nel Titolo II, articoli da 8 a 13, sono disposte le norme per la chiusura del passato e dei contenziosi ancora in essere;
Nel Titolo III, articoli da 14 a 23, vengono previste le disposizioni per il nuovo partenariato bilaterale.
Riguardo ai profili di competenza della Commissione Agricoltura rispetto ai contenuti del Trattato, si evidenzia che il settore del Primario agricolo è specificamente indicato nel relativo articolo 17, dove si inserisce il campo dell'agricoltura e della zootecnica, delle biotecnologie, della pesca e dell'acquacoltura, nell'ambito della promozione di progetti di trasferimento di tecnologie, e della collaborazione nei settori delle opere infrastrutturali, dell'aviazione civile, delle costruzioni navali, del turismo e dell'ambiente, relativamente alle quali di prevede la realizzazione di un'intesa tecnica, già in fase di negoziato, nonché lo sviluppo degli investimenti diretti e la costituzione di società miste.
Bisogna sottolineare il fatto che l'Italia si impegna a realizzare in Libia «progetti infrastrutturali base», che dovranno essere concordati tra i due Paesi, nei limiti di una spesa complessiva di 5 miliardi di dollari americani per un importo annuale di 250 milioni di dollari americani (180 milioni di euro) per venti anni.
In questa sede, le aziende italiane provvederanno alla realizzazione di tali progetti secondo un calendari concordato tra le Parti. I fondi finanziari saranno gestiti dalla Parte italiana mentre la Libia renderà disponibili i terreni, senza oneri per l'Italia o per le aziende costruttrici. Queste saranno altresì agevolate nel reperimento in loco dei materiali necessari e nell'espletamento di procedure doganali e d'importazione, in esenzione dalle relative tasse.

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Parimenti in esenzione dalle tasse saranno i consumi di energia elettrica, gas, acqua e linee telefoniche.
Se teniamo conto che l'Italia ha una elevata esperienza negli investimenti in campo agricolo ed agroalimentare all'estero, essendo uno dei principali paesi mondiali aventi in essere rapporti di collaborazione per lo sviluppo dell'agricoltura in altri Stati meno competitivi e che per le aziende italiane, sia agricole e sia del settore dell'intermedio agroindustriale ed agro meccanico, può essere una formidabile occasione di sviluppo il poter operare direttamente e con fondi certi in territori mediterranei come la Libia, ciò soprattutto dopo il ridimensionamento o addirittura lo smantellamento di interi comparti a seguito delle decisioni assunte in seno alla PAC, tra cui il settore della barbabietola e dell'industria delle macchine a ciò dedicate, il settore del tabacco e prossimamente quello di alcune colture ortofrutticole, possiamo dire che l'esecuzione del Trattato rappresenterà una opportunità da non perdere per le imprese agricole ed agroindustriali italiane.
Si ritiene pertanto che il processo di attuazione del Trattato debba essere adeguatamente seguito anche dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in modo da permettere ai nostri operatori del Primario di poter sviluppare in territorio libico nuovi business e di ampliare senza i vincoli che trovano in seno alla UE le scelte agronomiche più performanti e competitive in ambito internazionale.
Alla luce di quanto esposto, propone di esprimere parere favorevole sul disegno di legge.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, dichiara che il suo gruppo voterà a favore della ratifica del Trattato, che chiude definitivamente la pagina coloniale dell'Italia, pur rappresentando come il flusso di immigrati proveniente dalla Libia in realtà sia una conseguenza della scarsa disponibilità di quel paese nei confronti di propri connazionali e sottolineando come il Trattato comporterà un notevole esborso economico che ricadrà sui cittadini italiani.

Giuseppe RUVOLO (UdC) nel dichiarare il voto favorevole dell'UDC sulla proposta di parere favorevole, osserva che il Trattato non ha finora prodotto i risultati sperati pur avendo finanziato in modo massiccio il regime libico: ciò non ha evitato finora l'assalto alla flotta siciliana, in particolare di Lampedusa, né il proliferare dei natanti diretti a Lampedusa. Ritiene dunque che sia necessaria una riflessione più ampia sull'intera vicenda.

La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.40