CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 gennaio 2009
117.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 72

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 8 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Ugo Martinat.

La seduta comincia alle 14.10.

Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.
C. 1972 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 dicembre 2008.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda che a conclusione dell'esame preliminare, nella seduta dello scorso 18 dicembre la Commissione aveva convenuto sull'opportunità di rinviare la votazione del parere per acquisire ulteriori elementi in particolare sull'articolo 3, anche in considerazione delle dichiarazioni del Governo relative alla possibilità di modificare le disposizioni relative alla riforma del mercato elettrico. Il collega relatore ha predisposto un'ulteriore proposta di parere che tenta di recepire gli elementi critici emersi nel corso del dibattito, pur nell'oggettiva difficoltà di conoscere le proposte di modifica del Governo sulla materia, dato che nessun emendamento è stato ancora formalizzato nelle Commissioni di merito V e VI. Peraltro, rileva che la X Commissione è in qualche modo vincolata ad esprimersi nella giornata odierna poiché l'inizio della discussione generale in Aula del decreto n. 185 è previsto per lunedì 12 gennaio. Dà quindi la parola al relatore, collega Fava.

Giovanni FAVA (LNP), relatore, illustra la nuova proposta di parere (vedi allegato 1) ritenendo che essa cerca validamente di venire incontro alle varie esigenze formulate nel corso del dibattito e che urgente sia la sua approvazione al fine di formulare alle Commissioni competenti in sede referente

Pag. 73

gli indirizzi della nostra Commissione su parti rilevati del decreto in esame. Si augura che il dibattito odierno non aggiunga ulteriori richieste che possano eccessivamente modificare il lavoro fin qui svolto.

Il sottosegretario per lo sviluppo Ugo MARTINAT esprime la posizione favorevole del Governo sulla proposta di parere del relatore, per quanto, in relazione alla lettera b), ritiene che la competenza relativa all'integrazione delle risorse ivi prevista riguardi sostanzialmente il Ministero dell'economia.

Gianluca BENAMATI (PD), rassicura il collega Fava sulla sua intenzione di contenere il dibattito nei limiti già delineati nelle sedute precedenti. Esprime innanzitutto la convinzione, che permane, che il decreto sia in complesso inadeguato a fronteggiare la crisi in atto, non muovendo allo scopo le necessarie risorse economiche.
Esprime apprezzamento per lo sforzo effettuato dal collega Fava nella formulazione della nuova proposta di parere; in particolare, nella stesura della lettera a) rileva lo sforzo di contenere le incognite derivanti dal brusco passaggio dall'uno all'altro sistema, per quanto mantiene le proprie riserve sulla effettiva opportunità di procedere a tale passaggio dal sistema del prezzo marginale al sistema cosiddetto pay as bid. Rileva inoltre che, nel comma 9 dell'articolo 3, sono previsti interventi per l'agevolazione delle tariffe elettriche e del gas naturale in favore delle famiglie svantaggiate e numerose e che tale agevolazioni sono finanziate con uno stanziamento pari a 96 milioni di euro nel 2009 e a 88 milioni di euro nel 2010 e 2011. È altresì prevista, ove tali stanziamenti non si rivelassero sufficienti, l'istituzione di un'ulteriore componente tariffaria a carico dei titolari di utenze non domestiche: è chiaro che tale disposizione va ad aggravare, in maniera non accettabile, i costi relativi all'energia a carico delle aziende.
Rileva, in relazione all'articolo 6 (concernente la deduzione di una quota dell'IRAP dall'IRES) che in merito all'indeducibilità dell'IRAP dalle imposte sui redditi è attualmente pendente un giudizio presso la Corte Costituzionale; inoltre il tetto di spesa fissato dal Governo, ammontante a circa un miliardo di euro nel triennio, appare ampiamente insufficiente di fronte ad una stima dei rimborsi attestata intorno ai 4 miliardi di euro.
Sull'articolo 9, concernente i rimborsi fiscali e la velocizzazione dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, fa rilevare che, ferma restando la condivisione della norma, occorrerebbe prevedere la sua applicazione anche agli enti territoriali, estendendo in questo senso la disposizione.
In merito alla previsione dell'articolo 12 sulla sottoscrizione pubblica di obbligazioni bancarie, ritiene che tale sostegno debba avvenire nel rispetto delle condizioni di remuneratività minima dell'intervento pubblico, così che l'operazione possa risultare economica nel suo complesso.
Infine, in relazione all'articolo 29, ritiene inaccettabili le disposizioni che limitano le detrazioni sugli interventi di ristrutturazione edilizia finalizzata al risparmio energetico, e non solo per l'aspetto relativo alla retroattività: infatti la limitazione delle risorse erogate, e delle percentuali del credito di imposta, nonché l'appesantimento burocratico sono operazioni in aperto contrasto con una qualsiasi seria politica di risparmio energetico. Esprime riserve anche in relazione alla definizione di un tetto di spesa per l'erogazione del credito di imposta relativo alle spese per la ricerca, nonché il criterio di assegnazione delle risorse, che è quello dell'ordine temporale di presentazione delle domande, senza alcuna valutazione in merito alla qualità dei progetti.
Per tutti i rilievi sopra esposti dichiara quindi il proprio voto contrario alla proposta di parere illustrata dal relatore.

Federico TESTA (PD), nell'esprimere apprezzamento per lo sforzo compiuto dal relatore nel recepire le osservazioni emerse nel corso del dibattito, ritiene che permangono alcune criticità che impediscono di fatto l'espressione di un giudizio

Pag. 74

favorevole da parte del gruppo del Partito Democratico. Ribadisce infatti la perplessità circa la scelta del Governo di modificare le regole in un settore economico cruciale come quello del mercato dell'energia mediante il ricorso alla decretazione d'urgenza determinando una situazione di incertezza fra gli operatori del settore che certamente penalizza gli investimenti. In particolare desidera ribadire che non risulta dimostrato che il passaggio ad un sistema di formazione del prezzo cosiddetto pay as bid sia più conveniente per il mercato dell'energia elettrica; tale nuovo sistema a suo parere è anzi certamente destinato a penalizzare gli operatori più deboli e quindi a non favorire maggiore competitività e a danneggiare gli impianti più rigidi e cioè quelli nucleari e ciò in contraddizione con la dichiarata volontà del Governo di sviluppare la produzione di energia nucleare. Sul ruolo delle Autorità di regolazione di settore ci si trova poi di fronte a situazioni contraddittorie: se da un lato sembra debbano assumere un ruolo centrale per la corretta gestione dei mercati, dall'altro si assiste alla proliferazione di atti normativi che tendono invece a depotenziarle; sulla suddivisione della rete rilevante in macro-zone, apprezza l'auspicio contenuto nella formulazione della proposta di parere, ma ritiene che sia impossibile logicamente pensare di superare le congestioni di sistema riducendo le aree, anziché, eventualmente, aumentandole.
Dal punto di vista procedurale, infine, stigmatizza il fatto che la Commissione si trova ad esprimere un parere su un testo che certamente verrà modificato nel corso dell'esame presso le commissioni di merito, come risulta anche da alcuni emendamenti che sono già in circolazione nonché da alcune parti della proposta di parere del relatore.
Per questi motivi il giudizio del suo gruppo sul provvedimento in esame non può che essere negativo.

Ludovico VICO (PD) intervenendo sulla proposta formulata dal relatore per la parte relativa alle macro zone, sottolinea la necessità di correttivi più efficaci che siano finalizzati ad eliminare in prospettiva le differenze tariffarie che riguardano il mezzogiorno ed il resto del territorio nazionale evidenziando che i problemi fondamentali sono la congestione della rete e le carenze infrastrutturali. Ritiene altresì che l'obiettivo da perseguire sia la complessiva «tenuta» dell'intero sistema elettrico nazionale.
Più in generale ritiene che sarebbe stato preferibile lo stralcio delle disposizioni contenute nell'articolo 3 al fine di individuare interventi più idonei e si associa alle valutazioni del collega Testa circa l'inutilità di esprimere un parere su un testo che certamente sarà modificato. Preannuncia pertanto il suo voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Andrea LULLI (PD) pur apprezzando lo sforzo di sintesi compiuto del relatore nel predisporre la proposta di parere, ritiene che il decreto in esame contenga misure assolutamente insufficienti a fronteggiare la crisi economica in atto. Sottolinea altresì che, da un punto di vista squisitamente politico, si sta perdendo un occasione che maggioranza ed opposizione avrebbero potuto sfruttare al fine di concordare un intervento forte a sostegno dell'economia; ritenendo pertanto che il governo e la maggioranza si assumano, in questa circostanza, una responsabilità politica grave, auspica che si possa pervenire a modifiche condivise nel corso dell'esame del provvedimento in Aula.
In particolare considera insufficiente l'impegno previsto dal decreto in esame circa il credito alle imprese, così come in materia di potenziamento finanziario dei Confidi ritiene sarebbe stato preferibile prevedere l'istituzione di un Fondo interbancario con garanzia dello Stato. Sul piano degli interventi a sostegno della domanda interna e a tutela del reddito sottolinea come il rilancio del sistema produttiva sia strettamente connesso ad interventi a sostegno dei salari il cui livello è fra i più bassi registrati in Europa.

Pag. 75

Tutto ciò premesso preannuncia il suo voto contrario sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Luigi LAZZARI (PdL), pur apprezzando il percorso seguito dal relatore e le mediazioni che emergono nella proposta di parere in esame, considera necessario un ulteriore sforzo di riflessione con riferimento alla suddivisione della rete rilevante in non più di tre macro zone. A tale riguardo ritiene opportuno, al fine di non penalizzare ulteriormente le zone del territorio nazionale che risultano di fatto già svantaggiate, che si intervenga al fine di garantire in prospettiva una tendenziale uniformità dei prezzi in tutto il territorio nazionale.
Sottolinea quindi l'opportunità di modificare la proposta di parere al fine di garantire questa esigenza.

Ignazio ABRIGNANI (PdL), nel condividere le preoccupazioni formulate dal collega Lazzari ritiene necessario che il parere chiarisca la necessità di favorire preventivamente il superamento della disparità oggettive esistenti nelle diverse zone della rete nazionale e che solo successivamente si possa procedere all'istituzione delle macro zone con tariffe differenziate.

Savino PEZZOTTA (UdC), nell'esprimere forti riserve circa il fatto che la Commissione si trova ad esprimere un parere su un testo che sarà oggetto di importanti modifiche, ritiene di dover formulare un giudizio complessivamente negativo sulle misure previste dal decreto in esame; a suo giudizio infatti la congiuntura economica attuale avrebbe dovuto suggerire al Governo maggiore coraggio, analogamente a quanto deciso dagli altri paesi europei che si stanno muovendo in una logica del tutto diversa.
Sul piano del metodo seguito inoltre, nonostante le dichiarazioni fatte, ritiene che non si è realmente cercato un dialogo con l'opposizione per favorire uno slancio unitario dell'economia.
Passando alle questioni di merito ritiene in particolare che sull'articolo 3 sarebbe stato necessaria una analisi più approfondita anche al fine di valutare l'impatto della crisi economica sulle misure previste in materia di mercato dell'energia elettrica. Considera altresì insufficienti le misure previste di potenziamento dei Confidi e le detrazioni fiscali sui contratti di produttività che si limitano al lavoro del settore privato. Date queste considerazioni ritiene pertanto inevitabile esprimere un giudizio negativo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Carlo MONAI (IdV) preannuncia il voto contrario del suo gruppo anche con riferimento al metodo seguito dalla commissione che si trova ad esprimere un parere su un testo che, come risulta da indiscrezioni, verrà modificato dalle commissioni di merito. Dal punto di vista del contenuto ritiene del tutto insufficienti le risorse destinate ad affrontare la crisi economica in atto che avrebbero potuto essere incrementate anche attraverso misure di contenimento dei costi della politica.

Giovanni FAVA (LNP) alla luce della proposta di modifica avanzata dal collega Abrignani, che condivide, illustra la correzione alla proposta di parere formulata alla luce del dibattito che si è svolto nella seduta odierna (vedi allegato 2).

La Commissione approva la proposta di parere del relatore come da ultimo riformulata.

La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.05 alle 15.15.