CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 dicembre 2008
106.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 17 DICEMBRE 2008

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COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI ALL'ESTERO

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Mercoledì 10 dicembre 2008. - Presidenza del presidente Marco ZACCHERA.

La seduta comincia alle 8.35.

Sulla Conferenza dei giovani italiani nel mondo (Roma, 10-12 dicembre 2008).
(Svolgimento e conclusione).

Marco ZACCHERA, presidente, comunica che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata mediante la trasmissione audiovisiva

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a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

Fabio PORTA (PD) segnala, quale fatto inconsueto e politicamente grave, l'assenza di rappresentanti del Governo alla inaugurazione dei lavori del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE), nonché agli eventi a margine che si sono tenuti nei giorni scorsi. In riferimento all'inaugurazione della Conferenza dei giovani italiani nel mondo, prevista per questa mattina presso l'Assemblea, sottolinea che la scelta di non avere inserito, tra gli interventi di apertura, un contributo simbolico in rappresentanza degli oltre quattrocento giovani presenti, costituisce un fatto grave e inadeguato al luogo della democrazia.

Marco ZACCHERA (PdL), in merito alle modalità di svolgimento della cerimonia inaugurale della Conferenza dei giovani italiani nel mondo, rileva l'esiguità dei tempi disponibili e la necessità di garantire il rispetto delle regole protocollari legate, in particolare, alla presenza del Presidente della Repubblica.

Laura GARAVINI (PD), nel concordare con il collega Porta, sottolinea che l'assenza del Governo ha colpito alla luce della grande partecipazione dei giovani ai quali è di volta in volta mancato un interlocutore sulle diverse questioni. A fronte di tale carenza, segnala l'impegno del CGIE per l'organizzazione della Conferenza e l'importanza che la mancata attenzione da parte dell'Esecutivo non comprometta il raggiungimento degli obiettivi del Consiglio.
Sottopone quindi all'attenzione dei colleghi una relazione che può costituire una base di lavoro per la Conferenza dei giovani italiani nel mondo (vedi allegato 1).

Marco ZACCHERA, presidente, in merito ai rilievi sull'assenza dei rappresentanti del Governo, sottolinea che la Conferenza dei giovani italiani nel mondo ha inizio oggi e, in base a quanto previsto, ad essa prenderanno parte, tra l'altro, il Ministro degli affari esteri, Franco Frattini, e il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Alfredo Mantica.

Marco FEDI (PD) osserva che si è diffusa la sensazione di una scarsa attenzione da parte del Governo sull'attività in corso soprattutto da parte dei gruppi di giovani che hanno lavorato all'approfondimento delle diverse tematiche. Sottolinea l'opportunità che su tale situazione il Governo sia chiamato a dare chiarimenti anche in vista di analoghe situazioni future.

Gianni FARINA (PD) esprime rammarico per non avere avuto l'opportunità di partecipare alla delegazione che ha seguito i lavori del CGIE, in ragione della sua appartenenza alla Commissione giustizia le cui competenze non sono toccate dai lavori del Consiglio. Nel ritenere che occorrerebbe rivedere i criteri per la composizione della delegazione che partecipa ai lavori del CGIE, sottolinea che il Consiglio avrebbe dovuto essere investito dell'organizzazione della Conferenza e che la impostazione della cerimonia presso l'Assemblea risponde a criteri di protocollo e non all'obiettivo di coinvolgere a pieno i giovani italiani nel mondo.

Marco ZACCHERA, presidente, precisa che la composizione della delegazione della Camera dei deputati ai lavori del CGIE rispecchia il pieno coinvolgimento del maggior numero di Commissioni possibili e la rappresentatività dei gruppi di maggioranza e di opposizione.

Marco FEDI (PD) prospetta la possibilità che la delegazione al CGIE sia formata dalla Presidenza della Camera tenendo conto delle proposte fatte dalla Commissione affari esteri.

Gianni FARINA (PD) ritiene che un indirizzo simile a quello proposto dal collega Fedi non potrà mai avere seguito.

Marco ZACCHERA, presidente, osserva che la cerimonia in Assemblea, oltre che comportare il dovuto rispetto alle regole di

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protocollo, è stata impostata in modo da consentire la presenza del più alto numero possibile di giovani e di parlamentari.

Antonio RAZZI (IdV) esprime rammarico per il mancato inserimento nel programma dei lavori dei giovani italiani nel mondo di una visita presso la Santa Sede, a suo avviso indispensabile anche in considerazione dell'importanza del dialogo interreligioso. Rileva poi che il gruppo dell'Italia dei Valori non è mai stato preso in considerazione per la composizione della delegazione al CGIE, pur annoverando tra i suoi membri un parlamentare eletto all'estero.

Marco ZACCHERA, presidente, condividendo l'osservazione del collega Razzi sul mancato incontro con il Pontefice, dovuta alla difficoltà di modificare un'agenda dei lavori già definita, si impegna a fare presente al presidente della Commissione la questione relativa alla partecipazione del gruppo dell'Italia dei Valori ai lavori del CGIE.

Paolo CORSINI (PD) condivide il merito della relazione illustrata dalla collega Garavini, che condivide sia per quanto attiene alle motivazioni che per il risalto alla componente associazionistica. Sottolinea l'opportunità delle considerazioni contenute nella relazione e che hanno valenza etica prima che organizzatoria, alla luce del deficit di identità che si percepisce nel nostro Paese.

Fabio PORTA (PD) esprime apprezzamento alla collega Garavini per la relazione che coglie a pieno lo spirito con cui il Comitato svolge il proprio lavoro.

Marco FEDI (PD) si associa ai colleghi nella valutazione positiva della relazione predisposta dalla collega Garavini che valorizza l'italianità come quella matrice comune che fonda il senso di comunità.

Elena CENTEMERO (PdL) sottolinea l'opportunità di instaurare il rapporto con i giovani italiani all'estero sulla base di un criterio di reciprocità al fine di dare risalto al contributo positivo che da essi può pervenire al sistema Paese. Occorre, a suo avviso, rinunciare a una visione assistenziale sulle comunità italiane all'estero e fondare invece un rapporto fondato sulla corresponsabilità. Occorre altresì lanciare ai giovani la sfida per una nuova forma di associazionismo e per un legame stabile con i lavori del Comitato.

Marco ZACCHERA, presidente, condivide pienamente la relazione predisposta dalla collega Garavini che deve prevedere un riferimento al fatto che, pur nelle difficoltà economiche contingenti, è indispensabile valutare la necessità di investire somme adeguate ai problemi delle comunità degli italiani nel mondo. Sottolinea altresì l'importanza che il Comitato attenda dagli stessi giovani riuniti a Roma una continuità di segnalazioni e di dialogo su tematiche che possano avere una rilevanza per iniziative a livello parlamentare.
Nel preannunciare infine che la relazione predisposta dal Comitato sarà sottoposta alla valutazione della Commissione affari esteri, dichiara concluso il dibattito.

La seduta termina alle 9.15.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 10 dicembre 2008. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 14.

Istituzione del Giorno della memoria delle vittime di Nassiriya e di tutti i militari e civili italiani caduti in missioni internazionali.
C. 139 Ascierto e C. 549 Bertolini.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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Michaela BIANCOFIORE (PdL), illustra il provvedimento in titolo, segnalando che la III Commissione è chiamata ad esprimere un parere sul testo unificato delle proposte di legge C. 139 Ascierto e C. 549 Bertolini, adottato come testo base per il seguito dell'esame da parte della Commissione affari costituzionali. Nel segnalare le differenze tra le due proposte di legge iniziali, evidenzia che la proposta di legge C. 139 prevede l'istituzione del Giorno della memoria dei militari italiani caduti per la pace mentre la proposta di legge C. 549 Bertolini prevede l'istituzione del Giorno del ricordo in memoria delle vittime di Nassiriya. Entrambe le proposte di legge individuano nel 12 novembre, anniversario della strage di Nassiriya, la data della ricorrenza; al riguardo segnala che nella stessa data cade la Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare ai sensi della legge n. 186 del 2002.
A cinque anni dalla tragedia di Nassiriya, ritiene di interpretare i sentimenti di tutta la Commissione nel rivolgere un commosso pensiero alla memoria dei diciannove connazionali caduti ed alle loro famiglie. Nel ricordare il legame di amicizia che la legava a Stefano Rolla, uno dei caduti della strage, sottolinea che quella vicenda è infatti esemplare del sacrificio che gli italiani hanno compiuto in molte aree di crisi per la pace e la democrazia, in nome della fratellanza universale tra i popoli.
Rileva che il testo base adottato dalla Commissione, nel confermare la scelta del 12 novembre, fonde in un certo senso le formulazioni delle due proposte di legge nella seguente intitolazione: «Giorno della memoria delle vittime di Nassiriya e di tutti i militari e civili italiani caduti in missioni internazionali». Risulta apprezzabile la sintesi della citazione dell'evento più doloroso ovvero della strage di Nassiriya e dell'estensione della commemorazione a tutte le vittime, non solo militari ma anche e civili. Ricorda che del resto in Iraq perirono diciassette militari e due civili aggregati.
Ritiene altresì condivisibile il riferimento al coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado, con particolare riguardo per quelle secondarie superiori. Precisa opportunamente che non sono previsti ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato e che la solennità civile non è da intendersi come festività rispetto all'orario di lavoro. Ricorda che negli ultimi anni - oltre al Giorno della memoria dello sterminio del popolo ebraico, che ricorre il 27 gennaio - sono state istituite varie giornate commemorative, tra l'altro per le vittime delle foibe e per le vittime del terrorismo.
Sottolinea infine che la formulazione prescelta fa diretto ed esclusivo riferimento alle missioni internazionali. Si potrebbe valutare al riguardo se sia più opportuno mantenere tale riferimento di carattere formale ed istituzionale ovvero manifestare piuttosto le finalità come la pace nel mondo.
Preannuncia infine la presentazione di una proposta di parere favorevole sulla base dei contributi che potranno emergere nel corso del dibattito.

Stefania Gabriella Anastasia CRAXI (PdL) sottolinea l'importanza che il Governo italiano riconosce al provvedimento in titolo, sul quale auspica l'espressione di un parere favorevole il più possibile condiviso da parte della Commissione.

Leoluca ORLANDO (IdV) esprime l'opportunità che il titolo del provvedimento sia corretto nel senso che esso riguarda l'istituzione del Giorno della memoria delle vittime di Nassiriya e di tutti gli italiani militari e civili caduti in missioni internazionali. Osserva che la modifica proposta consente di includere a pieno titolo vittime che ricoprano ruoli di rappresentanti dello Stato non ascrivibili in modo univoco alla categoria dei militari o dei civili.

Paolo CORSINI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole, preannunciata dal relatore, ricordando la commozione di tutto il Paese in occasione della strage. Sottolinea la differenza tra la dimensione

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personale del ricordo e quella della memoria, che è sempre collettiva e che contribuisce a rafforzare il senso condiviso di appartenenza e di partecipazione alla vita della nazione. Al di là delle divisioni sulla partecipazione dei militari italiani alla missione in Iraq, ricorda le risoluzioni delle Nazioni Unite che hanno dato legittimità a quella presenza, per cui è oggi possibile dire che i nostri connazionali, morti in guerra, possono adesso riposare in pace. Ricorda che l'intitolazione alle vittime di Nassiriya di un parco della città di Brescia, di cui è stato a lungo sindaco, è stata molto apprezzata dalla cittadinanza e ha consentito di evocare tutte le missioni di pace cui prendono parte i nostri militari. Ricorda altresì l'apprezzamento espresso da rappresentanti delle istituzioni siriane, in occasione della recente missione della Commissione in quel Paese, per il ruolo di pacificazione e di interposizione svolto dai militari italiani in Libano.

Gianpaolo DOZZO (LNP) condivide la proposta del collega Orlando, finalizzata a modificare il titolo della proposta, anche al fine di distinguere tra la memoria legata alla strage di Nassiriya e quella di altre stragi che non possono essere considerate secondarie in una sorta di graduatoria di simili fatti di sangue.

Michaela BIANCOFIORE (PdL), relatore, sottolinea che la strage di Nassiriya ha rappresentato l'11 settembre dell'Italia e che il titolo dedicato a tale strage è volto a segnare quel momento di particolare senso di unità nazionale.

Gianpaolo DOZZO (LNP) osserva che si deve allora porre la questione del valore di altri fatti drammatici, come ad esempio la morte dell'equipaggio del tenente colonnello Venturini, avvenuta in Serbia nel 1992.

Leoluca ORLANDO (IdV) precisa che di per sé la scelta della ricorrenza del 12 novembre evoca e valorizza la strage di Nassiriya e che la proposta di osservazione finalizzata a modificare il titolo del provvedimento in nessun modo vuole attenuare la drammaticità e la portata di quell'evento.

Franco NARDUCCI, presidente, ritiene che il titolo del provvedimento evidenzia la centralità della strage di Nassiriya rispetto ad ulteriori riferimenti.

Michaela BIANCOFIORE (PdL), relatore, accoglie la proposta del collega Orlando e presenta una proposta di parere favorevole con osservazione, di cui dà lettura (vedi allegato 2).

Paolo CORSINI (PD) esprime l'auspicio che un maggior numero di esponenti dei gruppi di maggioranza partecipi ai lavori della Commissione soprattutto quando sono all'esame provvedimenti su temi di particolare rilevanza come quello in titolo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione del relatore.

DL 180/08: Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.
C. 1966 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Michaela BIANCOFIORE (PdL), relatore, illustra il provvedimento in titolo, sottolineando che sul piano delle finalità generali, esso interviene sulla funzionalità del reclutamento dei docenti e dei ricercatori, correlando una quota del finanziamento alle università alla produttività scientifica. Risorse aggiuntive sono destinate per assicurare la possibilità di studiare ai capaci ed ai meritevoli sia per la costruzione di alloggi che per l'erogazione di borse di studio. Segnala che il Senato ha introdotto significative modifiche al

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provvedimento, istituendo l'anagrafe nazionale dei professori e dei ricercatori, nonché strumenti di incentivazione e di pubblicità dell'attività scientifica. Non è questa la sede, tuttavia, per approfondire il merito di un'iniziativa legislativa che è stata senz'altro molto oggetto di discussioni ed almeno inizialmente di vivaci polemiche, ma di cui il sistema universitario ha sicuramente bisogno.
Per quanto riguarda le competenze della III Commissione, rileva che esse risultano sostanzialmente limitata ad alcuni specifici aspetti. Si tratta innanzitutto del riferimento ai «parametri riconosciuti in ambito internazionale», da individuarsi con apposito decreto ministeriale, di cui all'articolo 1, comma 7, limitatamente alle valutazioni comparative dei titoli e delle pubblicazioni per il reclutamento dei ricercatori. Il Senato ha poi aggiunto l'articolo 1-bis che modifica la normativa in materia di chiamata diretta e per chiara fama nelle università, che riguarda essenzialmente il cosiddetto «rientro dei cervelli» dall'estero. Rispetto all'originaria formulazione dell'articolo 1, comma 9, della legge n. 230 del 2005, le modifiche sono così sintetizzabili: la possibilità di chiamata diretta per i professori ordinari e associati non soggiace più al limite del 10 per cento dei posti; la stessa possibilità viene estesa ai ricercatori; si precisa che deve trattarsi di esperienza maturata per almeno un triennio in istituzioni universitarie estere, ovvero, sulla base di chiamata diretta autorizzata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca nell'ambito del «Programma di rientro dei cervelli», nelle università italiane.
Infine, evidenzia che la copertura finanziaria, pari a 24 milioni di euro per il 2009, 71 milioni di euro per il 2010 e 141 milioni di euro per il 2011, è individuata in una riduzione lineare delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa. Incide pertanto anche sul già non particolarmente fornito stato di previsione del Ministero degli affari esteri, per 460 mila euro nel 2009, 1,3 milioni di euro nel 2010 e 2,5 milioni di euro nel 2011.
Alla luce di tali considerazioni presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

Stefania Gabriella Anastasia CRAXI (PdL), nel sottolineare che il provvedimento è coerente con le linee programmatiche del dicastero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, propone che alla proposta di parere favorevole del relatore sia apposta un'osservazione volta a segnalare alla Commissione di merito che gli stanziamenti del Ministero degli affari esteri sono preordinati all'attuazione di impegni internazionali assunti dal nostro Paese.

Paolo CORSINI (PD) esprime la contrarietà del suo gruppo sul merito complessivo del provvedimento in titolo con particolare riferimento alla modalità di selezione dei docenti mediante sorteggio, che mortifica le professionalità accademiche e vede accrescere la dimensione discrezionale della procedura a vantaggio dei grandi Atenei. Nel rilevare inoltre che il decreto-legge non è funzionale alla soluzione degli annosi problemi che gravano sull'università italiana, osserva che le disposizioni del provvedimento sembrano incoraggiare tecniche di aggiramento delle procedure concorsuali italiane, assai più rigorose di quelle previste in taluni Paesi esteri, che consistono proprio nell'assunzione di ruoli di docenza con l'effetto di incoraggiare ulteriormente il fenomeno della fuga dei cervelli. Sollecita pertanto la necessità di introdurre adeguati strumenti di vaglio e di verifica delle diverse situazioni. Ritiene inoltre che occorrerebbe prevedere il riferimento ai «parametri riconosciuti in ambito internazionale», da individuarsi con apposito decreto ministeriale, di cui all'articolo 1, comma 7, anche per il reclutamento dei professori di I e II fascia.

Leoluca ORLANDO (IdV), nel richiamare le perplessità già espresse dal suo gruppo al Senato sul metodo del sorteggio, sottolinea che quei rilievi non sono estranei alle questioni di competenza della Commissione, considerato che il reclutamento all'estero può di fatto avvenire in

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deroga ai criteri fissati dalla legislazione italiana. Esprime infine perplessità per gli aspetti di copertura finanziaria anche per quanto concerne la decurtazione apportata alla Tabella A del Ministero degli affari esteri.

Franco NARDUCCI, presidente, porta l'esempio del caso della Svizzera, Paese in cui le procedure di selezione dei docenti universitari sono basate sull'esame del curriculum vitae e delle interviste del candidato.

Michaela BIANCOFIORE (PdL), relatore, sottolinea che l'articolo 1-bis del provvedimento persegue senza alcun dubbio l'obiettivo del cosiddetto «rientro dei cervelli» e che occorre mettere a regime le nuove norme al fine di valutarne a pieno l'efficacia. Ritenendo in generale che il provvedimento rappresenti un'iniziativa meritevole del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, conferma la proposta di parere favorevole già presentata.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge la proposta di parere favorevole del relatore.

Franco NARDUCCI, presidente, a seguito della reiezione della proposta di parere del relatore e non essendo state presentate proposte di parere alternative, ritiene che non vi siano le condizioni per la formulazione di una diversa proposta di parere e propone pertanto che la Commissione non esprima il parere sul provvedimento in titolo.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 14.45.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 10 dicembre 2008. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 14.45.

5-00671 Mecacci: Sulla iniziativa francese in sede ONU per la depenalizzazione universale dell'omosessualità.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4), richiamando le celebrazioni per il 60o anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e sottolineando che il Governo italiano non manca mai di porre i temi attinenti la tutela dei diritti umani in tutte le opportune sedi multilaterali come pure in quelle bilaterali.

Matteo MECACCI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto dalla risposta del rappresentante del Governo ritenendo che sarebbe stato opportuno assumere una posizione sulla questione nei giorni in cui, a seguito dell'intervento del rappresentante della Santa Sede, l'attenzione da parte degli organi di informazione era massima. Nel richiamare la priorità assicurata al tema in sede europea da parte della presidenza francese e rilevando il prolungato silenzio dell'Italia, sottolinea che l'omosessualità non solo è considerata un reato da numerosi Paesi ma essa è, di conseguenza, alla base di sentenze di condanne a morte, a conferma della piena coerenza della questione con il tema dei diritti umani. Ribadisce infine la necessità che l'Italia non manchi di fare valere la questione dei diritti umani in ogni contesto internazionale in cui opera, con particolare attenzione alle relazioni con Paesi violatori.

Franco NARDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.50.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 10 dicembre 2008. - Presidenza del presidente Furio COLOMBO.

La seduta comincia alle 15.25.

Indagine conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani nel mondo.
Audizione di rappresentanti di Organizzazioni non governative operanti in Darfur.
(Svolgimento e conclusione).

Furio COLOMBO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Antonella NAPOLI, Presidente Italians for Darfur, Marco ROTELLI, Intersos, Stefano CERA, International Crisis Group, Luisa MASCIA, Europe Coordinator, Coalition for the ICC, David DONAT CATTIN, Director of international Law and Human Rights Programme Parlamentarians for Global Action, Suliman HAMED, Rappresentante dei rifugiati del Darfur in Italia, e Nino SERGI, Segretario Generale Intersos, svolgono un intervento sui temi dell'indagine.

Intervengono quindi Furio COLOMBO, presidente, Matteo MECACCI (PD), Fiamma NIRENSTEIN (PdL) e Mario BARBI (PD).

Furio COLOMBO, presidente, in considerazione dell'imminente inizio delle votazioni presso l'Assemblea, rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.10.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Ratifica Protocollo di adesione al Trattato del Nord Atlantico della Repubblica di Croazia e della Repubblica di Albania.
C. 1908 Governo.