CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 dicembre 2008
105.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 9 dicembre 2008. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI.

La seduta comincia alle 12.45.

Indagine conoscitiva sui problemi e le prospettive del commercio internazionale verso la riforma dell'OMC.
Audizione del presidente dell'ICE, Amb. Umberto Vattani.
(Svolgimento e conclusione).

Franco NARDUCCI, presidente, avverte che la seduta sarà trasmessa, oltre che sul canale satellitare della Camera dei depu tati, anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Umberto VATTANI, presidente dell'ICE, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

Intervengono quindi, per formulare osservazioni e porre quesiti, Fabio PORTA (PD), Marco FEDI (PD), Enrico PIANETTA (PdL) e Stefano STEFANI, presidente.

Umberto VATTANI, presidente dell'ICE, replica ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

Franco NARDUCCI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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SEDE REFERENTE

Martedì 9 dicembre 2008. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 14.05.

Ratifica Convenzione Italia-USA per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi o le evasioni fiscali.
C. 1907 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 4 dicembre 2008.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI sottolinea che il provvedimento in titolo soddisfa le aspettative delle imprese italiane, così come dell'interlocutore d'oltreoceano, per l'incremento della quota di investimenti nei due mercati, tenendo conto del fatto che il livello di interscambio tra i due Paesi è al di sotto delle potenzialità presenti nelle due economie. Auspica pertanto un celere iter di ratifica del disegno di legge in titolo.

Marco FEDI (PD), nel preannunciare la valutazione positiva del suo gruppo sul provvedimento in esame, ne segnala la rilevanza, al di là di ogni considerazione di immagine, in quanto convenzioni del tipo oggetto del disegno di legge in esame costituiscono a tutti gli effetti uno strumento di politica internazionale. Sottolinea inoltre l'importanza del provvedimento per gli aspetti di valutazione tecnico-amministrativa e di costo e auspica un'ampia applicazione degli standard dell'OCSE per evitare le doppie imposizioni fiscali. Esprime soddisfazione per i chiarimenti che il provvedimento porta rispetto a nozioni quale la residenza fiscale e in tema di pensioni. In conclusione, si associa alle parole del sottosegretario circa l'auspicio di un sollecito iter di ratifica.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI precisa che il procedimento finalizzato alla ratifica degli accordi internazionali siglati dal Governo italiano potrebbe trarre vantaggio da una riforma dei regolamenti parlamentari.

Stefano STEFANI, presidente, ai fini della programmazione dei lavori della Commissione, reitera la richiesta al rappresentante del Governo di trasmettere lo stato degli accordi internazionali ad oggi siglati dall'Italia e non ancora ratificati. Nessun altro chiedendo di intervenire, avverte quindi che è concluso l'esame preliminare del provvedimento che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei prescritti pareri. Come di consueto, in assenza di specifiche segnalazioni da parte dei Gruppi, si intende che si sia rinunziato al termine per la presentazione degli emendamenti.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica Protocollo di adesione al Trattato del Nord Atlantico della Repubblica di Croazia e della Repubblica di Albania.
C. 1908 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, illustra il provvedimento in titolo rilevando che i Protocolli relativi all'accesso dell'Albania e della Croazia sono stati entrambi firmati a Bruxelles il 9 luglio 2008. Come previsto, essi si limitano a regolare le modalità e i tempi di estensione dell'invito rivolto ai loro Governi dal Segretario generale della NATO, nonché la data della loro entrata in vigore. Il testo dei Protocolli, che è identico per i due Paesi, consta di soli tre articoli. Prevede in

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sostanza che l'adesione diventi effettiva dopo l'avvenuta ratifica dei protocolli stessi da parte di tutti gli Stati membri a cui farà seguito l'invito ufficiale da parte del Segretario generale della NATO e quindi il deposito dello strumento di adesione presso il Governo degli Stati Uniti d'America. I Protocolli di adesione sono già stati ratificati da Bulgaria, Ungheria, Lettonia, Lituania e Stati Uniti. Il processo dovrebbe essere completato entro la prossima primavera.
Segnala che il disegno di legge in esame si compone di tre articoli. I primi due recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e il relativo ordine di esecuzione dei due Protocolli. L'articolo 3, infine, dispone l'entrata in vigore della legge di ratifica per il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Osserva quindi che l'adesione alla NATO dell'Albania e della Croazia è maturata al vertice di Bucarest dello scorso aprile dell'Alleanza atlantica. Come è noto, non si è proceduto analogamente per l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (FYROM), che pure aveva sino ad allora seguito lo stesso percorso degli altri due Paesi, per il mancato accordo sul nome ufficiale di quello Stato.
Ricorda che in quel vertice si decise si rinviare l'adesione dell'Ucraina e della Georgia, decisione peraltro confermata anche questa settimana dalla NATO, anche a seguito degli sviluppi della crisi politica interna in Ucraina e del conflitto russo-georgiano dello scorso agosto. Resta tuttavia confermato il loro diritto di principio all'adesione, non essendone precisato soltanto il «quando».
Rileva che con Albania e Croazia, gli Stati membri della NATO passano da 26 a 28. È il sesto allargamento dalla fondazione. L'Alleanza cresce in particolare nell'area dei Balcani occidentali, dove il processo di integrazione nell'Unione europea resta l'obiettivo di scenario per addivenire alla stabilizzazione unitamente all'adesione alla NATO. Oltre alla già menzionata Macedonia, anche la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro e la Serbia hanno iniziato il processo di adesione alla NATO. Mentre per i primi due paesi, però, il dialogo è stato intensificato, la Serbia ha preferito evitare un'accelerazione che non sarebbe in grado di sostenere politicamente oggi (basti pensare alla questione del Kosovo).
Sottolinea che l'Italia è naturalmente particolarmente interessata alla conclusione di tale processo, in cui l'odierna ratifica dei protocolli relativi all'Albania e alla Croazia rappresenta un ulteriore passo avanti. Sia l'Albania che la Croazia hanno accresciuto negli ultimi anni la loro stabilità politica interna, anche realizzando alternanze degli schieramenti al governo e consolidando gli standards democratici. L'anno prossimo, la NATO celebrerà il suo sessantesimo anniversario; i Capi di Stato e di Governo si riuniranno al vertice di Strasburgo e Kehl, significativamente tra Francia e Germania, il 3 e 4 aprile 2009. È attesa l'adozione di una Dichiarazione Atlantica sulla Sicurezza. Se infatti non vi sono dubbi sulla ragion d'essere dell'Alleanza anche dopo la fine della guerra fredda (basti pensare alla minaccia terroristica), sono comunque aperti alcuni nodi critici: il rapporto con la Russia, il raccordo con l'Unione europea, l'esito della missione in Afghanistan. C'è altresì attesa per l'atteggiamento che la nuova Amministrazione USA adotterà nei confronti della NATO. L'accentuazione dell'impegno in Afghanistan sembra nascere dalla consapevolezza che su quel terreno la NATO si gioca molta parte della sua credibilità. Più in generale, occorrerà però valutare le prospettive delle relazioni tra Europa e USA per verificare se recupereranno o meno quella natura privilegiata che è l'asse portante della NATO, in mancanza della quale risulterebbe inevitabile la sua marginalizzazione. L'adesione di Croazia e Albania rafforza comunque il versante meridionale dell'Alleanza, con indubbio vantaggio per il nostro Paese.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI ribadisce il sostegno dell'Italia alla piena integrazione dei Paesi dei Balcani Occidentali nell'area euroatlantica

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per la stabilità dell'area e l'efficacia stessa dell'Alleanza Atlantica. In tal senso, l'adesione di Albania e Croazia costituisce il risultato di un percorso avviato otto anni fa e conclusosi positivamente grazie ai notevoli progressi maturati dai due Paesi sul piano delle riforme interne, a conferma del loro impegno per la democrazia e la pace nella regione. Segnala infine l'impegno convinto del nostro Paese, che guarda con favore ed è attivo nelle sedi multilaterali per un analogo percorso di adesione alle strutture euroatlantiche da parte della Bosnia-Erzegovina, della Serbia, del Montenegro e della stessa FYROM una volta superata la controversia sul nome.

Stefano STEFANI, presidente, nell'imminenza delle comunicazioni del Governo sul prossimo Consiglio europeo, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.20.