CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 novembre 2008
100.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 27 novembre 2008. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 13.40.

Mario VALDUCCI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-00685 Misiti: Insufficienza dei servizi di trasporto nell'area dello Stretto di Messina.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) illustra l'interrogazione in titolo, evidenziando la drammaticità del problema dei collegamenti nello stretto di Messina, in particolare per gli studenti universitari e per i pendolari. Rileva che nell'area si è registrata una grave riduzione dei servizi, che può creare difficoltà anche di ordine pubblico. Invita pertanto a rafforzare i servizi, sollecitando un intervento del Governo nei confronti di RFI.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

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Aurelio Salvatore MISITI (IdV) replicando, ritiene che la risposta confermi l'esigenza di un intervento volto a garantire i servizi essenziali nel periodo che precede la realizzazione e l'operatività della metropolitana del mare. Osserva che, in considerazione del numero di persone che si muovono nell'area per esigenze fondamentali come quelli di studio e di lavoro, il problema non possa essere considerato soltanto nell'ottica della sostenibilità economica e delle possibilità di profitto, ma che il Governo debba farsi carico di assicurare il diritto alla mobilità nell'area.

Mario VALDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 13.50.

RISOLUZIONI

Giovedì 27 novembre 2008. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 13.50.

7-00061 Meta: Mobilità dei pendolari e adeguamento infrastruttura ferroviaria.
(Discussione e rinvio).

Franco CECCUZZI (PD), illustrando la risoluzione in qualità di cofirmatario, evidenzia la dimensione e l'importanza sociale del fenomeno del pendolarismo, in particolare quello ferroviario. Una parte consistente dei pendolari si muove su treni Intercity, che Trenitalia tende a spostare sulle linea ferroviarie più lente, in particolare quando si verificano situazioni di congestionamento del traffico, mentre, per quanto riguarda le tratte a valore di mercato, pratica una condotta che fin da adesso ostacola le prospettive di sviluppo della concorrenza. Chiede pertanto un impegno del Governo ad assumere iniziative nei confronti di Trenitalia in modo che i treni Intercity non vengano fatti viaggiare sulle linee lente, con la conseguenza di incrementare ulteriormente il tempo di percorrenza dei pendolari. Osserva altresì che il materiale rotabile risulta del tutto inadeguato e necessita di essere rinnovato, sia per non determinare ritardi nei tempi di percorrenza, sia per assicurare condizioni di viaggio accettabili. Sollecita uno studio di fattibilità per le stazioni in linea, con specifico riferimento alla tratta Firenze-Roma, dove le stazioni di Arezzo, Chiusi e Orvieto rischiano di essere marginalizzate in quanto servite da rampe di collegamento inadeguate. Ritiene altresì discutibile la pretesa dell'azienda di far sottoscrivere ai pendolari un doppio abbonamento, uno regionale e l'altro per i treni Intercity. Giudica la pretesa del tutto irricevibile, in considerazione del finanziamento pubblico di 104 milioni di euro per i servizi Intercity. In conclusione rileva che i problemi evidenziati sussistono anche in altre regioni, dove città anche rilevanti rischiano di essere sostanzialmente private del servizio di trasporto ferroviario e dove la condotta di Trenitalia comporta gravi difficoltà per un gran numero di persone che si spostano per ragioni essenziali, quali quelle di lavoro e di studio.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO, osserva che la risoluzione in discussione impegna il Governo ad intraprendere una serie di iniziative e di azioni per rimuovere le criticità emerse in relazione all'offerta di servizi di trasporto ferroviario di interesse dei pendolari. Tale offerta consiste - in primo luogo - nei treni regionali, ma presenta ampie aree di interferenza con l'offerta Intercity; inoltre le questioni sollevate - considerata la natura sistemica del trasporto per ferrovia - afferiscono sia direttamente all'erogazione dei servizi di trasporto sia a politiche ed interventi infrastrutturali.
In dettaglio, la risoluzione pone una prima serie di questioni volte a migliorare la velocità e, più in generale, la qualità dei servizi in argomento sulla linea Firenze-Roma o almeno a non peggiorarne le

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performance per effetto dell'instradamento - con la piena funzionalità della linea alta velocità - sulla linea storica, e al contempo a confermare le attuali fermate del servizio Eurostar presso le stazioni di Arezzo, Chiusi e Orvieto.
Vengono altresì posti in connessione con tali aspetti una serie di punti di impegno per il Governo in ordine all'incremento dei finanziamenti alle Regioni e ad una serie di iniziative per l'allocazione, a favore delle Regioni stesse, di tracce orarie competitive.
Evidenzia quindi che nel prossimo mese di dicembre sarà attivato il servizio commerciale sulla nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Bologna e si avvia a completamento la realizzazione del sistema AV/AC Torino-Milano-Napoli per il quale lo Stato ha investito ed investe ingentissime risorse pubbliche.
Lo sviluppo dei nuovi servizi si rende quindi necessario sia per il ripiano dei debiti contratti per la copertura degli investimenti, sia per soddisfare una domanda in crescita alla quale si rivolgono anche nuove imprese ferroviarie in procinto di entrare sul mercato. In merito occorre tenere in considerazione che gli investimenti in corso di realizzazione per il sistema italiano ad alta velocità concorreranno - nel medio-lungo periodo - al processo di miglioramento della mobilità ferroviaria e del trasporto locale in quanto consentiranno una maggiore disponibilità di tracce orarie sulla rete tradizionale.
Peraltro, in questa delicata fase di transizione, che vede non ancora completate le opere previste nei nodi ferroviari, sussistono alcuni vincoli e limitazioni che rendono necessario l'impegno di tutte le parti interessate (regioni, RFI, Trenitalia) per rendere compatibili le diverse esigenze e consentire l'esercizio in qualità dei diversi servizi offerti sulla rete ferroviaria, nel rispetto dei tempi di attivazione delle infrastrutture e delle tecnologie legate all'incremento della capacità della rete stessa.
Dichiara che il Ministero è disponibile a partecipare all'individuazione di una soluzione concordata, specie nella misura in cui la questione impatti anche su servizi, come i treni Intercity, che, per quanto non di competenza regionale, concorrono tuttavia a garantire la mobilità dei pendolari.
Ritiene tuttavia tali profili debbano essere esaminati in combinato disposto con l'ampiezza e le modalità di regolazione, da parte dello Stato, dei servizi ferroviari a media e lunga percorrenza. In base alla normativa comunitaria e nazionale in vigore, ciò che non è incluso nel contratto di servizio è erogato dall'impresa ferroviaria in regime di autonomia commerciale, in particolare per ciò che concerne la declinazione dell'offerta (incluse le fermate) e le politiche di pricing.
Al riguardo, lo scorso 3 ottobre il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha sottoposto al Ministro dell'economia e delle finanze - ai fini del concerto normativamente previsto - lo schema di contratto di servizio per il periodo 2009-2013, unitamente alle risultanze dell'indagine prevista dall'articolo 2, comma 253, della legge finanziaria 2008 ed al conseguente assetto regolatorio del settore.
In base alle risultanze dell'indagine l'assetto proposto è il seguente:
deferimento al regime di autonomia commerciale dei servizi passeggeri-giorno erogati interamente o in misura prevalente sulla cosiddetta «rete ferroviaria forte» (Milano-Napoli, Torino-Venezia, Bologna-Padova-Venezia). Ciò, sia perché i dati dichiarati da Trenitalia evidenziano la complessiva redditività dei servizi su tali tratte, sia per l'imminente ingresso di nuove imprese, sia - in un contesto di risorse scarse - in ragione delle alternative modali esistenti;
qualificazione come servizi di utilità sociale dei servizi che gravitano sulla rete complementare alla «rete forte», ovvero, in particolare, la direttrice tirrenica nord fino a Roma e a sud, da Napoli fino alla Calabria e alla Sicilia, la direttrice adriatica da Ancona verso sud e la trasversale da Caserta a Bari, ma anche alcuni tratti di rete al nord, nell'arco Torino-Genova-Ventimiglia, Trieste-Venezia-Udine e sulla tratta Verona-Bolzano;

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quanto alla tipologia di servizi da regolare, inclusione - oltre ai servizi notte (EXPN e ICN) - essenzialmente dei servizi IC e assimilabili.

Le risorse necessarie per il perimetro dei servizi di utilità sociale così individuato (pari a circa 34,5 M di treni*km) ammontano, per il 2009, a 254 milioni di euro più IVA con aliquota del 10 per cento (per un totale di 279,4 milioni di euro). Stanziamenti, in legge finanziaria, inferiori a tale ammontare comporteranno - a parità di altre condizioni - la riduzione del perimetro, fermo restando l'obiettivo di minimizzare l'impatto sull'utenza nonché il costo per la collettività.
Pur segnalando che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha intrapreso ogni possibile azione per evitare una riduzione degli stanziamenti (e scongiurare così il «rischio di marginalità di alcuni territori»), evidenzia tuttavia che la questione dello stanziamento di risorse chiama in gioco, in via prioritaria, le attribuzioni del Ministero dell'economia e delle finanze.
La risoluzione in discussione, inoltre, riferisce di una asserita inerzia governativa in merito alle attività necessarie per il recepimento, nei termini previsti (vale a dire, entro il 4 giugno 2009), della direttiva 2007/58/CE che modifica le direttive 91/440/CE (relativa allo sviluppo delle ferrovie comunitarie) e 2001/14/CE (inerente alla ripartizione della capacità di infrastruttura ferroviaria).
Al riguardo, fa presente che è stato predisposto per la prossima presentazione in Parlamento - di concerto anche con il Ministero dello sviluppo economico - un pacchetto organico di proposte che tiene conto di quanto disposto nell'ambito del «terzo pacchetto» di direttive comunitarie in materia di liberalizzazione settore ferroviario (in particolare della direttiva 2007/58), nonché dal regolamento n. 1370/2007 relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri su strada e per ferrovia. Tale pacchetto contiene un riassetto legislativo capace di rispondere da un lato all'esigenza di proseguire e consolidare il percorso di apertura al mercato già avviato nel nostro Paese, dall'altro di evitare che la liberalizzazione del settore avvantaggi in maniera ingiustificata imprese operanti in contesti nazionali meno esposti alle pressioni concorrenziali.
È pertanto previsto, nell'ambito di tale proposta:
una modifica dell'assetto del «titolo autorizzatorio» per lo svolgimento di servizi ferroviari passeggeri in ambito nazionale, introducendo la disciplina di una vera e propria licenza nazionale per tali tipologie di servizi svincolata dalla licenza necessaria all'effettuazione di servizi di passeggeri e merci in ambito internazionale;
una procedura di valutazione (a cura dell'organismo di regolazione dei servizi ferroviari) dell'effettiva compromissione degli equilibri dei servizi a committenza pubblica, con la possibilità o di introdurre limitazioni all'esercizio di servizi analoghi in autonomia commerciale, o di evitare la limitazione a fronte di un indennizzo a carico dell'operatore che intenda svolgere il servizio in autonomia commerciale;
una metodologia di cofinanziamento dei servizi di utilità sociale tramite un sistema di royalty sui servizi in autonomia commerciale a più alta redditività, funzionale ad attenuare gli effetti dei cosiddetti fenomeni di cherry picking nell'ambito dei processi di liberalizzazione del settore;
una serie di modifiche al decreto legislativo 422/97 indirizzate a creare presupposti per un più efficace avvio del processo di concorrenza per il mercato, soprattutto per il settore dei servizi ferroviari;
una serie di modifiche alla legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008) e disposizioni per armonizzare la disciplina nazionale con quella comunitaria;
una serie di modifiche al decreto legislativo 188/03, miranti a consentirne

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una maggiore congruenza ed efficacia rispetto all'intervenuto processo di liberalizzazione;
un più snello processo di attribuzione delle funzioni in materie di servizi ferroviari di interesse locale alle regioni ad autonomia speciale.

Nello specifico dei collegamenti citati nella risoluzione, Ferrovie dello Stato ha fornito le seguenti informazioni.
Con il completamento dell'alta velocità, la direttissima Roma-Firenze assumerà la funzione strategica di collegamento delle nuove linee Milano-Firenze e Roma-Napoli e questo porterà a riconsiderare le specifiche tecniche di uso. Ciò, peraltro, non può tradursi in una esclusione dell'Umbria e della Marche dai collegamenti ferroviari con Roma.
Le tratte di estremità Firenze-Valdarno e Orte-Roma garantiranno comunque i collegamenti veloci dei comuni del Valdarno con Firenze e i collegamenti veloci dell'Umbria e delle Marche con Roma. Le tratte intermedie saranno utilizzate dai treni che non effettuano le fermate lungo linea, allo scopo di ottimizzare la capacità della direttissima e della linea lenta, separando i flussi di traffico con caratteristiche differenti.
I treni Intercity che effettueranno - da dicembre 2008 - tra Firenze e Roma le fermate di Arezzo, Terontola, Chiusi, Orvieto, Orte, saranno instradati sulla direttissima tra Firenze e Arezzo, sulla linea lenta tra Arezzo e Orte e sulla direttissima tra Orte e Roma.
La maggiore percorrenza rispetto allo scenario attuale dove gli Intercity fermano a Arezzo, Chiusi, Orvieto e Orte (attualmente non effettuano la fermata di Terontola) sarà di 19 minuti.
Relativamente al reintegro di 6 treni Intercity come evidenziato nella risoluzione, Ferrovie dello Stato ha fatto presente che già in fase di messa a punto dell'orario ferroviario di giugno 2008, per far fronte alle esigenze di mobilità, anche pendolare, rilevate in specifici ambiti territoriali, era emersa l'opportunità di mantenere alcuni collegamenti Intercity.
Pertanto, a seguito della richiesta del Ministero delle infrastrutture di trasferire alcuni collegamenti nell'ambito del servizio universale, attraverso una parziale rimodulazione delle risorse assegnate dalla Finanziaria per il 2008 per tale servizio, sono stati attivati o mantenuti alcuni collegamenti.
Nello specifico, sono stati istituiti, come nuovi collegamenti, l'Intercity Plus 1556 Roma-Firenze con fermate intermedie di Orte, Orvieto, Chiusi e Arezzo, l'Intercity Plus 1555 Firenze-Roma con fermate intermedie ad Arezzo, Chiusi, Orvieto e Orte.
Sono invece stati mantenuti in servizio l'Intercity Plus 645 Milano-Livorno, l'Intercity Plus 664 Livorno-Milano, l'Intercity Plus 647 Milano-Grosseto e l'Intercity Plus 672 Grosseto-Milano.
Relativamente, invece, all'avvio di uno studio di fattibilità o all'apertura di un tavolo di concertazione per la realizzazione di eventuali investimenti sull'infrastruttura ferroviaria, quali quelli richiamati nella risoluzione, ritiene opportuno che tali questioni siano affrontate verificando in via propedeutica la sussistenza delle condizioni minime in grado di soddisfare sia gli aspetti tecnico-economici sia quelli di tipo commerciale.
Non da meno sono da tenere in debita considerazione gli impatti che ne deriverebbero sul modello di esercizio attualmente adottato sulle relazioni ferroviarie richiamate dall'interrogante.

La seduta termina alle 14.10.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 27 novembre 2008.

Seguito dell'audizione del presidente e dell'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato sulla situazione e sulle prospettive del gruppo.

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 17.

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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 27 novembre 2008. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI.

La seduta comincia alle 17.05.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione dei criteri di privatizzazione di Tirrenia spa.
Atto n. 50.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

Settimo NIZZI (PdL), relatore, fa presente che la IX Commissione è chiamata ad esprimere il parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio recante definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta indirettamente dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Tirrenia di Navigazione S.p.A.
L'articolo unico dello schema autorizza il Ministero dell'economia e delle finanze ad alienare la propria partecipazione indiretta nella società Tirrenia S.p.a. insieme alle partecipazioni detenute da questa nelle Società marittime regionali - Caremar, Saremar, Toremar, Siremar - non trasferite gratuitamente alle Regioni ai sensi dell'articolo 57 del decreto-legge n. 112/2008.
Quest'ultima norma ha attribuito alle Regioni le funzioni e i compiti attualmente esercitati dallo Stato nel settore del cabotaggio marittimo di servizio pubblico ed ha disposto che le Regioni interessate possano chiedere il trasferimento a titolo gratuito della partecipazione detenuta da Tirrenia S.p.A. nelle citate società marittime regionali. Le regioni interessate non hanno peraltro esercitato, nei termini previsti, tale opzione.
L'articolo unico dello schema prevede inoltre che l'alienazione della partecipazione debba essere effettuata ricorrendo a procedura competitiva aperta, trasparente e non discriminatoria, finalizzata anche alla diffusione del capitale azionario nel pubblico dei risparmiatori e degli investitori istituzionali. La procedura di dismissione riguarderà una quota di capitale della società Tirrenia superiore al 50 per cento.
Segnala che, nelle premesse dello schema di decreto, si fa riferimento alla opportunità di procedere all'alienazione della partecipazione di Fintecna in Tirrenia «con procedura competitiva mediante trattativa diretta». Il riferimento alla trattativa diretta non viene poi ripetuto nella parte normativa dello schema di decreto. Sul punto ritiene opportuno un chiarimento da parte del Governo.
In relazione al provvedimento in esame, richiama, in primo luogo, l'articolo 1, comma 2, della legge n. 481 del 1995 (Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità. Istituzione delle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità). Tale norma stabilisce che il Governo definisca i criteri per la privatizzazione di ciascuna impresa deputata allo svolgimento di servizi di pubblica utilità e le relative modalità di dismissione, trasmettendoli al Parlamento ai fini dell'espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari.
Ricorda inoltre, con riferimento a Tirrenia, l'articolo 1, comma 1001, della legge finanziaria per il 2007, il quale ha stabilito che la partecipazione della società Tirrenia nelle società di navigazione a carattere regionale, in misura non inferiore al 51 per cento, dovrà intendersi confermata fino all'attuazione del processo di privatizzazione del Gruppo Tirrenia e delle singole società che ne fanno parte.
Richiama altresì la risoluzione approvata, il 19 novembre scorso, dalla IX Commissione, ricordando che la risoluzione impegna, tra l'altro, il Governo «a pervenire sollecitamente, se possibile entro il 30 giugno 2009, e comunque non oltre

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il 31 dicembre 2009, alla privatizzazione della società Tirrenia, da effettuarsi mediante ricorso a procedura competitiva, aperta, trasparente e non discriminatoria».
Osserva quindi che il provvedimento in esame, nel dare avvio alle procedure di privatizzazione, si pone quale necessario presupposto normativo per il raggiungimento dell'obiettivo indicato dalla risoluzione. Nell'esprimere una valutazione sicuramente favorevole sullo schema di decreto, si riserva di presentare la proposta di parere in una successiva seduta.

Mario VALDUCCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 17.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.15 alle 17.20.