CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 novembre 2008
99.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 26 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 9.20.

Piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico.
Atto n. 36.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 novembre 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che la Commissione non può iniziare i suoi lavori a causa dell'assenza del rappresentante del Governo. Sospende quindi la seduta, che riprenderà non appena il rappresentante del Governo avrà raggiunto l'aula della Commissione.

La seduta, sospesa alle 9.25, è ripresa alle 9.30.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ringrazia il sottosegretario Giorgetti per aver consentito con la sua presenza l'avvio dei lavori della Commissione.

Maino MARCHI (PD), nel rilevare che le premesse della proposta di parere depositata nella seduta di ieri risultano sicuramente apprezzabili, osserva che le stesse avrebbe dovuto indurre ad esprimere un parere contrario. Rileva infatti che i chiarimenti forniti dal Governo risultano assolutamente insoddisfacenti. In

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via generale, infatti, si afferma, in modo invero tautologico, che l'effettivo conseguimento dei risparmi previsti nel settore sarà affidato alla clausola di salvaguardia prevista dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 più che alle disposizioni del Piano. Insieme non risultano esaustivi i chiarimenti forniti con riferimento all'insegnamento della lingua inglese e con riferimento all'introduzione del maestro unico. Con riferimento poi ai rilievi in ordine all'effettiva idoneità del limite di spesa previsto per la scuola dell'infanzia a fronte del diritto all'anticipo dell'offerta, la documentazione consegnata dal rappresentante del Governo si limita a sostenere che si tratta di un'offerta educativa non obbligatoria e pertanto attuabile solo nell'ambito delle risorse disponibili.
Nel richiamare poi il contenuto del parere della Conferenza Unificata, sede nella quale la maggioranza delle regioni si è espressa contro il Piano, sottolinea come lo stesso denunci il rischio di destrutturate modelli educativi che si sono invece rilevati, anche a livello internazionale, vincenti, nonché quello che venga compromessa la possibilità di usufruire del tempo pieno, con grave pregiudizio per le donne lavoratrici. Altra realtà a rischio è quella delle scuole dell'infanzia statali: in proposito, segnala che una diminuzione dell'offerta del settore da parte dello Stato comporterà o un maggior onere per le famiglie che si rivolgeranno alle scuole paritarie private o un maggior onere per i comuni, che vedranno aumentati gli allievi delle scuole paritarie comunali. Ricorda ancora che anche l'UPI, che pure si è espressa a favore del provvedimento, anche se in modo sostanzialmente interlocutorio, e cioè riservandosi una più completa valutazione della concreta attuazione del Piano, ha svolto numerose osservazioni critiche. L'UNCEM ha poi denunciato i rischi consistenti per gli istituti scolastici collocati nelle zone montane.
Nel richiamare poi come effettivamente il Piano non destini le risorse necessarie per il tempo pieno, osserva che, a maggior ragione, risulteranno di difficile attuazione le condizioni a cui la proposta avanzata dal relatore presso la VII Commissione subordina il parere favorevole di quella Commissione: tali condizioni prefigurano infatti, per la scuola primaria, la possibilità di adottare moduli didattici a 27, 30 o 40 ore, ripristinando anche la figura dell'insegnante prevalente e, per la scuola secondaria di prima grado, la possibilità di adottare anche un modello didattico di 30 ore. Ricordando che entrambe le previsioni risultano in contrasto con il quadro di compatibilità finanziaria delineato nel Piano, rileva che anche la proposta di parere del relatore presso la VII Commissione, così come quella esposta in Commissione bilancio risultano pareri «negativamente favorevoli».

Massimo VANNUCCI (PD) nel condividere le valutazioni del collega Marchi, rileva la necessità di un'analisi più ampia degli effetti economici delle disposizioni del decreto-legge n. 112 in quanto la spesa pubblica per il sistema di istruzione e di formazione risulta in Italia inferiore a quella degli altri Stati europei e ciò avrà sicuramente conseguenze negative sulla competitività dell'economia italiana. Rileva poi che, se è vero che il rapporto tra alunni e insegnanti risulta più basso che in altri paesi e quindi è possibile elevare tale rapporto e conseguire degli effetti di risparmio di spesa, risulta necessario che tali risparmi siano integralmente investiti nel medesimo settore.
Esprime poi grande preoccupazione per gli effetti che l'attuazione del Piano potrà avere sul territorio. Ricorda infatti che, a seguito delle trasformazioni epocali degli ultimi decenni, l'Italia come altri paesi registra un significativo squilibrio nella distribuzione della popolazione sul territorio, con una grande concentrazione nei principali centri urbani e una situazione di spopolamento in molte zone interne. A fronte di tale situazione, risulta necessario porre in essere politiche adeguate per garantire una più equilibrata distribuzione della popolazione ed a sostegno dei comuni a rischio di spopolamento, a vantaggio di un armonioso sviluppo sociale ed economico dei territori

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interessati. Osserva invece che il Governo, anche con questo provvedimento in materia di istituti scolastici, procede nella direzione opposta, alimentando il circolo vizioso per cui si tagliano i servizi nei comuni con pochi abitanti e nei comuni in cui non ci sono servizi gli abitanti diminuiscono. Per queste ragioni annuncia il suo voto contrario sul provvedimento.

Massimo POLLEDRI (LNP), nell'annunciare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere, rileva che il contenuto del Piano fa giustizia della disinformazione che si è operata con riferimento alle politiche del Governo nel settore dell'istruzione. Infatti dallo stesso emerge chiaramente l'importanza, per ottenere un servizio dell'istruzione più efficiente, dei risparmi di spesa che potranno essere conseguiti attraverso la razionalizzazione della rete scolastica sul territorio. Osserva peraltro che tale razionalizzazione non interesserà le scuole ubicate nelle zone di montagna, per le quali è prevista un'apposita disciplina. Rileva infine che i risparmi di spesa che conseguiranno dalla riorganizzazione del tempo pieno saranno destinati prioritariamente ed in una percentuale di almeno il trenta per cento al miglioramento degli stipendi degli insegnanti.

Antonio MISIANI (PD) rileva preliminarmente che la spesa media per studente del sistema di istruzione italiano non è superiore a quella media dei paesi OCSE, mentre la spesa pubblica nel settore risulta inferiore a quella media dei medesimi paesi. Ritiene quindi ingiustificato il furore con cui si sta sostenendo la necessità di radicali tagli nel settore. Osserva che sicuramente ci sono sprechi ed inefficienze, rispetto ai quali anche il precedente governo di centrosinistra aveva prospettato la necessità di un intervento. Ritiene però sbagliato procedere, come sta facendo l'attuale governo, allo smantellamento di un sistema di istruzione primaria che ha dimostrato di essere efficiente per ragioni puramente economiche. Inoltre, gli ultimi interventi normativi creano una situazione di estrema incertezza per le famiglie per quel che riguarda l'effettiva possibilità di far usufruire i propri figli del tempo pieno, la cui eventuale soppressione creerebbe non pochi disagi nell'organizzazione dei tempi di vita e di lavoro.

Lino DUILIO (PD) osserva che la premessa del parere evidenzia come dalle disposizioni del Piano programmatico non emerge, in base ai dati forniti dalla relazione tecnica ad esso allegata, un quadro tale da giustificare e assicurare il conseguimento degli effetti finanziari previsti e ritiene che una simile premessa dovrebbe indurre a dare un parere contrario e non un parere favorevole.

Marco MARSILIO (PdL), relatore, rileva che la proposta di parere non deve essere ritenuta «schizofrenica» in quanto non si sostiene, come invece alcuni interventi dei colleghi lasciano intendere, che il Piano non potrà realizzare i risparmi di spesa previsti ma solo che la concreta valutazione degli effetti del Piano e quindi l'effettiva verifica dei risparmi potrà avvenire solo in sede di adozione dei regolamenti di attuazione del provvedimento. Segnala inoltre che non può essere preventivamente stabilito quale modulo orario adotteranno in concreto le scuole, se quello di 24 ore o quelli di 27 o di 30 ore. A tal fine la proposta di parere introduce anche significativi elementi di presidio, prevedendo la trasmissione alle Commissioni bilancio degli schemi di regolamento attuativi corredati di relazione tecnica. In proposito ricorda che anche l'UPI ha richiesto nel suo parere la convocazione di un tavolo interistituzionale per monitorare l'attuazione del Piano.

Lino DUILIO (PD), nell'osservare come le dichiarazioni del relatore confermino che anche nella Commissione bilancio ragionamenti di ordine sociologico stanno sostituendo valutazioni fondate su dati e quantificazioni precise, ribadisce che le premesse del parere risultano assolutamente contraddittorie con il suo dispositivo.

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Marco MARSILIO (PdL) ricorda che in realtà le premesse del parere precisano che gli elementi forniti dal Governo hanno consentito di superare molte delle richieste di chiarimento avanzate, anche sulla base della documentazione predisposta dagli Uffici, nonché di precisare modalità e criteri attraverso i quali verranno conseguiti i risparmi previsti.

Amedeo CICCANTI (UdC), nell'annunciare il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere, evidenzia che effettivamente le premesse del parere appaiono contraddittorie con il suo dispositivo. Infatti risulta ovvio che il Piano, individuando obiettivi da perseguire, si presta solo ad una valutazione ex post, e non ex ante come sarebbe necessario, dei suoi effetti finanziari. Osserva poi che i risparmi di spesa realizzati nel settore dovrebbero essere interamente reinvestiti per migliorare la qualità dell'offerta scolastica.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone quindi in votazione la proposta di parere.

La Commissione approva la proposta di parere (vedi allegato)

La seduta termina alle 10.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 26 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 10.

Schema di decreto legislativo concernente modifiche e integrazioni al decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286, recante disposizioni per il riassetto normativo in materia di liberalizzazione regolata dell'esercizio dell'attività di autotrasportatore.
Atto n. 48.

(Rilievi alla IX Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione - Valutazione favorevole).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

Remigio CERONI (PdL), relatore, illustra il contenuto dello schema di decreto legislativo, il quale reca modifiche al decreto legislativo n. 286 del 2005, recante disposizioni per il riassetto normativo in materia di liberalizzazione regolata dell'esercizio dell'attività di autotrasportatore. Nel segnalare che il provvedimento non è corredato di relazione tecnica, rileva, per quanto concerne i profili di competenza della Commissione bilancio, che andrebbe acquisita una conferma da parte del Governo in ordine alla possibilità che sia data attuazione alle disposizioni dell'articolo 2, che intervengono sia sulle attività finalizzate alla qualificazione degli autotrasportatori sia sulla dotazione strumentale richiesta per la preparazione alla guida, nel rispetto dell'obbligo di invarianza finanziaria disposto dall'articolo 24 del decreto legislativo n. 286 del 2005.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI osserva che l'attività di accreditamento dei soggetti erogatori dei corsi per la carta di qualificazione del conducente, mediante nulla osta rilasciato dalle Direzioni generali territoriali per le autoscuole ed autorizzazione rilasciata dalla Direzione generale della motorizzazione per gli altri soggetti di cui all'articolo 19 comma 2 del decreto legislativo n. 286 del 2005, è svolta una tantum, sulla base della verifica dei requisiti a tal fine previsti dalla legge e non è effettuata in relazione ad ogni singolo corso svolto. Pertanto, la previsione di un corso di formazione accelerata di 140 ore non incide affatto sull'attività degli Uffici periferici dell'Amministrazione, che si limitano a svolgere una mera attività di accreditamento, peraltro «una tantum» ed assicura, sotto tale profilo - l'invarianza finanziaria. Analogamente, nessun costo aggiuntivo potrà derivare dalla previsione della possibilità di introdurre

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simulatori di guida nei corsi di formazione iniziale e/o periodica. Ed infatti l'attività con la quale sarà «accordato» l'uso del simulatore si risolverà in un mero riscontro documentale delle caratteristiche e certificazioni che, con successivo decreto applicativo, saranno individuate; tale attività, pertanto potrà essere espletata nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Remigio CERONI (PdL), relatore, formula quindi la seguente proposta:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo in oggetto,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di decreto legislativo».

La Commissione approva la proposta del relatore.

La seduta termina alle 10.10.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 98, del 26 novembre 2008, a pagina 51, prima colonna, quarantatreesima riga, sostituire le parole: «Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL)» con le seguenti: «Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA)».