CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 novembre 2008
93.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Mercoledì 12 novembre 2008. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.15.

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico di Katia Bellillo, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Milano (proc. n. 35296/05 N RGNR).
(Esame e rinvio).

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, ricorda che nella seduta del 15 ottobre 2008 la Giunta aveva concordato di inviare all'avvocato della sig.ra Ferilli la copia della lettera della collega Bellillo recante delle scuse. In data 27 ottobre 2008 il predetto difensore ha ribadito l'indisponibilità a conciliare con la lettera che è disposizione dei componenti la Giunta. Non essendo riuscito il tentativo di conciliazione, non è stato possibile cancellare la questione dall'ordine del giorno, e quindi dà la parola al relatore on. Mantini.

Pierluigi MANTINI (PD), relatore, espone che la vicenda prende le mosse dalla pubblicazione nel 2005 sul settimanale Gente di un servizio-intervista a Sabrina Ferilli in ordine alla sua decisione di fare domanda per l'adozione. Dal momento che pochi mesi prima Sabrina Ferilli era stata testimonial del referendum abrogativo della legge n. 40 del 2004 sulla procreazione assistita, questa notizia aveva suscitato vari commenti di diverso segno. In questo contesto di reazioni alla scelta di Sabrina Ferilli, Katia Bellillo risulterebbe essersi espressa come da capo di imputazione noto ai colleghi.
In pratica, alla Giunta si pone il problema di stabilire se le dichiarazioni possano essere ricondotte alla funzione parlamentare di Katia Bellillo, sia nella parte in cui affronta in generale il tema della procreazione assistita e dei contenuti delle prese di posizione delle varie personalità intervenute sul punto, sia nella parte in cui, in sostanza, addebita un fatto determinato a una persona nominata. Da quest'ultimo punto di vista, per la verità, non crede che la prerogativa dell'insindacabilità possa assistere la Bellillo in ragione della genericità degli interventi svolti in Assemblea sull'argomento.

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Si riserva di avanzare una proposta all'esito dell'audizione dell'interessata.

(Viene introdotta Katia Bellillo, deputato all'epoca dei fatti)

Katia BELLILLO, nel ringraziare la Giunta per l'insistenza adoperata nella ricerca di una conciliazione, che pure da parte sua è stata onerosa in termini di coerenza personale, invita i componenti a contestualizzare la vicenda in esame. Premette anzitutto che in dieci anni di attività politica e parlamentare su scala nazionale ha sempre seguito il criterio di non recriminare sulla riproduzione giornalistica del suo pensiero e quindi di non denunziare i cronisti per le frequenti distorsioni e forzature delle sue parole. In secondo luogo, venendo al merito della controversia, sottolinea che si trattava di una coda tutta politica alla protratta discussione sulla fecondazione medicalmente assistita. Ricordata la lunga battaglia parlamentare condotta da quanti credono che la sterilità delle donne e delle coppie debba essere aiutata con gli strumenti della medicina contemporanea, espone che l'approvazione della legge n. 40 del 2004 prima e la consultazione referendaria del 2005 poi sono state le tappe di una sconfitta politica per lei dolorosa e la testimonianza del fatto che si tratta purtroppo di un tema che inerisce a una esigua minoranza della popolazione e che quindi non è sentito come un problema capace di aggregare una maggioranza nell'elettorato. In questo quadro, il settimanale Gente raccolse con grande evidenza grafica l'intervista della Ferilli la quale, nel dichiarare la propria intenzione di fare domanda di adozione, definì le pratiche di fecondazione artificiale come un accanimento terapeutico, smentendo tanto implicitamente quanto chiaramente il suo precedente impegno quale testimonial per la proposta referendaria abrogativa. Prevedibilmente questa uscita ebbe larga risonanza e scatenò molte reazioni tra le quali quelle degli aderenti a un'associazione per i diritti civili da lei presieduta i quali addirittura parlarono di un tradimento. Ricordato che i quotidiani del giugno 2005 sottolinearono che in effetti nessuna delle attrici che si erano spese per la campagna referendaria (Monica Bellucci, Simona Ventura oltre che Sabrina Ferilli) si erano effettivamente recate al seggio, evidenzia che ricevette il 28 luglio 2005 una telefonata dalla giornalista Cavalli mentre era in automobile. Ne seguì una lunga conversazione nella quale la cronista insisteva sul quesito se non ritenesse incoerente il comportamento della Ferilli. Nel contesto della conversazione ella aveva risposto, tra l'altro, che tale incoerenza, a suo modo di vedere, era accentuata dal fatto che certamente Sabrina Ferilli aveva tratto un tornaconto personale in termini di visibilità e notorietà in ambito squisitamente politico. Sotto quest'ultimo profilo, forse, la brutalità della resa giornalistica della sua intervista è stata giovevole per mettere bene in luce il contrasto da lei avvertito tra il profitto di notorietà acquisito e il previo impegno referendario, attestato anche da una intervista sull'Espresso.

Matteo BRIGANDÌ (LNP) domanda se Katia Bellillo intenda ribadire di non aver mai pronunciato le testuali parole "ha preso i soldi".

Katia BELLILLO ripete di non aver pronunziato tale frase ma di aver soltanto fatto riferimento a una più generale accresciuta notorietà, misurabile anche sul piano economico.

Pierluigi MANTINI (PD), relatore, domanda se sia disponibile a precisare ulteriormente, in sedi pubbliche quali per esempio la stampa quotidiana, il contenuto delle affermazioni testé rese.

Katia BELLILLO afferma che la lettera inviata alla Giunta il 3 ottobre 2008 contiene il frutto massimo del suo sforzo di conciliazione.

(Katia Bellillo si allontana dall'aula)

Pierluigi MANTINI (PD), relatore, dichiaratosi non persuaso dall'audizione dell'interessata,

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propone che la Giunta deliberi per la sindacabilità.

Maurizio PANIZ (PdL) dissente dal relatore, sottolineando che Katia Bellillo fu raggiunta telefonicamente dalla giornalista Cavalli per il fatto stesso di essere un deputato, altrimenti la cronista non l'avrebbe chiamata. Basterebbe questo, senza dover approfondire i plurimi profili giuridici e forensi della vicenda, a far applicare l'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Che poi, nel merito, Katia Bellillo abbia espresso una valutazione complessivamente condivisibile è evidente: i manifesti con il volto della signora Ferilli erano affissi in tutta Italia e questo le avrà certamente giovato a fini di notorietà. Che un deputato sia insindacabile per le posizioni espresse rispetto a fenomeni di larga eco pubblica non richiede neanche l'assunzione di una prospettiva particolarmente lata sull'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Voterà per l'insindacabilità.

Lorenzo RIA (PD), posto che sta per avere luogo in Assemblea il ricordo dei caduti di Nassiriya, domanda che il seguito della discussione sia rinviato.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, concordando la Giunta, rinvia il seguito di questo come degli altri punti all'ordine del giorno alla prossima seduta, che convoca sin d'ora per mercoledì 19 novembre 2008 alle ore 9.15.

La seduta termina alle 10.05.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

DISCUSSIONE SUI CRITERI GENERALI DI APPLICAZIONE DELL'INSINDACABILITÀ PARLAMENTARE (vedi le comunicazioni rese dal Presidente nelle sedute dell'11, 18 e 25 giugno, 9, 23 e 30 luglio, 17 settembre e 29 ottobre 2008) (Rell. Lo Presti, Ferranti).