CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 novembre 2008
92.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 11 novembre 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.15.

Sui lavori della Commissione.

Manuela GHIZZONI (PD) evidenzia l'esigenza di svolgere l'audizione del sottosegretario Bonaiuti in materia di semplificazione e riordino delle procedure di erogazione dei contributi all'editoria.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) si associa alle considerazioni della collega Ghizzoni.

Valentina APREA, presidente, precisa che l'audizione del sottosegretario Bonaiuti è stata rinviata alla prossima settimana, a causa della concomitanza, in quella corrente, dei lavori della Commissione con le votazioni in Assemblea sulla manovra finanziaria.

Piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico.
Atto n. 36.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo nella seduta del 6 novembre 2008.

Valentina APREA (PdL), presidente e relatore, ricorda che la Commissione proseguirà nella seduta odierna, e in quella già convocata per domani, l'esame del provvedimento in titolo, le cui materie sono state oggetto di approfondimento anche nella interessante missione svolta a Casal di Principe, lo scorso 7 novembre. Approfitta dell'occasione per ringraziare i colleghi vicepresidenti della Commissione, Frassinetti e Nicolais, i segretari di presidenza, Goisis e De Torre, nonché i deputati Granata, Picierno, Rivolta, Ciocchetti e Zazzera, ai quali si è aggiunto il collega Mazzarella, che insieme a lei hanno partecipato alla iniziativa, per il fattivo contributo assicurato alla sua riuscita. Si è trattato di una occasione utile per approfondire

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alcuni profili oggetto del Piano in esame, in riferimento alla quale renderà prossimamente comunicazioni alla Commissione.

Maria COSCIA (PD) rileva che sarebbe opportuno discutere il provvedimento in esame in modo ordinato, e non in ritagli di tempo rubati ai lavori dell'Assemblea, ricordando inoltre che sarebbe utile avere notizie sul parere della Conferenza unificata.

Valentina APREA, presidente e relatore, evidenzia che il parere della Conferenza unificata dovrebbe essere espresso nella giornata di giovedì 13 novembre 2008. Assicura, in ogni caso, che l'esame del provvedimento si sta svolgendo nel rispetto delle prerogative dei componenti della Commissione, compatibilmente con lo svolgimento dei lavori dell'Assemblea dove, ricorda ancora una volta, si sta votando la manovra finanziaria.

Maria COSCIA (PD) rileva che nelle premesse del Piano non si fa riferimento ad alcuni dati importanti citati nel Libro bianco e in studi internazionali. Ricorda ad esempio che i dati OCSE confermano che la spesa dell'Italia per la scuola è in media con quella degli altri paesi europei, sottolineando quindi che non vi è alcuna necessità di tagliare drasticamente le spese per la scuola. Specifica quindi che le spesa per il personale della scuola non è così eccessiva come si vuole far credere, se si considera che la spesa complessiva per la scuola comprende non solo le risorse stanziate a livello statale ma anche quelle delle Regioni e degli enti locali. Ricorda, in particolare, che la spesa per il personale incide notevolmente sul bilancio statale, ma se si valutano complessivamente le spese del comparto pubblico per la scuola, quelle per il personale non si discostano da quelle sostenute dagli altri Stati europei. Invita, pertanto, il Governo a formulare chiarimenti in merito alla composizione delle spesa per la scuola, in modo da poter comparare la spesa italiana con quella degli altri Stati europei. Segnala, inoltre, che in merito alle scuole primarie, l'introduzione delle «ventiquattro ore» e del «maestro unico» non è coerente con le esigenze delle famiglie, che preferiscono «il tempo pieno»; così facendo si colpiscono in particolare le famiglie più giovani. Aggiunge che le politiche in materia di scuole dell'infanzia non sono efficaci, in quanto, nel centro e nel sud del Paese occorre potenziare le strutture a disposizione e la politica di tagli portata avanti dal Governo non è coerente con tale esigenza. Evidenzia ancora, in merito alla scuola primaria, che non è verosimile la possibilità delineata dal Governo di un aumento del «tempo pieno», considerando i tagli previsti agli organici delle scuole primarie. Sul «tempo pieno», sottolinea infatti che non se ne fa menzione né nel Piano, né nei precedenti provvedimenti; il tempo pieno non può essere in ogni caso confuso con il «doposcuola». Rileva quindi che andrebbero eliminate le ambiguità contenute nel Piano su questo tema. Segnala inoltre che anche con l'eventuale aumento del «tempo prolungato» prospettato dal Governo il sistema non è soddisfacente, sottolineando inoltre che nel Piano non si trovano indicazioni precise sulle modalità operative del «tempo prolungato». Auspica quindi maggiore chiarezza in merito al tema del «maestro prevalente», figura prevista solo per i moduli diversi da quelli delle «ventiquattro ore». Ritiene d'altra parte che vi sia coincidenza tra il modulo delle «ventiquattro ore» e la figura del maestro unico; secondo le indicazioni del Piano, gli altri moduli sono subordinati alle scelte delle famiglie e all'organico, ma l'organico viene definito sulla base delle «ventisette ore», senza che sia possibile attuare gli altri moduli. Ricorda inoltre che il maestro unico non potrà essere affiancato da insegnanti specialisti, in particolare dagli insegnati di inglese, in quanto i tagli previsti non lo consentiranno. Aggiunge, infine, che anche per la scuola media vi sono tagli che non permetteranno di ampliare l'orario esistente.

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Emerenzio BARBIERI (PdL), rivendicando l'autonomia del Parlamento rispetto alle scelte del Governo, ritiene che le preoccupazioni degli operatori del settore sono fondate, soprattutto se si ha modo di rilevare alcune ambiguità esistenti nel Piano in esame. Rileva innanzitutto che per la scuola dell'infanzia si evidenzia una sovrapposizione di normative tale da non rendere chiari gli obiettivi che si vogliono perseguire. Segnala, in particolare, che sarebbe opportuno che il Governo fornisse chiarimenti sulla questione degli orari della scuole dell'infanzia, rilevando che il Piano non fornisce indicazioni sull'obbligatorietà o meno dell'orario della fascia antimeridiana e che in ogni caso non dovrebbe sussistere orario obbligatorio nella scuola dell'infanzia. Sulle sezioni primavere, riterrebbe poi necessario chiarire se si vogliono incentivare nell'ambito delle risorse disponibili, precisando peraltro che se non si prevedono per esse risorse aggiuntive si può compromettere il funzionamento della scuola dell'infanzia nel suo insieme. Ritiene inoltre, in ordine all'insegnamento dell'inglese, che occorrerebbe chiarire se la formazione richiesta ai docenti si articolerà o meno su due anni scolastici: occorre cioè precisare quante ore di formazione sono necessarie per insegnare l'inglese e le modalità operative dell'affiancamento previsto al riguardo. In merito alle ventinove ore obbligatorie per la scuola secondaria di primo grado, rileva infine che occorrerebbe chiarire i riferimenti normativi relativi, considerando che anche in questo caso vi è una sovrapposizione di normative che andrebbe chiarita.

Valentina APREA, presidente e relatore, segnala che le considerazioni svolte nella seduta di giovedì 6 novembre scorso dal sottosegretario Pizza forniscono utili chiarimenti a molte delle osservazioni svolte dal collega Barbieri.

Paola GOISIS (LNP) rileva innanzitutto che la missione svolta a Casal di Principe venerdì scorso, ricordata dalla presidente Aprea, è stata fondamentale in quanto ha permesso di avere uno scambio molto importante di esperienze tra studenti e autorità politiche proprio sulle tematiche oggetto di esame con il provvedimento in oggetto. Segnala che il «tempo pieno» non è un «istituto» così usuale per le regioni del sud; esiste infatti un problema di cattiva informazione da parte degli organi di stampa che inducono a credere si tratti di un tipo di organizzazione scolastica vigente in tutte le regioni, quando non è così. Tiene a sottolineare che si tratta di una cattiva informazione al sud come al nord del Paese, come ha avuto modo di riscontrare da ultimo non solo a Casal di Principe, ma anche a Monselice. Precisa infatti che per la scuola dell'infanzia è prevista un'attività didattica nella fascia antimeridiana solo come possibilità e che comunque i risparmi derivanti da tale possibilità saranno utilizzati in favore delle famiglie. Ricorda inoltre che l'opzione delle «ventiquattro ore» con il maestro unico non preclude l'applicazione degli altri moduli. Aggiunge, inoltre, che in merito alla questione degli insegnanti di sostegno sarà comunque garantita la presenza di un docente per ogni due alunni disabili, ricordando che il precedente Governo aveva invece previsto il ridimensionamento dell'organico degli insegnanti di sostegno per il trenta per cento. Segnala quindi che occorre non dare troppo ascolto ai segnali di allarmismo lanciati dai sindacati e dall'opinione pubblica nell'ultimo periodo. Ritiene d'altra parte che eliminando le «compresenze» è possibile garantire il tempo pieno», dato che così facendo si reperiscono le risorse necessarie. Rileva, ancora, che la riduzione dell'orario della scuola secondaria era già stato attuato dal precedente Governo: la legge n. 40 del 2007 prevedeva infatti già la riduzione dell'orario della scuola secondaria. Come pure il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, che era stato già previsto dai precedenti Governi. Ricorda infine che a completare il quadro concorre la modifica dell'articolo 3 del decreto-legge n. 154 del 2008 attuata dal Governo, che testimonia la volontà dell'Esecutivo

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di attuare riforme ragionevoli ed efficaci allo stesso tempo.

Antonio PALMIERI (PdL) rileva che forse le indicazioni conosciute a Monselice si fermavano alla normativa del 2002, quando non era stata ancora varata la riforma sul tempo pieno.

Manuela GHIZZONI (PD) ricorda che in una recente risposta ad una sua interrogazione il rappresentante del Governo in merito alle «sezioni primavera», ha avuto modo di evidenziare l'intenzione di potenziarle.

Valentina APREA, presidente e relatore, ricorda che la normativa vigente prevista in materia di «sezioni primavera» e di «anticipo» non è contraddittoria, in quanto le sezioni primavera riguardano classi istituite e organizzate dagli enti locali per alunni compresi tra i ventiquattro e i trentasei mesi. La disciplina dell'anticipo è invece tutta statale, gestita con docenti statali, a partire dai due anni e mezzo di età degli allievi. Occorre comunque anche in questo caso che vi sia accordo con gli enti locali. Ritiene comunque che l'anticipo sia una delle sperimentazioni meglio riuscite e che insieme alle sezioni primavera si tratti di istituti fondamentali per integrare il servizio degli asili nido, venendo incontro ai bisogni delle famiglie.

Maria COSCIA (PD) ritiene che la Commissione dovrebbe dedicare una seduta apposita al tema della scuola dell'infanzia. Rileva inoltre che la differenza tra anticipo e sezioni primavera risiede nel fatto che nelle sezioni primavera ci sono bambini di età uniforme, tra i due e i tre anni, mentre l'anticipo prevede inserimento anche successivo. Precisa in ogni caso che lo Stato possa organizzare comunque sezioni primavera, in accordo con gli enti locali.

Valentina APREA, presidente e relatore, rileva che gli aspetti amministrativi indicati sono più strettamente di competenza dell'amministrazione scolastica.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.