CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 novembre 2008
89.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 5 novembre 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 9.15.

Piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico.
Atto n. 36.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 29 ottobre 2008.

Maria Letizia DE TORRE (PD) chiede chiarimenti al rappresentante del Governo in merito alla pronuncia della Conferenza unificata sul provvedimento in esame.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA ricorda che è fissata una riunione della Conferenza per la giornata odierna.

Maria Letizia DE TORRE (PD), intervenendo nel merito del provvedimento, ritiene molto grave che il Governo abbia avviato i cambiamenti contenuti nel Piano, il cui esito muta drasticamente la scuola italiana, senza un confronto iniziale, attraverso la presentazione di un decreto-legge, approvato con la questione di fiducia. Ricorda che nell'audizione informale dei rappresentanti delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni, svolta ieri, è emerso con evidenza che sono state sovrastate le competenze degli enti locali. Si chiede quindi se il Governo creda davvero nel federalismo o se il decreto emanato non sia un 'distrattore' per decisioni prese in modo autoritario e centralistico. Riguardo la diminuzione del tempo scuola, prevista dal Piano - solo mattino nella materna, 24 ore alla primaria, 29 alle medie, riduzione in tutti gli ordini delle superiori - ritiene che non vi sia di fatto possibilità di scelta per le famiglie di tempi più lunghi poiché la previsione è di «una progressiva generalizzazione». Sottolinea, in questo senso, che agli istituti scolastici, che «nell'ambito della propria autonomia, organizzeranno l'attività didattica con criteri flessibili», verrà dato «l'organico di istituto», però «determinato secondo le nuove previsioni ordinamentali». Rileva, dunque, che le

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scuole non avranno un organico funzionale tale da consentire un significativo ampliamento; per esempio, alle elementari a partire dall'anno scolastico 2015/2016 quando tutte le classi avranno 24 ore con «maestro unico» non vi sarà ovviamente alcuno spazio per il tempo pieno. Esprime quindi la convinzione che al massimo si potrà fare un doposcuola, nell'ambito del quale, ricordando quanto diceva il Presidente Berlusconi nella conferenza stampa di mercoledì 22 ottobre scorso, si potranno fare solo i compiti, l'inglese, e basta. Ritiene dunque, esprimendo così tutto il proprio rammarico, che il Piano metta fine al modo di essere della scuola italiana illustrata dal documento della Commissione Falcucci del 1975 con cui il Parlamento allora dichiarava non positivo distinguere tra attività «didattiche», da intendersi come insegnamento delle «materie principali», ed attività «integrative», equivoca distinzione tra «insegnamento del mattino», al quale spetta di dare giudizi sulle capacità del figlio, e «l'insegnamento del pomeriggio» - educatori, animatori, e così via - che «lo fa giocare». Rileva, quindi, che purtroppo si tratta di una distinzione che è alla base della filosofia del decreto-legge n. 137 del 2008, nonché del Piano in esame.

Giovanni Battista BACHELET (PD) condivide le osservazioni svolte dalla presidente Aprea nel corso dell'audizione di ieri, relativamente al fatto che occorre fare cambiamenti, rilevando peraltro che tali cambiamenti dovrebbero essere fatti in modo concertato. Segnala, in particolare, che precedenti esperienze di cambiamenti erano state meditate a lungo e sperimentate durante un arco temporale sufficientemente lungo.

Alessandra SIRAGUSA (PD) rileva che non si capisce se si faranno o meno nuovi ordinamenti. In tal senso, rileva che la riduzione dell'orario alle scuole superiori sembra essere collegato necessariamente al cambio di ordinamenti. In ogni caso, sottolinea che sarebbe importante chiarire quali discipline «perdono ore» e quali no a seguito del Piano.

Valentina APREA, presidente e relatore, rileva che il Piano specifica dettagliatamente per quali ordinamenti scolastici saranno effettuati cambiamenti e per quali no, richiamando in tal senso i punti specifici del Piano relativi. Rileva, in particolare, che al novantanove per cento non si prevede una revisione degli ordinamenti scolastici, con l'unica eccezione dell'istruzione tecnica. Segnala, in ogni caso, che nel corso dell'esame del provvedimento in titolo potranno essere richiesti ulteriori chiarimenti direttamente al Ministro Gelmini.

Alessandra SIRAGUSA (PD) ritiene che vi sia una modifica di quadri orari e che quindi gli ordinamenti verranno necessariamente modificati. Chiede, inoltre, al sottosegretario se la revisione dei quadri orari tiene conto delle sperimentazioni in atto e di quelle effettuate. Rileva, in ogni caso, che a fronte della riduzione prevista delle cattedre, appare necessario capire se esiste o meno un disegno unico e complessivo di riforma.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA conferma che è intendimento del Governo quello di attuare un percorso condiviso per attuare le riforme della scuola, in modo da trovare un punto di equilibrio tra le varie posizioni. Comprende, in linea di principio, le perplessità sull'uso dei decreti-legge, pur ritenendo necessario assicurare strumenti che garantiscano al Governo di attuare il programma votato dai cittadini.

Valentina APREA, presidente, avverte che sono imminenti votazioni in Assemblea. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.35 alle 14.