CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 ottobre 2008
76.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 261

COMITATO PERMANENTE PER L'ESAME DEI PROGETTI DI ATTI COMUNITARI E DELL'UE

Mercoledì 15 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Sandro GOZI.

La seduta comincia alle 9.10.

Comunicazioni del Presidente.

Sandro GOZI (PD), presidente, ricorda che nella seduta odierna il Comitato affronterà le proposte di atti normativi contenute nel Terzo pacchetto energia, presentato il 19 settembre 2007 dalla Commissione al fine di realizzare pienamente

Pag. 262

l'apertura del mercato dell'energia nei settori dell'elettricità e del gas e il pacchetto di proposte nel settore dell'energia e della lotta ai cambiamenti climatici, presentato dalla Commissione europea il 23 gennaio 2008.

Nunziante CONSIGLIO (LNP) evidenzia che il complesso di proposte normative di cui si avvia l'esame in fase ascendente costituisce il fulcro degli interventi della Commissione europea nel settore della politica energetica, al fine di una maggiore apertura del mercato interno. Di un settore, cioè, che è al cuore delle politiche dell'UE e che rappresenta un fattore chiave dello sviluppo economico dell'UE stessa, nonché uno dei temi che maggiormente suscitano interesse e, si può dire, anche preoccupazione, dei nostri cittadini.
Ritiene dunque che la Commissione debba prestare particolare attenzione al suo esame, eventualmente approfondendolo con una serie di audizioni concentrate, ma significative. Purtroppo il margine di intervento del Parlamento sembra limitato, dal momento che si è ormai raggiunto un accordo politico in seno al Consiglio. Tuttavia crede che sia importante fornire comunque un indirizzo al Governo, che possa servire anche per l'attuazione delle proposte.
Sarà avviato oggi, insieme al «terzo pacchetto energia-mercato interno», anche l'esame in fase ascendente del «pacchetto clima-energia», che riveste anch'esso un'importanza primaria nelle politiche dell'Unione europea. Si tratta, infatti di una serie di misure che mirano a ridurre le emissioni dannose per l'ambiente, ed hanno quindi una valenza fondamentale per il miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini.
Svolge quindi una approfondita relazione sulle misure recate dal «terzo pacchetto energia-mercato interno» (vedi allegato 1) e sul «pacchetto energia-cambiamenti climatici» (vedi allegato 2).

Sandra ZAMPA (PD) rileva come le misure previste dall'Unione Europea in tema di lotta di cambiamenti climatici - si riferisce, in particolare, alla riduzione del 20 per cento entro il 2020 dell'emissione di gas serra e al raggiungimento della quota del 20 per cento dell'energie rinnovabili entro la medesima data - rappresentino un tema particolarmente importante sul quale occorre a suo avviso prevedere alcune audizioni, anche congiuntamente con VIII Commissione Ambiente. Potrebbero essere ascoltate associazioni ambientaliste ed esperti del settore. I due profili da seguire con specifica attenzione sono, da un lato, quello relativo alle esigenze delle aziende italiane e alla loro eventuale penalizzazione, dall'altro il tema del rispetto ambientale.

Jean Leonard TOUADI (PD) osserva come quella della lotta ai cambiamenti climatici sia una materia di importanza strategica nel confronto tra il grande blocco europeo e i suoi competitori più immediati quali gli Stati Uniti e i paesi emergenti. Il Governo italiano si appresta ad assumere la presidenza del G8, il prossimo gennaio, e la questione dell'energia sarà certamente al centro dell'agenda. Concorda pertanto con la proposta della collega Zampa di svolgere audizioni e ritiene opportuno organizzare i lavori della Commissione in modo da fornire un contributo chiaro e utile per il paese e, in generale, per l'Europa.

Nunziante CONSIGLIO (LNP) condivide senz'altro l'opportunità di svolgere audizioni informali sui temi in oggetto e si riserva in proposito di individuare una serie di soggetti da ascoltare, anche accogliendo le indicazioni dei colleghi.

Sandro GOZI, presidente, ritiene che con l'esame delle proposte normative in oggetto si possa introdurre una buona prassi nei lavori della Commissione, instaurando un dialogo con il Governo e con le parti interessate, che anticipi le decisioni poi assunte in sede comunitaria. Si tratta di un metodo di lavoro adottato in molti paesi europei, ma che l'Italia sinora non ha mai seguito. Invita quindi tutti i

Pag. 263

colleghi a sfruttare al meglio tale occasione anche mediante le apposite sinergie con le Commissioni di merito.
In ordine ai contenuti delle proposte normative in materia di energia e cambiamenti climatici ritiene, anche alla luce della approfondita relazione svolta dall'onorevole Consiglio e delle comunicazioni rese ieri dal Ministro Frattini, che vi siano dei parametri sui quali non si può intervenire - si riferisce alla data del 2020 quale termine per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall'Unione Europea - e dei parametri che sono invece negoziabili, ossia le tappe e il percorso da seguire per raggiungere tali obiettivi. Il punto è quello di permettere all'Italia, che pure parte da una posizione di svantaggio rispetto ad altri paesi, di conseguire gli obiettivi previsti. Personalmente, ritiene che quella sui criteri di calcolo dei target nazionali sia una 'battaglia' complessa, mentre invece si possono ottenere dei risultati in tema di flessibilità. In generale, ritiene che occorra garantire maggiore incisività all'intervento italiano: a titolo di esempio richiama le disposizioni comunitarie relative alla tassazione sulle emissioni degli autoveicoli, evidenziando come alcuni aspetti della disciplina sembrino aver risentito delle posizioni fatte valere da alcuni Stati membri presso le istituzioni europee, quale ad esempio la Germania, al fine di tutelare l'industria automobilistica nazionale. L'Italia invece non sembra altrettanto abile nel difendere i propri interessi.
Con riferimento al pacchetto di misure in materia di energia e mercato interno occorre comprendere quale sia l'orientamento che favorisce maggiormente il sistema imprenditoriale italiano, alla luce delle sue specificità: a suo avviso, sembra preferibile la strada della liberalizzazione più spinta del mercato interno, ciò che consentirebbe un'apertura maggiore sugli altri mercati.

Nunziante CONSIGLIO (LNP) si sofferma sul tema della gestione delle reti e dell'approvvigionamento di energia, rilevando come sia senz'altro positivo un processo di liberalizzazione ma come occorra risolvere il problema della contrattazione sulla materia prima e sulla distribuzione.

Enrico FARINONE (PD) anche alla luce dei chiarimenti di carattere tecnico offerti dall'onorevole Consiglio, sottolinea che il tema in esame è di particolare delicatezza e necessita di opportuni approfondimenti tecnici; si tratta di una materia che non può essere affrontata in modo ideologico, come invece è spesso avvenuto.

Sandro GOZI, presidente, alla luce del dibattito svoltosi si riserva di sottoporre alla valutazione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione lo svolgimento di una serie di audizioni, sulle quali attende indicazioni da parte dei colleghi.
Propone quindi, alla luce della crisi che sta interessando i mercati finanziari internazionali, di avviare tempestivamente l'esame di due importanti iniziative avviate a livello di Unione Europea per rafforzare il quadro regolamentare in materia al fine di prevenire gli effetti sistemici di future crisi.
Si tratta di una comunicazione della Commissione sulla revisione della procedura Lamfalussy (COM(2007)727), che prospetta alcuni interventi al fine di rendere più efficace l'attività di coordinamento in materia di vigilanza svolta nell'ambito di appositi Comitati dalle autorità nazionali competenti, e di una proposta di direttiva relative a modifiche della direttiva sui requisiti patrimoniali (COM(2008) 602), presentata dalla Commissione europea il 1 ottobre 2008.
Sottolinea che il rafforzamento della stabilità finanziaria e della vigilanza sui mercati finanziari a livello europeo sono due tra gli obiettivi di maggiore importanza concordati dal vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dei Paesi della zona euro che si è svolto lo scorso 12 ottobre 2008 a Parigi nonché dal Consiglio Ecofin nella riunione del 7 ottobre 2008.
Si tratta di iniziative di estrema rilevanza non soltanto per la tutela del risparmio

Pag. 264

e dell'economia europea, ma anche in quanto rappresentano passi significativi verso una maggiore ed effettiva integrazione e coordinamento dei sistemi di regolamentazione e vigilanza nazionali.
Attualmente, infatti, a fronte della realizzazione un mercato interno dei servizi finanziari, permangono una pluralità di autorità e discipline di regolamentazione e vigilanza che riducono l'efficacia della supervisione e generano costi per gli operatori.
Ritiene dunque fondamentale che - soprattutto in questa fase - il Parlamento definisca indirizzi sull'azione che il Governo dovrà assumere al riguardo nelle sedi europee. Se il comitato concorda sottoporrà all'Ufficio di presidenza della Commissione una richiesta di esame di tali atti.

Il Comitato concorda.

La seduta termina alle 9.45.

COMITATO PERMANENTE PER IL MONITORAGGIO SULL'ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL'UE

Mercoledì 15 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Nunziante CONSIGLIO.

La seduta comincia alle 9.45.

Comunicazioni del Presidente.

Nunziante CONSIGLIO, presidente, facendo seguito a quanto preannunciato nella prima riunione del comitato, illustra alcune proposte operative relative ai due principali ambiti di competenza.
Con riguardo alla valutazione sistematica dello stato di conformità dell'ordinamento italiano agli obblighi Unione Europea, propone di audire quanto prima il Prof. Adam, responsabile della suddetta struttura di missione, per una prima valutazione generale delle modalità di gestione delle procedure di infrazione in corso.
Con riguardo allo svolgimento dell'indagine conoscitiva sull'attuazione e sulle prospettive di riforma della legge n. 11 del 2005 si riserva di proporre ai colleghi, nella prossima seduta del comitato, un calendario delle possibili audizioni. Al riguardo, ricorda che il programma dell'indagine prevede l'audizione di diverse categorie di soggetti non soltanto in merito agli aspetti propriamente istituzionali e procedurali relativi alla attuazione della legge 11 del 2005 ma anche ai fini della valutazione dell'impatto della legge e, più in generale, del funzionamento dei meccanismi vigente in alcuni settori e materie specifici.
A suo avviso, potrebbe risultare utile al riguardo svolgere audizioni con i ministri competenti ed altri rappresentanti istituzionali e non istituzionali nonché di esperti della materia, in relazione ai seguenti settori: agricoltura, mercati finanziari, comunicazioni, trasporti e infrastrutture.
Si tratta, infatti, di ambiti che, per la peculiare incidenza della normativa europea o per la complessità dell'assetto istituzionale vigente si prestano ad un'analisi approfondita del quadro normativo vigente.
Invita i rappresentanti dei gruppi ad individuare, in vista della prossima seduta, eventuali ulteriori settori da approfondire nell'ambito dell'indagine.

Sandro GOZI (PD) in ordine alle audizioni da svolgere, riterrebbe utile poter affrontare anche i settori delle piccole e medie imprese, della fiscalità e dell'immigrazione.

La seduta termina alle 9.50.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 15 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato alle infrastrutture e trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 14.25.

Pag. 265

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza).

(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione - Relazione favorevole).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 9 ottobre 2008.

Mario PESCANTE, presidente, ricorda che la Commissione è oggi chiamata a proseguire l'esame - ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento - dei disegni di legge C. 1713 (Legge finanziaria 2009) e C. 1714 (Bilancio dello Stato per il 2009 e Bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011). Avverte che non sono stati presentati emendamenti, mentre è stato invece presentato un ordine del giorno al disegno di legge di bilancio (allegato 3), che invita il presentatore, on. Farinone, ad illustrare.

Enrico FARINONE (PD) illustra il proprio ordine del giorno.

Gianluca PINI (LNP), relatore, segnala come nell'illustrare i contenuti dei disegni di legge in esame aveva egli stesso segnalato la necessità - in attesa di conoscere nel dettaglio il bilancio previsionale del Programma 21.3 - di garantire un funzionamento ottimale del Dipartimento per le politiche comunitarie, con particolare riferimento, più che al CIACE, alla struttura di missione per le procedure di infrazione, che svolge un ruolo di particolare rilievo. Propone pertanto che l'ordine del giorno presentato dall'onorevole Farinone sia riformulato nel senso di togliere ogni riferimento specifico alle strutture presenti all'interno del Dipartimento delle politiche comunitarie, sia nella premessa che nel dispositivo dell'atto, anche tenuto conto del fatto che la destinazione delle risorse all'interno del Dipartimento ricade nella competenza discrezionale del Ministro, anche in funzione delle urgenze che di volta in volta si presentano. Ove il relatore accogliesse tale proposta di riformulazione il voto del suo gruppo sull'ordine del giorno sarebbe favorevole.

Lucio STANCA (PdL), nel condividere lo spirito dell'ordine del giorno, volto a garantire la piena operatività del Dipartimento per le politiche comunitarie, esprime anche apprezzamento per la politica di riduzione della spesa operata dal Governo nella direzione di una razionalizzazione delle risorse.
Fatte salve le premesse dell'ordine del giorno, propone una riformulazione del dispositivo del medesimo nel senso auspicato dall'onorevole Pini, prevedendo che il Governo si impegni «a considerare» - anziché «a garantire» - «che nell'ambito del taglio di risorse a carico del programma 21.3, quando verrà effettuata la ripartizione delle somme spettanti a ciascun centro di responsabilità, sia assicurato il pieno funzionamento del Dipartimento delle politiche comunitarie» . Verrebbero in tal modo soppressi dal dispositivo i riferimenti alle articolazioni interne del Dipartimento.

Enrico FARINONE (PD), ferma restando l'esigenza di mantenere la struttura complessiva dell'ordine del giorno, così come delineata nelle premesse, ritiene accoglibile la riformulazione del dispositivo proposta dall'onorevole Stanca.

Gianluca PINI (LNP), relatore, ribadisce quanto già evidenziato in ordine all'opportunità di evitare qualsiasi riferimento specifico, sia nelle premesse che nel dispositivo, alle articolazioni del Dipartimento. Ove una riformulazione in tal senso dell'ordine del giorno non venisse accolta preannuncia il voto contrario del gruppo della Lega Nord.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO si dichiara disponibile ad accogliere

Pag. 266

l'ordine del giorno, ove riformulato nel senso di escludere ogni riferimento alle articolazioni interne del Dipartimento delle politiche comunitarie, ossia mantenendo solamente i primi due capoversi della premessa e modificando il dispositivo come proposto dall'onorevole Stanca.

Gianluca PINI (LNP), relatore, propone di inserire il dispositivo dell'ordine del giorno, nella formulazione proposta dall'onorevole Stanca, nella proposta di relazione che si appresta a formulare. Ritiene che, in tal modo, possa essere dato il giusto peso, nonché maggiore incisività, alle preoccupazioni dell'onorevole Farinone, anche attraverso una indicazione alla Commissione di merito che perviene dalla XIV Commissione nel suo complesso.

Enrico FARINONE (PD) ritiene accoglibile la proposta avanzata dal collega Pini, e ritira pertanto l'ordine del giorno a sua firma.

Gianluca PINI (LNP), relatore, formula una proposta di relazione favorevole, di cui dà lettura (vedi allegato 4).

Enrico FARINONE (PD), pur avendo ritirato il proprio ordine del giorno, il cui dispositivo è confluito nella proposta di relazione presentata da relatore, non può che preannunciare, valutati nel complesso i provvedimenti in esame, il voto contrario del proprio gruppo.

Laura GARAVINI (PD) richiama l'attenzione dei colleghi sui tagli di risorse effettuati nel bilancio di previsione, alla tabella 6, in merito alle politiche per gli italiani all'estero, che risultano ridotte da 80 a 32 milioni di euro, ciò che equivale a circa i due terzi delle risorse precedentemente stanziate. Questa riduzione rischia di compromettere tutto l'impianto di tali politiche; si riferisce ad interventi quelli quello della diffusione della lingua italiana all'estero e dell'assistenza diretta, nonché al funzionamento della rete consolare, che rappresenta il biglietto da visita dell'Italia negli altri paesi.

Gianluca PINI (LNP), relatore, osserva come la questione sollevata dall'onorevole Garavini investa le competenze della Commissione Esteri e non della XIV Commissione, e non possa pertanto essere oggetto di rilievi nella proposta di relazione testé formulata. Rileva peraltro che - benché siano condivisibili le preoccupazioni di ordine generale manifestate dalla collega - spesso quelli che dovrebbero essere servizi per gli italiani all'estero sono disservizi, con sprechi e inefficienze che meritano di essere corretti.

Laura GARAVINI (PD) si dichiara senz'altro consapevole della necessità di rendere più efficienti, in alcuni casi, i servizi previsti per gli italiani all'estero - cita, ad esempio, la modernizzazione del sistema delle reti consolari, anche mediante una loro maggiore informatizzazione - ma deve rilevare come gli eventuali problemi esistenti non possano certamente trovare soluzione attraverso una riduzione degli stanziamenti.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole del relatore.
Nomina infine il deputato Pini relatore presso la Commissione Bilancio.

La seduta termina alle 14.55.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 15 ottobre 2008. - Presidenza del Presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 14.55.

Schema di decreto legislativo recante norme modificative delle disposizioni relative alla materia valutaria in attuazione del regolamento (CE) n. 1889/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2005, relativo ai controlli sul denaro contante in entrata nella Comunità o in uscita dalla stessa.
Atto n. 22.

(Esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

Pag. 267

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno.

Maurizio DEL TENNO (PdL), relatore, evidenzia come lo schema di decreto in oggetto abbia l'obiettivo di coordinare e sistematizzare le norme vigenti in materia valutaria, adeguandole al Regolamento CE n. 1889/2005, del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo ai controlli sul denaro contante in entrata nella Comunità o in uscita dalla stessa. Il fondamento giustificativo del Regolamento CE n. 1889/2005 risiede nella necessità di integrare le disposizioni della Direttiva 2005/60/CE (c.d. III direttiva antiriciclaggio) sul contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo internazionale.
Dal momento che tale direttiva ha perfezionato il meccanismo comunitario di controllo delle operazioni effettuate attraverso enti creditizi e finanziari e attraverso alcune tipologie di professioni, si è prospettato il rischio di incentivare l'aumento dei movimenti di denaro contante per finalità illecite: di conseguenza, si è ritenuto opportuno istituire un sistema di sorveglianza sul denaro contante in entrata e in uscita dal territorio della Comunità europea.
Il Regolamento CE n. 1889/2005 è dunque intervenuto al fine di garantire la sussistenza, tra i Paesi comunitari, di un livello equivalente di sorveglianza sui movimenti di denaro contante attraverso le frontiere dell'Unione europea, prevedendo, tra l'altro, l'obbligo - in capo ad ogni persona fisica che entri o esca dall'Unione - di dichiarare il trasporto di denaro contante di importo pari o superiore a 10.000 euro.
Lo schema di decreto legislativo in esame è, quindi, chiamato a trasporre nell'ordinamento interno tali novità.
Esso prevede all'articolo 1 una serie di definizioni tecnico-giuridiche, al fine di circoscriverne l'ambito applicativo. L'articolo 2 enuncia le finalità del provvedimento, mentre l'articolo 3 determina le modalità di attuazione dell'obbligo di dichiarazione di movimenti transfrontalieri di denaro contante per un importo pari o superiore a 10.000 euro. L'autorità deputata alla ricezione della dichiarazione viene individuata nell'Agenzia delle dogane. L'articolo 4 disciplina i poteri di accertamento e di contestazione in capo all'Agenzia delle dogane e alla Guardia di finanza. L'articolo 5 dà attuazione agli artt. 6-7 del Regolamento CE n. 1889/2005, disponendo la necessaria collaborazione e lo scambio di informazioni con le corrispondenti autorità di altri Stati membri, nonché con la Comunità europea. L'articolo 6 disciplina il sequestro delle somme di denaro che si trasferiscono o che si tentano di trasferire in violazione dell'articolo 3. L'articolo 7 introduce la possibilità di ricorrere all'oblazione immediatamente o entro dieci giorni dalla contestazione del mancato rispetto dell'obbligo di dichiarazione. L'articolo 8 disciplina l'attività istruttoria del procedimento attivabile qualora il soggetto a cui è stata contestata la violazione non si sia avvalso della facoltà oblatoria. L'articolo 9 commina una sanzione amministrativa pecuniaria per la violazione degli obblighi di comunicazione di cui all'articolo 3. L'articolo 10 stabilisce che la Guardia di finanza e l'Agenzia delle dogane debbano fornire al Comitato di sicurezza finanziaria (CSF), entro il 30 marzo di ogni anno, relazioni analitiche sulle attività rispettivamente svolte per prevenire e accertare le violazioni di cui al presente decreto. L'articolo 11 disciplina l'attività istruttoria e di gestione del procedimento amministrativo in materia di comunicazione valutaria statistica, prevedendo che la stessa si svolga presso la Banca d'Italia. L'articolo 12 individua alcune disposizioni oggetto di modifica. L'articolo 13 dispone l'abrogazione esplicita di alcune disposizioni superate dal presente decreto. L'articolo 14 reca una serie di norme volte a coordinare la disciplina vigente con le innovazioni apportate dallo schema di decreto in esame. L'articolo 15 prevede che dall'attuazione del decreto non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni pubbliche devono provvedere all'attuazione

Pag. 268

dei compiti derivanti dalle disposizioni del presente decreto con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. L'articolo 16 prevede che il decreto legislativo entri in vigore il 1o gennaio 2009.
Il provvedimento in esame appare conforme al dettato delle disposizioni comunitarie e non presenta, pertanto, aspetti problematici dal punto di vista della compatibilità con l'ordinamento comunitario.

Mario PESCANTE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 75 del 14 ottobre 2008, a pagina 3, prima colonna, nona riga, *le parole: «propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione audiovisiva a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.» sono sostituite con le seguenti: «avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche con la trasmissione televisiva attraverso il canale satellitare della Camera dei deputati.».