CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 ottobre 2008
75.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 5 NOVEMBRE 2008

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SEDE CONSULTIVA

Martedì 14 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 11.

Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
C. 1441-ter Governo.

(Parere alla X Commissione)
(Esame nuovo testo e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

Paolo RUSSO, presidente, avverte che la X Commissione ha trasmesso il nuovo testo risultante dall'esame degli emendamenti e che il parere delle Commissioni di settore sul medesimo testo dovrà essere espresso entro la giornata odierna.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, ricorda che il disegno di legge C. 1441-ter risulta dallo stralcio degli articoli vertenti su materie di competenza della X Commissione, già contenuti nel disegno di legge n. 1441, collegato alla manovra di finanza pubblica per il 2009. Il disegno di legge è stato poi esaminato dalla X Commissione, che ha apportato significative modifiche ed integrazioni al testo del Governo. In particolare, il nuovo testo contiene disposizioni in materia di reti di impresa, di riordino del sistema degli incentivi e delle agevolazioni a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, di riassetto della normativa sulla internazionalizzazione delle imprese e dei relativi enti, di lotta alla contraffazione, di energia, compresa l'energia nucleare.

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Per quanto riguarda le disposizioni che investono più direttamente la competenza della Commissione Agricoltura, si segnalano, in particolare, alcuni articoli, di seguito illustrati.
L'articolo 5-ter interviene sulla vicenda relativa alla trasformazione della natura giuridica dei consorzi agrari, stabilendo che il riconoscimento ai consorzi della qualificazione di società cooperative a mutualità prevalente (alla quale la normativa fiscale subordina il riconoscimento di una serie di agevolazioni) prescinda dagli specifici requisiti previsti al riguardo nell'articolo 2513 del codice civile (svolgimento dell'attività prevalentemente in favore dei soci e con l'apporto prevalente degli stessi), essendo sufficiente che lo statuto rispetti i requisiti previsti dal successivo articolo 2514 del codice. Tali requisiti riguardano il divieto di distribuire i dividendi e di remunerare gli strumenti finanziari offerti in sottoscrizione ai soci cooperatori in misura superiore ad un determinato limite, il divieto di distribuire le riserve fra i soci cooperatori e l'obbligo di devoluzione, in caso di scioglimento, dell'intero patrimonio sociale, dedotto il capitale sociale e i dividendi maturati, ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. Si ricorda che la normativa vigente (articolo 2 della legge n. 410 del 1999) attribuisce ai consorzi compiti di supporto all'attività agricola in generale, il che ha di fatto precluso loro la possibilità di ottenere il riconoscimento della mutualità prevalente sulla base delle disposizioni civilistiche vigenti. L'articolo proroga altresì a dodici mesi dalla entrata in vigore della legge il termine (attualmente fissato al 31 dicembre 2008) per l'adeguamento degli statuti dei consorzi alle disposizioni del codice civile e detta disposizioni sulla revoca dell'autorizzazione alla continuazione dell'impresa per i consorzi in liquidazione coatta amministrativa.
L'articolo 6, al fine di semplificare alcune procedure in materia di internazionalizzazione delle imprese, modifica tra l'altro l'articolo 5 della medesima legge, contenente la promozione di accordi di settore con le camere di commercio, il sistema associativo e le comunità all'estero, volti a favorire e incentivare, anche attraverso l'ICE, il coordinamento delle attività promozionali e la realizzazione di progetti di investimenti pluriennali nel campo della internazionalizzazione. A seguito delle modifiche apportate non è più prevista, fra l'altro, l'intesa con il Ministro delle politiche agricole.
L'articolo 10 interviene sulla disciplina del codice penale volta alla tutela dei diritti di proprietà industriale, inasprendone il quadro sanzionatorio.
In particolare, è riformulato l'articolo 473 del codice penale, modificando la fattispecie di contraffazione e alterazione dei marchi e introducendo la nuova fattispecie di usurpazione dei diritti di proprietà industriale e stabilendo che il reato si realizza sin dal deposito della domanda di registrazione o brevettazione. È altresì riformulato l'articolo 474 del codice penale, che regola la fattispecie di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, estendendone l'ambito di applicazione anche ai prodotti usurpativi. Inoltre, è prevista un'aggravante specifica per i delitti citati (l'aver commesso il fatto su ingenti quantità di merci ovvero con allestimento di mezzi ed attività continuative e organizzate) nonché la confisca obbligatoria delle cose inerenti i suddetti reati. Viene poi inasprita la pena della reclusione per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci (articolo 517 del codice penale).
La lettera e) del comma 1 aggiunge tra i delitti contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio, la fattispecie della contraffazione di indicazioni dei prodotti agroalimentari (nuovo articolo 517-ter del codice penale). La fattispecie prevede la punibilità - con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 1.000 a 6.000 euro - della contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari tutelate da leggi speciali, regolamenti comunitari o convenzioni internazionali ovvero l'introduzione, al fine di trarne profitto, di tali prodotti nel territorio dello Stato. In tali casi è

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disposta l'applicazione dell'articolo 517-bis, secondo comma, che prevede la facoltà per il giudice, in caso di particolare gravità o recidiva specifica, di disporre la chiusura dello stabilimento in cui il fatto è stato commesso, ovvero la revoca della licenza o delle autorizzazioni. Anche per tale fattispecie, a seguito di un emendamento approvato dalla X Commissione, si applica l'aggravante specifica dell'aver commesso il fatto su ingenti quantità di merci, ovvero attraverso l'allestimento di mezzi nonché di attività continuative e organizzate.
L'articolo 10, inoltre, al comma 2 aggiunge, a quelle previste attualmente dalle norme di contrasto alla criminalità mafiosa, ipotesi particolari di confisca obbligatoria dei beni di cui il condannato non può dimostrare di averne legittimamente la disponibilità. Alla lista di reati alla cui condanna o patteggiamento consegue la confisca obbligatoria, sono aggiunte le violazioni della disciplina penale della proprietà industriale di cui agli articoli 473 e 474 del codice penale, nelle sole ipotesi aggravate dell'articolo 474-bis (reati commessi su ingenti quantità di merce o mediante attività organizzate). Al comma 3, si prevede che le indagini per tali reati sono attribuite al pubblico ministero presso il tribunale del capoluogo del distretto di corte d'appello.
L'articolo 12 reca misure di natura processuale volte al contrasto della contraffazione. In particolare, il comma 1 estende la disciplina delle cosiddette indagini sotto copertura anche alle indagini per i delitti in questione, compreso quello di contraffazione di indicazioni dei prodotti agroalimentari (a seguito di un emendamento approvato dalla X Commissione). Il comma 2 introduce modifiche all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge n. 35 del 2005, che riguardano la disciplina sanzionatoria del consumatore consapevole di beni contraffatti (prevedendo fra l'altro la punibilità a solo titolo amministrativo dell'incauto acquisto, l'irrogabilità della sanzione a prescindere dall'accertamento della legittima provenienza e diminuendo l'entità della sanzione da irrogare).
L'articolo 13 reca modifiche al codice della proprietà industriale, anche attraverso una delega il Governo, e devolve alla cognizione di apposite sezioni specializzate i relativi procedimenti giudiziari.
Il comma 4-bis, introdotto dalla X Commissione, prevede l'istituzione, presso il Ministero dello sviluppo economico, del Consiglio Nazionale Anticontraffazione con funzioni di coordinamento delle azioni intraprese da ogni amministrazione al fine di migliorare l'insieme dell'azione di contrasto a livello nazionale. Sono inoltre attribuiti allo stesso Consiglio compiti di monitoraggio, studio di misure di contrasto, di sensibilizzazione e assistenza alle imprese, di informazione dei consumatori, di coordinamento con altre strutture omologhe di paesi esteri. Il Consiglio Nazionale Anticontraffazione è presieduto dal Ministro dello sviluppo economico ed è composto da rappresentanti di numerosi Ministeri, tra i quali anche il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali. Possono essere invitati ai lavori, senza diritto di voto, rappresentanti delle imprese e dei produttori.
L'articolo 31-ter introduce la previsione di una legge annuale per il mercato e la concorrenza, che dovrà contenere le disposizioni necessarie al fine di rimuovere gli ostacoli regolatori di carattere normativo o amministrativo all'apertura dei mercati, di promuovere lo sviluppo della concorrenza e di garantire la tutela dei consumatori, dando altresì attuazione ai pareri e alle segnalazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Monica FAENZI (PdL) propone di integrare il parere con un'osservazione volta a risolvere il problema, emerso recentemente, dell'assoggettamento a ICI dei fabbricati rurali. In particolare, si dovrebbe proporre una norma di interpretazione autentica dell'articolo 5, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, secondo la quale tale disposizione deve interpretarsi nel senso che nel reddito dominicale dei terreni agricoli è compresa la rendita attribuibile ai fabbricati rurali di cui all'articolo 9 del decreto-legge

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30 dicembre 1993, n. 557, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1994, n. 133, e successive modificazioni, ancorché gli stessi fabbricati risultino iscritti, con attribuzione di separata rendita, nel catasto dei fabbricati previsto dal citato articolo 9 del decreto-legge n. 557 del 1993.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), considerato che il testo della X Commisisone è stato appena trasmesso, chiede che si sospenda ora la discussione per poi riprenderla dopo l'esame dei documenti di bilancio.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che la Commissione deve esprimere il parere entro la giornata odierna, visto che il disegno di legge è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea in questa settimana. Peraltro, ritiene opportuno concluderne l'esame quanto prima per passare ad esaminare i documenti di bilancio.

Giuseppe RUVOLO (UdC), premesso che è prassi della Commissione consentire una pausa di riflessione dopo l'introduzione del relatore, invita a rispettare le regole fondamentali della procedura parlamentare, pur in presenza di uno stringente calendario di Assemblea.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) giudica negativamente la situazione in cui si trovano oggi la Commissione, il suo Presidente e lo stesso Governo, di fronte ad un testo completamente riformulato, sul quale non vi sono le condizioni per esprimere un parere. Per questi motivi, annuncia che il suo gruppo, ove la maggioranza intenda pervenire all'espressione del parere, non parteciperà alla votazione e si allontanerà dall'aula. Inoltre, deve registrare difficoltà anche nella maggioranza, vista l'assenza dei deputati della Lega Nord Padania.

Viviana BECCALOSSI (PdL) stigmatizza il fatto che le Commissioni competenti in sede consultiva non siano state messe in condizioni di esaminare in tempi adeguati il testo emendato, evento che peraltro si è verificato anche nelle passate legislature. Tuttavia, giudica positivamente il provvedimento, che contiene importanti disposizioni in tema di agropirateria e di consorzi agrari. Pertanto, ritiene che la Commissione debba procedere all'espressione del parere, per poi affrontare approfonditamente i documenti di bilancio.

Paolo RUSSO, presidente, ritiene che la vicenda odierna costituisca l'occasione per rappresentare in modo non formale il fastidio che avverte la Commissione per le condizioni in cui si trova a lavorare che vanno a detrimento dell'azione parlamentare: si tratta di una valutazione sul metodo certamente condivisa. Tuttavia, invita i colleghi dell'opposizione a partecipare ai lavori, esprimendo nel merito le posizioni che riterranno necessarie.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO, nel condividere le considerazioni del Presidente, rivolge un appello ai deputati dell'opposizione affinché partecipino al seguito dei lavori, cogliendo l'occasione per valutare il merito del provvedimento, che peraltro interviene su temi da tempo oggetto di dibattito. Inoltre, sottolinea che i tempi di esame ristretti dipendono dai ritardi maturati nel corso dell'esame da parte della X Commissione.

Giuseppe RUVOLO (UdC), prende atto dell'atteggiamento responsabile del Presidente e del rappresentante del Governo, ma ribadisce che, non avendo avuto il tempo di approfondire il contenuto del nuovo testo del disegno di legge, non può che esprimere il suo disagio per la situazione.

Massimo FIORIO (PD), condividendo le preoccupazioni di metodo formulate, sottolinea che la rilevanza di alcune parti del testo in esame avrebbe richiesto una riflessione più seria. Si riferisce, in particolare, alle norme sulla contraffazione, che nel settore agroalimentare si presenta con caratteristiche particolari, perché difficilmente il consumatore accetta consapevolmente

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di acquistare un alimento con indicazioni false.
In conclusione, ritiene che la Commissione dovrebbe astenersi dall'esprimere il parere, manifestando in tal modo il suo giudizio sulle condizioni in cui è chiamata ad operare.

Angelo ZUCCHI (PD), associandosi alle considerazioni critiche sul metodo, osserva che i ristretti tempi di esame non sono attribuibili all'attività parlamentare, ma a quella del Governo che, con un succedersi ininterrotto di decreti-legge, disegni di legge ed emendamenti, ingolfa il Parlamento e non consente ai diversi organi parlamentari gli adeguati approfondimenti. Per quanto riguarda il testo in esame, per esempio, sarebbe stato necessario analizzare gli effetti della disposizione sui consorzi agrari, che svolgono un ruolo essenziale sul territorio.
Ritiene pertanto opportuno che, per tutelare il ruolo della Commissione, queste valutazioni siano formalmente rappresentate almeno al Presidente della Camera, affinché siano sottoposte anche alla Conferenza dei presidenti di gruppo.

Paolo RUSSO, presidente, concordando, avverte che sottoporrà al Presidente della Camera la questione di una più adeguata organizzazione dei lavori, questione che incide sulla dignità del ruolo dei parlamentari e di tutte le Commissioni.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), ribadendo che il suo gruppo non parteciperà alla votazione e si allontanerà dall'aula, invita la Presidenza a cogliere questa occasione per evitare che in futuro la Commissione possa trovarsi in condizioni analoghe. Preannuncia inoltre la presentazione di emendamenti nel corso dell'esame in Assemblea.

(I deputati del gruppo PD si allontanano dall'aula).

Viviana BECCALOSSI (PdL), nel dichiarare di condividere la proposta di parere del relatore, osserva che in relazione al reato di contraffazione di indicazioni dei prodotti agroalimentari, vi è una sproporzione tra l'entità della pena detentiva (reclusione da uno a sei anni) e l'entità della pena pecuniaria (multa da 1.000 a 6.000 euro), che sembra davvero troppo esigua, anche in considerazione del valore economico delle contraffazioni.

Giuseppe ROMELE (PdL) concorda con il rilievo della collega Beccalossi.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, osserva che effettivamente l'importo della multa per il reato di contraffazione di prodotti agroalimentari appare esiguo, ma ritiene che, in linea di principio, qualsiasi importo può appare insufficiente e inadeguato rispetto alla gravità del reato. Invita inoltre - anche ai fini della presentazione di eventuali emendamenti in Assemblea - a tener presente che in aggiunta alla sanzione penale il responsabile è in ogni caso tenuto al risarcimento del danno nei confronti della parte privata lesa dalla contraffazione. Inoltre, nella sua proposta di parere sono contenute indicazioni per un sostanziale aggravamento delle sanzioni.

Luca BELLOTTI (PdL) invita il Governo a valutare le disposizioni sui consorzi agrari in liquidazione coatta amministrativa, che sembrano formulate in modo tale da mettere a repentaglio il lavoro fatto negli ultimi anni per uscire da condizioni di crisi, con particolare riferimento al caso in cui non sia stata presentata domanda di concordato. In tal senso, sarebbe necessario apportare le dovute correzioni nel corso dell'esame in Assemblea.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO valuta positivamente la proposta di parere del relatore.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con osservazioni, formulata dal relatore.

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Viviana BECCALOSSI (PdL) precisa di non aver insistito sulla questione della insufficiente entità della pena pecuniaria prevista per il reato di contraffazione di prodotti agroalimentari, ma desidera ribadire che la questione richiede di essere affrontata con sanzioni forti, adeguate alla gravità del fenomeno.

Paolo RUSSO, presidente, osserva che la sollecitazione potrà essere accolta, in vista delle successive fasi di esame.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, invita a non sottovalutare le proposte di aggravamento del quadro sanzionatorio contenute nel parere approvato.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.

Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei disegni di legge all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'8 ottobre 2008.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta dell'8 ottobre 2008 il relatore Faenzi ha svolto la relazione introduttiva.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene che l'avvitamento fra questione economica e questione sociale rappresenti il problema fondamentale del Paese e possa essere indicato, anche oltre l'attuale emergenza, con alcuni nomi chiari: prezzi, redditi, consumi, produzione.
Secondo i dati ISTAT, 14 milioni di lavoratori di lavoratori guadagnano meno di 1.300 euro al mese, il 15 per cento delle famiglie fatica ad arrivare a fine mese, il 28 per cento non può fare fronte ad una spesa imprevista, il 10 per cento è in ritardo con il pagamento di bollette, il 4 per cento non ha i soldi per spese alimentari, il 10 per cento per spese mediche, il 16 per cento per l'abbigliamento, mentre al Sud queste percentuali raddoppiano. Intanto l'inflazione tendenziale colloca l'Italia sopra la media europea dopo un anno in cui, viceversa, si era posizionata sotto la stessa media europea.
L'attuale inflazione, non ascrivibile alla domanda interna, né alle retribuzioni, si scarica senza riparo alcuno sui redditi medi e bassi mentre i contratti si stipulano con un ritardo medio di dodici mesi e sulla base di un'inflazione programmata che è meno della metà di quella reale. I consumi si riducono, come mai negli ultimi anni, le attività economiche orientate al mercato interno di indeboliscono, cresce l'incidenza della precarietà. Riprende a crescere la disoccupazione e si affaccia un picco di cassa integrazione. I dati sul prodotto interno lordo segnalano l'andamento recessivo come il tendenzialmente peggiore d'Europa. Di fronte a questa vera emergenza il Governo è muto.
Manca una politica economica, e quando c'è, è al rovescio. Il circolo vizioso non si rompe. Non è questione solo di assenza di risorse perché, quando si vuole, le risorse si trovano come si è visto negli ultimi mesi a proposito dell'ICI e dell'Alitalia, magari riducendo gli stanziamenti a quelle poche infrastrutture previste per il rilancio del Mezzogiorno ed, in particolare, della Calabria.
L'impennata preoccupante del fabbisogno colloca comunque il fabbisogno stesso al di sotto dell'evidente sovrastima del Governo, benché la solidità del risanamento degli ultimi due anni consentirebbe di guardare al pareggio di bilancio con margini di flessibilità.
Nel rendiconto dell'esercizio finanziario del 2007, a firma del ministro Tremonti, risulta che il 2007 si è chiuso con conti pubblici sensibilmente più favorevoli del previsto; che ciò è il risultato di una

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politica economica che ha perseguito l'obiettivo della crescita e del risanamento; e che ai risultati ottenuti hanno concorso sia le entrate sia le spese e, per le entrate, un grande contributo è derivato dalla lotta all'evasione fiscale, mentre l'espansione della spesa primaria è stata rallentata.
Non si può peraltro affermare che i frutti di questo risanamento siano andati all'agricoltura.
Infatti, con la manovra di bilancio, il Governo infligge un duro colpo al settore agricolo. I previsti tagli degli stanziamenti influiranno sulla produzione, sul reddito degli agricoltori, sull'occupazione, sulla competitività, sull'innovazione e sulla modernizzazione del settore.
Del resto, già il DPEF conteneva poche e negativi riferimenti al settore agricolo e, tra questi, indicava per il 2008 una forte contrazione del valore aggiunto in agricoltura(-2,2 per cento) che non aveva fatto sperare molto. Allo stesso modo, sono stati effettuati tagli nel settore primario con i decreti-legge n. 93 e n. 112 del 2008, con la promessa - propagandata - che in occasione della finanziaria si sarebbe potuto rilanciare il settore con il ripristino dei fondi sottratti e con l'impegno a destinare nuove ed ulteriori risorse. La legge finanziaria per il 2009, invece, si muove nella stessa direzione.
I tagli in agricoltura, che ammontano per il 2009 a 459 milioni di euro, pari al 25,6 per cento, metteranno in discussione il contributo del comparto alla crescita economica. L'incidenza percentuale degli stanziamenti di competenza del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali rispetto alla spesa finale del bilancio dello Stato si riduce dallo 0,3 per cento allo 0,2 per cento.
Se si analizza, poi, la composizione della spesa, si nota che i tagli si concentrano soprattutto sugli investimenti. Infatti, mentre la spesa corrente viene ridotta del 10,3 per cento, quella in conto capitale subisce una contrazione del 39,67 per cento, passando dai 940 milioni di euro dell'anno corrente a 568 milioni di euro del prossimo. In realtà, i programmi più importanti finanziati dal Ministero, che riguardano il sostegno allo sviluppo e la sostenibilità dei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e dei mezzi tecnici di produzione, subisce un taglio di 423 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2008, di cui ben 354 milioni riguardano la spesa in conto capitale (investimenti fissi, acquisti di terreni, contributi agli investimenti delle imprese e delle famiglie).
Nella sostanza, l'83 per cento dei tagli complessivi riguardano gli investimenti in un settore che per competere ha bisogno di innovazione, di crescita dimensionale, e di sostegno alle imprese colpite da calamità e da crisi di mercato.
Nonostante un fondamentale intervento, invocato dagli operatori del settore e sollecitato più volte anche attraverso ordini del giorno presentati dai deputati del Partito Democratico, per la stabilizzazione dell'IRAP e per la conferma delle proroghe fiscali, che assume anche un rilevante significato di circa 400 milioni di euro annui di minori entrate, bisogna riconoscere che con questa manovra economica e finanziaria l'agricoltura non conquista quella centralità nell'azione di Governo, che avrebbe dovuto occupare in un periodo come quello che viviamo, sempre caratterizzato da una forte impennata dei prezzi che contrae il potere di acquisto delle famiglie e diminuisce sensibilmente la domanda.
Ciononostante, desidera accogliere l'invito della relatrice Faenzi per addivenire ad un dibattito costruttivo che, più che verso una contrapposizione frontale e fatalmente sterile tra le parti politiche, si incentri sull'entità, senz'altro rilevanti, delle riduzioni degli stanziamenti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sui correttivi ragionevolmente praticabili nel rispetto dell'equilibrio generale della finanza pubblica.

Angelo ZUCCHI (PD) rileva con rammarico la notevole diminuzione delle risorse per il settore agricolo e, pur comprendendo come alcune misure varate dal Governo siano una diretta conseguenza della crisi economica, del rispetto dei

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parametri europei e della necessità di onorare la decisione di procedere al pareggio del bilancio per il 2011, non può condividere la scelta operata dal Governo di effettuare un taglio orizzontale degli stanziamenti. Pur manifestando dunque apprezzamento per la stabilizzazione dell'IRAP e per la proroga delle agevolazioni fiscali, rileva con preoccupazione l'azzeramento del Fondo di solidarietà nazionale, il taglio delle agevolazioni previdenziali, il taglio degli stanziamenti al settore bieticolo-saccarifero, il taglio delle risorse al piano irriguo e all'imprenditoria giovanile, e preannuncia la presentazione di emendamenti diretti ad accrescere la portata del provvedimento.

Carlo NOLA (PdL) fa presente che la maggioranza non nasconde la natura straordinaria e contingente della manovra finanziaria per il 2009, ma invita l'opposizione a collaborare affinché si possano introdurre alcuni correttivi che consentano di riallocare le risorse rendendo le nuove necessarie disposizioni meno dolorose. Preannuncia quindi la presentazione di emendamenti in tema di agevolazioni tributarie, di piano irriguo, e di Fondo di solidarietà nazionale, tanto necessario per rispondere prontamente ai danni derivanti da calamità naturali.

Sandro BRANDOLINI (PD) rileva come la crisi finanziaria in corso possa produrre ulteriori elementi di criticità rispetto alla pur criticabile manovra finanziaria del Governo per il 2009, viste le dichiarazioni del ministro Tremonti circa un eventuale reperimento di risorse per far fronte alla crisi internazionale a partire dai capitoli del bilancio.
Manifesta quindi preoccupazione per il fatto che la finanziaria non preveda alcun intervento per il sostegno dell'economia e dei consumi, a partire da quelli alimentari, ma intervenga in direzione diametralmente opposta rispetto a quella che sarebbe necessaria per rimettere in moto l'economia.
Nel concordare poi con coloro che hanno mosso rilievi critici per la soppressione degli stanziamenti per il Fondo di solidarietà nazionale, rileva come il provvedimento del Governo operi altri tagli indiscriminati in settori bisognosi di stanziamenti come è avvenuto per il Piano irriguo, per le misure di internazionalizzazione delle imprese e per l'avvio di processi di ammodernamento del settore agricolo.
Manifesta infine disponibilità al confronto e alla ricerca di intese per introdurre modifiche che possano attenuare l'impatto negativo delle nuove norme, anche in considerazione dell'attuale crisi economica in cui esse dovrebbero manifestare i propri effetti.

Isidoro GOTTARDO (PdL) ritiene che le giuste osservazioni critiche mosse dai colleghi non tengano però in alcun conto l'attuale carenza di risorse e la necessità di far fronte agli impegni europei in merito al contenimento del debito pubblico dell'Italia.
Ritiene viceversa prioritario che l'agricoltura si scrolli di dosso l'immagine di settore assistito e si doti di un indirizzo strategico che possa essere di guida per gli investitori, evitando il ripetersi di altalenanti e contrastanti indicazioni per gli agricoltori, come è accaduto per la politica agricola europea. È invece necessario che l'Europa si attrezzi di un quadro certo di riferimento che tenga in debito conto l'ambiente agricolo italiano, le sue produzioni tipiche e tradizionali.
Per quanto attiene poi ai tagli operati dal ministro Tremonti a quelle parti del bilancio ove più si manifestava una sottoutilizzazione, ritiene che oltre alla necessità di rendere più efficiente la spesa pubblica, vada tenuto presente l'effettiva esistenza di operatori in grado di cofinanziare i progetti, del tutto teorica. Con riferimento infine al Fondo di solidarietà nazionale rileva come la sua mancata attivazione rischia di creare condizioni di debolezza strutturali per le imprese agricole in caso di calamità naturali, visto anche l'alea a cui frequentemente soggiacciono molti agricoltori che preferiscono

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rinunciare a dotarsi di una assicurazione pur di salvaguardare una minima redditività dell'investimento agricolo.

Giuseppe RUVOLO (UdC) apprezza il richiamo della maggioranza ad operare di comune intesa per far fronte alla riduzione degli stanziamenti in agricoltura, anche a causa dell'attuale crisi economica. Manifesta quindi apprezzamento per alcune misure contenute nella legge finanziaria, come la stabilizzazione dell'IRAP e le misure riguardanti il pacchetto fiscale, ma osserva che il taglio orizzontale degli stanziamenti non ha operato nella direzione di ridurre e di combattere gli sprechi. Così è avvenuta per la riduzione del 25 per cento delle risorse per il piano irriguo nonostante che il ministro Zaia, nel corso della sua audizione in Commissione lo avesse indicato come prioritario soprattutto con riferimento agli interventi da compiere nelle zone interessate dai cambiamenti climatici.
Preannuncia quindi la presentazione di emendamenti per ripristinare gli stanziamenti precedentemente individuati.
Altro punto sensibile è quello costituito dal problema del credito agrario, in merito al quale auspica la istituzione di un apposito fondo di garanzia.
Esprime infine rammarico per la mancata individuazione di un piano antispeculazione in merito al problema della crescita dei prezzi, per il mancato finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale, per il mancato conferimento di risorse al capitolo delle crisi di mercato e in tema di lotta alla contraffazione per il quale chiede l'attivazione, altresì, di strumenti adeguati di controllo. Manifesta infine la disponibilità del suo gruppo per la risoluzione dei punti di criticità.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) ricorda che i problemi dell'agricoltura sono la risultante dell'azione di numerosi Governi in numerose legislature e quindi non è possibile attribuire particolari paternità anche se la politica dei tagli in agricoltura, dallo 0,4 allo 0,3 per cento, è stata inaugurata dal Governo Prodi. Peraltro, come dimostra l'attività del ministro Zaia, l'agricoltura è al centro delle preoccupazioni del Governo. Rileva, poi, con rammarico, come l'opposizione ometta di affrontare i problemi degli aumenti nei settori delle telecomunicazioni, della telefonia, della energia e delle tariffe autostradali per appuntarsi sugli aumenti dei prezzi del pane e della pasta che, in realtà, incidono in misura assai meno rilevante.
Manifesta, ciononostante, ampia disponibilità in merito alle problematiche sollevate e si riserva di evidenziare ulteriori aspetti nel prosieguo della discussione.

Giuseppina SERVODIO (PD) manifesta apprezzamento per la relazione dell'onorevole Faenzi e per l'andamento del dibattito, che giudica ampiamente costruttivo. Tiene a precisare, in merito alla dichiarazioni dell'onorevole Fogliato, che le due ultime leggi finanziarie varate dal Governo Prodi hanno mantenuto un trend positivo, come è stato riconosciuto dalle associazioni agricole.
Per quanto riguarda l'insieme della manovra di Governo, poi, pur comprendendo la necessità di effettuare dei tagli, anche in agricoltura, ritiene che tali misure avrebbero dovuto essere oggetto di una discussione nel merito, pur senza mettere in discussione i parametri indicati dall'Unione europea. Ritiene necessario quindi che sia dia vita ad alcuni emendamenti qualificanti per dotarsi, come prefigurato dall'onorevole Gottardo, di un indirizzo strategico. Lamenta infatti un approccio superficiale al tema dei tagli che ha portato, ad esempio, ad eliminare lo stanziamento per il Fondo di solidarietà nazionale mentre esso si risolve in un momento importante per lo sviluppo delle imprese agricole. Né i tagli possono essere motivati dalla contingente esistenza di avanzi di bilancio in determinati settori. È quindi necessario uno sforzo per ripristinare i fondi in alcuni capitoli di bilancio, assolutamente necessari per il mantenimento del sistema agricolo, con particolare riferimento alla filiera agroalimentare, alla dotazione di un piano antispeculazione, e all'attivazione di attività di ricerca. Ricorda

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altresì che per poter procedere ad altre attività legislative è comunque necessario dotarsi di apposita copertura finanziaria.
Occorre infine considerare che l'agricoltura è ormai materia regionale, come da dettato costituzionale, e ciò fa derivare l'esigenza di una riflessione su taluni enti inutili e viceversa sulla necessità di attivare ricerca, sperimentazione, programmi in materia forestale e biodiversità.
Auspica infine che il Governo e la maggioranza, di comune accordo con l'opposizione, sappiano dare un contributo positivo alla risoluzione dei problemi dell'agricoltura.

Massimo FIORIO (PD) rileva che la Commissione Agricoltura, anche in questa circostanza, si distingue per la sua capacità di dialogo, sin dall'intervento del relatore.
Rileva altresì che, per quanto riguarda le dinamiche dei prezzi, è inaccettabile la posizione di chi attribuisce al settore agricolo un ruolo preminente nei relativi aumenti. Si tratta di una questione sulla quale, attraverso apposita indagine conoscitiva, tutta la Commissione sta operando un significativo sforzo di analisi.
Per quanto riguarda la crisi finanziaria in atto, non ritiene augurabile - come sostenuto da esponenti della Lega - mettere in discussione alcuni fondamentali dell'economia, come la globalizzazione, che peraltro non è invenzione degli ultimi anni, ma è un processo radicato nella storia degli utlimi secoli. Piuttosto, va affermato che il confronto internazionale deve svolgersi su basi più serie.
In sostanza, ritiene che la questione da affrontare sia il ruolo dell'agricoltura, che deve recuperare il suo ruolo fondamentale. Da questo punto di vista, alcune misure contenute nella manovra del Governo lascano perplessi.
Innanzitutto, va rilevato che il Fondo di solidarietà nazionale - sul quale ora la maggioranza apprezzabilmente propone di intervenire - nel testo del Governo è azzerato. È vero che le risorse sono scarse, ma è anche vero che occorre saper individuare i temi imprescindibili. In tal senso, la Commissione dovrà esprimere un forte indirizzo al Governo, che dovrà riguardare anche altri temi prioritari, come quelli della qualità e della sicurezza alimentare. In proposito, occorrerà recuperare le risorse per i libri genealogici.
Invita poi a non trascurare la cosiddetta agricoltura di sussistenza, che svolge una funzione essenziale sia per la produzione di alimenti di qualità sia perchè consente la tutela del territorio e degli insediamenti umani in aree vulnerabili, per le quali sarebbero altrimenti necessarie ben altre risorse. La proroga delle agevolazioni per tale settore costituisce dunque un riconoscimento della sua funzione sociale.
Sottolinea infine che le critiche formulate dal suo gruppo alla manovra del Governo non hanno carattere strumentale, ma derivano da fondate preoccupazioni per l'agricoltura, un settore che chiede di uscire da una situazione di minorità.

Viviana BECCALOSSI (PdL) si associa alle considerazioni del colleghi del suo gruppo, dichiarando di concordare con molte delle preoccupazioni manifestate anche dai banchi dell'opposizione.
In particolare, condivide la necessità di reintegrare il Fondo di solidarietà nazionale, che consente alle aziende di far fronte ai rischi delle avversità atmosferiche. Infatti, se pure alcune regioni hanno già iniziato a lavorare per l'avvio di piani di promozione assicurativa per sopperire all'insufficienza dei fondi statali, si rende in ogni caso ancora necessario un fondo nazionale, in assenza di uniformità degli interventi regionali.
Propone inoltre di prevedere sgravi contributivi per l'agricoltura di montagna, per garantire il presidio del territorio e in conformità ai principi della multifunzionalità.
Per quanto riguarda il piano irriguo, ricorda che il precedente Governo Berlusconi ha affrontato la questione dopo decenni, garantendo cospicue risorse, non tutte utilizzate dalle regioni.

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In conclusione, ritiene che il quadro complessivo delle misure contenute della manovra possa essere migliorato con le modifiche indicate. In ogni caso, come dimostrato dall'attività del Ministro e del sottosegretario, per il Governo l'agricoltura è un settore fondamentale, sul quale investire, non solo per il suo rilievo economico, ma anche per il ruolo svolto sul piano della sicurezza alimentare e dell'immagine dell'Italia nel mondo.

Monica FAENZI, relatore, replicando, osserva che i numeri mostrano indubbiamente che vi è stata una riduzione delle risorse del comparto, ma in ogni caso occorre sentirsi parte di un insieme più vasto e farsi carico degli obiettivi generali in materia finanziaria indicati dal Governo e condivisi dal Parlamento. I tagli alle risorse riguardano tutti i settori e, in presenza di risorse scarse, le scelte politiche diventano fondamentali. Auspica pertanto che la Commissione sappia individuare alcuni qualificati correttivi, sui quali chiedere l'impegno anche del Governo. Al riguardo, come preannunciato, il recupero di risorse per il Fondo di solidarietà nazionale costituisce un obiettivo prioritario, che mette le aziende agricole al riparo da rischi gravi per la loro stessa sopravvivenza.

Il sottosegretario Antonio BUONFIGLIO, nel manifestare apprezzamento per il dibattito svoltosi, al di là della dinamica dei ruoli delle parti politiche, invita a considerare il quadro complessivo dell'azione del Governo, nella ristrettezza delle risorse. In particolare, invita la Commissione ad approfondire - eventualmente impartendo gli opportuni indirizzi - le scelte che il Governo si accinge a definire in materia di Fondo per le aree sottoutilizzate, frutto di un lavoro che ha radici lontane. Al riguardo, fa presente che si prevede di utilizzare 875 milioni di euro per distretti e filiere e che anche la parte non agricola del Fondo può essere destinata ad infrastrutture, anche irrigue, e alla ricerca. Per quanto riguarda il Fondo di solidarietà nazionale, si tratta di compiere uno sforzo per un ulteriore anno, fino alla messa a punto dei nuovi strumenti assicurativi che in sede europea stanno per essere definiti.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta prevista per domani, ricordando che il termine per la presentazione di emendamenti, ordini del giorno e proposte di relazione è fissato per oggi, alle ore 18.

La seduta termina alle 14.45.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari dell'8 ottobre 2008, a pagina 186, prima colonna, alla settima riga, dopo la parola «operare» aggiungere le seguenti parole «in autotutela, verificando la possibilità di sospensione del decreto di modifica e favorendo».