CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 ottobre 2008
75.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 14 ottobre 2008. - Presidenza del vicepresidente Gero GRASSI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Ferruccio Fazio e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi.

La seduta comincia alle 12.35.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 9 ottobre 2008.

Gero GRASSI, presidente, ricorda che nelle scorse sedute l'onorevole De Nichilo ha svolto la relazione e alcuni deputati sono intervenuti nel dibattito.

Livia TURCO (PD) rileva che i documenti in esame hanno il pregio della chiarezza, nel senso che rendono esplicita ed inequivocabile la volontà di confermare la scelta del Governo, compiuta con il decreto-legge n. 112 del 2008, di ridurre drasticamente le risorse. Di fronte ad una simile scelta, nella consapevolezza della

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situazione di crisi economica generale, il Partito Democratico sta dimostrando un forte senso di responsabilità. Tuttavia, non possono tacersi le preoccupazioni nei confronti di un'azione di Governo che non prevede politiche di sviluppo, di tutela dei redditi, di incremento dei consumi e della famiglia.
Rileva, in particolare, la mancanza di qualsiasi azione positiva in tema di politiche sociali e della famiglia e la sensibile riduzione delle risorse destinate a garantire i livelli essenziali di assistenza del servizio sanitario. Sottolinea, quindi, come l'unica preoccupazione del Governo appaia quella di ridurre drasticamente le spese e come tale circostanza spinga il Governo medesimo a svolgere una politica unilaterale, senza adeguata concertazione con le regioni e gli enti locali.
Valuta positivamente la conferma della possibilità di detrazione fiscale delle rette per gli asili nido, ma critica la riduzione degli stanziamenti per il Fondo nazionale delle politiche sociali così come l'intento del Governo di ridurre pesantemente la possibilità di usufruire dei permessi e congedi di cui alla legge n. 104 del 1992, come dispone un emendamento oggi presentato al disegno di legge 1441-quater. Quanto alla Carta sociale, ritiene positivo l'ampliamento dei destinatari, ma esprime perplessità per il fatto che lo stanziamento sia rimasto il medesimo previsto dal decreto-legge n. 112 del 2008, chiedendo al Governo se tale stanziamento è solo per il 2009, come sembrerebbe risultare dai documenti in esame. Evidenzia altresì il pesante taglio alle risorse destinate alla ricerca, nonostante le dichiarazioni del Governo fossero state di segno opposto e nel senso di voler dare un forte impulso a questo settore.
Con riferimento all'edilizia sanitaria, chiede ai rappresentanti del Governo chiarimenti in merito alla riduzione degli investimenti relativi ai programmi per la realizzazione, tra l'altro, di nuovi ospedali, di cui all'articolo 20 della legge n. 67 del 1988, sottolineando come la fortissima decurtazione delle risorse (da 1.6 miliardi a 403 milioni di euro per il 2008 e a 600 milioni di euro per il 2009) renderà impossibile la realizzazione di quanto programmato e concordato con le regioni. Ritiene, conclusivamente, che tale intervento di decurtazione sia di particolare gravità.

Vittoria D'INCECCO (PD) pur riconoscendo la situazione di crisi economica generale, che si riflette in particolar modo sugli enti locali e sui cittadini a basso reddito, ritiene possibile allocare diversamente le scarse risorse disponibili. In particolare, il Fondo nazionale per le politiche sociali potrebbe essere finanziato prelevando le risorse destinate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in relazione alle politiche per il sostegno della famiglia e della gioventù, nonché alle politiche antidroga. Tali politiche, infatti, potrebbero essere meglio gestite a livello locale.

Anna Margherita MIOTTO (PD), nel concordare con le osservazioni dell'onorevole Turco, alle quali si associa, sottolinea la gravità dei tagli di spesa apportati al settore della sanità. In particolare, esprime meraviglia per il taglio al finanziamento dei programmi di cui all'articolo 20 della legge n. 67 del 1988, dal momento che, per quanto le risulta, il Governo aveva preannunciato che avrebbe aumentato, e non ridotto, le relative risorse. Quanto al Fondo per le politiche sociali, chiede ai rappresentanti del Governo chiarimenti in merito al mancato disaccantonamento dei fondi accantonati nel 2008 (circa 231 milioni di euro) ed ai tagli operati per il 2009 (circa 300 milioni di euro). Chiede quindi quali siano gli intendimenti del Governo in merito agli stanziamenti destinati alla cosiddetta «carta sociale».

Il sottosegretario Carlo GIOVANARDI, con riferimento alle politiche antidroga, rileva che con decreto di variazione n. 105439, alla firma del Ministro dell'economia e delle finanze, sta per essere predisposto il trasferimento delle risorse relative al presente esercizio e a quelli precedenti, relative al Dipartimento politiche

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Antidroga, dallo stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, ai fini della corresponsione delle stesse alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per un ammontare di euro 12.840.516 in termini di competenza, euro 15.707.201 in termini di residui ad euro 8.714.135 in termini di cassa. Le risorse sono iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze sul capitolo n. 2113 (somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'attuazione delle politiche antidroga). Il capitolo è gestito dal centro di responsabilità Dipartimento del Tesoro. Sul medesimo capitolo, su richiesta della Presidenza del Consiglio dei ministri, sono allocate le risorse destinate alle politiche antidroga per gli anni 2009, 2010, 2011, con il seguente stanziamento: euro 10.460.686 per il 2009, euro 10.127.514 per il 2010 ed euro 10.297.124 per il 2011.
In base a quanto previsto dall'attuale testo della legge finanziaria per il 2009, gli stanziamenti destinati al finanziamento del Fondo per le politiche della famiglia, comprensivi dei tagli già definiti dal decreto-legge n. 112 del 25 giugno 2008, ammontano a 186.571 milioni di euro, a fronte dei 273.131 milioni di euro disponibili nel 2008.
Tale contrazione delle risorse sconta tuttavia la necessità della copertura finanziaria di determinati interventi effettuati sin dai primi mesi di Governo, tra i quali alcuni aventi ricadute per le famiglie (ICI, Piano Casa, eccetera). Ciò comporterà una riduzione del 32 per cento delle risorse utilizzabili a sostegno degli interventi a favore della famiglia.
In questo quadro, manifesta la sua intenzione di operare al fine di preservare le somme necessarie per il finanziamento della terza annualità del piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio educativi (cosiddetto «piano nidi»). Al contrario, non ritiene che, allo stato attuale, sarà possibile garantire il rifinanziamento degli interventi per la riorganizzazione dei consultori familiari, per la sperimentazione di iniziative di abbattimento dei costi per le famiglie con numero di figli pari o superiori a quattro e per la riqualificazione degli assistenti familiari (cosiddetta «triplice intesa»).
Sottolinea inoltre che, date le difficoltà economiche generali, anche le prospettive future appaiono incerte. Quanto, in particolare, alla «Carta sociale», rileva che mentre i flussi finanziari per il 2009 appaiono relativamente certi, quelli per gli anni successivi dovranno essere oggetto di valutazione. L'azione di Governo, in ogni caso, è volta alla razionalizzazione dell'allocazione delle risorse, anche tenendo conto delle politiche discutibili condotte da talune regioni, e il taglio lineare delle spese consente comunque di mantenere sostanzialmente inalterato il livello degli interventi di competenza statale in materia di sostegno alla famiglia. Vi è in ogni caso un impegno del Governo nei confronti delle famiglie bisognose, con figli portatori di handicap. Si conferma altresì lo stanziamento per le politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Il sottosegretario Ferruccio FAZIO, nel fornire le richieste di chiarimenti avanzate nella precedente seduta, con particolare riferimento al problema posto dall'onorevole Miotto circa il rispetto del patto per la salute, attesa la riduzione del Fondo sanitario nazionale, rileva che il Patto per la salute vigente è stato pienamente rispettato ed il finanziamento corrisponde esattamente a quello previsto dal Patto stesso. Per quanto riguarda gli anni successivi, invece, anche se non è stato possibile prevedere un aggancio all'incremento del PIL nominale, come le regioni auspicavano, anche se il tutto non era stato previsto nel patto per la salute, è stato comunque previsto un incremento superiore a quello del PIL reale.
In via generale, si desume che anche se si è in presenza di un programma generale di contenimento di tutta la spesa pubblica corrente primaria, la sanità ha ottenuto una specifica garanzia, tenuto conto che per la sua spesa è stato comunque previsto

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un incremento superiore all'incremento previsto per la ricchezza reale del paese. Tale operazione, ovviamente, è basata sull'ipotesi che ci sia un margine rilevante di riduzione dei costi.
L'intenzione del Governo non è diretta a conseguire detto contenimento attraverso la riduzione dei livelli essenziali di assistenza (L.E.A.), bensì mediante una iniziativa di rigorosa razionalizzazione di alcuni fattori di spesa quali: l'acquisto di beni e servizi, una gestione più razionale e virtuosa delle risorse umane, i processi di deospedalizzazione a favore di giusti incrementi dei servizi territoriali, e interventi per garantire l'appropriatezza delle prestazioni sanitarie. Nel contesto sopra descritto, eventuali e potenziali rimodulazioni delle prestazioni ricomprese nei livelli essenziali di assistenza sono in fase di valutazione, al fine di garantire nuove prestazioni da inserire negli stessi LEA, introducendo comunque criteri di appropriatezza.
Condividendo le preoccupazioni espresse circa gli stanziamenti per l'edilizia sanitaria pubblica di cui all'articolo 20 della legge n. 67 del 1988, auspica che siano presentate proposte emendative volte ad incrementare tali risorse.

Melania DE NICHILO RIZZOLI (PdL), relatore, intervenendo in sede di replica, si associa agli interventi e alle risposte esaustive fornite dai sottosegretari Fazio e Giovanardi e richiama quanto illustrato nella sua relazione introduttiva. Si riserva di presentare una proposta di relazione alla V Commissione dopo aver preso visione degli emendamenti.

Gero GRASSI, presidente, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 16. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprse, nonché in materia di energia.
Nuovo testo 1441-ter Governo.

(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Gero GRASSI, presidente, avverte che la Commissione deve esprimere il parere alla X Commissione entro la giornata odierna.

Lucio BARANI (PdL), relatore, illustra il provvedimento in titolo segnalando, in premessa, che esso ha un contenuto estremamente vasto ed eterogeneo, che deriva dallo stralcio del disegno di legge n. 1441, presentato dal Governo. L'Assemblea ha deliberato lo stralcio degli articoli 3, da 5 a 13, da 15 a 18, 22, 31 e 70, i quali sono confluiti nel disegno di legge n. 1441-ter, assegnato alla X Commissione. Il provvedimento in titolo che si compone di diciotto articoli attinenti ai diversi profili relativi alla promozione della realtà aziendale italiana all'internazionalizzazione delle imprese. In primo luogo pare opportuno specificare che con il termine «internazionalizzazione delle imprese» si indica una serie di attività piuttosto eterogenee, svolte da una pluralità di soggetti istituzionali. Tra queste si menzionano: l'azione di politica estera volta a promuovere la presenza delle imprese nazionali all'estero ovvero l'incremento delle esportazioni; la costituzione di sportelli unici per le imprese che operano all'estero; l'assistenza e la consulenza alle imprese svolta all'estero; il sostegno a iniziative di penetrazione commerciale; la concessione di crediti agevolati per l'esportazione e l'assicurazione degli stessi crediti; i finanziamenti diretti e la partecipazione, da parte di organismi societari sottoposti al controllo pubblico, in società finanziarie; il finanziamento di società miste all'estero. Tra gli aspetti più significativi del provvedimento in esame, si registra la delega legislativa al Governo perché, entro il termine di diciotto mesi, si provveda alla ridefinizione, al riordino e alla razionalizzazione degli enti operanti nel settore dell'internazionalizzazione delle imprese. Il Governo con questo disegno di legge collegata alla manovra finanziaria orienta la propria azione coerentemente con le finalità di politica economica e commerciale

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estera dell'Italia e della promozione del sistema economico del Paese su scala internazionale. Inoltre il provvedimento in esame vede attribuire un'altra delega al Governo sul fronte del riassetto normativo per i criteri e per la disciplina delle localizzazioni nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare. Per quanto concerne lo specifico ambito di competenza della Commissione, si segnala, in particolare, l'articolo 15, comma 2, il quale definisce i principi e i criteri direttivi per la delega al Governo di uno o più decreti legislativi di riassetto normativo per la localizzazione degli impianti di produzione dell'energia nucleare e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. In particolare, alla lettera b) del citato comma 2 dell'articolo 15 prevede che la delega al Governo abbia una specifica definizione dei livelli di sicurezza dei siti, che tengano conto della tutela della salute della popolazione e dell'ambiente.
Pertanto, condividendo il provvedimento nel suo complesso e in particolare quanto di competenza della Commissione formula una proposta di parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 13.30.