CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 ottobre 2008
71.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 8 ottobre 2008. - Presidenza del vicepresidente Silvia VELO, indi del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 9.35.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico.
Atto n. 25.

(Rilievi alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Silvia VELO, presidente, avverte che la IX Commissione è stata autorizzata del Presidente della Camera a trasmettere, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, i rilievi per le parti di competenza alla I Commissione sullo schema di regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico (atto n. 25). Ricorda in proposito che la IX Commissione dovrà trasmettere i propri rilievi in tempo utile a consentire alla I Commissione, alla quale l'atto in esame è

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stato assegnato ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, di esprimere il prescritto parere entro il 23 ottobre 2008.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore, illustra il contenuto dello schema in esame. In proposito osserva che lo schema di regolamento n. 25 ridefinisce l'assetto organizzativo del nuovo Ministero dello sviluppo economico, al quale l'articolo 1, commi 2 e 7, del decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, ha trasferito le funzioni già attribuite al Ministero del commercio internazionale e al Ministero delle comunicazioni (nonché le relative risorse finanziarie, strumentali e di personale). L'articolo 1 del provvedimento prevede la riorganizzazione del Ministero in quattro dipartimenti: Dipartimento per l'internazionalizzazione, per la politica industriale, per la competitività e la concorrenza; Dipartimento per l'energia; Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione; Dipartimento per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane. L'articolo 2 conferma le attribuzioni della Conferenza permanente dei Capi dei Dipartimenti, con funzioni di coordinamento generale sulle questioni comuni più rilevanti. Al Dipartimento per le comunicazioni, per gli affari generali e per le risorse umane - che interessa specificamente le competenze della IX Commissione - sono attribuite - in base all'articolo 17 - le funzioni in materia di: promozione, sviluppo e disciplina del settore delle comunicazioni; rilascio di titoli abilitativi; attività di pianificazione, controllo e vigilanza, ferma restando la competenza dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni; acquisizione di beni e servizi direttamente o in raccordo con le analoghe attività di competenza dei Dipartimenti; cura degli affari generali e della gestione del sistema informativo; reclutamento e amministrazione del personale. Il Dipartimento si articola in cinque uffici di livello dirigenziale generale: d.g. per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico; d.g. per i servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione; d.g. per la regolamentazione del settore postale; d.g. per gli affari generali e per le risorse umane; Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione, che opera sotto la vigilanza del Dipartimento. L'articolo 22 fissa le dotazioni organiche del Ministero, tramite rinvio alla allegata tabella A. La dotazione organica complessiva, rideterminata ai sensi dell'articolo 74 del decrto legge n. 112 del 2008, risulta di 3970 unità, 704 unità in meno rispetto all'organico dei tre dicasteri accorpati (4674 unità). L'articolo 23 prevede la possibilità di attribuire fino a 7 incarichi ispettivi, di consulenza, studio e ricerca ai dirigenti di prima fascia ai quali non sia affidata la titolarità di uffici dirigenziali e 2 incarichi presso gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro. Per i dirigenti di seconda fascia previsti nella dotazione organica non incaricati della direzione di uffici dirigenziali è prevista, invece, l'attribuzione fino a 12 incarichi presso i suddetti uffici.

Silvia VELO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro dello sviluppo economico.
Atto n. 26.

(Rilievi alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Silvia VELO, presidente, avverte che la IX Commissione è stata autorizzata del Presidente della Camera a trasmettere, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, i rilievi per le parti di competenza alla I Commissione sullo schema di regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro dello sviluppo economico (atto n. 26). Ricorda in proposito che la IX Commissione dovrà trasmettere i propri rilievi in tempo utile a consentire alla I Commissione, alla quale l'atto in esame è stato

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assegnato ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, di esprimere il prescritto parere entro il 23 ottobre 2008.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore, illustra il contenuto dello schema in esame. In proposito osserva che lo schema di regolamento n. 26 provvede a definire il nuovo assetto degli uffici di diretta collaborazione del nuovo Ministero dello sviluppo economico. L'aggregazione dei preesistenti uffici di diretta collaborazione comporta, secondo la relazione tecnico-finanziaria allegata, un risparmio del 21,02 per cento. Il provvedimento si compone di 10 articoli. L'articolo 1 reca le definizioni. L'articolo 2 indica il Ministro quale organo di direzione politica e individua gli uffici di diretta collaborazione di cui si avvale per l'esercizio delle funzioni di indirizzo politico amministrativo ad esso attribuite. Gli Uffici esercitano competenze di supporto al Ministro e di raccordo con l'amministrazione. Gli uffici di diretta collaborazione sono i seguenti: l'Ufficio di Gabinetto; la Segreteria tecnica del Ministro; il Segretario particolare del Ministro ; la Segreteria del Ministro; l'Ufficio legislativo; l'Ufficio del Consigliere diplomatico; l'Ufficio stampa; il Servizio di controllo interno ed i relativi uffici di supporto; le Segreterie dei Sottosegretari di Stato. L'articolo 3 definisce le funzioni di tutti gli uffici, delineandone le competenze, ad esclusione del Servizio del controllo interno (cui è dedicato l'articolo 4). L'ufficio di Gabinetto (di livello dirigenziale generale) coadiuva il Capo di Gabinetto per l'esercizio delle proprie competenze e di quelle delegate dal Ministro e può essere articolato in distinte aree organizzative; coordina i rapporti con gli altri organi costituzionali, con le autorità indipendenti e con il Consiglio di Stato, cura inoltre l'esame degli atti per l'inoltro alla firma del Ministro e dei Sottosegretari di Stato e le risposte agli atti parlamentari di controllo e indirizzo riguardanti il dicastero e il seguito ad essi dato. La segreteria tecnica svolge attività di supporto tecnico al Ministro. La segreteria del Ministro coordina gli impegni del Ministro, curandone l'agenda, la corrispondenza privata e i rapporti personali con gli altri soggetti pubblici: é diretta e coordinata dal Segretario particolare e dal Capo della Segreteria. L'ufficio legislativo cura le iniziative legislative e regolamentari dell'Amministrazione, garantendo la valutazione dei costi, la qualità del linguaggio, l'applicabilità delle norme e l'analisi dell'impatto e della fattibilità della regolazione, lo snellimento e la semplificazione della normativa; esamina i provvedimenti sottoposti al Consiglio dei ministri e di iniziativa parlamentare, cura il raccordo con l'attività normativa del Parlamento, i conseguenti rapporti con la Presidenza del Consiglio e le altre amministrazioni interessate, anche per l'attuazione di norme UE. L'ufficio del Consigliere diplomatico svolge attività di supporto al Ministro per i rapporti internazionali, comunitari e diplomatici. L'articolo 4 individua le funzioni del Servizio di controllo interno che, in particolare svolge attività di controllo strategico, valuta l'adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione di piani, programmi ed altri strumenti di determinazione dell'indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti ed obiettivi predefiniti; coadiuva il Ministro nella redazione della direttiva annuale (ex articolo 14, decreto legislativo n. 165 del 2001) per la definizione dei parametri di valutazione dell'attività degli uffici dirigenziali di livello generale; fornisce gli elementi di valutazione dei dirigenti; svolge analisi sull'attuazione di politiche e programmi specifici. La direzione del Servizio è affidata ad un organo collegiale composto da tre componenti (in carica per tre anni). L'articolo 5 stabilisce la complessiva dotazione di personale degli uffici (270 unità), le modalità di assegnazione del personale di prestito, l'attribuzione di incarichi ad esterni (esperti e consulenti) e le assunzioni a tempo determinato (collaboratori) entro limiti percentuali predefiniti. Il personale degli uffici può essere costituito da dipendenti del Ministero, da altri pubblici dipendenti, o - entro il limite del 20 per cento del suddetto contingente - da collaboratori assunti con contratto a

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tempo determinato da esperti e consulenti anche con incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, nel rispetto del criterio dell'invarianza della spesa. L'articolo 6 fissa i requisiti, i criteri di individuazione e la durata in carica dei responsabili degli uffici. I «capi» degli uffici sono nominati dal Ministro per un periodo massimo pari alla durata effettiva del mandato governativo, ferma restando la possibilità di revoca anticipata in caso di cessazione del rapporto fiduciario. L'articolo 7 definisce il trattamento economico dei responsabili degli uffici rinviando, per la relativa determinazione, alle modalità stabilite dall'articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001. L'articolo 8 concerne la dotazione delle segreterie dei Sottosegretari di Stato, a ciascuna delle quali, oltre al Capo della Segreteria, sono assegnate - al di fuori del contingente complessivo di cui all'articolo 5, comma 1 - fino ad un massimo di otto unità, scelte tra i dipendenti del Ministero o di altre pubbliche amministrazioni in posizione di aspettativa, fuori ruolo, comando o in altre analoghe posizioni. L'articolo 9 individua le modalità di gestione degli stanziamenti di bilancio nonché delle risorse umane e strumentali di cui è responsabile il Capo di Gabinetto. L'articolo 10, infine, abroga le norme regolamentari relative agli uffici di diretta collaborazione dei tre Ministeri accorpati e introduce la clausola dell'invarianza della spesa.

Silvia VELO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Atto n. 30.

(Rilievi alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Silvia VELO, presidente, avverte che la IX Commissione è stata autorizzata del Presidente della Camera a trasmettere, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, i rilievi per le parti di competenza alla I Commissione sullo schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (atto n. 30). Ricorda in proposito che la IX Commissione dovrà trasmettere i propri rilievi in tempo utile a consentire alla I Commissione, alla quale l'atto in esame è stato assegnato ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, di esprimere il prescritto parere entro il 23 ottobre 2008.
In sostituzione del relatore,illustra quindi il contenuto dello schema in esame. In proposito osserva che la IX Commissione è chiamata a esprimere i propri rilievi alla I Commissione sugli schemi di regolamento in esame, che riguardano il Ministero delle infrastrutture e trasporti. Tali atti regolamentari danno attuazione all'articolo 1 del decreto legge n. 85 del 2008, (convertito dalla legge n. 121 del 2008) recante «Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244», i quale ha modificato l'organizzazione del Governo, prevedendo, tra l'altro, l'accorpamento dei Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti. Lo schema di regolamento n. 30 reca organizzazione del Ministero delle infrastrutture e trasporti. Nella relazione viene sottolineato che lo schema risponde all'obbligo, dettato dall'articolo 1, comma 16, del citato decreto legge n. 85 del 2008, di assicurare che per le nuove strutture risultanti dal processo di riorganizzazione, la somma dei limiti delle spese strumentali e di funzionamento sia ridotta almeno del 20 per cento. Il provvedimento adegua inoltre il processo di riorganizzazione anche alle misure di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione degli assetti organizzativi esistenti previste dall'articolo 74, comma 1, del decreto legge n. 112 del 2008. L'articolo 1 dello schema di regolamento attribuisce al Ministero le funzioni di cui all'articolo 42 del decreto legislativo n. 300 del 1999: a) programmazione, finanziamento, realizzazione e gestione

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delle reti infrastrutturali di interesse nazionale, b) edilizia residenziale: aree urbane; c) navigazione e trasporto marittimo; vigilanza sui porti; demanio marittimo; sicurezza della navigazione e trasporto nelle acque interne; programmazione, previa intesa con le regioni interessate, del sistema idroviario padano-veneto; aviazione civile e trasporto aereo; d) trasporto terrestre, circolazione dei veicoli e sicurezza dei trasporti terrestri; d-bis) sicurezza e regolazione tecnica, salvo quanto disposto da leggi e regolamenti, concernenti le competenze disciplinate dall'articolo 41 e dal presente comma, ivi comprese le espropriazioni; d-ter) pianificazione delle reti, della logistica e dei nodi infrastrutturali di interesse nazionale, realizzazione delle opere corrispondenti e valutazione dei relativi interventi; d-quater) politiche dell'edilizia concernenti anche il sistema delle città e delle aree metropolitane. Il ministero esercita anche le funzioni di Organismo Investigativo in materia di incidenti ferroviari, di cui all'articolo 18 del decreto legislativo n. 162 del 2007. Va ricordato che lo stesso articolo 1 assoggetta alla vigilanza del Ministero l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, mentre l'articolo 2, comma 4, dispone la dipendenza funzionale dal Ministro del Comando generale del corpo delle Capitanerie di Porto.
L'articolo 2 dello schema di regolamento struttura l'organizzazione ministeriale in due dipartimenti, ognuno dei quali è articolato in nove direzioni generali. Nel primo dipartimento - denominato «Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali ed il personale» - sono confluite le undici direzioni generali del preesistente Ministero delle infrastrutture, mentre nel secondo dipartimento, denominato «Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici», sono confluite le direzioni generali facenti capo al preesistente Ministero dei trasporti. A livello periferico, l'articolo 2 prevede quali organi decentrati del Ministero: nove Provveditorati interregionali per le opere pubbliche, funzionalmente dipendenti dal Dipartimento per le infrastrutture e cinque Direzioni generali territoriali dipendenti dal Dipartimento per i trasporti. Le competenze dei dipartimenti vengono indicate dall'articolo 3. Al comma 2 del medesimo articolo viene altresì disposto che i Dipartimenti e il Comando generale del corpo delle Capitanerie di porto (che dipende funzionalmente dal Ministro, ai sensi del comma 4 dell'articolo 2 del presente schema) costituiscono centri di responsabilità amministrativa, ai sensi dell'articolo 3, del decreto legislativo n. 279 del 1997. Gli articoli 5 e 6, relativi ai due dipartimenti del Ministero, ne disciplinano l'articolazione in direzioni generali e le relative funzioni. Il secondo dipartimento, in particolare, è suddiviso in nove Direzioni generali. Rispetto al precedente assetto, risultano accorpati il Dipartimento per i trasporti aereo e marittimo, per gli affari generali, il personale e i servizi informativi (all'interno del quale operava, tra le altre, la Direzione generale del trasporto marittimo, lacuale e fluviale) ed il Dipartimento per i trasporti terrestri e il trasporto intermodale. L'articolo 7 dello schema individua le attribuzioni del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera nell'ambito di quelle già assegnate allo stesso dal Codice della Navigazioni e dalle altre leggi speciali. L'organizzazione dei Provveditorati interregionali per le opere pubbliche viene disciplinata dagli articoli 8, 9 e 10 che riproducono, nella sostanza, i corrispondenti articoli (3, 4 e 5) del precedente regolamento di organizzazione. L'articolo 11 definisce l'organizzazione delle cinque Direzioni generali territoriali, quali articolazioni periferiche del Ministero, dipendenti funzionalmente dal Dipartimento per i trasporti; l'articolo 12 ne indica le funzioni in modo descrittivo; l'articolo 13, infine, individua i criteri di razionalizzazione delle strutture, qualità e quantità dei servizi svolti come principi cardini sulla base dei quali strutturare l'organizzazione delle Direzioni. Relativamente all'organizzazione periferica, nella relazione illustrativa viene evidenziato che non è stata posta in essere la procedura prevista ai sensi dell'articolo 1, comma 404, lettera c), della legge n. 296 del 2006,

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in quanto il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti risulta essere strutturato, con esplicito riguardo alle strutture periferiche, su basi pluriregionali, che già assicurano la piena funzionalità, in termini di efficacia e di efficienza, dell'esercizio delle competenze loro affidate. L'articolo 14 rinvia alla tabella A allegata l'individuazione della dotazione organica complessiva del personale del Ministero, mediante l'istituzione del ruolo unico del personale non dirigenziale e del ruolo del personale dirigenziale del Ministero. Come sottolineato nella relazione tecnica, il numero di dirigenti di prima fascia risulta ridotto 6 unità (da 53 a 47). Relativamente al contingente dirigenziale di seconda fascia si registra una riduzione di 31 unità (da 310 a 279). L'articolo 15 prevede, in ossequio al disposto dell'articolo 4, comma 5, del decreto legisaltivo n. 300 del 1999, la verifica ogni due anni dell'organizzazione del Ministero, al fine di accertarne la funzionalità e l'efficienza. L'articolo 16, infine, abroga i due regolamenti di organizzazione dei preesistenti ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, mentre l'articolo 17 reca l'usuale clausola di invarianza finanziaria.

Silvia VELO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Atto n. 31.

(Rilievi alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che la IX Commissione è stata autorizzata del Presidente della Camera a trasmettere, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, i rilievi per le parti di competenza alla I Commissione sullo schema di regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (atto n. 31). Ricorda in proposito che la IX Commissione dovrà trasmettere i propri rilievi in tempo utile a consentire alla I Commissione, alla quale l'atto in esame è stato assegnato ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, di esprimere il prescritto parere entro il 23 ottobre 2008.

Settimo NIZZI (PdL), relatore, illustra il contenuto dello schema in esame. In proposito osserva che lo schema di regolamento n. 31 reca la disciplina degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. L'articolo 1 reca le definizioni. L'articolo 2 indica il Ministro quale organo di direzione politica e individua gli uffici di diretta collaborazione di cui si avvale per l'esercizio delle funzioni di indirizzo politico amministrativo ad esso attribuite ai sensi degli artt. 4 e 14, comma 2, del decreto legisaltivo n. 165 del 2001. Gli Uffici esercitano competenze di supporto al Ministro e di raccordo con l'amministrazione. Gli uffici di diretta collaborazione sono: l'ufficio di Gabinetto; la segreteria del Ministro; l'ufficio legislativo; la segreteria tecnica del Ministro; l'ufficio stampa; il servizio di controllo interno; le segreterie dei vice Ministri, ove nominati; le Segreterie dei Sottosegretari di Stato. L'articolo 3 definisce le funzioni di tutti gli uffici, delineandone le competenze, ad esclusione del Servizio del controllo interno (cui è dedicato l'articolo 4). L'ufficio di Gabinetto coadiuva il Capo di Gabinetto per l'esercizio delle proprie competenze e di quelle delegate dal Ministro; coordina i rapporti con gli altri organi costituzionali, comunitari, con le autorità indipendenti e con il Consiglio di Stato. Il Consigliere diplomatico assiste il Ministro nelle attività in campo internazionale e predispone tutti gli adempimenti funzionali alla partecipazione di questo presso organismi internazionali e comunitari fornendo il necessario supporto informativo. Spetta al Capo di Gabinetto definire l'organizzazione di tutti gli uffici di diretta collaborazione

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d'intesa con i rispettivi responsabili; il Ministro ha, infine, la facoltà di nominare un numero massimo di due Vice Capi di Gabinetto. La segreteria del Ministro, di cui fa parte il Segretario particolare, coordina gli impegni del Ministro, provvedendo alla elaborazione dei suoi interventi in raccordo con gli altri Uffici di diretta collaborazione, é diretta e coordinata dal Segretario particolare e dal Capo della Segreteria, che coadiuvano ed assistono il Ministro negli organismi a cui partecipa, adempiendo, su suo mandato, a compiti specifici. L'ufficio legislativo cura le iniziative legislative e regolamentari dell'Amministrazione, garantendo la valutazione dei costi, la qualità del linguaggio normativo, l'applicabilità delle norme e l'analisi dell'impatto e della fattibilità della regolazione, lo snellimento e la semplificazione della normativa; esamina i provvedimenti sottoposti al Consiglio dei ministri e di iniziativa parlamentare, cura le risposte agli atti di sindacato ispettivo nonché il raccordo con l'attività normativa del Parlamento, e i rapporti con gli altri soggetti istituzionali, i conseguenti rapporti con la Presidenza del Consiglio e le altre amministrazioni interessate, anche per l'attuazione di norme UE, i rapporti con le autorità indipendenti, Conferenza stato-regioni e la legislazione regionale d'interesse del dicastero. Sovrintende, al contenzioso internazionale, comunitario e costituzionale. La segreteria tecnica svolge attività di supporto tecnico per elaborazione e monitoraggio delle politiche relative alle infrastrutture ed i trasporti, promuove iniziative ed elabora documenti, indagini e rapporti e cura l'organizzazione e la partecipazione a tavoli di concertazione e approfondimento scientifico. L'Ufficio stampa cura i rapporti con gli organi di informazione monitorando l'informazione nazionale ed estera. L'articolo 4 disciplina il Servizio di controllo interno che svolge le attività di valutazione e controllo di gestione di cui all'articolo 6 del decreto legislativo n. 286 del 1999. In base ad un decreto del Ministro, le suddette attività vengono svolte o da un organo monocratico ovvero composto da tre componenti scelti tra esperti in materia di organizzazione amministrativa, tecniche di valutazione, analisi e controllo; uno dei componenti è individuato tra i dirigenti di prima fascia Al Servizio è assegnato un contingente massimo di 12 unità. Il Servizio redige, infine, una relazione semestrale in ordine ai risultati delle valutazioni effettuate suggerendo i miglioramenti di funzionalità necessari potendo, a tale scopo, accedere agli atti e ai documenti nelle disponibilità dell'amministrazione. L'articolo 5 stabilisce la complessiva dotazione di personale degli uffici in 148 unità (ad esclusione di quello del servizio controllo interno, delle segreterie dei vice Ministri e dei Sottosegretari di Stato), le modalità di assegnazione del personale, l'attribuzione di incarichi ad esterni (esperti e consulenti) e le assunzioni a tempo determinato (collaboratori) entro limiti percentuali predefiniti. Il personale degli uffici può essere costituito da dipendenti del Ministero, da altri pubblici dipendenti, o - entro il limite del 5 per cento del suddetto contingente - da collaboratori assunti con contratto a tempo determinato da esperti e consulenti anche con incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, nel rispetto del criterio dell'invarianza della spesa. Inoltre, nell'ambito del contingente complessivo, continua ad essere prevista la possibilità di individuare fino a 7 posizioni di funzioni dirigenziali di seconda fascia, per lo svolgimento di incarichi attinenti ai compiti di diretta collaborazione. Gli incarico di livello dirigenziale di cui all'articolo 3 ed altri eventuali incarichi dirigenziali generali si intendono aggiuntivi rispetto al contingente sopra individuato. L'articolo 6 fissa i requisiti, i criteri di individuazione e la durata in carica dei responsabili degli uffici. In particolare, il Capo di Gabinetto è nominato fra magistrati ordinari amministrativi e contabili, avvocati dello Stato o persone, anche estranee alla PA, in possesso di capacità adeguate alle funzioni da svolgere, avuto riguardo ai titoli professionali, culturali e scientifici

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e alle esperienze maturate; il Capo dell'ufficio legislativo é nominato fra i magistrati ordinari amministrativi e contabili, avvocati dello Stato e consiglieri parlamentari, fra dirigenti delle pubbliche amministrazioni, nonché fra docenti universitari, avvocati in possesso di adeguata capacità ed esperienza nel campo della consulenza giuridica e legislativa e della progettazione e produzione normativa. I «capi» degli uffici sono nominati dal Ministro per un periodo massimo pari alla durata effettiva del mandato governativo, ferma restando la possibilità di revoca anticipata in caso di cessazione del rapporto fiduciario. L'articolo 7 definisce il trattamento economico dei responsabili degli uffici rinviando, per la relativa determinazione, alle modalità stabilite dall'articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, e prevedendo la corresponsione di un trattamento onnicomprensivo articolato in una voce retributiva fondamentale e in un emolumento accessorio, variamente rapportati - in relazione ai diversi incarichi - ai corrispondenti trattamenti dei dirigenti del Ministero. L'articolo 8 concerne la dotazione delle segreterie dei vice Ministri e dei Sottosegretari di Stato, a ciascuna delle quali, oltre al Capo della Segreteria, sono assegnate - al di fuori del contingente complessivo di cui all'articolo 5, comma 1 - fino ad un massimo di otto unità, scelte tra i dipendenti del Ministero o di altre pubbliche amministrazioni in posizione di aspettativa, fuori ruolo, comando o in altre analoghe posizioni L'articolo 9 individua le modalità di gestione degli stanziamenti di bilancio, nonché delle risorse umane e strumentali di cui è responsabile il Capo di Gabinetto. L'articolo 10 abroga le norme regolamentari relative agli uffici di diretta collaborazione dei due Ministeri accorpati, ed introduce la clausola dell'invarianza della spesa.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 8 ottobre 2008 - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 10.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.

Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 7 ottobre 2008.

Mario VALDUCCI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha illustrato i provvedimenti in esame. Avverte, quindi, che non sono stati presentati emendamenti, ordini del giorno o proposte di relazione.

Mario LOVELLI (PD) manifesta preliminarmente contrarietà e disappunto per l'organizzazione dei lavori della Commissione. Il termine eccessivamente ristretto, concesso per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno, ha infatti impedito ai commissari di svolgere al meglio il proprio ruolo, così come il mancato completamento dell'audizione del Ministro Matteoli sulle linee programmatiche

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del suo dicastero non ha permesso l'espressione di un parere incisivo e documentato. Ricorda in proposito come già le modalità di discussione del precedente provvedimento relativo alla manovra economica e finanziaria, ovvero il decreto-legge n. 112 del 2008 approvato dal Parlamento con voto di fiducia la scorsa estate, avessero reso sostanzialmente inutile il lavoro in Commissione. Entrando nel merito dei provvedimenti, rileva incoerenza tra le parole pronunciate dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteoli, che da un lato aveva accusato il precedente esecutivo di centrosinistra di aver prodotto il blocco sugli interventi infrastrutturali a causa del «fondamentalismo del «no»», e promesso dall'altro un piano di lavori prioritari per 43 miliardi, di cui 14 riservati alle linee ferroviarie ad alta velocità, senza peraltro computare quelli destinati alla tratta Torino-Lione. Dalle cifre della legge finanziaria, invece, emerge un quadro completamente diverso che autorizza i timori circa il sostanziale azzeramento degli interventi previsti dalla legge obiettivo. I tagli di spesa generalizzati rischiano di vanificare il ripristino della validità dei contratti stipulati con i general contractor ed impediscono di intervenire con efficacia in materia di sicurezza stradale e di trasporti ferroviari e marittimi. Il Piano generale per la mobilità, inoltre, resta sostanzialmente fermo e si rischia di non sfruttare al meglio le opportunità offerte dal passaggio fondamentale che avverrà tra il 2009 e 2010, quando la tratta ad alta velocità Milano-Roma-Napoli lascerà disponibili importanti tracciati ferroviari. Ribadisce la bocciatura netta ad una manovra attenta soltanto alla compatibilità dei saldi di bilancio, senza pensare allo sviluppo globale dell'economia e al ruolo di traino che in tal senso il settore dei trasporti potrebbe svolgere. Conclude, infine, annunciando che il Partito democratico non farà comunque mancare il proprio apporto costruttivo, qualora lo stesso sia tenuto in debito conto, come si avrà modo di argomentare nel prosieguo del dibattito presso la Commissione di merito e in Aula.

Mario VALDUCCI, presidente, intende precisare che l'organizzazione dei tempi di esame del provvedimento in titolo è stata deliberata in sede di Ufficio di presidenza. Fa presente peraltro che nell'odierna seduta della Commissione vi sarà ampio spazio per il dibattito, ferma restando la sua disponibilità affinché, ove ritenuto opportuno, l'esame dei disegni di legge di bilancio e finanziaria possa concludersi anche nella giornata di domani.

Silvia VELO (PD) riconosce la validità dei chiarimenti forniti dal presidente, che tuttavia definisce essenzialmente formali. Non ritiene peraltro che avere qualche ora in più a disposizione possa sanare il vulnus arrecato comunque al Parlamento, che è stato sostanzialmente espropriato del proprio ruolo già a seguito dell'approvazione, col voto di fiducia, del decreto-legge relativo alla manovra finanziaria presentato la scorsa estate. Avverte che la situazione, così come emerge dalla nota di aggiornamento al Documento di programmazione economica e finanziaria, è assai grave, con crescita sostanzialmente ferma a fronte di una fortissima crisi finanziaria internazionale. In tale contesto la manovra appare inadeguata in quanto manca di rispondere alla priorità più urgente, rappresentata dal rilancio della domanda interna realizzato tramite il sostegno a salari e pensioni. Reputa assai grave lo scarto tra inflazione programmata e inflazione reale, introdotto a suo tempo dal centrosinistra per contenere la spirale inflazionistica, che tuttavia nella misura prevista dal Governo arreca un danno gravissimo a salari e pensioni e appare come una scelta irresponsabile. Mancano inoltre le risorse per la social card, strumento comunque giudicato inadeguato e poco dignitoso, così come appare incerta la restituzione ai comuni del mancato gettito ICI. Riguardo al settore dei trasporti, sottolinea come i tagli non si siano concentrati sulla parte corrente, ma in quella in conto capitale. Rileva infatti come siano state sottratte risorse al sistema portuale, ai trasporti locali, alla sicurezza stradale, a quella del trasporto marittimo e del trasporto merci,

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mentre modeste ed insufficienti somme siano state destinate alla viabilità stradale e al trasporto ferroviario. Allo stesso tempo, invece, risultano tuttora assai ingenti le spese previste per il personale ministeriale. Ricorda come il Ministro Matteoli, in sede di audizione sulle linee programmatiche del proprio dicastero, abbia elencato una lista dei desideri, senza tuttavia indicare le risorse per realizzarla, auspicando in proposito che lo stesso Ministro possa dare rassicurazioni in occasione del suo ritorno in Commissione. Ribadisce quindi il proprio sconcerto per la distanza tra le affermazioni fatte da esponenti del Governo, peraltro pronti a sottolineare i limiti dell'esecutivo precedente, e una realtà in cui il termine più utilizzato per descrivere la sostanza della legge finanziaria è quello di riduzione. Respinge, quindi, l'ineluttabilità dei tagli operati dal Governo, ricordando come l'abolizione dell'ICI, su cui il centrosinistra era già intervenuto a vantaggio dei redditi più bassi, abbia sottratto risorse che sarebbero potute essere indirizzate a misure più incisive, senza che tale intervento abbia portato vantaggi al Paese. Giudica invece positiva la proroga degli accordi nel settore dell'autotrasporto, dichiarando in proposito di aver sottoscritto un atto di sindacato ispettivo presentato dal collega Sarubbi e volto a chiedere lo stanziamento delle somme ancora non messe in previsione. In conclusione, ribadisce come il metodo utilizzato dal Governo nel varo della manovra finanziaria abbia impedito alla Commissione di incidere con incisività e la profonda perplessità sulla situazione infrastrutturale del Paese, rilevando tuttavia che il Partito democratico intende adoperarsi per dare il proprio contributo costruttivo.

Beatrice LORENZIN (PdL) dichiara innanzitutto di non condividere le osservazioni critiche svolte dai rappresentanti dell'opposizione sull'impostazione di fondo della manovra di finanza pubblica predisposta dal Governo. Con particolare riferimento all'intervento del deputato Lovelli, fa presente che il presunto «tesoretto» del Governo della scorsa legislatura non è mai stato riscontrato all'interno dei conti pubblici italiani. Più in generale, osserva come l'azione di quell'esecutivo non abbia prodotto risultati significativi nel settore delle infrastrutture, rallentando invece la realizzazione delle grandi opere a causa delle divergenze insorte in seno al Governo stesso. Un giudizio serio sulla manovra di finanza pubblica all'esame del Parlamento non può non tenere conto della congiuntura internazionale e degli effetti negativi che si sono ripercossi sull'economia nazionale. Si riferisce, in particolare, all'aumento del costo del petrolio, che ha dato origine ad aumenti improvvisi nei settori alimentare ed energetico. Di fronte ad una situazione come quella che sta attraversando l'economia internazionale, lo stato dei conti pubblici italiani impedisce al Governo di aumentare la pressione fiscale, come pure di aumentare l'indebitamento pubblico, con l'obiettivo di ottenere consensi da parte dell'opinione pubblica. Resta la sola strada di una manovra di contenimento delle spese che si ponga l'obiettivo di una riduzione del debito pubblico nella prospettiva di un tendenziale pareggio del bilancio, che potrebbe essere raggiunto fin dal 2011. Una manovra così impostata, inoltre, potrebbe consentire il rilancio delle attività economiche e produttive. Ricorda quindi che, nel disegno di legge collegato alla manovra C. 1441-quater, è stato previsto lo stanziamento di 800 milioni di euro per sostenere la diffusione della banda larga. A questo va aggiunto che la manovra in esame contiene adeguate misure a sostegno dell'alta velocità ferroviaria e della realizzazione delle grandi opere. Si sofferma quindi sulla soppressione dell'imposta comunale sugli immobili, una misura insopportabile per i contribuenti. Dalla soppressione di questa imposta, insieme alla futura approvazione del provvedimento in materia di federalismo fiscale, deriverà un richiamo al senso di responsabilità degli amministratori locali, che non potranno più perseguire politiche di indebitamento.

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Jonny CROSIO (LNP) osserva che un approccio serio al tema della realizzazione delle infrastrutture richiede che vengano messe da parte le logiche localistiche in favore di una visione più moderna, all'interno di una dimensione europea, che muova da una seria e condivisa pianificazione e che tenga conto del difficile momento vissuto dall'economia internazionale. Ricorda che nella passata legislatura il Ministro delle infrastrutture pro tempore Di Pietro aveva dato corso ad una politica delle infrastrutture basata su logiche di convenienza strumentale e priva di una adeguata programmazione, che aveva illuso molte amministrazioni locali del nord Italia, avendo previsto la realizzazione di opere che non avevano alcuna possibilità di essere concluse.

Mario TULLO (PD) dichiara innanzitutto di condividere gli interventi dei deputati Velo e Lovelli, nei quali dichiara di riconoscersi. Pur comprendendo le difficoltà che derivano dall'attuale contingenza economica internazionale, ritiene necessario che il Governo compia scelte decise. Invece, la manovra finanziaria non contiene risposte adeguate, tanto meno in materia di gestione dei porti, che pure sono fonte di entrate rilevanti. In particolare non si prevede in alcun modo di reimpiegare l'extra gettito prodotto dalla cosiddetta economia del mare, su cui il Governo della passata legislatura aveva investito in modo significativo, all'interno del settore dei trasporti e della navigazione, come invece sarebbe opportuno. La maggioranza ha assunto un atteggiamento di blindatura rispetto alle proposte dell'opposizione, a cui viene negata ogni possibilità di dialogo.

Mario LOVELLI (PD), intervenendo per un precisazione, fa presente al deputato Lorenzin che il riferimento al «tesoretto» da lui riportato nel corso del precedente intervento è contenuto all'interno di un dossier dell'ANCE ed è riferito all'aumento delle dotazioni finanziarie per l'anno 2008 derivato dalla politica di bilancio del Governo della passata legislatura. Ribadisce le proprie perplessità sull'operato del Governo in materia di politica di infrastrutture e di trasporti, soprattutto con riferimento al rapporto con gli enti locali.

Gianluca BUONANNO (LNP), relatore, intervenendo in sede di replica, fa presente che la propria relazione ha voluto dare conto con obiettivo realismo delle misure contenute nei provvedimenti in oggetto, che hanno ridotto gli stanziamenti contenuti negli stati di previsione dei Ministeri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. Si tratta di scelte che l'esecutivo è stato costretto a compiere alla luce della situazione finanziaria del Paese, che sconta gli effetti delle politiche economiche compiute negli ultimi trenta anni, che hanno portato il debito pubblico a livelli allarmanti. Ritiene pertanto necessario un cambiamento radicale della mentalità di molte amministrazioni pubbliche che, una volta che sarà stato approvato il provvedimento in materia di federalismo fiscale, non potranno proseguire ad indebitarsi contando sull'intervento dello Stato. Si sofferma quindi sul ruolo di alcuni sindacati, a partire dalla CGIL, che assumono spesso atteggiamenti che vanno nella direzione contraria a quella del risanamento e della crescita e che impediscono il raggiungimento di soluzioni adeguate alle problematiche concrete avvertite dalla popolazione. Sarebbe invece auspicabile che l'opposizione e le forze sindacali valutassero con obiettività la situazione finanziaria interna ed internazionale e offrissero un adeguato apporto alla definizione delle principali scelte politiche.

Silvia VELO (PD), intervenendo per una precisazione, condivide l'opportunità di approcciare al tema delle infrastrutture in un'ottica non localistica, ma osserva che molte di queste misure di riduzione della spesa si sarebbero potute evitare se il Governo non avesse abolito l'imposta comunale sugli immobili, che è costata tre miliardi e mezzo di euro al bilancio dello Stato. Si tratta di una misura che ha avvantaggiato le sole classi sociali medio

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alte e che ha impedito che le risorse impegnate per la sua realizzazione venissero più opportunamente destinate al completamento della realizzazione delle infrastrutture, che costituiscono un formidabile volano per la crescita dell'economia nazionale.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI ringrazia preliminarmente la Commissione per il lavoro fin qui svolto. Si sofferma quindi sulle critiche mosse dall'opposizione ai tagli contenuti nella manovra in esame. In proposito osserva che, come già evidenziato negli interventi dei deputati Lorenzin e Crosio, si tratta di scelte obbligate, che scontano gli effetti della situazione economica interna ed internazionale, ma che si pongono l'obiettivo del risanamento economico e finanziario. In questa prospettiva, del resto, vanno le misure predisposte in quest'avvio di legislatura dal ministro dell'economia e delle finanze, che ha avuto il merito di intuire in anticipo i sentori e le possibili conseguenze della crisi dei mercati internazionali. Si sofferma infine sull'abolizione dell'imposta comunale sugli immobili, che giudica una misura positiva, che ha incrementato il potere di acquisto delle famiglie al pari della detassazione dei redditi straordinari. Infine, rivolto al deputato Velo, osserva che nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono previste significative riduzioni di spesa per il personale.

Gianluca BUONANNO (LNP), relatore, fa presente che sarà impossibilitato ad essere presente nel corso del seguito dell'esame previsto per l'odierna seduta pomeridiana. Presenta quindi le proposte di relazione favorevoli sulla tabella n. 3, recante lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2009, limitatamente alle parti di competenza, e sulla tabella n. 10, relativa allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2009, limitatamente alle parti di competenza delle quali illustra il contenuto.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per il pomeriggio della giornata odierna.

La seduta, sospesa alle 11.15, riprende alle 14.55.

Mario VALDUCCI, presidente, ricorda che nell'odierna seduta antimeridiana si è conclusa la discussione di carattere generale e il relatore ha presentato due proposte di relazione.

Michele Pompeo META (PD), in sede di dichiarazione di voto, ricorda dapprima la congiuntura drammatica in cui il nostro Paese e l'intera economia globale si stanno muovendo, auspicando che il Consiglio dei ministri straordinario, previsto in serata, possa varare provvedimenti utili a rassicurare i cittadini. In proposito, ribadisce che se l'opposizione verrà messa nella condizione di collaborare, non mancherà di far arrivare il proprio contributo. Tuttavia, nel merito la manovra finanziaria, già ampiamente delineata con il decreto-legge approvato la scorsa estate, non è in grado di invertire la congiuntura negativa né di combattere la crisi. In proposito, esprime solidarietà al relatore dei provvedimenti, costretto a farsi portavoce di disegni di legge pieni di tagli e riduzioni, che colpiscono al cuore l'intero settore dei trasporti con inevitabili ripercussioni future. Quanto al metodo, lamenta che le innovazioni, già introdotte con il decreto-legge n. 112, hanno prodotto una discontinuità che ha leso le prerogative dei parlamentari. In particolare, segnala che è stata di fatto impedita alla Commissione trasporti la possibilità di emendare la legge finanziaria, visto che è stato possibile intervenire solo in materia di autotrasporto, auspicando pertanto che l'esame presso la Commissione di merito segni un'inversione di tendenza. Constata per il momento la rottura senza precedenti di un meccanismo che era in grado di correggere le storture di una democrazia «decidente», su cui adesso non riesce più

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adeguatamente a vigilare una democrazia «controllante». Esprime in proposito l'ipotesi che a questo vulnus abbia contribuito anche il mancato completamento delle audizioni del Ministro Matteoli sulle linee programmatiche del suo ministero, che forse sarebbero state in grado di conferirgli la forza politica necessaria a contrastare la politica di tagli decisa dall'esecutivo. In conclusione, segnala il rischio, ormai riscontabile anche in Commissione, che la morsa prodotta dalla crisi economica e dal quadro politico generale portino al collasso della vita democratica, esortando i colleghi a difendere le prerogative del Parlamento e ribadendo il voto contrario del suo gruppo sulle proposte di relazione relative alle tabelle n. 3 e n. 10.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV), in sede di dichiarazione di voto, esprime profonda preoccupazione per la crisi economica internazionale in atto, la più difficile da quella del 1929, che peraltro dispiegò i suoi effetti negativi a livello globale con meno velocità. Le cifre riportate nella legge finanziaria in discussione rischiano di diventare carta straccia e sicuramente occorrerà rivedere le misure in essa contenute. In particolare, si sofferma sulla necessità di riprendere in esame gli interventi, incrementando gli investimenti e riducendo la spesa corrente con misure strutturali in grado di sostenere l'economia reale. Sottolinea l'importanza di procedere con spirito unitario sia in sede nazionale, chiedendo al Governo un atto di modestia che dia modo all'opposizione di lavorare insieme, sia in ambito europeo, affinché si riducano le spinte disgregatrici che hanno portato, ad esempio, all'improvvida decisione di ridurre gli investimenti infrastrutturali nel settore dei trasporti. In proposito, auspica che l'Italia si faccia promotrice di una nuova linea d'azione. Infatti, la fine del liberismo selvaggio richiede una nuova assunzione di responsabilità, cui il gruppo dell'Italia dei Lavori non si sottrae auspicando l'intesa per un programma costruttivo, dapprima con le altre forze di opposizione e successivamente anche con quelle di maggioranza. Chiede quindi al centrodestra un'apertura in tal senso, che possa portare alla condivisione anche per la minoranza di un ruolo costruttivo, annunciando viceversa voto contrario sulle proposte di relazione.

Sandro BIASOTTI (PdL) dichiara preliminarmente di condividere lo spirito costruttivo colto nell'intervento del deputato Misiti, che rappresenta un'evoluzione rispetto alle precedenti prese di posizione in materia da parte del suo gruppo. Quanto al merito del disegno di legge finanziaria per il 2009, rileva che le pur dolenti riduzioni degli stanziamenti in materia di infrastrutture e di trasporti, che il deputato Bonanno ha avuto il pregio di evidenziare nella sua relazione introduttiva, rappresentano l'unica opzione possibile data la situazione della finanza pubblica e anche a fronte della difficilissima situazione in cui si dibatte l'economia internazionale. Si compiace peraltro di appartenere ad una maggioranza che ha il coraggio di adottare decisioni di così alta responsabilità, che richiedono a tutti di fare sacrifici, a fronte di riduzioni di spese molto superiore alla previsione di maggiori entrate. Quanto poi alle critiche formulate dai deputati dei gruppi di opposizione in ordine alla riduzione degli stanziamenti, non può non ricordare i forti ritardi accumulati dal precedente governo in materia di infrastrutture trasportistiche che, nel caso del terzo valico, hanno anche determinato la perdita dei finanziamenti comunitari all'uopo previsti. Dichiara infine il voto favorevole del suo gruppo sulle proposte di relazione del relatore.

Angelo COMPAGNON (UdC) intende porre soprattutto un problema di metodo, facendo presente che in questa, così come nella precedente legislatura, è diventato sempre più arduo per il Parlamento intervenire in modo costruttivo sui provvedimenti presentati dal Governo. Ritiene in particolare che non venga adeguatamente salvaguardato il diritto dell'opposizione a confrontarsi nel merito sul contenuto dei disegni di legge di iniziativa governativa. L'impossibilità di procedere ai necessari

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approfondimenti sulle disposizioni finanziarie oggi in esame preclude, di fatto, la stessa possibilità di un vero dialogo nella sede parlamentare e quindi di addivenire ad una sintesi rispetto alle posizioni di maggioranza e opposizione. In tale situazione, pur recando il provvedimento talune disposizioni che appaiono condivisibili, il suo gruppo politico dichiara voto contrario sulle proposte di relazione, ribadendo comunque l'imbarazzo per la mancanza di un vero confronto di merito in Commissione.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) dichiara il voto favorevole della sua parte politica, pur riconoscendo che le riduzioni degli stanziamenti in materia di infrastrutture e trasporti appaiono dolorose ma rese necessarie anche a fronte dei problemi economici emersi a livello internazionale e nazionale. Condivide comunque la richiesta formulata dai gruppi di opposizione affinché la Commissione proceda al più presto al seguito dell'audizione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, anche al fine di chiarire se, data la difficile congiuntura economica, in che termini sia ancora percorribile l'ipotesi di project financing per la realizzazione di infrastrutture. Più in generale auspica che si prosegua sulla linea della riduzione delle spese pubbliche ingiustificate e improduttive e, sotto questo profilo, ritiene che la capacità gestionale e di razionalizzazione delle spese propria di molti enti locali settentrionali dovrebbe essere presa a modello per evitare casi critici come quelli di Taranto, Catania e Roma.

Mario VALDUCCI, presidente, precisa che il seguito dell'audizione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti avrà luogo nella seduta di mercoledì 15 ottobre 2008.

La Commissione, con distinte votazioni, approva la proposta di relazione favorevole sulla Tabella n. 3 concernente lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2009 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria (allegato 1), e la proposta di relazione favorevole sulla Tabella n. 10 concernente lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2009 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria (vedi allegato 2).
Nomina quindi il deputato Gianluca Buonanno relatore presso la V Commissione.

La seduta termina alle 15.30.