CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° ottobre 2008
66.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Mercoledì 1o ottobre 2008. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.20.

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Monza (proc. n. 8283/07 RGNR) (doc. IV-ter, n. 6).
(Seguito dell'esame, restituzione degli atti in parte e rinvio in parte).

Francesco Paolo SISTO (PdL), relatore, espone gli estremi della controversia in titolo dando lettura dell'ordinanza con cui il giudice monzese ha respinto l'eccezione di applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione avanzata dalla difesa di Vittorio Sgarbi in giudizio. Dagli atti si evince poi che la polemica tra l'ex-parlamentare e il sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, affonda le sue radici in alcune scelte urbanistiche di quest'ultimo. Il comune di Piacenza avrebbe infatti deciso la costruzione di una bretella stradale, che secondo Sgarbi avrebbe avuto un nefasto impatto su alcuni edifici settecenteschi della zona. La disputa aveva avuto larga eco sulla stampa quotidiana e strascichi giudiziari, con la presentazione dapprima di una querela di Vittorio Sgarbi nei confronti di Roberto Reggi e poi di questo nei confronti di quello.
L'episodio cui si riferisce la querela del sindaco Reggi nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, consiste nell'intervento in una trasmissione radiofonica del 23 settembre 2005. Nell'occasione Vittorio Sgarbi pronunziò all'indirizzo del sindaco di Piacenza una serie di frasi di assai marcato contenuto offensivo, esordendo addirittura con una serie di epiteti.
In questo contesto, propone che la Giunta imposti il suo lavoro analitico su due versanti. Per una prima parte del capo di imputazione di cui al procedimento all'esame, ritiene che la carica offensiva del lessico adoperato sia tale da travalicare ogni soglia di valutabilità delle parole come «opinioni». In questo caso, infatti, il dato quantitativo dell'offesa soppianta e snatura quello qualitativo, di modo che neanche di opinioni si possa parlare. Per questo crede che la prima

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parte del capo di imputazione (dalle parole «il sindaco di Piacenza è una testa» fino a «quello lì!») non sia neanche ricevibile e non possa impegnare l'esame della Giunta.
La seconda parte del capo di imputazione (dalle parole «è un distruttore» fino a «comune») potrebbe invece essere oggetto di valutazione ai fini dell'insindacabilità parlamentare.
Considerato anzi che la polemica aveva preso le mosse da un argomento di indubbio carattere politico-parlamentare, quale quello delle politiche urbanistiche e delle scelte sulla mobilità, egli propende per l'insindacabilità.

Lorenzo RIA (PD), pur comprendendo il senso della proposta del relatore, crede che una divisione del capo di imputazione in questo caso sarebbe il frutto di un artifizio poco comprensibile. Le parole di Sgarbi nei confronti di Roberto Reggi sono un complesso offensivo unitario che merita un severo giudizio di sindacabilità. Del resto, sarebbe difficoltoso riferire all'Assemblea sulla seconda parte senza portare la Camera a conoscenza della prima.

Maurizio PANIZ (PdL) concorda invece con l'impostazione del relatore. Proprio le osservazioni del collega Ria lo inducono a credere che la soluzione della restituzione degli atti per incompetenza della Giunta e della Camera sulla prima parte del capo di imputazione sia la più intelligente.

Aniello FORMISANO (IdV) concorda con il relatore sulla necessità di restituire gli atti al giudice procedente, per il tramite del Presidente della Camera, per la manifesta incompetenza del Parlamento a decidere su una mera serie di epiteti. Per quanto riguarda la seconda parte, crede che la Giunta potrà pronunciarsi sul merito della proposta del relatore.

Pierluigi MANTINI (PD) concorda con l'ipotesi avanzata dal relatore di restituire gli atti per incompetenza relativamente alla prima parte del capo di imputazione.

Matteo BRIGANDÌ (LNP), nel condividere anch'egli la proposta del relatore, rimarca però come in passato la Giunta si sia determinata diversamente.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, chiarendo, ai sensi dell'articolo 8 del Regolamento della Camera, il senso della decisione che sta per essere assunta, illustra che, su proposta del relatore, la Giunta ritiene il tenore letterale di alcuni tratti del capo di imputazione tale da far venir meno anche l'essenza stessa della manifestazione di pensiero cui si riferisce l'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Per quei tratti del capo di imputazione (che sono stati opportunamente indicati) la domanda di deliberazione pervenuta su eccezione di parte è inidonea a radicare una competenza della Giunta e della Camera e non può pertanto avere alcun seguito parlamentare, anche per non andare in palese e irrimediabile contrasto con l'articolo 89 del Regolamento della Camera. Per tale parte, gli atti verranno restituiti all'autorità giudiziaria procedente per il tramite del Presidente della Camera.

Dopo che anche Lorenzo RIA (PD) dichiara di condividere tale soluzione, la Giunta concorda all'unanimità.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, avverte che si passerà alla discussione di merito sulla seconda parte del capo di imputazione.

Francesco Paolo SISTO (PdL), relatore, ribadisce che, a suo avviso, per quanto assai vibrate, le espressioni dell'ex-deputato Sgarbi possono in sostanza essere ricondotte alla sua storica battaglia sulla

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tutela del patrimonio artistico e culturale del Paese, che peraltro lo ha reso frequentemente protagonista di vicende portate all'attenzione della Giunta. La genesi politica della polemica incrociata con il sindaco Reggi gli sembra difficilmente contestabile.

Marilena SAMPERI (PD), nel rilevare che stanno per avere inizio votazioni in Assemblea e che pertanto la Giunta dovrebbe sospendere i propri lavori, anticipa comunque il suo dissenso sulla proposta del relatore. Rammenta il caso assai simile della controversia civile tra Vittorio Sgarbi e l'architetto Franco Zagari (doc. IV-ter, n. 2 - XV legislatura) su cui la Giunta e la Camera pronunciarono la sindacabilità nella scorsa legislatura, in virtù dell'evidente attinenza della polemica non all'attività parlamentare di Sgarbi ma alla sua predilezione personale e mediatica per le invettive in campo artistico-culturale.

Maurizio PANIZ (PdL) crede necessario il rinvio della trattazione del seguito di questo come degli altri argomenti all'ordine del giorno.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, accogliendo la proposta, toglie la seduta.

La seduta termina alle 9.55.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico del senatore Carlo Giovanardi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Milano (proc. n. 33729/05 RGNR) (doc. IV-ter, n. 5) (rel. Brigandì).

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico del senatore Maurizio Gasparri, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (proc. n. 20410/05 N RGNR) (rel. Paniz).

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico del senatore Fabrizio Morri, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (proc. n. 53966/07 RGNR) (rel. Aniello Formisano).

DISCUSSIONE SUI CRITERI GENERALI DI APPLICAZIONE DELL'INSINDACABILITÀ PARLAMENTARE (v. le comunicazioni rese dal Presidente nelle sedute dell'11, 18 e 25 giugno, 9, 23 e 30 luglio e 17 settembre 2008) (rell. Lo Presti, Ferranti).