CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 31 luglio 2008
46.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 31 luglio 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia.

La seduta comincia alle 8.30.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00218 Oliverio: Misure da adottare per favorire il processo di riconversione degli zuccherifici.

Angelo ZUCCHI (PD), nell'illustrare brevemente l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, osserva in particolare come il caso dello zuccherificio di Casei Gerola possa essere emblematico della situazione in cui versano molti zuccherifici

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in Italia a seguito della decisione dell'Unione europea di tagliare del 50 per cento la produzione dello zucchero in Italia. Ricorda inoltre che il 10 agosto 2007 è stato siglato un accordo di filiera tra la Italia zuccheri e le associazioni agricole, anche al fine di poter beneficiare delle sovvenzioni europee garantite per la riconversione degli zuccherifici in impianti per la produzione del bioetanolo, e come tale accordo abbia segnato recentemente una battuta d'arresto. Chiede quindi al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali se e quando intenda convocare il tavolo nazionale di confronto sulla filiera bieticolo-saccarifera e come intenda procedere per riattivare con forza i processi di riconversione che, a tutt'oggi, appaiono arenati.

Il ministro Luca ZAIA, rispondendo all'interrogazione e consegnando una nota scritta (vedi allegato 1) osserva che la riconversione del comparto bieticolo-saccarifero comporta la riconversione di 13 zuccherifici e la concentrazione della produzione di zucchero nei rimanenti stabilimenti. Per Casei Gerola è prevista la riconversione per la produzione di bioetanolo, a proposito della quale richiama due recenti decreti interministeriali che determinano le necessarie condizioni per la realizzazione degli impegni programmati. Precisa tuttavia che il ruolo del Ministero nella vicenda cessa con la sottoscrizione del progetto di riconversione. Il Ministero conferma in ogni caso la disponibilità a seguire la vicenda.

Angelo ZUCCHI (PD) replicando, si dichiara fortemente preoccupato anche per il fatto che, come si evince dalla risposta, il Ministero non potrà esercitare un ruolo decisivo nella vicenda. Ricorda infatti che recentemente la società interessata dal processo di riconversione dello zuccherificio di Casei Gerola ha giustificato il rallentamento di tale processo a motivo dell'incremento dei prezzi delle materie prime che, permanendo, impedirebbero all'impianto di essere redditizio, legando in definitiva il destino dello stabilimento al livello della borsa internazionale del mais.
Auspica infine che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali attivi tutti gli strumenti a sua disposizione per risolvere il problema prospettato.

5-00220 Ruvolo: Ristrutturazione dei crediti vantati dall'INPS nei confronti delle aziende agricole.

Giuseppe RUVOLO (UdC), illustra l'interrogazione in titolo, esprimendo forte preoccupazione per il fatto che solo 48 mila aziende agricole abbiano aderito all'accordo tra istituti di credito e debitori in materia di cartolarizzazione dei crediti vantati dall'INPS nei confronti delle stesse aziende agricole, rispetto alla somma delle aziende interessate. Chiede infine al Ministro quale sia lo stato dell'opera di ristrutturazione di tali debiti e quale sia lo scenario prevedibile per le aziende che non hanno aderito.

Il ministro Luca ZAIA, risponde all'interrogazione in titolo, consegnando una nota scritta (vedi allegato 2) e sottolineando altresì che l'accordo tra istituti di credito e debitori per la cartolarizzazione dei crediti agricoli vantati dall'INPS assume natura privatistica e che comunque ha consentito ad oltre 50 mila imprese agricole di regolarizzare le proprie posizioni ottenendo uno sconto del 70 per cento del loro debito.

Giuseppe RUVOLO (UdC) ribadisce la propria preoccupazione per la mancata adesione all'accordo in oggetto della metà delle aziende interessate, evidentemente impossibilitate a regolarizzare i propri debiti nei confronti dell'INPS; ciò costituisce il preludio di una grave situazione di crisi per le aziende agricole stesse che potranno essere sottoposte a procedure forzose di recupero dei crediti, fino all'attivazione di procedure di esproprio. A tale riguardo, ritiene che il Governo dovrà tornare inevitabilmente a confrontarsi con il problema prospettato per individuare le opportune soluzioni.

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5-00278 Fogliato: Iniziative per gli allevatori titolari di contratti di soccida.

Giovanna NEGRO (LNP), illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, segnalando una distorta applicazione nella erogazione degli aiuti della PAC che interessa in particolare gli allevatori di bovini del Veneto. Infatti, in presenza di contratti di soccida, l'AGEA provvede al pagamento dei premi secondo quanto convenuto tra le parti o, in mancanza, sulla base di una ripartizione al 50 per cento. Ricorda infine che già all'inizio del 2008 era stato proposto al Ministro delle politiche agricole ambientali e forestali di permettere agli allevatori titolari titolari di contratti di soccida di accedere alla riserva nazionale, al fine di conseguire l'aumento del valore o del numero dei diritti assegnati.

Il ministro Luca ZAIA, risponde all'interrogazione in titolo, consegnando una nota scritta (vedi allegato 3) e sottolineando altresì che sulla questione la posizione europea è di chiusura. Ritiene tuttavia che una soluzione possa essere trovata con il ricorso allo strumento di cui all'articolo 69 del nuovo regolamento sulla PAC, che consentirà l'erogazione di premi aggiuntivi. In questo senso, la questione potrà essere definita con l'approvazione di questo atto, che dovrà avvenire entro novembre.

Giovanna NEGRO (LNP) si dichiara soddisfatta per la risposta del Ministro, confidando che entro l'ormai prossimo mese di novembre si possa restituire fiducia agli operatori del settore, ampiamente disillusi circa la possibilità di una positiva conclusione della vicenda. Auspica quindi il raggiungimento degli obiettivi prefigurati dal Ministro.

5-00219 Beccalossi: Iniziative da assumere per tutelare le aziende agricole della Campania dagli illeciti sversamenti di rifiuti tossici.

Marcello DI CATERINA (PdL), illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, segnalando che la Procura della Repubblica di Napoli, titolare delle inchieste sui rifiuti in Campania, ha emesso di recente diversi ordini di sequestro a carico di aziende e alcuni terreni a destinazione agricola, nei quali era stato accertato un illecito smaltimento di rifiuti pericolosi. In alcuni casi, i suoli sui quali erano stati sversati i rifiuti tossici sono stati successivamente adibiti alla loro destinazione originaria e quindi nuovamente coltivati. È dunque evidente che il fenomeno dello sversamento di rifiuti tossici in terreni agricoli costituisce un rilevante pericolo, dal punto di vista igenico-sanitario e produttivo, che impone un monitoraggio sullo stato dei suoli, attese anche le nuove tecnologie di controllo messe a punto dal Consiglio nazionale delle ricerche. Chiede quindi se il Ministro intenda assumere iniziative idonee a salvaguardare le aziende agricole interessate a stimolare l'insediamento di nuove realtà legate al mondo agricolo.

Il ministro Luca ZAIA, risponde all'interrogazione in titolo, consegnando una nota scritta (vedi allegato 4) e sottolineando altresì il rilievo del problema segnalato, sul quale si è in ogni caso svolta una complessa attività di controllo da parte delle diverse autorità, compreso il Corpo forestale dello Stato; sono altresì in corso attività di bonifica. Precisa quindi di aver promosso la convocazione di un tavolo di lavoro, che coinvolga anche le autorità sanitarie e ambientali, per le attività di monitoraggio e bonifica. Ritiene inoltre che si dovrà decidere la destinazione dei terreni ritenuti inidonei alle produzioni alimentari, che potrebbero essere utilmente destinati alla produzione di biomasse, anche avvalendosi degli strumenti previsti dal Piano di sviluppo rurale.

Marcello DI CATERINA (PdL) si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal Ministro che manifesta grande attenzione sulle problematiche della Campania, di rilevanza nazionale.

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Paolo RUSSO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 8.50

ATTI COMUNITARI

Giovedì 31 luglio 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia.

La seduta comincia alle 8.50

Proposte di regolamenti e di decisione del Consiglio relative alla politica agricola comune (PAC) e alle politiche di sostegno allo sviluppo rurale.
COM(2008)306 def.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dell'atto comunitario all'ordine del giorno.

Viviana BECCALOSSI (PdL), relatore, nell'evidenziare come la revisione della politica agricola comune (PAC) costituisca uno degli argomenti più rilevanti sui quali la Commissione è chiamata ad impegnarsi in questa fase, precisa preliminarmente che nella sua introduzione si soffermerà sui passaggi fondamentali che hanno portato alla definizione delle proposte della Commissione europea e sulle linee essenziali del loro contenuto. Come convenuto in sede di programmazione dei lavori, si aprirà poi, alla ripresa dei lavori parlamentari, un'ampia consultazione delle organizzazioni rappresentative degli operatori economici e di altri soggetti interessati, a seguito della quale la Commissione potrà pervenire alla definizione di indirizzi che possano orientare l'azione del Governo nella fase conclusiva dei negoziati a livello europeo.
Ricorda quindi che il processo noto come «valutazione dello stato di salute della PAC» si è avviato nel novembre 2007, con la comunicazione della Commissione europea «Preparare il "bilancio di salute" della PAC riformata» (COM(2007)722), contenente il programma per rendere più efficiente e moderna la politica agricola comune dell'Unione europea. Al riguardo, la Commissione rilevava che l'aggiornamento della PAC, proposto con il documento, non costituiva una riforma, ma intendeva semplicemente consentire all'agricoltura europea di meglio adattarsi ad un ambiente in rapida evoluzione e contribuire al dibattito sulle priorità future nel settore della politica agricola.
Al riguardo, la Commissione rilevava che la politica agricola comune negli ultimi quindici anni, era profondamente cambiata sotto la spinta della società europea e dell'evoluzione economica. Le riforme del 2003 hanno segnato una nuova fase in questo cammino, con l'introduzione del principio del disaccoppiamento degli aiuti dalla produzione agricola (volto a consentire il superamento dei problemi di sovrapproduzione, esistenti in taluni settori) e quello dell'ecocondizionalità di tali aiuti (la cui concessione è subordinata al rispetto di determinate norme di tutela ambientale, sicurezza alimentare, qualità degli alimenti e benessere degli animali). Sono state inoltre riformate alcune organizzazioni comuni di mercato (OCM) come quella dei seminativi, del riso, della frutta a guscio e del latte. Nel 2004 la riforma è stata estesa anche alle OCM del tabacco, dell'olio di oliva, del cotone e del luppolo. Nel 2006 è stato riformato il settore bieticolo-saccarifero (con la conseguente chiusura di buona parte degli zuccherifici italiani), nel 2007 quello ortofrutticolo e da ultimo, nel 2008, quello vitivinicolo.
La riforma del 2003 si inquadrava anche in una flessione dell'incidenza del bilancio della PAC sul bilancio generale dell'UE, passato dall'assorbire il 65 per cento delle risorse comunitarie (nel 1990) alla prospettiva di assorbire nel 2013 solo il 35 per cento del bilancio comunitario. Si ricorderà al riguardo come l'eccessivo peso delle risorse destinate all'agricoltura sul bilancio comunitario sia stato spesso in passato oggetto di rilievi critici, anche da

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parte di autorevoli esponenti dei Governi. D'altra parte, il mondo agricolo rilevava che l'agricoltura non si limita a produrre alimenti, ma svolge importanti compiti sul piano della tutela dell'ambiente, del paesaggio e sociale, secondo il concetto della cosiddetta «multifunzionalità».
La riforma del 2003 prevedeva inoltre la possibilità di riesaminare alcune questioni, in una «valutazione dello stato di salute della PAC», alla luce degli esiti che la riforma stessa avrebbe ottenuto, al fine di adeguare meglio talune disposizioni agli sviluppi del mercato; tale «valutazione» avrebbe costituito inoltre un'azione preparatoria della strategia della Commissione per la revisione del bilancio 2008-2009, come annunciato nella comunicazione «Riformare il bilancio, cambiare l'Europa» del 2007.
In sintesi, la comunicazione della Commissione europea del 20 novembre 2007 proponeva di: semplificare il regime di pagamento unico per superficie con l'adozione graduale di una aliquota forfetaria, in luogo dei criteri attualmente adottati che fanno comunque riferimento ai livelli di produzione raggiunti in passato; restringere il campo di applicazione della condizionalità, semplificandone i criteri secondo una logica di costi-benefici; valutare caso per caso le situazioni nelle quali si rende opportuno protrarre ulteriormente il regime di sostegno parzialmente accoppiato; introdurre limiti massimi e soglie minime di accesso al pagamento unico.
La comunicazione si soffermava inoltre sulle questioni relative ad alcuni settori specifici (tra i quali quello delle quote latte, prevedendone la graduale estinzione) ed alle «nuove sfide» da affrontare, anche mediante un rafforzamento finanziario delle politiche di sviluppo rurale: gestione dei rischi in agricoltura, cambiamenti climatici, bioenergie, gestione delle risorse idriche e biodiversità.
In riferimento alla predetta comunicazione - già esaminata dal Parlamento europeo, che il 12 marzo 2008 ha approvato una risoluzione in merito - il Consiglio ha approvato conclusioni il 17 marzo 2008, nelle quali si dichiarava favorevole ad una semplificazione del regime di pagamento unico e invitava la Commissione ad esaminare tutte le possibili forme di finanziamento (compresa la modulazione) per misure a favore dello sviluppo rurale.
Per favorire il dibattito sul bilancio di salute della PAC, la Commissione europea ha inoltre lanciato un'ampia consultazione, i cui risultati sono stati utilizzati nella preparazione delle proposte legislative oggi all'ordine del giorno la cui presentazione è avvenuta il 20 maggio 2008. La Commissione auspica che un accordo politico su tali proposte possa essere raggiunto nel mese di novembre 2008. Nel frattempo, alcune delle questioni oggetto delle proposte della Commissione sono state discusse in seno al Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Unione europea, il 27 maggio 2008 e il 15 luglio 2008.
Sul piano nazionale, appare evidente la necessità di definire una posizione italiana, auspicabilmente condivisa nella misura più ampia, che possa essere fatta valere in sede europea.
Per quanto riguarda il rapporto con le regioni e le province autonome, soggetti protagonisti nella materia agricola, manifesta apprezzamento per la organizzazione da parte del ministero di incontri preparatori, diretti a raccogliere anche l'essenziale contributo delle autonomie.
Per quanto riguarda il mondo agricolo, ricorda che lo scorso 11 aprile, a Firenze, è stato sottoscritto un documento di posizione comune sulla verifica dello stato di salute della PAC, da CIA, Confagricoltura, Copagri, Fedagri-Confcooperative, Legacoop agroalimentare, Agrital-AGCI, ASCAT-UNCI, FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL, Federalimentare. La Coldiretti ha invece assunto una posizione differenziata. Tutte le predette organizzazioni saranno in ogni caso chiamate a fornire il loro contributo al dibattito in Commissione, in sede di audizione.
Le proposte legislative della Commissione, raccolte nel documento all'ordine del giorno COM(2008) 306/4 comprendono tre proposte di regolamento e una proposta di decisione. Le tre proposte di regolamento intervengono, rispettivamente, sui

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tre regolamenti base della PAC, concernenti i regimi di sostegno, l'organizzazione comune dei mercati agricoli e il sostegno allo sviluppo rurale. La proposta di decisione modifica la decisione sugli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale, per il periodo di programmazione 2007-2013.
Nel merito, precisando che si limiterà ad una sommaria illustrazione delle proposte della Commissione europea, ricorda che i principali capitoli hanno ad oggetto: la condizionalità, con una limitata revisione dei criteri di gestione obbligatori oggi vigenti; la regionalizzazione dell'applicazione del regime di pagamento unico; la modulazione, con l'aumento progressivo della riduzione dei pagamenti diretti e la destinazione delle relative risorse allo sviluppo rurale (cosiddetto secondo pilastro della PAC); i pagamenti supplementari per finalità specifiche di cui all'articolo 69 del Regolamento n. 1782/2003 (che diventerà articolo 68 nel nuovo regolamento); i requisiti minimi per i pagamenti diretti; alcuni regimi di aiuto specifici; l'abolizione dell'obbligo di lasciare incolta una quota dei terreni a seminativi (set aside); le quote latte, il cui regime dovrà cessare per il 2015, obiettivo in vista del quale si prevede «un atterraggio morbido», con un graduale aumento delle quote fino a quella data.
In conclusione, ribadisce che la Commissione Agricoltura si troverà ad affrontare un dibattito di grande interesse e rilievo, in vista di una vera e propria sfida che l'Italia dovrà affrontare per rafforzare la sua posizione nelle sedi europee. Spesso infatti in quelle sedi sembra prevalere il punto di vista del Nord Europa piuttosto che quello del nostro Paese, che attribuisce una decisiva importanza alle produzioni tipiche e di qualità, che devono affrontare non solo la concorrenza dei Paesi extraeuropei, ma anche quella interna alla stessa area europea. Certamente, l'agricoltura dovrà sostenere momenti non facili, con una complessiva riduzione dei sostegni. Sarà quindi necessario lavorare con intelligenza per definire una posizione che rappresenti le esigenze e le richieste del mondo agricolo italiano, posizione che potrà essere rafforzata dall'auspicabile contributo unitario di tutte le parti politiche.

Paolo RUSSO (PdL), presidente, dopo aver ringraziato la relatrice in maniera non rituale per la sua introduzione interessante ed aperta, desidera cogliere l'occasione per chiedere al Ministro un aggiornamento sull'andamento dei negoziati sul commercio mondiale.

Anita DI GIUSEPPE (IdV), con riferimento a recenti dichiarazioni del Ministro Zaia sull'apertura dei mercati ai prodotti esteri e sulla difesa delle nostre produzioni, chiede allo stesso Ministro quale sarà la politica italiana nei confronti dell'Europa: «porta aperta, porta chiusa o porta socchiusa».

Paolo RUSSO (PdL), presidente, pur rilevando che la domanda ora formulata appare irrituale, sottolinea che è tradizione della Commissione consentire la più ampia facoltà di intervento.

Il ministro Luca ZAIA, con riferimento all'intervento del deputato Di Giuseppe, osserva che innanzitutto occorre «mettere una porta».
Ricorda poi che l'accordo sul commercio mondiale intende definire nuove regole commerciali, ma si riferisce anche ad un commercio equo e solidale, che risulta contraddetto da produzioni che non osservano le regole fondamentali in materia di protezione dei lavoratori, di lavoro minorile, di sicurezza e di ambiente.
L'Italia ha partecipato con impegno al negoziato in sede di Organizzazione mondiale del commercio - e di questo impegno intende pubblicare ringraziare il sottosegretario Urso - riuscendo anche a far escludere le produzioni tradizionali del nostro Paese dalla lista dei prodotti tropicali. È necessario tuttavia insistere sulla questione della tutela dei prodotti a indicazione geografica, per la quale un mancato accordo è preferibile ad un cattivo accordo, che priverebbe le indicazioni geografiche

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di ogni significato. Ricorda infatti che il modello agricolo italiano non è quello delle multinazionali.
Rileva infine che non desta sorpresa il fatto che Cina e India abbiano fatto valere i propri interessi.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) chiede al Ministro chiarimenti circa lo stato delle procedure di liquidazione degli indennizzi conseguenti a calamità naturali, che in molte regioni, come in Calabria, non risultano essere stati ancora corrisposti agli aventi diritto.

Il ministro Luca ZAIA, rilevando che le procedure in questione si stanno sbloccando e che egli stesso ha già firmato numerosi provvedimenti, si riserva di comunicare più precise informazioni sullo stato delle pratiche.

Paolo RUSSO (PdL), presidente, nell'invitare ad osservare un certo ordine nelle discussioni,rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.20

INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 31 luglio 2008. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 14.10.

Indagine conoscitiva sull'andamento dei prezzi nel settore agroalimentare.
Audizione del presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
(Svolgimento e conclusione).

Paolo RUSSO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche mediante la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce quindi l'audizione.

Antonio CATRICALÀ, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, svolge un intervento sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Viviana BECCALOSSI (PdL), Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), Sebastiano FOGLIATO (LNP), Fabio RAINIERI (LNP), Paolo RUSSO (PdL) e Giovanni DIMA (PdL), ai quali replica Antonio CATRICALÀ, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Paolo RUSSO, presidente, dichiara infine conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.