CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 luglio 2008
41.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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Mercoledì 23 luglio 2008. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.15.

Sui lavori della Giunta.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, riguardo alla discussione sui criteri generali di applicazione dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, sottolinea l'importanza della riflessione in corso anche alla luce di recenti esternazioni di esponenti politici che hanno sollevato più d'una perplessità. Si riferisce, in particolare, al senatore Gasparri e al ministro Bossi. Per come ha inteso la sollecitazione del Presidente Fini e dell'Ufficio di presidenza, la Giunta dovrebbe cercare di reperire un solco interpretativo che rafforzi la credibilità e l'affidabilità del suo orientamento, a tutela delle prerogative parlamentari e del prestigio dell'istituzione. Gli sembra che iniziative mediatiche estemporanee e francamente estremistiche nel lessico e nella gestualità non giovino al lavoro della Giunta, che è così strettamente pertinente al rapporto politica-giustizia. La costante e serena discussione presso la Giunta e la ricerca di motivazioni di volta in volta dirette a ricondurre frasi contestate in giudizio alla funzione parlamentare rischia di essere del tutto frustrata se il costume espressivo della quotidiana dialettica si spinge su un crinale di delegittimazione di altre istituzioni, di offesa di singoli e di contrapposizione pregiudiziale nel rilascio di dichiarazioni troppo spesso irriguardose nell'altrui reputazione.
Teme che un indirizzo della Giunta troppo incline alla concessione dell'insindacabilità

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finirebbe involontariamente per accreditare un'idea di normalità e di legittimità di questi eccessi. Personalmente crede che invece la Giunta debba mostrare un qualche sussulto di rigore anche per non restare impotente ai margini di un dibattito su un tema che si è imposto all'attenzione dei Presidenti delle Camere che, infatti, sono poi intervenuti. Né si può rimanere insensibili di fronte a una domanda dell'opinione pubblica, la quale continua a mostrare comprensibili segni di diffidenza verso la «casta» dei politici.
Intende queste sue considerazioni come un contributo al dibattito che si svolgerà d'ora innanzi.

ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento civile a carico del deputato Claudio Scajola, pendente presso il tribunale di Imperia (atto di citazione della CGIL di Imperia) (doc. IV-ter, n. 4).
(Esame e conclusione).

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, rammenta che il fascicolo di seduta è a disposizione dei colleghi e ricomprende, tra l'altro, la comparsa di risposta del suo difensore e una memoria diretta ai membri della Giunta pervenuta dai legali della CGIL di Imperia.

Antonio LEONE (PdL), relatore, espone che la CGIL di Imperia cita per danni Claudio Scajola, proclamato deputato della XV legislatura il 21 aprile 2006, per una dichiarazione riportata da vari quotidiani rivolta al segretario dell'organizzazione sindacale Claudio Porchia. Secondo l'atto di citazione Scajola avrebbe detto: «Caro signor Porchia non sei il sindaco di Imperia, sei il capo di un gruppo parassitario che non conta un tubo e non prende un voto». La polemica in cui questa dichiarazione si cala è relativa al più vasto tema della destinazione dei bacini portuali liguri e in particolare di quello di Oneglia.
Giova anzitutto rammentare che il tema delle strutture portuali della Liguria è assai risalente, se è vero che anche nel porto di Genova si sono avute soprattutto in anni passati polemiche sul ruolo dei camalli capeggiati da Paride Batini. In ordine, più specificamente, al tema di Oneglia, l'8 luglio 2007 si era svolto il congresso di Forza Italia di Imperia e in quel contesto Claudio Scajola, deputato del collegio, aveva sostenuto che l'organizzazione amministrativa e logistica del porto non era sufficientemente tesa a valorizzare le diverse potenzialità della struttura: le commerciali, le pescherecce e le turistiche. Secondo il deputato Scajola potevano essere quindi superate le resistenze burocratiche e sindacali per un più flessibile e funzionale uso dell'approdo di Imperia-Oneglia. Orbene, la CGIL in questo ragionamento estrapola una frase e ne fa un randello con cui reagire alla legittima critica dell'attuale ministro Scajola, ciò che tra l'altro non corrisponde alla reale dinamica del dibattito politico cittadino. È vero infatti che anche altri membri degli enti locali hanno polemizzato con Scajola ma con ben altra proprietà di strumenti e linguaggio. Per esempio il consigliere dei Comunisti italiani Bianchi ha presentato un'interrogazione in consiglio regionale per chiedere il commissariamento del porto (tanto risulta dal quotidiano Riviera del 27 luglio 2007). Egli evidentemente non sarà portato a condividere tale iniziativa ma certamente questa gli appare più consona a un corretto dibattito politico e comunque sottolinea il livello e l'attualità politico-parlamentare della polemica in corso tanto da contribuire a inquadrare le dichiarazioni di Scajola nell'ambito del suo mandato elettivo. A conferma di tanto giova citare anche quanto affermato dal segretario cittadino di Forza Italia Ranise, il quale nel prendere le difese di Scajola, ne ha giustamente sottolineato il ruolo di parlamentare strettamente legato al territorio.
Anche Rodolfo Leone, assessore al bilancio del comune di Imperia, ha preso le

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difese di Scajola in qualità di onorevole, mentre il segretario provinciale dei DS Mannoni, nell'invitare Scajola a limitarsi a svolgere le sue funzioni di presidente pro tempore del Comitato parlamentare di controllo sui servizi, implicitamente però ha riconosciuto che egli parlava nella sua più generale veste di parlamentare della Repubblica. Inoltre, non si può qui tacere che le frasi stesse dette dal deputato Scajola difficilmente possono ritenersi esulanti dal legittimo diritto di critica, giacché attribuire a un avversario politico scarsa efficacia sui fenomeni socio-economici locali altro non è che ripercorrere i luoghi retorici della normale dialettica. Invita quindi i membri della Giunta a determinarsi per l'insindacabilità anche alla luce dei criteri generali di applicazione della prerogativa che la Giunta medesima all'unanimità ha approvato in data 18 luglio 2007.

Lorenzo RIA (PD) concorda con il relatore.

Maurizio PANIZ (PdL), preliminarmente, ritiene che le considerazioni svolte in apertura dal Presidente siano sostanzialmente conformi allo spirito del documento approvato nella scorsa legislatura. In tal misura ne può condividere il senso. In secondo luogo, constatato che sul caso in titolo è stato indicato come relatore il collega Leone, vale a dire un deputato del medesimo gruppo, si compiace che il Presidente della Giunta abbia preso atto - su sua sollecitazione - della conseguenza della nuova composizione dell'Assemblea della Camera e che quindi la regola dell'assegnazione delle relazioni a deputati di gruppi diversi da quello dell'interessato è superata dai fatti. Da ultimo, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta del relatore.

Aniello FORMISANO (IdV) voterà anch'egli per l'insindacabilità.

La Giunta, all'unanimità, delibera di proporre all'Assemblea che i fatti oggetto del procedimento rientrano nella prerogativa dell'insindacabilità e incarica il deputato Antonio Leone di preparare la relazione.

La seduta, sospesa alle 9.45, è ripresa alle 13.45.

ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento civile a carico del deputato Enrico La Loggia, pendente presso il tribunale di Milano (atto di citazione dei dottori Fancelli, Scaldaferri e Roberti) (doc. IV-ter, n. 3).
(Esame e conclusione).

Matteo BRIGANDÌ (LNP), relatore, espone che il deputato La Loggia eccepisce l'insindacabilità in un giudizio civile intentato in suo confronto dai tre magistrati componenti l'Ufficio elettorale per la circoscrizione Estero per le elezioni politiche del 2006. Costoro si dolgono dell'attribuzione da parte del La Loggia di pretesi brogli e falsità commesse nello spoglio delle schede pervenute dall'estero. Enrico La Loggia ha reso dichiarazioni al Corriere della Sera del 18 giugno 2006, nelle quali ha sostenuto di avere le prove che il centro-sinistra avrebbe vinto le consultazioni in virtù di verbali falsificati soprattutto per quanto riguarda lo scrutinio dell'estero. Per la verità, non è chiaro il perché i magistrati che il deputato La Loggia non ha nominato si ritengano l'oggetto delle dichiarazioni del deputato non bastando a ciò il solo fatto che circa due mesi prima (cioè il 27 aprile 2006) un altro deputato - l'on. Elio Vito - avrebbe mostrato in televisione (a Porta a porta) il verbale sottoscritto dagli attori. Ritiene in realtà che le dichiarazioni di Enrico La Loggia possano rientrare nella prerogativa dell'insindacabilità in quanto pertinenti a un'ampia polemica politica che ha avuto strascichi giornalistici assai prolungati, relativa all'esito delle elezioni politiche del 2006 che, come tutti ricordano, videro il prevalere del centro-sinistra per un margine

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assai risicato e comunque videro la prevalenza al Senato di quello schieramento per l'apporto decisivo dei senatori eletti all'estero. Tanto basta per inquadrare la fattispecie nell'ordinaria dialettica politica e quindi nell'insindacabilità parlamentare. Tanto più che, si ripete, la causa intentata dai magistrati dell'Ufficio elettorale appare pretestuosa a motivo del fatto che nessuno prima d'ora - al di fuori della ristretta cerchia degli «addetti ai lavori» - conosceva il loro nome.

Pierluigi MANTINI (PD) si asterrà.

La Giunta, a maggioranza, delibera di proporre all'Assemblea che i fatti oggetto del procedimento rientrano nella prerogativa dell'insindacabilità e incarica il deputato Matteo Brigandì di preparare la relazione.

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità avanzata dal senatore Maurizio Gasparri, deputato all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento penale pendente presso il tribunale di Milano (proc. n. 37972/06 RGNR).
(Esame e conclusione).

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP), relatore, esposti sinteticamente i termini della vicenda oggetto del procedimento in titolo, propone di dichiarare i fatti relativi insindacabili, come del resto la Giunta nella scorsa legislatura aveva già fatto.

Maurizio PANIZ (PdL) concorda con il relatore.

Matteo BRIGANDÌ (LNP) si associa.

Pierluigi MANTINI (PD), conformemente al voto espresso dalla sua parte politica nella scorsa legislatura e ritenendo le dichiarazioni incriminate complessivamente improntate più all'ironia che all'invettiva personale, concorda con il relatore.

La Giunta, all'unanimità, delibera di proporre all'Assemblea che i fatti oggetto del procedimento rientrano nella prerogativa dell'insindacabilità e incarica il deputato Luca Rodolfo Paolini di predisporre la relazione.

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità avanzata dal senatore Maurizio Gasparri, deputato all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento penale pendente presso il tribunale di Roma (proc. n. 42560/06 RGNR).
(Esame e conclusione).

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP), relatore, esposti sinteticamente i termini della vicenda oggetto del procedimento in titolo, consistenti in un'intervista al Messaggero in cui l'allora deputato Gasparri avrebbe affermato, tra l'altro, che il dottor Woodcock «spara nomi a casaccio» e «si narra che a Potenza ci fosse una liaison tra lui e una magistrata donna» propone di dichiarare i fatti relativi insindacabili, contrariamente a quanto avvenuto presso la Giunta nella scorsa legislatura.

Maurizio PANIZ (PdL) concorda con il relatore, ribadendo le motivazioni addotte nella scorsa legislatura, che risultano dagli atti parlamentari oggi in distribuzione.

Pierluigi MANTINI (PD) deve invece dissentire dagli assunti del relatore. In questo caso non si versa in un episodio di critica legittima e generale di un contesto o di un comportamento, bensì in un addebito preciso e offensivo attinente alla vita privata. Voterà per la sindacabilità.

Donatella FERRANTI (PD) si domanda se tale sola qualità abiliti un membro delle Camere a lasciarsi andare a pubbliche esternazioni che chiunque sul piano della comune convivenza considererebbe degne di una querela. L'odierno senatore Gasparri - peraltro non nuovo a espressioni debordanti - può nutrire comprensibili motivi di fastidio e dissenso dalla condotta del pubblico ministero Woodcock ma ciò non può giustificare uno sfogo personale

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del tutto svincolato dall'esercizio delle funzioni parlamentari. Considera umiliante per sé e per gli altri membri della Giunta doversi occupare di simili casi che sono ormai dissonanti che l'alta opinione che bisognerebbe avere del mandato elettivo. Voterà per la sindacabilità.

Giuseppe CONSOLO (PdL), premesso che i parlamentari non possono soffrire gabbie di alcun tipo e sono quindi in «servizio permanente effettivo», sottolinea come la relazione ascritta a Woodcock con un magistrato donna ha un pregnante significato politico e giudiziario giacché lo stesso Gasparri ha avuto cura di precisare che quella persona era adibita a funzioni diverse. Ovvio quindi che egli alludeva alla problematica della separazione delle carriere, materia di persistente attualità parlamentare. Tanto più che in realtà Gasparri riportava una voce corrente («si narra») e non esprimeva un suo convincimento personale. Voterà per l'insindacabilità.

Marilena SAMPERI (PD) dissente radicalmente da chi l'ha preceduta e invita i presenti a considerare la macroscopica mancanza di un nesso funzionale tra le dichiarazioni oggi in discussione e le funzioni dell'allora deputato Gasparri, anche nell'accezione lata del documento approvato dalla Giunta nella scorsa legislatura.

Matteo BRIGANDÌ (LNP) concorda con il relatore e sottoscrive il contenuto delle dichiarazioni di Maurizio Gasparri oggetto del procedimento. Invita poi i presenti a fargli un esempio di processo penale istruito dal dottor Woodcock e conclusosi con una condanna.

Maurizio PANIZ (PdL), tornando a intervenire, rimarca che la sua odierna posizione è coerente con il documento approvato nell'aprile 2007, giacché in questo caso Gasparri ha legittimamente reagito ad un atto giudiziario persecutorio e arbitrario. Risulta per tabulas che il procedimento penale iniziato da Woodcock nei confronti del senatore Gasparri aveva il vizio genetico dell'incompetenza territoriale, poi acclarato giudizialmente. L'autorità giudiziaria di Roma, una volta doverosamente investita della questione, ha archiviato il procedimento. Se questo è lo svolgimento dei fatti, il minimo che si possa dire è che il commento di Gasparri è una legittima reazione a un modo subdolo e indiretto di attaccare le sue funzioni di rappresentante del popolo.

Donatella FERRANTI (PD), anch'ella tornando a interloquire, ribatte che per far valere la responsabilità disciplinare dei magistrati esistono canali appositi e non è consentito ai parlamentari dare un esempio di Far West.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP), relatore, replicando e riprendendo uno spunto del deputato Consolo, osserva che il vocabolo francese liaison significa relazione. Manca nell'affermazione incriminata di Gasparri un aggettivo, che invece i deputati del Partito Democratico vogliono leggere a tutti i costi. È più probabile che Gasparri si riferisse a una relazione professionale che non a una amorosa. Ribadisce la sua proposta.

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, considera doveroso che i parlamentari si astengano da polemiche scurrili e da reazioni scomposte a provocazioni, quand'anche comprensibili. La dignità della funzione parlamentare dovrebbe essere considerata preziosa da tutti.

La Giunta, a maggioranza, delibera di proporre all'Assemblea che i fatti oggetto del procedimento sono insindacabili ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione e incarica il deputato Paolini di predisporre la relazione.

Donatella FERRANTI (PD) preannunzia la presentazione di una relazione di minoranza.

La seduta termina alle 14.45.

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AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

DISCUSSIONE SULLE COMUNICAZIONI RESE DAL PRESIDENTE NELLA SEDUTA DEL 18 GIUGNO 2008

ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità avanzata da Franco Cardiello, deputato all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento penale pendente presso il tribunale di Salerno (proc. n. 5191/06 RGNR) (rel. Pionati).