CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 luglio 2008
36.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 16 luglio 2008.

Audizione del Professor Giuseppe Guarino sugli sviluppi istituzionali dell'Unione europea in relazione al loro rapporto con gli ordinamenti nazionali, alla luce del referendum irlandese sul Trattato di Lisbona.

L'audizione informale è stata svolta dalle 15.05 alle 16.20.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 16 luglio 2008. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 16.25.

Schema di decreto ministeriale di individuazione per il 2008 delle organizzazioni e degli enti possibili destinatari dei contributi di cui alla legge n. 180/1992.
Atto n. 15.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione. - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale all'ordine del giorno.

Paolo CORSINI (PD), relatore, richiama il comma 1 dell'articolo 1 della legge n. 180 del 1992 che prevede che, al fine di consentire la partecipazione italiana ad iniziative di pace ed umanitarie in sede internazionale, si effettuino interventi da realizzare sia attraverso la fornitura di beni e servizi sia attraverso l'erogazione di contributi ad organizzazioni internazionali, a Stati esteri e ad enti pubblici e privati italiani e stranieri con finalità di

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tutela della pace e della sicurezza internazionale, nonché di attuazione di iniziative umanitarie e di tutela dei diritti umani. Segnala che nel successivo comma 2 si prevede che le organizzazioni e gli enti di rilievo internazionale, di cui al comma 1, siano indicati in un elenco approvato con decreto del Ministro degli affari esteri, previo parere favorevole delle competenti Commissioni parlamentari. Ricorda altresì come dallo stesso comma 2 siano comunque consentiti al Ministero degli affari esteri interventi in deroga, in presenza di circostanze particolari. Infine, il comma 3 dello stesso articolo 1 dispone che il Ministro degli affari esteri invia annualmente al Parlamento una relazione circa le iniziative avviate in attuazione della legge, il loro sviluppo e la loro conclusione, allegando a tal fine un rendiconto.
Ritiene opportuno sottolineare che lo schema di decreto in esame si limita a individuare una lista di potenziali beneficiari, essendo poi gli effettivi contributi disposti sulla base di specifici progetti nei limiti delle disponibilità sui competenti capitoli di bilancio.
Passando all'analisi dell'elenco, sottolinea che il provvedimento dispone innanzitutto la rimozione di tre soggetti, ovvero il Mercato comune per l'Africa centro-meridionale (COMESA), il Jakarta Centre for Law Enforcement Cooperation (JCLEC) e il Segretariato virtuale dell'ASEM (Asia-Europe Meeting). In particolare per quanto riguarda il COMESA, sottolinea che costituisce l'organizzazione africana più estesa geograficamente ma, come sottolinea la relazione che accompagna il provvedimento, col minor grado di omogeneità e capacità operativa a paragone di altre organizzazioni regionali come l'Unione africana, il Nepad o l'ECOWAS. La relazione che accompagna il provvedimento dà quindi conto del fatto che si confermano buona parte degli enti già compresi nel precedente decreto e s'introduce un limitato numero di nuovi potenziali beneficiari, selezionati per il contributo all'azione della comunità internazionale a favore del mantenimento della pace e della sicurezza globale, per il ruolo svolto in cruciali aree regionali nella promozione degli obiettivi di stabilizzazione e integrazione politica ed economica, nonché nello sviluppo di una capacity regionale.
Osserva che la lettura dell'elenco dei nuovi inserimenti appare effettivamente significativa ai fini di una comprensione «politica» del provvedimento, essendo ragionevole ritenere che l'elenco riflette priorità di politica estera in parte nuove rispetto allo schema di decreto esaminato dalla Commissione da ultimo nel corso del 2007. Sottolinea che l'elenco evidenzia scelte di carattere geostrategico che valorizzano l'impegno del nostro Paese rispetto a specifici dossier di politica internazionale: la questione del nucleare iraniano, connessa al tema del disarmo e della stabilizzazione dell'Asia Centrale (AIEA, ECO, Landau Network-Centro Volta); la stabilizzazione e l'integrazione europea dei Balcani occidentali (Consiglio di cooperazione regionale RCC, Iniziativa Adriatico-Ionica, Istituto per l'Europa Centro Orientale e Balcanica di Forlì); l'Africa (NEPAD, African Peer Review Mechanism); i diritti umani (Istituto internazionale di diritto umanitario di Sanremo); il rilancio della NATO (Comitato Atlantico italiano); il dialogo interculturale e interreligioso quale strumento per la prevenzione e la soluzione dei conflitti (Comunità di Sant'Egidio); il ruolo della cultura, della ricerca e dell'alta formazione rivolta ad aree sensibili (Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Fondazione Collegio Europeo di Parma).
A tal riguardo osserva che sarebbe coerente con tali priorità l'inserimento nell'elenco della FOCSIV, la Federazione di 61 organizzazioni non governative cristiane di servizio internazionale volontario, impegnata nella cooperazione con i popoli del Sud del mondo, contro ogni forma di povertà e di esclusione, nell'affermazione dei diritti dell'uomo e nella crescita delle istituzioni locali. La Federazione ha peraltro al suo attivo la istituzione di una rete di «caschi bianchi» nel quadro di programmi di aiuto umanitario destinati ad aree di crisi pre- e post-conflitto, come nel caso del Libano.

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Quanto ai soggetti ed enti mantenuti nell'elenco, il provvedimento sembra confermare gli orientamenti alla base del decreto adottato nel 2007, favorevole ad una maggiore articolazione sul piano regionale nelle aree del Mediterraneo, del Medio Oriente, dell'Africa e dell'Asia; alla promozione dei diritti umani e della democrazia, nonché alla lotta al terrorismo, in un contesto di rafforzamento della dimensione multilaterale della cooperazione italiana. Al riguardo, è da auspicare che la cooperazione sia sempre orientata coerentemente con le linee generali della politica estera e non sia dettata da contingenze occasionali.
Passando all'analisi dei contenuti della Relazione sulla ripartizione delle risorse per l'anno 2007, sottolinea che essa dà conto del fatto che la gestione dei fondi disponibili ex lege n. 180 del 1997 è affidata alle direzioni generali geografiche e alla Direzione Generale per la Cooperazione Politica Multilaterale e i Diritti Umani, subentrate in tali compiti alla Direzione Generale per gli Affari Politici. Rinviando al testo della Relazione circa i contenuti di dettaglio, in questa sede ritiene opportuno segnalare la linea di continuità quanto all'impegno nei Balcani occidentali e nell'Asia centrale. È altresì da segnalare che la Direzione per i Paesi dell'Europa, competente per tali aree geografiche, nel 2007 ha già destinato fondi a favore dell'Istituto Internazione di Diritto Umanitario di Sanremo (IIDU) così come all'Iniziativa Adriatico-Ionica e al Consiglio di Cooperazione Regionale, che figurano tra i nuovi inserimenti dello schema di decreto in esame. Vi è stato un impegno rafforzato da parte della Direzione Generale per i Paesi delle Americhe in progetto di sminamento umanitario e per la promozione e protezione dei diritti umani, realizzati a favore di Paesi dell'America Latina. Nel quadro delle ingenti risorse destinate ai Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, sono da segnalare i fondi già destinati a finanziamento di un contratto siglato con il Landau Network-Centro Volta, inserito nell'elenco a partire dal 2008. Inoltre, nel corso del 2007 la Direzione Generale per i Paesi dell'Africa Sub-sahariana ha già finanziato uno studio in collaborazione con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Assai significative appaiono infine le iniziative a cura della Direzione Generale per i Paesi dell'Asia, Oceania, del Pacifico e dell'Antartide a favore dell'Afghanistan nel quadro dello sforzo che l'Italia sta compiendo in quell'area sui temi della giustizia, dei diritti umani e dello sviluppo economico e sociale.
Infine, ritiene opportuno ribadire talune osservazioni apposte al parere espresso dalla Commissione sullo schema di decreto relativo all'anno 2007. La Commissione aveva rilevato l'opportunità di evitare il rischio della frammentazione, dell'occasionalità e dell'eterogeneità degli interventi. Era stata altresì segnalata l'arretratezza dell'impianto normativo, rispetto alle concrete esigenze, avanzando l'eventualità di un'abrogazione della legge n. 180 del 1992, in occasione della complessiva riforma del settore della cooperazione. In particolare, si segnalava che la dotazione finanziaria della legge n. 180 non è più autonomamente individuata nello stato di previsione ministeriale ma è ripartita nei capitoli di competenza delle direzioni geografiche, mentre i fondi destinati agli enti con finalità di pace ed umanitarie provengono, in realtà, per un terzo dalla quota dell'1 per cento delle disponibilità della legge n. 49 del 1987. Considerando pertanto ormai superato lo strumento in vigore, si invitava a valutare l'opportunità di procedere alla definizione di un fondo unico per la cooperazione. Si tratta di osservazioni che ritiene di ribadire in questa sede in considerazione della opportunità di riportare il tema della riforma della cooperazione nell'agenda del Parlamento.
Alla luce di quanto osservato, si riserva di presentare una proposta di parere, che preannuncia favorevole con osservazioni sul provvedimento in titolo.

Giorgio LA MALFA (PdL) prospetta al rappresentante del Governo l'opportunità di trasmettere una nota esplicativa sui

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singoli interventi prospettati nello schema di decreto in titolo in vista del parere che la Commissione è chiamata ad esprimere. Rileva l'opportunità che la Commissione conosca l'entità dei fondi percepiti dai diversi beneficiari e sottolinea l'anomalia di una procedura che prevede il parere parlamentare su una lista di potenziali beneficiari e non anche sul provvedimento relativo all'effettiva erogazione delle risorse. Ritiene altresì anomalo che il provvedimento ponga sullo stesso piano le massime organizzazioni internazionali ed enti privati, la cui natura e attività non sono del tutto palesi. In generale, occorre che la Commissione si esprima sulla base di informazioni accurate circa aspetti delicati quali, ad esempio, l'entità dei finanziamenti destinati alla Lega Araba e il valore complessivo delle risorse finanziarie erogati ai singoli soggetti nell'anno di riferimento.

Stefano STEFANI, presidente, ritiene meritevoli di considerazione le osservazioni svolte dal collega La Malfa.

Roberto ANTONIONE (PdL) ritiene opportuno che il Governo metta a disposizione della Commissione ulteriori elementi utili al dibattito in corso.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI si riserva di fornire elementi di maggiore dettaglio sulle risorse effettivamente erogate.

Gianpaolo DOZZO (LNP) rileva l'opportunità che, nel raccogliere le informazioni richieste, il Governo tenga conto della rilevanza dei singoli importi.

Paolo CORSINI (PD), relatore, segnala che il valore complessivo delle risorse effettivamente erogate dal Ministero degli affari esteri per l'anno 2007 ammonta a circa 7,8 milioni di euro e che il rappresentante del Governo, intervenuto nel corso del dibattito svoltosi presso l'altro ramo del Parlamento, ha prospettato un analogo ammontare di risorse per l'anno 2008. Nel condividere le osservazioni svolte dal collega La Malfa sulla necessità di meglio comprendere i criteri per la scelta degli effettivi beneficiari, sottolinea che le anomalie della procedura sono da ricondurre al dettato della legge n. 180 del 1992, che non consente al Parlamento di esprimere un parere se non sulla lista dei potenziali beneficiari. Sottolinea pertanto che si tratta di un limite insito alla normativa in vigore e non riconducibile ad una specifica condotta del Governo.

Roberto ANTONIONE (PdL), anche in vista di analoghi dibattiti che potranno avere luogo presso la Commissione, segnala l'opportunità che il Governo illustri i criteri di scelta adottati nell'erogazione delle somme stanziate ai sensi della legge n. 180 del 1992. Osserva, peraltro, che l'elenco appare frutto di interventi succedutisi nel tempo e che appare arduo risalire ad una sua ratio sulla base degli elementi attualmente disponibili. Auspica altresì un'iniziativa del Governo per stimolare una riconsiderazione della normativa vigente, anche al fine di valorizzare il valore aggiunto rappresentato dalla procedura del parere parlamentare.

Margherita BONIVER (PdL), concordando con i colleghi di maggioranza già intervenuti, sottolinea che il metodo definito dalla normativa è insoddisfacente, anche se il rapporto tra le risorse finanziarie e il numero degli enti beneficiari non appare molto significativo. Peraltro, segnala che la legge n. 180 del 1992 è alquanto risalente anche rispetto a soggetti di recente istituzione, come ad esempio il NEPAD. L'elenco all'esame della Commissione appare, inoltre, poco. Ritiene pertanto opportuno procedere ad un maggiore approfondimento circa i criteri di scelta ai fini dell'attuazione della legge n. 180.

Stefano STEFANI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere entro il prossimo 22 luglio.

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Franco NARDUCCI (PD), nel sottolineare che il provvedimento è indubbiamente frutto di una valutazione complessiva da parte del Governo, condivide l'opportunità, prospettata dai colleghi di maggioranza, di conoscere i criteri di scelta che guidato la erogazione delle risorse, anche in vista di futuri dibattiti.

Marco ZACCHERA (PdL) esprime perplessità per l'inclusione nell'elenco delle attività finanziate dal Ministero degli affari esteri per l'anno 2007, di cui alla Relazione allegata al provvedimento in titolo, di iniziative minori, come la riparazione di impianto di riscaldamento o la realizzazione di opere infrastrutturali di rilievo davvero irrisorio, seppure in Paesi quali il Kosovo o la Moldova, a fronte dei tagli che sono stati apportati alla rete diplomatico-consolare.

Fiamma NIRENSTEIN (PdL) condivide la valutazione condivisa dai colleghi circa la necessità di un ulteriore approfondimento, anche al fine di evitare di perpetuare pratiche di finanziamenti a pioggia che influiscono in modo negativo sul rapporto fra i cittadini e le istituzioni dello Stato. Nel sottolineare la meritevolezza di taluni soggetti presenti nell'elenco allegato allo schema di decreto ministeriale, segnala la necessità di riconsiderare i criteri di selezione degli enti che sono catalogati sotto il titolo relativo alla tutela dei diritti umani, considerato che talvolta si tratta di soggetti che perseguono finalità politiche di altra natura.

Gianpaolo DOZZO (LNP) esprime, a nome del suo gruppo, perplessità circa i finanziamenti destinati alla Lega Araba, che potrebbero influire sull'espressione del voto relativo alla proposta di parere. Rileva, altresì, richiamando le osservazioni del collega Zacchera, che la disomogeneità dell'elenco dei soggetti beneficiari induce a ritenere giustificati, almeno in parte, i tagli che sono stati apportati di recente all'Amministrazione del Ministero degli affari esteri. Invita pertanto il Governo a riconsiderare l'impianto generale del provvedimento, anche al fine di scongiurare una eccessiva frammentazione degli interventi.

Enrico PIANETTA (PdL), alla luce delle riduzioni apportate al comparto della cooperazione allo sviluppo e considerata la non perfetta conoscibilità del numero di enti effettivamente beneficiari delle risorse stanziate ai sensi della legge n. 180 del 1992, rileva una marcata tendenza alla dispersione delle risorse e prospetta la necessità di individuare le modalità per massimizzare l'impatto di questi fondi in rapporto ad una maggiore coerenza e concentrazione degli interventi.

Paolo GUZZANTI (PdL) prospetta la possibilità che la Commissione ometta di esprimere un parere sul provvedimento in titolo o valuti l'espressione di un parere contrario, nella prospettiva di una precisa indicazione da parte dei singoli beneficiari circa la propria natura e le attività che essi intendono porre in essere.

Marco FEDI (PD) sottolinea, quale aspetto condiviso del dibattito, l'opportunità di una novella della legge n. 180 del 1992 nel quadro di una piena collaborazione tra Governo e Parlamento, anche sul piano di una accurata informativa sulla materia. Osserva peraltro che l'elenco all'esame della Commissione è il frutto di una valutazione svolta presso il Governo che, pur nei limiti segnalati dai colleghi intervenuti, è finalizzata a risultati positivi o a scongiurare danni derivanti dall'inadempimento di impegni assunti.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI, condividendo pienamente quanto testé osservato dal deputato Fedi, esprime soddisfazione per la serietà dell'approccio adottato dalla Commissione e consenso su alcune criticità connesse all'attuazione della legge n. 180 del 1992. Condivide la necessità di considerare una riforma del settore, anche nella prospettiva di interventi normativi sulla materia della cooperazione allo sviluppo, nell'obiettivo di realizzare un coerente coordinamento dei fondi erogati per finalità di

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politica estera. Nel sottolineare l'importanza del ruolo svolto dalla Commissione, segnala la necessità di ben disciplinare l'attività di controllo nell'uso dei fondi e di monitoraggio circa l'impatto sul piano politico. Per quanto concerne la Lega Araba, sottolinea che tale soggetto, svolgendo un'azione assai importante nel processo di pace in Medio Oriente, merita il sostegno da parte dell'Italia.

Giorgio LA MALFA (PdL) sottolinea la necessità che la questione del corretto uso delle risorse finanziarie per impegni internazionali sia disciplinata fin dall'inizio della legislatura in corso, pur consentendo nell'immediato al Ministero degli affari esteri di adempiere agli obblighi ai quali è vincolato. Sottolinea tuttavia la necessità che la Commissione abbia piena contezza della portata del provvedimento in titolo, non avendo altrimenti senso l'espressione del parere.

Roberto ANTONIONE (PdL), alla luce dell'imminente scadenza del termine previsto dal regolamento per l'espressione del parere e delle evidenti criticità connesse all'esame dello schema in titolo, sottolinea l'opportunità che il Governo si impegni per la presentazione in tempi rapidi degli elementi informativi richiesti, essendo diversamente arduo misurare l'impatto del provvedimento sia in termini contabili che di politiche di spesa. Ritiene infine possibile che la Commissione esprima un parere favorevole sul provvedimento in titolo a condizione che vi sia da parte del Governo un impegno ad intervenire al più presto sulla materia.

Paolo GUZZANTI (PdL), ribadendo quanto già osservato sul provvedimento in esame, sottolinea che, in caso di parere favorevole, il Parlamento sarà chiamato a rispondere al Paese di questioni che non sono state adeguatamente chiarite. Pur comprendendo la necessità di onorare impegni già assunti, prospetta l'opportunità di rinviare la deliberazione della Commissione ad un momento successivo ed una volta assunti i necessari elementi a supporto di un parere favorevole.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI ricorda i tempi esigui che sono a disposizione prima dello scadere del termine regolamentare.

Paolo CORSINI (PD), relatore, avendo recepito gli elementi di maggior rilievo emersi dal dibattito, condividegli elementi di risposta forniti dal sottosegretario Craxi e richiama l'attenzione dei colleghi commissari sui contenuti della relazione illustrativa relativi ad una riforma della materia disciplinata dalla legge n. 180 del 1992 e dalla legge n. 49 del 1987. Ricordando il lavoro svolto nel corso della precedente legislatura su tali versanti, si associa alle perplessità segnalate, tra gli altri, dal collega Zacchera, mentre non condivide quanto osservato dal collega Dozzo sulla Lega Araba, il cui ruolo è da tenere ben distinto dalle polemiche relative al rapporto tra islam e Occidente. Esprime condivisione per la linea politica seguita dal Governo italiano circa la positiva funzione di mediazione svolta dalla Lega Araba e esprime l'opportunità che la Commissione tenga conto che l'elenco dei beneficiari delle risorse è anche il frutto di opportunità, relazioni e necessità, connesse al ruolo che l'Italia intende svolgere sulla scena internazionale. Ritiene altresì opportuno che il Governo predisponga al più presto la serie storica degli ultimi cinque anni dei soggetti effettivamente beneficiari e dei contributi erogati. Nel ricordare, infine, che lo schema di decreto in esame non vincola il Governo alla concreta erogazione delle risorse agli enti e soggetti presenti nell'elenco e sottolineando la collaborazione che i gruppi di opposizione non intendono far mancare in questa occasione ai colleghi di maggioranza, illustra la proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

Marco ZACCHERA (PdL), intervenendo a titolo personale, propone una riformulazione della proposta di parere favorevole con osservazioni, avanzata dal relatore, nel

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senso di sopprimere il quarto punto della premessa, nonché tutte le osservazioni. Ritiene peraltro inopportuno l'inserimento di un ulteriore soggetto nell'elenco dei beneficiari, al fine di scongiurare un prevedibile malcontento da parte di altri soggetti, ugualmente meritevoli ma esclusi dal provvedimento. Integra quindi la propria proposta di riformulazione del parere favorevole nel senso di apporre l'osservazione per cui il Governo si impegna a compilare, entro tre mesi dall'entrata in vigore del decreto ministeriale, l'elenco complessivo dei beneficiari effettivi dei contributi negli ultimi cinque anni.

Roberto ANTONIONE (PdL), condividendo a nome del suo gruppo la proposta di riformulazione, testé avanzata del collega Zacchera, segnala la necessità che il Governo nei medesimi termini integri la propria informativa sull'entità complessiva delle risorse destinate per analoghe finalità in particolare ai soggetti inclusi negli elenchi.

Paolo CORSINI (PD), relatore, esprimendo il consenso del suo gruppo sulle proposte avanzate dai colleghi Zacchera e Antonione, riformula in tali termini la sua proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni, come riformulata dal relatore.

La seduta termina alle 17.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.40 alle 17.50.