CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 luglio 2008
31.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 10 luglio 2008. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 14.45.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/22/CE per l'applicazione di regolamenti relativi a disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada.
Atto n. 8.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che il provvedimento in esame è stato assegnato dalla Presidenza della Camera

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con riserva, in quanto non risulta corredato dal prescritto parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province di Trento e Bolzano. La Commissione potrà quindi avviarne l'esame, ma non concluderlo, prima che sia trasmesso il predetto parere. Invita quindi il deputato Piso a procedere alla relazione introduttiva.

Vincenzo PISO (PdL), relatore, ricorda che lo schema di decreto in esame reca attuazione della direttiva 2006/22/CE, che introduce norme minime per l'applicazione dei regolamenti 3820/85/CEE e 3821/85/CEE del Consiglio recante disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada. La direttiva è ricompresa nell'allegato B della legge comunitaria per il 2007 (legge n. 34 del 2006), il cui articolo 1 delega il Governo ad attuare le direttive riportate in allegato entro novanta giorni dall'entrata in vigore della Legge comunitaria, qualora il termine di recepimento della direttiva richiamata sia già scaduto o scada nei tre mesi successivi alla suddetta legge comunitaria. Si ricorda in proposito che il termine è scaduto il 1o aprile 2007 e che pende procedura di infrazione nei confronti dell'Italia allo stadio di parere motivato ex articolo 226 del Trattato per mancato recepimento. Il decreto, composto da quattordici articoli e da un allegato, contiene norme in materia di controlli relativamente ai tempi di guida e di riposo dei conducenti, sia su strada che presso la sede delle imprese, la costituzione di un ufficio di coordinamento incaricato di raccogliere ed elaborare le statistiche comunicandole alla Commissione europea ed anche l'adozione di un sistema di classificazione del rischio che porti eventualmente all'incremento del numero dei controlli a carico delle imprese in base alla gravità e alla frequenza delle infrazioni rilevate. Più in dettaglio, l'articolo 1 precisa il contesto normativo comunitario in cui collocare i controlli, definendo che essi riguardano i conducenti, le imprese e i veicoli di tutte le categorie di trasporto rientranti nell'ambito di applicazione dei regolamenti CEE 3821/85 del Consiglio e del regolamento CE 561/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 marzo 2006. Quest'ultimo, relativo all'armonizzazione di alcune disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada, modifica i regolamenti CEE 3821/85 e CE 2135/98 ed abroga il regolamento CEE 3820/85 del Consiglio. Da ciò discende che i riferimenti normativi contenuti nel testo del decreto differiscono da quelli indicati nella direttiva 2006/22. L'articolo 2 individua, ai sensi dell'articolo 7 della direttiva, le autorità nazionali competenti e le relative funzioni. All'ufficio di coordinamento - inserito nell'ambito della direzione generale del trasporto stradale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - spetta, tra l'altro, la pianificazione strategica delle attività di controllo. Il controllo su strada è pianificato e coordinato dal Ministero dell'interno, mentre quello presso i locali delle imprese dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Per ambiti diversi da quelli del decreto restano valide le specifiche, le competenze e le attribuzioni in capo ad altri soggetti. L'articolo 3 (articolo 2 della direttiva) prevede che i controlli siano effettuati, ogni anno, almeno sul 2 per cento dei giorni di lavoro effettivo dei conducenti di veicoli che rientrano nel campo di applicazione dei regolamenti (CE) n. 561/2006 e (CEE) n. 3821/85. La percentuale sarà portata al 3 per cento dopo il 1o gennaio 2010. A partire dal 2012, la percentuale minima di controlli da effettuare sarà aumentata al 4 per cento in base alle indicazioni che potrà dare la Commissione Europea conformemente a quanto disposto con l'articolo 2, paragrafo 3, della direttiva 2006/22/CE. Con lo stesso articolo si determinano, in conformità con le prescrizioni della direttiva (articolo 2, paragrafo 3, comma 3) le percentuali dei controlli da effettuarsi su strada e nei locali delle imprese. Il testo della direttiva prevede che il numero dei controlli da assicurare sia pari all'1 per cento del numero totale dei

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giorni lavorativi fino al 31 dicembre 2007 e che dal 1o gennaio 2008 tale numero sarebbe stato incrementato al 2 per cento. Poiché la data di entrata in vigore del decreto legislativo di recepimento sarà sicuramente posteriore al 1o gennaio 2008, si è ritenuto di cadenzare direttamente da quella data gli incrementi previsti dalla percentuale del numero dei controlli. Gli articoli 4 e 5 dispongono nel dettaglio l'aumento dei controlli da effettuare rispetto al parco circolante, la determinazione del campione di riferimento e le modalità di raccolta, organizzazione e trasferimento all'ufficio di coordinamento dei dati rilevati, in ossequio alle norme della direttiva che prevedono l'incremento graduale dei controlli. L'articolo 6 disciplina lo svolgimento dei controlli su strada, recependo gli articoli 3 e 4 della direttiva e le disposizioni contenute nel suo allegato I. Il comma 6 innova invece al dettato della direttiva, unificando norme contenute in diverse sue parti e disponendo in merito al modello di lista di controllo, tramite formulario singolo, da adottarsi con decreto dirigenziale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'interno. L'articolo 7 detta invece norme riguardo l'applicazione dei controlli presso le imprese e sulla tipologia delle informazioni statistiche raccolte durante le visite ispettive, recependo così, rispettivamente, gli articoli 6 e le parti A e B dell'Allegato I nonché l'articolo 6, comma 1, lettera b) della direttiva. Anche in questo caso viene predisposta l'adozione di un modello di lista di controllo, con formulario singolo, da adottarsi con decreto dirigenziale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. L'articolo infine dispone che l'ufficio di coordinamento comunichi al Ministro del lavoro le imprese italiane da controllare e quelle degli altri Paesi membri imputate di gravi infrazioni sul nostro territorio nazionale, da segnalare alle rispettive autorità competenti. L'articolo 8 mette in capo all'ufficio di coordinamento la conclusione di accordi con le autorità competenti dei Paesi membri l'organizzazione di operazioni concertate per controllare su strada i conducenti e i veicoli ex regolamenti CE 561/2006 e CEE 3821/1985. Spettando i controlli su strada in via principale al Ministero dell'interno, è previsto il concerto con le sue strutture all'uopo competenti per la definizione delle modalità operative specifiche. L'articolo 9 disciplina l'adozione di un documento di controllo obbligatorio, relativo alle assenze per malattia dei conducenti, per ferie o per guida di un veicolo escluso dall'ambito di applicazione del regolamento CE 561/2006, stabilendo anche le modalità di tenuta, di esibizione nonché le sanzioni previste in caso di infrazione a tali norme. L'articolo 10 reca le modalità dell'acquisizione e la successiva trasmissione dei dati all'interno dei vari uffici di coordinamento dei diversi Stati membri, come disposto dall'articolo 8 della direttiva. Il sistema di classificazione del rischio, disciplinato dall'articolo 9 della direttiva e da attribuire alle imprese sulla base del numero e della gravità delle infrazioni commesse, è recepito dal decreto all'articolo 11. In base all'attribuzione del coefficiente di rischio, è calibrata l'effettiva attività di controllo. La definizione di criteri e modalità del sistema di classificazione del rischio è demandata ad un decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero dell'interno e con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. L'articolo 12 si occupa della formazione periodica degli addetti ai controlli, recependo i commi 1, 2 e 4 dell'articolo 11 della direttiva. All'ufficio di coordinamento spettano il compito di predisporre un programma di formazione, tenendo conto degli orientamenti contenuti nella relazione biennale della Commissione sulle migliori prassi adottate in ambito comunitario, e l'organizzazione di scambi formativi con gli analoghi organismi di collegamento di altri Paesi membri. Come precisato nella relazione tecnico-finanziaria, tale attività di formazione si svolge all'interno degli ordinari stanziamenti di bilancio del Ministero delle infrastrutture

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e dei trasporti. L'articolo 13 specifica l'invarianza degli oneri a carico del bilancio dello Stato. Essendo l'attività di controllo attività istituzionale, gli uffici interessati si avvalgono delle risorse disponibili sulla base della legislazione vigente. In particolare, le funzioni dell'ufficio di coordinamento saranno svolte nell'ambito dell'apposita struttura della Direzione generale del trasporto statale - Dipartimento per i trasporti terrestri e il trasporto intermodale, così come specificato nella relazione tecnico-finanziaria sopra citata. Le norme finali, contenute all'articolo 14, dispongono l'abrogazione del decreto ministeriale 12 luglio 1995, di attuazione della direttiva del Consiglio 88/599/CEE sulle procedure uniformi concernenti l'applicazione dei regolamenti CEE 3820/85 e 3821/85. In pratica, il presente decreto abroga la normativa interna di riferimento della direttiva 88/599/CEE, a sua volta abrogata dalla 2006/22/CE. Dei tre allegati contenuti nella direttiva, solo il primo - relativo ai controlli su strada e presso i locali delle imprese - è integralmente riportato nello schema di decreto legislativo all'esame, ad eccezione dei riferimenti al regolamento 3820/85/CEE, abrogato dal 561/2006/CE. Infatti, l'Allegato II riguarda la strumentazione standard che gli organi di controllo italiani hanno (o sono in procinto di avere) in dotazione. L'Allegato III, concernente le infrazioni, è stato ritenuto invece troppo generico e pertanto si è scelto di demandare le relative definizioni ad un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'interno e quello del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad un'altra seduta, che sarà convocata una volta pervenuto il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province di Trento e Bolzano.

La seduta termina alle 15.

INTERROGAZIONI

Giovedì 10 luglio 2008. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 15.

5-000104 Di Cagno Abbrescia: Iniziative per il superamento della situazione di incertezza gestionale relativa al porto di Bari.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Simeone DI CAGNO ABBRESCIA (PdL), replicando, ritiene che la risposta del rappresentante del Governo rechi contenuti deludenti, in quanto è proprio il favorevole trend di crescita, negli ultimi due anni, del traffico merci (+ 60 per cento) e del traffico passeggeri (+ 54 per cento) del porto di Bari che rende ancora più indispensabile procedere alla realizzazione delle opere infrastrutturali oggetto del suo atto di sindacato ispettivo. La razionalizzazione dell'intera area su cui insiste il porto richiederebbe peraltro anche ulteriori interventi ma, come già denunciato nell'interrogazione, l'autorità portuale non sta assumendo le opportune iniziative. Il blocco di tali interventi è fonte di effetti molto negativi per lo sviluppo dell'intera città di Bari, giungendo a pregiudicare anche il ruolo della regione nella sua proiezione commerciale con i Balcani. Tutto ciò è frutto, oltre che della conflittualità tra la società Bari Porto Mediterraneo e l'autorità portuale, di una più generale mancanza di collaborazione tra quest'ultima e tutti gli operatori del porto di Bari, a causa di una gestione dell'ente che appare eccessivamente verticistica. Chiede infine al Sottosegretario Giachino che il Governo si faccia carico,

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nell'espletamento della sua attività di vigilanza, di assumere tempestive iniziative in materia, anche procedendo ad un'ispezione in loco.

5-00082 Lovelli: Piano di ristrutturazione annunciato da RFI per lo scalo merci di Alessandria.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Mario LOVELLI (PD), intervenendo in sede di replica, ringrazia preliminarmente il sottosegretario Giachino, sottolineando peraltro come la risposta fornita sia stata in qualche modo anticipata dai quotidiani locali. Constata, tuttavia, come l'intera vicenda appaia tuttora anomala. Da una parte, infatti, RFI fornisce le rassicurazioni fatte oggi proprie dal dicastero in questa sede, ma dall'altra la stessa azienda non ha ritenuto di dovere prendere parte all'incontro tenutosi presso la provincia e al quale hanno partecipato anche esponenti sindacali. Pertanto, il metodo seguito continua a destare sconcerto e preoccupazione, anche in considerazione dell'importante accordo di programma in corso, teso alla valorizzazione dello scalo merci di Alessandria. Prende atto delle risposte fornite e soprattutto delle rassicurazioni in merito al fatto che le decisioni assunte nel piano di ristrutturazione non inficiano né lo scalo merci né il livello dei servizi e dell'occupazione né la progettualità futura, anche se si farà carico di reperire in merito adeguate informazioni in loco. Preannuncia comunque che vigilerà affinché le rassicurazioni fornite trovino effettivo riscontro nei successivi sviluppi della vicenda. Da ultimo, si augura che i sottosegretari di volta in volta presenti in Commissione per rispondere ad atti di sindacato ispettivo in materia ferroviaria si facciano carico di riferire le questioni poste in sede parlamentare al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

5-00097 Grimoldi: Attuazione della disciplina in materia di circolazione e sosta dei veicoli di servizio delle persone invalide.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Paolo GRIMOLDI (LNP), replicando si dichiara soddisfatto della risposta, che ha ribadito come ancora permanga sulla questione posta dal suo atto di sindacato ispettivo un'incertezza normativa, peraltro a livello sia nazionale che comunitario. Segnala in proposito come alcuni Comuni abbiano interpretato la normativa di cui al decreto legislativo n. 196 del 2003 sostituendo il simbolo convenzionale della sedia a rotelle con il simbolo del comune stesso, con il risultato che, in altri comuni non viene riconosciuta validità allo stesso contrassegno. Appare inoltre importante uniformare la normativa nazionale in materia di contrassegni per i parcheggi riservati agli invalidi ai criteri contenuti nella raccomandazione 98/376/CE, al fine di garantire ai soggetti disabili il diritto di circolare liberamente nel territorio dei Paesi dell'Unione europea.

5-00112 Ghizzoni: Soppressione dell'intercity «Scaligero» e diritto alla mobilità dei cittadini e dei pendolari dell'area carpigiana.
5-00160 Marco Carra: Soppressione dell'intercity «Scaligero» e mancanza di collegamenti tra Mantova e Roma.

Mario VALDUCCI (PdL), presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

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Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo in sede di replica con riferimento alla sua interrogazione n. 5-00112, si dichiara insoddisfatta della risposta, di stampo notarile, fornita da sottosegretario Giachino, nella quale non si va al di là della promessa di un tavolo negoziale. Sarebbe stato invece auspicabile attendersi un ripensamento in merito alla soppressione dell'intercity «Scaligero», o quanto meno, un ulteriore differimento di tale iniziativa, anche alla luce dei finanziamenti da ultimo concessi a Ferrovie dello Stato a norma del decreto-legge n. 112 del 2008. Ricorda inoltre come la mobilità su rotaia dell'area carpigiana sia una questione ormai annosa, che tanti disagi ha arrecato ai cittadini della zona. Tra l'altro, la soppressione dell'intercity «Scaligero» rischia di vanificare gli investimenti sostenuti da un centro d'arte come Carpi, alla luce dei quali diventa essenziale la connessione ferroviaria con altre città, anch'esse a forte attrattiva turistica, come Verona, Bologna e Roma. Lamenta, infine, come la volontà di Trenitalia di provvedere ai suddetti tagli non sia stata comunicata direttamente agli enti locali interessati, attivatisi comunque tempestivamente per ottenere la sospensione di tale iniziativa, ma sia state da questi enti conosciuta solo dopo la pubblicazione di notizie di stampa.

Marco CARRA (PD), intervenendo in sede di replica con riferimento alla sua interrogazione n. 5-00160, concorda con le considerazioni testé espresse dal deputato Ghizzoni, sia sul merito della vicenda sia sulle valutazioni relative alla risposta fornita dal rappresentante del Governo. In proposito, chiede che al tavolo negoziale preannunciato dal sottosegretario Giachino siano ammessi anche i rappresentanti degli enti locali lombardi, in particolare dell'area mantovana, anch'essa direttamente interessata dalla soppressione dell'intercity «Scaligero». La comunità di Mantova, infatti, si sente fortemente penalizzata dalla scelta operata da Trenitalia e la partecipazione dei propri rappresentanti al predetto tavolo negoziale potrebbe costituire il primo passo per superare quella che viene avvertita come una vera e propria discriminazione.

5-00153 Misiti: Disservizi nei collegamenti marittimi operanti nell'area dello Stretto di Messina.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) fa presente che, con riferimento alla questione posta nel suo atto di sindacato ispettivo, si pongono due ordini di problemi. In primo luogo, infatti, deve considerarsi la difficilissima situazione della viabilità che rende problematico il raggiungimento, per via stradale, dei porti di Villa San Giovanni e Reggio Calabria, a seguito della chiusura di una carreggiata dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. In proposito non può non notare la contraddizione ravvisabile tra l'obiettivo dei lavori, volti alla realizzazione di una terza corsia nel tratto tra Gioia Tauro e Scilla, e le modalità adottate per la loro realizzazione, in forza delle quali è stata chiusa e messa a disposizione del cantiere proprio una delle due corsie allo stato esistenti. E gli interventi normativi citati nella risposta del rappresentante del Governo sono volti ad alleviare soprattutto questo problema di viabilità stradale. Tuttavia, vi è anche una seconda questione aperta, relativa alle crescenti difficoltà che incontra l'espletamento del servizio di traghettamento nello stretto di Messina, in buona parte dovute alla dismissione di alcune navi delle Ferrovie dello Stato. Va in proposito considerato anche il profilo della sicurezza, atteso che in quel braccio di mare il traffico marittimo si è molto incrementato, anche per via dello sviluppo del porto di Gioia Tauro. Un inefficiente sistema di traghettamento danneggia soprattutto i circa 15.000 pendolari, lavoratori e studenti

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universitari, che, quotidianamente, transitano da una parte all'altra dello stretto e che hanno già cominciato a costituire Comitati di protesta. Occorre quindi un maggiore impegno da parte del Governo, auspicabilmente anche attraverso il ricorso ad un apposito tavolo di concertazione tra tutti gli enti istituzionali interessati, al quale chiamare a partecipare anche i rappresentanti dei predetti Comitati di cittadini.

Mario VALDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.45.