CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 dicembre 2011
572.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Atto n. 407).

PROPOSTA DI RILIEVI DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,
   esaminato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (atto n. 407);
   premesso che:
    il provvedimento sostituisce integralmente il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 129 del 2009, attualmente vigente, con il quale erano state attuate le prescrizioni dell'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008;
    esso è, in particolare, volto a dare attuazione alle prescrizioni di cui all'articolo 2, commi 8-bis, 8-quater e 8-quinquies, del decreto-legge n. 194 del 2009, che hanno previsto sia un'ulteriore riduzione non inferiore al 10 per cento degli uffici dirigenziali di livello non generale e delle relative dotazioni organiche, sia la rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, apportando anche per esse un'ulteriore riduzione non inferiore al 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico;
    l'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, stabilisce un'ulteriore riduzione degli uffici dirigenziali di livello non generale e delle relative dotazioni organiche, in misura non inferiore al 10 per cento, nonché la rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, apportando una ulteriore riduzione non inferiore al 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema in esame,
   con i seguenti rilievi:
    
si segnala l'esigenza di prevedere la ricomposizione, all'interno del medesimo Dipartimento, delle funzioni concernenti i due pilastri della politica agricola comune, in modo da realizzare una maggiore coerenza nell'operato dell'Amministrazione in sede europea;
    in merito alle competenze attribuite alla Direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura dall'articolo 3, comma 2, lettera c), si invita il Governo a verificare la coerenza delle stesse con il quadro legislativo vigente, con particolare riferimento alle funzioni attribuite al Corpo delle capitanerie di porto e al Reparto pesca marittima del medesimo Corpo;
    si valuti l'opportunità di salvaguardare l'operatività del Consiglio nazionale dell'agricoltura, in considerazione della rilevanza delle funzioni svolte e dell'esiguità dei costi ad esso connessi;
    valuti il Governo l'opportunità di adeguare il regolamento alle sopravvenute disposizioni di legge in materia di riduzione della spesa pubblica.

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ALLEGATO 2

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al regolamento concernente l'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e la disciplina dell'organismo indipendente di valutazione della performance (Atto n. 408).

PROPOSTA DI RILIEVI DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,
   esaminato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al regolamento concernente l'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e la disciplina dell'organismo indipendente di valutazione della performance (atto n. 408);
   premesso che:
    lo schema di regolamento modifica il regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 2001, n. 303, adeguandone il testo alle sopravvenute modifiche normative nonché all'esigenza di un migliore e più efficiente funzionamento dei medesimi uffici;
    l'intervento normativo in questione è finalizzato altresì a dare attuazione all'articolo 14 del decreto legislativo n. 150 del 2009, il quale prevede che ogni amministrazione si debba dotare di un organismo indipendente di valutazione della performance, in sostituzione del servizio di controllo interno, e all'articolo 7, comma 20, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, che ha disposto la soppressione del Comitato nazionale per il collegamento tra il Governo e la FAO, trasferendo al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali tali funzioni;
    l'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, stabilisce un'ulteriore riduzione degli uffici dirigenziali di livello non generale e delle relative dotazioni organiche, in misura non inferiore al 10 per cento, nonché la rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, apportando una ulteriore riduzione non inferiore al 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema in esame,
   con i seguenti rilievi:
    
si sottolinea l'opportunità di integrare l'articolo 2, comma 6, del vigente regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 303 del 2001, nel senso di aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e un vice capo dell'Ufficio legislativo», al fine di prevedere tale figura;
    si segnala l'esigenza di prevedere, alle dirette dipendenze del Ministro, un ufficio di alta qualificazione diretto da un dirigente di prima fascia, cui affidare compiti di studio e valutazione in ordine alle linee di politica agricola. A tal fine, Pag. 122per mantenere invariata la dotazione organica dei dirigenti di prima fascia, si ritiene possa essere soppresso il posto di direttore presso l'Ufficio di gabinetto previsto nello schema di regolamento;
    valuti il Governo l'opportunità di assumere iniziative per ripristinare l'operatività del soppresso Comitato nazionale italiano per il collegamento fra il Governo e la FAO, tenuto conto della rilevanza delle funzioni che ad esso erano assegnate;
    valuti il Governo l'opportunità di adeguare il regolamento alle sopravvenute disposizioni di legge in materia di riduzione della spesa pubblica.

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ALLEGATO 3

Decreto-legge n. 201 del 2011: Disposizioni per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici (C. 4829 Governo).

PROPOSTA DI PARERE PRESENTATA DAL RELATORE

  La XIII Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 4829, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201;
   preso atto che il provvedimento è finalizzato alla crescita, all'equità e al consolidamento dei conti pubblici;
   rilevato che le disposizioni d'interesse del settore agricolo incidono, come peraltro previsto dall'impianto fondamentale del provvedimento, soprattutto per la parte di contenimento della spesa pubblica, nonché su altre questioni urgenti relative al settore;
   richiamate, in particolare, le disposizioni concernenti: l'imposta municipale propria (IMU), il differimento del termine per la presentazione delle domande di riconoscimento dei requisiti di ruralità dei fabbricati, la soppressione dell'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania (EIPLI), la rideterminazione delle aliquote contributive per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni, modifiche e integrazioni delle norme sull'alienazione dei terreni agricoli di proprietà pubblica e l'aumento delle risorse destinate all'AGEA;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   
si valuti l'esigenza di temperare per il settore agricolo la disciplina dell'IMU, in quanto particolarmente onerosa per le aziende agricole, richiamando il regime già previsto dalla normativa sull'ICI per quanto riguarda le agevolazioni per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali e per le aree svantaggiate. Si consideri in ogni caso l'opportunità di ridurre l'impatto della nuova disciplina al 50 per cento, per non compromettere la competitività del settore;
   si valuti la congruità della soppressione dell'EIPLI con il percorso di risanamento già previsto dalla legge, in accordo con le regioni interessate;
   con riferimento al progressivo innalzamento delle aliquote contributive per il settore agricolo, si valuti il forte impatto negativo dei nuovi oneri sulla competitività delle aziende agricole, tenendo conto che tali aliquote risultano ben più alte di quelle applicate nel contesto europeo.

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ALLEGATO 4

Decreto-legge n. 201 del 2011: Disposizioni per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici (C. 4829 Governo).

NUOVA FORMULAZIONE DELLA PROPOSTA DI PARERE PRESENTATA DAL RELATORE E APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 4829, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201;
   preso atto che il provvedimento è finalizzato alla crescita, all'equità e al consolidamento dei conti pubblici;
   rilevato che le disposizioni d'interesse del settore agricolo incidono, come peraltro previsto dall'impianto fondamentale del provvedimento, soprattutto per la parte di contenimento della spesa pubblica, nonché su altre questioni urgenti relative al settore;
   richiamate, in particolare, le disposizioni concernenti: l'imposta municipale propria (IMU), il differimento del termine per la presentazione delle domande di riconoscimento dei requisiti di ruralità dei fabbricati, la soppressione dell'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania (EIPLI), la rideterminazione delle aliquote contributive per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni, modifiche e integrazioni delle norme sull'alienazione dei terreni agricoli di proprietà pubblica e l'aumento delle risorse destinate all'AGEA;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   
si valuti l'esigenza di temperare per il settore agricolo la disciplina dell'IMU, in quanto particolarmente onerosa per le aziende agricole, richiamando il regime già previsto dalla normativa sull'ICI per quanto riguarda le agevolazioni per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali e per le aree svantaggiate. Si consideri in ogni caso l'opportunità di ridurre l'impatto della nuova disciplina, per non compromettere la competitività del settore;
   si valuti la congruità della soppressione dell'EIPLI con il percorso di risanamento già previsto dalla legge, in accordo con le regioni interessate;
   con riferimento al progressivo innalzamento delle aliquote contributive per il settore agricolo, si valuti il forte impatto negativo dei nuovi oneri sulla competitività delle aziende agricole, tenendo conto che tali aliquote risultano ben più alte di quelle applicate nel contesto europeo;
   si valuti l'esigenza di estendere anche alle imprese agricole le agevolazioni previste dall'articolo 2 e in generale le misure per la crescita economica.