CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 novembre 2010
399.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO
Pag. 49

ALLEGATO

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/111/CE, per quanto riguarda gli enti creditizi collegati ad organismi centrali, taluni elementi dei fondi propri, i grandi fidi, i meccanismi di vigilanza e la gestione delle crisi (Atto n. 286).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VI Commissione Finanze della Camera dei deputati,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/111/CE, per quanto riguarda gli enti creditizi collegati ad organismi centrali, taluni elementi dei fondi propri, i grandi fidi, i meccanismi di vigilanza e la gestione delle crisi (Atto n. 286);
rilevata l'urgenza di procedere al recepimento nell'ordinamento nazionale della predetta direttiva 2009/111/CE, la quale prevede, all'articolo 4, che gli Stati membri applichino le disposizioni necessarie per conformarsi al suo contenuto a decorrere dal 31 dicembre 2010;
rilevato come lo schema di decreto legislativo sia volto a realizzare, mediante alcune modifiche al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (TUB) di cui al decreto legislativo n. 385 del 1993, nonché al Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF) di cui al decreto legislativo n. 58 del 1998, il rafforzamento dei poteri di vigilanza della Banca d'Italia sulle banche, sui gruppi bancari e sui gruppi operanti nel settore dell'intermediazione finanziaria, nonché il miglioramento dei sistemi di collaborazione tra le autorità di vigilanza dei diversi Stati membri dell'Unione europea relativamente alla vigilanza sui gruppi transfrontalieri;
sottolineato come lo schema di decreto si inserisca nel quadro delle iniziative assunte in sede europea a seguito della crisi economico - finanziaria, finalizzate a migliorare gli strumenti a garanzia della stabilità del sistema creditizio e finanziario, con particolare riferimento ai gruppi transfrontalieri, la cui operatività può determinare, se non adeguatamente regolata e vigilata, rischi sistemici particolarmente gravi;
rilevato come il provvedimento costituisca un ulteriore passo avanti verso un'auspicabile piena integrazione a livello europeo delle attività di vigilanza sugli intermediari finanziari e creditizi, che dovrà peraltro essere ulteriormente implementata con l'istituzione dell'Autorità bancaria europea (EBA);
preso atto della valutazione favorevole sul provvedimento espressa, per gli aspetti di propria competenza, dalla Commissione Bilancio,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:
con riferimento alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 dello schema di decreto, la quale sostituisce la lettera d) del comma 3 dell'articolo 53 del TUB, attribuendo alla Banca d'Italia il potere, nell'esercizio della vigilanza sulle banche, di vietare il pagamento di interessi con riferimento a strumenti finanziari computabili nel patrimonio a fini di vigilanza, valuti il Governo l'opportunità di sostituire la parola «patrimoni» con la parola «patrimonio».