CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 gennaio 2010
275.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio della Difesa per l'anno 2008 (Atto n. 137)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La IV Commissione Difesa,
esaminato lo schema di decreto ministeriale recante il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2008;
premesso che:
il presente schema di decreto provvede ad individuare gli alloggi di servizio non più utili nel quadro delle esigenze dell'Amministrazione della difesa e non più funzionali alle esigenze istituzionali nonché a fissare le condizioni per la deroga ai limiti di durata delle concessioni relative agli alloggi di servizio, stabilendo, tra l'altro, il limite di reddito applicabile al nucleo familiare, che giustifica la permanenza nei medesimi alloggi degli utenti non aventi più titolo alla concessione;
il predetto schema di decreto fissa per l'anno 2008 il citato limite di reddito nella somma di euro 39.888,32 incrementata di euro 1.250,83 per ogni familiare a carico oltre il terzo e individua in 3.131 unità abitative gli alloggi non più utili, transitabili in regime di locazione ovvero alienabili, rispetto al complessivo patrimonio alloggiativo pari a 18.421 unità abitative;
considerato tuttavia che, per effetto dell'attuazione delle disposizioni introdotte dal comma 628 dell'articolo 2 della legge finanziaria 2008, l'individuazione degli alloggi da alienare avverrà sostanzialmente mediante la procedura individuata dall'articolo 6 dello schema di regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

nel presupposto che il numero degli alloggi indicato nel presente schema di decreto, pari a 3.131 unità, abbia un valore meramente programmatico, oggetto di successiva verifica ai sensi dall'articolo 6 dello schema di regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare.

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ALLEGATO 2

Schema di decreto ministeriale recante regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare (Atto n. 138)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La IV Commissione Difesa,
esaminato lo schema di decreto ministeriale recante regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare;
premesso che lo schema di decreto in oggetto evidenzia alcuni profili problematici concernenti la dubbia compatibilità di alcune sue disposizioni con i principi fissati al comma 628 dell'articolo 2 della legge finanziaria 2008 in materia di riconoscimento del diritto di prelazione e di tutela dei soggetti a basso reddito;
per quanto riguarda il riconoscimento del diritto di prelazione, ritenuto che:
1) il predetto diritto, anche alla luce dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo, debba essere riconosciuto in coerenza con le disposizioni di cui al comma 628, lettera b), dell'articolo 2 della legge finanziaria 2008;
2)il citato diritto debba essere riconosciuto con modalità tali da renderne possibile l'effettivo esercizio al conduttore, ossia offrendo a quest'ultimo il bene oggetto di trasferimento ad un prezzo non superiore rispetto a quello a cui viene offerto al terzo;
3) la decadenza dal titolo concessorio possa determinarsi soltanto successivamente al mancato esercizio del diritto di prelazione nei termini dianzi evidenziati;
per quanto riguarda la tutela dei conduttori a basso reddito, ritenuto altresì che:
a) al fine di assicurare la permanenza negli alloggi dei conduttori ultrasessantacinquenni che non abbiano superato la soglia di reddito fissata annualmente con decreto ministeriale e che non siano nelle condizioni di poterne acquistare la proprietà, si potrebbe prevedere il vincolo per gli acquirenti degli alloggi a stipulare contratti di locazione con i citati conduttori per tutta la durata della vita di questi ultimi, ai sensi dell'articolo 1607 del codice civile, con la condizione che permangano nel tempo in capo ai conduttori stessi i requisiti di reddito familiare fissati annualmente con decreto del Ministro della difesa, ovvero si potrebbe disporre il trasferimento dell'usufrutto ai conduttori medesimi con una rateizzazione del relativo corrispettivo che risulti compatibile con le loro condizioni reddituali;
b) il diritto di prelazione debba essere riconosciuto anche per i conduttori di alloggi di pregio, così come per gli altri conduttori, attraverso l'applicazione di riduzioni modulate in funzione del reddito, anziché con una riduzione fissa del 10 per cento;
c) le modalità attraverso le quali è previsto l'esercizio del diritto di prelazione sugli alloggi di cui alla precedente lettera b) e cioè non sul prezzo a base d'asta, ma su quello di aggiudicazione, possa pregiudicare la posizione dei conduttori a basso reddito per i quali si renderebbe più difficile la permanenza nell'alloggio;

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d) per gli alloggi di pregio si potrebbe stabilire, così come previsto per i conduttori degli altri alloggi, che l'offerta al conduttore sia formulata prima dell'esperimento dell'asta, posto che, in tal modo, vi sarebbe un sicuro risparmio in termini di oneri amministrativi e un'anticipazione degli introiti, fermo restando che l'interesse dello Stato ad ottenere entrate congrue sarebbe comunque tutelato attraverso la fissazione di un adeguato prezzo di mercato;
ritenuto inoltre che il programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio, in quanto elemento essenziale ai fini dell'esame dello schema di regolamento, avrebbe dovuto essere trasmesso anche al COCER-Interforze prima dell'espressione del parere da parte di quest'ultimo;
ritenuto, infine, che il numero degli alloggi da alienare indicato nel programma pluriennale e nello schema di decreto ministeriale, recante piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2008, pari a 3.131 unità, abbia un valore meramente programmatico, posto che l'effettiva individuazione degli alloggi da alienare avverrà mediante apposito decreto della direzione generale dei lavori e del demanio ai sensi dell'articolo 6 del presente schema di regolamento;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo in merito alle procedure negoziali di cui all'articolo 4, comma 2, alla determinazione del prezzo della nuda proprietà di cui all'articolo 6, comma 5, e alla vendita in blocco di cui all'articolo 7, comma 12;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
A) sia riconosciuto il diritto di prelazione al personale militare e civile del Ministero della difesa in coerenza con le disposizioni di cui al comma 628, lettera b), dell'articolo 2 della legge finanziaria 2008;
B) sia previsto che l'applicazione delle riduzioni di prezzo al personale militare e civile non possa comunque condurre alla determinazione di un prezzo di vendita inferiore a quello offerto in prelazione al conduttore al netto della riduzione di prezzo a questi spettante, fermo restando che, qualora, in seguito ad asta deserta, vi fosse l'esigenza di fissare un nuovo prezzo base più basso di quello offerto al conduttore, si procederà alla formulazione di una nuova offerta al conduttore stesso;
C) al fine di assicurare la permanenza negli alloggi dei conduttori ultrasessantacinquenni che non abbiano superato la soglia di reddito fissata annualmente con decreto ministeriale e che non siano nelle condizioni di poterne acquistare la proprietà, sia previsto il vincolo per gli acquirenti degli alloggi a stipulare contratti di locazione con i citati conduttori per tutta la durata della vita di questi ultimi, ai sensi dell'articolo 1607 del codice civile, con la condizione che permangano nel tempo in capo ai conduttori stessi i requisiti di reddito familiare fissati annualmente con decreto del Ministro della difesa, ovvero sia previsto il trasferimento dell'usufrutto ai conduttori medesimi con una rateizzazione del relativo corrispettivo che risulti compatibile con le loro condizioni reddituali;
D) siano riconosciute ai conduttori di alloggi di pregio riduzioni del prezzo di vendita modulate in funzione del reddito familiare e modalità di esercizio del diritto di prelazione identiche a quelle previste per gli altri conduttori di alloggi ai sensi della precedente lettera B);
E) sia previsto che la decadenza dal titolo concessorio possa determinarsi soltanto successivamente al mancato esercizio del diritto di prelazione nei termini dianzi evidenziati alle precedenti lettere B) e D), fermo restando quanto previsto alla lettera C);

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F) all'articolo 5, comma 4, che disciplina i canoni degli alloggi di servizio realizzati mediante concessione di lavori pubblici, sia richiamata la lettera b) del comma 2 del medesimo articolo, anziché la precedente lettera a);
G) all'articolo 12, comma 6, laddove si richiama l'atto compromissorio stipulato con l'assegnatario dell'alloggio a riscatto, si faccia riferimento al comma 5 del medesimo articolo, anziché al comma 4;
H) all'articolo 12, comma 8, laddove si richiama l'ipotesi di recesso dal vincolo da parte dell'assegnatario dell'alloggio a riscatto, si faccia riferimento al comma 7, anziché al comma 6.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-02382 Di Stanislao: Sull'attuazione delle direttive comunitarie in materia di appalti nei settori della difesa e della sicurezza e di trasferimenti intracomuntari di prodotti destinati alla difesa

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Italia ha partecipato attivamente alle iniziative comunitarie volte ad individuare soluzioni idonee a rendere il «mercato della difesa» più efficiente e competitivo.
La progressiva creazione di un «mercato unico europeo della difesa» è un elemento strategico per lo sviluppo delle capacità militari europee a sostegno del ruolo internazionale dell'Unione Europea e costituisce, inoltre, un importante fattore di crescita per l'economia e la tecnologia europea nonché per le imprese che operano nel settore della difesa e della sicurezza.
La promulgazione nel maggio e nel luglio del 2009 del cosiddetto «pacchetto difesa», elaborato dalla Commissione nel corso del 2008, costituisce un'azione strutturale che va proprio nella direzione di creare un vero e proprio «mercato unico europeo della difesa» senza, tuttavia, pregiudicare gli interessi di sicurezza degli Stati membri.
L'assunto alla base dell'iniziativa è quello secondo il quale la credibilità della politica europea di difesa dipende dall'esistenza e dallo sviluppo delle capacità europee e dal rafforzamento della base industriale e tecnologica nel settore, mentre la filosofia di fondo è riconducibile all'incondizionata fiducia nella concorrenza come strumento di miglioramento dell'efficienza del mercato e di tutela dell'innovazione.
Il quadro giuridico offerto dalla direttiva sugli appalti pubblici (2009/81/CE) e da quella complementare sui trasferimenti intracomunitari (2009/43/CE), consente l'applicazione dei principi e delle norme comunitarie, semplifica la circolazione dei prodotti per la difesa tra i paesi dell'Unione Europea ed individua un sistema di regole comuni per l'acquisizione di sistemi e prodotti militari.
In particolare, la direttiva 2009/81/CE mira a soddisfate il bisogno, manifestato dagli Stati e dagli attori economici del settore, di un nuovo quadro legislativo europeo adeguato all'aggiudicazione degli appalti pubblici in materia di sicurezza e difesa, in particolare garantendo la sicurezza delle informazioni e degli approvvigionamenti nonché più mirate procedure concorsuali di aggiudicazione degli appalti.
La direttiva, nel definire un quadro giuridico più specifico seguendo comunque la logica del mercato interno, si pone l'obiettivo di armonizzare i termini di pubblicazione, le procedure di presentazione delle offerte, i criteri di selezione e di attribuzione, nonché di diminuire i costi amministrativi che gravano soprattutto sulle piccole e medie imprese.
La riduzione dei costi unitari di produzione dovrebbe rendere i prodotti europei più competitivi sul mercato mondiale e dovrebbe mettere gli Stati membri dell'Unione Europea in condizione di poter soddisfare le esigenze operative delle rispettive Forze Armate a costi tendenzialmente inferiori.
In tale quadro, si fa presente che attualmente è in corso presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento delle Politiche Europee, l'attività interministeriale volta all'inserimento di

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apposita delega nella Legge Comunitaria 2010 ai fini dell'emanazione di un Decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2009/81/CE. L'attività è sviluppata sotto l'egida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, titolare degli appalti pubblici in Italia.
Per quanto di competenza della Difesa è stato istituito, nell'ambito del Segretariato Generale del Dicastero, un gruppo di lavoro ad-hoc. La tempistica dei lavori finora svolti permette di confidare nel rispetto dei termini di recepimento.
Per quanto riguarda, invece, la Direttiva 2009/43/CE che semplifica le modalità e le condizioni dei trasferimenti all'interno della Comunità di prodotti per la difesa, si precisa che le attività per un suo recepimento sono anch'esse in corso. Ciò comporterà una generale riforma del quadro normativo in materia di import-export di materiali d'armamento, attualmente regolato dalla legge n. 185/90.
Al riguardo, vista la particolare complessità della materia e la rilevanza delle istanze dell'articolato quadro di riferimento, che investe livelli istituzionali e vari altri attori dell'intero sistema paese, è stato istituito un tavolo tecnico interministeriale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio di Coordinamento per la Produzione dei Materiali d'Armamento (UCPMA) - quale articolazione dell'Ufficio del Consigliere Militare del Presidente del Consiglio, come previsto dalla citata legge n. 185/90.
Anche in tal caso l'attività si sta sviluppando con una tempistica che consente di ben confidare sul pieno rispetto dei termini fissati per il recepimento nazionale.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-02383 Villecco Calipari: Sull'attuazione del progetto di digitalizzazione degli archivi della difesa

TESTO DELLA RISPOSTA

Lo Stabilimento Grafico Militare di Gaeta è gestito dall'Agenzia Industrie Difesa (A.I.D.) - ente di diritto pubblico con il compito di ricercare l'equilibrio economico e di realizzare prodotti e servizi a costi competitivi con quelli di mercato, valorizzando risorse, infrastrutture e personale che investono le proprie competenze.
Nell'ambito del progetto di digitalizzazione degli archivi della Difesa e di conservazione sostitutiva della documentazione cartacea per informatizzare le procedure di accesso e di trattamento dati, l'A.I.D. è stata incaricata di effettuare uno studio preliminare di fattibilità per la realizzazione di un centro unico presso tale Stabilimento.
Ciò non soltanto ai fini dell'applicazione della specifica normativa, ma anche allo scopo di ottenere lo sgombero di numerosi locali contenenti i vasti ed importanti archivi cartacei attualmente esistenti, per una successiva valorizzazione e/o riutilizzo delle infrastrutture, in aderenza al disposto dell'articolo 14-bis del decreto legge n. 112/2008 (convertito nella legge n. 133/2008).
A tale studio è stato interessato lo Stato Maggiore della Difesa al fine di coinvolgere anche il Centro di Competenza previsto dal Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di coordinare le componenti della Difesa interessate al progetto, di valutare le varie tematiche d'interesse e porne in atto la concreta applicazione in ambito militare, senza trascurare la possibilità di accedere a finanziamenti nell'ambito dei programmi del Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA).
I risultati di tale studio, ultimato lo scorso mese di dicembre, sono ampiamente positivi ed i ritorni in termini di valorizzazione degli immobili recuperati - avendo lo studio preso in esame otto Centri Documentali (CEDOC) - sono di tutto rilievo, a fronte degli investimenti necessari per la sua attuazione.
In particolare, il CEDOC di Roma (ubicato presso la caserma «Manara») è stato designato quale infrastruttura per l'avvio, a breve termine, del progetto pilota per la digitalizzazione dell'intero archivio dei CEDOC, da completarsi entro 36 mesi dalla data di affidamento della commessa.
Il progetto, nel suo complesso, è risolutivo delle problematiche che, attualmente, investono l'efficienza e l'efficacia dell'accesso ai documenti, nonché delle carenze di mezzi tecnologici.
Sia la fase transitoria di attuazione del progetto che quella successiva di gestione, a regime, della documentazione vedranno il coinvolgimento diretto di tutto il personale dello Stabilimento Grafico Militare di Gaeta.