CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 luglio 2008
42.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Schema di decreto recante attuazione della direttiva 2006/68/CE che modifica la direttiva 77/91/CEE relativamente alla costituzione delle società per azioni nonché alla salvaguardia e alle modificazioni del loro capitale sociale (Atto n. 9).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/68/CE che modifica la direttiva 77/91/CEE relativamente alla costituzione delle società per azioni nonché alla salvaguardia e alle modificazioni del loro capitale sociale;
valutato positivamente il parere formulato dalle Commissioni riunite II (Giustizia) e VI (Finanze), con particolare riferimento all'osservazione recata al punto a),
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Schema di decreto legislativo concernente ulteriori modifiche e integrazioni al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante il codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE (Atto n. 12).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo concernente ulteriori modifiche e integrazioni al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante il codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
provveda il Governo, mediante le appropriate modifiche ed integrazioni agli articoli 49 e 50 del decreto legislativo n. 163 del 2006, ad assicurare l'eliminazione delle limitazioni ivi previste al diritto di avvalimento in contrasto con gli articoli 47, paragrafo 2 e 48, paragrafo 3 della direttiva 2004/18 e dell'articolo 54, paragrafo 5 e 6 della direttiva 2004/17, come rilevato dalla Commissione europea nella lettera di costituzione in mora del 4 febbraio 2008 (procedura di infrazione 2007/2309);

e con la seguente osservazione:
valuti il Governo la possibilità di assicurare che le modifiche proposte all'articolo 37, comma 11, del decreto legislativo n. 163 del 2006, al fine di recepire i rilievi formulati dalla Commissione europea nella lettera di costituzione in mora del 4 febbraio 2008 (procedura di infrazione 2007/2309), individuando una nuova tipologia di subappalto, non determini disparità di trattamento fra subappaltatori.

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ALLEGATO 3

Sugli esiti della riunione dei Presidenti COSAC (Parigi, 6 e 7 luglio 2008).

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Il 7 luglio scorso ho partecipato a Parigi, insieme alla collega presidente della Commissione politiche dell'Unione europea del Senato, senatrice Rosanna Boldi, alla Conferenza dei Presidenti delle Commissioni specializzate negli affari comunitari ed europei (COSAC).
La Conferenza si è aperta alle 9,30, con un'allocuzione del Presidente dell'Assemblea Nazionale francese, Bernard Accoyer, il quale ha sottolineato il ruolo essenziale della COSAC nel promuovere una sempre più attiva partecipazione dei Parlamenti nazionali al processo decisionale europeo. Ha poi ricordato di aver proposto, alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'UE svoltasi a Lisbona lo scorso giugno, di anticipare le disposizioni del Trattato che riguardano l'intervento dei Parlamenti nazionali nelle procedure decisionali dell'Unione europea.
Dopo l'allocuzione del Presidente Accoyer, i presidenti di turno della COSAC, Pierre Lequiller e Hubert Haenel, hanno dato conto delle decisioni prese in seno alla troika, riunitasi la sera precedente:
è stato approvato l'ordine del giorno della prossima COSAC (3-4 novembre);
è stato approvato lo schema della relazione semestrale che il segretariato COSAC presenterà a novembre alla plenaria;
si è ribadito che alla COSAC di novembre il segretariato presenterà una relazione, basata sulle conclusioni del gruppo di lavoro istituito all'ultima COSAC, concernente le modalità con le quali i Parlamenti possono dare corso all'applicazione del protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona, concernente il controllo di sussidiarietà sulle proposte legislative dell'UE;
si è deciso di confermare i nuovi esperimenti di sussidiarietà (decisi dalla precedente COSAC) sulla proposta di regolamento concernente la legge e la giurisdizione applicabile nel settore delle successioni e dei testamenti (2008/JLS/122), e sulla proposta di direttiva sull'applicazione del principio di parità di trattamento tra le persone, senza distinzione di religione, handicap, età o orientamento sessuale. Poiché la Commissione ha pubblicato quest'ultima proposta in tutte le lingue il 9 luglio, i Parlamenti possono già iniziarne l'esame, che dovrà concludersi nel termine di 8 settimane, cioè il 4 settembre 2008.

Si è quindi passati a discutere del processo di ratifica del Trattato di Lisbona. In tutti gli interventi si è sostenuto che occorre comunicare meglio ai cittadini la necessità del Trattato, ma soprattutto la necessità dell'Unione europea, poiché si avverte un distacco tra le popolazioni europee e i reali benefici che provengono dall'Unione.
Nel mio intervento ho sostenuto che il clima di sostegno al Trattato si è raffreddato, e che se referendum fossero stati organizzati in altri Paesi, si sarebbe andati incontro a spiacevoli sorprese. Occorre certo proseguire sulla strada delle ratifiche - l'Italia lo farà entro l'autunno -, ma occorre anche tenere conto che il rapporto tra la UE e la gente comune è cambiato,

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perché la gente non si sente più protetta in settori chiave come l'energia, l'immigrazione clandestina, l'ambiente, i costi agricoli. Ho dunque sostenuto che la priorità della Presidenza francese dovrebbe essere come riprendere il dialogo con la gente: su questa linea ci sarà il deciso sostegno del Parlamento italiano.
I presidenti Haenel e Lequiller hanno concluso, rilevando la necessità di esaminare il malessere europeo, e che ci si trova di fronte ad euro indifferenza, non euroscetticismo, e questo perché la gente non è informata.
Ha fatto seguito, alle 11, un dibattito con Jean-Pierre Jouyet, segretario di Stato incaricato degli affari europei, che ha illustrato le priorità della Presidenza francese dell'Unione.
Tenendo anche conto degli interventi nel corso del dibattito, Jouyet ha sostenuto innanzitutto che il processo di ratifica deve continuare, e che una soluzione comune dovrà essere ricercata dalle Istituzioni europee insieme con le autorità irlandesi.
Un accento particolare è stato posto dal segretario francese sulle necessità della politica energetica: le proposte della Commissione dovranno essere approvate entro l'anno in corso, e si dovrà aprire anche il dibattito sul nucleare, altrimenti gli obiettivi che ci si è posti non potranno essere raggiunti. Sull'energia è anche necessario che si proceda su un piano di solidarietà, evitando contatti bilaterali che potrebbero essere dannosi.
Jouyet ha poi sostenuto che la politica mediterranea deve trovare un nuovo slancio aldilà del processo di Barcellona, cercando di fare il massimo sforzo per trovare una soluzione anche al problema dell'assetto istituzionale. Ha promesso che le Assemblee legislative saranno invitate al summit su Euromed.
Si è quindi soffermato sulla necessità di affrontare con realismo i problemi dell'immigrazione, annunciando che al Consiglio europeo di ottobre sarà proposto un Patto su immigrazione e asilo. Ha anche insistito sulla necessità che si intervenga con politiche di formazione nei Paesi di origine degli immigrati.
Altra priorità della Francia sarà quella di dare più slancio alla politica europea di difesa, per consentire alla UE di essere protagonista sulla scena internazionale, e consentirle di realizzare le azioni pianificate. A questo riguardo ci si aspetta di arrivare a conclusioni al Consiglio europeo di dicembre.
Molta importanza è data dalla Presidenza francese alla riqualificazione della politica agricola comune, per la quale si dovrà tenere conto della sicurezza e qualità alimentare, come pure di un maggiore equilibrio territoriale nell'attuazione delle misure.
Altri punti che la Presidenza francese considera prioritari sono: il principio di trasparenza finanziaria; la configurazione di un mercato interno più adatto alle piccole e medie imprese; il rafforzamento della dimensione sociale della UE; l'ampliamento dei programmi di formazione, e l'incentivazione alla mobilità dei ricercatori.
In replica ad un intervento della presidente Boldi, che ha sottolineato la necessità di rideterminare le ragioni dello stare insieme e ha richiamato la responsabilità delle istituzioni europee nella comunicazione sull'Europa, il segretario Jouyet ha convenuto sulle ragioni esposte dalla presidente, ed ha evidenziato l'opportunità di un maggiore impegno delle istituzioni europee.
Ha anche annunciato, in risposta ad un intervento del rappresentante romeno che lamentava politiche discriminatorie dell'Italia nei confronti dei Rom, che probabilmente ci sarà una dichiarazione della Commissione che i Rom fanno parte della popolazione europea.
Jouyet ha concluso la sua partecipazione, sollecitando tutti ad evitare tensioni, e ad operare in stretta collaborazione con le Istituzioni europee
Nel pomeriggio, alle 14.30, si è svolto un dibattito, introdotto dalla Commissaria europea per le relazioni esterne e la politica di vicinato, Benita Ferrero Waldner,

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sul «Processo di Barcellona: un'Unione per il Mediterraneo», nel corso del quale la Commissaria, rispondendo a numerosi interventi, ha sottolineato che il Mediterraneo fa parte dello spazio europeo e lo spazio europeo fa parte dell'insieme mediterraneo. In questo contesto, l'Unione europea ha un'enorme responsabilità nella regione, e non resta passiva in una serie di importanti iniziative politiche che riguardano: Libano, Siria, Israele, Palestina, Libia, Marocco e Iran.
La Commissaria si è poi soffermata sul Vertice di Parigi, sottolineando le sfide da intraprendere nella regione: impiego, ambiente, minacce alla sicurezza e alla pace, senza dimenticare che è fondamentale affrontare la questione del dialogo culturale. Il Vertice di Parigi, nel voler dare una nuova ambizione all'Europa nel Mediterraneo, si pone quattro obiettivi concreti: rafforzare il livello politico delle relazioni dell'UE con i partner mediterranei; condividere meglio la responsabilità delle relazioni multilaterali; promuovere grandi progetti regionali; coinvolgere pienamente il settore privato. Al cuore dell'iniziativa c'è la necessità di lanciare progetti che rafforzino il processo di Barcellona, integrando pienamente la Turchia, l'Albania e gli altri partner non arabi, tenendo conto delle loro preoccupazioni e priorità.
Al termine della riunione, i presidenti Lequiller e Haenel hanno annunciato che, in vista della COSAC del 3 e 4 novembre 2008, invieranno a tutte le delegazioni un questionario per meglio preparare il dibattito sul processo di ratifica del Trattato di Lisbona