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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 528 di lunedì 3 ottobre 2011

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 16,30.

MICHELE PISACANE, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 19 settembre 2011.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Barbi, Belcastro, Bergamini, Berlusconi, Bernini Bovicelli, Bocchino, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brunetta, Carfagna, Casero, Catone, Cicchitto, Colucci, Consiglio, Cossiga, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Dozzo, Gianni Farina, Fitto, Formichella, Franceschini, Frattini, Galati, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giro, Gozi, La Russa, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Meloni, Miccichè, Moffa, Leoluca Orlando, Polidori, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Rigoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Stefani, Stucchi, Tremonti, Vitali, Vito, Volontè e Zacchera sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di petizioni.

PRESIDENTE. Invito l'onorevole segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

MICHELE PISACANE, Segretario, legge:
GIOVANNI BRAVIN, da Conegliano (Treviso), chiede la modifica dei requisiti per l'accesso ai benefìci previdenziali previsti per i lavori usuranti (1292) - alla XI Commissione (Lavoro);
ALDO COPPOLA, da Genova, chiede provvedimenti per la riduzione dei costi della politica e contro l'evasione fiscale (1293 ) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e VI (Finanze);
MORENO SGARALLINO, da Terracina (Latina), chiede:
misure per garantire il tempestivo intervento delle forze dell'ordine e dei gestori dell'infrastruttura in caso di interruzione della circolazione stradale da parte di manifestanti (1294) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
l'inasprimento delle pene per i responsabili di furti di rame e di altri materiali ferrosi (1295) - alla II Commissione (Giustizia);
norme in materia di adeguamento automatico degli stipendi più bassi all'inflazione (1296) - alla XI Commissione (Lavoro);
disposizioni per la creazione di centri sanitari polifunzionali (1297) - alla XII Commissione (Affari sociali);
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la chiusura delle sedi distaccate di Ministeri costituite nella città di Monza, nonché la riduzione delle amministrazioni statali decentrate e degli enti locali (1298) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
misure per assicurare la tempestiva erogazione delle pensioni di invalidità agli aventi diritto (1299) - alla XI Commissione (Lavoro);
norme per la tutela assicurativa dei gestori di distributori di carburanti dai danni derivanti da furti e rapine (1300) - alla X Commissione (Attività produttive);
che le emittenti radiofoniche pubbliche promuovano la musica e le canzoni dei giovani autori italiani (1301) - alla VII Commissione (Cultura);
nuove norme in materia di transito e sosta di roulotte e camper nei centri abitati (1302) - alla IX Commissione (Trasporti);
FRANCO CAROLI, da Spello (Perugia) chiede:
l'istituzione di un tributo sulle sepolture di famiglia e l'abolizione di ogni imposizione sulla prima casa (1303) - alla VI Commissione (Finanze);
norme per la corresponsione in misura intera dell'indennità integrativa speciale dei pubblici dipendenti (1304) - alla XI Commissione (Lavoro);
GIUSEPPE CATANZARO, da Tricesimo (Udine), chiede l'abolizione dei vitalizi dei parlamentari (1305) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
ANTONIO MINARDI, da Piane Crati (Cosenza), chiede interventi urgenti per la manutenzione delle strade statali della provincia di Cosenza (1306) - alla VIII Commissione (Ambiente);
WANDA GUIDO, da Penna in Teverina (Terni), e numerosi altri cittadini chiedono norme per vietare l'uso di animali a fini di sperimentazione e ricerca medica (1307) - alla XII Commissione (Affari sociali).

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 29 settembre 2011, il deputato Santo Versace, già iscritto al gruppo parlamentare Popolo della Libertà, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Misto, cui risulta pertanto iscritto.

Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni (ore 16,38).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento interpellanze e di interrogazioni.

(Misure a favore dei lavoratori licenziati a seguito dell'adeguamento dell'organico delle basi NATO presenti in Italia - nn. 2-01157, 2-00794 e 3-01860)

PRESIDENTE. Avverto che le interpellanze Berretta nn. 2-01157 e 2-00794 e l'interrogazione Berretta n. 3-01860, concernenti misure a favore dei lavoratori licenziati a seguito dell'adeguamento dell'organico delle basi NATO presenti in Italia, che vertono sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni).
Prendo atto che il presentatore rinuncia all'illustrazione e si riserva di intervenire in sede di replica.
Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Aurelio Salvatore Misiti, ha facoltà di rispondere.

AURELIO SALVATORE MISITI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, si chiedono elementi che possano dare risposta alle due interpellanze e all'interrogazione esaminate congiuntamente. Pag. 3
In merito alla questione prospettata dai presenti atti di sindacato ispettivo, occorre fornire, per chiarezza e completezza di informazioni, alcune doverose precisazioni preliminari.
Com'è noto, la legge 9 marzo 1971, n. 98, in materia di «Provvidenze per il personale dipendente da organismi militari operanti nel territorio nazionale nell'ambito della Comunità atlantica», prevede l'assunzione a tempo indeterminato, a domanda, con inquadramento anche in soprannumero, nei ruoli organici del personale delle amministrazioni dello Stato, nei confronti di cittadini italiani che prestavano la loro opera nel territorio nazionale alle dipendenze di organismi militari della Comunità atlantica, o di quelli dei singoli Stati esteri che ne fanno parte, e che siano stati licenziati in conseguenza di provvedimenti di ristrutturazione degli organismi medesimi, se in possesso dei prescritti requisiti, in relazione al titolo di studio posseduto e alla diversa natura delle mansioni prevalentemente svolte nel biennio precedente alla data del licenziamento.
Tale beneficio è stato più volte, con specifici interventi normativi, esteso ad una platea ulteriore di destinatari.
In particolare, l'articolo 2, comma 100, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, ha esteso detto beneficio anche al personale civile che avesse prestato servizio continuativo, per almeno un anno alla data del 31 dicembre 2006, alle dipendenze di organismi militari della Comunità atlantica, o di quelli dei singoli Stati esteri che ne fanno parte, operanti sul territorio nazionale, e che fossero stati licenziati in conseguenza di provvedimenti di soppressione o riorganizzazione delle basi militari degli organismi stessi.
Successivamente, l'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1 della legge 26 febbraio 2011, n. 10, e recante «Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie» ha prorogato, nei limiti di spesa, il suddetto termine fino al 31 marzo 2011.
Pertanto, in seguito a detta proroga, è possibile ritenere destinatario dei suddetti benefici il personale civile che abbia prestato servizio continuativo, per almeno un anno alla data del 31 marzo 2011, presso gli organismi sopra citati.
Si segnala, altresì, che ai fini dell'assunzione, il citato articolo 2, comma 100, della legge n. 244 del 2007 ha istituito, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, uno specifico fondo con una dotazione di 7,250 milioni di euro a decorrere dall'anno 2008. A valere su detto stanziamento sono state effettuate le assunzioni del personale licenziato dalla base militare della marina statunitense de La Maddalena, ai sensi del decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione del 22 maggio 2009.
Con nota del 29 agosto scorso, il Ministero dell'economia e delle finanze ha comunicato che, a decorrere dall'anno 2011, il capitolo n. 3042 - «Fondo da ripartire per l'assunzione nelle pubbliche amministrazioni di cittadini italiani che hanno prestato servizio continuativo per almeno un anno alla dipendenza di organismi militari della Comunità Atlantica» - iscritto nello stato di previsione dello stesso Dicastero, presenta uno stanziamento di euro 3.104.502 da destinare alla copertura degli oneri derivanti da eventuali nuove assunzioni di personale.
Ciò premesso, in relazione alla tipicità di alcune basi militari, in particolare di quella situata in Sicilia, al fine di favorire l'assunzione tempestiva del personale destinatario dei benefici accordati dalla legge n. 98 del 1971, subordinatamente alla richiesta di disponibilità di posti presso gli uffici territoriali delle amministrazioni centrali, si è ritenuto di poter estendere tale richiesta anche agli enti pubblici non economici nazionali. Nel caso, infine, che le suddette disponibilità ministeriali e le ulteriori disponibilità eventualmente richieste agli enti pubblici non economici non risultassero comunque sufficienti ad assicurare la complessiva sistemazione di Pag. 4tutto il personale interessato, si terrà conto anche della capacità assunzionale degli enti della Regione Siciliana, facendo, in tal senso, riferimento alla nota n. 1071 del 17 giugno 2010, con la quale il presidente della Regione Siciliana ha manifestato l'impegno della stessa a fornire ogni utile collaborazione per la salvaguardia occupazionale dei lavoratori licenziati dalla base di Sigonella.
Peraltro, si segnala che, allo stato attuale, ha presentato istanza di assunzione presso le amministrazioni dello Stato, in applicazione della sopra citata normativa, personale che prestava servizio nelle basi militari di Napoli, Verona, Taranto, Livorno, Gaeta e Roma.
Tuttavia, considerato che l'istruttoria per il suddetto personale è ancora in corso di definizione mentre si è conclusa l'istruttoria relativa al personale della base militare di Sigonella, si è deciso, nelle more della conclusione dell'istruttoria presso le altre sedi, di procedere - con apposito decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e innovazione, attualmente in fase di definizione - all'inquadramento del personale civile di quest'ultima base militare, in possesso dei prescritti requisiti e secondo i presupposti previsti dalla legge.

PRESIDENTE. L'onorevole Berretta ha facoltà di replicare.

GIUSEPPE BERRETTA. Signor Presidente, la ringrazio per la parola e non solo per questo. Vorrei precisare che mi sento parzialmente soddisfatto rispetto alla risposta che è stata fornita. Mi consenta una digressione: troppo spesso - perlomeno al sottoscritto, ma probabilmente sarà un problema di mia sfortuna - capita di ricevere risposta agli atti ispettivi soltanto quando le vicende si sono definite, mentre invece tali atti risalgono a tanti mesi addietro (addirittura ad un anno addietro). Pongo tale problema per il rispetto che, secondo me, è dovuto al Parlamento ed alla funzione che ciascuno di noi cerca di svolgere nel modo in cui è grado di farlo.
La seconda ragione per la quale mi sento parzialmente soddisfatto è che in questo caso stiamo tentando di porre rimedio ad un'ingiustizia obiettiva che si è compiuta nei confronti di questi lavoratori, i quali sono stati licenziati in assoluto dispregio della disciplina in materia nel nostro ordinamento giuridico, con un atto quindi di prepotenza - chiamiamola così - da parte della base NATO, che ha ritenuto in questa fattispecie di rispettare regole e principi che non sono quelli propri del nostro ordinamento. Per fortuna c'è una rete di salvaguardia che è intervenuta a tutela di questi lavoratori; tuttavia ancora stiamo discutendo, a distanza sostanzialmente di un anno o comunque di molti mesi dal momento nel quale questi lavoratori sono stati licenziati, di un'opportunità che ancora non si è concretizzata. Quindi, certamente ci potremo ritenere soddisfatti allorché questo iter lungo e questo procedimento complesso e un po' farraginoso finalmente si sarà concluso.
Vi è una terza ragione per la quale mi ritengo soltanto parzialmente soddisfatto e in questo chiederei al Governo di fare un supplemento di verifica, di indagine e di intervento.
A questi lavoratori era stato prospettato un intervento a sostegno del reddito ma, a tutt'oggi, non hanno percepito alcunché. Ciò, indubbiamente, ha creato enormi difficoltà ai lavoratori stessi e alle loro famiglie, in un territorio nel quale, certamente, le difficoltà, già oggi, non mancano.

(Ritiro dell'interpellanza Barbaro n. 2-01116)

PRESIDENTE. Avverto che l'interpellanza Barbaro n. 2-01116, concernente iniziative di competenza in merito a gravi disservizi che hanno interessato gli uffici postali nel mese di giugno 2011, in data odierna, è stata ritirata dal presentatore che, contestualmente, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta di analogo contenuto.

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(Iniziative di competenza in merito a gravi disservizi che hanno interessato gli uffici postali nel mese di giugno 2011 - n. 3-01861)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, onorevole Aurelio Salvatore Misiti, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Beltrandi n. 3-01861, concernente iniziative di competenza in merito ai gravi disservizi che hanno interessato gli uffici postali nel mese di giugno 2011 (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni).

AURELIO SALVATORE MISITI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, nei primi giorni dello scorso mese di giugno, come noto, si sono verificati gravi disservizi presso tutti gli uffici postali dislocati sul territorio nazionale, con gravi disagi e difficoltà per l'utenza e che hanno inciso pesantemente su aspetti fondamentali della vita di tutti i giorni, come il pagamento delle pensioni e dei bollettini delle utenze.
Tali disagi sono stati causati da un guasto al software sui sistemi IBM e HP, che gestiscono l'operatività della rete postale. Circa 4 mila dei 13 mila uffici postali abilitati all'erogazione dei servizi non hanno completato le normali procedure di chiusura dell'attività, pur avendo previsto il prolungamento dell'orario di apertura al pubblico.
Nei giorni interessati dai disagi, comunque, sono state effettuate mediamente circa 6 milioni di transazioni finanziarie e postali; sono stati accettati oltre 1,5 milioni di bollettini al giorno e sono state pagate giornalmente, allo sportello, circa 250 mila pensioni.
Inoltre, tutti i 6 mila sportelli automatici (ATM) hanno regolarmente funzionato, così come i canali on-line hanno garantito l'erogazione dei relativi servizi.
Per ripristinare la regolare fruibilità dei servizi da parte della clientela, la società Poste Italiane è intervenuta con i tecnici specializzati delle due società e, dall'8 giugno, è ripresa la piena funzionalità del software, necessario per il funzionamento dei 60 mila sportelli postali.
Il Governo, ben consapevole dei disagi e dei danni derivati ad un gran numero di utenti, si è subito attivato per pervenire a una regolare ripresa della funzionalità del servizio postale.
La gestione di tale eccezionale evento è stata condotta con una serie di azioni, tra cui il prolungamento dell'orario di apertura al pubblico degli uffici, con la corresponsione di prestazioni straordinarie agli addetti, la garanzia di una dichiarazione di mancata fruizione del servizio, nel caso il cliente non avesse potuto attendere per l'espletamento del servizio stesso, nonché l'istituzione di una task force territoriale per il corretto supporto agli uffici postali.
Il Ministero dello sviluppo economico, nell'ambito della sua attività di vigilanza, ha immediatamente predisposto un'azione straordinaria di verifica ispettiva su tutto il territorio nazionale, tramite gli organi territoriali, per accertare la precisa entità dei disservizi verificatisi e le responsabilità per i gravi disagi recati all'utenza, anche ai fini della valutazione di eventuali provvedimenti di carattere sanzionatorio nei confronti del fornitore del servizio universale, fino a un milione e mezzo di euro previsti dal contratto di programma.
Il Ministero dello sviluppo economico ha, inoltre, chiesto all'amministratore delegato di Poste Italiane di fornire informazioni puntuali sulle cause che hanno determinato l'irregolare operatività della rete e sull'immediato ripristino della fruibilità dei servizi postali per gli utenti.
È stata, infine, acquisita da Poste Italiane una relazione tecnica sugli eventi relativi al malfunzionamento della rete postale, contenente una descrizione dello schema funzionale dell'infrastruttura Service delivery platform con i principali elementi innovativi introdotti sulla piattaforma informatica.
Il Ministero ha assicurato, in occasione del tavolo di conciliazione dello scorso 9 giugno, la piena collaborazione alle associazioni dei consumatori e degli utenti, Pag. 6rendendosi disponibile a fornire ogni informazione utile acquisita nella propria attività di vigilanza per agevolare la risoluzione delle controversie con l'utenza in caso di rimborso di danni e di indennizzi.
Nella successiva riunione del 17 giugno, Poste italiane ha definito, di intesa con le stesse associazioni dei consumatori, le modalità e i tempi di presentazione delle domande di conciliazione, per il rimborso a favore dei cittadini che hanno subito danni a causa dei problemi verificatisi.
La procedura di conciliazione concordata prevede il riconoscimento, a titolo gratuito, di un rimborso a tutti coloro che abbiano subito un danno documentabile tra il 1o e il 10 giugno. I cittadini possono chiedere il rimborso fino al 31 dicembre prossimo, consegnando le domande direttamente agli uffici postali o presso le sedi delle associazioni, dove è possibile reperire i relativi moduli che, comunque, possono essere scaricati anche via Internet. Tali richieste vengono valutate al tavolo di conciliazione, composto da un rappresentante dell'azienda e dal rappresentante dell'associazione scelta dal cliente.
A tale riguardo, Poste Italiane ha segnalato che a seguito dell'avvio della procedura di conciliazione avvenuta lo scorso 1o luglio risultano pervenute, ad oggi, 346 domande, di cui 200 riguardano i servizi di bancoposta e 42 servizi postali mentre 4 sono di carattere generico. Ad oggi sono state già discusse 64 domande, e in 59 casi si è trovato un accordo. Le domande riguardavano richieste di attestazione di malfunzionamento finalizzate a comprovare l'impossibilità di effettuare la spedizione, tramite lettera raccomandata, di domande di partecipazione a concorsi e/o graduatorie.
Il Ministero ha dato piena ed immediata disponibilità al gruppo di lavoro sui servizi postali del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti nel fornire tutti gli elementi forniti sia da Poste Italiane, sia nell'attività di vigilanza dei propri organi territoriali, utili alla definizione delle procedure di conciliazione dirette a dare agli utenti una risposta celere in termini di rimborsi ed indennizzi.
Per quanto concerne l'istituzione di una apposita autorità indipendente, questa è stata realizzata con il decreto legislativo n. 58 del 2011 in attuazione della direttiva comunitaria 2008/6/CE, a seguito della procedura di infrazione da parte della Commissione europea che aveva chiesto di istituire una struttura distinta dal Ministero, che risponda ai requisiti di indipendenza rispetto agli operatori e di separazione strutturale, rispetto alle funzioni relative alla proprietà e al controllo.
L'Agenzia di regolamentazione del settore postale svolge le proprie funzioni con indipendenza di giudizio e di valutazione ed è dotata di autonomia organizzativa, tecnico-operativa e gestionale. A presidio dell'invarianza finanziaria imposta dalla norma di delega, l'Agenzia è costituita attraverso il trasferimento di gran parte del personale dell'attuale Direzione generale competente in materia di regolamentazione dei servizi postali.
Nel Consiglio dei ministri del 5 maggio scorso sono stati designati i tre membri del collegio dell'Agenzia. La procedura di nomina prevede il parere delle Commissioni parlamentari, e dopo il parere favorevole della competente Commissione della Camera è stato espresso anche quello della competente Commissione del Senato. È ora possibile, quindi, concludere in tempi rapidi la procedura di nomina e di costituzione dell'Agenzia e pervenire sollecitamente a porre l'Agenzia stessa nelle condizioni di essere operativa. Il tutto, fermo restando che, fino al momento in cui l'Agenzia non è operativa, le funzioni di regolamentazione e vigilanza nel settore postale continuano ad essere svolte dal Ministero.

PRESIDENTE. L'onorevole Beltrandi ha facoltà di replicare.

MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario, onorevole Misiti. Non sono soddisfatto da questa risposta e spiegherò il perché. Non sono soddisfatto per ciò che riguarda l'attività di prevenzione di questi malfunzionamenti, mentre non ho molto da dire per Pag. 7quanto riguarda l'attività tesa a favorire il rimborso o, comunque, la minimizzazione del danno che è stato recato nella prima settimana del giugno scorso.
Il problema è questo, cioè che ancora pochi giorni fa, da quello che risulta da notizie di stampa, ci sarebbero stati nuovi malfunzionamenti (non più della durata di otto giorni, ma comunque di una certa importanza) e anche in questo caso la colpa è stata attribuita al software. È chiaro che il servizio postale - non ho bisogno di ricordarlo al Governo - è un servizio ancora oggi di importanza fondamentale, anche se indubbiamente vi sono gli strumenti informatici e sicuramente il volume della posta cartacea è diminuito. Tuttavia, la posta svolge ormai funzioni di banca e di servizi finanziari, i quali sono particolarmente sviluppati ed importanti. Pertanto, è chiaro che la non operatività del servizio è sicuramente un danno consistente a singoli utenti e alle aziende. È quindi fondamentale che il servizio universale venga assicurato.
Già nella precedente legislatura, quando ero vicepresidente di maggioranza della Commissione trasporti della Camera, ebbi modo di verificare e si ebbe la sensazione che da parte dell'attuale dirigenza delle Poste vi fosse più attenzione ai servizi bancari che a quelli più classici degli uffici postali. Non vorrei che questa disattenzione fosse concreta e che pure avesse a che fare con i disservizi che si sono verificati, lo ripeto, di nuovo qualche giorno fa.
In attesa che l'Agenzia entri in funzione - sarà positivo per tutto, ovviamente anche per la liberalizzazione del mercato - le responsabilità, come lei, signor sottosegretario, ha ricordato, sono importanti. Pertanto, invito il Governo a farsi ancora più forte delle proprie competenze ed anche delle proprie potestà sanzionatorie per evitare che questi disservizi si ripetano.
Bisogna assolutamente evitare che si ripetano tutti i danni conseguenti, che poi forse verranno rimborsati e forse verranno annullati da certificazioni ex post. C'è una componente di servizio universale pubblico che le Poste, anche se adesso sono banca, hanno acquisito il Medio credito centrale e sono ormai la Banca del Mezzogiorno, tuttavia svolgono attività rilevanti per la cittadinanza.

(Iniziative per la messa in sicurezza del territorio di Pomarico (Matera) interessato da movimenti franosi - n. 3-01765)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Aurelio Salvatore Misiti, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Burtone n. 3-01765, concernente iniziative per la messa in sicurezza del territorio di Pomarico (Matera) interessato da movimenti franosi (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni).

AURELIO SALVATORE MISITI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, in risposta all'interrogazione presentata dall'onorevole Burtone e concernente i movimenti franosi che hanno interessato il comune di Pomarico in provincia di Matera, si può rappresentare quanto segue. La situazione di rischio idrogeologico del territorio italiano è nota e conclamata. Sono circa 6633 i comuni interessati, pari all'81,9 per cento del territorio nazionale e il fabbisogno economico necessario alla messa in sicurezza del territorio è superiore ai 40 miliardi di euro.
L'abitato di Pomarico risulta tra quelli già individuati a rischio e pericolosità idrogeologica nel relativo piano di assetto idrogeologico.
In merito ai programmi di intervento per il rischio idrogeologico nel territorio lucano, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha sottoscritto con la regione Basilicata, in data 14 dicembre 2010 e in data 14 giugno 2011, accordi di programma finalizzati all'individuazione, al finanziamento e all'attuazione di interventi di difesa del suolo, urgenti e prioritari, per la mitigazione del rischio idrogeologico. L'importo complessivo delle somme stanziate negli accordi di Pag. 8programma è di circa 35 milioni di euro. Essi prevedono il finanziamento di 106 interventi prioritari per la mitigazione del rischio da frana, da alluvione e per la difesa della costa.
Tali interventi sono stati individuati dalla regione e condivisi con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, sentita l'autorità di bacino. Tra questi risulta individuato e finanziato un intervento di prevenzione per la mitigazione del rischio idrogeologico nel comune di Pomarico, in località Fosso Bordazzo e zone limitrofe, per un importo di 200 mila euro, mentre altri due interventi risultano individuati e programmati: uno per euro 900 mila, con priorità 3; l'altro per euro 850 mila, con priorità 4.
A seguito di un sopralluogo effettuato il 2 agosto ultimo scorso a Pomarico, al quale hanno partecipato funzionari del Dipartimento della protezione civile congiuntamente a un dirigente del settore difesa del suolo della regione Basilicata, al sindaco di Pomarico, con alcuni funzionari del comune, e a geologi di fiducia del comune stesso, sono state individuate ulteriori aree di intervento prioritario per le quali la regione stessa potrebbe proporre il finanziamento, a valere sulle economie derivanti dall'attuazione dei citati accordi di programma.
Nelle annualità comprese tra il 2000 e il 2008 risulta che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia finanziato nove interventi per la riduzione del rischio idrogeologico nel comune di Pomarico, per un importo complessivo di oltre 6,8 milioni di euro.
Da parte sua, il Dipartimento della protezione civile ha comunicato che, a partire dal mese di giugno e sino alla fine di luglio 2011, ha ricevuto sei distinte note dal comune di Pomarico con le quali sono stati chiesti dei finanziamenti straordinari per la messa in sicurezza, il consolidamento e la sistemazione idrogeologica delle aree colpite da gravi dissesti statici, frane e smottamenti. Secondo quanto esposto dal comune, tutti i dissesti sarebbero stati aggravati dalle abbondanti piogge del 1o marzo 2011.
Il Dipartimento ha, quindi, provveduto ad inoltrare le prime richieste alla regione Basilicata e a tutti gli enti locali competenti ricordando che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 marzo 2011, è stato dichiarato lo stato di emergenza in relazione alle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio in fase di emanazione dell'ordinanza attuativa, secondo il dettato normativo del decreto-legge n. 225 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011.
Da ultimo, occorre evidenziare che con l'articolo 2 del decreto-legge n. 138 del 13 agosto 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, è stata autorizzata la spesa di 7 milioni di euro per l'anno 2011 per il ripristino e la messa in sicurezza delle infrastrutture colpite dagli eventi calamitosi nei territori della regione Basilicata nel periodo dal 18 febbraio al 1o marzo 2011, per i quali è stato dichiarato lo stato d'emergenza con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 marzo 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 66 del 22 marzo 2011.

PRESIDENTE. L'onorevole Burtone ha facoltà di replicare.

GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, debbo dare atto al sottosegretario Misiti di aver fatto una ricostruzione puntuale della situazione di questo territorio e degli impegni che sono stati assunti. Dirò alla fine qualcosa riguardo all'attuazione di questi impegni, signor sottosegretario, ma prima intendo sottolineare alcuni aspetti: l'importanza del comune di Pomarico, in provincia di Matera, con circa 4 mila abitanti, che ha veramente tanti, tanti problemi. Il centro storico ed abitato è stato ampiamente assediato dalle frane, tanto che il territorio è suddiviso in fossi: il fosso Capo d'Inferno, Pag. 9quartiere Pacilio, il fosso Cutana all'Annunziata, il fosso Bordazzo a Donna Rosa, il fosso Serrone ed il fosso San Pietro. Anche queste denominazioni, signor Presidente, ci danno la misura di una condizione assai difficile di quella comunità, aggravata, è stato detto, dalle ultime piogge torrenziali, con un quadro idrogeologico molto, molto preoccupante. Sappiamo che il 2 agosto è stata fatta un'attenta analisi da parte della Protezione civile e sono stati fatti dei sopralluoghi. Il 7 ottobre, signor sottosegretario - vorrei sottolineare questo aspetto - il professor Gabrielli, capo della protezione civile, farà un'ulteriore ispezione a Pomarico e verranno evidenziati gli interventi immediati che devono essere assunti.
Mi permetto di sottoporre alla sua attenzione ed alla sua sensibilità, che ben conosco, signor sottosegretario, la questione concernente una scuola elementare. Su questo tema gradirei un intervento tempestivo anche della sua persona, signor sottosegretario - che so particolarmente sensibile a queste questioni - perché parliamo di una comunità attraversata da tanti problemi e della parte più debole di quella comunità, che attiene ai più giovani, ai bambini ed ai ragazzi che frequentano la scuola dell'obbligo. Vi è quindi la necessità che su questo aspetto si operi con immediatezza.
Concludo, signor Presidente, facendo riferimento anche ad un'altra questione. Colgo questa occasione - questa interrogazione non si riferisce a tale questione - per ricordare che ci sono territori siciliani, quali Giampilieri ed alcuni comuni dei Nebrodi che, proprio sabato, hanno ricordato la tragedia vissuta da quelle comunità. Colgo l'occasione per ricordarli, dopo aver parlato di una comunità della Basilicata. Noi siamo meridionali, signor sottosegretario, e sappiamo che questi problemi idrogeologici ci sono e sono frutto della devastazione anche del territorio e dell'uso dissennato che si è fatto delle nostre comunità in questi anni, dal punto di vista delle costruzioni, però sappiamo anche che ci sono problemi seri che attengono alla natura dei nostri territori e su questo occorre operare. Chiediamo che le comunità siciliane - in modo particolare i comuni che hanno vissuto queste tragedie e hanno subito morti - quanto meno, vengano poste nelle condizioni di essere messe in sicurezza perché le tragedie che si sono verificate non debbano ripetersi. Faccio riferimento a lei, signor sottosegretario. Lei sa che ho «un'avversione» totale all'azione di Governo: abbiamo verificato che c'è stata disattenzione, però lei ha risposto con puntualità alla mia interrogazione e mi auguro che possa seguire i problemi di questo comune della Basilicata, ma anche la questione, ancora tutta aperta, relativa alle comunità del messinese, che sono state colpite, e che aspettano una risposta dalle istituzioni.

(Elementi in merito alle vicende giudiziarie che coinvolgono l'ex Presidente egiziano Mohamed Hosni Mubarak e la sua famiglia, con particolare riferimento al rispetto del diritto alla difesa - n. 3-01713)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato, onorevole Aurelio Salvatore Misiti, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Zamparutti n. 3-01713, concernente elementi in merito alle vicende giudiziarie che coinvolgono l'ex Presidente egiziano Mohamed Hosni Mubarak e la sua famiglia, con particolare riferimento al rispetto del diritto alla difesa (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni).

AURELIO SALVATORE MISITI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, sulle vicende giudiziarie della famiglia Mubarak e degli altri componenti del vecchio regime in attesa di giudizio, ricordo che il Governo aveva fornito, nel luglio scorso, delle informazioni rispondendo ad un'interpellanza urgente della stessa onorevole Zamparutti. L'occasione di questa interrogazione ci è utile per fornire a quest'Aula un opportuno aggiornamento sull'intera vicenda processuale a carico dei componenti del deposto regime. Pag. 10
Il 3 agosto si è svolta in diretta televisiva la prima udienza del processo all'ex Presidente Mubarak, disteso su una barella e rinchiuso in una gabbia insieme ai due figli. Pesanti i capi di imputazione, che il procuratore generale ha esteso rispetto a quelli originariamente previsti: oltre ai reati di corruzione e abuso d'ufficio contestatigli in occasione del suo arresto avvenuto il 13 aprile, all'ex Presidente veniva contestato il reato di omicidio premeditato delle circa 900 vittime della repressione avviata dal regime a seguito degli eventi rivoluzionari del 25 gennaio.
Rigettando le accuse e dichiarando che l'ex Presidente fosse all'oscuro degli ordini di soffocare nel sangue i moti di piazza Tahrir, la difesa ha chiamato a testimoniare sia il capo del consiglio supremo delle Forze armate, il feldmaresciallo Tantawi, che l'ex capo dei servizi segreti militari, Omar Suleiman. Rinviata la testimonianza di Tantawi per le tensioni interne a seguito dell'attacco all'ambasciata israeliana al Cairo, l'udienza al generale Suleiman si è svolta a porte chiuse, senza copertura stampa. Unico aspetto trapelato è che il giudice avrebbe chiesto non solo se Mubarak avesse dato ordine di usare le armi sui manifestanti, ma anche se avesse ordinato di interromperne l'uso.
In seguito alla deposizione del feldmaresciallo Tantawi avvenuta il 24 settembre scorso, anch'essa in sessione secretata, i legali dell'accusa hanno presentato la richiesta di proseguire il processo di fronte ad una nuova corte, accusando quella attuale di essere di parte e di prendere posizione in favore della difesa. La richiesta ha comportato la sospensione del processo, rinviato al 30 ottobre.
Come noto il Governo italiano, forte anche degli storici legami economici e culturali tra l'Italia e l'Egitto, si è prontamente attivato all'indomani della rivolta popolare per favorire e sostenere una trasformazione pacifica e ordinata verso la democrazia e lo Stato di diritto del Paese.
Da subito ci siamo preoccupati di venire incontro alle legittime aspirazioni della popolazione egiziana, facilitando nel contempo un rapido ritorno ad una situazione di calma per evitare l'innescarsi di dinamiche conflittuali e destabilizzanti.
La situazione nel Paese è caratterizzata da una perdurante volatilità e questo ci impone di seguire con attenzione gli sviluppi in corso e di continuare ad offrire alle nostre controparti egiziane la nostra piena disponibilità a proseguire il consolidato rapporto che unisce i due Paesi, assistendo l'Egitto in termini finanziari e favorendo la ripresa economica, il turismo e l'occupazione. Questo anche per rinnovare la fiducia dei giovani nell'avvenire ed evitare un ulteriore incremento delle tensioni.
Nella prospettiva di un rafforzamento della stabilità interna, stiamo anche lavorando insieme al Governo transitorio per dare maggiore sicurezza agli investimenti nel Paese in modo tale da evitare una contrazione dei flussi di capitali, in particolare di quelli provenienti dall'Italia.
Tale sostegno era stato espresso alle autorità egiziane nel corso della visita del Ministro degli esteri El Araby a Roma del 17 maggio scorso, in cui egli ha incontrato gli investitori italiani in Egitto, e in quella del Primo ministro Sharaf ad inizio giugno, oltre che in diversi contatti tra ministeri tecnici.
Sforzi analoghi il Governo italiano li sta sostenendo anche a Bruxelles affinché l'Unione europea possa fare la parte che le compete per stabilizzare e aiutare l'Egitto a progredire sulla via della democrazia e dello Stato di diritto. Ci auguriamo infatti che il nostro aiuto sostanziale, sia diretto che indiretto, possa avere riflessi positivi in termini di un riassorbimento della forte ondata giustizialista che sta attraversando la società egiziana. L'auspicio, quindi, è che si possa assistere ad uno svolgimento il più trasparente possibile dei processi in corso, processi che si svolgano nella legalità e nel pieno rispetto dei principi di equità e trasparenza. Tale auspicio si estende ovviamente anche alla ferma aspettativa, più volte reiterata alle autorità egiziane nel quadro dei nostri frequenti contatti bilaterali, che i principi, che hanno ispirato la rivoluzione, possano favorire Pag. 11una sospensione a tempo indeterminato delle esecuzioni capitali, stimolando al contempo a tutti i livelli quell'insieme di processi politici e sociali che storicamente si associano al superamento dell'istituto della pena capitale. Su questo specifico punto, tengo a ribadire in quest'Aula che il Governo italiano proseguirà con convinzione la sua battaglia abolizionista, forte anche dei progressi conseguiti a partire dal 2007 in sede ONU. È una battaglia di civiltà che, come ha recentemente ricordato il Ministro Frattini nel suo intervento all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, si fonda sulla tradizione umanistica dell'Italia, da cui discendono la centralità e l'inviolabilità della vita umana.

PRESIDENTE. L'onorevole Zamparutti ha facoltà di replicare.

ELISABETTA ZAMPARUTTI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario anche per le ulteriori informazioni che ha fornito a quest'Aula rispetto ad un'interrogazione che era stata presentata anche di fronte ai timori di un processo che sembrava svolgersi all'insegna della pressione che la piazza manifestava nei confronti dell'ex dittatore egiziano Mubarak. Il sottosegretario ha ben ricordato le audizioni dell'ex capo dei servizi Omar Suleiman e del maresciallo Hussein Tantawi, che sono avvenuti in udienze in cui la stampa - ha giustamente ricordato - non era ammessa. Ricordo solo che da indiscrezioni raccolte sembrerebbe che entrambe queste persone abbiano sollevato da responsabilità l'ex presidente egiziano Mubarak, il che richiama ancora di più la necessità di una pressione per un processo trasparente e giusto nei suoi confronti. Dalla risposta del sottosegretario ho sentito dare un grande rilievo soprattutto alle relazioni economiche e finanziarie che il nostro Paese continua a voler avere con l'Egitto e indubbiamente anche al puntuale richiamo alla necessità di rispettare i principi di trasparenza e di diritto nello svolgimento di questo processo. Penso che sarebbe importante se proprio questi aiuti e questi contributi economico-finanziari venissero condizionati anche al rispetto dei principi che, come ha detto, richiamiamo in occasione sia di incontri bilaterali, sia in consessi multilaterali, come l'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Lo dico perché è forte in Egitto anche l'appello di diverse personalità. Penso, ad esempio, a un noto militante, uno dei principali oppositori del regime di Mubarak, Saad Ibrahim, che, proprio recentemente, anche da emittenti televisive molto seguite in Egitto, ricordava come lo spirito della rivoluzione vada nel senso dell'affermazione dello Stato di diritto in Egitto, il che significa, per Mubarak e per gli esponenti di quel regime, vedersi garantiti tutti i diritti che attengono agli imputati.
Considero importanti queste parole, soprattutto perché provengono da una persona che ha subito ingiustamente anni di detenzione in carcere per la sua opposizione a Mubarak e che oggi è ferma nel voler sottolineare come la questione della pena di morte sia una cartina di tornasole dell'effettiva evoluzione in senso democratico di questo Paese. Credo sia importante che l'Italia continui a mantenere questa attenzione e questa pressione nei confronti di questo Paese anche rispetto al voto che vi sarà nuovamente in sede di Assemblea generale su una nuova risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali nel 2012.
Sappiamo che l'Egitto è stato proprio uno dei principali oppositori a questa iniziativa, che come Italia e poi come consesso più ampio si è voluta portare nell'Assemblea generale. Sarebbe, quindi, importante che, da qui ad un anno, si possa lavorare in modo tale che nella prossima sessione dell'Assemblea generale l'Egitto possa esprimere una posizione diversa da quella, che finora ha mantenuto, di opposizione soprattutto al superamento del concetto di sovranità nazionale.
L'Egitto era infatti contrario all'affermazione dei diritti umani in quanto universalmente riconosciuti ed acquisiti, e quindi necessariamente da rispettare in ogni Stato, al di là dell'affermazione della propria sovranità nazionale. Ringrazio il Pag. 12sottosegretario e mi dichiaro soddisfatta della risposta. Mi auguro che in questo senso si possa continuare a lavorare.

(Interrogazione Veltroni n. 3-01796)

PRESIDENTE. Dovremmo ora passare all'interrogazione Veltroni n. 3-01796.
Avverto che l'interrogazione Veltroni n. 3-01796, riguardante problematiche concernenti recenti modifiche al Codice dei beni culturali e del paesaggio, è stata trasformata in data odierna in interrogazione a risposta scritta, su richiesta del presentatore.
È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze e delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sull'ordine dei lavori (ore 17,25).

LUCIANA PEDOTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANA PEDOTO. Signor Presidente, voglio sollecitare l'attenzione del Governo: domenica è stata la Giornata nazionale delle persone in dialisi. Si tratta di concittadini che vivono nella speranza e nell'attesa di ricevere un trapianto di rene. Per questi pazienti uno strumento irrinunciabile è costituito da una dieta particolare, la dieta aproteica. Questa dieta tiene sotto controllo la malattia e ne rallenta la progressione; quindi, va da sé che, se ne rallenta la progressione, rallenta anche l'ingresso nella lista di attesa per il trapianto. Questa dieta, molto particolare, ha dei costi limitati, quindi bassi, ed è già verificata la sua efficacia, oltre che la sua appropriatezza.
Nella regione Lazio, che è stata sottoposta ai piani di rientro, si è verificato un ritardo nei pagamenti da oltre dieci mesi; pertanto, è stata sospesa l'erogazione di questi prodotti. Su questo tema ho già presentato un'interrogazione al Ministro della salute per sapere se, nell'ambito delle sue prerogative, intenda intervenire per tutelare le persone colpite da questa grave malattia e da questo ingiusto fatto che è accaduto e se non ritenga di includere gli alimenti aproteici nei livelli essenziali di assistenza.
Quindi, signor Presidente, ho chiesto la parola per pregarla di sollecitare l'attenzione del Governo e del Ministro della salute per evitare che il protrarsi di questa situazione possa determinare gravissime e, ahimè, irreversibili conseguenze per la salute dei pazienti e anche un ulteriore aggravio di spesa per la regione Lazio del quale, come è noto, non vi è necessità.

PRESIDENTE. Onorevole Pedoto, provvederemo a portare all'attenzione del Ministro della salute quanto da lei esposto. Le assicuro anche il mio personale impegno perché i tagli alla sanità non devono essere fatti a danno di farmaci salvavita. La difesa della vita umana viene prima di tutto.
Ricordo che domani, martedì 4 ottobre, alle ore 15, è convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte costituzionale e di un componente del Consiglio superiore della magistratura. La chiama avrà inizio dai senatori.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 5 ottobre 2011, alle 9,30:

1. - Seguito della discussione delle mozioni Di Pietro ed altri n. 1-00391, Tempestini ed altri n. 1-00621, Pezzotta ed altri n. 1-00623, Antonione, Dozzo, Sardelli ed altri n. 1-00625, Pisicchio ed altri n. 1-00629 e Di Biagio e Della Vedova n. 1-00712 concernenti iniziative per garantire la trasparenza delle informazioni relative all'aiuto pubblico allo sviluppo.

2. - Seguito della discussione delle mozioni Garavini ed altri n. 1-00655, Di Pag. 13Biagio ed altri n. 1-00663, Zacchera ed altri n. 1-00672, Tassone ed altri n. 1-00716, Leoluca Orlando ed altri n. 1-00717 e Mosella ed altri n. 1-00718 concernenti iniziative relative alle procedure per il voto degli italiani all'estero, alla luce delle vicende delle ultime consultazioni referendarie.

(ore 12,30 e ore 16).

3. - Seguito della discussione del disegno di legge (previo esame e votazione delle questioni pregiudiziali di costituzionalità e della questione pregiudiziale di merito presentate):
Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (C. 1415-C).
- Relatore: Bongiorno.

(ore 15).

4. - Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 17,30.